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Castellammare, sport e inclusione: inaugurata la nuova Palestra del Circolo Velico Stabia

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Una mattinata che segna un nuovo capitolo per lo sport e la comunità stabiese. Si è tenuta quest’oggi l’inaugurazione ufficiale della nuova Palestra del Circolo Velico Stabia, una struttura moderna nata con una duplice e ambiziosa missione: coniugare l’eccellenza dello sport agonistico con il sostegno concreto all’inclusione sociale.

Le Istituzioni e il taglio del nastro

La cerimonia si è svolta alla presenza di una folta rappresentanza di autorità civili, militari ed ecclesiastiche, a conferma del valore strategico che l’opera riveste per il territorio. A fare gli onori di casa e a sottolineare l’importanza del progetto è stato il Sindaco di Castellammare di Stabia, Dott. Luigi Vicinanza, che ha evidenziato come investire nello sport significhi investire nel futuro della città.

Al fianco del Primo Cittadino erano presenti diverse autorità politiche locali e i rappresentanti della Capitaneria di Porto, a testimonianza del legame indissolubile tra la città e il mare. Il momento solenne della benedizione, impartita dalle figure ecclesiastiche presenti, ha sancito l’apertura ufficiale dei locali.

Un patto con il territorio

Non solo istituzioni, ma anche il cuore pulsante dell’associazionismo locale ha voluto essere presente. La partecipazione delle associazioni culturali ha simboleggiato l’unione tra sport, storia e tessuto sociale.

Tra gli interventi di rilievo, quello del Dott. Francesco Napolitano in rappresentanza del Comitato Borgo Antico Stabia, che ha ribadito l’urgenza di “investire nelle aree urbane per garantire pari opportunità a tutti i cittadini”. Presente all’evento anche Alfonso Giarletta dell’Associazione Meridiani, a rafforzare la rete di collaborazioni che ruota attorno al nuovo impianto.

Le parole del Presidente: “Aprire le porte alla città”

La nuova palestra non nasce per essere un luogo esclusivo, ma un vero polo di aggregazione. A chiarire la visione dietro al progetto è stato il Presidente del Circolo Velico Stabia, Giuseppe Esposito:

“L’obiettivo principale è aprire le porte alla città. Vogliamo offrire uno spazio sicuro e attrezzato, in particolare ai giovani e alle fasce più fragili, coniugando l’eccellenza sportiva con progetti di inclusione e recupero sociale. Questo è il nostro modo per contribuire attivamente al futuro di Castellammare.”

Un futuro di crescita e valori

Da domani, la struttura sarà operativa per ospitare corsi e attività multidisciplinari. L’intento è quello di diventare un punto di riferimento non solo per la preparazione atletica, ma per la crescita morale dei ragazzi stabiesi, trasmettendo loro quei valori di disciplina, sacrificio e rispetto che sono alla base di ogni pratica sportiva e della convivenza civile.

Juve Stabia, una macchina perfetta: il segreto è nel “laboratorio” di centrocampo

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Nel calcio, come nella vita, nulla accade per caso. La recente vittoria della Juve Stabia e, soprattutto, la qualità del gioco espresso, non sono il frutto estemporaneo di una giornata fortunata, ma il risultato tangibile di un lavoro settimanale ossessivo e dettagliato. Al centro di questo progetto c’è la mano di Ignazio Abate, che ha saputo costruire un meccanismo che funziona con la precisione di un orologio svizzero. Se la difesa regge e l’attacco punge, è perché il cuore pulsante della squadra — il centrocampo — ha trovato la sua combinazione perfetta.

Leone: Il Geometra ed esteta

In mezzo al campo, tutto passa dai piedi educati di Giuseppe Leone. È lui l’elemento di pura qualità, il “geometra” incaricato di dettare i tempi e disegnare le traiettorie che tagliano il campo. La sua non è solo gestione, è visione superiore: Leone sa esattamente quando verticalizzare con precisione millimetrica per sorprendere le difese avversarie e quando, invece, mettere il piede sul freno per permettere alla squadra di respirare e consolidare il possesso. La sua eleganza nel tocco è l’ossigeno creativo della manovra delle Vespe; ogni pallone che transita dalle sue parti viene ripulito e acquista immediatamente senso e direzione. È il regista che scrive la sceneggiatura della partita, minuto dopo minuto.

Correia: Il polmone instancabile

Se Leone è la mente, Correia è il braccio armato, o meglio, il polmone inesauribile. Al fianco del regista, Correia offre un lavoro di quantità impressionante, garantendo quell’equilibrio dinamico fondamentale per un centrocampo a tre. La sua generosità permette a Leone di creare senza l’assillo costante della fase difensiva. Correia è ovunque: copre le spalle ai compagni, pressa in modo feroce e trasforma le palle perse in immediati recuperi. Da sottolineare la sua maturità tattica: anche dopo l’ammonizione con l’Empoli, ha gestito la gara con saggezza, senza mai togliere il piede dall’acceleratore o perdere intensità nei duelli. È l’anima combattiva che ogni allenatore vorrebbe.

Mosti: L’ago della bilancia

Ma il centrocampo di Abate è un tris perfetto e non si può non citare il lavoro oscuro e prezioso di Mosti. È lui l’elemento che completa il puzzle, garantendo una pressione continua che permette alla Juve Stabia di mantenere il baricentro alto. Mosti ha la capacità di recuperare palloni in zone nevralgiche, soffocando sul nascere le ripartenze avversarie e trasformando l’azione da difensiva a offensiva in un batter d’occhio. Una prestazione totale, impreziosita da inserimenti pericolosi che lo hanno portato a sfiorare un gol che avrebbe ampiamente meritato.

La chiave di volta tattica

Questo trio complementare — Qualità (Leone), Interdizione (Correia) e Pressione (Mosti) — garantisce ad Abate il controllo totale del match. È questa coesione la vera chiave di volta che fa scattare la Juve Stabia: un ingranaggio centrale solido che libera le corsie per le proiezioni offensive di Carissoni e Cacciamani e fornisce la base per l’estro di Maistro e la lotta di Candellone in avanti.

Con una mediana così solida e versatile, capace di abbinare costruzione e aggressività, Abate ha in mano una squadra camaleontica, in grado di adattarsi a qualsiasi avversario. Il centrocampo della Juve Stabia oggi non è solo un reparto: è la garanzia di solidità su cui costruire ambizioni sempre più grandi. Se a questa nostra analisi ci aggiungiamo che in questo reparto ci sono calciatori infortunati o non al meglio (Pierobon, Battistella, Zuccon, Ciammaglichella e Duca) si comprende come si può solo continuare sulla linea tracciata.

L’AZZURRO PENSIERO. Le solite difficoltà in trasferta. Il Napoli cade anche ad Udine

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Il Napoli incappa in una dolorosa sconfitta al BluEnergy Stadium, cadendo 1-0 contro un’Udinese combattiva e ben organizzata. A decidere l’incontro è stata una vera e propria gemma balistica, un tiro imparabile di Ekkelenkamp che, al 73° minuto, si è insaccato all’incrocio dei pali, non lasciando scampo alla retroguardia azzurra.

Primo Tempo di Equilibrio e Rimpianti

La partita era rimasta in equilibrio per oltre un’ora, con un primo tempo caratterizzato da grande intensità e sostanziale parità territoriale. Il Napoli, pur non subendo particolari pericoli, non è riuscito a concretizzare le buone occasioni create. Un dato di fatto su cui si è soffermato anche l’allenatore Antonio Conte nel post-partita.

“Non siamo riusciti a cambiare l’inerzia della partita, questo significa che abbiamo difficoltà quando c’è il vento contrario. Però nel primo tempo non abbiamo subìto nulla e abbiamo sprecato noi buone occasioni,” ha commentato il tecnico salentino.

La Svolta e l’Analisi di Conte

Nella ripresa, dopo un lungo braccio di ferro, l’Udinese ha trovato lo spiraglio giusto: il destro calibrato e potente di Ekkelenkamp ha trafitto il portiere azzurro, fissando il risultato sull’1-0. Il gol ha spezzato l’equilibrio, e gli sforzi del Napoli per recuperare il match non sono stati sufficienti.

Conte ha poi affrontato le difficoltà del momento, che vedono il Napoli ancora una volta in difficoltà lontano dal Maradona:

  • “Purtroppo in questo momento la coperta è corta, ma ho detto ai ragazzi che dobbiamo essere bravi a gestire questi momenti anche con l’esperienza e la pazienza.”

