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Torre Annunziata: arrestati per resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale

Torre Annunziata: nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato nel corso di controlli hanno condotto in arresto una coppia per violenza.

Torre Annunziata: arrestati per resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale



Torre Annunziata (Na)- Una coppia dimostratasi insofferente ai controlli di routine da parte degli agenti del Commissariato, sono stati arrestati per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale.

Ieri pomeriggio infatti, gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, nel corso di operazioni di controllo del territorio in corso Umberto I° all’angolo con via Giovanni Avallone, hanno individuato una coppia a bordo di un motociclo accertando che il conducente era privo del casco protettivo, di patente di guida perché mai conseguita e di copertura assicurativa.


I due si sono dimostrati insofferenti al controllo, inveendo contro i poliziotti, minacciandoli e aggredendoli fisicamente fino a quando, non senza difficoltà, sono stati bloccati.


Tabit Mejri e Gerardina Di Giovanni, salernitani di 29 e 18 anni con precedenti di polizia, sono stati pertanto arrestati per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale; inoltre, l’uomo è stato sanzionato per le violazioni del Codice della Strada e lo scooter è stato sottoposto a sequestro.

La mancanza di rispetto dell’autorevolezza e autorità delle Forze dell’Ordine è indice di una debolezza della società: dimenticando che chi indossa una divisa rappresenta lo Stato, manca di rispetto al proprio Stato; allo stesso modo chi indossando la divisa non difende l’autorevolezza dello Stato esercitando al meglio il proprio ruolo, indebolisce lo Stato e infanga il valore della divisa.

Redazione Campania

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale. Onore ai tifosi della Curva Sud che ancora una volta hanno dimostrato il loro grande cuore

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale

Ancora una volta i tifosi della Curva Sud mostrano il loro gran cuore e si dimostrano davvero encomiabili nell’organizzare una raccolta di fondi per aiutare le famiglie più bisognose di Castellammare. In un periodo peraltro molto complicato come quello attuale caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus.

Il cuore pulsante della tifoseria gialloblè non ha fatto venire meno il proprio supporto alle famiglie stabiesi più bisognose. Organizzata in pochi giorni una raccolta fondi a cui tutti hanno potuto contribuire e che si è concretizzata poi in una spesa solidale a favore dei meno abbienti.

Raccolti in pochi giorni ben 1.400 euro con i quali sono stati acquistati oltre ai beni di prima necessità per gli adulti, anche prodotti alimentari per i bambini. Biscotti, omogeneizzati e pannolini per i più piccoli in un periodo in cui in molte famiglie stabiesi diventa difficile anche mettere un piatto a tavola.

Un’iniziativa che, come afferma Emanuele Tremante leader storico della Curva Sud, parte dal cuore degli Ultras che amano la città, la rappresentano e la difendono in ogni circostanza. Come in questo periodo molto critico caratterizzato dall’emergenza sanitaria. La Curva Sud è sempre presente e non abbandona mai la città e lo ha ampiamente dimostrato anche in questa occasione.

Il contenuto della spesa solidale è stato oggi consegnato al Comune di Castellammare di Stabia. Attraverso la Protezione Civile la spesa sarà consegnata ad una settantina di famiglie stabiesi. Un regalo significativo per tante famiglie nei giorni che precedono la Pasqua. Inoltre i tifosi della Curva Sud hanno anche omaggiato con una Colomba pasquale, simbolo di pace, tutti i medici e gli infermieri dell’Ospedale San Leonardo.

a cura di Natale Giusti

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Juve Stabia, Abate suona la carica verso Cesena: “Personalità e orgoglio, non ci snatureremo”

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Alla vigilia della 17ª giornata di Serie BKT, la Juve Stabia si prepara a una delle trasferte più insidiose della stagione. Sabato alle ore 15:00, le Vespe scenderanno in campo al “Manuzzi – Orogel” contro un Cesena d’alta classifica.

Mister Ignazio Abate, intervenuto in conferenza stampa, ha analizzato il momento della squadra dopo l’importante vittoria contro l’Empoli, tracciando la rotta per superare il “mal di trasferta” che ha condizionato gli ultimi risultati esterni.

Il punto sull’infermeria: recuperi e assenze

Il tecnico ha rassicurato sulle condizioni generali del gruppo, nonostante qualche piccolo intoppo stagionale. Recuperi: Alcuni elementi della rosa hanno accusato sintomi influenzali in settimana, ma Abate conta di averli tutti a disposizione per la partenza. L’assente: L’unica nota dolente resta l’assenza di Gabrielloni. Il Mister ha sottolineato l’importanza dell’attaccante: “È un giocatore che ti porta status ed esperienza. È un peccato non averlo avuto a pieno regime per questo infortunio complicato, può essere il nostro vero acquisto di gennaio”.

Il tabù trasferta: il peso dei gol subiti

Analizzando i numeri, Abate ha messo a fuoco la differenza tra le prestazioni interne ed esterne. Se l’attacco produce quasi allo stesso modo (9 gol in casa, 8 fuori), è la difesa a preoccupare lontano dal Menti.

“La vera differenza è tra i gol subiti: 3 in casa e 16 fuori. Dobbiamo migliorare nella lettura dei momenti della partita e restare concentrati fino alla fine. Spesso nell’ultimo quarto d’ora abbiamo rovinato prestazioni che erano state comunque positive.”

La sfida al Cesena: “Venderemo cara la pelle”

Il Cesena è reduce da quattro vittorie consecutive tra le mura amiche e occupa le zone nobili della classifica. Per Abate, però, questo deve essere uno stimolo e non un limite: ” Hanno il quarto miglior attacco del torneo e squadra solida che concede poco. Andremo lì a caccia dei tre punti, come facciamo in ogni stadio. Non ci snatureremo. Rispettiamo il Cesena, ma abbiamo un’identità precisa e calciatori forti”. Il tecnico chiede umiltà e capacità di soffrire: “Le partite cambiano per un episodio, dobbiamo essere bravi a portare l’inerzia dalla nostra parte”.

La crescita del gruppo e le scelte tattiche

Abate ha glissato sulle scelte definitive di formazione, prendendosi ancora del tempo per valutare l’ultimo allenamento, ma si è detto estremamente soddisfatto della competitività interna.

“Non devo dare ‘pizzicotti’ a nessuno”, ha risposto scherzando a chi chiedeva delle esclusioni eccellenti dell’ultimo turno. “Faccio le scelte in base a quello che vedo in settimana. Se tutti i 22-23 della rosa mi mettono in difficoltà, il livello generale si alza. I giovani stanno crescendo e devono trovare continuità, ma la rabbia nel voler diventare protagonisti deve partire da loro”.

La Juve Stabia si presenta dunque al Manuzzi con la consapevolezza di chi ha appena battuto una big (l’Empoli) e la voglia di dimostrare che il gap tra casa e trasferta è solo un ricordo da cancellare sul campo.

calciatore arrestato dopo aver svaligiato casa del dirigente rivale

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Furto in casa di un dirigente sportivo a Forio d’Ischia (Napoli), denunciato 21enne tesserato con la squadra dilettantistica avversaria. Il particolare derby fuori dal campo si è sviluppato interamente sull’isola d’Ischia.

I carabinieri della stazione locale hanno raccolto la denuncia di furto in abitazione presentata dirigente sportivo dell’a.s.d. Real Forio, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Da casa erano stati sottratti 2mila euro in contanti. Dalle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori hanno riconosciuto il possibile autore del furto e lo hanno raggiunto. Si tratta di un 21enne calciatore della squadra del Lacco Ameno.

Il giovane è stato bloccato dai carabinieri in località Chiaia di Forio d’Ischia. Il ragazzo indossava ancora gli indumenti utilizzati durante il furto e con sé aveva una busta con all’interno alcuni capi di abbigliamento appena acquistati. Nelle tasche del giovane calciatore 1.400 euro in contanti. Il 21enne è stato denunciato a piede libero, mentre il denaro sarà restituito al legittimo proprietario.

