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Il regalo di Natale per i Pendolari Siciliani, l’aumento del 10 percento dei titoli di viaggio

Il Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer, evidenzia che i pendolari siciliani si ritroveranno dal 1° gennaio 2022 con aumento del 10% su biglietti e abbonamenti. Il terzo pari al 27,5 per cento, che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026.

Di seguito il comunicato di Giosuè Malaponti Presidente Comitato:

<<I nuovi orari ferroviari, entrati in vigore domenica 12 dicembre 2021, hanno, in parte, stravolto i ritmi di vita a molti pendolari sulla relazione Messina-Catania con lo spostamento dell’orario di arrivo alla stazione di Catania centrale del treno regionale 12953 di 10 minuti fermo restando la partenza da Messina alle ore 5:39. Non comprendiamo questo spostamento di orario, considerato che è il primo treno che parte da Messina alle 5:39 e ferma in 20 stazioni raccogliendo tutta l’utenza (lavoratori, studenti) della relazione per arrivare a Catania alle 7.43 anziché alle 7:33 come previsto prima del nuovo orario. Una traccia oraria strana quella del treno regionale 12953 perché pur partendo sempre allo stesso orario delle 5:39 ha tre orari di arrivo diversi a Catania nel corso della settimana: il lunedì arriva a Catania alle 7:33, dal martedì al venerdì arriva a Catania alle 7:43 ed il sabato pur facendo 2 fermate in più a Carruba e Guardia M-.S. Venerina, arriva a Catania alle 7:37.

Oggi ho voluto prendere appositamente, come primo giorno della corsa del treno in questione, ed ho fatto bene, perché appena salito a bordo sono stato preso d’assalto dai colleghi pendolari poiché il capotreno aveva riferito che questo cambio di orario era stato chiesto e voluto dal Comitato Pendolari Siciliani. La cosa mi ha alquanto indignato giacché avevamo, visti gli orari pubblicati sul sito di Trenitalia una decina di giorni fa ed avevamo chiesto sia all’assessore regionale ai trasporti, sia al Dipartimento ed anche a Trenitalia il perché di questo stravolgimento di orario del 12953, viste le battaglie fatte in otto anni per ottenere questo orario di arrivo alle 7.33 a Catania, che abbiamo ottenuto per ben tre anni e che abbiamo fatto notare che il treno in parola tutti i giorni arrivava a Catania dai 5 ai 7 minuti di anticipo. Diffidiamo il personale di bordo di Trenitalia nel dare false e tendenziose informazioni all’utenza. Oltre al danno dei nuovi orari che non sono stati mai presentati in nessun tavolo tecnico alle Associazioni dei Consumatori e ai Comitati dei Pendolari, così come previsto dal Contratto di Servizio arriva la beffa per i pendolari. I pendolari e tutta l’utenza ferroviaria che adopera il treno in Sicilia troveranno sotto l’albero di Natale un bel regalo, da parte della Regione Siciliana. Infatti, dal 1° gennaio 2022 i pendolari e l’utenza troveranno l’aumento del 10 per cento del costo di biglietti e degli abbonamenti fermo restando gli attuali servizi/disservizi.

Questo è il terzo aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 27,5 per cento, che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma il servizio ed i treni*km sono sempre gli stessi a parte gli investimenti dei fondi europei che la Regione ha utilizzato per rinnovare il parco rotabile con 21 nuovi treni “Pop” già circolanti nelle tratte ferroviarie.

In conclusione abbiamo realizzato un monitoraggio prima del cambio del nuovo orario, dal 30 di novembre all’11 dicembre 2021 ed è stato elaborato su un campione di 1942 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione quali: Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa, Palermo-Catania, Palermo-Agrigento, Caltanissetta-Ragusa-Modica, Caltanissetta-Agrigento, Siracusa-Ragusa-Gela e Catania-Caltagirone.

Il totale dei treni monitorati, ci porta ad analizzare il fenomeno osservato in maniera più dettagliata, mettendo in evidenza un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Palermo-Catania, la Palermo-Agrigento, la Catania-Caltagirone dove riscontriamo una percentuale di ritardi tra il 20 e il 40 per cento  sui treni oggetto del monitoraggio (ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura e/o al materiale rotabile, ritardi dovuti alle condizioni meteo e altri dovuti a fatti occasionali-).

Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treni*km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 2095 treno*km, sulla Messina-Catania-Siracusa 838 treno*km e sulla Palermo-Messina ben 485 treno*km.

Nel complesso dell’analisi effettuata, nei dieci giorni di monitoraggio, abbiamo riscontrato la cancellazione di 4587 treno*km, sufficienti a percorrere quasi 10 volte Roma-Milano in treno, oppure 5 volte Villa san Giovanni-Milano.

L’obiettivo del nostro monitoraggio è quello di coinvolgere la Regione Siciliana, committente del Contratto di Servizio sino al 2026 nel rivedere la programmazione e la redistribuzione degli 11 milioni di treno*km cercando di ottimizzarli, così come avevamo chiesto un anno fa, e di poter incrementare il servizio in quei territori che hanno necessità di avere ulteriori servizi ferroviari.

In conclusione, chiediamo di conoscere: a che punto è la connessione Wi-Fi come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi.  Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri”.>>.

Adduso Sebastiano

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8 arresti in carcere per traffico di cocaina, hashish e marijuana

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, con l’operazione ‘BREVIS II’ hanno dato esecuzione a 8 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 1 provvedimento cautelare reale emessi dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo, nel corso dell’indagine preliminare diretta dalla Sezione ‘Palermo’ della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, costituisce l’ulteriore fase di un’articolata manovra operata in direzione del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, che ha consentito di riscontrare la perdurante operatività di quell’articolazione di ‘Cosa Nostra’ a Palermo.

Alcuni degli elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini erano già confluiti nel provvedimento di fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. di Palermo ed eseguito il 4 aprile u.s. nell’ambito dell’indagine “Brevis” che aveva consentito, tra l’altro, di individuare e trarre in arresto il presunto nuovo vertice del mandamento, già arrestato a dicembre 2018 nell’operazione “Cupola 2.0”.

