L’avvocato Simone Ciro Giordano, intervenuto in qualità di tifoso e giurista durante il talk show di Juve Stabia Live, ha fornito una prospettiva legale e critica riguardo la recente notizia dell’amministrazione giudiziaria della S.S. Juve Stabia, sottolineando la necessità di distinguere il club dalle società che gli gravitano attorno.
Giordano ha esordito con una rassicurazione fondamentale per i sostenitori gialloblù: la Juve Stabia non è assolutamente in pericolo per quanto riguarda il proseguo del campionato. Ha chiarito che non esiste alcun rischio concreto o effettivo di possibili penalizzazioni, retrocessioni, o persino di fallimento della società.
Amministrazione Giudiziaria Distinta dal Sequestro
L’avvocato ha evidenziato che l’attuale misura è l’amministrazione giudiziaria, che è “cosa ben diversa dal sequestro giudiziario”. L’amministrazione giudiziaria non incide sulla gestione della società, ma stabilisce delle direttive per sanare situazioni critiche. Nello specifico caso della Juve Stabia, l’intervento riguarda una serie di società che gestivano servizi collaterali, come lo stewarding e il beverage, e non la società sportiva in sé. Gli amministratori nominati dal tribunale hanno il compito di “riparare queste falle” e riportare la legalità in quei determinati settori entro un termine di un anno, prorogabile per un massimo di due anni complessivi.
Giordano ha criticato la narrazione mediatica e l’azione della Procura, suggerendo che si sia “marciato ancora una volta per screditare non solo la Juve Stabia ma anche la città”. Egli ritiene che questa rappresenti una “gogna mediatica” partita nei confronti della Juve Stabia.
Critiche alla Strategia della Procura
Pur affermando di credere nella legalità e di basarsi sulle attività investigative che dà per buone, Giordano ha espresso dubbi sulla scelta procedurale. Egli ha sollevato la questione del perché la Procura non abbia utilizzato direttamente lo strumento dell’interdittiva antimafia nei confronti delle sole società di servizi.
Secondo il suo parere, se la Procura avesse imposto un’interdittiva antimafia alla società X (che gestisce gli autobus) o alla società Y (che gestisce gli steward), non avrebbe ottenuto la stessa risonanza. L’aver sottoposto ad amministrazione giudiziaria una società di Serie B ha generato “molto più clamore mediatico”. L’avvocato ha notato che le interdittive antimafia per le società collaterali sono arrivate solo successivamente (due giorni dopo) la conferenza stampa sull’articolo 34 relativo alla Juve Stabia, una sequenza che gli è sembrata molto discutibile.
Questioni Legali e Proporzionalità
Giordano ha sollevato anche punti specifici riguardanti le società di servizi, come il fatto che il bando del settore Beverage fosse stato gestito dal Comune di Castellammare. Per partecipare a un bando comunale, una società dovrebbe già disporre della liberatoria antimafia della Prefettura, portando l’avvocato a interrogarsi su come quella specifica società abbia potuto partecipare.
Un altro punto toccato riguarda il diritto alla riabilitazione: Giordano ha sostenuto che una persona che ha scontato una pena, anche per reati associativi, ha il diritto di ricominciare una nuova vita lavorando onestamente in una società.
Riguardo alla società calcistica, Giordano ha ribadito che il provvedimento di amministrazione controllata non cita mai la maggioranza attuale della Juve Stabia o nessun componente del Consiglio di Amministrazione. Inoltre, ha fornito una prospettiva sulla proporzionalità economica dell’infiltrazione. Su una gestione totale di circa 15 milioni di euro, i servizi contestati (quelli gestiti da società in odore di camorra) ammontano a circa 230.000-250.000 euro, una cifra che rappresenta circa l’1.6% del budget complessivo (un sessantesimo). Pur condannando che “anche un solo euro che finisce nelle casse della camorra mi fa schifo”, ha suggerito che una società con problemi su una scala finanziaria così ridotta dovrebbe essere messa nelle condizioni di risolvere rapidamente le criticità.
In conclusione, Simone Ciro Giordano ha esortato tutti a non confondere la Juve Stabia con ciò che le sta intorno. Ha sottolineato che la squadra riflette la città, composta in gran parte da persone per bene che hanno il dovere morale di allontanare le “mele marce” che inquinano il settore sociale, sportivo ed economico. Ha definito la mancanza di un piano di compliance e del modello 231 come una “grave deficienza della società,” ma ha concluso che l’amministrazione giudiziaria è un’occasione per eliminare le possibili ingerenze esterne e rafforzare il club.
L’avv. Giordano sulla Juve Stabia: “Nessun rischio per il Campionato, c’è stata un’ingiusta gogna mediatica”
Juve Stabia, Matteo Lovisa: Basta gogna mediatica. Ora dobbiamo reagire a Padova ma chiedo l’aiuto dei tifosi
E’ una vigilia di trasferta (Padova) insolita in casa Juve Stabia. La consueta conferenza stampa di mister Abate, tenutasi oggi alle 14:30 presso la sala stampa dello Stadio “Romeo Menti”, è stata anticipata da un intervento deciso e significativo del Direttore Sportivo Matteo Lovisa.
Presentatosi in qualità di “responsabile dell’area tecnica e collante tra la squadra e la società”, Lovisa ha voluto affrontare direttamente i delicati eventi che hanno scosso l’ambiente stabiese durante la settimana, mettendo la società davanti ai microfoni prima ancora dell’analisi tecnica della partita.
“Non mi fa piacere essere qui”, ha esordito il DS, “ma è giusto che qualcuno della società ci sia. Quello che è successo in settimana non ci fa piacere né a noi né per Castellammare”.
L’intervento del direttore è stato un chiaro tentativo di compattare l’ambiente e proteggere il gruppo squadra in un momento di evidente difficoltà extra-calcistica. “Dobbiamo essere bravi a reagire”, ha proseguito Lovisa, lanciando però un appello alla responsabilità nella gestione della vicenda: “La giustizia farà il suo corso, ma cerchiamo di non strumentalizzare la vicenda: chi vuole bene a Castellammare racconta i fatti per come sono qualcuno manipola o ci aggiunge altro e questo non è corretto”.
Lovisa ha poi voluto difendere l’impegno e il coinvolgimento emotivo del club, rispondendo a critiche evidentemente percepite dalla società. “Dispiace leggere che la squadra doveva pensare solo a giocare, ma penso che ogni dipendente lavora non solo con la testa ma anche con il cuore per la Juve Stabia”.
Nonostante le turbolenze, l’obiettivo sportivo resta primario. Il DS ha richiamato all’entusiasmo che ha caratterizzato l’ottimo avvio di stagione delle Vespe: “Dobbiamo mantenere l’entusiasmo di queste prime 8 giornate e dobbiamo identificarci nella squadra”.
Infine, un doppio appello: prima ai tifosi, poi ai media. “Spero ci sia un bel seguito a Padova perché sarebbe una grande risposta”, ha detto, auspicando un sostegno massiccio nella difficile trasferta veneta. Poi, la chiusura polemica contro l’eccessiva esposizione mediatica negativa: “Spero che l’attenzione che è stata data alla Juve Stabia venga data anche ad altri club. Chi vuole il bene di Castellammare cerchi di non andare dietro la gogna mediatica”.
Juve Stabia, Mister Abate suona la carica: A Padova per rispondere alle chiacchiere. Venderemo cara la pelle
Si è tenuta oggi, venerdì 24 ottobre, alle ore 14:30 presso la sala stampa dello Stadio “Romeo Menti”, la conferenza stampa di mister Abate alla vigilia dell’importante trasferta di Padova. Il tecnico delle Vespe ha presentato la sfida, partendo da un’analisi degli ultimi giorni, definiti “particolari”, e caricando la squadra in vista di una partita che vale più dei semplici tre punti.
“Arriviamo da una settimana particolare ma io così come i ragazzi siamo qui per fare calcio”, ha esordito Abate, elogiando la reazione del gruppo: “Devo dire che hanno fatto una grandissima settimana di lavoro. Andremo a Padova per fare una grande partita”.
Il tecnico ha chiesto una prova d’orgoglio per zittire le voci esterne: “Voglio una prestazione gagliarda per rispondere alle troppe chiacchiere in questa settimana. Noi al campo siamo circondati da persone per bene, che tengono alle sorti della Juve Stabia e dobbiamo lottare anche per questa gente”.
L’allenatore ha sottolineato come le polemiche abbiano toccato non solo la squadra, ma l’intera comunità: “In questa settimana è stato gettato fango su Castellammare e anche su di noi, perché ci identifichiamo con la città. Vogliamo dare una soddisfazione a Castellammare”.
Nonostante le difficoltà, la squadra ha lavorato intensamente, gestendo anche l’euforia post-derby: “Dopo che si vince un derby bisogna avere quell’equilibrio nel cavalcare quell’entusiasmo. Saremo in 21 ma venderemo cara la pelle”.
Passando all’analisi tecnico-tattica, Abate ha chiesto ai suoi un salto di qualità: “Voglio una squadra che sappia interpretare i vari momenti della partita. Possiamo fare molto meglio in fase offensiva, ho visto grande maturità in fase difensiva, per me il coraggio e la voglia di ottenere punti sono la base”.
