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Musica, a Napoli convegno dedicato ad Alessandro Scarlatti

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Un appuntamento speciale per celebrare e ricordare un grande italiano, il Maestro Alessandro Scarlatti, in occasione dei 300 anni dalla sua morte. Oggi e domani a Napoli, presso la sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella si svolgerà il convegno internazionale di studi “Alessandro Scarlatti e il suo tempo”. Domani, poi, alle 20 all’interno della Chiesa dei Girolamini, a conclusione dell’evento promosso dal Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica) si terrà un concerto organizzato dall’associazione Alessandro Scarlatti e diretto da Antonio Florio.

Dopo i saluti istituzionali di Gaetano Panariello, direttore del Conservatorio di Napoli, Francescantonio Pollice, Presidente del Cidim Ets, Tommaso Rossi, direttore artistico dell’associazione Alessandro Scarlatti e Oreste de Divittis, presidente dell’associazione Alessandro Scarlatti, l’incontro sarà coordinato dai professori Luca Della Libera (ordinario di Storia della Musica presso il Conservatorio di Frosinone, tra i principali studiosi italiani di Alessandro Scarlatti nel mondo) e Marco Bizzarrini (ordinario di Musicologia all’ Università di Napoli). L’iniziativa prevede la presenza di alcuni dei massimi esperti della vita e della musica del grande compositore nato a Palermo nel 1660 e morto a Napoli nel 1725.

Alessandro Scarlatti è uno dei più importanti compositori italiani del periodo barocco e il principale esponente della scuola musicale napoletana. Ha vissuto e lavorato tra Napoli e Roma, e oggi è considerato il maggiore operista italiano tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Riuscì ad influenzare con la sua bravura in modo duraturo anche il periodo a seguire, che generò musicisti del calibro di Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel e Jean Philippe Rameau. L’attenzione a questi compositori da parte della storiografia ottocentesca ha in parte oscurato la figura di Scarlatti, padre peraltro di Domenico Scarlatti, altro celebre compositore.

“Alessandro Scarlatti – spiega Francescantonio Pollice, presidente di Cidim e Aiam (Associazione Italiana Attività Musicali) – è un musicista di fondamentale importanza nella storia della musica italiana. La profondità del suo linguaggio musicale, ancorato alla grande tradizione rinascimentale e allo stesso tempo immerso nella sensibilità barocca, la ricchezza e l’originalità delle sue soluzioni compositive, la particolare sensibilità nel rapporto tra la musica e il testo rappresentano i tratti più significativi di un compositore estremamente prolifico, divenuto punto di riferimento per almeno due generazioni di musicisti e ancora oggi oggetto di ispirazione e studio da parte degli appassionati. La nostra associazione – conclude – ha deciso di promuovere, in occasione del 300° anniversario della morte di Alessandro Scarlatti, diverse iniziative dedicate alla sua figura. Oltre al convegno, infatti, sono previsti eventi musicali e didattici, per ribadire ancora una volta le straordinarie capacità di un grande italiano”.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Langella sull’amminstrazione giudiziaria: “Totalmente estraneo ai fatti. Mai gestito la società”

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In seguito alla notizia del decreto di amministrazione giudiziaria di prevenzione emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti della S.S. Juve Stabia 1907, interviene con una nota personale Andrea Langella, per sei anni “patron” del club e attuale socio di minoranza, dichiarandosi “completamente estraneo” alle indagini.

Langella specifica di non aver mai avuto ruoli operativi diretti, sottolineando come l’indagine si concentri su fornitori esterni e non sul management o sulla proprietà.

La precisazione sul ruolo societario

Langella apre la sua missiva chiarendo la sua posizione attuale e passata: “Non ho mai amministrato personalmente né fatto parte del consiglio di amministrazione della S.S. Juve Stabia S.r.l., ne sono stato il ‘patron’ quale socio di riferimento per circa sei anni”.

Sottolinea inoltre l’attuale assetto proprietario, evidenziando di detenere una quota di minoranza: “Attualmente ho una quota pari al 48% del capitale sociale”. Langella ricorda infatti che “dall’inizio di quest’anno la compagine si è allargata con l’ingresso di Brera Holding Public Limited Company, società statunitense quotata in borsa, che ha acquisito una quota pari al 52% del capitale sociale”.

Questo cambio di maggioranza ha portato a un rinnovo dell’organo amministrativo, con la nomina di Gennaro Fusco e Daniel Joseph Mc Clory, che hanno affiancato Filippo Polcino. L’unico ruolo ricoperto da Langella, specifica, è stato quello (dal febbraio 2023) di “procuratore speciale delegato alla mera rappresentanza innanzi alla F.I.G.C. ed alle altre istituzioni sportive”.

L’analisi del decreto e l’estraneità della società

Langella afferma di aver esaminato il decreto del 13 ottobre 2025 e, pur non essendo un giurista, ritiene che “i rilievi mossi alla società siano riferiti esclusivamente a collaboratori e fornitori di servizi esterni ed estranei all’azienda“. Cita come esempi gli esercizi commerciali per la vendita dei biglietti, i distributori di bevande allo stadio e il servizio ambulanze.

Proprio in virtù della sua assenza dalla gestione operativa, dichiara: “Non essendomi mai occupato della gestione ordinaria dell’azienda non ho arruolato neppure una delle persone sospette citate nel decreto”.

Langella pone l’accento su un punto per lui cruciale: “Come emerge dal provvedimento di prevenzione, i soci e l’attuale management della S.S. Juve Stabia 1907 non sono neppure sospettati di contiguità ad ambienti mafiosi o criminali”.

Precisa infatti che la Procura non ha proposto il sequestro delle quote o dell’azienda, ma solo “l’intervento ‘preventivo’ di due amministratori giudiziari” per un anno, con l’obiettivo di “neutralizzare il pericolo di infiltrazione criminale”.

Sorpresa per le omissioni e pieno supporto agli amministratori

Un elemento di “sorpresa” emerge dalle parole di Langella, il quale nota che “nel provvedimento non si dà proprio atto dell’ingresso del nuovo socio maggioritario statunitense e soprattutto della circostanza che egli ha nominato due nuovi componenti (su tre) del consiglio di amministrazione, in carica solo dal primo gennaio del 2025”.

Nonostante ciò, Langella dichiara di “condividere pienamente le finalità del provvedimento”. Afferma di essere venuto a conoscenza dei sospetti su alcuni fornitori solo grazie all’atto giudiziario e intende, “quale socio”, supportare la missione degli amministratori giudiziari, sollecitando la “risoluzione di tutti i rapporti di fornitura o collaborazione con ditte e persone sospette”.

Infine, preannuncia la richiesta di “convocazione urgente dell’assemblea dei soci affinché tutte le iniziative da prendere… siano condivise dall’intera compagine”.

Pompei: azienda di falegnameria cerca falegnami

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Azienda operante nel settore falegnameria, assume a Pompei.

Nota informativa

Si comunica che il Centro per l’Impiego di Pompei – per conto di un’azienda di falegnameria con sede a Pompei – ricerca le seguenti figure:

– Falegname = Requisiti: età compresa tra i 18 e 50 anni; possesso di licenza media; preferibile una competenza in lettura disegni, levigatura e taglio legno;
– Tirocinante falegname = Requisiti: età compresa tra i 18 e 50 anni; possesso di licenza media.

Le persone interessate, in possesso dei requisiti richiesti, possono inviare il proprio curriculum vitae entro il 2 novembre 2025 all’indirizzo e-mail:

cpipompeilavoro@regione.campania.it

indicando in oggetto FALEGNAME e/o TIROCINANTE FALEGNAME.
Con l’adesione, si fornisce consenso al trattamento dei dati personali, da svolgersi in conformità a quanto indicato e nel rispetto delle disposizioni del GDPR e del D.lgs. n. 196/03.

Inoltre, per candidarsi, è possibile collegarsi al portale Cliclavoro Campania sezione incrocio domanda offerta (https://cliclavoro.lavorocampania.it/Pagine/Ricerca.aspx) cercando il codice ID 0500025211000000000197090 o il codice ID 0500025211000000000197091

Per ulteriori offerte di lavoro a Napoli e provincia, consulta la pagina ufficiale Facebook dei centri per l’impiego.