Gli sviluppi investigativi hanno consentito, altresì, di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, riguardante:

  • una vicenda che sarebbe particolarmente indicativa del ferreo controllo territoriale attuato da Cosa Nostra mediante la risoluzione diretta di controversie tra privati e che si sarebbe conclusa con l’intervento in prima persona del presunto reggente del mandamento di Pagliarelli. Quest’ultimo sarebbe, in tal modo, riuscito a entrare in possesso di una lussuosa villa con piscina sita in area rurale del Comune di Palermo. L’immobile, oggetto del sequestro preventivo eseguito, verrebbe adibito ad abitazione principale del predetto e della sua famiglia (sebbene formalmente intestato al legittimo proprietario);
  • una presunta associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di diverso genere (cocaina, hashish e marijuana) e deputata alla redistribuzione di sostanze stupefacenti in diverse aree della città di Palermo. Il sodalizio, con al vertice il presunto reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe contato su un continuo afflusso di stupefacente garantito dalla rete criminale di rifornimento intessuta unitamente ad altri sodali palermitani, che differenziavano gli interlocutori criminali di riferimento a seconda del tipo di stupefacente di volta in volta richiesto: per l’hashish si sarebbero rivolti ad uno stabile gruppo di corrieri campani che si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e che avrebbero curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano. Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a soggetti calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna. Risulta essenziale ricordare, inoltre, come il presunto promotore dell’associazione finalizzata al narcotraffico, destinatario e materiale gestore delle somme derivanti dallo smercio della droga, sia stato individuato dalla presunta figura verticistica del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli quale soggetto deputato alla gestione della cassa del sodalizio mafioso oggetto delle indagini, destinata a raccogliere il denaro necessario al mantenimento dei familiari dei consociati detenuti. La riscontrata coincidenza tra il denaro raccolto dal traffico di stupefacenti e la somma destinata ai presunti consociati ristretti ha consentito di inquadrare nel provvedimento cautelare la predetta attività delittuosa in un disegno criminale più ampio e finalizzato a garantire la sussistenza stessa dell’organizzazione mafiosa.

Nel corso dell’attività erano già state arrestate in flagranza di reato 3 persone ed è stato deferito in stato di libertà un altro soggetto, nonché sequestrati circa 70 kg di stupefacente e circa 20.000 euro in contanti.

L’odierna operazione, frutto di una complessa indagine coordinata dalla D.D.A. della Procura di Palermo, ha un importante valore strategico, poiché consentirebbe di delineare come sia effettivamente ‘Cosa Nostra’ a garantire l’afflusso costante di stupefacenti nel capoluogo siciliano. È solo grazie a questo imponente import criminale che poi lo stupefacente affluirebbe alle varie piazze di spaccio di Palermo, in relazioni alle quali i Carabinieri di Palermo hanno eseguito ben 112 arresti in soli 35 giorni, in esecuzione di diversi provvedimenti cautelari, riguardanti sette presunte vaste aree di spaccio cittadine.

Si ritiene, in base ai gravi indizi sin qui raccolti in più procedimenti, che l’attività di vendita al dettaglio di stupefacenti sia considerata da ‘Cosa Nostra’ anche un vero e proprio ammortizzatore sociale da ‘concedere’ alle fasce sociali delle aree cittadine più critiche, in una chiara ottica di marketing criminale volto al proselitismo mafioso. Nei confronti di gruppi criminali o di interi nuclei familiari, pur venendo tollerata l’assai remunerativa gestione delle numerose piazze di spaccio cittadine (anche al fine di garantire un’offerta costante che sostenga la domanda elevata di stupefacenti), l’organizzazione mafiosa mantiene però sempre il ferreo controllo del più lucroso flusso di approvvigionamento di stupefacente sull’Isola.

Adduso Sebastiano

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Minorenne minaccia di morte gli agenti: denunciato

Il sei dicembre scorso, agenti del Commissariato di P.S. di Augusta (SR) ponevano sotto sequestro un ciclomotore per accertamenti di polizia giudiziaria.

Nell’occorso, conducente e passeggero, un minorenne di 16 anni ed un giovane di 21 anni, venivano denunciati per furto e porto abusivo di oggetti atti ad offendere, poiché trovati in possesso di parti di carrozzeria di altri ciclomotori, asportati nelle adiacenze di un istituto scolastico, oltre a tre coltelli da cucina.

Gli agenti, dopo qualche giorno, notificavano al minorenne gli atti inerenti alla convalida del sequestro. Alla vista dei poliziotti il giovane, con frasi ingiuriose e minacce di morte, provocava gli agenti che lo denunciavano per minaccia a Pubblico Ufficiale.

Adduso Sebastiano

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Visita del Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”. Arrestati due giovani per furto ad una scuola

SIRACUSA: IL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “SICILIA”, GEN. CASTELLO, VISITA IL COMANDO PROVINCIALE

Il Generata di Brigata Rosario CASTELLO, Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, nella mattinata di ieri ha visitato il Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa per portare i propri auguri, in vista delle prossime festività natalizie, a tutti i militari della provincia. A ricevere l’Alto Ufficiale, il Comandante Provinciale, Col. Gabriele BARECCHIA, gli Ufficiali, i Comandanti di Stazione, una rappresentanza dei militari della provincia, i delegati Co.BA.R. (la rappresentanza militare) ed i Carabinieri in congedo dell’A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri).

Il Generale CASTELLO, nel breve momento d’incontro presso il chiostro della Stazione Carabinieri di Ortigia, ha ringraziato il personale per il quotidiano impegno profuso durante l’anno da tutte le componenti presenti sul territorio della provincia aretusea ed ha esortato a proseguire il servizio con la vicinanza e l’assistenza a tutti i cittadini, confermando il suo sostegno a tutti i militari impegnati nel quotidiano servizio istituzionale.

Un ringraziamento particolare è stato poi rivolto alle famiglie dei Carabinieri e ai rappresentanti dell’Arma in congedo, che continuano a concorrere al mantenimento del bene comune in forma di volontariato.

AUGUSTA (SR): I CARABINIERI ARRESTANO DUE LADRI ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO ORSO MARIO CORBINO

I Carabinieri della Stazione di Augusta (SR), della Stazione di Melilli e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia hanno arrestato due giovani censurati del posto per furto aggravato.

Nelle ultime settimane diversi Istituti Scolastici di Melilli erano stati interessati da alcuni furti dove ignoti prevalentemente di notte si introducevano danneggiando una finestra o una porta posteriore e, forzando i distributori di bevande, si impossessavano delle monete contenute all’interno della cassetta raccoglitrice. Dello stesso tipo di reato era stato anche interessato un distaccamento degli Uffici comunali di Augusta.

I Carabinieri della Stazione di Melilli, oltre ad intensificare i servizi di controllo del territorio, hanno sensibilizzato i dirigenti scolastici ad installare adeguati sistemi di videosorveglianza e di allarme nelle scuole o a ripristinare quelli esistenti ma non funzionanti.

L’altro ieri sera i ladri erano di nuovo in azione, stavolta all’interno dell’Istituto Comprensivo Orso Mario Corbino nella Contrada Monte Tauro, ma l’immediato intervento delle pattuglie in turno ha consentito di porre fine a questa serie di furti.

Infatti i militari dell’Arma hanno circondato la Scuola e bloccato i ladri che alla vista dei Carabinieri avevano gettato il bottino appena trafugato ed un piede di porco che poi venivano recuperati.

I due giovani, di cui uno minorenne, sono stati arrestati e, mentre il maggiorenne è stato posto ai domiciliari, il minorenne è stato trasferito al Centro di Accoglienza di Catania, in attesa delle decisioni delle Autorità Giudiziaria.