L’avversario è stato studiato nel dettaglio: “Affrontiamo una squadra in fiducia, abbiamo studiato molto gli avversari, sappiamo cosa fare nelle varie fasi. È una squadra insidiosa sulle palle inattive”. Ma, ha ribadito il mister, “quello che mi interessa è lo spirito e la voglia di andare a battagliare su un campo difficile”.
Il tecnico ha poi parlato dei singoli, spendendo parole importanti per Giorgini: “È un perno difensivo che ha personalità, struttura fisica e sono convinto che possa fare una grande partita a Padova”. Buone notizie arrivano da Ruggero, che “è recuperato”, anche se rimangono “ancora qualche dubbio come scelte per la partita di domenica”.
Infine, Abate ha indicato la via della crescita, imparando anche dagli inciampi passati: “Dobbiamo fare tesoro della partita di Carrara, penso che nelle sconfitte si cresca. Lo step di crescita nel saper soffrire è stato fatto nella partita di sabato, dobbiamo continuare così e migliorare ancora su tante cose”.
Perché i giochi da casinò con croupier dal vivo stanno diventando sempre più popolari?
Nel panorama del gioco d’azzardo online, che nel 2025 ha raggiunto un valore globale stimato in oltre 100 miliardi di euro secondo rapporti del settore, i giochi con dealer live rappresentano una rivoluzione che unisce l’emozione dei casinò tradizionali alla comodità del digitale.
Questi giochi, trasmessi in tempo reale da studi professionali con croupier umani, stanno attirando un numero crescente di giocatori in Italia e nel mondo, grazie alla loro capacità di replicare l’atmosfera autentica di una sala da gioco fisica. Molti appassionati scelgono piattaforme che offrono pagamenti rapidi e affidabili, come i casino non aams che pagano, permettendo di incassare le vincite senza ritardi e mantenendo il focus sull’esperienza ludica.
Questo articolo analizza i motivi principali dietro questa crescente popolarità, basandosi su tendenze recenti, statistiche e innovazioni tecnologiche, per spiegare come i live dealer stiano trasformando il settore.
La popolarità è esplosa post-pandemia, con un incremento del 30% nelle sessioni live nel 2024-2025, come indicato da studi di mercato come quelli di Statista. I giocatori apprezzano non solo il brivido del gioco, ma anche l’interazione umana che manca nei titoli RNG (Random Number Generator), rendendo questi giochi un ponte ideale tra online e offline.
L’Esperienza Immersiva e Autentica
Uno dei fattori chiave che spingono la popolarità dei giochi con dealer live è la loro capacità di offrire un’esperienza immersiva che simula fedelmente un casinò reale. A differenza dei giochi automatizzati, qui i giocatori vedono carte mescolate manualmente, ruote della roulette girare in tempo reale e dadi lanciati da mani umane, tutto tramite streaming ad alta definizione.
Elementi Sensoriali che Coinvolgono
Le trasmissioni utilizzano multiple angolazioni di camera, audio cristallino e persino effetti slow-motion per catturare ogni dettaglio, creando un senso di presenza. Secondo un report di Dolby del 2025, questa autenticità aumenta il tempo medio di sessione del 40%, poiché i giocatori si sentono “dentro” il gioco.
- Visuali Realistiche. Camere 4K e 8K mostrano ogni mossa del dealer, riducendo il sospetto di manipolazioni.
- Suoni Ambientali. Il ticchettio delle fiches o il rimbalzo della pallina aggiungono un layer sensoriale che i giochi digitali non possono eguagliare.
- Personalizzazione Visiva. Alcuni studi permettono di scegliere temi o sfondi, rendendo l’esperienza unica.
Questa immersione non è solo estetica: stimola emozioni simili a quelle di un casinò fisico, aumentando l’adrenalina e la fedeltà dei giocatori.
Il Ruolo della Realtà Virtuale e Aumentata
Nel 2025, l’integrazione di VR e AR sta elevando ulteriormente questa immersione. Piattaforme come Evolution Gaming offrono sessioni VR dove i giocatori “entrano” in un casinò virtuale, interagendo con avatar di dealer. Un articolo su SBC Americas prevede che entro il 2026, il 25% dei giochi live incorporerà elementi VR, attirando una generazione tech-savvy.
Interazione Sociale e Comunitaria
I giochi con dealer live eccellono nel ricreare l’aspetto sociale del gambling, che è spesso assente nei formati online tradizionali. La chat in tempo reale permette di conversare con il dealer e altri giocatori, trasformando una sessione solitaria in un evento comunitario.
Costruire Connessioni Umane
I dealer, spesso madrelingua italiani nelle piattaforme locali, salutano i giocatori per nome, commentano le mosse e celebrano le vincite, creando un legame emotivo. Come evidenziato in un’analisi di Ignition Casino del 2025, questo aspetto sociale ha portato a un aumento del 50% nelle iscrizioni a tavoli live rispetto ai giochi solitari.
- Chat e Interazioni. Funzionalità come emoji, tip al dealer e tornei multiplayer fomentano amicizie virtuali.
- Competizione Sana. Leaderboard e sfide in tempo reale aggiungono un elemento competitivo, simile a un torneo fisico.
- Inclusività. Accessibile a tutti, inclusi principianti, grazie a dealer che spiegano regole in modo amichevole.
Questa dimensione sociale è particolarmente appealing in un’era post-pandemia, dove le persone cercano connessioni senza lasciare casa.
Impatto sulla Fedeltà dei Giocatori
Studi psicologici, come quelli citati in SDLC Corp, indicano che l’interazione umana attiva bias di familiarità e reciprocità, incoraggiando ritorni frequenti. I giocatori che chattano regolarmente con lo stesso dealer riportano un tasso di retention del 60% superiore.
Avanzamenti Tecnologici che Guidano la Crescita
Le innovazioni tecnologiche sono al centro della popolarità dei live dealer, rendendo l’esperienza più fluida e accessibile. Dal 5G alle AI, queste tecnologie stanno rivoluzionando il settore.
Streaming e Connettività Migliorati
Con l’avvento del 5G nel 2025, lo streaming live è diventato lag-free, permettendo sessioni senza interruzioni anche su mobile. Un report di European Business Review nota che la qualità video multi-angolo ha aumentato l’engagement del 35%.
- AI per Personalizzazione. Algoritmi suggeriscono tavoli basati su preferenze passate, migliorando l’esperienza utente.
- Sicurezza Avanzata. Crittografia end-to-end e verifiche biometriche garantiscono fair play.
- Integrazioni Mobili. App ottimizzate per smartphone rappresentano il 70% delle sessioni live, secondo dati del 2025.
Per approfondire come queste innovazioni stiano cambiando il panorama, consulta In che modo le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il settore dei casinò online?, che esplora trend emergenti come l’IA nei giochi.
Il Futuro con Tecnologie Emergenti
Guardando avanti, l’ultra-realismo con AR overlay – come statistiche in tempo reale sovrapposte al tavolo – è una tendenza chiave. GammaStack prevede che nel 2025, i giochi live integreranno criptovalute per pagamenti istantanei, attirando un pubblico più giovane.
Fiducia e Trasparenza nel Gioco
Molti giocatori preferiscono i live dealer per la percezione di maggiore equità rispetto ai sistemi RNG, spesso visti come “black box”. Vedere azioni umane in diretta riduce i dubbi su manipolazioni.
Costruire Fiducia Attraverso la Visibilità
Come spiegato in Online-Casinos.com, i live games offrono trasparenza: ogni mossa è visibile, e i risultati sono immediati. Questo ha portato a un boom negli USA e in Europa, con un incremento del 40% nelle preferenze live nel 2025.
- Regolamentazioni Rigorose. In Italia, l’ADM garantisce che i dealer siano certificati e i flussi monitorati.
- Audit Indipendenti. Piattaforme mostrano certificazioni eque, aumentando la credibilità.
- Riduzione del Rischio. Meno reclami su frodi rispetto ai giochi automatizzati.
Questa fiducia è cruciale per attrarre nuovi giocatori, specialmente quelli scettici verso l’online.
Convenienza e Accessibilità
La popolarità deriva anche dalla facilità d’accesso: gioca da casa, 24/7, senza dress code o viaggi.
Vantaggi Pratici per i Giocatori
PokerNews riporta che nel 2025, l’80% dei giocatori live accede via mobile, grazie a interfacce intuitive. Limiti di puntata flessibili (da 0,50€ a migliaia) rendono i giochi inclusivi.
- Orari Flessibili. Tavoli sempre aperti, ideali per stili di vita moderni.
- Bassi Costi. Nessuna spesa per viaggio o bevande, massimizzando il budget.
- Opzioni Gratuite. Molte piattaforme offrono demo live per praticare.
Questa convenienza ha democratizzato il gambling, attirando millennial e Gen Z.
Varietà di Giochi e Innovazioni
La gamma di titoli live è in espansione, da classici come blackjack e roulette a novità come game show (es. Monopoly Live).
Espansione del Catalogo
Nel 2025, Evolution ha introdotto varianti con multipliers e big wins, come segnalato in SBC Americas, aumentando l’eccitazione.