  • “Certamente abbiamo perso sette partite in trasferta sinora ed è un dato che deve farci riflettere, ma sappiamo anche che stiamo avendo inconvenienti per varie assenze.”

  • “Però ribadisco che non dobbiamo perdere entusiasmo e fiducia perché sarà una stagione lunga e impegnativa nella quale ci vorrà il supporto di tutti, anche dell’ambiente.”

Nonostante il ko, Conte ha voluto sottolineare la determinazione della sua squadra: “Abbiamo comunque voglia di lavorare e combattere, non ci fermiamo sulla nostra strada anche perché la squadra è compatta e unita.”

Lo Sguardo di Di Lorenzo: Testa alla Supercoppa

Anche il capitano, Giovanni Di Lorenzo, ha espresso il suo rammarico, ma ha ribadito la reazione di carattere del gruppo.

“Spiace per l’andamento della gara, eravamo coscienti di giocare contro un avversario difficile, ma avremmo voluto indirizzare la gara su binari diversi,” ha detto Di Lorenzo. “Usciamo sconfitti, ma non ci siamo mai disuniti cercando di pareggiare fino alla fine. Non è andata bene, però non si molla nulla.”

Il capitano ha poi lanciato un chiaro segnale in vista del prossimo impegno cruciale:

  • “Adesso concentriamoci sulla Supercoppa che vale il primo trofeo della stagione e dobbiamo arrivarci al meglio delle nostre potenzialità.”

La sconfitta a Udine rappresenta una battuta d’arresto che obbliga il Napoli a riflettere sui propri limiti in trasferta. Tuttavia, il monito del capitano e dell’allenatore è chiaro: il tempo per gli alibi è finito, e l’obiettivo è ripartire subito con la giusta mentalità in vista della possibilità di conquistare il primo titolo stagionale.

Juve Stabia, Lorenzo Carissoni: Una delle armi segrete di Mister Abate che unisce gol e spirito di sacrificio

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Se la Juve Stabia di Ignazio Abate sta volando sulle ali dell’entusiasmo, incantando per la qualità del gioco espresso, gran parte della spinta propulsiva arriva dalle fasce, dove si sta consumando una metamorfosi tattica e tecnica che ha un nome e un cognome: Lorenzo Carissoni.

L’evoluzione: da Stantuffo a “Fluidificante Moderno”

Fino a poco tempo fa, Carissoni era apprezzato dai tifosi e dagli addetti ai lavori principalmente per una dote naturale: la capacità di coprire la fascia in modo instancabile, su e giù per il campo, senza mai tirare il fiato. Un generoso, un atleta di quantità. Oggi, però, la musica è cambiata. Sotto la guida di Abate, il terzino è diventato un vero e proprio fattore offensivo, trasformandosi di fatto nell’arma segreta del tecnico.

La rete siglata nell’ultima gara non è un episodio isolato, ma la certificazione di uno status acquisito. È il terzo sigillo in campionato, una cifra ragguardevole per un difensore, numeri che solitamente appartengono a centrocampisti o ali pure. Questo gol non è frutto del caso, ma di una costante e intelligente proiezione offensiva. Carissoni ha saputo affiancare alla sua proverbiale corsa una lettura degli spazi e una freddezza sotto porta che lo hanno reso un fluidificante moderno a tutti gli effetti.

Il “Pulsante Rosso” delle Vespe

Con tre reti all’attivo, Carissoni detiene ora un primato curioso e prezioso: è il difensore con la vena realizzativa più accesa della squadra. Un lusso che pochissime formazioni, anche di categoria superiore, possono permettersi.

Ma il suo apporto va oltre i numeri. È diventato l’uomo in più, il titolare inamovibile capace di accendere la miccia. Sarà un caso, ma quando Lorenzo Carissoni “preme il pulsante rosso”, tutta la Juve Stabia beneficia della sua scarica di adrenalina. La sua energia è contagiosa, la sua voglia di vincere trainante. Ed è doveroso sottolineare un altro aspetto fondamentale del suo carattere: Carissoni è sempre uno degli ultimi ad arrendersi, anche nelle giornate più buie quando arriva la sconfitta.

Guerriero in campo, romantico in sala stampa

Se sul rettangolo verde domina la figura del guerriero indomabile, nel post-gara di quest’ultima vittoria è emerso un ritratto inedito e toccante dell’uomo.

Smessa la maglia sudata, Carissoni si è presentato in sala stampa con il cuore in mano. Davanti ai microfoni, ha voluto dedicare il gol e la vittoria alla sua compagna, Valentina. Parole dolci, da uomo innamorato, che hanno scaldato il cuore dei presenti e hanno mostrato l’altro lato della medaglia: la sensibilità che si cela dietro la grinta agonistica.

Dopo aver dominato la fascia per novanta minuti, Carissoni ha dimostrato di saper dominare anche i sentimenti, rendendo la sua giornata — e quella di tutta la Juve Stabia — semplicemente perfetta.

Savoia calcio, vittoria per 3-1 contro l’Athletic Club Palermo, è vetta. Fotogallery

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Torna a vincere il Savoia, dopo l’ultima sconfitta nello scontro diretto con l’Igea Virtus. Superato per 3-1 l’Athletic Palermo al Giraud di Torre Annunziata.

La gara inizia male per il Savoia. Al 5’ l’Athletic Palermo passa in vantaggio, Anzelmo subisce un fallo in area e l’arbitro assegna il calcio di rigore.

Grillo spiazza De Lorenzo.

Il Savoia cresce con il passare dei minuti, alza il baricentro e al 27’ Guida sfiora il pareggio con un tiro deviato che termina sull’esterno della rete, poi Umbaca trova l’opposizione di Crivello.

Quasi allo scadere del primo tempo il Savoia pareggia.

Da calcio d’angolo corto, cross di Ledesma dalla sinistra e colpo di testa vincente di Umbaca che batte Greliak.

Poco dopo Munoz è vicino al raddoppio, ma Anzelmo salva sulla linea.

Nel secondo tempo al 53’ è ancora Umbaca, sugli sviluppi di una punizione, che trova la deviazione ravvicinata che vale il 2-1.

I Siciliani spingono e il Savoia prova a colpire in ripartenza sfiorando il tris prima con Reis, murato da Greliak, poi con Meola.

In pieno recupero Favetta scavalca il portiere e Reis deposita in rete il definitivo 3-1.

Reis Daquinto segna il gol del definitivo 3 a 1

Tre punti fondamentali per il Savoia che in questo modo torna in vetta al Girone I di Serie D grazie alla sconfitta dell’Igea Virtus sul campo del Messina.

IL TABELLINO

MARCATORI: 5′ pt Rig. P. Grillo (A), 44′ pt F. Umbaca (S), 9′ st F. Umbaca (S), 50′ st M. Reis Daquinto (S)
SAVOIA 1908 (3-4-2-1): F. De Lorenzo, G. Bitonto, J. Caballero Vargas, M. Guida (↓ 35′ st), F. Meola (↓ 39′ st), H. Muñoz (↓ 27′ st), F. Umbaca, S. Ledesma (↓ 39′ st), V. Frassón Calvino, A. Cadili, M. Sellaf (↓ 31′ st)
A disposizione: L. Sciammarella, C. Borrelli, M. Reis Daquinto (↑ 27′ st), V. Di Leva (↑ 39′ st), P. Pisacane (↑ 31′ st), L. Piccolo, A. Carlini, D. Esposito, C. Favetta (↑ 35′ st)
All: Catalano Raimondo
ATHLETIC CLUB PALERMO (4-3-1-2): J. Greliak, L. Torres, R. Crivello, A. Mazzotta, M. Bongiovanni (↓ 16′ pt), N. Micoli, F. Bonfiglio (↓ 1′ st), S. Zalazar, D. Anzelmo (↓ 36′ st), G. Panaro (↓ 28′ st), P. Grillo (↓ 27′ st)
A disposizione: A. Martinez, P. Concialdi (↑ 27′ st), F. Matera, G. Zaic, G. Palumbo (↑ 36′ st), G. Martinez (↑ 28′ st), C. Mori, P. Faccetti (↑ 1′ st), G. Rampulla (↑ 16′ pt)
All: Ferraro Emanuele
AMMONITI: F. De Lorenzo (S), G. Bitonto (S), V. Frassón Calvino (S), R. Crivello (A)
ARBITRO: C. Zito
ASSISTENTI: G. Lovecchio, G. Dellaquila
STADIO: Comunale Alfredo Giraud, Torre Annunziata

 

GUARDA LA NOSTRA FOTOGALLERY (foto di Antonio Toscano)

 