Giovanni Matarazzo alla guida di Destinazione Basilicata

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POLICORO, — ottobre 2025 – È Giovanni Matarazzo, noto imprenditore del settore turistico lucano, il nuovo presidente di Destinazione Basilicata, il progetto innovativo concepito per promuovere l’offerta turistica e produttiva della regione.

La sua nomina rappresenta un passo strategico per un progetto che ambisce a delineare un modello di sviluppo territoriale fondato sulla sinergia tra turismo, innovazione tecnologica e valorizzazione del Made in Basilicata. Matarazzo, infatti, è attualmente alla guida dell’Oliver Club Metaponto, il più grande gruppo turistico della Basilicata, che con le sue tre strutture d’eccellenza, il Centro Turistico Akiris, l’Alessidamo Club e il Danaide Resort, rappresenta una delle realtà ricettive più strutturate del Mezzogiorno, con una capacità complessiva di circa 3.000 posti letto. Questo offre grande prestigio e la sicurezza di essere guidati da professionista con anni di esperienza nel settore.

«Accolgo con entusiasmo e senso di responsabilità questo incarico», ha dichiarato il neopresidente Matarazzo. «Credo fortemente nelle potenzialità della Basilicata e nel valore della rete. Lavoreremo per un turismo più forte, integrato e sostenibile, capace di raccontare la nostra identità e generare ricadute economiche reali su tutto il territorio».

Il progetto Destinazione Basilicata: una rete digitale per il territorio

Destinazione Basilicata nasce dall’iniziativa di un gruppo di 75 soci, tra professionisti e imprenditori lucani, uniti dalla volontà di creare un nuovo paradigma per la promozione e lo sviluppo dell’economia regionale. Il cuore del progetto è una piattaforma digitale di ultima generazione, progettata per offrire visibilità, strumenti di promozione e nuove opportunità di mercato a tutti gli attori della filiera locale.

L’obiettivo è dare voce a strutture ricettive, ristoratori, produttori, artigiani e organizzatori di eventi, permettendo loro di raccontare la propria identità e di raggiungere un pubblico più vasto. A supporto degli operatori, una struttura organizzativa offre assistenza continua, mentre uno staff dedicato alla comunicazione e al content management garantisce coerenza ed efficacia alle strategie di commercializzazione.

La DestCard: uno strumento innovativo per scoprire la regione

Tra gli strumenti più significativi sviluppati dal progetto spicca la DestCard, una carta digitale nominativa pensata per rivoluzionare l’esperienza di viaggio in Basilicata.

Attivabile online, la card permette a turisti e residenti di accedere a sconti, promozioni ed esperienze esclusive su tutto il territorio regionale, semplicemente utilizzando un QR code dal proprio smartphone. Qui una spiegazione sul funzionamento:

Con una rete che include alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e attrazioni, la DestCard sta dimostrando la sua efficacia nel rendere più accessibili anche le mete meno conosciute, favorendo un turismo più diffuso e sostenibile. Tra le realtà che hanno aderito all’iniziativa figurano: Danaide Resort (Scanzano Jonico), Alessidamo Club (Metaponto), Akiris Resort (Nova Siri), Castroboleto Village (Nova Siri), Sira Resort (Nova Siri), CPV Policoro Village (Policoro), Toccacielo Village (Nova Siri), Hotel San Vincenzo Resort (Policoro), Lido La Stiva (Policoro), Lido Sporting Beach (Policoro) e Lido San Basilio (Marina di Pisticci).

Informazioni e contatti

Per maggiori info su “Destinazione Basilicata” e per scoprire le modalità di adesione: www.destinazionebasilicata.com

Per conoscere e attivare la Dest Card: destcard.destinazionebasilicata.com

Cell: 3773523002

Tel: 0835980147

Email: segreteria@destinazionebasilicata.it

Castellammare di Stabia, Maggioranza: “Legalità e Pulizia nel Calcio, Muro Invalicabile Contro la Camorra”

I consiglieri comunali di maggioranza che sostengono il sindaco Luigi Vicinanza hanno diffuso una nota di forte impatto a seguito delle recenti azioni della Magistratura e delle Forze dell’Ordine che hanno toccato il mondo del calcio locale e, in particolare, la società sportiva Juve Stabia, posta in amministrazione giudiziaria per presunte infiltrazioni camorristiche (come emerso dalle recenti notizie stampa).

Il comunicato esprime un “ben vengano” esplicito a tutte le operazioni volte a “fare piena luce e pulizia nel mondo del calcio”, sottolineando che questo sport “deve restare uno sport popolare, libero e pulito”.

Fianco a fianco con la legalità

La maggioranza si schiera apertamente al fianco delle autorità, definendo come un bene per la Juve Stabia e per i tifosi onesti l’individuazione e l’allontanamento di chiunque tenti di “inquinare la passione sportiva con logiche criminali o interessi della malavita organizzata”. I consiglieri ribadiscono con fermezza che “Castellammare di Stabia non può e non deve piegarsi alle infiltrazioni della camorra, né dentro né fuori dallo stadio”.

Il messaggio di deterrenza è netto: “Chi pensa di usare il nome della Juve Stabia e di Castellammare di Stabia per coprire affari illeciti o per esercitare potere criminale, troverà in noi un muro invalicabile”.

Impegno costante contro le infiltrazioni

La nota prosegue evidenziando l’impegno dell’Amministrazione comunale fin dal suo insediamento nel promuovere la “cultura della legalità” e nell’opporsi a “ogni tentativo di condizionamento della camorra nella vita pubblica, nello sport e nella società civile”. L’obiettivo dichiarato è “rompere un sistema non sano che impedisce alla città di crescere”, un’azione che sarà perseguita “con tutte le azioni possibili, insieme ai cittadini, alla magistratura e alle forze dell’ordine”.

Sostegno alla squadra e ai tifosi

In conclusione, i consiglieri esprimono solidarietà alla “maglia gialloblù e a tutti i tifosi onesti che la sostengono con passione e rispetto”. Viene offerto anche un concreto supporto istituzionale: “Qualora l’amministrazione controllata della squadra ritenga utile il nostro supporto, il Comune di Castellammare di Stabia sarà pronto a fare la propria parte”.

Il comunicato si inserisce in un momento cruciale per la città, a seguito degli accertamenti che hanno portato la società calcistica sotto la gestione di un amministratore giudiziario, delineando la ferma volontà politica di isolare e contrastare le ingerenze della criminalità organizzata nello sport e nel tessuto sociale stabiese.

L’AZZURRO PENSIERO. Napoli umiliato ad Eindhoven in un naufragio tattico e mentale

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​La notte di Eindhoven sarà ricordata come una delle pagine più nere e imbarazzanti della recente storia europea del Napoli. La sconfitta per 6-2 contro il PSV, non è un semplice scivolone, ma una vera e propria umiliazione, un disastro sportivo che solleva interrogativi pesantissimi sulla tenuta, l’organizzazione e la mentalità di una squadra che, stando alle premesse, avrebbe dovuto lottare per ben altri palcoscenici.
​L’analisi del match non può che partire dal dato più crudo e inequivocabile: sei gol subiti. Un dato inaccettabile, che grida vendetta e condanna senza appello un sistema difensivo apparso non solo fragile, ma letteralmente inesistente per gran parte della ripresa. Il fatto che il Napoli sia andato in vantaggio con McTominay è solo un’illusione fugace, presto spazzata via da una reazione del PSV che ha evidenziato in modo impietoso le crepe strutturali degli Azzurri.
​Il pareggio su autorete di Buongiorno è il primo segnale di un nervosismo e una confusione che hanno presto degenerato. Il gol di Saibari a fine primo tempo, che fissa il 2-1, è un colpo psicologico che i partenopei non sono stati in grado di assorbire, dimostrando una scarsa resilienza emotiva.
​Ma è nella ripresa che si consuma la vera e propria capitolazione. La doppietta di Man per il 4-1 è la mazzata che spegne ogni velleità, trasformando la partita in un allenamento al tiro per gli olandesi. L’unica nota di merito, la doppietta personale di McTominay per il 4-2, si rivela un fuoco di paglia, un sussulto individuale in un contesto di disfacimento collettivo. I gol finali di Pepi e Driouech, arrivati in contropiede, sono la chiosa più amara e beffarda: il Napoli non solo non riesce a contenere, ma si espone a figuracce inaudite nel tentativo disperato e disorganizzato di recuperare.
​Le parole di Antonio Conte, seppur misurate, tradiscono una profonda delusione e un’analisi che, onestamente, appare fin troppo indulgente. Parlare di “buon primo tempo” è un tentativo di salvare il salvabile, ma le “disattenzioni fatali” menzionate dal tecnico non sono episodi isolati, sono il sintomo di una mancanza di concentrazione e di una solidità tattica completamente evaporate. La retorica sulla “complessità dell’anno” e sul “pazientare per ritrovare l’alchimia” suona, dopo un 6-2, come una giustificazione debole e posticcia. In Champions League, non c’è tempo per la pazienza, e un allenatore del calibro di Conte è chiamato a trovare soluzioni immediate, non a richiedere alibi.
​La dichiarazione di Giovanni Di Lorenzo sull’essere “troppo fragili” è l’unica, amara verità che emerge dallo spogliatoio. È stata una notte di fragilità totale, in cui la squadra ha mostrato di non avere la stoffa e il carattere necessari per affrontare l’alta competizione. Il “parlare tra di noi” e la promessa di “reagire subito” sono i classici cliché post-sconfitta, ma ciò che i tifosi meritano non sono promesse, ma una prestazione degna del blasone che si porta sulla maglia.
​In conclusione, la trasferta di Eindhoven non è solo una sconfitta, è un campanello d’allarme assordante. Il Napoli visto ieri è una squadra senza nerbo, senza equilibrio e senza anima. La strada per “alzare il livello di tutta la rosa” è evidentemente molto più lunga e in salita di quanto si volesse credere. Se Conte e i giocatori non sapranno dare una risposta immediata e decisa, non solo in termini di risultato ma soprattutto di dignità e compattezza, il rischio è che questa stagione diventi un calvario di delusioni, lontano anni luce dagli standard che i tifosi e la città si aspettano. Urge un cambio di rotta drastico e immediato.

