Roma, Jonathan Silva presentato alla stampa: “Non so dire quando rientrerò”. Monchi: “Dobbiamo stare zitti e lavorare”

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NOTIZIE AS ROMA – È appena andata in scena la conferenza di presentazione del neoacquisto giallorosso (l’unico di questa finestra di calciomercato invernale). Il ds Monchi con il benvenuto ufficiale a Jonathan Silva con queste parole: “Diamo il benvenuto a Jonathan, in bocca al lupo. Siamo convinti che farà un buon percorso con noi”, ha detto il dirigente.

Iniziano le domande dei cronisti:

Per Silva: Quali sono le tue caratteristiche tecniche?
“Sono quelle per le quali mi hanno scelto, sono qui per integrarmi in questo gruppo”.

Per Monchi: Cosa l’ha colpita del calciatore ?
“Ha fatto un buonissimo percorso all’Estudiantes, al Boca e allo Sporting. Ha le caratteristiche del terzino che piace ad Eusebio. E’ giovane, può crescere”.

Per Silva: Quali sono le tue prime impressioni?
“Le infrastrutture sono ottime. Questo è un club molto importante, con il mister non ho ancora avuto modo di parlare ma quando ci sarà tranquillità lo faremo”.

Per Monchi: Un bilancio di questa sessione di mercato?
“E’ uscito Castan in prestito così come Nura, Emerson e Moreno in vendita. Nura e Leandro non avevano giocato, Emerson e Moreno hanno avuto una scarsa partecipazione. Abbiamo fatto il mercato in linea con ciò che la società poteva fare, si poteva fare meglio ma ora che conosco meglio la società è più facile per me. Devo migliorare, ma sarò una possibilità per essere ancora meglio”.

Per Silva: a chi ti ispiri e che idea hai del calcio italiano?
“Il campionato italiano è forte, occorre essere sempre concentrati al massimo ed assumersi le responsabilità nel momento di giocare”

Per Monchi: lei si aspetta qualcosa in più dai top player della squadra?
“Nessuno può essere contento per il quinto posto. Non bisogna cercare responsabilità ma soluzioni. Il primo responsabile sono io, perciò se qualcuno cerca un responsabile per il momento che la squadra vive, lo trova qui. Tutti possiamo migliorare a livello individuale: i calciatori, il tecnico…La responsabilità massima è del ds che ha l’autonomia, la responsabilità di prendere decisioni in autonomia”.

Per Monchi: si aspettava che in Italia fosse più facile vendere che vincere? La situazione le era chiara fin dal primo giorno?
“Il ds deve dire qualcosa per proteggere la società. Credo che guardare indietro su ciò che ho trovato qui non mi aiuta, credo di dover guardare in avanti e cercare di costruire una Roma più vicina a quella che i tifosi vogliono. E’ il momento di stare zitti e lavorare di più, di mettere sul tavolo ciò che abbiamo dentro. Dobbiamo capire che i tifosi sono arrabbiati e assumere ognuno la propria responsabilità, io per primo. Dobbiamo provare ad essere più vicini al livello strutturale della società. Non è importante il passato ma il presente ed il futuro”.

Per Silva: Quando pensa di poter scendere in campo?
“Per il momento mi sento bene, stavo lavorando nella squadra in cui mi trovavo. La mia aspettativa è quella di unirmi al gruppo il prima possibile. Non sono in grado di dire quanti giorni ci vorranno in questo momento”.

Per Monchi: quando è arrivato ha detto che è bvenuto perché poteva essere Monchi. Quanto abbiamo visto di Monchi?
“E’ vero, ho detto così. Se lei mi conosce, sa che io vendo e compro tanto. Sono convinto che devo migliorare e prendo la mia responsabilità perché sono convinto di dover fare meglio. Sono 9 mesi che sono arrivato e oggi conosco meglio la società e sono un professionista migliore di quando sono arrivato. Non cerco alibi, ma il lavoro di un ds non è solo il lavoro del presente. Potrei pensare solo a me e non alla società ma bisogna che io pensi per prima cosa alla Roma, per seconda alla Roma e per terza, forse, a me stesso”.

Per Silva: vuoi spiegare ai tifosi le tue caratteristiche?
“Vi sarà capitato di vedere le mie partite, sono tatticamente ordinato, attacco lo spazio anche senza palla, difendo e mi propongo in fase offensiva”.

Per Monchi: lei rifarebbe gli acquisti fatti in estate? Ritiene di aver fatto acquisti buoni, discreti o sufficienti?
“Ogni giorno si impara in questo lavoro e io 7 anni fa ho capito che quando un acquisto non funziona bisogna cambiare. Non è andato bene. Ieri mattina è arrivata una offerta più o meno equivalente a quanto lo abbiamo pagato ed èp andato. Inoltre il giocatore voleva giocare in vista del Mondiale. Riconoscere e non perseverare negli errori. Gli acquisti? Possiamo prenderli uno per uno ma ci sono tante cose che influiscono. Sono convinto che il calciatori che restano prima o dopo cominceranno a giustificare il loro acquisto. Karsdorp è infortunato, Schick non è mai stato al 100%, Under non parla italiano ma nelle ultime partite è più vicino a quello che pensavamo. Dare un giudizio oggi non è giusto”.

Per Silva: ha sentito Aquilani in questi giorni?
“Non sono più in contatto con lui ma ricordo che mi parlava bene del calcio italiano”.

Per Monchi: l’hanno delusa i calciatori che ha trovato quando è arrivato?
“L’allenatore non è un tema, non ho niente da dire, devo solo aiutarlo giorno per giorno. Per me questa squadra ha tanta qualità. Li guardo allenarsi tutti i giorni e per me sono giocatori forti tecnicamente, tatticamente e fisicamente. A livello individuale, ugualmente, sono sorpreso. Quando sono arrivato ed ero più rilassato di adesso, ho notato calciatori di livello veramente alto. Oggi è più difficile perché il momento della squadra non è buono, ma non cambio la mia opinione. Pensate che abbiamo venduto un calciatore con una sola presenza al Chelsea, questo vuol dire che la squadra è forte”.

Quanto tempo fa ha saputo dell’interessamento della Roma?
“Qualche giorno fa, quando l’ho saputo non ho avuto dubbi”.

Per Monchi: Blind era un obiettivo?
“Abbiamo parlato con il procuratore di Silva a inizio mercato, quando abbiamo sentito voci su Emerson. Blind è stato offerto 4 giorni fa e abbiamo concluso che non era il giocatore che volevamo prendere dal punto di vista tecnico ed economico. E’ stato offerto, valutato e scartato”.

Per Monchi: la Roma ha già ricevuto offerte per Alisson?
“No, nessuna offerta. Faccio io una piccola domanda a voi. Cominciare a parlare il 1 febbraio di chi resta e chi va non fa bene alla squadra. Cominciamo a parlare di gioco, tattica e tecnica perché così sarà meglio per tutti”.

Diretta testuale di Claudia Demenica Copyright vivicentro common

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