Adduso Sebastiano

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Real Forio, arriva l’esterno offensivo Alex Arezzo

Il mercato del Real Forio e tutt’altro che chiuso. Dopo la firma del centrocampista Vaiano, arriva quella di Alex Arezzo, in prova dalla scorsa settimana.

Il Real Forio 2014 comunica che Alex Arezzo è un nuovo giocatore biancoverde. Nato a Caserta, il 16.02.2002, Arezzo è un giovane e promettente esterno offensivo. Cresciuto nelle giovanili della Paganese, Arezzo ha vissuto la sua prima esperienza nel “mondo dei grandi” nella stagione 2020-21, a Portici (Serie D) sotto la guida tecnica di Panico. Nella prima parte dell’attuale stagione, il nuovo acquisto biancoverde ha giocato con la maglia del Bibbiano (Eccellenza – Emilia Romagna), con la quale ha collezionato sette presenze.
“Sono molto felice di essere a Forio – sono le prime dichiarazioni di Arezzo dopo la firma – e sono pronto a mettermi in mostra con la maglia biancoverde”
Nella giornata di domani dovrebbe arrivare all’ombra del Torrione, Alberto Cirelli classe 98′ che si mise in luce tre anni fa con la maglia del Barano per poi indossare le casacche di Capistrello, Casoria e Pianura. In estate l’attaccante passò al Sorrento in serie D, poi a dicembre è passato alla Palmese dove ha giocato poco. Proprio per questo l’ex Barano potrebbe essere l’attaccante tanto cercato dalla società foriana.

Ci vedeva ma incassava l’indennità per cecità assoluta e prendeva il reddito di cittadinanza: arrestato

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale Palermo, all’esito di articolate indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali (Le misure cautelari personali interdittive sono provvedimenti adottati dal Giudice penale che limitano temporaneamente l’esercizio di determinate facoltà o diritti, in tutto o in parte. mentre lee misure cautelari reali sono, invece, provvedimenti giudiziali che incidono su beni patrimoniali) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nei confronti di un palermitano responsabile dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’indagato è risultato percettore da più di 10 anni di pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento, per un ammontare complessivo pari a oltre € 170.000 elargite dallo Stato al soggetto a seguito della presentazione di certificati che ne attestavano la cecità assoluta.

Le investigazioni svolte dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo hanno avuto origine da un’analisi operativa di rischio elaborata a livello centrale dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, nella quale il soggetto veniva segnalato poiché nel 2018 aveva richiesto ed ottenuto dalla Motorizzazione Civile di Palermo il rinnovo della patente di guida nonostante dal 2010 risultasse percettore della provvidenza assistenziale quale non vedente.

Per l’accoglimento del citato rinnovo, il soggetto era stato sottoposto a visita oculistica da parte del medico accertatore, come previsto dalla normativa del codice della strada, superando il controllo del senso cromatico, della sensibilità al contrasto, della sensibilità all’abbagliamento, ed infine il controllo visivo, con la prescrizione di utilizzo di lenti correttive durante la guida. Tale ultima circostanza presuppone che l’indagato avesse almeno una capacità visiva complessiva di 7/10 e di non meno di 2/10 nell’occhio peggiore.

Al fine di verificare tale anomalia, i Finanzieri hanno svolto mirati servizi di pedinamento, osservazione e controllo che hanno consentito di filmare l’uomo mentre era alla guida di una bicicletta e, in un’altra occasione, impegnato a fare shopping guardando le vetrine dei negozi in un noto centro commerciale cittadino, destreggiandosi tra la folla e gli ostacoli, il tutto senza mai manifestare difficoltà o movenze riconducibili al suo stato sanitario.

Oltre all’arresto dell’indagato, i militari hanno proceduto al sequestro per equivalente di beni sino alla concorrenza dell’importo ritenuto indebitamente percepito, sottoponendo così a vincolo giudiziario reale 3 autoveicoli, 3 motocicli, un magazzino e proprio la bicicletta elettrica di ultima generazione sulla quale il soggetto era stato visto circolare.

Inoltre, da ulteriori accertamenti e approfondimenti operati in stretta sinergia e collaborazione con l’I.N.P.S., è emerso che l’arrestato risultava illecitamente percettore del Reddito di Cittadinanza nonostante fosse titolare di un’autorimessa. Per tale irregolarità i militari hanno proceduto a segnalare il soggetto all’A.G. inquirente per la violazione prevista dall’art. 7 del D.L. 4/2019.

L’arrestato risulta già noto alle forze di polizia poiché destinatario di un provvedimento di condanna in primo grado di giudizio a 14 anni e 10 mesi, nell’ambito della nota operazione “Spacca Ossa” svolta nel mese di aprile del 2019 dai Finanzieri di Palermo nei confronti di un gruppo criminale dedito a pianificare ed inscenare falsi incidenti stradali che consentivano – ai membri dei gruppi criminali individuati – di ottenere ingenti risarcimenti per gravissimi danni fisici dolosamente e crudelmente procurati a soggetti compiacenti che si prestavano anche a gravi menomazioni fisiche per far fronte anche al minimo sostentamento quotidiano.

Eseguita la misura cautelare l’Autorità Giudiziaria ha disposto approfondite analisi sanitarie volte ad appurare l’effettivo livello di disabilità del soggetto sulla base delle quali verranno ricalcolate, se spettanti, le misure previdenziali.

NOTA

L’odierna attività di servizio conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto degli sperperi di risorse pubbliche e delle condotte tenute da coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.

Adduso Sebastiano

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Iervolino: “Partita difficile ma siamo ad un passo dalla semifinale”

Simone Vicidomini- L’Ischia forte del 2-0 maturato all’andata al “Cappuccini” con i gol di Trofa e D’Antonio, ospita la Maddalonese che ha recuperato tutti i giocatori acciaccati che hanno innalzato il livello della squadra, capace di giocarsela alla pari per larghi tratti in casa del Savoia. Anche se la testa della Maddalonese è quasi totalmente rivolta al campionato, non bisognerà abbassare la guardia.

Ci attende una partita difficile perché sono convinto che la Maddalonese tenterà il tutto per tutto non avendo nulla da perdere. Inizieranno forte per cercare poi di ribaltarla – afferma Iervolino alla vigilia –. Ai ragazzi ho detto che dobbiamo dare continuità all’atteggiamento mostrato domenica scorsa, avendo una costanza nell’arco dei 90’. Non dobbiamo gestirla ma gestire la gara giocandola, senza attendere, consapevoli che siamo chiamati ad una prestazione importante, tenendo alta la tensione».

Iervolino potrebbe far riposare qualche calciatore che sta tirando la carretta dall’inizio come Arcamone e riproporre Sogliuzzo, reduce da due giornate di squalifica in campionato. Muscariello ha recuperato e potrebbe giocare. Anche Filosa sta bene e potrebbe alternarsi con Trani. Florio ha la possibilità di riprendere confidenza con la fascia destra. Per il gioco degli under, a gara in corso occasione per i vari Pesce, Matteo Arcamone e Di Sapia. In porta ci sarà Di Chiara.