- Classici Reinventati. Blackjack con side bets o roulette lightning.
- Game Show Interattivi. Elementi TV per un divertimento extra.
- Opzioni Culturali. Tavoli con dealer italiani per un tocco locale.
Questa varietà mantiene l’interesse alto, con nuovi lanci mensili.
Sfide e Gioco Responsabile
Nonostante la popolarità, l’immersività richiede attenzione: piattaforme integrano timer, limiti di deposito e auto-esclusione per promuovere il gioco sano.
ReviewJournal discute come la tecnologia aiuti a monitorare comportamenti, riducendo rischi. Nel 2025, l’ADM ha rafforzato norme, garantendo che la popolarità non porti a eccessi.
Conclusione
I giochi con dealer live stanno diventando sempre più popolari grazie a un mix irresistibile di immersione, interazione sociale, tecnologia avanzata, fiducia e convenienza. Nel 2025, con trend come VR e AI, questa crescita è destinata a continuare, trasformando il gambling online in un’esperienza ibrida e engaging. Che tu sia un veterano o un principiante, questi giochi offrono un modo eccitante per godere del casinò senza lasciare casa – sempre con moderazione per massimizzare il divertimento.
Juve Stabia, contro il Padova per dare una risposta a tutta Italia: Le Vespe sono vittime dell’illegalità
l calendario di Serie B non concede tregua alla Juve Stabia. Accantoniamo il discorso legato all’amministrazione giudiziaria a cui è stata sottoposta la Juve Stabia e di cui abbiamo abbandontamente scritto e continueremo a farlo.
Oggi vogliamo parlare di calcio giocato. Archiviato l’intenso derby campano contro l’Avellino, le Vespe sono attese da un’altra trasferta fondamentale, questa volta in Veneto, per affrontare il Padova, un’altra squadra fresca di promozione dalla Serie C. La sequenza di impegni contro dirette concorrenti per la salvezza rende questo avvio di campionato un vero e proprio banco di prova per le ambizioni stabiesi.
Il match si preannuncia come uno scontro tra ambizioni e storie di riscatto. Il Padova, guidato da Andrea Andreoletti (il tecnico più giovane ad aver vinto la Serie C), rappresenta l’esempio di una piazza che ha lottato con caparbietà per anni prima di tagliare l’agognato traguardo della cadetteria. L’entusiasmo della società veneta, unito alla solidità dimostrata nella scorsa stagione, rende i biancoscudati un avversario particolarmente temibile all’Euganeo.
Per la Juve Stabia, questa partita è un test cruciale. Affrontare due neo-promosse di alto livello in rapida successione (prima l’Avellino, ora il Padova) è un termometro attendibile per misurare le reali prospettive in campionato. Dopo i brividi del recente passato sportivo e la necessità di “dimenticare Carrara”, una prestazione convincente all’Euganeo con la speranza di portare punti nelle casse servirebbe a consolidare la mentalità vincente.
Le Vespe hanno l’occasione di dimostrare di saper reagire con maturità alle sconfitte e di saper gestire l’intensità delle trasferte, magari ripetendo le prestazioni convincenti già viste in campi difficili come La Spezia e Catanzaro. Battere una diretta concorrente nella lotta per un campionato tranquillo darebbe quella classica spinta emotiva fondamentale per affrontare le prossime settimane.
A questo poi si aggiunge la voglia di dimostrare a tutti che i risultati sportivi non sono stati generati da una collusione con la camorra ma anzi la stessa, semmai, in maniera subdola e artefatta, ha provato a “succhiare” risorse economiche dalla Juve Stabia che ha di fatto sempre operato con la massima attenzione ed eventualmente deve essere considerata una vittima del sistema criminale.
I risultati, finora ottenuti, sono il frutto di un’attenta programmazione e di una oculata campagna acquisti portata avanti con la logica della sostenibilità del calcio.
Tornando al discorso calcistico, la sfida si giocherà inevitabilmente sul filo della determinazione. Entrambe le squadre conoscono il peso della Serie C e l’importanza di capitalizzare ogni singolo punto nella categoria superiore. La Juve Stabia dovrà fare affidamento sulla propria solidità difensiva e sul cinismo offensivo per espugnare il campo di un avversario che in questi anni ha fatto della tenacia la sua arma principale.
Per la Juve Stabia, è tempo di trasformare le aspirazioni in risultati concreti e di confermare, lontano dal Menti, la propria maturità da Serie B. La strada per la salvezza passa anche e soprattutto per sfide come quella contro il Padova.
Juve Stabia, breve storia di Andrea Andreoletti, allenatore del Padova, prossimo avversario delle Vespe
Il Padova torna in Serie B dopo sei lunghi anni, e lo fa al termine di una cavalcata trionfale guidata da un tecnico predestinato. Andrea Andreoletti, nato ad Alzano Lombardo (BG), ha scritto una pagina di storia nella stagione 2024-2025. Conducendo i biancoscudati a una promozione dominante, Andreoletti è diventato l’allenatore più giovane ad aver mai vinto un campionato di Serie C. Un trionfo costruito su numeri impressionanti, che corona un’ascesa fulminea nel mondo delle panchine, iniziata dopo un ritiro precocissimo dal calcio giocato.
Il Capolavoro Biancoscudato (2024-2025)
La stagione del Padova è stata un monologo. Sotto la guida di Andreoletti, la squadra ha dominato il Girone A di Serie C, stabilendo un record di 51 punti nel solo girone d’andata, eguagliando il primato precedentemente stabilito dal Catanzaro.
La marcia non si è fermata: il campionato si è chiuso con un bottino straordinario di 86 punti, frutto del miglior attacco e della miglior difesa del torneo. La certezza matematica della promozione, attesa da sei anni dalla piazza veneta, è arrivata il 25 aprile 2025, grazie al pareggio ottenuto contro il Lumezzane, che ha dato il via alla festa.
Da Giocatore a Tecnico: un Percorso Fulmineo
E pensare che la carriera da calciatore di Andrea Andreoletti è stata intensa ma incredibilmente breve. Cresciuto nel prestigioso settore giovanile dell’Atalanta, ha militato come difensore tra Serie C e Serie D, vestendo le maglie di club come Lecco, Pro Sesto e Pro Patria, prima di ritirarsi a soli 24 anni.
Senza perdere tempo, Andreoletti ha ottenuto il patentino UEFA B e ha dimostrato un talento precoce per la panchina. L’esordio arriva già tra il 2016 e il 2018 in Serie D con il Seregno, dove, nonostante un esonero e un successivo richiamo, sfiora il ripescaggio ai play-off. Tra il 2018 e il 2022 consolida la sua reputazione nella quarta serie: prima vince i play-off con l’Inveruno, poi guida la Sanremese a ottimi piazzamenti, migliorando di stagione in stagione.
L’Arrivo in Serie C: tra Sorprese e Difficoltà
Il salto nel professionismo da allenatore arriva nel 2022, proprio alla Pro Sesto, club in cui aveva militato da giocatore. La stagione 2022-2023 è sorprendente: Andreoletti guida i lombardi a toccare la vetta della classifica e chiude con un eccellente quarto posto, venendo eliminato solo al terzo turno dei play-off.
Le sue capacità attirano l’attenzione del blasonato Benevento nell’estate del 2023. L’esperienza in Campania, tuttavia, si rivela complicata e si conclude con un esonero a dicembre, a seguito di una flessione dei risultati.
Quello che poteva sembrare uno stop si è rivelato solo un trampolino. Chiamato dal Padova per la stagione 2024-2025, Andreoletti ha compiuto il suo capolavoro. La sua carriera è un chiaro esempio di come una breve esperienza sul campo possa trasformarsi in un’immediata e brillante ascesa in panchina, culminata ora con la vittoria di un campionato e un record di precocità che lo proietta tra i tecnici più promettenti del calcio italiano.
Al Circolo Internazionale di Castellammare di Stabia ricordo di Eduardo Scarpetta a cento anni dalla morte
Per il Ciclo “Percorsi degli Anniversari”, nell’ambito dell’XI Edizione dello Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello 2025, martedì scorso presso il Circolo Internazionale di Castellammare si è svolto l’interessante seminario “Passione Scarpetta a 100 anni dalla morte”.
L’evento è stato organizzato dalle Associazioni “Achille Basile – Le ali della lettura e “Certamen Plinianum” con la collaborazione della FI.DA.PA. Sezione di Castellammare di Stabia, tre associazioni in stretto contatto, che spesso collaborano in importanti iniziative culturali.
Ad introdurre e coordinare gli interventi, la prof.ssa Carmen Matarazzo, Presidente delle due Associazioni organizzatrici, che dopo i saluti di Nunzia Tavella Presidente della FI.DA.PA., ha presentato la prof.ssa Giuseppina Scognamiglio, che con grande competenza ha relazionato sul teatro napoletano di Eduardo Scarpetta.
La prof.ssa Scognamiglio, docente di Letteratura teatrale italiana del Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia dell’Ateneo Federico II di Napoli, durante la serata ha ricordato il grande commediografo, capostipite della dinastia Scarpetta-De Filippo, con un approfondimento ricco di aneddoti.
