Napoli e la sfida contro la Fiorentina. Lotta tra passato e futuro

Gli azzurri si focalizzano alla sfida contro la Fiorentina che, per alcuni, può avere un sapore speciale

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Napoli in campo contro la viola domenica alle 12.30

 

Ne mancano due. Le ultime due finali per sognare la Champions.  Traguardo che a febbraio sembrava irraggiungibile ma che, grazie a una serie di recuperi, ora invece è un vero e proprio obiettivo per Gattuso e i suoi.

 

Una parola: grinta

L’augurio è quello di vedere, domenica alle 12.30, lo stesso e identico Napoli visto contro l’Udinese nella giornata di martedì. Difficile dire la stessa squadra effettiva, visto che dovrebbe tornare Demme a centrocampo e Politano insidia Lozano a destra, ma l’obiettivo è quello di vedere la stessa squadra affamata di domenica. Una squadra che sa sempre cosa fare e che abbia la convinzione di lottare e credere su ogni palla.

 

Un Napoli Osimheniano

L’uomo in più e, momentaneamente, trascinatore è Victor Osimhen. Il nigeriano è senza ombra di dubbio l’arma in più per Gattuso. Basti pensare che, nonostante non abbia mandato il pallone in porta martedì, è comunque considerato da quasi tutti come il migliore in campo, come l’MVP di quella sfida. E’ stato l’uomo capace di non realizzare un grande punteggio(in termine di gol) ma di aver fatto giocare meglio i loro compagni. Per le prossime due Gattuso si affida a lui per continuare a rincorrere la Champions, ricordando che il Napoli è comunque padrone del proprio destino.

 

Una Firenze che attende e…attenderà

Gattuso che dunque sabato sera sbarcherà con tutta la squadra azzurra a Firenze. E chissà che il ritorno verso Napoli al termine della partita non sarà un addio Firenze, ma un arrivederci. Anche perché il rapporto tra ADL e lo stesso allenatore è difficilmente ricucibile. A tal proposito, ecco quanto riportato dal quotidiano Il Mattino sulla tematica:

 

“Gattuso conserva i suoi messaggi, ricorda gli scontri con il presidente e le parole nel periodo di fine gennaio e febbraio. Non ha mandato giù i dubbi presidenziali durante la malattia all’occhio, i suoi continui suggerimenti, le critiche per i gesti di affetto ai dipendenti di Castel Volturno. Ed è motivo per cui il faccia a faccia che è atteso dopo-Verona potrebbe anche durare pochi minuti. Anche il tempo dell’addio. “

        

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