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o Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia si è eretto a protagonista indiscusso del campionato di Serie B 2024-2025, trasformandosi in un’arena dove destini sportivi si sono incrociati, regalando verdetti tanto crudeli quanto esaltanti. Tra le sue mura sono andate in scena storie di gioie incontenibili e dolori cocenti, la vera essenza del calcio. Un palcoscenico che ha visto i padroni di casa della Juve Stabia vivere una stagione da protagonisti, ma che ha anche emesso sentenze decisive per le sorti di altre nobili decadute del calcio italiano.
La Salvezza delle Vespe e le Lacrime delle Rivali
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Il cammino della Juve Stabia, guidata con maestria da Guido Pagliuca, ha trovato il suo primo, fondamentale, sigillo il 15 marzo. La vittoria casalinga contro il Modena ha consegnato alle Vespe un biglietto per la permanenza in cadetteria con un anticipo quasi disarmante. Un traguardo mai scontato e per questo da celebrare come un vero e proprio trionfo, frutto di programmazione e di un gruppo coeso capace di sovvertire i pronostici di inizio stagione.
Ma la gioia del “Menti” è stata spesso la disperazione degli avversari. Il 16 febbraio, il Cosenza cadeva sotto i colpi dei gialloblù, una sconfitta che ha segnato l’inizio di una crisi profonda, culminata con un amaro ritorno in Lega Pro. Un destino quasi identico è toccato alla Salernitana il 5 aprile. Il gol di Fortini, che fissò il risultato sull’1-0 per la Juve Stabia, non solo condannò i granata alla sconfitta ma costò la panchina a Roberto Breda. Nonostante l’arrivo di Pasquale Marino abbia successivamente rinvigorito la squadra, portandola a un’insperata qualificazione per gli spareggi play-out contro il Cittadella, quel pomeriggio di primavera al Menti rese evidente che per la salvezza diretta sarebbe servito un autentico miracolo sportivo alla società del patron Iervolino.
Il Miracolo della Reggiana Firmato Dionigi
A proposito di miracoli, quello compiuto dalla Reggiana ha avuto proprio nel catino di Castellammare di Stabia il suo epilogo più glorioso. In una serata che resterà impressa nella memoria dei tifosi emiliani, la squadra ha conquistato una salvezza che, prima dell’arrivo del tecnico Davide Dionigi, sembrava un’utopia. La vittoria ottenuta sul campo delle Vespe è stata la firma su una rimonta incredibile. Dionigi ha saputo rivitalizzare un gruppo allo sbando, infondendo compattezza, determinazione e una rinnovata fiducia nei propri mezzi. La Reggiana si è trasformata in una macchina da battaglia, solida e pronta a lottare su ogni pallone, incarnata dal carisma e dalle parate decisive del suo portiere, Francesco Bardi, simbolo di una ricetta vincente.
Una Storia Riscritto: Sampdoria, dal Baratro agli Spareggi
Il 13 maggio è andata in scena un’altra serata carica di tensione e storia. La battaglia calcistica contro la Sampdoria di Alberico Evani si è conclusa con un pareggio a reti bianche che, inizialmente, sembrava aver condannato i blucerchiati. L’episodio chiave porta la firma di M’Baye Niang: a tu per tu con il portiere, con la porta spalancata, l’attaccante ha incredibilmente sprecato il pallone che avrebbe potuto significare la gloria e, soprattutto, la salvezza. Lo zero a zero finale, unito agli altri risultati, aveva decretato la retrocessione della Sampdoria in Lega Pro. Tuttavia, un colpo di scena ha riscritto la storia del torneo: la penalizzazione inflitta al Brescia ha rimescolato la classifica, garantendo la salvezza diretta al Frosinone e spedendo una Sampdoria incredula ma rediviva agli spareggi contro la Salernitana.
L’Inizio di un Sogno Chiamato Playoff
A coronamento di una stagione memorabile, il “Menti” ha spinto le Vespe verso un traguardo ancora più prestigioso. La vittoria del 1° maggio contro il Catanzaro di Fabio Caserta è valsa il pass per i playoff. Quel successo ha aperto le porte a notti magiche, a sfide contro Palermo e Cremonese che, indipendentemente dall’esito finale, resteranno per sempre incise nella storia del calcio a Castellammare di Stabia, a testimonianza di un’annata in cui lo stadio di casa è stato davvero il dodicesimo uomo in campo.