Tra gli indisponibili, oltre ad Angelo Arcamone e Andrea Impagliazzo, sui quali l’allenatore conta di averli per l’inizio del girone di ritorno («Arcamone sta proseguendo il suo percorso di recupero, Impagliazzo da lunedì potrà lavorare in gruppo senza tirare il freno a mano visto che gli ultimi esami hanno dato esito positivo ed ha terminato il ciclo di terapie», ha sottolineato Iervolino ieri pomeriggio), ci sono Pistola, i due Di Meglio, Invernini e lo squalificato D’Antonio.

«Prima di pensare al campionato, pensiamo alla gara di coppa, cercando di far rifiatare qualcuno. Questo non deve essere scambiato come un qualcosa di regalato bensì di conquistato – sottolinea Iervolino –. Tutti devono dare il mille per mille. Filosa c’è, dobbiamo valutare la condizione di qualche calciatore come Pesce, vittima di problemi intestinali. Pistola? Stiamo cercando di gestirlo al meglio per evitare ricadute».

Se ci saranno novità di mercato, lo si saprà a breve. Da Barano arriva la notizia dell’addio di Conte che potrebbe far comodo all’Ischia. «Siamo attenti, dialoghiamo con il direttore Lubrano. Dovrà arrivare qualcuno per implementare la rosa ma non per fare numero perché siamo in tanti – aggiunge il tecnico –. Per alzare l’asticella della competitività e della competizione, c’è bisogno di qualità anche in allenamento. Avere una maggiore vastità di scelta è sempre meglio, giocandosi delle carte in partite in cui c’è bisogno altro tipo di calciatori».

DI CHIARA – Gennaro Di Chiara, sulla competizione col compagno Mazzella, è chiaro: «Come in ogni grandissima squadra, c’è la competizione che può aiutare ogni giocatore a dare quel qualcosa in più. Quest’anno c’è Mazzella, l’anno scorso Mennella. Ho avuto la fortuna di giocare quasi tutte le partite, all’inizio della stagione ho avuto un problema ad una spalla e Claudio si è fatto trovare pronto, consolidando il posto di titolare. Lo merita per quello che sta facendo e non posso che ammirare la sua dedizione al lavoro. Mi impegno per dare il mio contributo.

La differenza tra il precedente e questo campionato? Mi sono posto di migliorare i miei limiti, col mister stiamo lavorando con il pallone tra i piedi per costruire dal basso. Così si cresce a livello tecnico e personale». Sulla partita, Di Chiara afferma che «l’obiettivo è di consolidare il risultato dell’andata centrando la semifinale e questo lo dobbiamo a noi come squadra visto che siamo sul campo da tre settimane e per i tifosi che ci sostengono sempre».

Al termine della conferenza stampa, di punto in bianco si ritorna al…dopo derby col Barano. Argomento peraltro già discusso in una precedente conferenza. Iervolino parla di «intervento motivazionale» da parte dei sostenitori. «I tifosi volevano rappresentare la loro vicinanza alla squadra a prescindere dal risultato, comunque vada, chiedendo il massimo. L’Importante è avere rispetto dei ruoli ed educazione», chiosa l’addetto stampa Salvi Monti.

Real Forio, domani il recupero contro il Neapolis

Il Real Forio oggi pomeriggio riprenderà gli allenamenti per preparare la trasferta di domani a Mugnano contro il Neapolis. La sesta sconfitta di fila non è stata presa bene dalla società ma c’è poco tempo per fare delle riflessioni in quanto si ritorna quasi subito in campo per una gara di recupero che a questo punto assume una importanza ed un valore particolari. Perdere anche contro una squadra che non si può nemmeno paragonare a quelle affrontate negli ultimi tempi, significherebbe  mettere in discussione soprattutto la guida tecnica.

Il Neapolis è una squadra che fa dell’agonismo, della corsa, le sue armi principali, ma sul piano squisitamente tecnico, nonostante sia da completare, il Real Forio ha decisamente qualcosa in più. Una vittoria rilancerebbe i biancoverdi verso posizioni migliori della griglia play-out, si aggancerebbe proprio i giallogrigi del patron La Peccerella e consentirebbe a tutto l’ambiente di tirare un sospiro di sollievo. I biancoverdi non vincono dalla sesta giornata quando al “Calise” affrontarono il fanalino di coda Nuova Napoli Nord.

Il Real Forio intanto in ottica di mercato, sta sondando varie piste. Si sta cercando un profilo affidabile, che conosca la categoria e che sia un sicuro punto di riferimento per il reparto offensivo. Quindi si dovrà prendere un giocatore in grado di gettare già nella mischia e non come Ronga arrivato infortunato.

L’Ischia chiude il giro di boa con 25 punti

Simone Vicidomini– L’Ischia ha chiuso con 25 punti il suo girone di andata del campionato di Eccellenza girone B. Se il campionato fosse finito domenica con la vittoria per 2-0 contro l’Albanova, i gialloblu sarebbero in lizza per un posto nei play-off. Nemmeno il tempo di chiudere il girone di andata che domani pomeriggio al “Mazzella” arriverà la Maddalonese, per giocare la partita dei quarti di finale di Coppa Italia.

La squadra di Iervolino forte del risultato maturato nella gara di andato (2-0) ha tutte le carte in regola per poter conquistare l’accesso alla semifinale. Domenica invece si ritornerà nuovamente in campo per la prima di ritorno contro il fanalino di coda, Nuova Napoli Nord prima della sosta natalizia.

Se l’Ischia è riuscita a concludere il girone d’andata in piena zona play-off, rispondendo alle vittorie del sabato di Napoli United e Frattese e del Savoia in contemporanea, è grazie all’affermazione sull’Albanova. La prima, “storica” vittoria in campionato visto che tra le due squadre finora c’erano solo precedenti in coppa. «Per noi erano importanti i tre punti e meglio ancora se non abbiamo rischiato nulla –dice Pasquale Chiariello, autore dell’assist per il gol dell’1-0 di Florio in avvio di ripresa –. Tutta la squadra ha fatto bene. Non potevamo non vincere questa partita. Vigliamo rimanere lassù e i risultati dicono che dobbiamo continuare a fare bene. In questa partita tutti hanno dato il massimo».

Meglio l’Ischia vista nel secondo tempo. Il primo è stato un retaggio delle ultime prestazioni? «Sicuramente potevamo fare qualcosa in più però noi abbiamo sempre cercato di dare il massimo. Qualche volta siamo riusciti a fare risultato pieno, qualche altra volta no – spiega il difensore centrale –. Comunque questa squadra ci ha sempre creduto. E’ arrivato un periodo un po’ sfortunato in cui è mancato anche quel pizzico di “cattiveria”, però si sa che vincere ti aiuta a vincere. Vogliamo continuare a vivere alla giornata, pensando partita dopo partita».

