Napoli fuori dall’ Europa League, un’eliminazione che fa male ma che può risultare vantaggiosa

Fallisce la “remuntada”, al San Paolo il Napoli non va oltre l’ 1-1 e saluta l’...

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Fallisce la “remuntada”, al San Paolo il Napoli non va oltre l’ 1-1 e saluta l’ Europa. Febbraio nero per gli uomini di Sarri sul piano dei risultati e degli episodi, anche contro il Villareal nonostante una strabiliante prestazione non è arrivata la vittoria.

Gli azzurri giocano un primo a ritmi elevatissimi rimettendo in equilibrio il discorso qualificazione con un bolide di Hamsik che si infila all’ angolino; un Napoli padrone del gioco a cui non mancano svariate chance per il raddoppio. Eppure a inizio ripresa il Villareal trova il gol qualificazione frutto di un pallone scodellato in area che diventa una parabola imparabile e finisce all’ incrocio dei pali con Reina immobile. Gli azzurri, trascinati da un pubblico meraviglioso, provano a ribaltare la situazione ma gli spagnoli alzano le barricate e la partita finisce in parità: il Napoli esce dall’ Europa League ai sedicesimi.

Un’ eliminazione che brucia visto il modo in cui è maturata ma dalla quale si possono cogliere anche aspetti positivi. Di sicuro c’è il grande rammarico di aver vanificato quanto fatto fino a questo momento in una competizione sicuramente alla portata.

Il Napoli infatti aveva stravinto il gruppo D: 6 vittorie su altrettante partite, 22 gol fatti e sol 3 subiti; nelle tre uscite al San Paolo aveva totalizzato 15 reti. Insomma vi erano tutti i presupposti per migliorare il risultato della scorsa stagione, quando con Benitez alla guida fu eliminato in semifinale dagli ucraini del Dnipro, ed andare fino in fondo. Un’ altro aspetto da non tralasciare è il Ranking Uefa: complice anche il tonfo della Fiorentina a Londra contro il Tottenham l’ Italia si allontana pesantemente dal terzo posto occupato dall’ Inghilterra.

L’ aspetto positivo, sottolineato dallo stesso Sarri, è che ora squadra può concentrarsi esclusivamente sul campionato e preparare con la giusta tranquillità e serenità le restanti dodici partite. Un motivo in più per puntare allo scudetto e per guardarsi le spalle, considerando che la Fiorentina è a sole cinque lunghezze e lunedì ci sarà proprio la sfida decisiva all’ Artemio Franchi. Poi Chievo, Palermo, Genoa, Udinese e Verona prima della trasferta di Milano contro l’ Inter.

Il risvolto negativo potrebbe essere la gestione della rosa; l’ Europa League aveva costituito una vetrina importante in cui venivano utilizzati gli uomini che trovavano minore spazio in campionato. Risulta difficile ora per questi ultimi, Gabbiadini su tutti, ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa fase della stagione.

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