Juve Stabia – Empoli (2-0): Le foto dei protagonisti in campo e del pubblico presente al Menti

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Guarda le foto di Juve Stabia – Empoli realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così la vittoria delle Vespe con i toscani allenati da Alessio Dionisi allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

TABELLINO UFFICIALE

Juve Stabia (3-5-1-1): Confente; Bellich, Giorgini, Stabile (59′ Varnier); Carissoni, Leone (82′ Baldi), Correia, Mosti (67′ Burnete), Cacciamani (82′ Ciammaglichella); Maistro (67′ Pierobon); Candellone
A disposizione: Boer, Reale, Ruggero, Mannini, Duca, Zuccon, De Pieri
Allenatore: Ignazio Abate
EMPOLI (3-4-2-1): Fulignati; Guarino, Obaretin, Lovato (61′ Carboni) ; Elia (61′ Ceesay), Degli Innocenti (57′ Ghion), Yepes, Moruzzi; Shpendi, Saporiti (28′ Ilie); Nasti (57′ Pellegri)
A disposizione: Perisan, Berardinelli, Indragoli, Haas, Popov, Konate, Bianchi
Allenatore: Alessio Dionisi

Direttore di gara: Sig. Alberto Ruben Arena della sezione AIA di Torre del Greco (Na)

Primo Assistente: Sig. Federico Votta della sezione AIA di Moliterno

Secondo Assistente: Sig. Mattia Pascarella della sezione AIA di Nocera Inferiore

IV° ufficiale: Sig. Matteo Marcenaro della sezione AIA di Genova

VAR: Sig. Luigi Nasca della sezione AIA di Bari

AVAR: Sig. Luca Pairetto della sezione AIA di Nichelino

Marcatori: 12′ Giorgini 63′ Carissoni

Angoli: 5 – 5

Ammoniti: 40′ Fulignati 40′ Correia 72′ Shpendi 74′ Cacciamani 77′ Leone 90′ Giorgini

Espulsi: 34′ Micheli (Preparatore JS)

Recupero: 3 min pt – 6 min st

Note: Terreno in erba artificiale.

Spettatori: 3632 totali di cui 1891 abbonati (rateo incasso 24.877,12) e 1741 paganti (81 settore ospite) per un incasso di 18.989. Incasso totale: 44.866,12

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Udinese-Napoli 1-0! Frenata brusca degli azzurri

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Dopo la sconfitta in Champions di mercoledì contro il Benfica, il Napoli di Antonio Conte, torna a giocare in campionato, e lo fa in trasferta ad Udine. Gli Azzurri sono reduci da un filotto di tre vittorie convincenti in campionato, contro: Atalanta, Roma e Juventus.

Primo tempo

Sin da subito poco Napoli, la squadra di Conte sembra essere tornata quella di Bologna prima della sosta. Una squadra attendista che subisce la partita.

L’Udinese riesce sempre nel suo pressing sull’uscita dal basso, e questo costringe al lancio lungo verso Hojlund, che però non sempre trattiene.

Un primo tempo molto bloccato, con i friulani che però fanno la partita.

Secondo tempo

Nel secondo tempo il Napoli non rientra in campo.

Al cinquantaduesimo, Bertola calcia da fuori area, Milinkovic respinge ma male e centrale, sul pallone si avventa Davis che appoggia in rete. Dopo un check al VAR, il gol viene annullato per posizione di fuorigioco dello stesso Davis.

Cinquantanovesimo, Zanoli serve a rimorchio per Piotrowski, che vince una serie di rimpalli e calcia forte, Vanja tocca e la palla va sulla traversa.

Sessantanovesimo, Zaniolo tutto solo sul secondo palo, si sistema il pallone e calcia ma la palla va di poco a lato.

Settantesimo, Karlstrom ruba palla a Lobotka, Zaniolo raccoglie e calcia un sinistro potente; centrale, ennesimo errore di Milinkovic e gol per l’Udinese. L’arbitro poi viene richiamato al VAR, l’intervento di Karlstrom su Lobotka è giudicato falloso, risultato che resta sullo 0-0.

Passano solamente tre minuti, e l’Udinese la sblocca per davvero. Ekkelenkamp quando vede azzurro si esalta, e così come lo scorso anno, sforna un eurogol. Dalla sinistra ci accentra e calcia di collo-esterno, nulla può Vanja ed è 1-0.

Il Napoli non reagisce, ma all’ottantottesimo ha l’occasione per riacciuffarla. Lucca viene lanciato in posizione dubbia, entra in area e serve a porta vuota Hjlund, che deve soltanto appoggiarla in rete, ma ad un metro dalla porta, spara alto.

Al novantaquattresimo, Lucca ha il tempo per colpire il palo esterno in allungo su un crosso sul secondo palo, la partita del Napoli finisce lì.

Due sconfitte di fila per gli Azzurri, che ora volano direttamente a Riad, in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana, dove giovedì affronterà il Milan per la prima semifinale.

Conte: “Serve carisma, dobbiamo saper viaggiare col vento contrario”

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Il Napoli va ko contro l’Udinese. Dopo la sconfitta contro il Benfica in settimana in Champions League, arriva un altro risultato negativo per gli azzurri fuori dal Maradona. Prestazione analizzata così dall’allenatore dei partenopei Antonio Conte: “Nel primo tempo non abbiamo subito tiri, mentre nel secondo tempo siamo andati subito in difficoltà dopo una situazione creata da una loro rimessa laterale lunga. Da quel momento siamo stati preoccupati e timorosi. Si deve essere bravi nei momenti negativi, saper gestire questi momenti e prendersi un respiro e usare un po’ di mestiere”. Sull’ennesima sconfitta fuori casa: “Abbiamo perso sette match in trasferta, questo vuol dire che dobbiamo migliorare. Serve viaggiare col vento contrario”.

Parlando invece della rosa al momento a disposizione: “Sono i giocatori che devono affrontare queste situazioni e non devono perdere coraggio. Bisogna lavorare sotto questo aspetto. Parliamo di calciatori che stanno dando tutto in questo momento di emergenza. Non è facile lavorare su queste cose. Abbiamo costruito una rosa all’altezza, ma se per motivi esterni ti ritrovi in una situazione in cui è completamente ridotta non è facile. In virtù di questo, servono ancora compattezza ed entusiasmo, l’ambiente ci deve stare vicino perché non sarà un’annata semplice”.

Juve Stabia da sogno: L’Empoli si arrende al Menti che continua ad essere un fortino inespugnabile

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La Juve Stabia non sbaglia un colpo in casa e si regala una vittoria di fondamentale importanza, sconfiggendo l’Empoli per 2-0 tra le mura amiche del Romeo Menti. I tre punti conquistati oggi non sono solo numeri per la classifica, ma il giusto premio per una prestazione maiuscola, che ha visto i padroni di casa dominare a livello agonistico e tattico, lasciando le briciole all’ambiziosa squadra di Alessio Dionisi.

Una gara che serviva a scacciare i fantasmi del brutto pomeriggio di Frosinone e che ha confermato, ancora una volta, come la squadra di Ignazio Abate sappia trasformare il proprio stadio in un fortino inespugnabile, vincendo e convincendo.

Il muro Fulignati e la trappola di Abate

Sin dalle prime battute, l’intensità delle Vespe ha messo alle corde i toscani. Per onore di cronaca, va sottolineato come nel primo tempo il risultato sia rimasto inchiodato sullo 1-0 solo grazie a un superlativo Fulignati. Il portiere empolese si è reso protagonista di interventi decisivi che hanno negato un raddoppio che, per mole di gioco prodotta, sarebbe stato meritato già nella prima frazione.

Tuttavia, la sensazione era che il gol fosse sempre nell’aria. La squadra di Abate ha imbrigliato l’Empoli in una morsa tattica perfetta: i centrocampisti ospiti non sono mai riusciti a innescare gli esterni, e l’attacco toscano ha concluso la gara con pochissimi pericoli realmente creati, soffocato dalla pressione costante dei gialloblù.

La svolta: Giorgini apre le danze

Il match si sblocca meritatamente nei minuti iniziali della gara, grazie a un protagonista inatteso: Giorgini. Il difensore, già baluardo per la sua solidità arretrata, si trasforma in bomber sfruttando una mischia furibonda in area su calcio d’angolo. La sua è un’incornata “sporca” e rabbiosa, che trafigge il portiere empolese e rompe l’equilibrio.