Domenica è stata la prima volta di Chiariello al fianco di Florio a causa dell’infortunio di Muscariello. «Abbiamo degli infortunati ma chi sta giocando e chi sta entrando sta dando sempre il massimo. Pippo è anche andato in gol. A prescindere da chi gioca o non gioca, dobbiamo dare tutto».

Gigio Trani ha chiuso la partita con un suo guizzo, dimenticando in fretta l’errore dal dischetto contro il Barano. «C’è da fare i complimenti a tutta la squadra. In questa gara non era importante chi segnasse ma portare i punti. Lo abbiamo fatto stando tutti uniti, dando il cento per cento, anche chi era in panchina – spiega l’attaccante gialloblù –. Siamo come una grande famiglia, chi gioca di più o di meno. Lo abbiamo dimostrato anche in questa occasione. Si è visto che chi è subentrato ha dato tutto».

Come sta affrontando la squadra il momento di difficoltà vissuto prima del derby? «Sono momenti che nel calcio esistono. Poi si vede come le grandi realtà si rialzano. L’Ischia è come le grandi società che tra staff, calciatori e tifosi riesce a compattarsi in un tutt’uno. Sono all’Ischia da sei anni. I tifosi sono sempre stati al nostro fianco, da che erano “presidenti” e sono poi ritornare a fare i tifosi. Non abbiamo avuto una discussione ma un confronto con loro in settimana e ci è stato di grande aiuto. Ci ha fatto rialzare la testa. Adesso dobbiamo continuare così».

Caserta: La retrocessione con la Juve Stabia fa ancora male

Fabio Caserta, tecnico del Benevento ed ex  allenatore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso dell’evento “Italian Sport Awards” che si sta svolgendo in questi giorni a Castellammare di Stabia.

Le dichiarazioni di Fabio Caserta sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

Sono contento per questo riconoscimento che premia la scorsa promozione del Perugia ed anzi voglio condividerlo con tutta la mia squadra della stagione passata. Sono arrivato a Benevento in base a una programmazione che puntasse molto anche sul settore giovanile. In una piazza così importante i presupposti per fare bene devono esserci sempre anche se ci sono tante squadre attrezzate per il salto di categoria. È un campionato molto equilibrato, in cui in poche gare si può andare in alto come scivolare in basso.

Poi Caserta parla anche della sua esperienza con la Juve Stabia. La retrocessione con la Juve Stabia fa ancora male; prima della sospensione da covid eravamo in un gran periodo fisico e mentale. La pausa improvvisa ci ha massacrato, ne parlo spesso con il patron Manniello e anche lui la pensa così: anche non avere il nostro pubblico ha influito. Mi spiace molto perché a Castellammare ho vissuto gli anni più belli della mia carriera e lasciare la Juve Stabia in Serie B sarebbe stata una grande gioia. Momenti belli da ricordare ce ne sono tanti. Mai dire mai in futuro; dico sempre che Castellammare è la mia seconda casa e che otto anni non si dimenano. Per ora faccio il tifo per la Juve Stabia dall’esterno e spero possa tornare nel calcio che conta.

Convenzione tra Punta Campanella e l’Archeoclub d’Italia

L’Area Marina Protetta ha stipulato una convenzione con il Presidente nazionale dell’associazione l’Archeoclub d’Italia per Tutelare e valorizzare i tesori sommersi. Tre anni di ricerca archeologica, campi studio e un obiettivo ambizioso: una mappatura dell’intera area costiera sommersa.

Una ricerca in muta, bombole, pinne e droni. Ricognizioni subacquee, corsi, stage e laboratori di archeologia, monitoraggi e ricostruzioni 3D, di concerto con la Sopritendenza, per creare un itinerario archeologico via mare nell’intero Golfo di Napoli.

È l’ ambizioso obiettivo dell’Area Marina Protetta Punta Campanella e dell’Archeoclub d’Italia che hanno firmato una convenzione triennale per sancire l’accordo.

Previste ricerche subacquee mirate in alcuni siti, ma anche indagini terrestri, tutte attività che saranno svolte in pieno accordo con la Soprintendenza.

L’obiettivo di fondo della convenzione è creare un itinerario archeologico subacqueo.

Del resto, non mancano nell’area testimonianze di antiche civiltà, e neanche nei fondali. Dalle ville romane all’epigrafe rupestre di Punta Campanella, scoperta da Mario Russo, recentemente scomparso.

E dal fondo del mare, ogni tanto, spuntano reperti antichi, come quando fu rinvenuta al Vervece, nel 2011, un’ancora di circa 3mila anni fa, usata da antichissime imbarcazioni greche.

La convenzione, firmata dal Presidente dell’Amp Lucio Cacace e dal Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’ Italia, Rosario Santanastasio, prevede anche corsi, stage e laboratori di archeologia subacquea.

L’accordo crea di fatto dei tavoli di lavoro e unisce due forze sul campo per concretizzare obiettivi dalla vasta ricaduta, specie per il territorio di Massa Lubrense.

“La valorizzazione dell’Area Marina Protetta e dell’intero territorio costiero non può prescindere dalla collaborazione con enti culturali importanti e consolidati come l’Archeoclub- sottolinea Lucio Cacace, Presidente Amp Punta Campanella- L’individuazione di itinerari storico-ambientali via mare non può far altro che aumentare l’offerta turistica dell’intero golfo di Napoli, creando una combinazione terra-mare che potrebbe attirare numerosi visitatori.

La creazione di itinerari archeologici marini e subacquei avrà ripercussioni positive anche da un punto di vista economico per le tante imprese del nostro territorio.

Il tutto, naturalmente, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura, secondo una strada che abbiamo già tracciato, verso un turismo sempre più green e di qualità.”

“L’Archeoclub d’Italia fu costituito nel 1971 per sostenere, con un impegno concreto, gli studiosi e gli esperti dell’archeologia nella divulgazione della conoscenza del passato- osserva Rosario Santanastasio, Presidente di Archeoclub d’Italia Aps- Oggi opera nei settori indicati dal D.L. 117/2017 e dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio.

Operare attivamente a fianco dell’Area Marina Protetta vuol dire, per noi, riprendere un concetto che era di Roma antica, quello di intendere il mare come prolungamento dell’Urbs: se la città ha tanti tesori che troppo spesso lo Stato fatica a curare e proteggere, ancor di più lo è il mare con la sua storia antichissima.

Per i professionisti di Archeoclub sarà un vero piacere unire le forze con i professionisti dell’AMP nell’interesse esclusivo dei cittadini tutti, ma in special modo delle nuove generazioni”.

Punto di riferimento importante sarà anche l’Archeoclub di Massa Lubrense, guidato da Stefano Ruocco.