Juve Stabia: A Padova in massa per non farsi distrarre dalla gogna mediatica e per sostenere la squadra

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Il derby contro l’Avellino è andato in archivio con successo, una vittoria che ha dato morale ed entusiasmo ai ragazzi di Ignazio Abate. Eppure, come un fulmine a ciel sereno, sulla città e sulla squadra si è abbattuta la bufera del “caso Juve Stabia”. Vicende extracalcistiche, che nulla hanno a che vedere con il manto erboso, hanno inevitabilmente catturato l’attenzione della piazza, rischiando di distrarre l’ambiente da quello che conta davvero: il calcio giocato.

Bisogna resettare. Bisogna tornare a parlare di schemi, di corse, di pallone e di biglietti per lo stadio. L’attenzione deve necessariamente spostarsi di nuovo sul campo. La società, da parte sua, si è dichiarata tranquilla, certa di aver operato nella piena legalità, ma è chiaro che l’eco di queste notizie destabilizza. I calciatori, nel frattempo, continuano il loro lavoro, isolandosi per quanto possibile e preparando la prossima, delicatissima, tappa.

L’avversario è il Padova. Una meta già conosciuta, che rievoca ricordi non propriamente dolcissimi ai colori gialloblù, specialmente quelli risalenti ai tempi di Piero Braglia. Ma il passato è passato, e il presente parla di una sfida complessa.

La squadra di Andreoletti, dopo anni di delusioni e scivoloni incredibili, si è presa con merito la cadetteria (Serie B) al termine di un entusiasmante duello con il Vicenza. Così come l’Avellino, Candellone e compagni si troveranno di fronte una neo promossa, ma attenzione: i biancoscudati, proprio come gli irpini, sono una squadra in salute, un gruppo solido che non concederà nulla. Per espugnare l’Euganeo servirà una Juve Stabia decisamente attenta e vogliosa; l’augurio, e la necessità, è quella di rivedere le trame e l’intensità mostrate contro la squadra di Raffaele Biancolino.

Se vogliamo continuare a giocare con il libro di storia, la sfida a Mister Andreoletti non è una novità assoluta. La Juve Stabia ha già incrociato questo allenatore un paio di anni fa, quando sedeva sulla panchina del Benevento: fu un gol di Bellich a dare, metaforicamente, la spallata decisiva alla sua gestione, che terminò poco dopo con l’arrivo di Gaetano Auteri. Un motivo in più che offre altro pepe a questa partita.

Quella che attende le Vespe è una settimana di fuoco: Padova e Modena in trasferta, con nel mezzo la gara casalinga contro il Bari. Non c’è spazio per le paure o le incertezze. “Niente distrazioni e cuori forti”: questo deve diventare il nuovo mantra per il gruppo di Ignazio Abate.

E se la squadra deve fare il suo dovere in campo, i tifosi sono chiamati a fare la loro parte sugli spalti. Il compito è uno solo: riempire il settore ospiti dello stadio Euganeo. La trasferta non è stata oggetto di nessuna limitazione, un’occasione d’oro per dare un segnale forte.

In un momento in cui il nome di Castellammare torna alla ribalta per motivi negativi, bisogna dare una risposta all’Italia intera, a chi crede che questa città sia popolata “solo” da camorristi. Questo non è vero. Il motto di Castellammare è “Post Fata Resurgo”, che tradotto non in maniera letteraria significa “dopo le avversità risorgo”.

Ora è il momento per la città e per il tifoso gialloblù di incarnare questo credo. È il momento di andare in massa a Padova. Questa gara deve essere vissuta come se fosse uno spareggio, come la trasferta contro la Cremonese (semifinale di ritorno dei playoff di serie B), quando 1200 cuori gialloblù si recarono allo stadio Zini per spingere la squadra alla vittoria.

La cura migliore a queste paure, derivanti dalla pesante “ombra” dell’amministrazione giudiziaria, non può che essere una: la vittoria. Non sarà facile, ma tutti uniti si può. Bisogna far capire a tutti che Castellammare può, come sempre ha fatto nella propria storia, mostrare la sua parte buona, civile e visceralmente appassionata dei propri colori.

Riempiamo il settore ospiti dello stadio Euganeo per gridare a tutti: “FORZA, FORZA, FORZA…. JUVE STABIA!”

Padova – Juve Stabia arbitra il signor Claudio Allegretta della sezione AIA di Molfetta

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L’AIA ha diramato le convocazione per la nona giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026 e a dirigere la gara Padova – Juve Stabia ha designato come arbitro il Signor Claudio Allegretta della sezione AIA di Molfetta

Conosciamo il direttore di gara

Il panorama arbitrale italiano si arricchisce di cinque nuovi direttori di gara promossi alla CAN A-B. Tra questi spicca il nome di Claudio Allegretta, fischietto proveniente dalla sezione di Molfetta, che ha trascorso le ultime stagioni in Serie C. Recentemente, ha avuto l’incarico di dirigere la cruciale gara di ritorno dei playout tra la Spal e il Milan Futuro.

Profilo accademico e professionale

Originario di Molfetta, in Puglia, Allegretta affianca alla carriera sportiva un solido background accademico. Come documentato dal suo profilo Linkedin, ha completato gli studi superiori conseguendo la laurea in Ingegneria Civile presso il Politecnico di Bari. La sua specializzazione si concentra sui Trasporti e sulla Mobilità Sostenibile. La sua passione per lo sport, unita a una notevole determinazione, è stata il motore che gli ha permesso di raggiungere la massima categoria arbitrale nazionale.

La progressione di carriera

L’ascesa di Allegretta è stata metodica:

  • 2013-2018: Ha iniziato dirigendo competizioni a livello regionale e interregionale.
  • 2019-2023: È stato inserito nell’organico degli Arbitri Nazionali di CAN D.
  • Luglio 2023: Ha ottenuto il passaggio alla Serie C.
  • Promozione 2024: Dopo due stagioni, è arrivata la promozione alla CAN A-B, annunciata ufficialmente a Roma, nella sala Paolo Rossi della sede FIGC. La sezione AIA di Molfetta ha celebrato l’evento sui propri canali social.

Insieme ad Allegretta, hanno compiuto il salto di categoria altri quattro colleghi: Andrea Calzavara (sezione di Varese), Giuseppe Mucera (Palermo), Niccolò Turrini (Firenze) e Andrea Zanotti (Rimini).