Singolari episodi che hanno permesso di svelare aspetti inediti o poco conosciuti degli Scarpetta, offrendo un quadro più completo e sfaccettato della loro personalità e del loro percorso artistico.
Questa famiglia, certo non convenzionale e dall’enorme talento comico e drammaturgico, ha segnato profondamente il panorama teatrale del XIX e XX secolo con commedie e drammi rappresentati ancora oggi in tutto il mondo.
Considerato un riformatore del teatro napoletano, Eduardo Scarpetta (Napoli 12 marzo 1853 – Napoli 29 novembre 1925) fu attore di grande successo, famoso per il personaggio di Felice Sciosciammocca, e autore di commedie che segnarono un’epoca, come il suo capolavoro “Miseria e Nobiltà”.
La sua lunghissima carriera di commediografo fu bruscamente interrotta dalla celebre causa per plagio intentatagli nel 1904 da Gabriele D’Annunzio, un evento che lo segnò profondamente, anche se vinse.
Gabriele D’Annunzio lo aveva querelato per aver messo in scena “Il figlio di Iorio”, una parodia della sua opera “La figlia di Iorio”, accusandolo di plagio. Scarpetta vinse la causa, perché il tribunale stabilì che la parodia è un genere letterario autonomo e non una forma di plagio.
Il caso è significativo perché fu uno dei primi in Italia e coinvolse anche importanti letterati come Benedetto Croce, il cui parere influenzò il giudizio finale.
Per ricordare il commediografo partenopeo, la prof.ssa Scognamiglio è partita dal suo libro “È teatro, Bellezza”, scritto a quattro mani con Massimiliano Mottola per la Kaios Editore, che tratta della vita e dell’opera di Scarpetta – e non solo – con un focus sul fenomeno del plagio.
“La prof.ssa Scognamiglio per me ha avuto un’intuizione fantastica – ha sottolineato la giornalista Laura Bufano nel presentare il libro – quella di mettere a confronto delle opere per evidenziare le connessioni che ci sono tra loro.”
“Nel testo la professoressa Scognamiglio cita una riflessione di Goethe: “Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli”, cioè le scoperte e le creazioni non nascono dal nulla, ma sono spesso il frutto di un’evoluzione di pensieri. L’innovazione consiste nel dare una nuova veste a concetti già esistenti.
“Questa massima la troveremo come costante nel libro, che parte da un’opera scritta nel 1757 dal Parini dal titolo “Dialogo sopra la nobiltà”; nel 1964 Totò riprende questo tema e scrive “La livella””.
La connessione tra queste due opere, entrambe bellissime, è notevole. Come nasce l’idea di affrontare l’argomento del plagio?
“L’idea nasce da due opere messe a confronto: La figlia di Iorio di D’Annunzio e “Il figlio di Iorio” di Eduardo Scarpetta. A questo punto io mi sono chiesta quali sono i confini del plagio, cosa si può definire plagio o solo mera ispirazione? – ha affermato la prof.ssa Scognamiglio.
“Siamo andati anche a toccare un autore come Giacomo Leopardi, mettendo a confronto “La ginestra” con la poesia di una quarantina di anni precedenti a quella di Leopardi di un autore poco conosciuto. L’ispirazione è evidente, ma si può parlare di plagio?
La disamina della prof.ssa Scognamiglio si sposta in campo musicale e arriva a un cantautore come Fabrizio De André, che per scrivere la sua famosissima canzone “Bocca di rosa” si è ispirato alla novella di Giovanni Verga “La lupa”.
Nel bel saggio “È teatro, Bellezza”, frutto di un’accurata ricerca, troviamo tanti altri esempi di connessioni inaspettate e sorprendenti tra opere lontane nel tempo e nello spazio: testi teatrali, canzoni, poesie che utilizzano un’opera preesistente come spunto, ma la trasformano in modo sostanziale e innovativo.
Non si può parlare di plagio ma di ispirazione perché, per esempio, le melodie di canzoni che si ripetono per la prof.ssa Scognamiglio sono già nell’aria, basta coglierle.
L’idea è che non bisogna necessariamente creare qualcosa di nuovo da zero, ma rielaborare ciò che già esiste intorno a noi. L’ispirazione permette di imparare dal passato per creare qualcosa di nuovo, mentre il plagio si limita a copiare o parafrasare senza apportare nulla di nuovo.
Oltre alle riflessioni sul fenomeno del plagio, un ruolo centrale nella serata ha avuto ovviamente il ricordo della vita di Eduardo Scarpetta, che la prof. Scognamiglio ha definito “un erotomane compulsivo” per le numerose avventure fuori dal matrimonio da cui sono nati vari figli, tra cui i tre fratelli De Filippo. Per un autore e per chi organizza, il successo di una serata letteraria si misura anche dalla sua capacità di lasciare un’impronta duratura nei partecipanti. La serata diventa speciale non solo per l’evento in sé, ma per come fa sentire le persone e per le idee che riesce a far fiorir
Inutile dire che la parte che ha destato maggiore curiosità è stata quella della non facile ricostruzione genealogica della famiglia, raccontata con verve e simpatia, attraverso aneddoti poco conosciuti.
A rendere ancor più vivo e coinvolgente l’evento culturale, le belle letture di Maria Rosaria Riccio e Monica Todino, tratte da passi significativi del libro, che hanno incantato gli esponenti del mondo dell’associazionismo e della cultura intervenuti all’iniziativa.
Molto divertente la lettura di alcuni passi messi a confronto, tratti da “La figlia di Iorio” di D’annunzio e dall’esilarante parodia in vernacolo napoletano di Scarpetta “Il figlio di Iorio”.
Presenti all’evento, tra altri, anche il noto drammaturgo, attore e regista Giuseppe De Chiara, che ha curato il video della serata, e l’editore della Kaios Giovanni Musella. Ha salutato i presenti, in rappresentanza del Circolo Internazionale, la Sig.ra Titta Miraglia.
Una serata letteraria speciale al Circolo internazionale, con il seminario “Passione Scarpetta a 100 anni dalla morte”, per l’interessante tema trattato e per le acute riflessioni, che hanno catturato l’attenzione, creando un clima coinvolgente e partecipativo.
Commemorazione dei Defunti 2025 a Castellammare: Navette Gratuite, Orari e Nuovo Dispositivo di Traffico
In occasione delle celebrazioni per la commemorazione dei defunti, l’Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia ha definito una serie di misure per agevolare la fruizione dei Cimiteri Comunali e gestire la viabilità. Da domenica 26 ottobre a domenica 2 novembre 2025, entreranno in vigore modifiche al traffico, orari di apertura straordinari e, nei giorni clou, un servizio di navetta gratuito.
Per garantire una visita ordinata e sicura ai Cimiteri Comunali, sia Storico che Nuovo, è stato predisposto un piano specifico che modifica la circolazione e offre alternative di trasporto pubblico.
Il Dispositivo di Traffico: Chiusure e Sensi Unici
Le modifiche alla viabilità interesseranno l’area di via Napoli antistante i cimiteri.
- Domenica 26 e venerdì 31 ottobre (dalle 9:00 alle 13:00): Sarà istituito un senso unico di circolazione in via Napoli, nel tratto compreso tra Traversa Cantieri Mercantili e Via Libero D’Orsi. La direzione consentita sarà quella verso il centro cittadino (da Torre Annunziata).
- Sabato 1 e domenica 2 novembre (dalle 7:00 alle 17:00): La stessa area (via Napoli, tra Traversa Cantieri Mercantili e Via Libero D’Orsi) sarà completamente interdetta alla circolazione di tutti i veicoli.
Sarà istituito, su ambo i lati del tratto di Via Napoli interdetto, un divieto di sosta con rimozione coatta per tutti i veicoli.
Eccezioni e Deroghe Nei giorni 1 e 2 novembre, il divieto di transito non si applicherà ai seguenti veicoli:
- Veicoli al servizio di persone invalide
- Veicoli di polizia e soccorso
- Forze Armate
- Trasporto pubblico (autobus e taxi)
- Veicoli di rappresentanza dell’Ente
È inoltre consentito l’accesso ai veicoli dei residenti nel tratto di Via Napoli tra l’intersezione con Traversa Cantieri Mercantili e il civico 126. L’accesso sarà permesso esclusivamente da tale intersezione e con obbligo di procedere a “passo d’uomo” per raggiungere i propri siti di rimessa.
Servizio Navetta Gratuito (1 e 2 Novembre)
Per ridurre il traffico privato e facilitare l’accesso ai cimiteri, nei giorni di sabato 1 e domenica 2 novembre sarà attivo un servizio di navette gratuite.
Linea 1 (Partenza da Piazza Giovanni XXIII):
- Fermate: Piazza Umberto, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Matteotti, Via Alcide De Gasperi, Cimiteri Comunali.
- Orari partenze (da P.zza Giovanni XXIII): 8:30, 10:00, 11:35, 14:00, 15:00, 16:00.
- Orari partenze (dai Cimiteri): 9:25, 11:20, 12:20, 14:40, 15:45, 16:45.