È un gol pesante, che premia la tenacia della Juve Stabia, capace di trasformare la propria “voglia di fare” in un vantaggio concreto. L’Empoli tenta una timida reazione, ma si infrange contro il muro eretto da Abate. A centrocampo, Leone si conferma il “geometra” imprescindibile della mediana, dettando i tempi con lucidità, mentre Correia è instancabile nel recupero palla, spegnendo sul nascere ogni velleità avversaria.

Il sigillo del lottatore: Carissoni chiude i conti

Il colpo di grazia arriva nel secondo tempo ed è firmato dal lottatore per eccellenza: Carissoni. L’esterno, autore di una prova totale fatta di corsa e sacrificio, trova la rete che chiude definitivamente i conti, coronando una prestazione eccezionale. Il suo gol è un’azione di pura volontà, un sigillo che spegne le ultime speranze toscane. In questa occasione, decisivo è stato anche l’apporto di Maistro, autore di una gara importante e lucido nel supportare l’azione decisiva.

Dionisi bocciato, Abate promosso

Per l’Empoli di Dionisi è una battuta d’arresto pesante e da analizzare. La squadra, pur provando a imporre il proprio gioco sulla carta, ha dimostrato un deficit di personalità e cattiveria agonistica rispetto agli avversari.

Al contrario, la Juve Stabia esce dal campo tra gli applausi scroscianti del Menti. Abate ha saputo toccare le corde giuste dopo la sconfitta laziale, restituendo al campionato una squadra affamata, tatticamente ordinata e capace di far male alle “grandi”. Se questo è lo spirito, le Vespe possono sognare in grande.

Juve Stabia – Empoli (2-0): Il podio e il contropodio gialloblù

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La Juve Stabia torna al successo superando l’Empoli di Alessio Dionisi. Gara solida degli uomini di Abate, che indirizzano il match con una rete per tempo.

PODIO

Medaglia d’oro: a Lorenzo Carissoni, che monopolizza la fascia destra. Alzi la mano chi in estate non era preoccupato dopo l’addio di Floriani Mussolini. Invece Carissoni, suo erede designato, si è rivelato l’ennesima scelta vincente di Lovisa.

L’esterno di pura sostanza visto nelle scorse stagioni a Cittadella è in breve diventato un quinto di quantità e qualità, in grado di difendere ma anche di essere letale. Terza rete in campionato ed un’ulteriore prova scintillante. Robusto come un treno merci ma anche imprendibile come un convoglio ad alta velocità.

Medaglia d’argento: a Fabio Maistro, il genio della lampada della Juve Stabia. Quando l’ex Spal è in giornata risulta ancora tra i calciatori tecnicamente più determinanti della categoria; un assist e mezzo per Giorgini e Carissoni, meraviglioso quello per il raddoppio, e giocate sopraffine impreziosiscono la prova del 37 a strisce gialloblu. Va anche vicino al gol ma Fulignati smanaccia la sua conclusione ben spedita verso la rete.

Una prestazione super che accentua però il rammarico per tutte le volte in cui Maistro si isola, quasi giocando un calcio diverso da quello dei compagni. Passi comunque importanti sul tema della continuità merito di Abate, che alterna bastone e carota col suo fantasista.

Medaglia di bronzo: ad Andrea Giorgini, ultimo arrivato che è diventato guida del reparto difensivo. Tra i guai fisici di Varnier e Bellich (ieri in grande spolvero entrambi, dall’inizio e a gara in corso) e il periodo opaco di Ruggero, Giorgini si è innalzato a certezza della retroguardia.

Il gollonzo (per dirla alla Giallappa’s) è solo un elemento di una prestazione importante, nella quale l’ex Sudtirol ha reso nera la giornata di Shpendi e compagni. Con le buone ma anche senza badare alla forma, con due palloni spediti senza complimenti in tribuna, Giorgini ha retto senza affanni depotenziando le poche sortite offensive dell’Empoli.

Menzione speciale per capitan Leonardo Candellone, uomo in grado di fare la guerra da solo contro ogni retroguardia avversaria. Difficile chiedergli anche precisione sotto porta, al netto degli apprezzabili quattro gol in campionato, perché Leo spalle alla porta svolge un compito di importanza e difficoltà capitali. Il secondo gol porta anche la sua firma.

CONTROPODIO

A nessuno di chi è sceso ieri in campo ma a chi, in distintamente, ancora non sta rendendo quanto Abate si aspetta. La Juve Stabia ha una rosa profonda che per essere sfruttata, però, necessità che tutti diano il massimo soprattutto in allenamento. Il mercato di gennaio si avvicina e con esso le scelte: sono le ultime chiamate per chi deve dimostrare di tenere a questi colori.

IL MORSO DELLA VESPA. Uno Stabia operaio supera agevolmente l’Empoli. E’ di nuovo aria di Playoff

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Mister Abate aveva chiesto ai suoi una squadra con la “vena gonfia sul collo”, non in smoking, e la sua Juve Stabia lo ha accontentato in pieno. Contro l’Empoli, le Vespe hanno sfoderato una prestazione fatta di grinta, intensità e cinismo, superando gli avversari con un secco 2-0.

Il Menti, ancora una volta fortino inespugnabile, ha visto i suoi beniamini tornare in zona play-off grazie a un pomeriggio di dominio, specialmente nella prima frazione di gioco.

💥 Partenza Furiosa e Vantaggio di Giorgini

La partenza della Juve Stabia è stata semplicemente furiosa. L’Empoli è stato subito travolto dall’impeto gialloblu. All’11’, Cacciamani, al termine di una bella fuga, sfiora il vantaggio con un tiro deviato in angolo da un recupero provvidenziale di Obaretin.

Ma il gol è nell’aria e arriva subito sugli sviluppi del corner calciato da Maistro: una mischia furibonda nell’area toscana trova il tocco vincente di Giorgini. È l’1-0 al dodicesimo minuto ed è la prima gioia in maglia gialloblu per il difensore.

L’impeto dei padroni di casa non si placa. Dieci minuti più tardi, Fulignati è chiamato a un doppio miracolo: prima si oppone a un tiro al volo di Mosti, poi nega il tap-in a colpo sicuro a Carissoni. I ritmi restano altissimi; al 38′, su cross dalla sinistra di Cacciamani, Mosti alza la mira di testa da ottima posizione.

Il primo tempo si chiude con altre due ghiotte occasioni: prima Candellone apparecchia per il mancino a effetto di Mosti, ma Fulignati devia ancora in angolo. Poi, sul corner, Giorgini non riesce a inquadrare la porta da buona posizione. La Juve Stabia va al riposo con un vantaggio meritato, ma stretto per la mole di gioco prodotta.

🎯 Carissoni Sigilla il Raddoppio

Nella ripresa, l’Empoli prova ad alzare il baricentro e la pressione, ma la difesa stabiese si dimostra solida e compatta, chiudendo tutti gli spazi. Le Vespe, però, non rinunciano mai a pungere in ripartenza, ed è proprio da una di queste che nasce il raddoppio.

Una splendida triangolazione tra Maistro e Candellone libera il primo in area, che centra per l’accorrente Carissoni. All’esterno non resta che spingere in rete di petto per il 2-0, il suo terzo gol in campionato.

Il raddoppio è la ciliegina sulla torta di una prestazione maiuscola. L’unico brivido per gli stabiesi arriva su un colpo di testa di Pellegri, deviato in angolo proprio da uno strepitoso Carissoni, decisivo anche in fase difensiva.

I quattromila del Menti possono così esplodere in un meritatissimo festeggiamento. La Juve Stabia torna in zona play-off e rafforza il suo cammino casalingo, dove il bilancio è ora di quattro vittorie e quattro pareggi: il Menti è ufficialmente un fortino inviolabile. La mentalità operaia voluta da Abate ha pagato i dividendi più alti.

Juve Stabia, legalità e vittoria con l’Empoli. La Dott.ssa Areniello del Tribunale di Napoli ospite al Menti

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La Juve Stabia ha avuto il piacere di ospitare una figura di rilievo istituzionale in occasione del recente impegno casalingo contro l’Empoli, valido per la sedicesima giornata del torneo cadetto Serie BKT.

A certificare e monitorare l’eccellente opera di ristrutturazione e riorganizzazione interna intrapresa dagli amministratori giudiziari, Dott. Salvatore Scarpa e Dott. Mario Ferrara, era presente sugli spalti la Dott.ssa Teresa Areniello, Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli. La sua presenza al fianco della dirigenza ha sottolineato il clima di trasparenza e correttezza che sta caratterizzando la gestione del club.

Ospiti d’onore e prestazione da incorniciare

Nel settore riservato alle autorità dello stadio “Romeo Menti” era altresì presente il primo cittadino di Castellammare di Stabia, il Sindaco Luigi Vicinanza. Tutti gli illustri ospiti hanno potuto godere della magnifica performance offerta dalle Vespe sul terreno di gioco.