Statistiche e attitudine in campo

Nell’ultima stagione in Serie C, l’ingegnere pugliese ha arbitrato 15 incontri di regular season, così suddivisi:

  • Girone C: 7 partite (36 cartellini gialli, 1 espulsione)
  • Girone B: 6 partite (26 ammonizioni, 1 rosso diretto)
  • Girone A: 2 partite (12 gialli, 1 rosso)

Oltre alla stagione regolare, gli sono state affidate due gare dei playoff (Catania-Potenza il 7 maggio e Ternana-Giana Erminio il 21 maggio). La partita di maggiore tensione gestita è stata indubbiamente il ritorno dei playout tra Spal e Milan Futuro, incontro che ha determinato la retrocessione della formazione U23 rossonera in Serie D.

Il bilancio totale delle sue 18 direzioni in Serie C (inclusa la post-season) evidenzia l’assegnazione di sei calci di rigore, suggerendo una certa facilità nel concedere la massima punizione.

Un pioniere della tecnologia “Ref-Cam”

Una delle innovazioni tecnologiche più discusse, la “Ref-cam” (la telecamera indossata dagli arbitri) vista al Mondiale per Club, permette di rivivere le fasi di gioco attraverso la prospettiva del direttore di gara.

In questo specifico ambito, Claudio Allegretta ha giocato un ruolo da apripista. Nel febbraio 2024, è stato il primo arbitro nel calcio professionistico europeo a utilizzare la cosiddetta “bodycam” durante una partita ufficiale. L’occasione è stata l’incontro Cesena-Pineto, valido per la 28ª giornata del Girone B di Serie C.

Le statistiche complete

Il Sig. Claudio Allegretta è nato il 26 aprile 1994 ed è iscritto alla sezione AIA di Molfetta. E’ al suo primo anno alla CAN

Nella sua carriera ha diretto: 119 gare in cui ha concesso 45 rigori e ha decretato 23 espulsioni

Quest’anno ha diretto 5 gare (1 di Coppa Italia e 4 di Serie B) con questo bilancio: 3 vittorie interne, 2 pareggi, 0 vittorie esterne, 1 rigore concesso, 0 espulsioni decretate

Con la Juve Stabia ha un solo precedente ma con la formazione Under 17:

16/02/2020 Salernitana – Juve Stabia 3-1

Nessun precedente con il Padova

Assistenti

Primo Assistnte: sig. Paolo Bitonti della sezione AIA di Bologna

Secondo Assistente: sig. Andrea Zezza della sezione AIA di Ostia Lido

IV° ufficiale: sig. Andrea Calzavara della sezione AIA di Varese

VAR

VAR: sig. Manuel Volpi della sezione AIA di Arezzo

AVAR: sig. Stefano Del Giovane della sezione AIA di Albano Laziale

Antonio Conte riflette sull’impatto di De Bruyne e Hojlund dopo la pesante sconfitta del Napoli contro il PSV

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L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha lasciato intendere che i recenti arrivi di Kevin De Bruyne e Rasmus Hojlund possano aver contribuito alle difficoltà attuali della squadra dopo la sconfitta per 6-2 contro il PSV Eindhoven in Champions League. Il ko ha chiuso una settimana difficile per i campioni d’Italia in carica, già battuti dal Torino pochi giorni prima.

Nonostante il passo falso, il Napoli resta tra i favoriti per la vittoria della Serie A, con molti dei migliori nuovi bookmaker 2025 che offrono quote di 11/8 sulla riconferma del titolo. Queste cifre riflettono la fiducia ancora presente nella squadra di Conte, e i tifosi restano speranzosi che il gruppo possa ritrovare la propria forma. Con quote competitive e bonus come scommesse gratuite, premi di benvenuto e odds boost offerti dai principali siti di scommesse, l’ottimismo attorno alla difesa del titolo del Napoli resiste, anche dopo una settimana segnata da frustrazione e risultati deludenti.

Quella speranza, però, è sembrata lontana a Eindhoven, dove la prestazione del Napoli è stata ben al di sotto delle aspettative. Scott McTominay è stato uno dei pochi punti positivi, autore di una doppietta che ha dato un minimo d’orgoglio a una serata caotica. Il suo gol iniziale ha ridato fiducia per un momento, ma errori difensivi e mancanza di controllo hanno rapidamente consegnato l’iniziativa al PSV. La serata è peggiorata quando Lorenzo Lucca è stato espulso nel finale per proteste, lasciando i partenopei in inferiorità numerica mentre gli avversari continuavano a spingere.

Il risultato ha fatto scendere il Napoli al 22º posto nella fase a gironi a 36 squadre della Champions League dopo tre gare, mentre il PSV è salito all’11º. Per Conte, la sconfitta è stata più di una semplice cattiva prestazione: ha messo in luce un problema più profondo all’interno del gruppo. Dall’inizio della stagione, il tecnico ha espresso preoccupazione per il numero di nuovi volti arrivati e per le difficoltà nel costruire la giusta intesa.

Il Napoli ha ingaggiato nove giocatori in vista della nuova stagione, tra cui nomi affermati come De Bruyne e Hojlund, insieme a Sam Beukema, Noa Lang, Miguel Gutierrez, Vanja Milinkovic-Savic, Lucca, Eljif Elmas e Lucas Marianucci. Conte ha lasciato intendere che un rinnovamento così ampio abbia destabilizzato l’equilibrio che in passato caratterizzava la squadra. Ha suggerito che il successo della scorsa stagione era fondato sulla coesione e su un senso di unità, elementi più difficili da ricreare in mezzo a tanti cambiamenti.

De Bruyne e Billy Gilmour sono partiti titolari contro il PSV ma hanno faticato a lasciare il segno prima di essere sostituiti nel secondo tempo. Hojlund era indisponibile per un infortunio alla coscia, aggiungendosi alla crescente lista di assenti. Romelu Lukaku, un altro nome importante chiamato a dare un contributo decisivo, è fuori dai giochi del precampionato per infortunio, mentre Stanislav Lobotka e Amir Rrahmani sono ancora ai box.

Conte, noto per la sua schiettezza, ha ammesso che la stagione sarebbe stata comunque impegnativa, visti il numero di cambi e gli infortuni. Ha sottolineato che, pur non cercando scuse, riconosce la difficoltà di integrare così tanti nuovi giocatori mentre si compete ai massimi livelli europei. Le sue parole hanno mostrato realismo più che frustrazione: la consapevolezza che ricostruire una squadra richiede tempo e pazienza, anche per chi è campione in carica.

Il messaggio dell’allenatore è sembrato mirato ad abbassare le aspettative, ricordando ai tifosi che il trionfo dell’anno precedente era frutto di unità e costanza, qualità difficili da riprodurre in una fase di transizione. Mentre il Napoli cerca di rialzarsi da questo periodo complicato, il compito di Conte sarà ristabilire l’equilibrio, gestire gli ego e inserire i nuovi acquisti in armonia con il nucleo storico. Se De Bruyne e Hojlund diventeranno parte della soluzione o resteranno simboli di una fase turbolenta, è tutto da vedere, ma le parole di Conte hanno chiarito che questa stagione metterà alla prova la resilienza del Napoli come mai prima d’ora.

Conte: “Certe cose non accadono per caso. Nove nuovi giocatori sono troppi”

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Una serata completamente da dimenticare. Seconda sconfitta su tre partite in Champions League per il Napoli, che perde in Olanda 6-2 contro il Psv. Match che l’allenatore azzurro Antonio Conte ha analizzato nel post partita a Sky Sport: “C’è delusione, queste situazioni non capitano mai per caso. Noi dovremmo essere bravi a capitalizzare quello che è successo oggi per cambiare questa tendenza. Abbiamo vinto un campionato incredibile lo scorso anno avendo pochi giocatori in cui tutti sono andati oltre i propri limiti e avevamo grande compattezza e umiltà. Quest’anno dovevamo giocare la Champions e abbiamo inserito tanti giocatori, che sono stati troppi. Inserire nove teste dentro uno spogliatoio non è semplice. Quello che ho sempre detto è che sarà un anno complesso. Il livello è questo, la Champions offre questo tipo di livello, abbiamo poco da dire e tanto da lavorare, ma sappiamo che lavorando tanto ci vorrà comunque tanta fatica. Dovremmo essere preparati e predisposti. Io vedo i calciatori ogni giorno e quando freno un poco nelle dichiarazioni è perché vedo alcune situazioni che mi inducono a dire che quest’anno sarà una stagione complessa. Non ci dobbiamo però disperare: dobbiamo creare quell’alchimia che c’era l’anno scorso, sapendo comunque che ci sono tante nuove teste”.