Linea 2 (Partenza da Piazzetta Bracco):
- Fermate: Via Cosenza (altezza Villa Gabola e Supermercato Despar), Viale Europa (Ospedale San Leonardo), Via Annunziatella (civico 33), Cimiteri Comunali.
- Orari partenze (da Piazzetta Bracco): 8:30, 10:00, 11:35, 14:00, 15:00, 16:00.
- Orari partenze (dai Cimiteri): 9:25, 11:20, 12:20, 14:40, 15:45, 16:45.
Orari di Apertura dei Cimiteri
In occasione della commemorazione, i Cimiteri Comunali (Storico e Nuovo) osserveranno i seguenti orari:
- Giovedì 30 ottobre: Dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:00.
- Venerdì 31 ottobre, Sabato 1 e Domenica 2 novembre: Orario continuato dalle 7:30 alle 17:00.
Celebrazioni Eucaristiche
Nella Cappella del Cimitero si terranno le Sante Messe:
- Sabato 1 novembre (Tutti i Santi): Ore 8:00, 10:00, 12:00.
- Domenica 2 novembre (Commemorazione dei defunti): Ore 8:00, 10:00, 12:00.
La celebrazione Eucaristica di domenica 2 novembre alle ore 10:00 sarà presieduta da Mons. Francesco Alfano, Arcivescovo della Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, e vedrà la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose.
Al termine della Santa Messa, seguirà la benedizione delle tombe nel Cimitero Storico e Nuovo. L’Amministrazione Comunale renderà inoltre onore alla tomba del Milite Ignoto con la deposizione delle Corone di Alloro.
Juve Stabia, infiltrazioni camorristiche nell’indotto: Il Prefetto di Napoli emette 11 interdittive antimafia
Un’importante azione a tutela dell’economia legale è stata intrapresa dalla Prefettura di Napoli, che ha emesso undici misure restrittive nei confronti di altrettante aziende. Queste imprese gravitavano nell’orbita dei servizi esterni forniti alla S.S. Juve Stabia, trovandosi al centro di un’indagine su infiltrazioni illecite.
L’intervento odierno rappresenta un’ulteriore fase di un processo di bonifica già avviato. Si ricorderà, infatti, la precedente decisione del Tribunale di Napoli, su richiesta delle procure e delle forze dell’ordine, di porre la società calcistica sotto tutela giudiziaria grazie allo strumento dell’amministrazione giudiziaria. Tale misura non era da intendersi come un atto d’accusa verso il club, quanto piuttosto come uno strumento necessario per proteggerlo e isolarlo da un contesto territoriale complesso.
Le indagini approfondite avevano infatti fatto luce su un pesante tentativo di ingerenza da parte della criminalità organizzata locale, che mirava a influenzare le attività economiche legate alla squadra. La S.S. Juve Stabia si configura quindi, in questo scenario, come l’oggetto di tale pressione illecita, non come un soggetto attivamente partecipe delle dinamiche criminali.
Le aziende colpite dai provvedimenti prefettizi gestivano un’ampia gamma di prestazioni essenziali per l’operatività dello stadio e della squadra: dalla gestione dei varchi alla sicurezza, dalla biglietteria alla ristorazione, includendo anche la logistica per i trasferimenti della squadra e i servizi di pulizia.
Questa rete di fornitori esterni, rivelatasi vulnerabile e compromessa, di fatto avvolgeva l’operatività quotidiana del club, creando un ambiente “a rischio”. L’azione delle istituzioni mira a spezzare questo legame tossico, liberando la società sportiva da condizionamenti esterni.
L’obiettivo finale di queste azioni congiunte è la difesa della libera concorrenza e la salvaguardia delle realtà imprenditoriali sane. Si tratta di un’operazione tesa a schermare il tessuto economico della città, e la stessa Juve Stabia, dall’aggressione dei gruppi malavitosi, restituendo al territorio i principi di trasparenza e legalità.
Napoli capitale della bellezza sicura, dal 12 al 14 settembre congresso Fime
06 settembre 2025 | 12.00
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Dalle cicatrici post-lesione ai filler sulla fronte, passando per gli usi off label del botulino, la biorigenerazione cutanea e le sinergie tra filler e laser: sono questi i temi al centro del dibattito che negli ultimi mesi hanno animato la comunità scientifica e che troveranno spazio di approfondimento al 12esimo congresso nazionale della Federazione italiana medici estetici, in programma a Napoli dal 12 al 14 settembre 2025. La Fime ha scelto di mettere al centro dell’appuntamento 2025 la sicurezza e la qualità clinica dei trattamenti, in un momento storico in cui la domanda cresce ma aumentano anche i rischi di banalizzazione e abuso. Dal trattamento delle cicatrici alle tecniche di biorigenerazione dermica, fino all’uso combinato di filler e tecnologie, il congresso vuole fornire ai medici strumenti concreti e aggiornati per affrontare con consapevolezza le sfide della pratica quotidiana.
Il congresso sarà inaugurato venerdì 12 settembre, alle 14.30, con una tavola rotonda dedicata al tema della sicurezza, aperta non solo ai medici ma anche ai cittadini. A guidare i lavori sarà Raffaele Rauso, presidente del Congresso, insieme a Nicola Zerbinati, presidente Fime e a Patrizia Sacchi, vicepresidente Fime. Tra i relatori figurano alcune delle voci più autorevoli della medicina estetica: Emanuele Bartoletti, presidente Sime (Società italiana di medicina estetica); Roberto Monaco, presidente Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie); Andrea Servili, presidente Tme (Tutela medici estetici); Andrzej Ignaciuk, già presidente della Uime (International union of aesthetic medicine).
Il Congresso affronterà i temi più discussi del momento: dalle complicanze legate a filler e botulino agli usi off label del botulino per aree come massetere, platisma e periorale; dai trattamenti combinati per le cicatrici post-lesione alle tecniche di biorigenerazione con filler leggeri e stimolazione dermica; fino alle sinergie tra filler e laser e all’uso dei filler sulla fronte, che richiede la massima precisione tecnica. Spazio sarà dato anche al ruolo dell’intelligenza artificiale, che si affaccia come nuovo strumento di supporto al medico estetico nella pianificazione dei trattamenti.
“La medicina estetica sta cambiando volto: da un lato cresce la richiesta di trattamenti sempre più rapidi e accessibili, dall’altro aumenta il rischio di semplificare e banalizzare procedure che restano atti medici complessi – afferma Rauso -. Il congresso di Napoli vuole riportare il dibattito su basi scientifiche, mostrando come la sicurezza e la personalizzazione non siano un optional, ma la vera garanzia di risultati naturali. L’obiettivo è restituire credibilità a una disciplina che deve essere prima di tutto medicina”. “La missione della Fime è garantire una medicina estetica sicura e qualificata, basata su formazione continua e aggiornamento scientifico – sottolinea Zerbinati –. Il congresso rappresenta un’occasione preziosa per fare chiarezza e promuovere una cultura della responsabilità”.
Un concetto ribadito anche da Patrizia Sacchi: “La medicina estetica deve tornare al suo significato originario: valorizzare l’individuo, non rincorrere standard omologati. È fondamentale trasmettere ai giovani colleghi e ai pazienti l’importanza di un approccio personalizzato e consapevole”.
Accanto alla sicurezza, spazio sarà dato al confronto scientifico internazionale, con la partecipazione di specialisti provenienti da diversi Paesi. Tavole rotonde, sessioni live e workshop offriranno un aggiornamento a 360 gradi sui trattamenti di nuova generazione, con un’attenzione particolare all’integrazione tra filler, neuro-modulatori, tecnologie laser e approcci sistemici.
A Pompei inaugurato un ristorante tra le rovine
16 settembre 2025 | 11.02
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Una presentazione archeologica per inaugurare il ristorante all’interno degli scavi di Pompei, in realtà operativo già da qualche tempo, nella Casina dell’Aquila, edificio ottocentesco all’interno dell’area archeologica. A intervenire all’apertura ufficiale di Chora Restaurant è stato il direttore degli scavi, Gabriel Zuchtriegel, che ha illustrato la grande scoperta dell’anno: un affresco in una sontuosa sala da banchetto, emersa non lontano dalla Casina dell’Aquila, nel centro della città, nell’ambito degli scavi nella Regio IX, decorata con un grande affresco a tema dionisiaco. Presenti anche Chiara Nasi, presidente della Cooperativa Cirfood – vincitrice della procedura di affidamento in concessione di tutti i servizi di ristorazione presso il sito di Pompei – e i ragazzi della fattoria culturale e sociale “Parvula domus”, gestita dalla cooperativa sociale “Il Tulipano” che si occupa di inclusione e disabilità.
“Nell’inclusione non conta tanto quello che diciamo, perché a parole siamo tutti per l’inclusione; conta quello che riusciamo a realizzare effettivamente – ha detto Zuchtriegel in occasione della presentazione – Siamo felici che sta nascendo una sinergia tra il ristorante di Pompei e i ragazzi del Tulipano, perché è un valore aggiunto. Venire qui è sapere che anche dietro i servizi cosiddetti aggiuntivi come la ristorazione c’è un’etica e la bellezza del fare delle attività insieme, senza escludere nessuno, è un messaggio che diamo a tutto il mondo che viene a Pompei. Abbiamo la prima fattoria sociale in un’area archeologica ed è una cosa non meno importante delle grandi scoperte archeologiche”.
