Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Stefano Salvi

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Protagonista dell’edizione di oggi della nostra rubrica è Stefano Salvi, centrocampista della Juve Stabia. Stefano è nato a Roma nel 1987 e proprio in una delle squadre della Capitale, la Lazio, ha assaggiato la massima serie, senza però esordire, nella stagione 2005/06. Le stagioni più importanti, però, Salvi le ha vissute con la maglia di Como, Treviso e Lecce. In estate è stato prelevato proprio dalla società pugliese, dove ha militato nelle ultime tre stagioni.

Stefano non nasconde che già prima che firmasse per la Juve Stabia era evidente la concretezza del progetto del Presidente Manniello e che proprio la voglia di vincere del Patron è stata una spinta in più ad accettare le Vespe. Dopo un inizio di stagione vissuto con qualche acciacco di troppo, il roccioso centrocampista sembra aver definitivamente recuperato, tornando in campo con continuità. Lo stesso Stefano ci dice di non avere ormai problemi e di aver bisogno solo di mettere più minuti possibili nelle gambe.

Durante la sua esperienza a Lecce, Salvi ha lavorato con Piero Braglia, allenatore che alla Juve Stabia ha centrato risultati incredibili. Il centrocampista ci confessa che il tecnico toscano e Fontana sono due allenatori completamente diversi per carattere e modo di porsi, non nascondendo però la speranza che i due possano presto avere in comune le vittorie conquistate alla guida della Juve Stabia.

Dote migliore del suo stile di gioco, come lui stesso ci conferma, è la fase di interdizione e di rottura del gioco avversario; aspetto invece in cui Stefano sente di dover migliorare è la gestione del nervosismo. Spesso infatti gli avversari la “buttano” sul gioco sporco e sulle provocazioni e non sempre è facile placare il nervosismo. Da centrocampista di lotta i suoi idoli sono comprensibilmente calciatori come Roy Keane e Vinnie Jones, che del temperamento e dell’agonismo facevano la propria arma migliore. Centrocampisti come quelli appena ricordati sono da sempre un modello per Salvi.

Con Stefano si è rinfoltita la colonia romana gialloblù; oltre all’ex Lecce ci sono infatti Capodaglio e Lisi ad accentuare il carattere romano dell’attuale Juve Stabia. A dispetto del numero 17 che campeggia sulla sua maglia, Salvi non è un tipo scaramantico né ha riti particolari cui dedicarsi prima di entrare in campo. La scelta del 17 è dettata dalle tante cose belle che per Stefano si ricollegano a quel numero ed è anche un omaggio alla mamma, nata proprio in quel giorno.

Raffaele Izzo

Si ringraziano l’Ufficio Stampa della Juve Stabia e Stefano Salvi per la disponibilità


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