La squadra ha messo in mostra un gioco convincente e determinato, sigillando una netta vittoria con il risultato finale di 2 a 0.

A conclusione dell’evento e in segno di profonda gratitudine per l’attenzione dimostrata verso il percorso della società, la Juve Stabia ha voluto rendere omaggio alla Dott.ssa Areniello. Le è stata consegnata una maglia ufficiale del club personalizzata, un gesto per ringraziarla della sua importante visita.

Juve Stabia – Empoli (2-0): Le pagelle dei gialloblù

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Al termine di Juve Stabia – Empoli terminata con il punteggio di 2-0 in favore delle Vespe assegniamo i voti ai calciatori in divisa gialloblù:

CONFENTE 6: Grazie agli attaccanti avversari non viene mai chiamato ad interventi decisivi, solo ordinaria amministrazione la sua svolta con serenità e tempestività.

BELLICH 6,5: Il suo avversario di turno non lo mette mai in difficoltà, ritorna a fare muro insieme ai compagni di reparto.

GIORGINI 6,5: Ogni partita che passa, si conferma il leader della difesa, preciso negli interventi, oggi con astuzia trova anche il goal.

STABILE 6,5: Lucido puntuale, non perde di vista mai l’avversario. (Dal 58’ VARNIER 6: il grande ritorno desiderato e mette a disposizione la sua esperienza che mancava).

CARISSONI 7: Attento in fase difensiva, oggi si è rivisto anche in fase di spinta e anche lui trova il goal.

MOSTI 6: Il metodo di gioco forse non l’aiuta molto, però uno dei pochi che si rende sempre pericoloso. (Al 66’ BURNETE 6: ha cercato con qualche suo spunto di mantenere alta la squadra).

LEONE 6: Detta i tempi di gioco con passaggi illuminanti anche se ne sbaglia qualcuno. (Al 81’ BALDI 6: Entra e non fa rimpiangere chi sostituisce. Il mister lo elogia insieme agli altri subentrati).

CORREIA 6: Solito gioco di raddoppi e recupero palla, ha tentato degli inserimenti di sfondare centralmente, quando poi poteva cercare l’uno due con il compagno.

CACCIAMANI 6: Marcato da Elia, che ha quasi il suo stesso passo veloce, riesce poche volte a saltarlo, in compenso riesce a contenerlo in fase difensiva. (Dal 81” CIAMMAGLICHELLA 6: Una sufficienza di stima per il suo esordio in campionato con la maglia della Juve Stabia. Giocatore di valore ma pochi minuti a disposizione per dimostrarlo).

MAISTRO 7: Buona prestazione la sua, mette a servizio della squadra tutta la sua tecnica. Decisivi i suoi due assist per i goal che hanno portato al doppio vantaggio delle Vespe. Oggi gli è manca solo il goal e ci stava riuscendo al netto della strepitosa parata di Fulignati. (Al 66’ PIEROBON 6: ha fornito meno tecnica, ma più sostanza a centrocampo per non permettere all’Empoli di rientrare in partita).

CANDELLONE 6,5: Schierato da prima punta partita di sacrificio a servizio di tutta la squadra tiene sempre in apprensione i centrali di difesa dell’Empoli che devono più di una volta utilizzare le maniere forti per fermarlo con la complicità del direttore di gara che concede a loro questa possibilità.

ABATE 7: Prepara bene la partita isolando tutta la squadra dalle critiche e polemiche eccessiva dopo la sconfitta con il Frosinone. Parte con il modulo 3-5-1-1 per poi cambiare in corso d’opera per mantenere sempre alta la squadra. Vince nettamente il confronto con Dionisi. Il risultato poteva essere anche più rotondo.

Juve Stabia – Empoli (2-0), Dionisi: “Hanno meritato la vittoria, noi siamo ancora in fase di ricostruzione”

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L’Empoli si ferma ancora al “Romeo Menti”, seconda sconfitta consecutiva per gli uomini di mister Dionisi. Nella 16ª giornata di Serie BKT, gli azzurri cadono per 2-0 contro una Juve Stabia cinica e spietata, a segno con Giorgini e Carissoni.

Un passo falso che Alessio Dionisi accetta con lucidità in sala stampa, senza cercare troppi alibi ma sottolineando le insidie di una trasferta notoriamente complicata e le circostanze sfortunate che hanno indirizzato il match.

“Fatto poco, ma al Menti è dura per tutti”

Il tecnico toscano non nasconde che la prestazione della sua squadra sia stata inferiore rispetto alle ultime uscite, come quella brillante contro il Palermo (condizionata da due errori individuali), ma evidenzia il fattore campo come elemento determinante.

“Veniamo da tre partite fatte molto bene. Oggi abbiamo fatto poco ma la Juve Stabia ha fatto quasi la totalità dei suoi punti in casa quindi ci sta di non riuscire ad essere efficaci”, ha spiegato Dionisi, riconoscendo il valore dell’avversario tra le mura amiche.

L’episodio del gol e i cambi forzati

L’analisi del mister si sofferma sull’episodio che ha sbloccato la gara, il gol di Giorgini, descritto come una situazione rocambolesca e sfortunata per la difesa empolese.

“Dispiace perché il primo gol è arrivato su un angolo nel quale quasi nessuno ha toccato palla, in una circostanza dove forse anche chi ha fatto gol non se ne è reso conto”, ha commentato con un pizzico di amarezza. A complicare i piani di rimonta sono intervenuti anche gli infortuni: “I cambi forzati, anche in momenti importanti della gara, non ci hanno favorito. Da qui la Juve Stabia ha vinto con merito”.

Un progetto diverso dalle altre “retrocesse”

Nonostante la sconfitta, Dionisi predica calma e chiede tempo. L’Empoli, pur essendo retrocesso dalla Serie A, sta affrontando un percorso di rinnovamento radicale che lo differenzia dalle altre big cadute in cadetteria.

“Siamo una squadra retrocessa dalla Serie A che ha cambiato quasi per intero la rosa, quindi il nostro percorso è diverso”, ha chiarito il tecnico. “Sono comunque ottimista perché abbiamo ampi margini di crescita”.

La visione: bicchiere mezzo pieno?

In chiusura, Dionisi prova a leggere la gara da una prospettiva diversa, quasi paradossale. Secondo il tecnico, l’Empoli è riuscito comunque a imbrigliare in parte la foga offensiva delle Vespe, solitamente devastanti in casa.

“La classifica è ancora corta. Oggi non abbiamo fatto bene ma a Castellammare è e sarà difficile per tutti. Anzi, forse la Juve Stabia ha fatto meno rispetto a quanto è abituata a fare in casa, quindi un minimo l’abbiamo limitata”.

Un ko che brucia, ma che non sembra scalfire la fiducia di un Empoli consapevole che, in questa Serie B equilibratissima, ci sarà da lottare su ogni campo.

Juve Stabia – Empoli (2-0), Carissoni: Il 3-0 di Frosinone ci ha fatto male, oggi volevamo la rivalsa

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E’ un Lorenzo Carissoni raggiante quello che si presenta ai microfoni della sala stampa dopo il netto 2-0 rifilato all’Empoli. Terzo gol stagionale per l’esterno, che ha chiuso i giochi al “Romeo Menti” regalando tre punti d’oro alle Vespe e riscattando la pesante sconfitta di Frosinone.

Tra analisi tattica e sorrisi, il numero 24 gialloblù racconta i retroscena di una giornata perfetta, nata – curiosamente – da una “lite” mattutina.

“Valentina, questo è per te”

Il calcio regala storie curiose e quella del secondo gol di oggi ne è la prova. Carissoni, con grande onestà e simpatia, ha dedicato la rete alla sua compagna, svelando un aneddoto che ha strappato sorrisi in sala stampa:

“Parto dalla dedica: è per la mia fidanzata Valentina. Questa mattina l’ho fatta disperare e le ho detto: Guarda, oggi devo farti un gol per farmi perdonare. Quindi il gol va a lei. Mi sa che prenderò il vizio di farla arrabbiare se poi i risultati sono questi”

Il ruolo di “Quinto” e l’ispirazione nerazzurra

Al di là dell’aneddoto, c’è tanta sostanza nella prestazione di Carissoni. L’esterno si trova a meraviglia negli schemi di Mister Abate, che richiede ai suoi laterali una propensione estremamente offensiva.