Fonte AdnKronos

Maxi blitz anticamorra ra Nola, Cicciano e Casamarciano: 44 arresti

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Una vasta operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 persone — 34 in carcere e 10 ai domiciliari — emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati sarebbero coinvolti, a vario titolo, in associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, gestione abusiva di giochi e scommesse, oltre a reati aggravati dal metodo mafioso e dalla presunta finalità di agevolare i clan di riferimento. Contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

Il ruolo del clan Russo: affari nel settore immobiliare e presunti pagamenti imposti

Nel corso delle indagini tra il 2022 e il 2024, sarebbe emerso che il clan Russo, attivo nel territorio di Nola e comuni limitrofi soprattutto nel ramo immobiliare, avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro sulle compravendite immobiliari, sulle procedure di progettazione e sull’iter delle relative pratiche al Comune per le opere da realizzarsi, per alimentare la cassa del clan. Ricostruiti diverso episodi di estorsione ai danni di tecnici comunali, progettisti, imprenditori, committenti di lavori, per acquisire immobili o per consentirne a l’acquisto o la costruzione.

Scommesse illegali e siti clandestini: l’intesa tra clan Russo e clan Licciardi

Tra le attività illegali, è emerso anche un sistema finalizzato all’esercizio illegale di attività di gioco e scommesse, che sarebbe stato realizzato, d’intesa con esponenti del clan Licciardi, dal clan Russo con agenzie e sub-agenzie nel Nolano, mediante la raccolta clandestina delle scommesse e la gestione di giochi on-line in denaro, attraverso la creazione e gestione di siti clandestini, con il racket imposto ai titolari dei centri scommesse.

Elezioni comunali condizionate: indagini su Cicciano e Casamarciano

Uno degli aspetti più rilevanti dell’inchiesta riguarda il presunto tentativo di condizionare le elezioni amministrative:nel Comune di Cicciano, nel maggio 2023, e a Casamarciano, nel giugno 2022. Secondo gli investigatori, alcuni indagati avrebbero fatto ricorso all’intermediazione di terze persone per influenzare il voto e favorire determinati candidati.

Fonte AdnKronos

Scoperti nuovi affreschi nella Villa di Poppea a Oplontis

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È in corso a Oplontis-Torre Annunziata (Napoli) un cantiere di scavo e restauro della Villa di Poppea, che sta interessando in particolar modo il celebre salone della Maschera e del Pavone, uno degli ambienti più raffinati della villa, decorato in II stile. Dallo scavo, di recente avviato, affiorano primi nuovi scorci di raffinati affreschi, tra cui vivaci figure di pavoni e maschere.

L’intervento, dettato da necessità di chiarire aspetti relativi allo sviluppo del settore ovest della villa che costeggia il tratto urbano di via dei sepolcri e risolvere criticità conservative, si configura anche come occasione importante di valorizzazione del contesto archeologico e urbano. Lo scavo in corso consentirà di fatto di creare una connessione con il confinante Spolettificio Borbonico dove, nei prossimi anni, saranno realizzati spazi museali espositivi, depositi e servizi aggiuntivi. I primi risultati delle indagini, tra cui il completamento dello scavo del salone, sono illustrati in un articolo dell’E-journal degli scavi di Pompei.

“Nonostante le tracce presenti e gli sforzi interpretativi fatti al tempo dei primi scavi, il reale andamento di questo ambiente e di quelli vicini fino ad oggi conservava molte incertezze che l’attuale intervento di scavo potrà chiarire – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – oltre a mettere in luce nuove porzioni decorate con straordinari dettagli e colori, di cui già ne possiamo ammirare qualche anteprima”.

Tra le scoperte di particolare rilievo sono emersi una figura integra di una pavonessa, speculare all’esemplare maschio rinvenuto sulla porzione meridionale della stessa parete, e alcuni frammenti con la raffigurazione di una maschera scenica riconducibile a un personaggio della Commedia Atellana, a differenza di altri presenti nell’ambiente e attribuibili alla Tragedia. Si tratta di Pappus, un vecchio rimbambito che tenta di fare il giovane ma che finisce regolarmente per essere beffato e deriso. Di notevole interesse anche il rinvenimento di alcuni frammenti di affresco raffiguranti parte di un tripode dorato, inscritto in un oculus (cerchio), allo stesso modo della raffigurazione al centro di un’altra parete, dove invece è rappresentato un tripode in bronzo.

Grazie alla tecnica dei calchi, lo scavo ha anche restituito le impronte di alberi che ornavano il giardino, in posizione originale e inseriti in un preciso schema ornamentale, che raddoppiava il colonnato del porticato meridionale, richiamando schemi documentati nelle domus pompeiane e nello stesso sito di Oplontis. È possibile che le specie arboree presenti in questo ambiente fossero affini a quelle individuate dalle analisi archeobotaniche effettuate in passato negli ambienti adiacenti come ad esempio l’olivo.

Lo scavo ha, inoltre, determinato l’individuazione di quattro nuovi ambienti che si aggiungono ai 99 già noti, tra cui un vano absidato che fa verosimilmente parte del settore termale. Interessante è il rilevamento di un paleoalveo, antico tratto di alveo di un torrente a carattere stagionale, che scorreva proprio in corrispondenza del tracciato di via dei Sepolcri, formatosi probabilmente dopo l’eruzione del 1631, che ha eroso parte dei depositi dell’eruzione del 79 d.C., offrendo una comprensione più chiara del paesaggio circostante.

“Questi primi risultati offrono nuove e promettenti prospettive di ricerca per la conoscenza della planimetria della villa – aggiunge Zuchtriegel – e per lo studio delle interazioni tra insediamento umano e ambiente naturale nel lungo periodo”. In contemporanea all’intervento di scavo è in corso anche un cantiere di restauro degli apparati decorativi di due piccoli e preziosi ambienti, in origine destinati ad area di riposo, detti cubicola, che affacciano nell’area sud occidentale della Villa, proprio in prossimità dell’area dell’altro cantiere. Colpisce la loro ricca decorazione, costituita da stucchi, pareti affrescate, volte dipinte e mosaici pavimentali di straordinaria bellezza, che rivela, al pari degli altri ambienti della Villa, una capacità tecnica da parte degli esecutori dell’epoca molto alta, ed una palette di pigmenti varia, costituita anche dal blu egizio.

L’obiettivo dell’intervento è quello di recuperare la piena leggibilità della decorazione dipinta e dei mosaici, perduta nel tempo a causa dei processi di degrado dei materiali originali e dell’alterazione dei materiali utilizzati nei precedenti interventi di restauro. Il primo ambiente è decorato da affreschi in II stile che rappresentano finti marmi ed architetture fantastiche e che permettono di allargare illusivamente lo spazio; in alto, le volte sono decorate con un motivo a cassettoni, mentre le lunette rappresentano dei paesaggi. La pavimentazione a mosaico è conservata solo in parte, con tessere bianche e nere con motivi geometrici. Da uno stretto passaggio ci si immette in un secondo ambiente, apparentemente più semplice, decorato in III stile con fondi monocromi e motivi floreali; originariamente doveva essere presente una controsoffittatura a volta, di cui restano poche tracce. Questo secondo ambiente, nel quale si riconoscono più fasi di realizzazione, alcune non terminate, doveva essere probabilmente in ristrutturazione al momento dell’eruzione. Inoltre, sono presenti i calchi delle imposte delle porte e delle finestre che furono realizzati in gesso al momento della scoperta degli ambienti, secondo la tecnica che deriva da quella messa a punto da Fiorelli e che conservano ancora tracce originali in legno.

L’intervento di restauro che sta volgendo al termine, dopo quasi un anno di lavoro, ha restituito finora risultati ottimali, riportando gli affreschi e le pavimentazioni al loro splendore originario, rivelando cromie e dettagli precedentemente non visibile. Il completamento dell’intervento di pulitura ed asportazione dei materiali alterati prevede un intervento di ritocco pittorico che restituirà una piena leggibilità e valorizzazione a queste bellissime decorazioni. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, il Presidente Polcino al Christmas Party: Un 2025 da 30 e lode. Ora puntiamo su stadio e futuro

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In un clima di grande entusiasmo e rinnovata ambizione, il Presidente del CdA della Juve Stabia, Filippo Polcino, ha preso la parola durante il Christmas Party tenutosi nella splendida cornice dell’Hotel Stabia. Un evento nato per brindare ai successi del 2025 e tracciare la rotta per un 2026 che si preannuncia carico di sfide e speranze per tutta la città.

Legalità e Rinascita: “Siamo Tranquilli”

L’intervento di Polcino è iniziato con una riflessione profonda sul percorso societario, segnato da momenti di transizione gestiti con fermezza: “La Juve Stabia continua a crescere. Quando si cade occorre immediatamente rialzarsi ed è quello che abbiamo fatto”, ha esordito il Presidente.