“Quest’anno eravamo obbligati a fare mercato e abbiamo messo dentro nove giocatori. Ci vuole tempo, pazienza. Ci dobbiamo mettere tutti in gioco. La costruzione della seconda stagione l’abbiamo fatta insieme, dobbiamo prenderci la responsabilità. Io me le prendo, però se ribadisco alcuni concetti da inizio ritiro non lo faccio per mettere le mani avanti o perché, come è stato detto, sono insoddisfatto”.

Su un possibile cambio modulo: “Se vinci va tutto bene, se perdi va tutto male. Tutti avete elogiato la scelta dei quattro centrocampisti, poi De Bruyne dopo una brutta partita non poteva giocare, poi è diventato insostituibile. Un bravo allenatore mette nell’undici iniziale i migliori giocatori cercando la giusta alchimia. E penso che siamo riusciti a trovarla. Tatticamente che dobbiamo cambiare? L’equilibrio che abbiamo trovato adesso è quello migliore. Avere due esterni molto offensivi a oggi non ci dà equilibrio”.

PSV-Napoli 6-2! Un Napoli troppo brutto per essere vero

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Per la terza sfida di Champions League, il Napoli vola in Olanda ad Eindhoven, dove sfiderà il PSV. Un Napoli ancora con assenze pesanti, ma che vede il rientro da titolare di Buongiorno e McTominay, ancora out Lobotka e Hojlund.

Primo tempo

Nel primo tempo è il Napoli con McTominay a stappare la gara, al trentunesimo Spinazzola passa sulla sinistra e mette un cross col contagiri sul primo palo, dove McTominay stacca tutto solo e fa 0-1.

Neanche il tempo di esultare che il PSV la pareggia, al trentacinquesimo, dopo un lungo palleggio degli olandesi, arriva un cross dalla sinistra, Buongiorno tenta l’anticipo in tuffo ma colpisce la palla con la nuca, il tocco mette fuorigioco Milinkovic-Savic e la palla si insacca in rete, 1-1.

Il Napoli subisce un uno-due micidiale, al trentottesimo il PSV è già avanti, Buongiorno sbaglia la lettura e da ultimo uomo esce forte dal portatore di palla degli olandesi in contropiede, Til imbuca per Saibari che a tu per tu con Milinkovic-Savic non sbaglia, 2-1.

Serata da dimenticare per Buongiorno, ma non sarà l’unico.

Secondo tempo

Il Napoli pare rientrare con l’atteggiamento giusto, ma al cinquantaquattresimo è doccia gelata, Veerman entra in area e raggiunge il fondo, appoggia a rimorchio per Man che appoggia in rete, 3-1.

Gli Azzurri non riusciranno più ad alzare la testa, anzi, al settantaseiesimo, Lucca gesticola con l’arbitro dopo un fallo commesso, il direttore di gara non ci pensa due volte: rosso diretto, Napoli in 10.

All’ottantesimo Man trova la doppietta, punta e sterza su Lang, tiro potente sul primo palo che Milinkovic non vede neanche partire, 4-1.

All’ottantacinquesimo gli Azzurri accorciano le distanze, da angolo di Neres, McTominay salta indisturbato e trova la doppietta, 4-2. Lo scozzese sarà anche l’unico dei Partenopei ad essere più che sufficiente.

Neanche il tempo di esultare che il PSV è già in campo aperto, Driouech serve Pepi in 2 contro uno col portiere, l’americano deve solamente appoggiare in rete, 5-2.

Driouech all’ottantanovesimo trova anche la gioia personale, calcia potente da fuori area, Milinkovic non arriva, 6-2.

L’asimmetria forse non funziona più, l’atteggiamento è irriconoscibile, gli infortuni non possono essere una scusa; nonostante la palese inadeguatezza di Lucca come unica punta in una squadra che gioca in Champions ed è Campione d’Italia in carica.

E’ più che evidente che qualcosa non va e deve cambiare, sabato c’è l’Inter al Maradona e un’ennesima sconfitta potrebbe già significare un tracollo per gli uomini di Conte. Per il Napoli sono 4 sconfitte di fila in trasferta: Man. City, Milan, Torino, Psv Eindhoven.

Abbracciami, Roma: Un Viaggio Nostalgico tra Pixel e Sentimenti

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L’esordio letterario di Dempsey, Abbracciami, Roma (Montag Editore 2025), non è solo un romanzo, ma un vero e proprio tuffo nel passato, un’istantanea emotiva dei primi anni 2000. L’autore ci guida attraverso la dicotomia tra l’esistenza terrena del protagonista e la sua vita parallela, fatta di incontri virtuali e prime, intense emozioni scoperte dietro lo schermo. Chi ha vissuto la gioventù in quel periodo di grandi scoperte tecnologiche ritroverà nelle pagine la dolcezza, l’adrenalina e la paura di un’epoca in cui ci si innamorava conoscendosi celati dietro un nickname. Questa storia tocca le corde della nostalgia, celebrando la purezza di quei primi sentimenti digitali con una tenerezza che rimane a lungo nel cuore del lettore.

Dempsey divide la sua vita in due, tra quella reale e quella degli nuovi incontri ed emozioni sulle chat.

Sono i primi anni 2000 ed il mondo sta cominciando a guardare a ciò che esiste nel mondo on line con gli occhi della curiosità dei giovani di quel tempo.

La storia ci fa rivivere, soprattutto per chi ha vissuto esattamente la gioventù in quel periodo di grandi scoperte, un nuovo modo di incontrarsi di vivere le amicizie e anche gli amori attraverso il conoscersi dietro la maschera di un nickname.

Tra sensazioni di nostalgia per anni di autenticità di sentimenti e adrenalina mista a paura per l’ignoto rispetto a chi o cosa incontrerà nel suo viaggio il protagonista, questa storia rimane nel cuore del lettore per la dolcezza con cui viene raccontata

E voi che rapporto avete con la nostalgia?

Agovino: “La Juve Stabia di Abate è un gruppo coeso ed una grande sorpresa”

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Massimo Agovino, ex portiere della Juve Stabia nella stagione 1989/1990, ha offerto la sua visione sulla squadra gialloblù attuale e sul panorama della Serie B, esprimendo grande ammirazione per il lavoro svolto a Castellammare.
L’Importanza del Gruppo e la Storia Personale
Ricordando la sua esperienza con la Juve Stabia, Agovino ha menzionato la stagione 89/90, una squadra che perse il campionato per soli due punti a causa di una “grossissima crisi finanziaria” e societaria. L’ex portiere ha sottolineato come la sua squadra dell’epoca fosse composta da un gruppo di ragazzi “che puzzavano di umiltà” e che rimasero uniti nella sofferenza, aiutati dalla spinta del preparatore atletico Giampiero Ventrone.
Riguardo alla dinamica di squadra, Agovino ha affermato che avere un gruppo coeso “ti aiuta tanto nel risultato”. Sebbene esista l’eccezione di grandi allenatori come Julio Velasco, che vinse “anche con calciatori che non si parlavano”, Agovino, nel corso della sua carriera, ha sempre raccolto successi quando ha riscontrato “lealtà e volersi bene” all’interno dello spogliatoio.
La Juve Stabia Attuale: Solida e Sorprendente
Massimo Agovino ha visto il derby contro l’Avellino in televisione e ha trovato la squadra di Mister Abate “solidissima”.
Ha espresso grande sorpresa per la posizione attuale in classifica, specialmente considerando che la squadra ha perso “giocatori importantissimi” dalla stagione precedente. Agovino ha riconosciuto il merito dell’allenatore Ignazio Abate, un tecnico giovanissimo con una importante esperienza passata a Terni e un background nelle giovanili del Milan, per cui gli rende “doppiamente merito”. In generale, Agovino si aspetta una grande carriera per Abate, credendo che “farà grandi cose a Castellammare”.
Sulla relazione tra l’allenatore e i giocatori, ha osservato che i calciatori della Juve Stabia sposano le idee di Abate e “credono in quello che fa l’allenatore”. Secondo lui, i giocatori cercano un allenatore che sia una guida competente, che “sappia di calcio” e che trasmetta conoscenza, non un amico.
Differenze Tattiche tra Abate e Pagliuca
Interrogato sulle differenze tra le gestioni tecniche di Pagliuca e Abate, Agovino ha fornito un’analisi dettagliata.
Entrambe le squadre sono organizzate. Tuttavia:
• La squadra di Pagliuca giocava un “calcio posizionale” e, quando gli interpreti erano in giornata, la palla non veniva concessa agli avversari, con una “splendida conduzione” e una “mole di gioco” impressionante.
• La squadra di Abate è diversa nell’esprimere il gioco, basandosi “un po’ più sui ribaltamenti” (transizioni). Sebbene proponga dei concetti e principi diversi, Agovino la ritiene comunque una squadra organizzata e che esprime “un buon calcio”.
Un elemento in comune tra i due tecnici è la filosofia basata su “l’aggressività” e la corsa, pur con modalità diverse.
Il Panorama della Serie B e il Mancato Salto di Qualità
Riguardo alla sconfitta nei playoff della stagione precedente contro la Cremonese, Agovino ha sostenuto che alla Juve Stabia è mancata “una squadra abituata a vincere” contro un avversario che aveva maggiore blasone e abitudine al successo.
Analizzando l’attuale Serie B, Agovino ha indicato le sue sorprese e delusioni:
• Delusioni Negative: Certamente il Bari, che crede abbia un’ottima squadra, e nuovamente la Sampdoria.
• Sorprese Positive: La Juve Stabia, che si trova in una posizione alta nonostante i cambiamenti nella rosa, e il Modena, che, pur avendo una squadra “normalissima”, sta ottenendo ottimi risultati grazie a un “signor allenatore come Sottil”.
Infine, Agovino ha affermato che vorrebbe allenare l’intera Juve Stabia, citando in particolare giocatori importanti come Candellone, Ruggero (della scorsa stagione), e Bellich. Ha inoltre ricordato la sua esperienza in Sicilia (Paternò e Gela) come fondamentale per la sua crescita personale e professionale.