“La sinergia è sempre fruttifera. Massa Lubrense ha ancora moltissimo da offrire alla Storia- conclude Santanastasio- Sono certo che non solo la collaborazione con Lucio Cacace, ma anche con Luca Di Franco, funzionario della Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli, porterà a dei risultati importanti non solo per la tutela e la conoscenza dei nostri tesori archeologici, ma anche per la salvaguardia di tutte quelle testimonianze antiche a rischio a causa dell’erosione costiera”.

Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

Rapina in pieno centro a Brescia: i Carabinieri arrestano i 5 giovani responsabili

Rapina in pieno centro: I CC di Brescia, nelle prime ore di questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia nei confronti di 5 minorenni.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia, nelle prime ore di questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal G.I.P. presso il Tribunale per i minorenni di Brescia su richiesta della locale Procura per i minorenni – nei confronti di 5 minorenni, ritenuti responsabili in concorso ed a vario titolo dei reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, commessi nei confronti di altri due giovani, in pieno centro cittadino, nello scorso mese di ottobre.

L’attività si inquadra nella costante azione di prevenzione e contrasto svolta dall’Arma dei Carabinieri nell’ambito della criminalità predatoria.

In particolare, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Brescia, sono state condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Brescia-Piazza Tebaldo Brusato ed hanno fatto piena luce su un grave episodio avvenuto proprio durante un sabato sera, in un’area di aggregazione giovanile del centro storico, allorquando i 5 minori oggi arrestati avevano accerchiato e spintonato un altro giovane per sottrargli un monopattino elettrico. Lo stesso, che era in compagnia di due amici, era stato inoltre bloccato e minacciato insieme agli stessi da alcuni componenti del gruppo per garantire la fuga dei complici con il maltolto. Nel frangente, uno dei due amici del rapinato era riuscito a divincolarsi e ad inseguire a bordo di una bicicletta i rapinatori, ma era stato tuttavia minacciato, aggredito e ferito al volto con un coltello da uno dagli stessi. Il giovane ha poi riportato una prognosi di 10 giorni ed uno sfregio permanente al viso.

I Carabinieri, partendo dalla denuncia presentata presso il Comando Stazione di Piazza Tebaldo Brusato, sono riusciti a ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e ad attribuire a vario titolo le responsabilità penali per l’accaduto grazie ad un’attenta analisi delle immagini di video-sorveglianza presenti sul posto, all’escussione di numerosi testimoni ed ai conseguenti riconoscimenti fotografici.

Tre dei giovani indagati sono stati raggiunti dalla notifica del provvedimento cautelare presso gli Istituti Penali Minorili di Milano, Torino e Roma, dove già erano ristretti per altra causa. Due degli indagati invece verranno associati presso gli Istituti Penali Minorili di Catanzaro e Nisida (NA).

L’attività dell’Arma inoltre prosegue per verificare ulteriori responsabilità circa l’accaduto.

Cristina Adriana Botis / Cronaca Lombardia

Trovato l’uomo che avrebbe sparato a Jenny, si sarebbe suicidato con la medesima arma

Sarebbe stato trovato suicida l’uomo che venerdì scorso ha ucciso Giovanna Cantarero, detta Jenny, la 27enne, freddata a colpi di pistola nella tarda serata del 10 dicembre scorso a Lineri, una frazione di Misterbianco grosso comune al confine con la città di Catania.

Il corpo dell’omicida è stato trovato alla periferia Sud di Catania nella zona del villaggio Campo di Mare. Sembra si tratti di un 30enne, di cui ufficialmente non sono state rese note le generalità e le cui iniziali pare siano S.S., si sarebbe sparato un colpo di pistola. Non è ancora noto se con la stessa arma utilizzata per uccidere la ragazza.

Il suicida sarebbe sposto e pare lavorasse in un centro scommesse in un paese della provincia. Già si era detto che l’uomo avrebbe avuto una relazione definita “burrascosa” con la vittima. Era divenuto irreperibile sin dalla notte del delitto.

I Carabinieri si erano messi sulle sue tracce dopo avere visionato le immagini registrate da una telecamera presente nella strada che avevano filmato l’assassino con il volto coperto da un casco integrale che subito dopo l’assassinio della giovane si era dato alla fuga.

Ci siamo occupati di questo ennesimo femminicidio il “11 Dicembre 2021 Uccisa nella tarda serata a colpi di pistola in strada all’uscita dal lavoro”.

L’OPINIONE

Alcuni anni addietro abbiamo scritto il seguente articolo, cui alcune parti le si ritiene ancora attuali, “22 Settembre 2017 Femminicidio, vittime di ipocrisia politico-culturale e di denunce inascoltate ?”: “… occorre un sano e noto timore reverenziale delle conseguenze giuridiche e per tutti, nessuno esente, dai più alti scranni dello Stato fino all’ultimo livello della comunità. Poiché si è ormai notoriamente diffusa in tutta la società italiana, la pericolosa convinzione che tanto in Italia si può fare ciò che si vuole, in quanto non si rischiano conseguenze giudiziarie e men che mai gravi, sicché tanti continueranno a non farsi scrupoli, come pure persevererà l’arroganza, l’accidia, la corruzione, il furto, la truffa, la violenza e l’omicidio.

Poi, ascoltiamola anche la scienza moderna, senza con questo volere mancare di rispetto alle rispettabilissime teorie del passato.

E guardando al passato, prendiamo atto e soprattutto accettiamo, che c’è innegabilmente qualcosa di primordiale, direi quasi ferina, dentro di noi. D’altra parte il padre della psicologia analitica del ‘900 diceva che potenzialmente siamo tutti criminali.

Nel nostro complesso quanto ancora sconosciuto cervello, s’intersecano risaputamente, anche fisiologicamente, parti oltremodo remote, quindi ancestrali cosiddetti istinti e di recente (geologicamente parlando) percezioni razionalizzate proprie della specie umana, a cui si aggiunge la continua interazione (più o meno consapevole) con l’ambiente esterno, il quale com’è noto influenza notevolmente e rapidamente la nostra mente, proprio in quanto siamo esseri che nasciamo potentemente predisposti, ma di contro prematuri in tutto, sia fisicamente che cerebralmente, ma così potendoci forgiare e formare, senza obbligati vincoli connaturati, come invece non possono fare le altre specie, neppure i nostri più prossimi cugini primati. E se da qualche decennio stiamo registrando rinnovati episodi di violenza, di ogni genere, soprattutto sessuali, tra cui il femminicidio e addirittura tra nuove generazioni, ciò significa che qualcosa nella formazione, comunicazione, indirizzo ed educazione, non funziona più. Forse è l’ora di aggiornarci anche nelle nostre cosiddette evolute società occidentali.