Un passaggio chiave è stato dedicato alla gestione attuale e al valore della trasparenza: “Questa nuova esperienza ci sta dando modo di portare la legalità a Castellammare; siamo tranquilli. È un’opportunità per tutto il territorio. Attualmente la mia fortuna è essere affiancato dagli amministratori giudiziari, che sono fantastici”.

Un ringraziamento al passato e alla “squadra invisibile”

Polcino non ha dimenticato le radici del suo percorso, rinnovando la stima per chi gli ha dato fiducia all’inizio dell’avventura: “Non ho nessun rimpianto, anzi sono felicissimo dell’opportunità che mi diedero anni fa i fratelli Langella”.

Oltre ai vertici, il Presidente ha voluto dedicare un pensiero speciale a chi lavora dietro le quinte: “Ringrazio tutti, ma in particolare la ‘squadra invisibile’, quella che ci consente di lavorare ogni giorno con serenità senza farci mancare nulla”. Poi, un pizzico di scaramanzia: “Ne ho vissute di tutti i colori, mi manca ancora qualcosa da raggiungere ma, per scaramanzia, non dico cosa”.

Obiettivo Serie A e il nodo Stadio

Il futuro della Juve Stabia passa per la visione internazionale di Solmate e per il potenziamento delle infrastrutture. Polcino ha confermato le grandi ambizioni della nuova proprietà: “Hanno dichiarato di voler tentare la promozione in Serie A in tre anni. Ci vuole il tempo necessario, ma la direzione è chiara”.

La priorità assoluta per il nuovo anno sarà però il “Romeo Menti”: “Da gennaio la priorità deve essere lo stadio, passo imprescindibile per il futuro. Il Comune ha stanziato 600 mila euro per la sostituzione del manto erboso e stiamo continuando a lavorare in questa direzione”.

Un anno da incorniciare

In chiusura, alla richiesta di dare un voto all’anno che sta per concludersi, Polcino non ha avuto esitazioni: “Voto al 2025? 30 e lode per quanto fatto sul campo e per la crescita costante fuori dal rettangolo verde”.

Un messaggio di orgoglio che si trasforma in un augurio per tutta Castellammare, con la speranza che il 2026 possa consolidare il sogno gialloblù e regalare alla piazza le gioie che merita.

Juve Stabia: Gli amministratori giudiziari Scarpa e Ferrara blindano la stabilità del club

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Nel corso del suggestivo Christmas Party all’Hotel Stabia, l’atmosfera di festa è stata l’occasione per fare il punto su un momento cruciale della storia recente della Juve Stabia. A catturare l’attenzione della platea sono stati gli interventi dei due amministratori giudiziari, Salvatore Scarpa e Mario Ferrara, figure chiave che da circa 50 giorni stanno traghettando il club verso una stabilità e una legalità duratura.

Un impegno tra cuore e professionalità

Insediati per coadiuvare la società in questo delicato percorso, Scarpa e Ferrara hanno sottolineato il costante supporto del Tribunale di Napoli. Un compito affrontato con rigore tecnico, ma anche con una passione inaspettata:

“Abbiamo intrapreso questa avventura con grande entusiasmo e uno spirito quasi ‘da bambini’ – hanno dichiarato – ma sentiamo tutta la responsabilità di ciò che la Juve Stabia rappresenta per Castellammare”.

Per Salvatore Scarpa, l’impegno ha un sapore ancora più profondo: “Sono nativo proprio di Castellammare, e questo rende il mio lavoro un atto d’amore verso le mie radici”.

La sinergia con la proprietà americana e la ricapitalizzazione

Uno dei passaggi più importanti degli interventi ha riguardato il rapporto con la proprietà americana. Il dialogo costante e il lavoro di trasparenza svolto dall’amministrazione giudiziaria sono stati determinanti per infondere la fiducia necessaria a procedere con la ricapitalizzazione del club.

“Credo che il nostro operato sia stato fondamentale per consegnare alla proprietà le garanzie necessarie per investire ulteriormente”, ha spiegato Scarpa. “In un altro contesto non so se sarebbe stato possibile, ma questo percorso lascerà un futuro sereno alla società”. Ad oggi, la somministrazione dei servizi è stata riaffidata e le premesse per il 2026 sono estremamente incoraggianti.

Riconoscimento istituzionale e visione del calcio moderno

Il lavoro svolto non è passato inosservato ai piani alti del calcio italiano. Durante l’assemblea di Lega Serie B, il presidente Bedin ha espresso apprezzamento per la gestione del club stabiese.

Tuttavia, Ferrara e Scarpa non si sono limitati alla cronaca locale, offrendo una riflessione di ampio respiro: “Il calcio ha bisogno di profonde riforme strutturali per diventare sostenibile e stabile. Solo così si può garantire lo spettacolo che i tifosi meritano”.

Stadio e Appello alla Città: “La Serie B non è scontata”

In merito alle infrastrutture, gli amministratori hanno chiarito che, sebbene lo stadio sia di proprietà comunale, la società resta aperta a ogni iniziativa che possa migliorare l’impianto. Ma il messaggio più forte è stato rivolto direttamente ai cittadini:

“Invitiamo gli stabiesi a dare maggiore sostegno alla Juve Stabia. La Serie B non è un traguardo scontato per una piazza come la nostra, va difesa e sostenuta con orgoglio”.

La serata si è conclusa con l’augurio di un sereno Natale a tutta la comunità, con la promessa di continuare a lavorare con “forza e volontà” per completare il rilancio definitivo delle Vespe.

L’intervento di Scarpa e Ferrara conferma come la Juve Stabia stia vivendo una fase di profonda trasformazione positiva, dove la legalità e la pianificazione economica si fondono con la passione sportiva, garantendo ai tifosi quella serenità necessaria per sognare in grande anche nel 2026.

Juve Stabia, Lovisa: “Nuova linfa con la nuova proprietà, ma piedi per terra: l’obiettivo resta la salvezza”

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In un’atmosfera di festa e condivisione presso l’Hotel Stabia, il Direttore Sportivo Matteo Lovisa ha tracciato la rotta per il futuro della Juve Stabia durante il tradizionale brindisi natalizio. Tra un bilancio dell’anno che si chiude e le prospettive per il 2026, il DS ha inviato messaggi chiari: pragmatismo, rispetto per il gruppo e fiducia nella nuova stabilità societaria.

Nuova proprietà e mercato: “Serenità ritrovata”

Il primo pensiero di Lovisa è andato al recente cambio di marcia societario. L’arrivo della nuova proprietà ha portato quella stabilità necessaria per lavorare con lungimiranza:

“La nuova proprietà ha ricapitalizzato e dato nuova serenità a tutto l’ambiente”, ha esordito il DS. “Il progetto ha nuove risorse, ma ci incontreremo con calma nelle prossime settimane per capire il da farsi. Il mercato vero è quello estivo, ma cercheremo di migliorare la rosa dove possibile.”

Sul fronte cessioni, la linea è di estrema tutela verso il gruppo attuale: “A gennaio, se non ci saranno richieste esplicite dei calciatori di uscire, non ci saranno cessioni. Bisogna portare rispetto ai ragazzi che fin qui hanno fatto bene. La Juve Stabia oggi non ha bisogno di vendere.”

Obiettivo 46 punti e il “Modello Giovani”

Nonostante l’entusiasmo, Lovisa tiene i piedi ben saldi a terra, fissando il traguardo necessario per la permanenza in categoria: “Il campionato è la solita Serie B, difficile e fatta di alti e bassi. Noi dobbiamo andare avanti con la nostra politica e fare presto almeno 46 punti, perché il nostro obiettivo primario è quello.”

Un bilancio che finora sorride alle Vespe, specialmente per quanto riguarda l’impiego dei giovani: “Si stanno comportando bene in una categoria complessa e in una piazza ambiziosa come Castellammare. Il merito va anche al mister, al suo staff e ad Alberto Gerbo, che contribuiscono a dare unità di intenti e serenità a tutto il gruppo.”

Arbitraggi e sfortuna: “Dato oggettivo”

Non è mancata una stoccata, seppur diplomatica, sulla gestione arbitrale dell’ultimo periodo: “A livello di arbitraggi non siamo fortunati, è un dato oggettivo. Credo che gli amministratori abbiano fatto valere le nostre ragioni nelle sedi competenti; per il futuro speriamo in una sorte migliore sia per i direttori di gara che per gli infortuni.”