Bonus idrico integrativo 2025, Sarnese – Vesuviano: Una nuova misura di sostegno alle famiglie in difficoltà

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Un gesto tangibile di vicinanza ai cittadini, nel segno della solidarietà e dell’equità sociale.

È stato presentato questa mattina, presso la nuova sede dell’Ambito Distrettuale Sarnese – Vesuviano dell’Ente Idrico Campano, nel Complesso Monumentale di Santo Spirito a Nola, il Bonus Idrico Integrativo 2025: una misura che rafforza l’impegno a favore delle famiglie in condizione di disagio economico. L’evento si è svolto alla presenza del Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, dei vertici di Gori e di Ente Idrico Campano, dei Sindaci del distretto Sarnese Vesuviano e di numerosi rappresentanti delle istituzioni.

Grande merito va riconosciuto a questa iniziativa che va incontro alle difficoltà economiche delle famiglie. Tra le spese quotidiane – dal fitto ai costi scolastici – anche l’acqua rappresenta una voce da considerare. Nessuno mette in discussione che sia un bene pubblico, ma garantire che arrivi nelle nostre case comporta costi energetici, infrastrutturali e di manutenzione. Questi costi devono essere coperti attraverso le tariffe, che vanno rese il più possibile eque e sostenibili, intervenendo ogni volta che è possibile per calmierarle e sostenere i nuclei familiari in difficoltàha dichiarato il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.

L’iniziativa, disposta dal Consiglio di distretto Sarnese-Vesuviano dell’Ente Idrico Campano in sinergia con Gori, e illustrata durante la conferenza dall’Amministratore Delegato, Vittorio Cuciniello, conferma la volontà condivisa di rendere il servizio idrico sempre più accessibile e solidale.

La nascita dell’Ente Idrico Campano, nel 2015, è stata una scelta coraggiosa ma rivelatasi efficace, che ha unificato la governance idrica regionale in una realtà complessa. L’inaugurazione della sede distrettuale, a Nola, ci riempie di orgoglio perché suggella ulteriormente la presenza dell’EIC sul territorio. Presenza concreta, come sono concrete le misure come il Bonus Idrico Integrativo, frutto di un grande lavoro sinergico tra Regione, EIC e Gori: una rete istituzionale che ha scelto la vicinanza concreta ai cittadini, dando loro risposte alle esigenze realile parole del Presidente dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo.

Le risorse stanziate ammontano a circa 3.750.000 euro e saranno destinate agli utenti residenti nei 75 comuni della Campania gestiti da Gori. Requisito essenziale per beneficiare della misura è avere un indicatore ISEE inferiore o uguale a 15.000 euro. Il Bonus consente di ottenere uno sconto in bolletta che va da un minimo di 50 euro per ogni componente del nucleo familiare fino a un massimo complessivo di 200 euro, in base alla graduatoria stilata per ciascun Comune, secondo l’ordine crescente dell’indicatore ISEE.

Per accedere al beneficio, gli utenti potranno presentare la domanda attraverso il modulo presente sul sito www.goriacqua.com, a partire dal 10 novembre 2025 e fino al 9 gennaio 2026.

Parliamo di una misura straordinaria, di rilievo regionale ma anche nazionale. Con questo intervento di ampia portata intendiamo sostenere concretamente le famiglie attraverso un contributo significativo. Abbiamo scelto di ampliare il più possibile la platea dei beneficiari, estendendo la possibilità di accesso al bonus fino a un ISEE di 15.000 euro, così da generare un impatto ancora più rilevante sull’economia del nostro territorioha sottolineato Raffaele Coppola, Coordinatore del distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano.

Oggi presentiamo non solo un’agevolazione economica ma anche un gesto di attenzione concreta verso le nostre comunità. Un segnale di unità istituzionale, che rinnova l’impegno per un servizio più giusto, sostenibile e inclusivo. Allo stesso tempo, è importante anche raccomandare a tutti una grande attenzione nell’uso della risorsa idrica: il bonus rappresenta un aiuto, ma deve andare di pari passo con una cultura del risparmio e della tutela dell’acqua, che è un bene prezioso per tuttiha ricordato il Presidente di Gori, Sabino De Blasi.

Juve Stabia, Vicinanza: “La città è vittima dell’inquinamento camorristico. Ben vengano le inchieste”

La notizia dell’amministrazione giudiziaria disposta per la S.S. Juve Stabia scuote Castellammare di Stabia. Sulla vicenda interviene il sindaco Luigi Vicinanza, che esprime rammarico per le eventuali conseguenze sportive ma plaude all’azione della Magistratura, inquadrando l’evento in un contesto più ampio di lotta alla criminalità organizzata.

“La città e l’Amministrazione sono vittime di questo inquinamento camorristico”, dichiara in una nota il primo cittadino. “Dispiace per l’aspetto sportivo e perché questa circostanza complica il campionato che la squadra stabiese sta portando avanti in serie B. Noi da sempre tifiamo per la legalità”.

Vicinanza è netto nel sostenere l’operato degli inquirenti: “Ben vengano tutte le inchieste della Magistratura che servono per sconfiggere e contrastare la camorra e il clan D’Alessandro che da oltre mezzo secolo avvelena la vita pubblica di Castellammare di Stabia”.

L’azione quotidiana per la legalità

Il Sindaco sottolinea come l’Amministrazione sia quotidianamente impegnata a contrastare l’illegalità su più fronti, sottraendo spazi al degrado e rafforzando il tessuto sociale e infrastrutturale della città: “Lo facciamo intervenendo nelle scuole, organizzando eventi culturali, completando opere pubbliche, sgombrando immobili occupati abusivamente”.

Proprio a simbolo di questa azione, Vicinanza cita un evento svoltosi nella stessa giornata: “Oggi abbiamo inaugurato un infopoint sociale all’interno di un bene confiscato insieme al Prefetto di Napoli, S.E. Michele di Bari; al Commissario straordinario per il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Prefetto Paola Spena; al Procuratore Capo di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso; al Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Giovanna Ceppaluni; al Questore di Napoli, Maurizio Agricola; all’assessore regionale, Mario Morcone; al sindaco di Gragnano, Nello D’Auria, in rappresentanza dell’Anci Campania; ai vertici locali di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale… uno spazio piccolo ma dal grande valore simbolico”.

Restituire beni alla comunità

L’impegno nel recupero dei beni sottratti alla criminalità e nel potenziamento delle strutture pubbliche è un punto chiave dell’intervento del Sindaco, che elenca una serie di progetti realizzati e in corso d’opera.

