Una mia considerazione su tutto ciò che vedo e sento

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Una mia considerazione su tutto ciò che vedo e sento, di Amelia Ciarnella, racconto della maestra in pensione che, con una rubrica fissa, collabora con il nostro giornale.

Quando si arriva a novant’anni, chi li ha, rimane sorpreso che siano passati tanti anni così in fretta senza nemmeno accorgersene!

Ed è così per tutti.

Finché si è giovani, si pensa a tutto tranne all’età che avanza e passa veloce.

Oltretutto nei tempi attuali la vita si è allungata parecchio rispetto a prima.

Nel mio paese di allora, c’era un solo uomo che aveva la fama di essere il più vecchio del paese, ma non superava nemmeno gli ottant’anni.

Oggi invece ci sono tanti centenari sparsi ovunque e col tempo forse, riusciranno anche ad inventare “l’elisir di lunga vita” e si vivrà finché si vorrà. – Chissà!

Solo che, forse, vivendo troppo a lungo, molti ci arriverebbero col cervello “bacato” a causa della demenza senile molto diffusa.

Ma il problema non esiste più perché, pare, abbiano inventato anche l’intelligenza artificiale, e con quella rimedierebbero a molte cose.

E chi appunto, avrebbe questa demenza senile, basterebbe fargli risistemare quella parte del cervello che non funziona più tanto bene come prima e diventerebbero tutti dei superuomini oppure delle superdonne!

E ancora, visto che viviamo in una società poco scolarizzata, perché molti ragazzi di oggi danno poca importanza alla cultura e leggono pochissimo; chi volesse acculturarsi per darsi più importanza, ma senza faticare troppo, si farebbe “installare” nel cervello, un’intelligenza artificiale.

Così, senza sprecare tempo a studiare per prendere una laurea, con quella falsa intelligenza, fregherebbe tutti!

Durante una trasmissione ho sentito che ci sono in giro delle idee piuttosto strane.

Alcuni giovani sia maschi che femmine, si stancano di tutto e non sapendo più cosa desiderare e chiedere, dicono: sono stanca di essere donna, voglio diventare uomo e cambio sesso.

Poi, quando si stufa di essere uomo, tornerà donna.

Se l’uomo è delle stesse idee e la pensa alla stessa maniera, farà la medesima cosa e cambierà sesso pure lui.

Ma tutto questo forse, (e credo anche!) avverrebbe soltanto nella loro immaginazione, ma lontano dalla camera operatoria!

Un ragazzo ha detto inoltre che gli piacerebbe partorire per togliersi la curiosità di sapere cosa si prova!

Un altro lo hanno fatto vedere mentre si accarezzava sorridente e felice un grosso pancione di forse nove mesi e uno specialista inquadrato nella camera operatoria, in “tuta da lavoro”, ha aggiunto che sarà lui il primo ginecologo a far partorire un uomo! – Auguri!  –

Forse se tornasse di “moda” la cintura di castità, questi simpatici ragazzi, vorrebbero provare anche quella, per “sperimentare” come ci si sta dentro!

Certo è che col tempo se ne vedranno delle belle.

Ma ovviamente niente da obiettare.

I tempi sono quelli che sono e ognuno è libero di fare e pensare ciò che vuole.

L’unica cosa da aggiungere è che i giovanissimi di oggi non hanno alcuna colpa di certi comportamenti strani che a volte assumono.

E’ sempre e soltanto l’ambiente in cui vivono e le persone che frequentano, ad influenzarli. E in ogni senso.

Oppure sono lasciati troppo soli e i loro genitori non se ne occupano abbastanza.

Vuoi per i troppi impegni di lavoro, vuoi per l’eccessivo benessere, che sfocia a volte nel lasciar fare ai propri figli ciò che vogliono, sebbene troppo immaturi.

Fatto è che se i giovani sono lasciati a loro stessi e liberi di fare quello che gli passa per la testa, a volte combinano anche guai, senza accorgersene e senza volerlo. Una cosa ben nota.

Questo perché quando sono troppo giovani, non danno importanza a nulla.

Non perdono tempo a riflettere su niente, perché niente sembra loro così grave come poi si rivela. Pensano una cosa e subito la fanno.

Si è vista una giovane donna che, pentita della sua attuale “sembianza” di maschio, ha detto che già dall’età di dieci anni, le piaceva diventare uomo.

Poi, appena è cresciuta e le si è presentata l’occasione, si è sottoposta ad una cura “specifica” che l’ha fatta riempire di peli da ogni parte, baffi compresi.

Pare non le siano cresciute nemmeno le mammelle.

Ora però è pentita di quella decisione presa senza rifletterci sopra e vorrebbe ritornare donna.

Però non sa se ci riuscirà.

Questi sono i tempi di oggi che, penso, riguarderà solo una piccola minoranza dei ragazzi che, col tempo e crescendo, si spera, diventeranno maturi e cambieranno idea.

Io, ovviamente, da mamma e nonna novantenne, preferisco i tempi miei di allora.

Quelli erano diversissimi da quelli di oggi, ma più sani, semplici e sicuri, oltre che belli.

Ne sento sempre la nostalgia. Penso in particolare alla campagna che mi è rimasta nel cuore, specie in primavera, quando cominciano a spuntare i primi fiori sugli alberi.

Sono i mandorli a fiorire per primi, che annunciano la primavera.

Poi quando l’aria si riscalda e la primavera si estende, tutti gli alberi fioriscono e riempiono l’aria di infiniti profumi.

Ed è tutto una completa meraviglia!

Poi con l’estate ogni fiore si trasforma in frutto ed è bellissimo passarci accanto e staccare dal ramo di un albero un fico fresco.

I primi che spuntano sembrano sempre i più buoni, chissà perché. Nel mio terreno ce n’erano di vari tipi, ma quelli “romanelli” piccoli e marroncini, mi piacevano molto di più.

In definitiva, anche se ogni epoca ha i suoi vantaggi e svantaggi, ognuno preferisce la sua epoca, soprattutto perché piena di ricordi.

AMELIA Ciarnella

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