Verso Cesena con il cuore alla città

In chiusura, Lovisa ha rivolto un pensiero speciale alla piazza, con la testa già al prossimo impegno di campionato: “Auguro a tutta Castellammare un sereno Natale, sperando di arrivarci con qualche punto in più fatto nella trasferta di Cesena.”

Un messaggio di ambizione e concretezza: la Juve Stabia saluta il 2025 consapevole della propria forza e con una visione societaria più solida che mai.

Juve Stabia, il DG Elefante traccia la rotta al Christmas Party: “Salvezza, realismo e un patto con i tifosi”

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Nel corso dell’elegante Christmas Party tenutosi presso l’Hotel Stabia, momento clou per salutare un 2025 ricco di emozioni, il Direttore Generale della Juve Stabia, Ferdinando Elefante, ha preso la parola per delineare il presente e il futuro del club. Un intervento lucido, che ha mescolato pragmatismo sportivo e visione sociale, mettendo al centro la sostenibilità del progetto gialloblù.

L’obiettivo sportivo e la stabilità societaria

Il DG ha voluto subito chiarire quale sia la bussola per la stagione in corso: la permanenza nella categoria.

“L’obiettivo primario deve essere la salvezza”, ha esordito Elefante. “Non perché la Juve Stabia non possa ambire a traguardi maggiori, ma in questo momento la crescita deve essere graduale, poiché accompagnata da un profondo cambiamento societario”.

Un passaggio fondamentale è stato dedicato alla gestione attuale: “Stiamo cercando di fare le cose nella maniera giusta, anche accogliendo il provvedimento dell’amministrazione giudiziaria. Sebbene all’inizio ci abbia sorpreso, oggi possiamo dire che ci sta portando molti benefici”. Per Elefante, la chiave è il focus sul presente, base necessaria per costruire un futuro solido su tre fronti: sportivo, economico e sociale.

Il capitolo Stadio: sicurezza e concretezza

Sollecitato sul tema delle infrastrutture, il Direttore Generale ha mostrato grande realismo, allontanando facili entusiasmi su progetti faraonici e puntando invece sulla concretezza del “Romeo Menti”: “Lo stadio attuale ci permette di esprimere il nostro potenziale, ma tutto è migliorabile. Essendo un impianto comunale, ci interfacceremo con l’Amministrazione per interventi mirati, in primis sulla sicurezza. Sento spesso parlare di un nuovo stadio, ma dobbiamo essere consapevoli di quanto sia difficile realizzarlo, anche in piazze più strutturate della nostra”.

Un appello al cuore della città

Il momento più accorato dell’intervento è stato dedicato al rapporto con la tifoseria. Elefante non ha nascosto un pizzico di amarezza nel vedere gradinate talvolta meno affollate rispetto al passato, lanciando una sfida a se stesso e al club:

“Ai tifosi chiedo di starci vicino. Mi dispiace vedere lo stadio meno popolato rispetto agli anni scorsi. Dal mio canto, farò il massimo per far innamorare di nuovo appieno i tifosi di questa realtà. Stiamo già studiando nuove iniziative per coinvolgere la città e aumentare la partecipazione ai colori gialloblù”.

Verso il 2026

L’obiettivo dichiarato è dunque quello di espandere il senso di appartenenza anche al circondario, coinvolgendo i tantissimi sostenitori che vivono fuori dai confini cittadini ma che battono per la Juve Stabia.

Il brindisi finale ha suggellato questa volontà: un club che lavora sottotraccia, con serietà, per garantire alle Vespe un 2026 di stabilità e, soprattutto, di ritrovata passione collettiva.

Juve Stabia, il Natale di Ignazio Abate: “Niente proclami, solo fatti. Orgoglioso della risposta della città”

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Nel corso dell’elegante Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia presso l’Hotel Stabia, tra brindisi e auguri per un 2026 ricco di successi, a prendersi la scena è stato il tecnico delle Vespe, Ignazio Abate. Un intervento, il suo, che ha saputo coniugare l’emozione del ritorno a casa con la concretezza di chi sa che nel calcio “cambia tutto in un attimo”.

“Fatti, non parole”: il patto con la piazza

Abate ha esordito ringraziando la città per l’accoglienza e la stima ricevuta, sottolineando il suo approccio pragmatico al lavoro:

“La stima dei tifosi mi riempie di orgoglio; sono una persona che ama parlare con i fatti e che non fa proclami. Credo che la città mi stia imparando a conoscere”.

L’allenatore ha poi voluto dividere i meriti con il gruppo, elogiando la dedizione quotidiana dei suoi ragazzi: “Il merito principale è dei ragazzi che danno il massimo ogni giorno, in gara come in allenamento. Sono felice di essere tornato nella mia terra, in una città che vive di calcio e mi sto godendo appieno questa esperienza”.

L’analisi tecnica: “Migliorare fuori casa”

Nonostante il clima festoso, Abate non ha smesso i panni del condottiero, analizzando con lucidità il cammino in campionato. Il tecnico ha evidenziato la necessità di una maggiore continuità, specialmente lontano dal Menti: “Dobbiamo fare di più fuori casa. Tutte le squadre fanno fatica, ma dobbiamo migliorare lo stare in partita al di là dei risultati. Siamo incappati in sconfitte rotonde dopo gare ben giocate. Occorre ancora più attenzione: non penso agli episodi arbitrali, la ruota girerà, ma dobbiamo migliorare con le nostre forze. I ragazzi sanno che sono onesto e leale. Decido sempre in base a quello che vedo durante la settimana.”

Il desiderio per il 2026

In chiusura, un pensiero tra il serio e l’ironico rivolto alle festività, con un desiderio speciale per la salute dei suoi atleti: “A Babbo Natale chiederò qualche infortunio in meno per i miei calciatori. Ai tifosi dico che sono felice di essere arrivato a Castellammare e auguro a tutta la città un sereno Natale”.

Un messaggio di unità e determinazione che conferma come la guida tecnica della Juve Stabia sia focalizzata sull’obiettivo, pronta a lottare su ogni pallone per onorare la categoria e il calore della piazza stabiese.

Juve Stabia, Saby Mainolfi al Christmas Party: Giovani, identità e appartenenza i nostri pilastri per il 2026

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Tra le luci e l’eleganza del Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia nella splendida cornice dell’Hotel Stabia, uno degli interventi più significativi della serata è stato quello di Saby Mainolfi. Il responsabile del settore giovanile gialloblù ha tracciato un bilancio del 2025, proiettando lo sguardo verso un futuro che vede il vivaio al centro del progetto societario.

Una stabilità che guarda al futuro

In un momento di transizione per il club, Mainolfi ha voluto rassicurare l’ambiente con parole cariche di pragmatismo e fiducia:

“Dobbiamo stare tranquilli e lavorare sotto le direttive degli amministratori giudiziari”, ha dichiarato, sottolineando la continuità operativa del club.

Nonostante i cambiamenti, il legame con la dirigenza resta solido. Mainolfi ha ricordato la sua lunga militanza in gialloblù, evidenziando la sintonia con le diverse proprietà: “Ho attraversato tante epoche alla Juve Stabia, sono stato sempre in piena sintonia con le proprietà. Attualmente mi interfaccio spesso con il presidente del CDA Filippo Polcino e prima con Andrea Langella; anche in questo sono sereno e ci sarà modo di lavorare bene con la nuova proprietà”.

Il modello Juve Stabia: l’esempio Empoli

Il focus si è poi spostato sulla “linea verde”, vero fiore all’occhiello della gestione Mainolfi. Il progetto per il settore giovanile resta ambizioso e radicato nei valori del territorio: crescita, identità e appartenenza.

A dare forza a queste parole è un dato statistico emerso recentemente nella sfida contro l’Empoli, società storicamente all’avanguardia per i vivai:

“Nella gara con l’Empoli c’erano in campo, nelle due squadre, circa quattordici elementi in orbita nazionali giovanili. Questo la dice lunga, non solo sull’Empoli, ma anche sulla Juve Stabia degli ultimi anni”.

L’intesa con Matteo Lovisa

Mainolfi ha poi speso parole di grande stima per il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, definendo il loro rapporto un valore aggiunto per il club: “A Matteo Lovisa mi lega un grande rapporto, con lui siamo in buone mani. È un direttore sportivo che conosce come pochi i giovani e sa come puntarci”. Una sinergia, quella tra prima squadra e settore giovanile, che promette di fruttare nuovi talenti per la piazza stabiese.