“Nelle scorse settimane abbiamo restituito alla città una scuola a Postiglione e per fine anno avremo a disposizione anche la nuova scuola a Scanzano”, prosegue Vicinanza. “Due settimane fa al San Marco nell’area della parrocchia abbiamo consegnato alla comunità un campo polivalente, prossimamente ne restituiremo un altro a Traversa Mercantili e stiamo completando anche i lavori all’interno dell’ex discoteca della camorra, altro bene confiscato, che sarà destinato ad usi sociali. Senza dimenticare altri due alloggi a Scanzano, anche questi appartenuti al clan D’Alessandro, che avranno una finalità sociale”.

Il precedente del 29 maggio

Infine, il Sindaco Vicinanza collega l’attuale situazione ai festeggiamenti per la promozione della squadra, avvenuti il 29 maggio, ribadendo la sua posizione già espressa all’epoca.

“Rispetto all’evento del 29 maggio ribadisco quello che dichiarai all’indomani di quei festeggiamenti. All’epoca chiesi alle autorità competenti – presenti in forze per garantire l’ordine pubblico – di approfondire l’accaduto affinché venisse fatta piena chiarezza e venissero accertati eventuali legami criminali tra frange della tifoseria ultras e organizzazioni camorristiche”,

Goldoni e i suoi fantasmi: Franco Branciaroli è “Sior Todero Brontolòn” al Teatro Sociale di Brescia

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Il mondo realistico di Carlo Goldoni incontra quello onirico e talvolta inquieto delle marionette. Il Centro Teatrale Bresciano (CTB) inaugura la sua cinquantaduesima Stagione, intitolata “L’equilibrio degli opposti”, con un evento di grande prestigio: Sior Todero Brontolòn, rilettura della celebre commedia goldoniana che vede protagonista assoluto Franco Branciaroli, per la regia di Paolo Valerio.

Lo spettacolo, una produzione del CTB con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Teatro de gli Incamminati, sarà in scena al Teatro Sociale di Brescia (via Felice Cavallotti, 20) da martedì 21 a domenica 26 ottobre 2025. Le rappresentazioni si terranno tutti i giorni alle ore 20.30, con l’eccezione della domenica (ore 15.30).

Attori e Marionette: l’Inconscio in Scena

La vera cifra stilistica di questa produzione, realizzata in collaborazione con I Piccoli di Podrecca, risiede nell’originale intuizione di affiancare agli attori in carne ed ossa le marionette, che fungono da loro alter ego.

“Il mondo di Goldoni, il mondo delle marionette, due universi che si incontrano”, spiega il regista Paolo Valerio nelle sue note. Le marionette agiscono come “un doppio dei personaggi, l’anima e l’inconscio che muove le azioni e il corpo”, creando un dialogo scenico talvolta armonico, talvolta conflittuale con l’attore. In questo allestimento, la marionetta diventa “il lato oscuro, per sopportare e reagire all’orrore domestico” della casa di Todero, offrendo una chiave per decifrare un personaggio “odioso ed egoista”.

La drammaturgia, curata da Piermario Vescovo, mantiene un rigoroso rispetto filologico per il testo della maturità goldoniana e per la sua lingua, che è già di per sé poesia.

Branciaroli e la sfida di Todero

Il personaggio di Sior Todero è un’evoluzione estrema del “rustego”. Se i burberi veneziani di Goldoni potevano conservare qualche tratto bonario, Todero ne è completamente privo. È un uomo avaro, tirannico con la servitù, opprimente verso il figlio e la nipote, perennemente diffidente.

Nonostante la sua natura respingente, la magistrale scrittura di Goldoni ha reso questo ruolo una vetta ambita dai più grandi interpreti della scena italiana, da Cesco Baseggio a Giulio Bosetti, fino a Gastone Moschin.

Oggi la sfida è raccolta da Franco Branciaroli, una colonna del teatro italiano, che torna sul palcoscenico bresciano per offrire una nuova e inaspettata interpretazione. Si rinnova così il sodalizio artistico con Paolo Valerio, dopo il successo dell’originale e dissacrante Shylock ne Il Mercante di Venezia.

Sul palco, Branciaroli sarà affiancato da un cast di prim’ordine: Piergiorgio Fasolo (Pellegrin), Stefania Felicioli (Marcolina), Alessandro Albertin (Gregorio), Ester Galazzi (Fortunata), Riccardo Maranzana (Desiderio), Valentina Violo (Cecilia), Emanuele Fortunati (Meneghetto), Davide Falbo (Nicoletto) e Federica Di Cesare (Zanetta).

Completano il team creativo le scene di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Stefano Nicolao, le luci di Gigi Saccomandi, le musiche di Antonio Di Pofi e i movimenti di scena di Monica Codena.

Approfondimento all’Università Cattolica

Per chi desiderasse approfondire i temi dello spettacolo, il CTB e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia organizzano un incontro della rassegna “Letteratura e Teatro”. L’appuntamento è per giovedì 23 ottobre alle ore 17.00 nell’Aula Magna dell’Università (via Trieste, 17).

Piermario Vescovo, curatore della drammaturgia, terrà una conferenza sul testo di Goldoni, con letture di brani dell’opera a cura dell’attore Antonio Palazzo. L’incontro, curato scientificamente dalla prof.ssa Lucia Mor, è a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Lo spettacolo Sior Todero Brontolòn è realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.

Juve Stabia: “Presunte infiltrazioni camorristiche, la società posta in amministrazione giudiziaria”

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Una scure giudiziaria si è abbattuta questa mattina sulla S.S. Juve Stabia 1907. La società calcistica è stata posta in amministrazione giudiziaria, come disposto da un decreto emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione in data 13 ottobre 2025.

L’operazione, eseguita oggi, 21 ottobre 2025, dalla Polizia di Stato della Questura di Napoli e dal Servizio Centrale Anticrimine, scaturisce da una proposta congiunta di vertici assoluti della magistratura e delle forze dell’ordine: il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il Questore di Napoli Maurizio Agricola.

L’accusa, dettagliata in un comunicato stampa ufficiale, è pesantissima: l’esistenza di un “sistema di condizionamento mafioso” dell’attività economica del club da parte del clan D’Alessandro, egemone sul territorio stabiese.

Le indagini: dai “pentiti” alle intercettazioni al 41-bis

L’articolata attività investigativa e le analisi patrimoniali hanno fatto emergere come la gestione di numerosi servizi vitali per la società sia stata affidata, nel tempo, a imprese e soggetti con chiare “profili di contiguità” al clan D’Alessandro.

Le prove, secondo gli inquirenti, sono state confortate da dichiarazioni convergenti di collaboratori di giustizia e dagli esiti di registrazioni di colloqui in carcere di detenuti in regime di 41-bis, appartenenti tra l’altro anche al clan Cesarano.

I settori strategici finiti nel mirino sono molteplici: sicurezza, ticketing, bouvetteria (servizi di ristoro), pulizie, servizi sanitari e, fino al 2024, persino il trasporto della prima squadra. Secondo la Procura, l’attuale assetto societario “è subentrato in relazioni economiche di antica data” che si sono rivelate “sottoposte al condizionamento di presenze e interessi mafiosi” e che rischiano di perdurare in assenza di adeguati meccanismi di controllo.

Il caso della sicurezza: un tifoso con DASPO ai tornelli

Un esempio lampante del condizionamento, citato nel comunicato, riguarda il “nevralgico settore” della sicurezza e dello stewarding. L’assenza di controlli rigorosi sui contraenti avrebbe condizionato la gestione degli eventi sportivi, anche sotto il profilo dell’ordine pubblico.

La prova palese, scrivono gli inquirenti, è emersa durante la partita Juve Stabia – Bari dello scorso 9 febbraio 2025. Il personale del Commissariato di Castellammare di Stabia verificò che ai tornelli della Curva San Marco, settore dei tifosi locali, era presente “con ruolo attivo al filtraggio”, accanto agli steward ufficiali, un esponente del tifo organizzato già colpito da D.A.Spo. (Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive).

Ticketing e tifo organizzato: l’infiltrazione del clan

Anche il servizio di ticketing è risultato compromesso. Le indagini hanno portato alla luce una “prassi diffusa” che, attraverso punti vendita “analogamente compromessi” e il rilascio di biglietti con dati anagrafici alterati, era “quantomeno potenzialmente idonea” a consentire l’accesso allo stadio a soggetti pregiudicati, colpiti da D.A.Spo e “molti dei quali contigui al clan D’Alessandro”.