E allora, premesso che molto spesso i genitori siamo sostanzialmente altrettanti figli immaturi, solo più adulti, una delle soluzioni (ma non certo la sola) anche al drammatico problema del femminicidio e in generale a qualsiasi manifestazione di violenza, è una moderna, progressista, civile e scientifica formazione ed istruzione culturale, sin da bambini e poi adolescenti e ancora attraverso i media, l’informazione e la propaganda, sempre, in continuazione e a seguire negli anni.

Si dovrebbe pertanto, sin dalla scuola primaria, gradualmente e proporzionalmente, ma quotidianamente, insegnare ai nostri bambini e poi adolescenti, come materia al pari dell’italiano, le norme del vivere civile (diritti e doveri), poi anche cosa c’è nella nostra testa, come siamo composti, chi siamo, da dove forse veniamo e dove potremmo andare, cos’è la Terra, l’Universo e tutto ciò che ci circonda di vivo e di inorganico, ma pure a cadenza mensile abituarli a visitare gli ammalati, gli anziani, per avviarsi pure alla comprensione, capire la sofferenza, la solidarietà, condivisione, ecc.

Insomma, bisogna rimettere urgentemente al centro della Nazione il bambino e l’adolescente, quindi l’alunno e lo studente, e perciò l’insegnante, e dunque la scuola, che deve essere considerata come la primaria fucina per formare dei cittadini con una conoscenza concreta, moderna, veritiera, naturale, scientifica, con il senso del sociale, della tolleranza, della solidarietà e del rispetto dell’altro.

Diversamente assisteremo sempre più ad un peggioramento dell’individuo e quindi della collettività, poiché ogni anno continueremo a sfornare unicamente intelligenti primati. Magari alcuni preparati, esperti, tecnici, luminari, ma sostanzialmente egocentrici “scimmioni intelligenti” con l’arma in più della competenza.

Nella nostra cultura cosiddette occidentale e soprattutto in questa rafferma Italia, se non si cambia l’attuale stantia concezione dell’essere umano, andrà sempre peggio”.

Dispiace tantissimo per la giovane Jenny e madre di un bambino.

Di solito non postiamo foto di persone, ma stavolta vogliamo ricordarla con la foto in copertina, affinché pure, il suo intenso sguardo sia da monito.

Governo e Parlamento, insomma la trasversale annosa politica, “si passino tutti una mano sulla coscienza”, poiché così non si può continuare. Questa società scivola sempre in basso, dappertutto, in ogni settore e aspetto, appesantita anche dall’endemica culturale ipocrisia e magniloquenza.

Adduso Sebastiano

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Castellammare di Stabia: Bici elettriche modificate, sanzioni per 60mila euro

Castellammare di Stabia: Proseguono i controlli dei Carabinieri volti a verificare il lecito utilizzo delle biciclette a pedalata assistita, sanzioni per 60mila euro.
A Castellammare di Stabia i militari della locale compagnia insieme al personale specializzato della Motorizzazione Civile hanno controllato 16 velocipedi ed 8 di questi sono stati sequestrati.
I mezzi sono risultati modificati e quindi equiparati a veicoli a motore. Sanzionati – per un importo complessivo di 60mila euro – i rispettivi proprietari per le infrazioni al codice della strada come la guida senza patente, la guida senza il casco protettivo, l’assenza di copertura assicurativa e l’assenza dei certificati di immatricolazione e circolazione.
Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

Encomio Solenne Con Pergamena (Lo Piano – Red)

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Meriterebbero un encomio solenne con pergamena le numerose personalità politiche che hanno avuto la “fortuna” di governare il nostro Paese per lunghi decenni; una medaglia al merito o alla memoria, non basterebbe a riconoscerne il “valore”.

Addossare la colpa alla Pandemia sarebbe come scrollarsi da dosso tutte le colpe, le falle economiche erano da molto tempo presenti nel nostro habitat, poi col passare degli anni si sono allargate a dismisura trasformandosi in veri e propri crateri.

La pandemia ha solo messo il sigillo a questo capolavoro della politica, non si può addossare la colpa ad un solo partito, tutti sono stati complici e partecipi; un magistrato userebbe il termine “uniti dallo stesso disegno criminoso” se il fine è quello di delinquere.

L’avvento di Draghi ha iniziato a fare da barriera alle continue diatribe accese da politicanti senza arte ne parte, eredi di un malcostume radicato ed ereditato da chi ha occupato prima di loro gli scranni del potere.

Per rimettere in sella il Paese, occorrono persone capaci d’intendere e volere, non certo “politici d’assalto”, figure ambigue che continuano ad inquinare l’ambiente politico.

Dire la verità sulle nostre disastrate finanze, piangere sulle nostre sventure sarebbe ancor più disastroso, creerebbe solo allarmismi, meglio fingere di stare in salute, bluffare se necessario, sembra essere la cura migliore.

In questi mesi, con l’avvento di Draghi, il debito pubblico è stato fatto passare in trincea, in prima linea è passato il PIL, nei prossimi 2 anni, dovrebbe far “respirare” la nostra economia.

Draghi assumendo l’incarico, volente o nolente, ne ha accettato l’eredità politica, non l’ha potuta rifiutare come si fa con i lasciti. Deve conviverci, trovare i giusti equilibri per tenere a freno sia i partiti di testa che i ‘cugini di campagna’, (Sindacati).

Districarsi in questa giungla piena d’insidie non sarà facile; Tarzan, Jane, con l’ausilio della scimmietta Cita avrebbero serie difficoltà a trovare una via d’uscita in questo impenetrabile bosco politico.

Speriamo che “Super Mario” con i suoi poteri speciali, la possa trovare.

Mauro Lo Piano / Redazione Sicilia

Castel Mella (BS) denunciato un 56enne: “ricettazione” e “gestione rifiuti”

I CC di Brescia, con il supporto tecnico dell’Arpa, hanno deferito in stato di libertà un 56enne italiano residente a Castel Mella (BS).

I Carabinieri della Compagnia di Brescia, con il supporto tecnico dell’Arpa – dipartimento di Brescia, hanno deferito in stato di libertà per il reato di “ricettazione” e “attività di gestione rifiuti non autorizzata” un 56enne italiano residente a Castel Mella (BS).

Tutto nasceva da un controllo effettuato dai militari operanti all’interno di una area privata poiché da attività informativa vi era il sospetto che il proprietario, privatamente, gestisse rifiuti pericolosi senza essere in possesso della prevista autorizzazione.

I controlli hanno consentito inoltre di accertare che l’uomo aveva posto in essere, privo di titoli autorizzativi, una attività di auto riparazioni ed in effetti, all’atto del controllo, lo stesso era intento ad aggiustare una autovettura, facendo credere ai militari di svolgere solo occasionalmente e per motivi di autosostentamento economico riparazioni meccaniche.

Tale giustificazione non convinceva gli investigatori che verificavano la presenza di quel luogo di 11 autovetture semi distrutte di cui una compendio di furto.