Gli auguri alla città

In chiusura, un pensiero commosso a quella che sente ormai come la sua casa. Saby Mainolfi ha rivolto un augurio speciale a tutti i tifosi e ai cittadini: “A tutta Castellammare, città che mi ha adottato, auguro un sereno Natale e felici feste, auspicando un 2026 che sia positivo per tutti”.

Con la maglia gialloblù sempre in primo piano e una visione chiara, il settore giovanile della Juve Stabia si prepara a vivere un nuovo anno da protagonista, nel segno della continuità e dell’eccellenza.

Natale in Gialloblù: La Juve Stabia si ritrova all’Hotel Stabia per il brindisi delle feste

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In un’atmosfera di grande serenità e partecipazione, si è svolta ieri sera presso la prestigiosa cornice dell’Hotel Stabia la tradizionale cena di Natale della Juve Stabia. Un appuntamento che ha riunito la squadra, lo staff tecnico e la dirigenza per celebrare le festività e rinsaldare quel legame profondo che sta rendendo la stagione delle “Vespe” un percorso di grande interesse e ambizione.

La serata è stata scandita da sorrisi e momenti di convivialità, culminati nel rito del taglio della torta, rigorosamente decorata con i colori sociali giallo e blu. Oltre al clima festivo, l’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto con la stampa invitata all’evento, durante la quale i vertici societari e i protagonisti del campo hanno fatto il punto sul momento attuale del club.

La Compattezza Societaria come Pilastro

Ai microfoni dei giornalisti presenti si sono alternati i principali esponenti della dirigenza, che hanno tracciato un bilancio positivo del cammino fin qui percorso: Filippo Polcino (Presidente del CdA), Salvatore Scarpa e Mario Ferrara (Amministratori Giudiziari) Matteo Lovisa e Ferdinando Elefante (Direttori) Saby Mainolfi (Settore Giovanile).

Tutti hanno espresso profonda soddisfazione per la crescita del progetto, sottolineando come la compattezza societaria sia la base imprescindibile per ogni successo sportivo e per la stabilità futura del club.

La Parola al Campo: Fiducia e Determinazione

Particolare attenzione è stata riservata a Mister Ignazio Abate, che ha ribadito la propria fiducia incrollabile nel gruppo e l’impegno costante nel perseguire gli obiettivi prefissati, mantenendo sempre alta l’asticella del lavoro quotidiano.

Insieme a lui, hanno preso la parola due dei pilastri della rosa: il portiere Alessandro Confente e l’attaccante Leonardo Candellone. Entrambi sono stati il volto della determinazione gialloblù, confermando l’unione di uno spogliatoio pronto a dare battaglia su ogni pallone nel rettangolo verde.

Il Messaggio alla Città

A chiudere il cerchio degli interventi istituzionali è stato Raffaele Auriemma, che ha voluto trasmettere un sentito messaggio di auguri a tutta la piazza di Castellammare da parte della nuova proprietà. Con una dichiarazione accorata in veste di portavoce, Auriemma ha augurato buone feste ai colori giallo e blu, auspicando che il nuovo anno possa continuare a regalare le soddisfazioni che il popolo stabiese merita per la sua passione e il suo attaccamento alla maglia.

“Che il 2026 possa essere l’anno della conferma e del consolidamento delle nostre ambizioni.”

La serata si è conclusa con il classico brindisi finale: un segnale di unità indissolubile tra squadra e città, uniti sotto un unico vessillo in vista delle sfide che attendono la Juve Stabia alla ripresa del campionato.

Cesena – Juve Stabia affidata a Niccolò Turrini di Firenze: chi è il fischietto fiorentino scelto da Rocchi

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Sarà Niccolò Turrini della sezione AIA di Firenze a dirigere il match tra Cesena e Juve Stabia, valevole per la 17ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026. L’appuntamento è fissato per sabato pomeriggio alle ore 15:00 nella cornice dell’Orogel Stadium “Dino Manuzzi”.

Una designazione interessante quella del designatore Gianluca Rocchi, che affida una gara tra due squadre che giocano a viso aperto a un arbitro giovane (classe 1993) ma con alle spalle un percorso di crescita solido e coerente.

Dalla gavetta alla CAN A-B: un’ascesa meritocratica

Fiorentino doc, trentadue anni, Turrini rappresenta il volto nuovo della classe arbitrale italiana. La sua è una carriera costruita gradino dopo gradino: dopo l’esordio regionale nel 2017 e il passaggio in CAN D, si è distinto per l’equilibrio mostrato nei campi di periferia, guadagnandosi il salto tra i professionisti.

Il vero banco di prova è stato il quinquennio in Serie C, dove ha diretto ben 63 partite (tra il 2020 e il 2025 considerando anche Coppa Italia e Playoff). Un’esperienza massiccia che ha convinto i vertici dell’AIA a promuoverlo nella CAN A-B proprio per questa stagione 2025/26, inserendolo in una lista di “promossi” che comprende anche Claudio Giuseppe Allegretta (Molfetta), Giuseppe Nucera (Palermo), Andrea Zanotti (Rimini) e Andrea Calzavara (Varese).

L’identikit tecnico: dialogo e pochi cartellini

Che arbitro troveranno i giocatori di Cesena e Juve Stabia? Le statistiche e le relazioni tecniche descrivono Turrini come un direttore di gara dallo stile sobrio. Non è un protagonista a tutti i costi: preferisce lasciar scorrere il gioco e intervenire solo quando strettamente necessario.

Gestione disciplinare: La sua media si attesta su circa 4 ammonizioni a partita, un dato che evidenzia una gestione moderata dei cartellini.

Approccio: Predilige il richiamo verbale e il dialogo con i capitani rispetto alla sanzione immediata.

Personalità: Una delle sue doti migliori è la capacità di non farsi condizionare dall’ambiente esterno, qualità fondamentale per arbitrare in uno stadio caldo e passionale come il “Manuzzi”.

Un test di maturità

Per Turrini, la gara di Cesena rappresenta un tassello importante nel suo percorso di consolidamento in cadetteria. Il basso tasso di errori e l’affidabilità mostrata nelle categorie inferiori lo hanno reso un profilo apprezzato dai designatori, che ora ne testano la tenuta in partite di cartello della Serie B.

Sabato pomeriggio, in un match che promette intensità e capovolgimenti di fronte, servirà tutta la sua compostezza per garantire che lo spettacolo resti protagonista indiscusso.

Le statistiche sull’arbitro e gli altri componenti del sestetto arbitrale

Il sig. Niccolo Turrini nato a Firenze il 16/05/1993 e iscritto alla sezione AIA di Firenze è al suo primo anno alla CAN.

Finora ha diretto in carriera 186 gare con questo score con 34 esplusioni decretate e 43 rigori assegnati.

Quest’anno finora ha diretto 8 gare (6 in serie B e 2 Coppa Italia) con questo bilancio: 3 vittorie interne, 4 pareggi, 1 vittoria esterna con 1 espulsione e 4 rigori assegnati.

Con la Juve Stabia conta 2 precedenti: 1 vittoria, 0 pareggi, 1 sconfitta

22/23    Serie C – Girone C 23.01.2023    Monopoli  1:0    Juve Stabia (Mulè)

20/21    Serie C – Girone C 07.02.2021     Virtus Francavilla 0:1 Juve Stabia (Orlando)

Conta 4 precedente con il Cesena con questo score: 2 vittoria, 2 pareggi e 0 sconfitte

Assistenti

Primo Assistente: sig. Fabiano PRETI della sezione AIA di Mantova

Secondo Assistente: sig. Paolo BITONTI della sezione AIA di Bologna

IV° ufficiale: sig. Mario PERRI della sezione AIA di Roma 1

VAR: sig. Marco SERRA della sezione AIA di Torino

AVAR: sig. Matteo GUALTIERI della sezione AIA di Asti

Verso Cesena – Juve Stabia: esame di maturità al “Manuzzi” nell’ultima trasferta del 2025

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Sabato pomeriggio la Juve Stabia scende in campo per una sfida che ha il sapore del “calcio vero”. Lo scenario è il “Dino Manuzzi”, uno stadio che trasuda storia, contro un Cesena che rappresenta, senza mezzi termini, tra gli ostacoli più alti di questo campionato. Un avversario tosto, che gioca un calcio divertente e non lascia scampo a libere interpretazioni: in Romagna bisognerà sudare.