Il Chora Restaurant completa l’offerta di servizi di ristorazione del Parco a cura di Cirfood (il ristorante self-service e il Chora Cafè & Wine bar, oltre alla caffetteria attualmente situata presso il Quadriportico, in attesa del rinnovo locali a Vicolo del Foro) ed è arricchito dall’esposizione di opere di artisti contemporanei che interpretano in chiave moderna il loro viaggio attraverso la storia e la bellezza.
“Vendevo falafel, ora ho vinto un Emmy”, la storia dell’artista italiano dietro gli effetti speciali di ‘Star Wars’
16 settembre 2025 | 14.48
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C’è un filo che unisce Castellammare di Stabia a una delle produzioni più ambiziose dell’universo di Star Wars. Quel filo porta il nome di Paolo D’Arco, fresco vincitore dell’Emmy per gli effetti visivi di ‘Andor’, serie televisiva statunitense ideata da Tony Gilroy e prodotta da Lucasfilm. Dalla provincia di Napoli, passando per Londra, D’Arco ha costruito un percorso fatto di talento, ostinazione e incontri decisivi. Un viaggio che, come racconta all’Adnkronos il ‘visual effects artist’ classe 1983, non è stato lineare né programmato: “Sono arrivato al mondo degli effetti visivi un po’ per caso. Fin da piccolo ero attratto dall’arte, ma senza un’idea chiara del futuro”.
La sua formazione inizia tra i banchi dell’Istituto d’Arte di Sorrento e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Proprio lì, tra i laboratori di Quartapittura e di Nuove Tecnologie dell’Arte, comincia a maturare l’interesse per la computer grafica, alimentato da esperienze di grafica pubblicitaria e web design. La svolta arriva con un master alla Big Rock di Treviso: “Durante la tesi mi ritrovai nel gruppo di compositing. Il lavoro consisteva nel comporre lo shot finale con tutti gli elementi a disposizione. Mi trovai subito a mio agio e decisi di approfondire”.
La sua strada lo porta a Londra, dove vive ormai da quindici anni. Non è una scelta casuale: la capitale britannica, con le sue grandi produzioni e artisti internazionali, rappresenta il cuore pulsante degli effetti visivi. I primi tempi non sono facili: “Per mantenermi – prosegue D’Arco – in quegli anni ho lavorato in un chiosco di falafel e in un caffè, a Watford”. La sera prende treni per frequentare i corsi agli Escape Studios. Ed è lì che, grazie anche all’amico e collega Alan Stucchi, muove i primi passi concreti nel settore fino al primo colloquio nella storica Peerless Camera Company. È proprio alla Peerless che incontra Marc Hutchings, figura chiave per la sua crescita professionale e con cui lavorerà in più occasioni. Altro momento fondamentale è la fondazione di Midas VFX durante il lockdown, da parte di Marc ed Andrey Polezhayev. Un piccolo team che diventa presto un punto di riferimento, capace di portare innovazione anche in momenti di crisi, sperimentando con l’intelligenza artificiale e nuove tecniche di de-aging.
Quando Hutchings diventa supervisore degli effetti visivi per ‘Andor’, chiama subito Paolo a far parte della squadra. “Nella prima stagione ero Compositing Supervisor, nella seconda ho preso il suo posto come In-house Visual Effects Supervisor. Con il nostro team abbiamo realizzato oltre 1.700 shots su un totale di 4.100 in poco più di un anno”. Con un budget di 250 milioni di dollari stanziato per la prima stagione, la serie si è guadagnata un posto tra i progetti più costosi mai realizzati per una piattaforma di streaming.
Il lavoro, racconta, non è mai stato un esercizio isolato, ma il frutto di una rete di collaborazioni altissime: da ILM a Scanline, da Hybrid a Soho, sotto la supervisione di giganti del settore come TJ Falls e Mohen Leo. “Sono orgoglioso di tutto ciò che abbiamo fatto. ‘Andor’ è una serie studiata nei minimi dettagli: dal set agli effetti speciali, ogni tassello è stato curato. Questo ha reso il nostro lavoro in post-produzione più fluido, e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.
Guardando indietro, non c’è un singolo momento da celebrare, ma un insieme di traguardi condivisi. E se ‘Andor’ rappresenta l’apice della carriera da supervisore, non mancano altri progetti che hanno lasciato il segno. “Forse ‘Chernobyl’ è quello su cui mi sono divertito di più come artista”, ammette. Quando gli si chiede un consiglio ai giovani che sognano di seguirne le orme, Paolo torna alle basi: la fotografia, la curiosità, la passione. “Bisogna divertirsi, sperimentare, perseverare. Questo è un settore che cambia di continuo: aggiornarsi è fondamentale“. E se ripensa alla storia del cinema, un titolo emerge come simbolo di una rivoluzione: ‘Jurassic Park’. “Forse perché avevo dieci anni quando l’ho visto per la prima volta, o perché ho lavorato recentemente all’ultimo capitolo della saga. Ma il mix di effetti pratici e digitali del film del ’93 resta spettacolare”. (di Antonio Atte)
Discariche abusive, “La popolazione è ancora esposta”
17 settembre 2025 | 16.18
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La Terra dei fuochi “non è un marchio e non è un capitolo di bilancio. E’ una ferita aperta. E’ un luogo dove si vive, si muore, si resiste. Ha bisogno di verità scientifica, giustizia ambientale, trasparenza istituzionale, partecipazione civica reale. Chi governa, chi comunica, chi ha responsabilità pubblica lo ricordi ogni mattina, prima dell’ennesima passerella. E’ finito il tempo delle analisi. E’ cominciato il tempo delle scelte”. Così all’Adnkronos Salute l’oncologo Antonio Giordano, direttore Sbarro Health Research Organization (Shro) e da sempre in prima linea nell’indagine epidemiologica e scientifica sulla Terra dei fuochi. Con i suoi studi ha dimostrato il link fra l’interramento illecito dei rifiuti controllato dalla camorra e i tumori in Campania. Dieci anni fa il libro ‘Monnezza di Stato’, scritto da Giordano insieme al giornalista Paolo Chiariello, raccontava i disastri ambientali commessi in Campania e le ricadute sulla salute dei residenti. Oggi pomeriggio a Caserta il vertice con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Salute Orazio Schillaci e la viceministra dell’Ambiente Vannia Gava.
“Non si tratta solo di una posizione personale, ma di una presa di parola necessaria, alla luce del clima sempre più opaco che circonda il dibattito su ambiente e salute in Campania – avverte l’oncologo – Negli ultimi mesi, infatti, si sta riaffacciando un negazionismo spudorato: si evita la parola tumore, si parla solo di ‘patologie respiratorie’, si insinua che servano ancora prove per parlare di correlazione tra inquinamento e malattie. Tutto questo è pericoloso, fuorviante, e rischia di trasformarsi in un massacro sanitario silenzioso per intere comunità”.
“La Sbarro Health Research Organization, che ora ha una sede anche in Italia, lavora da anni sul fronte dello studio del rapporto tra ambiente e salute nei territori contaminati. I risultati – rimarca l’oncologo – non lasciano spazio a dubbi: bioaccumulo di sostanze tossiche nel sangue e nei tessuti umani; diossine nel latte materno (studio Rivezzi); effetti sugli organi riproduttivi (studio Montano); sostanze tossiche nel sangue anche di operatori sanitari (Marfella). Serve ancora negare? Serve ancora rinviare? No. Serve agire. Con strumenti chiari, dati aggiornati, azioni concrete”.
La Corte Ue per i diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia a rispondere alla perdurante situazione di inquinamento derivante dalla gestione illegale dei rifiuti in Campania e il Governo è intervenuto, il decreto legge 14 marzo 2025 ha esteso i poteri del commissario unico per la messa a norma delle discariche abusive. A fine luglio il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge ‘Terra dei fuochi’ che introduce misure straordinarie per contrastare i reati ambientali e restituire legalità ai territori colpiti da roghi e traffici illeciti di rifiuti, tutelando la salute pubblica e l’ambiente.
“La sentenza della Cedu – sottolinea Giordano – ha parlato chiaro: i cittadini devono essere coinvolti, non esclusi. Eppure, anche oggi, la partecipazione è fittizia: si convocano sempre gli stessi, si evitano i comitati realmente attivi, si alimentano narrazioni rassicuranti. La Regione Campania continua a procedere senza una regia scientifica unitaria e verificabile. Mentre la popolazione è ancora esposta, si parla di bonifiche senza monitoraggio, di salute senza dati, di emergenza senza medicina del territorio”, inalza l’esperto.
Secondo l’oncologo, il Registro tumori Campania “pubblica dati fermi al 2021, con proiezioni fino al 2025. Ma come si può fare prevenzione oncologica con dati di 4 anni fa? Come si pianificano screening, posti letto e risorse se le informazioni non sono attuali né geolocalizzate? Le medie per Asl non fotografano la realtà. Ischia e Caivano, ad esempio, sono nel medesimo calderone statistico. Un approccio inadeguato e disonesto”, conclude Giordano.
