Maggioranza in bilico sulla manovra

La manovra del 2018 partirà da una cifra di 19,6 miliardi ma nella maggioranza va...

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La manovra del 2018 partirà da una cifra di 19,6 miliardi ma nella maggioranza va in scena uno strappo. Mdp annuncia il dissenso al Documento economico finanziario (Def) e, per protestare, ritira dall’esecutivo il viceministro Bubbico. Un messaggio politico anche se gli scissionisti del Pd per il momento usciranno dall’aula e non voteranno contro il governo. Come spiega Alessandro Barbera, in vista delle trattative d’autunno il ministro dell’Economia Padoan avrà a disposizione un tesoretto da un miliardo di euro. Nel commentare la giornata politica Marcello Sorgi parla della “zampata di D’Alema sul governo”.

Manovra da 19,6 miliardi di euro. “Priorità a giovani e povertà”

Il governo definisce la legge di bilancio: sarà finanziata dalla lotta all’evasione Niente aumenti dell’Iva, per le nuove spese potranno essere usati solo 3,8 miliardi

Il governo ha messo a punto la manovra economica per il 2018 da 19,6 miliardi di euro. «Daremo la priorità – ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – a giovani, povertà e investimenti». Iniziano a definirsi i primi dettagli della legge di bilancio, che per un quarto sarà coperta con misure che derivano dalla lotta all’evasione, soprattutto quella dell’Iva. Padoan ha parlato di interventi «selettivi», date le poche risorse disponibili, che sarebbero comunque utili a proseguire il rafforzamento della crescita, che «sta guadagnando robustezza».

Dei quasi 20 miliardi complessivi di manovra, solo 3,8 potranno essere usati infatti per nuove spese. Nella legge di Bilancio sono comprese anche le cosiddette «clausole di salvaguardia» che valgono 15,7 miliardi: in questo modo il governo ha disinnescato gli aumenti dell’Iva per il prossimo anno e lo ha fatto utilizzando il maggior deficit autorizzato da Bruxelles. Al netto però di questi stanziamenti, le risorse disponibili sono appunto meno di 4 miliardi. Secondo il ministro «l’impatto sulla crescita delle misure espansive è comunque significativo, lo 0,3%» del Pil.

Quanto anticipato ieri dal governo non è piaciuto a Mdp che voterà oggi la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (per cui è necessaria la maggioranza assoluta) «per evitare che arrivi la Troika», ma non la parte che anticipa gli interventi della legge di Bilancio. Le posizioni sono ancora distanti, tanto che il vice ministro agli interni Filippo Bubbico (Mdp) si è dimesso dall’incarico.

La manovra disegnata dal governo comunque prevede sul fronte delle entrate, coperture per 8,6 miliardi, composte per il 40 per cento da tagli di spesa e per il 60 per cento da entrate aggiuntive grazie al recupero dell’evasione e alla Webtax, che potrebbe regolare i guadagni delle grandi aziende di internet. Non si escludono inoltre le privatizzazioni, su cui il governo sta ancora valutando come agire. La parte restante della manovra, da 10,9 miliardi, sarà invece in deficit.

Sul fronte delle nuove spese (i 3,8 miliardi), il governo conta di mettere in campo 600 milioni per il Reddito di inclusione e la lotta alla povertà, che salgono a 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020; 2,6 miliardi saranno destinati alle spese correnti, tra cui ci sono le risorse destinate al rinnovo contrattuale del pubblico impiego. Altra voce è quella da 338 milioni, che salgono a 2,1 miliardi nel 2019 e 4 miliardi nel 2020, per gli interventi di riduzione del costo del lavoro per i giovani neo-assunti. Infine 300 milioni sono destinati agli investimenti per Industria 4.0.

Padoan ha comunque spiegato che la situazione attuale «non permette compiacimenti» ed è necessario continuare lungo il sentiero stretto indicato dal governo. Nonostante ciò, c’è un «significativo miglioramento del mercato del lavoro», ha detto il ministro citando il milione di posti in più guadagnati rispetto al settembre del 2013.

Per la manovra del 2018 intanto è arrivata una richiesta diretta dalla Corte dei Conti e dalla Banca d’Italia, che chiedono di non fare passi indietro sulle pensioni, evitando quindi modifiche che potrebbero mettere a rischio la tenuta dei conti pubblici.

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lastampa/Manovra da 19,6 miliardi di euro. “Priorità a giovani e povertà” NICOLA LILLO

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