Il dilemma: quale Juve Stabia vedremo?

È la domanda che rimbalza tra i vicoli di Castellammare e nelle chat dei tifosi: quale versione delle Vespe si presenterà a Cesena? Nelle ultime settimane, il campionato ci ha raccontato due storie diverse. Da un lato c’è la squadra frizzante, aggressiva e dominante vista al “Menti”; dall’altro, la versione più timida e poco pimpante delle recenti uscite lontano da casa.

È lecito chiederselo, perché l’altalena di risultati e prestazioni è evidente. Tuttavia, questo dualismo non deve diventare un’ossessione né un fattore di distrazione. Bisogna guardare al bilancio reale: la classifica sorride e la squadra è perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali.

L’ultima del 2025 e il tabù esterno

La gara di sabato chiuderà il 2025 della Juve Stabia in trasferta. Un anno solare che, numeri alla mano, ha regalato poche gioie lontano dalle mura amiche. Curiosamente, però, il destino riporta le Vespe proprio lì dove tutto sembrò magico: l’ultima grande vittoria esterna dell’era Guido Pagliuca arrivò proprio a Cesena, a fine marzo. Quel successo non valse solo tre punti, ma consegnò la salvezza matematica e il biglietto d’invito per la giostra dei play-off.

Oggi, con Ignazio Abate al timone, il ruolino esterno conta il solo acuto di La Spezia.

Corsa, cuore e muscoli

Uscire dal “Manuzzi” con un risultato positivo non regalerebbe nulla di matematico a mister Abate — siamo ancora lontani dai verdetti definitivi — ma avrebbe un peso specifico enorme. Sarebbe un “biglietto” fondamentale per il percorso di crescita e darebbe nuova linfa a una classifica già positiva.

Non sarà facile. Il Cesena è una delle corazzate del torneo e arriva col morale alto dopo la vittoria in rimonta a Mantova (costata la panchina a Possanzini). Per provare a raccontare una nuova impresa servirà la versione migliore delle Vespe: quella fatta di corsa, cuore e muscoli. Servirà lottare su ogni pallone con le “nocche giallo e blu” per dimostrare che questa squadra sa pungere anche lontano da casa.

Gori Sarnese – Vesuviano: Tariffa idrica agevolata per gli enti religiosi impegnati nel sociale

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Il servizio idrico integrato in Campania compie un ulteriore passo in avanti verso un modello di gestione che non guarda solo all’efficienza infrastrutturale, ma anche alla sostenibilità sociale e alla tutela dei più deboli. Nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale di Santa Chiara, è stata siglata questa mattina la convenzione tra l’Ente Idrico Campano (EIC), Gori e le tre Province Religiose dell’Ordine dei Frati Minori.

Tariffe agevolate per il bene comune

Il cuore dell’accordo risiede nell’applicazione della tariffa ONLUS alle utenze gestite dagli ordini francescani che svolgono attività di carattere sociale, socioculturale o di pubblica utilità. Si tratta di un provvedimento di grande rilievo: per la prima volta, la tariffa agevolata viene estesa anche a soggetti che, pur non possedendo la qualifica giuridica di ONLUS, operano quotidianamente sul campo a supporto delle comunità e delle persone fragili.

L’iniziativa dà seguito alla delibera del giugno 2023 del Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano, consolidando un percorso già avviato in passato con le Diocesi di Nola e Nocera Inferiore-Sarno.

Le voci dei protagonisti

I vertici delle istituzioni coinvolte hanno espresso profonda soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando il valore etico dell’operazione:

Sabino De Blasi (Presidente di Gori): «Oggi diamo un segnale chiaro. Per Gori il servizio idrico non è solo infrastruttura, ma uno strumento di coesione e responsabilità sociale da costruire insieme alle realtà che si prendono cura del territorio».

Luca Mascolo (Presidente EIC): «Compiamo un passo verso una gestione più giusta. L’acqua è un bene essenziale e deve essere accessibile a tutti: questa intesa rafforza un modello di governance attento all’inclusione».

Raffaele Coppola (Coordinatore Distretto Sarnese Vesuviano): «Sostenibilità ambientale e sociale devono essere assi centrali delle politiche pubbliche. Essere vicini a chi tutela i beni comuni è parte integrante del nostro servizio».

Frate Giuseppe Sorrentino (Vicario Provinciale Frati Minori): «Siamo impegnati tra mense, docce solidali e servizi agli ultimi. Collaborare con Gori dimostra che mondi diversi possono unirsi per la dignità delle persone e il bene comune».

Trasparenza e Operatività

La convenzione stabilisce che Gori applichi la tariffa agevolata a partire dalla prima fatturazione utile successiva alla firma. Le Province Religiose (la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù, la Provincia di San Giovanni Giuseppe della Croce e la Custodia di Terra Santa) hanno già fornito l’elenco delle utenze interessate, impegnandosi a un aggiornamento costante dei dati per garantire la massima trasparenza del sistema.

Con questa firma, la Campania si conferma un laboratorio di innovazione sociale, dove la gestione delle risorse primarie diventa volano per il sostegno a chi, ispirato dal messaggio di San Francesco, opera ogni giorno nelle “periferie” della società.

Sfida tra assenze al Manuzzi: il Giudice Sportivo “scende in campo” tra Cesena e Juve Stabia

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L’attesa sfida di sabato prossimo allo stadio Dino Manuzzi (calcio d’inizio alle ore 15:00) tra Cesena e Juve Stabia sarà condizionata dalle decisioni disciplinari arrivate nelle ultime ore.

Il Giudice Sportivo, Avv. Emilio Battaglia, assistito da Stefania Ginesio e dal rappresentante dell’A.I.A. Moreno Frigerio, ha reso noti i provvedimenti relativi all’ultimo turno di campionato (riunione del 16 dicembre 2025), sanzionando comportamenti che costringeranno le due squadre a rivedere i propri piani sia in campo che in panchina.

Qui Cesena: Mignani squalificato

La notizia più pesante per i romagnoli riguarda la guida tecnica. Il Giudice Sportivo ha inflitto una giornata di squalifica a Michele Mignani.

Il tecnico del Cesena dovrà seguire la partita dalla tribuna a causa dell’espulsione rimediata nel finale della scorsa gara. Secondo il referto, Mignani è stato sanzionato “per avere, al 48° del secondo tempo, uscendo dall’area tecnica, contestato con veemenza una decisione arbitrale”. Un’assenza pesante per i bianconeri, che perdono il loro condottiero a bordo campo.

Qui Juve Stabia: Tegola a centrocampo

Anche le Vespe dovranno fare i conti con provvedimenti disciplinari significativi. La Juve Stabia perde un pezzo pregiato del proprio scacchiere tattico: Omar Correia.

Il centrocampista è stato fermato per un turno effettivo di gara. Già in diffida, Correia ha ricevuto la quinta sanzione per “comportamento non regolamentare in campo”, facendo scattare automatica la squalifica. Il mister delle Vespe dovrà dunque ridisegnare la mediana per la trasferta in Romagna.

Squalificato anche un membro dello staff tecnico delle vespe, il preparatore atletico Alessandro Micheli, punito con una giornata di stop per aver contestato con veemenza una decisione arbitrale al 33° del primo tempo.

Riepilogo diffidati Juve Stabia

I calciatori gialloblù destinatari di 4 ammonizioni in queste prime sedici giornate di campionato (quindi diffidati) sono: Nicola Mosti, Giuseppe Leone e Kevin Piscopo

La partita di sabato si preannuncia quindi non solo una sfida tattica tra le due formazioni, ma anche un test di nervi e di capacità di adattamento alle assenze forzate decretate dalla giustizia sportiva.