Castellammare di Stabia, al via nuovo asfalto: lavori su Corso Vittorio Emanuele e Via Roma. Tutte le info
Proseguono i lavori di ripristino del manto stradale a Castellammare di Stabia. L’amministrazione comunale ha programmato due importanti interventi per le prossime settimane che comporteranno modifiche significative alla viabilità in due arterie cruciali della città: Corso Vittorio Emanuele e Via Roma.
Si invitano i cittadini a prestare la massima attenzione alle modifiche temporanee per ridurre i disagi.
1. Corso Vittorio Emanuele (Dal 27 al 31 ottobre)
Il primo intervento è programmato da lunedì 27 a venerdì 31 ottobre e riguarderà Corso Vittorio Emanuele, specificamente nel tratto di strada che va da Piazza Principe Umberto fino all’intersezione con via Alvino.
Modifiche alla viabilità (ore 7:00 – 17:00):
- Per tutta la durata dei lavori, nella fascia oraria dalle 7:00 alle 17:00, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata su ambo i lati della carreggiata.
- Nello stesso orario, vigerà il divieto di transito veicolare per tutti i veicoli.
- Il divieto di transito interesserà anche Traversa Domenico Benucci, dal civico numero 3 fino alla confluenza con Corso Vittorio Emanuele.
Deviazioni: Tutto il flusso veicolare diretto verso il Corso Vittorio Emanuele, proveniente da Via Giuseppe Mazzini, da Piazzetta Quartuccio e da Corso Giuseppe Garibaldi, sarà deviato verso Via Regina Margherita e/o Via Giuseppe Mazzini.
2. Via Roma (Dal 3 al 14 novembre)
Il secondo cantiere sarà operativo da lunedì 3 a venerdì 14 novembre e interesserà Via Roma, nel tratto che va da Piazza Spartaco a Piazza Giacomo Matteotti.
Modifiche alla viabilità:
- Dalle ore 7:00 alle 17:00, sarà in vigore il divieto di transito veicolare per tutti i veicoli nel tratto interessato dai lavori.
- Attenzione: Sempre dal 3 al 14 novembre, ma con efficacia h24 (24 ore su 24), sarà istituita l’inversione del senso unico di circolazione in Strada Rispoli. La nuova direzione di marcia consentita sarà da Piazza Spartaco verso Piazza Giacomo Matteotti.
Deviazioni: Tutto il flusso veicolare diretto verso la Via Roma, proveniente da Via Renato Rajola e/o da Via Guglielmo Marconi, sarà deviato verso Strada Rispoli (nel nuovo senso di marcia), verso Via Pietro Carrese e Strada Tavernola.
Accessi consentiti e appello alla collaborazione
Durante l’intera durata dei lavori, sia su Corso Vittorio Emanuele che su Via Roma, il transito sarà consentito esclusivamente ai residenti per il solo accesso a box e rimesse private, oltre ovviamente ai mezzi di soccorso e di emergenza.
Si invitano i cittadini alla massima collaborazione e a prestare la dovuta attenzione alla segnaletica stradale temporanea che sarà installata, al fine di agevolare lo svolgimento dei lavori e garantire la sicurezza della circolazione.
Pompei, con ‘Luce di Iside’ la fruizione degli scavi diventa ‘meditativa’
Un’esperienza psicoacustica attraverso i ‘magici’ suoni sacri che ascoltavano gli antichi, riproposti con strumenti musicali ricostruiti, sarà offerta al pubblico, domenica 21 settembre al Tempio di Iside a Pompei, alle ore 20:00, 20:30 e 21:00, con un numero di 30 persone per turno (costo di acceso 7 euro, acquistabile su www.ticketone.it, ingresso da piazza Esedra).
I suoni di sistri, flauti, ance e tamburi in grado di mettere in moto le più profonde emozioni interiori accompagneranno i visitatori in un percorso di intima riconnessione, ispirato ai rituali misterici per la dea, presso il tempio di Iside. Uno spazio che ancor oggi provoca un incanto, portando a una introspezione, accresciuta ascoltando le vibrazioni degli antichi strumenti musicali giunti dall’Egitto, che preparavano e accompagnavano i rituali.
I visitatori saranno accolti dagli esperti musicisti del gruppo Synaulia che da diversi anni studiano e ripropongono musica e danze tipiche dell’antica Roma Imperiale e parteciperanno a un percorso all’interno del santuario, accompagnati da musiche, danze, oltre che da profumi di incensi, utilizzati durante gli antichi riti.
Il culto antichissimo della dea egizia si diffuse in tutto il Mediterraneo a partire dal III secolo a.C. per giungere a Pompei. Si trattava di un culto misterico, cioè riservato agli iniziati. Il mito narra le vicende di Iside che recuperò le parti dello sposo-fratello Osiride, ucciso e smembrato da Seth, che ricompose e gli ridiede vita con le sue arti magiche divenendo così la divinità dispensatrice di vita. Il culto era diffuso attraverso tutti i ceti di Pompei, proprio per il messaggio di speranza di una vita oltre la morte.
Il Tempio di Iside, scavato nel 1764 apparve agli scavatori quasi intatto nella decorazione e negli arredi. Tra i visitatori del tempio in quel periodo c’è il giovane Mozart, che visitò Pompei nel 1770 con il padre Leopold; le scenografie della prima rappresentazione del “Flauto Magico” a Vienna, nel 1791, saranno fortemente influenzate dal monumento pompeiano.
L’esperienza proposta non intende ricostruire filologicamente una cerimonia dell’epoca; piuttosto, si pone come un tentativo di ricreare l’incanto racchiuso nella musica antica quale chiave ritualizzata all’inconscio individuale e collettivo nelle sue accettazioni storiche.
“Ci siamo abituati a considerare la razionalità e la scienza quasi come l’unica chiave di accesso alla verità, mentre l’esperienza e l’emozione vengono considerate spesso o come un mero divertimento o come un disturbo che ci devia dalla verità – commenta il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Guardando il mondo antico, possiamo recuperare un senso diverso dell’esperienza emotiva: la fruizione ‘meditativa’ del tempio di Iside che proponiamo è appunto un tentativo di trasmettere il senso dei rituali antichi, che non erano delle mascherate arbitrarie e ingannevoli, ma degli autentici percorsi di conoscenza volti a dischiudere delle verità nascoste negli strati dell’inconscio. Il nostro progetto di fruizione esperienziale e ‘meditativa’ è pertanto un’operazione di conoscenza storica a tutti gli effetti, al pari di una mostra o un percorso museale tradizionale, che per lo più ha il vantaggio di essere altamente inclusiva, rivolgendosi a persone di tutte le età, indipendentemente dalla propria lingua e estrazione culturale”.
I “Synaulia”, nati come gruppo di lavoro finalizzato alla ricostruzione di strumenti musicali dell’antichità a scopo didattico, hanno ampliato il loro raggio d’azione anche proponendo la musica e le danze tipiche dell’antica Roma Imperiale. L’ensemble nasce nel 1994 nel Parco Archeologico Archeon in Olanda dall’incontro tra Walter Maioli, Luce Maioli e Natalie Van Ravenstein. Si sviluppa così l’idea di approfondire il patrimonio musicale antico e il potere psicoacustico delle sonorità derivanti da esso. L’attività della compagnia – che propone uno speciale connubio di musica e danza di forte valore simbolico, fondato sul carattere rituale dell’esibizione – ha attraversato diverse fasi artistiche che hanno permesso di coprire un’ampia gamma di strumenti musicali antichi, il cui recupero, uso e reintroduzione in epoca moderna rinsalda il sentire emotivo con il nostro passato. Ritroviamo infatti un uso sapiente di strumenti a fiato come la syrinx, a corda come la lyra, integrati al loro volta da percussioni come il tympanon ed i cymbala. Intensa è l’attività in Olanda, Germania, Spagna e Portogallo, presso istituzioni museali. I Synaulia possono vantare inoltre la partecipazione anche a produzioni di successo internazionale come film e documentari, in veste di compositori: le loro produzioni musicali sono infatti presenti in film come “Il Gladiatore”, pluripremiata pellicola di Ridley Scott e serie televisive di grande successo come “Roma”.
Concorso Oss Campania 2025, rinvio prove: dopo Salerno anche Napoli
19 settembre 2025 | 11.46
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Diventa un caso il maxi concorso per operatore socio sanitario (Oss) in Campania. Ieri il rinvio dell’Asl di Salerno, oggi quello dell’Asl Napoli 1 centro. Le prove scritte si dovevano tenere da lunedì 22 settembre. “In considerazione di sopraggiunte criticità tecniche e organizzative, i cui tempi di risoluzione non consentono allo stato l’espletamento del concorso unico regionale per Oss nelle date già comunicate, tutte le prove del 22-24-25 e 26 settembre sono rinviate a data da destinarsi”, hanno informato le due aziende. I posti a tempo indeterminato previsti dal concorso, in totale, sono circa 1.200: i candidati per le prove sono oltre 25mila.