“Giocare da quinto è un ruolo che a me piace tantissimo” – spiega il difensore goleador – “Come lo vuole il mister, che ti fa arrivare spesso anche dentro l’area, mi diverte molto. Giochiamo bene la palla e questo mi aiuta”. Alla domanda su un possibile modello di riferimento, Carissoni non ha dubbi e guarda alla Serie A: “Ti dico la verità, non ho un idolo assoluto, ma sono interista e guardo spesso Dumfries.

La reazione dopo Frosinone

La vittoria sull’Empoli ha un sapore dolce soprattutto perché arriva dopo il boccone amaro del 3-0 subito allo “Stirpe”. Carissoni ammette che quella sconfitta ha lasciato il segno, fungendo da carburante per la prestazione odierna.

“Il 3-0 di Frosinone ci ha fatto molto male. Ultimamente fuori casa stiamo andando un po’ in difficoltà” – ammette onestamente – “Oggi da parte di tutta la squadra c’era voglia di rivalsa, voglia di dare un segnale soprattutto a noi stessi. C’è stato un colloquio molto tranquillo in settimana, il mister ci ha lanciato un bel messaggio e siamo stati bravi a seguirlo”.

Il fattore “Menti” e la forza del gruppo

Se in trasferta c’è ancora da lavorare, in casa la Juve Stabia sembra trasformarsi. Carissoni sottolinea l’importanza del pubblico di Castellammare: “Quando giochiamo in casa c’è un’atmosfera particolare. I tifosi si fanno sentire, ci danno forza e sicurezza per imporre un calcio più offensivo”.

Infine, un plauso al collettivo. Nonostante la giovane età media, le Vespe stanno dimostrando carattere: “Sono rimasto impressionato fin dall’estate dalla coesione di questo gruppo. Siamo giovani, magari abbiamo perso qualche punto per inesperienza, ma abbiamo molta fame e lavoriamo tanto quotidianamente. Dobbiamo rimanere uniti”.

Con un Carissoni così, “perdonato” dalla fidanzata e letale per gli avversari, la Juve Stabia può guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Juve Stabia – Empoli, Abate: “Basta essere troppo per bene ora voglio fame e cattiveria anche fuori casa”

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Al “Romeo Menti” va in scena una domenica da incorniciare per le Vespe. Nella 16ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026, la Juve Stabia stende l’Empoli con un netto 2-0, grazie alle reti decisive di Giorgini e Carissoni.

Ma oltre ai tre punti, che danno ossigeno e morale, a tenere banco nel post-partita è l’analisi lucida e pungente di Mister Ignazio Abate. Il tecnico non si accontenta del risultato: vuole una trasformazione mentale definitiva.

“Siamo sempre stati vivi”

Abate ha esordito rivendicando la bontà del lavoro svolto finora, scacciando via le ombre delle settimane passate. Nonostante le difficoltà legate agli infortuni, il tecnico ha sottolineato come la squadra non abbia mai smarrito la propria identità.

“Noi siamo sempre stati vivi. Soprattutto in casa avremmo meritato qualche punto in più ma le prestazioni non sono mai mancate. Oggi non avevo dubbi sulla prestazione; i ragazzi hanno scelto di essere una squadra vera.”

Un messaggio chiaro: la vittoria contro una corazzata come l’Empoli non è un caso, ma il frutto di una resilienza costruita nel tempo.

Basta essere “troppo per bene”: serve cattiveria

Il passaggio chiave della conferenza stampa riguarda l’atteggiamento. Abate ha elogiato i suoi ragazzi per le qualità umane, ma ha lanciato un monito per il futuro, specialmente per le gare in trasferta dove la squadra ha faticato di più.

“I ragazzi hanno dimostrato di essere una squadra vera. Ora il passo successivo è portare questa mentalità anche fuori casa”, ha spiegato il Mister, aggiungendo una riflessione sulla natura del gruppo: “Sono ragazzi per bene, che ci tengono, ma a volte essere troppo per bene neanche va bene. L’atteggiamento deve fare la differenza”.

La “partita perfetta” non esiste, ma Abate guarda già oltre, chiedendo quel salto mentale necessario per non cullarsi sugli allori.

Bastone e carota: il caso Maistro e i giovani

La gestione del gruppo è emersa con forza nelle parole su Maistro. Abate ha rivelato un retroscena settimanale che spiega molto del suo stile di leadership: “In settimana ho criticato Maistro e ora invece gli ho fatto i complimenti davanti a tutta la squadra. Ha dato qualità alle giocate deve continuare così altrimenti gli anni passano e resterà un calciatore incompiuto. Oggi ha dato esperienza e qualità alla squadra. Sono queste le cose che voglio”.

Non sono mancate parole al miele per i subentrati e i giovani, sottolineando l’importanza anche di chi resta in panchina: L’impatto positivo di Burnete entrato con il piglio giusto, l’esordio di Ciammaglichella e il consueto contributo di affidabilità di Baldi.

Infermeria e meritocrazia: il punto su Gabrielloni e Piscopo

In chiusura, Abate ha fatto chiarezza sulla situazione indisponibili e sulle scelte tecniche, ribadendo che alla Juve Stabia gioca solo chi dimostra fame.

Gabrielloni è ancora ai box per i postumi dell’infortunio al piede subito a inizio stagione. Piscopo invece è stato in tribuna per scelta tecnica. Devo vedere la voglia di ognuno di conquistarsi il posto. Non chiudo la porta a nessuno ma gioca chi merita, ha tuonato il tecnico.

Obiettivo: guardarsi le spalle

Nonostante l’euforia del 2-0, Abate mantiene i piedi ben piantati a terra. In un campionato equilibrato come la Serie B, l’obiettivo primario resta la salvezza e la continuità: “Se qualcuno pensa a qualcosa di diverso sbaglia perché non è il nostro caso. Viviamo in un campionato molto equilibrato dove occorre sempre guardarsi le spalle”.

La Juve Stabia c’è, è viva e ha fame. Gli avversari sono avvisati: al Menti, e presto si spera anche fuori, bisognerà sudare sette camicie per battere le Vespe.

Juve Stabia – Empoli: 2-0 (12′ Giorgini 63′ Carissoni)

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Buon pomeriggio, amici sportivi, e benvenuti alla diretta testuale di Juve Stabia – Empoli. Siamo pronti a raccontarvi tutte le emozioni di questa sfida valida per la 16ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026.

L’atmosfera allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia è già calda: tra pochi istanti, alle ore 15:00, il direttore di gara fischierà il calcio d’inizio di un match che promette scintille. Da una parte le Vespe, decise a sfruttare il fattore campo per muovere la classifica; dall’altra i toscani, avversario sempre ostico e ben organizzato, a caccia di punti pesanti per le proprie ambizioni.

Mettetevi comodi e restate con noi: seguiremo la gara minuto per minuto, con aggiornamenti in tempo reale su azioni salienti, marcatori e statistiche.

TABELLINO

Juve Ststabia (3-5-1-1): Confente; Bellich, Giorgini, Stabile (59′ Varnier); Carissoni, Leone (82′ Baldi), Correia, Mosti (67′ Burnete), Cacciamani (82′ Ciammaglichella); Maistro (67′ Pierobon); Candellone
A disposizione: Boer, Reale, Ruggero, Mannini, Duca, Zuccon, De Pieri
Allenatore: Ignazio Abate
EMPOLI (3-4-2-1): Fulignati; Guarino, Obaretin, Lovato (61′ Carboni) ; Elia (61′ Ceesay), Degli Innocenti (57′ Ghion), Yepes, Moruzzi; Shpendi, Saporiti (28′ Ilie); Nasti (57′ Pellegri)
A disposizione: Perisan, Berardinelli, Indragoli, Haas, Popov, Konate, Bianchi
Allenatore: Alessio Dionisi

Direttore di gara: Sig. Alberto Ruben Arena della sezione AIA di Torre del Greco (Na)

Primo Assistente: Sig. Federico Votta della sezione AIA di Moliterno

Secondo Assistente: Sig. Mattia Pascarella della sezione AIA di Nocera Inferiore

IV° ufficiale: Sig. Matteo Marcenaro della sezione AIA di Genova

VAR: Sig. Luigi Nasca della sezione AIA di Bari

AVAR: Sig. Luca Pairetto della sezione AIA di Nichelino

Marcatori: 12′ Giorgini 63′ Carissoni

Angoli: 5 – 5

Ammoniti: 40′ Fulignati 40′ Correia 72′ Shpendi 74′ Cacciamani 77′ Leone 90′ Giorgini

Espulsi: 34′ Micheli (Preparatore JS)

Recupero: 3 min pt – 6 min st

Note: Terreno in erba artificiale.