Gli inquirenti parlano di una “diffusa infiltrazione” del clan nella tifoseria organizzata locale. A testimoniarlo, i numerosi provvedimenti emessi nella scorsa stagione calcistica: 22 D.A.SPO “fuori contesto” (cioè non legati a episodi da stadio) nei confronti di pregiudicati appartenenti o vicini al clan (alcuni con ruoli di promozione del tifo), e altri 16 DASPO emessi per episodi violenti durante le partite.

La “saldatura” pubblica: ultras sul palco con le istituzioni

La “saldatura” tra esponenti del tifo organizzato (con contiguità criminale) e la comunità stabiese, secondo la Procura, si è manifestata palesemente lo scorso 29 maggio, durante un evento organizzato dal Comune di Castellammare di Stabia per celebrare la stagione della squadra.

In quella circostanza, denunciano gli inquirenti, i rappresentanti dei tre gruppi ultras della tifoseria – “alcuni colpiti da D.A.Spo e con profili di contiguità criminale” – sono “proposti pubblicamente sul palco con vertici della società di calcio, autorità civili e istituzioni pubbliche”.

Ombre anche sul settore giovanile

Infine, l’indagine ha rilevato “significativi indici di condizionamento” anche nelle scelte dei responsabili del settore tecnico giovanile. Uno di loro, si legge nel comunicato, era già stato destinatario di provvedimenti della giustizia sportiva che attestavano “radicate e consolidate relazioni con il clan”.

La misura dell’amministrazione giudiziaria, che non è “ablativa” (non sequestra la società), è finalizzata, concludono i procuratori e il questore, “al ripristino della legalità e della trasparenza gestionale, interrompendo il circuito di agevolazione mafiosa instauratosi e restituendo alla società condizioni di autonomia, correttezza e regolarità operativa”.

L’Amore Ricostruito: Quando la Felicità è un “Fai da Te” Familiare

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Si dice che “l’amore è quella cosa che accade e basta”, e Rossella Tudisco in “L’indefinita convivenza – un amore fai da te” ne è la prova vivente. L’autrice ci offre un racconto onesto e intimo di come questo amore, quando arriva, non si limiti a travolgere due individui, ma abbia la forza di ridisegnare e unire due intere famiglie: una che sembrava in frantumi e una in piena fioritura. Questo libro è un’esperienza autobiografica che illumina il percorso spesso complesso, ma straordinariamente ricco, di chi accetta di amare restando a lato eppure al passo, affrontando il “lavoro” necessario per trasformare quelle che la società definisce “famiglie allargate” in un microcosmo di affetti autentico. Non è un testo polemico, ma uno sguardo pieno di delicatezza su un rapporto che, nel tempo, può diventare unico e meraviglioso.

Si dice “l’amore è quella cosa che accade e basta” eppure quando accade stravolge la vita di chi “prende di mira” senza pensare al chi sia quella persona e alla storia che abbia nel suo passato, accade così.. nella sua magica semplicità

Questa è una storia d’amore, quello che stravolge ma anche quello che sa unire due famiglie, una che sembrava caduta in frantumi e l’altra che stava sbocciando.

Un libro che racconta l’esperienza autobiografica di chi per anni accetta di restare a lato ma comunque al passo di chi sta amando, donne che sono madri in un modo diverso, all’interno di quelle che si definiscono famiglie allargate ma che spesso per arrivare a questa etichetta hanno bisogno di un “lavoro” non sempre di squadra.

Non è sicuramente un libro polemico bensì una storia che guarda con delicatezza e con amore a un rapporto che può diventare meraviglioso e unico nel tempo.

Padova – Juve Stabia, al via la prevendita senza limitazioni per il settore ospiti dello stadio Euganeo

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Inizia la marcia di avvicinamento alla prossima trasferta per i tifosi delle Vespe. La S.S. Juve Stabia 1907 ha reso note le modalità ufficiali per l’acquisto dei biglietti del settore ospiti in occasione della gara Padova-Juve Stabia, valida per la giornata n.9 del campionato di Serie BKT.

Il match è in programma domenica 26 ottobre 2025, con fischio d’inizio alle ore 15:00, presso lo Stadio “Euganeo” di Padova.

Vendita Libera: la decisione del GOS

La notizia più rilevante per i sostenitori stabiesi riguarda le restrizioni: il GOS (Gruppo Operativo Sicurezza), accogliendo le disposizioni del CASMS, ha deliberato la vendita libera per il settore riservato ai tifosi ospiti.

Questo significa che per l’acquisto del tagliando non sarà necessaria alcuna tessera del tifoso. Il settore designato è la “Curva Nord Ospiti”, con una capienza totale di 1500 posti.

Date e Canali di Vendita

La prevendita prenderà il via ufficialmente alle ore 10:00 di martedì 21 ottobre e si concluderà inderogabilmente alle ore 19:00 di sabato 25 ottobre, giorno precedente alla gara.

I tagliandi potranno essere acquistati tramite i seguenti canali:

  • Online sul sito Vivaticket.
  • Presso tutti i punti vendita autorizzati Vivaticket sul territorio nazionale.

Dettaglio Prezzi Settore Ospiti (Curva Nord)

Di seguito i prezzi stabiliti per il settore “Curva Nord Ospiti”, ai quali andranno sommati i diritti di prevendita:

  • Intero: € 20,00
  • Ridotto Over 65: € 16,00
  • Ridotto Donna/Under 25: € 14,00
  • Ridotto Under 18: € 5,00

Juve Stabia, la perla di Nicola Mosti illumina il Romeo Menti: Un gol da leggenda nel derby contro l’Avellino

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La notte del derby contro l’Avellino resterà scolpita nella memoria dei tifosi stabiesi non solo per il cruciale 2-0 che ha permesso alle Vespe di volare in classifica, ma soprattutto per un gesto tecnico di rara bellezza che ha illuminato lo stadio “Romeo Menti”: il gol di Nicola Mosti.

Un’autentica gemma che, a detta di molti, si candida ad entrare di diritto nella ristretta galleria dei gol più belli mai segnati dalla Juve Stabia nel campionato cadetto. Un club esclusivo che già annovera prodezze indimenticabili come quelle di Horacio Erpen contro il Cittadella o la magia di Fabio Caserta, ironia della sorte, sempre contro i lupi irpini, per non parlare della precisione pura di Nazzareno Tarantino contro il Modena.

È il 39′ minuto del primo tempo. Su un corner respinto corto dalla difesa dell’Avellino, la palla carambola invitante sui 25 metri. In quel preciso istante, la sfera diventa un bersaglio perfetto per il centrocampista gialloblù. Mosti, senza pensarci due volte, coordina il corpo e lascia partire un sinistro al fulmicotone, un missile terra-aria di una violenza e precisione inaudite.

La traiettoria è letale: la palla si insacca con precisione chirurgica proprio sotto l’incrocio dei pali, rendendo vano qualsiasi tentativo di intervento del portiere avversario, Iannarilli, che può solo guardare.

Un’esplosione di gioia incontenibile travolge il Menti, un’ovazione assordante per un gol che è pura poesia calcistica, un capolavoro balistico. La rete di Mosti non è solo bella, ma fondamentale: sblocca un match teso e sentito come solo un derby sa essere. L’impatto è tale che, sull’onda dell’entusiasmo, arriva quasi subito il raddoppio di Bellich, che chiude di fatto la contesa già prima dell’intervallo.

“È stato un gol clamoroso! Un gesto tecnico pazzesco,” è il commento unanime a fine gara tra gli addetti ai lavori, tutti uniti nell’ammirazione per la perfezione dell’esecuzione. La bellezza del gesto è tale da oscurare, almeno momentaneamente, persino l’importanza capitale della vittoria nella sfida contro i rivali storici.

Nicola Mosti non è nuovo a giocate di classe, ma questa prodezza realizzata contro l’Avellino è destinata a diventare un’icona per i sostenitori gialloblù. È un’istantanea di potenza, coordinazione e precisione che si affianca di diritto ai ricordi più cari della storia recente della Juve Stabia in Serie B. Un gol da rivedere e tramandare ai posteri, la dimostrazione lampante che il calcio, a volte, è anche e soprattutto arte.