“Comprendiamo appieno il disagio, la frustrazione e le notevoli difficoltà organizzative che questo slittamento comporta, sia a livello professionale che personale e familiare – afferma il segretario Fp Cgil Campania Sanità Privata, Marco D’Acunto – La partecipazione a un concorso pubblico rappresenta un investimento significativo di tempo, energie, risorse economiche e, soprattutto, di legittime speranze per un futuro di stabilità lavorativa. Tutto questo merita il massimo rispetto, certezza e trasparenza da parte delle istituzioni. Riteniamo inaccettabile che le conseguenze di inefficienze amministrative ricadano sistematicamente sulle spalle dei lavoratori, già provati da anni di precarietà e di attesa”. Un rinvio così repentino, a ridosso delle prove, mina la fiducia nelle procedure concorsuali e genera un senso di profonda ingiustizia.
“Come Fp Cgil – aggiunge Antimo Morlando, segretario Fp Cgil Campania Sanità Pubblica – continueremo a vigilare e a sostenere le lavoratrici e i lavoratori, attuali e futuri, affinché il diritto a un lavoro stabile e sicuro non rimanga un miraggio, ma diventi finalmente una realtà concreta. Inoltre, sottolineiamo che le esigenze assistenziali della popolazione, in particolare per l’avvio delle Case di comunità, rendono la figura degli Oss indispensabile per garantire un’assistenza adeguata e un’efficace sanità di prossimità. E’ fondamentale che questo progetto non si areni a causa di ritardi burocratici, compromettendo l’efficienza del Servizio sanitario regionale”.
“Jimmy Kimmel? Se scappa da Trump lo aspettiamo a braccia aperte”, l’invito del sindaco di Ischia
19 settembre 2025 | 11.51
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“Lo aspettiamo a braccia aperte, specialmente se scappa da Trump. Quando vuole andar via, lo aspettiamo”. Così all’Adnkronos il sindaco di Ischia, Vincenzo Ferrandino, a proposito della sospensione sulla rete Abc del programma di Jimmy Kimmel – il noto presentatore americano nell’occhio del ciclone negli Stati Uniti per i commenti sull’assassinio di Charlie Kirk – e sull’ipotesi di una ‘fuga’ in Italia del conduttore.
Kimmel ha infatti origini ischitane e cittadinanza italiana: il nonno perse quasi tutti i parenti a causa del terremoto a Casamicciola nel 1883 e poi salpò verso gli Stati Uniti. Nel giugno scorso l’annuncio sulla cittadinanza durante il ricevimento per la festa della Repubblica di cui era stato ospite al consolato italiano a Los Angeles.
“Sarebbe un ospite d’onore, Jimmy è un nipotino di Ischia“, prosegue il sindaco di Ischia, che commenta così quanto sta avvenendo negli Stati Uniti: “Il presidente degli Stati Uniti, nel paese dove si sono sempre coltivate le libertà, sta avendo atteggiamenti che fanno riflettere, non solo per la politica estera che porta avanti che lascia perplessi ma anche per queste dinamiche che minano le fondamenta della democrazia”.
In queste ore a Forio d’Ischia si sposa anche Venus Williams, sette titoli del Grand Slam: “Lei e il suo prossimo marito stanno festeggiando da giorni sull’isola di Ischia, tra aperitivi e cene”, racconta il sindaco. “Sono incantati dalla bellezza dell’isola, con i loro invitati hanno fatto l’altra sera un aperitivo sulla spiaggia San Pietro che si trova alle spalle del Porto, poi altre serate tra Casamicciola e Lacco Ameno. Si sposano a Forio a “Il Faro”, hanno scelto Ischia, hanno fatto benissimo, noi accogliamo tutti con il sorriso”.
il titolare e due operai
19 settembre 2025 | 16.01
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Ancora morti sul lavoro. Oggi un’esplosione che si è verificata per cause ancora da accertare all’interno della ‘Ecopartenope’ di Marcianise in provincia di Caserta ha provocato la morte di tre operai che stavano lavorando alla manutenzione di un silos.
Sul posto i vigili del fuoco, mentre le prime attività di indagine sono state affidate alla polizia. Secondo quanto si apprende, in passato quel silos era stato chiuso per miasmi e irregolarità. Le forze dell’ordine sul posto confermano che non risultano dispersi. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro, in corso le operazioni di messa in sicurezza dell’area.
I nomi delle vittime
Si chiamavano Ciro Minopoli, Antonio Diodato e Pasquale De Vita, quest’ultimo amministratore unico dell’azienda, le tre persone che hanno perso la vita nell’esplosione.
I sindacati
“Siamo a più di 50 morti sul lavoro da inizio anno in Campania, una condizione dura e inaccettabile”, dice Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, ad Adnkronos/Labitalia. Dal prossimo governo regionale della Campania sul tema della sicurezza sul lavoro “ci aspettiamo sicuramente un impegno maggiore. Già in parte con il Consiglio regionale uscente si erano trovate delle piccole risposte, ma noi immaginiamo che sulla sicurezza del lavoro bisogna fare di più. Pensiamo solamente alla grande riduzione di organici che c’è nelle Asl. Ecco rinfoltire i servizi ispettivi delle Asl può essere la prima risposta che la nuova amministrazione deve dare”.
“Noi continueremo a insistere su due cose di fondo e che abbiamo portato avanti in questi anni – sottolinea Sgambati – il riconoscimento dell’omicidio colposo sul lavoro e la necessità di istruire la procura speciale, perché poi molto spesso la giustizia non rende alle famiglie delle vittime un risultato soddisfacente”.
Quella di Marcianise è “un’altra tragedia intollerabile, di proporzioni enormi, che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio. Le Cgil Caserta e Napoli e Campania esprimono cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti e ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili”, si legge in un comunicato congiunto dei due sindacati. “Non si tratta di fatalità – sottolineano – È il fallimento di un sistema di fare impresa che uccide e che continua a non garantire sicurezza, chiediamo verità immediata su quanto accaduto, più controlli e ispettori e un piano straordinario per fermare questa strage silenziosa. Morire di lavoro è una vergogna nazionale. Ora basta”.
Juve Stabia, On. Carmen Di Lauro: “La Camorra la usava, non la tifava. Via le mani sporche dalla città”
In una seduta parlamentare densa di temi cruciali, dai fatti di Gaza alle questioni legate all’Unione Europea, trova spazio anche un’emergenza che scuote il panorama nazionale e locale: il caso Juve Stabia. A portare la voce della città di Castellammare di Stabia in Aula è stata l’onorevole Carmen Di Lauro (Movimento 5 Stelle), cresciuta e tuttora residente nella città campana.
L’onorevole è intervenuta oggi in difesa della squadra e della città, colpite da un’inchiesta che ha svelato un sistema di infiltrazione criminale capillare. La Di Lauro non ha usato mezzi termini, scegliendo di aprire il suo discorso con una dichiarazione durissima del procuratore Gratteri, rilasciata a commento dell’ordinanza che ha colpito la società calcistica: “OGNI SANTO SERVIZIO E’ IN MANO ALLA CAMORRA”.
Una frase che, come ha spiegato la parlamentare, riassume la drammatica realtà emersa dalle indagini. “Dall’indagine infatti è emerso che quasi tutti i servizi erano in mano alla camorra, in mano ai clan”, ha dichiarato la Di Lauro. “Parliamo della sicurezza, della biglietteria, delle pulizie, dei trasporti: un vero e proprio business criminale che ha sfruttato la passione di un popolo”.
Il punto centrale dell’intervento è stato netto: “La camorra non tifava Juve Stabia, la camorra la usava”. Un “modus operandi”, ha sottolineato l’onorevole M5S, che purtroppo non è isolato, come evidenziato anche dal procuratore Melillo e da fatti analoghi registrati in altre realtà calcistiche come Foggia e Crotone.
Nel suo discorso, Carmen Di Lauro ha voluto rivolgere un ringraziamento all’autorità giudiziaria, che “non pulisce ma ripulisce e ridona, o almeno cerca di ridonare, quella fiducia, quella credibilità che viene minata da questi personaggi”. L’onorevole ha poi evidenziato il danno di immagine subito dalla città e dalla squadra: “Il fatto che la Juve Stabia è balzata agli onori delle cronache nazionali è un danno gravissimo. Stiamo parlando di una squadra, di una realtà consolidata nel panorama calcistico professionistico di Serie B, una vetrina per la nostra città, che ha accolto e raccoglie centinaia di tifosi che con passione seguono questa squadra in tutta Italia”.
L’intervento si è trasformato poi in un messaggio diretto e rabbioso ai clan: “La dovete smettere di allungare le vostre mani sporche su Castellammare. Sono cinquanta anni che soffocate la nostra città, sono cinquanta anni che danneggiate la sua bellezza, che depredate, che la sfruttate. State danneggiando le persone per bene, state danneggiando chi vuole il bene per questa città”.
In conclusione, l’onorevole Di Lauro ha rivendicato l’appartenenza della città ai suoi cittadini onesti: “Castellammare non è vostra. Castellammare è delle persone che la difendono. E le persone che la difendono oggi dicono: via la camorra da Castellammare. Noi come rappresentati politici saremo sempre in prima linea a ribadirlo con più forza”.