PRIMO TEMPO

Al 11′ Juve Stabia pericolosa con Cacciamani che vince un rimpallo entra in area e calcia a rete trovando la deviazione in angolo della difesa avversaria

AL 12′ JUVE STABIA IN VANTAGGIO: Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Maistro la palla deviata da Guarino finisce sulla testa di Giorgini e termina la corsa alle spalle di Fulignati

Al 21′ Juve Stabia ancora pericolosa con Mosti che calcia da fuori area da ottima posizione trovando la respinta centrale di Fulignati e Carissoni al rimorchio non riesce ad inquadrare la porta tra la disperazione del pubblico di casa

Al 23′ risponde l’Empoli con Elia che crossa dalla parte opposta dove Saporiti calcia a volo mancando lo specchio della porta

Al 28′ l’Empoli sostituisce Saporiti con Ilie

Al 34′ Espulso dalla panchina per proteste Micheli preparatore atletico della Juve Stabia

Al 38′ Discesa di Cacciamani sulla fascia e crosso perfetto per Mosti che da solo al centro dell’area manca di testa lo specchio della porta tra la disperazione del pubblico di casa

Al 40′ Ammoniti Fulignati e Correia per reciproche scorrettezze. Correia diffidato salterà la trasferta di Cesena

Il Direttore di gara concede 3 minuti di recupero

Al 46′ Juve Stabia ancora pericolosa: Candellone protegge palla sull’out di destra e scarica per Maistro che si gira e calcia sul palo lungo trovando la strepitosa risposta di Fulignati.

Il primo tempo finisce con la Juve Stabia in vantaggio di una rete e che ha sprecato almeno altre due occasioni.

SECONDO TEMPO

Al 57′ L’Empoli sostituisce Degli Innocenti con Ghion e Nasti con Pellegri

Al 59′ La Juve Stabia sostituisce Stabile con Varnier

Al 61′ L’Empoli sostituisce Elia con Ceesay e Lovato con Carboni

Al 63′ La Juve Stabia RADDOPPIA: Magia di Maistro servito alla perfezione da Candellone, assist al bacio per Carissoni dalla parte opposta che di petto appoggia in rete

Al 66′ Empoli pericoloso con Pellegri che di testa indirizza in porta trovando la respinta di Bellich in angolo

Al 67′ La Juve Stabia sostituisce Mosti e Maistro per Burnete e Pierobon

Al 72′ Ammonito Shpendi per simulazione in area di rigore

Al 74′ Ammonito Cacciamani per una trattenuta su Shpendi

Al 77′ Ammonito Leone per un’entrata in ritardo

Al 82′ Nella Juve Stabia entrano Baldi per Leone e Ciammaglichella per Cacciamani

Al 90′ Ammonito Giorgini per un’entrata in ritardo su un calciatore avversario

Il Direttore di gara concede 5 minuti di recupero

Il Direttore di gara allunga il recupero di un altro minuto

La gara finisce con la vittoria della Juve Stabia grazie alle reti di Giorgini e Carissoni. Vittoria meritatissima per le Vespe che fanno valere ancora una volta il fattore campo e ottengono tre punti importantissimi che le permettono di scavalcare in classifica proprio i toscani. Nel prossimo turno le Vespe faranno visita al Cesena.

Juve Stabia – Empoli, intrecci di cuore e velocità: il ritorno di Elia e l’ascesa di Cacciamani

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L’aria del “Romeo Menti” si prepara a un tuffo nel passato, mentre guarda con fiducia al presente. In vista della sfida contro l’Empoli, valida per la 16ª giornata, il pubblico gialloblù si appresta a vivere un pomeriggio dalle forti tinte emotive. Non ci sono solo tre punti in palio alle 15:00: c’è la possibilità di riabbracciare un volto assolutamente noto e amatissimo, quello di Salvatore Elia.

Elia: un romanzo gialloblù

L’esterno scuola Atalanta ne ha fatta di strada da quel biennio alla falde del Faito, ma il suo ricordo a Castellammare è indelebile. L’avventura di Elia con le Vespe, agli ordini di Fabio Caserta, non è stata un semplice capitolo di carriera, ma un vero e proprio romanzo di formazione.

Il suo nome è scolpito nella storia recente del club, legato a doppio filo a quel campionato di Serie C dominato e vinto. Impossibile dimenticare il gol promozione contro la Sicula Leonzio — una rete in “condominio” con Adriano Mezavilla, per la cronaca — che fece esplodere la festa gialloblù con una settimana di anticipo. Ma l’impatto di Elia è andato ben oltre il singolo episodio: è stato un biennio di strappi, assist e chilometri macinati. La sua lealtà alla maglia si è manifestata soprattutto nei momenti più bui: persino nell’amara retrocessione in piena pandemia da COVID-19, in quel disastro generale, Elia fu uno degli ultimi a gettare la spugna, onorando i colori fino all’ultimo secondo.

Cacciamani: il presente che corre veloce

Se Salvatore Elia rappresenta un passato importante e dolce, il presente ha il volto, la fame e la corsa di Alessio Cacciamani.

Piano piano, l’attuale esterno delle Vespe si sta prendendo il cuore dei tifosi oltre alla maglia da titolare. Una crescita costante, non passata inosservata agli occhi del pubblico del Menti, che in molti vedono in lui una sorta di “macchina del tempo”. Cacciamani ricorda terribilmente Elia: stessa elettricità nelle gambe, stessa capacità di accendere la partita in qualsiasi momento, trasformando un pomeriggio anonimo in una bolgia.

Un passaggio di testimone ideale

Il paragone non è azzardato. Entrambi sono esterni puri, dotati di quella progressione letale capace di tramutare la fase difensiva in offensiva in un lampo. Elia ha dimostrato quanto l’impegno e il guizzo possano scrivere la storia a Castellammare; Cacciamani sta iniziando a percorrere la stessa traccia, cercando di trasformare la sua inesauribile buona volontà in quell’incisività decisiva che ha reso grande il suo predecessore.

Oggi pomeriggio, un passato glorioso torna a calcare l’erba del Menti, mentre un presente “bello e ancora tutto da scrivere” cerca la consacrazione definitiva imparando proprio da quei passi. La sfida contro l’Empoli sarà l’occasione perfetta per tributare il giusto omaggio all’eroe di ieri e spingere con tutto il fiato in gola la promessa di oggi.

Al Bookstore Mondadori di Castellammare la scrittrice Vincenza Alfano col suo ultimo romanzo “Le Sibille”

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Nell’ambito dell’XI Edizione dello Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello 2025, al Bookstore Mondadori di Castellammare martedì scorso è stato presentato, dalle Associazioni FIDAPA Sezione di Castellammare di Stabia e “Achille Basile – Le Ali della Lettura”, il romanzo “Le Sibille” di Vincenza Alfano.

Un incontro culturale molto coinvolgente grazie alla bella presentazione e alle acute domande all’autrice delle proff. Anna Esposito, Past President Fidapa Sez. Castellammare, e Carmen Matarazzo, Presidente dell’Associazione “Achille Basile – Le Ali della Lettura”, che hanno svelato nuove prospettive di lettura, arricchito la comprensione e stimolato il pensiero critico dei partecipanti.

Ha presentato l ‘autrice la Dott.ssa Nunzia Tavella, Presidente della Fidapa Sez. di Castellammare, associazione che promuove la cultura del rispetto e della consapevolezza delle donne

Vincenza Alfano, napoletana, è scrittrice, giornalista, docente di italiano e latino. Collabora con la pagina culturale del «Corriere del Mezzogiorno», dove scrive di libri e di eventi culturali con interviste ad autori e personaggi di rilievo.
Dal suo romanzo Perché ti ho perduto (Giulio Perrone Editore 2021) è stato tratto il film su Alda Merini per la tv Folle d’amore, prodotto da Rai Fiction.

In Le Sibille Vincenza Alfano affronta il tema del difficile cammino dell’emancipazione femminile, attraverso le storie di donne che lottano per la propria autodeterminazione.

Nel romanzo si intrecciano le storie parallele di Costanza, una scrittrice moderna, e di Rina Faccio, ovvero la celebre scrittrice Sibilla Aleramo, mostrando come entrambe lottino contro stereotipi e pregiudizi per affermare la propria identità, usando la scrittura e la letteratura come vie di fuga e riscatto.

La storia di Costanza e di sua figlia Emma è ambientata a Napoli negli anni Settanta del Novecento e si collega in maniera sorprendente a quella della scrittrice Sibilla Aleramo, vissuta tra Ottocento e Novecento, attraverso un libro regalato a Emma anni prima.