Tutta l’area, che si estendeva per circa 1215 mq, era ricoperta da manto erboso e da due cumuli di circa 700mq di rifiuti pericolosi di vario genere.

L’area e tutti i mezzi rinvenuti sono stati opportunamente sottoposti sotto sequestro per consentire ai tecnici di svolgere ulteriori accertamenti e procedere al carotaggio e alla successiva bonifica dell’area.

Cristina Adriana Botis / Cronaca Lombardia

Il Ministro Giovannini in visita sull’Isola di Lampedusa

Nella giornata odierna il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, prof. Enrico Giovannini, accompagnato dal Comandante Generale delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, si è recato a Lampedusa per incontrare tutto il personale impegnato quotidianamente nell’attività di soccorso dei migranti.

Ad anticipare il momento di saluto, l’incontro istituzionale del Ministro con le autorità locali: il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, e il Sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Presente anche l’Ambasciatrice Elisabetta Belloni, Direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS).

Nel corso del proprio intervento, che ha esaltato l’importanza umana e sociale dell’azione di soccorso in mare, il Ministro ha inteso portare personalmente e concretamente la propria vicinanza al personale impegnato nel soccorso ai migranti, che comprende – al fianco della Guardia Costiera – le Forze di Polizia, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e le associazioni di volontariato, come il CISOM : “Provo stima e ammirazione – ha affermato il Ministro – e ringrazio, a nome mio e del Governo, tutti coloro che si impegnano a vario titolo sulla questione migranti, facendo la loro parte in quello sforzo collettivo che il Paese porta avanti in questo campo. La mia presenza intende anche testimoniare la volontà del Governo di rendere Lampedusa, non solo una frontiera d’Italia, ma soprattutto una frontiera dell’Unione Europea, che è chiamata a gestire il tema della migrazione nel suo complesso.

Poi, rivolgendosi al personale schierato della Guardia Costiera, Giovannini ha continuato: “Come vostro Ministro ho potuto conoscere e apprezzare il vostro operato di persone che mettono a repentaglio la loro stessa vita per soccorrere gli altri. Un esempio concreto, il vostro, in cui l’opinione pubblica ripone la massima fiducia”.

In un frangente così significativo dell’anno, che vede ormai prossime le festività natalizie e conclude un periodo intenso e delicato per l’intera collettività, anche l’Ammiraglio Carlone ha inteso ringraziare i militari del Corpo per il loro prezioso servizio nell’avamposto più a sud d’Europa, presidio di sicurezza in mare. “In un anno così complesso – le parole del Comandante Generale – abbiamo operato instancabilmente al servizio del nostro Paese, spesso in condizioni estreme. Siamo qui a Lampedusa, insieme al Ministro, per dimostrare la nostra vicinanza a tutto il personale e ringraziare tutti per il loro operato”.

Il Ministro nell’occasione ha avuto modo di incontrare le organizzazioni non governative Save the Children e Unchr, con le quali ha avuto modo di confrontarsi sul problema della protezione delle donne e dei minori, con particolare riferimento all’accoglienza e alla sicurezza dei minori non accompagnati.

Adduso Sebastiano

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Napoli – Empoli (0-1). Gli scatti fotografici della gara

Guarda le foto di Napoli – Empoli (0-1) realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma, che ci raccontano di un Napoli che al “Diego Armando Maradona” perde la seconda gara casalinga consecutiva in campionato.
Gara sfortunata dei partenopei che subiscono un gol clamoroso con Anguissa che di testa colpisce la nuca di Cutrone e sorprende Ospina che non riesce a respingere il pallone. Una traversa, un palo e il portiere Vicario poi fanno il resto non permettendo al Napoli di trovare “almeno” il pareggio.
Il Napoli con questo risultato perde un’altra posizione in classifica sorpassato anche dall’Atalanta vittoriosa a Verona.

Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (2) Napoli - Empoli Serie A TIM Calcio 2021-2022 (1)

Il tabellino di Napoli – Empoli:

NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Demme (18′ st Anguissa), Zielinski (22′ Insigne) ; Lozano (18′ st Politano), Ounas, Elmas (42′ st Malcuit); Mertens (18′ st Petagna. A disposizione: Meret, Marfella, Ghoulam, Manolas. Allenatore: Domenichini (Spalletti squalificato)

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Ismajli, Luperto (37′ st Viti), Parisi; Zurkowski (34′ st Bandinelli), Stulac (19′ st Ricci), Henderson (18′ st Haas); Bajrami (19′ st Di Francesco); Cutrone, Pinamonti. A disposizione: Ujkani, Tonelli, Fiamozzi, Marchizza, Romagnoli, La Mantia, Mancuso. Allenatore: Andreazzoli

ARBITRO: Marinelli di Tivoli

MARCATORI: 35′ st Cutrone (E)

NOTE: Ammoniti: Zurkowski (E). Recupero: 2’pt, 6’st

Contrasto agli stupefacenti, arrestata una coppia, lui 55enne del posto lei romena 32enne

Nella serata di sabato 11 dicembre, i Carabinieri della Tenenza di Ribera (AG), supportati da un’unità cinofila del Nucleo Carabinieri di Palermo, nell’ambito dei quotidiani servizi di repressione dei reati in materia di spaccio di stupefacenti, hanno arrestato in flagranza di reato una coppia di conviventi: lui di 53 anni, disoccupato residente del posto; la ragazza di origini romene di 32 anni, casalinga, entrambi gravati da precedenti di polizia.

Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita, con l’ausilio del cane antidroga, sono stati trovati nella disponibilità dei due soggetti ben 55 grammi di cocaina e la somma in contanti di oltre 7 mila euro, costituita da banconote di vario taglio e ritenuta il provento dell’attività di spaccio.

La coppia è stata arrestata con l’accusa di detenzione ai fini di spacci di sostanza stupefacente in concorso.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca i due conviventi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso la loro abitazione, in attesa della fissazione dell’Udienza di convalida dell’arresto. La cocaina ed il denaro sono stati sequestrati e saranno a disposizione della competente A.G. per i successivi accertamenti.

Adduso Sebastiano

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Aggravamento e associazione in carcere di un 55enne per violazione della detenzione domiciliare

I Carabinieri della Stazione di Villasmundo (SR) hanno arrestato un pregiudicato 55enne del posto, in esecuzione di un decreto di sospensione provvisoria del regime di detenzione domiciliare con conseguente carcerazione.

Tra i mesi di luglio e novembre i militari della locale Stazione Carabinieri, nel corso dei controlli alle persone sottoposte alle misure restrittive della libertà personale, avevano più volte segnalato all’Autorità Giudiziaria l’uomo per le continue violazioni della misura detentiva domiciliare alla quale era stato sottoposto.

L’Autorità Giudiziaria ha ritenuto quindi di sospendere il beneficio concesso all’uomo che pertanto è stato arrestato e tradotto presso la casa di reclusione di Augusta Brucoli.

Adduso Sebastiano

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