L’ex Ruscio: “La Juve Stabia è una palestra formativa. La Serie B va tenuta stretta e valorizzata”

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Giovanni Ruscio, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto nella trasmissione “Il pungiglione stabiese” per analizzare la recente vittoria per 2-0 contro l’Empoli e per riflettere sul percorso che le Vespe stanno compiendo in questa stagione.
Ruscio ha espresso un giudizio molto positivo sul cammino della squadra, affermando che la Juve Stabia sta facendo il suo percorso e un ottimo campionato, nonostante abbia dovuto affrontare cambiamenti importanti, come l’avvicendamento in panchina e la partenza di giocatori cruciali come Durante. Ha rimarcato che vincere contro una squadra come l’Empoli, ritenuta accreditata per la vittoria finale o comunque in grado di lottare per le zone alte della classifica, dimostra il valore dei gialloblù. Secondo l’ex centrocampista, la Serie B rappresenta un palcoscenico di prim’ordine che non può e non deve essere indifferente per l’intero territorio campano; per questo, deve essere tenuta stretta e valorizzata.
Se da un lato Ruscio comprende che la tifoseria pretenda sempre di più, ritiene fondamentale “ragionare lucidamente” e assicurarsi che le eventuali critiche rimangano “costruttive”,. Ha espresso fiducia nel lavoro del tecnico Abate e dei ragazzi, che stanno perseguendo i loro obiettivi a testa bassa, come dimostra la classifica che vede la squadra nelle prime otto posizioni, persino sopra l’Empoli.
Il Ruolo del Centrocampista e le Difficoltà Ambientali
Trattando l’aspetto tecnico, Ruscio, da ex mediano, ha definito il centrocampo come il “ruolo più bello che c’è” perché permette di essere sempre “nel vivo del gioco”. Ha enfatizzato l’importanza cruciale dei centrocampisti, definendoli come “leader silenziosi” in grado di mantenere l’equilibrio sia tecnico-tattico che mentale all’interno e all’esterno dello spogliatoio, un valore che non tutti possono cogliere.
Inoltre, Ruscio ha definito la Juve Stabia una vera e propria “palestra formativa”. Uscire vincenti o aver disputato un buon campionato a Castellammare fortifica, data la complessità dell’ambiente. Ha citato le difficoltà incontrate dalla società e dalla squadra, tra cui il budget limitato, la costruzione tardiva del roster nel calciomercato, le vicende giudiziarie che hanno distolto l’attenzione, e l’accanimento arbitrale percepito (dell’AIA), oltre alle squalifiche che limitano il supporto in trasferta.
Riflessioni Tattiche e Rammarico Personale
Riguardo al dibattito sulle prestazioni casalinghe e quelle in trasferta, Ruscio ha ammesso che il fattore campo offre una spinta supplementare, ma nel calcio moderno, a suo avviso, la differenza non è così marcata. La chiave per la vittoria in qualsiasi campo risiede nell’approccio mentale: avere “le proprie idee la propria grinta la propria mentalità di provare comunque sia sempre a vincere”.
Rispondendo a una domanda specifica sulle palle inattive, l’ex calciatore le ha identificate come un “valore aggiunto”, specialmente se si lavora in modo specifico e si dispongono di giocatori forti a livello aereo, trasformandosi in un’arma in più per sbloccare le partite e mettere pressione sugli avversari.
Infine, Ruscio ha rievocato il suo passato con la squadra, definendo la sua scelta di abbandonare la squadra l’anno prima della promozione in Serie B del 2011 (a causa di problemi personali) come “la mia scelta più sbagliata della mia carriera”. Ha però ricordato con piacere la promozione in C1, ottenuta sotto la guida di Rastelli, grazie a un “mix fondamentale” tra giocatori esperti e “giovani affamati” come lui.
L’Appello alla Città
Giovanni Ruscio ha concluso il suo intervento con un appello accorato alla tifoseria di Castellammare: la città, a prescindere dalla categoria, deve seguire la passione per la propria squadra. Ha invitato tutti a mostrare più “passione e più presenza” allo stadio per sostenere la squadra, pur mantenendo la possibilità di criticare, purché in “maniera costruttiva”. Ha inoltre lanciato un monito riguardo al calcio giovanile, raccomandando che i ragazzi si divertano e non siano sottoposti alla pressione dei genitori.

Juve Stabia, Maistro illumina, la difesa è un bunker: l’Empoli si arrende al dominio gialloblù.

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Ci sono notti che valgono più di una semplice vittoria, notti che servono a tracciare una linea netta tra il passato e il futuro. Quella vissuta al “Romeo Menti” contro l’Empoli è stata, senza timore di smentita, una delle prestazioni più luminose della gestione Ignazio Abate. L’ex tecnico del Milan ha plasmato una squadra che non solo vince, ma convince, mostrando una caratura tecnica e un orgoglio che hanno mandato in estasi il pubblico stabiese.

Dominio Gialloblù: solo Fulignati salva l’Empoli

Il 2-0 finale, paradossalmente, sta stretto alle Vespe. Se la squadra di Dionisi è rimasta in partita fino all’ultimo, il merito è quasi esclusivamente di Fulignati. Il portiere ospite ha indossato il mantello da supereroe, negando alla Juve Stabia un risultato che poteva essere decisamente più rotondo. Almeno tre gli interventi prodigiosi dell’estremo difensore toscano nella prima frazione, fondamentali per frenare un’onda gialloblù che appariva inarrestabile.

Dall’altra parte del campo, Confente ha vissuto una serata di relativa calma. Non per demerito degli avversari, ma per l’eccezionale lavoro collettivo: una fase difensiva perfetta che ha disinnescato sul nascere ogni folata offensiva dell’Empoli, proteggendo l’area con un ordine tattico invidiabile.

La luce di Maistro e il duello degli esterni

Se dobbiamo cercare l’architetto di questa serata perfetta, il nome è uno solo: Fabio Maistro. Oltre ai due assist messi a referto, il centrocampista ha messo in mostra una qualità superiore, dettando i tempi della manovra con una naturalezza disarmante. Resta il dubbio simbolico su chi meritasse il premio di Man of the Match: se la palma va a Fulignati per i miracoli compiuti, Maistro la meriterebbe per come ha nobilitato ogni pallone toccato.

In una serata in cui i voti sono stati alti per tutti i ragazzi di Abate, l’unico a restare un po’ nell’ombra è stato il grande ex, Salvatore Elia. L’esterno non ha vissuto la sua partita più esaltante, finendo per sfigurare nel confronto con colleghi come Carissoni e Cacciamani, autori di prestazioni vibranti e ricche di spunti cronalistici.

Dimenticare Frosinone: testa al “Manuzzi”

Questa Juve Stabia è sembrata una lontana parente – in positivo – di quella vista a Frosinone. La squadra ha mostrato una maturità diversa, una capacità di aggredire il match senza mai perdere l’equilibrio.

La vittoria contro una compagine di livello come l’Empoli regala certezze, ma il calendario non permette cali di tensione. Adesso l’attenzione si sposta sull’ennesimo esame di maturità: la trasferta al “Manuzzi” contro il Cesena. Se le Vespe saranno quelle viste al Menti, nessun traguardo è precluso.

48enne in carcere a Napoli dopo minacce alla ex

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Se non mi arrestate io ucciderò mia moglie, sono passato ora sotto casa sua, ma non c’era”. Così, secondo quanto riferiscono i carabinieri del comando provinciale di Napoli, un uomo si è presentato alla caserma dei militari della stazione Napoli Capodimonte. Secondo quanto ricostruito dagli stessi carabinieri, che si sono messi in contatto con la donna, la coppia, che ha due figli, si era lasciata nel 2023 e in seguito separata legalmente.

L’uomo però non aveva mai accettato la fine della relazione e da due anni perseguitava la ex, che aveva dovuto cambiare le proprie abitudini, gli orari di lavoro, i percorsi per evitare di incontrarlo. Secondo quanto ricostruiscono i carabinieri in una nota, l’uomo aveva anche creato diversi account ed e mail per minacciare di morte la donna, sua sorella, suo padre ma anche i figli, secondo lui ‘colpevoli’ di difendere la madre.

I carabinieri, dagli accertamenti in banca dati, hanno scoperto che proprio la notte precedente erano stati effettuati gli ultimi interventi sotto casa della vittima. Il primo poco prima della mezzanotte e l’altro alle 2. L’uomo aveva scritto per l’ennesima volta diversi messaggi anche al figlio la frase “La faccio in mille pezzi…”. A quel punto il ragazzo aveva incontrato il padre che lo aveva aggredito con una stampella. Questi gli ultimi episodi che avevano spinto la donna a denunciarlo nel pomeriggio. I carabinieri hanno quindi arrestato il 48enne e il magistrato di turno della procura di Napoli ha disposto per l’uomo il trasferimento in carcere.