La figura di Sibilla Aleramo e il suo romanzo autobiografico Una donna diventano una chiave di lettura e un’ispirazione per le protagoniste, offrendo un messaggio di comprensione attraverso la letteratura.

L’autrice in Le Sibille mostra come le donne, in epoche diverse, lottino per liberarsi da ruoli predefiniti e da convenzioni sociali, evidenzia il loro dolore, la sofferenza, la ricerca di equilibrio di fronte alle avversità della vita.

Nel romanzo è analizzato anche il rapporto madre-figlia, con le sue complessità, i conflitti e i momenti di identificazione, dove una figlia può diventare madre della propria madre e viceversa.

Le Sibille affronta anche il tema della pazzia, evidenziando come donne indipendenti e ribelli vengano spesso etichettate e marginalizzate dalla società.

Le protagoniste si confrontano con la propria identità, in un mondo che cerca di ingabbiarle in ruoli prestabiliti. La scrittura diventa l’unica via di fuga e di affermazione, permettendo loro di dare forma ai propri dolori e di ribellarsi agli stereotipi dominanti.

Le sofferenze e le umiliazioni vissute dalle protagoniste del romanzo mostrano le difficoltà di vivere in una società che spesso limita l’identità femminile, portando il lettore a una riflessione sulla condizione delle donne nella nostra società e sulla forza necessaria per non piegarsi.

Oggi molte cose sono cambiate a livello legislativo – ha affermato Vincenza Alfanoma molte altre sono ancora da cambiare. L’idea del libro è proprio quella di parlare ancora della questione femminile. L’educazione del mondo femminile è ancora abbastanza arretrata, forse per questo c’è ancora troppa violenza. Un tempo era stabilito dalla legge che le donne dovessero stare a casa.

Il marito di Sibilla Aleramo può chiederle di lasciare il figlio, perché la legge lo sostiene. Anche se era violento, per lei sarebbe stato molto difficile dimostrare questa violenza subdola, anche di tipo psicologico, e quindi avrebbe avuto la peggio.

Al giorno d’oggi il messaggio è sulla parità di genere, l’uguaglianza è stabilita per legge, ma questa uguaglianza non è accettata a livello delle relazioni personali; quindi, appena una donna prova a ribellarsi, poiché l’uomo non può più appellarsi alla legge che passava attraverso una società patriarcale, si fa giustizia da solo.

Queste storie vanno raccontate perché si parla di educazione sentimentale: che cos’è l’identità maschile, che cos’è l’identità femminile, che cos’è l’indipendenza, che cos’è la libertà, e bisogna innanzitutto parlarne con i nostri giovani.

Con i giovani è come se si ripartisse da zero, manca la ricostruzione di un percorso storico di emancipazione. Già si vede nei rapporti sentimentali che le ragazze hanno ancora un’idea di assoggettamento e pensano che la costruzione del sé si faccia attraverso la costruzione di un’identità di coppia, non di un’identità personale.

Poi c’è la paura della solitudine che è molto avvertita e quindi si è disposti a fare dei compromessi pur di non essere da sole, perché tutte sono fidanzate.

L’emancipazione non si può imporre come decalogo, cioè non si può andare da una ragazza e dirle: “Tu devi essere indipendente”, lei non lo sa cosa vuol dire essere indipendente, autonoma, non sa il valore di un lavoro, di avere una progettualità, non sa che si può essere in coppia come persone indipendenti.

Sibilla Aleramo, che poi è diventata simbolo dell’emancipazione femminile, non ha fatto la lotta ad Ulderico perché voleva essere libera, voleva farlo funzionare quel matrimonio, assecondando quell’uomo che oggi definiremo narcisista.

Voleva la libertà di poter leggere e scrivere, di fare la giornalista, e il marito gliel’ha negato. Lei era una donna colta, che “sentiva giganteggiare il suo spirito”, allora lo ha lasciato, ma ha dovuto lasciare anche il figlio. Il ricatto del mondo maschile è proprio sulla maternità.”

Attraverso uno stile vivido e ricco di dettagli sensoriali, con un linguaggio spontaneo e dinamico, e un ritmo narrativo che alterna momenti di tensione a pause riflessive, l’autrice si immerge nelle emozioni dei personaggi, usando spesso una prosa lirica ma concreta, che permette al lettore di “sentire” le emozioni, attraverso una voce narrante empatica in grado di mostrare, non solo di raccontare, i sentimenti.

Le Sibille di Vincenza Alfano, edito da Solferino, è un romanzo dove vita e letteratura si mescolano in modo indissolubile, offrendo spunti di riflessione sull’eredità emotiva e culturale che le madri lasciano alle figlie e sulla forza della determinazione femminile.

L’ex Ferrara: “Bisogna puntare sulla grinta dei giovani. Il VAR snatura i principi del calcio”

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Ciro Ferrara, ex allenatore della Juve Stabia, intervenuto al Juve Stabia Live Talk Show, ha offerto una panoramica sulla filosofia che deve guidare il club di Castellammare di Stabia, analizzando la realtà finanziaria della squadra e esprimendo riserve sul calcio contemporaneo, in particolare sul VAR.
Strategia e Ambiente di Castellammare
Riguardo alla situazione di Castellammare, Ferrara ha sottolineato che la piazza non può permettersi “grossi numeri” di spettatori e di conseguenza non ha un elevato rapporto di liquidità. Perciò, la società lavora grazie agli sponsor e alla proprietà, rendendo rischioso spendere cifre elevate o cercare “campioni” per la Serie B. Il rischio di spendere troppo, come spesso accade nelle realtà del Sud, è quello di vedere le squadre “scomparire nel giro di pochi anni”,.
La strategia vincente, secondo Ferrara, è costruire squadre composte da giovani che hanno voglia di emergere e che comprendano cosa significhi indossare la maglia della Juve Stabia in quell’ambiente, un metodo che ha dato prova di sé con molti giovani passati da Castellammare e giunti a livelli superiori. L’elemento fondamentale per la squadra è la “grinta” che viene messa in campo, lottando partita per partita per raggiungere gli obiettivi.
Analisi del Campionato e la Sconfitta con il Frosinone
L’ex tecnico ha ammesso che il quinto posto della scorsa stagione è stato una sorpresa, considerati i rinnovamenti della squadra. Tuttavia, ha ribadito che la Juve Stabia sta “tenendo egregiamente” la categoria in Serie B, che è un campionato difficilissimo, e crede che la squadra “farà divertire la gente” lottando fino alla fine per i play-off.
Riguardo alla recente sconfitta contro il Frosinone, Ferrara non ha visto la partita, ma ha riconosciuto che la Juve Stabia ha affrontato uno “squadrone” (una squadra che aveva perso solo due volte e segnato circa 29-30 gol). È normale che ci sia un momento di “défaillance” o smarrimento, ma si è detto sicuro che la squadra si riprenderà e riproporrà il gioco che ha avuto successo negli anni precedenti.
La Crisi del Difensore e il VAR
Rispondendo a una domanda sull’evoluzione del ruolo del difensore, Ferrara ha osservato che i difensori moderni non sono più allenati come un tempo nello specifico tecnico e tattico individuale. Si predilige insegnare loro a costruire l’azione da dietro o a inserirsi a centrocampo, perdendo di vista la base del calcio: il confronto diretto e la marcatura dell’avversario. Questo ha portato a una “de-responsabilizzazione” del difensore,.
Ferrara ha espresso una forte avversione per il VAR, ritenendo che abbia “snaturato quello che è il principio del calcio”. Il calcio è spettacolo, e questo include la “furbizia” e la capacità di rubare spazio all’avversario. Il VAR, con le sue lunghe interruzioni, “non è calcio” e rischia di annoiare e allontanare la gente,. Sebbene il VAR offra maggiore sicurezza sui contatti, per Ferrara, far parte del gioco consiste anche nel riuscire a nascondere un fallo o essere più furbi. L’unica tecnologia che avrebbe introdotto è la Goal-line Technology, per valutare i gol.
Un Messaggio di Supporto
Di fronte al momento di flessione, Ferrara ha esortato a “fare quadrato” attorno alla squadra, sottolineando che chi è fuori è sempre bravo a dare consigli. Soltanto l’allenatore (Mister Abate) ha il polso della situazione e sa chi è in forma fisica o mentale. Ha concluso definendo la Serie B un “patrimonio che va tutelato” e ha invitato a stare vicino ai ragazzi, molti dei quali sono giovani e necessitano di serenità per lavorare.