Fonte AdnKronos

Torna a Pompei l’affresco di Ercole bambino

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Come in un romanzo giallo che vede ricomporsi nel tempo, tra indizi e ipotesi, una vicenda dai contorni criminosi, restituendo verità e dignità alla Storia, così la Villa suburbana di Civita Giuliana a nord di Pompei, si riappropria di un frammento di affresco trafugato anni addietro da uno dei suoi ambienti di culto. Si tratta del frammento di un affresco raffigurante Ercole bambino nell’atto di strozzare i serpenti, un tempo collocato nello spazio di una lunetta superiore della parete di fondo dell’ambiente – che risultava asportata da tombaroli – e le cui caratteristiche consentono di riconoscerne inequivocabilmente la provenienza da tale contesto.

Il reperto, illecitamente asportato, proveniva da una collezione privata negli Stati Uniti. Nel 2023, nell’ambito di un procedimento penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, a seguito della collaborazione tra il Comando Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri di Roma e le Autorità degli Stati Uniti, è stata disposta l’assegnazione al Parco Archeologico di Pompei.

La vicenda si inserisce nell’ambito di una serie di azioni che il Parco Archeologico di Pompei, spiega una nota, sta conducendo dal 2017 assieme alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, consistenti in campagne di scavo e indagini giudiziarie presso la Villa romana di Civita Giuliana. Una collaborazione strategica, formalizzata da un protocollo d’intesa rinnovato più volte dal 2019, che ha permesso non solo di riportare alla luce testimonianze storiche di eccezionale importanza, ma anche di contrastare il sistematico saccheggio condotto da anni di attività criminale nell’area e che nel tempo, oltre alla sottrazione di reperti e decorazioni, ha causato la distruzione irreversibile di preziosi dati scientifici.

Nell’ambito di questa collaborazione, gli scavi archeologici condotti nel sito di Civita Giuliana tra il 2023 e il 2024 avevano portato all’individuazione di un ambiente a pianta rettangolare con funzioni rituali, identificato come un possibile sacello o sacrarium. Il sacello presentava un basamento quadrangolare, probabilmente destinato a sostenere una statua, ed era stato quasi completamente spogliato della sua decorazione dai tombaroli, inclusi 12 pannelli figurati e la lunetta affrescata superiore, di cui il frammento recuperato sarebbe pertinente.

La restituzione dell’opera si inserisce, a sua volta, in una più ampia operazione che ha permesso il rientro in Italia di 129 reperti, nell’ambito del Protocollo siglato tra il District Attorney della Contea di New York e il Governo della Repubblica Italiana.

Accertata la provenienza pompeiana dell’affresco, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ne ha quindi disposto l’assegnazione al Parco Archeologico di Pompei: al momento della restituzione non era però possibile fare alcuna ipotesi sulla sua collocazione originaria. Grazie a successive indagini approfondite, a cura dei funzionari del Parco in parallelo impegnati nello scavo extraurbano, e al confronto con informazioni acquisite, inclusi i dati emersi da intercettazioni ambientali, è stato possibile identificare con assoluta certezza l’affresco come proveniente dal sacello di Civita Giuliana.

Di fatto l’affresco raffigura Ercole in fasce mentre strozza i serpenti alla presenza di Zeus (simboleggiato dall’aquila sul globo) e Anfitrione: tale episodio non fa parte delle canoniche 12 fatiche, ma ne è un presagio. Poiché le pareti del sacello presentano traccia di altri 12 pannelli figurati, staccati clandestinamente, si può ragionevolmente ipotizzare che il tema dei pannelli staccati fosse costituito dalle dodici fatiche di Ercole: seguendo questa ipotesi, ben si inserisce l’affresco con Ercole bambino che lotta con i serpenti, poiché tale episodio non costituisce una delle fatiche che Ercole compirà in età adulta bensì è un evento che segna la sua nascita ed è la dimostrazione della sua forza prodigiosa. La sua collocazione in alto, all’interno della lunetta, sarebbe dunque prodromica e presagio delle future dodici fatiche.

Sono in corso analisi e indagini sul pannello per chiarire nel dettaglio le geometrie e i punti di connessione con i lacerti di affresco ancora conservati in loco per una futura (auspicata) ricollocazione, all’interno di quel processo di valorizzazione e fruizione del sito archeologico di Civita Giuliana. Gli ulteriori approfondimenti investigativi proseguiranno per rintracciare gli altri affreschi sottratti dal sacello.

“Un reperto archeologico possiede valore non soltanto per la sua materialità, ma soprattutto per ciò che può raccontare sul passato – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Ogni oggetto rinvenuto in uno scavo è una testimonianza storico-culturale preziosa, perché il suo significato dipende dal contesto in cui è stato trovato. Quando un reperto viene rubato, questo legame con il suo contesto originario si spezza irrimediabilmente. Anche se l’oggetto rimane integro dal punto di vista fisico, perde gran parte del suo valore scientifico. Senza conoscere dove, come e insieme a cosa è stato scoperto, il reperto non può più contribuire alla ricostruzione storica e diventa un semplice oggetto isolato, privato della sua funzione di testimonianza. Per questo rubare un reperto significa sottrarre a tutti noi una parte di conoscenza e cancellare un frammento della storia dell’umanità”.

“Questo ritrovamento – dichiara il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – è l’ennesimo frutto della collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, rivelatasi uno straordinario strumento non solo per riportare alla luce reperti archeologici di eccezionale importanza, ma anche per interrompere l’azione criminale di soggetti che per anni si sono resi protagonisti di un sistematico saccheggio dell’enorme patrimonio archeologico custodito nella vasta area, ancora in gran parte sepolta, della villa romana di Civita Giuliana, recuperando preziose testimonianze storiche e restituendole alla fruizione della collettività”.

L’affresco sarà esposto da metà gennaio all’Antiquarium di Boscoreale, che già ospita una sala dedicata ai rinvenimenti di Civita Giuliana. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, l’ascesa di Andrea Giorgini: gol, grinta e leadership per sognare in grande

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La notte del “Menti” regala certezze. La vittoria per 2-0 della Juve Stabia sull’Empoli non è solo un passaggio del turno o un risultato di prestigio, ma la fotografia nitida di una squadra che ha trovato la sua identità. Le Vespe di Mister Abate hanno messo in mostra una concretezza offensiva letale, supportata però da una straordinaria solidità del reparto arretrato.

L’uomo copertina di questa serata perfetta è, senza ombra di dubbio, Andrea Giorgini. Il difensore centrale ha vissuto una partita da protagonista assoluto, unendo un’insperata vena realizzativa a una performance difensiva semplicemente da incorniciare.

L’istinto oltre la tecnica

Il match si è sbloccato presto, e l’episodio chiave porta proprio la firma del numero 33 gialloblù. Tutto nasce da un calcio d’angolo battuto con i soliti giri giusti da Fabio Maistro.

Nell’area di rigore toscana si scatena una “carambola impazzita”: la palla danza pericolosamente e Giorgini, finito a terra dopo un contrasto, si trova sulla traiettoria fatale. Il pallone lo colpisce e rotola beffardamente in rete. È un gol rocambolesco, figlio dell’imponderabile, ma premia chi ha il coraggio di buttarsi nella mischia. Sempre nel primo tempo e sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non trova la porta di testa per questione di centimetri per il raddoppio delle Vespe.

Un Gladiatore a protezione di Confente

Se il gol può essere ascritto alla voce “fortuna e posizionamento”, quello che Giorgini ha fatto nella propria area di rigore è pura sostanza calcistica.

Contro l’attacco dell’Empoli, Giorgini si è trasformato in un gladiatore. La sua prova è stata un manuale del difensore perfetto: Imbattibile nei duelli aerei, ha annullato ogni tentativo di sponda degli attaccanti toscani; perrfetto nelle chiusure e nelle diagonali, ha spazzato via palloni “scottanti” senza badare all’estetica, ma privilegiando l’efficacia; la sua presenza ha garantito ordine e tranquillità a Confente, che ha potuto mantenere la porta inviolata grazie al muro eretto davanti a lui.

Il prototipo del difensore moderno

La grinta mostrata nei contrasti e la lucidità nel gestire il pallone in uscita confermano la crescita esponenziale di questo ragazzo. Giorgini è diventato in breve tempo un punto fermo nello scacchiere tattico di Mister Abate, incarnando il prototipo del difensore moderno: strutturato fisicamente, ma capace di impostare e di essere decisivo nell’area avversaria.

La partita contro l’Empoli è la dimostrazione che, al “Menti”, il successo nasce dalla solidità difensiva e dal carattere di chi è pronto a lottare su ogni palla.

Con un Giorgini così, le Vespe possono guardare al futuro con rinnovata ambizione: la strada tracciata è quella giusta.