<em>Ha fatto molto discutere l’intervista rilasciata giorni fa ad Aldo Cazzullo dal cardinal Ruini, dove si è parlato di molti temi, compreso Salvini e dell’indebolimento della Fede.
La Fede farà risorgere la Politica? o magari la Coscienza Morale?
Giorni fa per la testata “Il Corriere della Sera” il Cardinal Ruini ha rilasciato un’intervista ad Aldo Cazzullo, dove ha parlato delle “notevoli prospettive” che Salvini ha davanti a sé, del declino dell’autorevolezza della Chiesa e del declino che il cattolicesimo di sinistra ha davanti a sé.
Sebbene la nostra Costituzione, indichi il nostro Paese come Laico, risulta comunque inevitabile, almeno in Italia, sentire il parere di personaggi autorevoli, quale è il Cardinale Ruini, in merito alle faccende politiche attuali che si verificano in casa nostra. Si è criticato molto il modo in cui Salvini “strumentalizzi” il simbolo religioso del crocifisso e delle sue invocazioni ai piani alti delle sfere celesti. Eppure sta di fatto, che molti Italiani, lo sostengono, condividono il suo pensiero, anche perché “rafforzato” da questo suo “lato umano” e “consapevolmente mortale”. Salvini non si definisce come l’ “invincibile sceso in terra per salvarci tutti con poteri soprannaturali”, ma come un alter ego maschile di Giovanna D’Arco, si mostra in “prima linea” per “accollarsi” le responsabilità che comportano governare e guidare il Paese. Al Cardinale Ruini, Salvini “piace”, nell’intervista ha dichiarato in merito alle sue capacità politiche e comportamenti :«Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti. Penso che abbia notevoli prospettive davanti a sé; e che però abbia bisogno di maturare sotto vari aspetti. Il dialogo con lui mi sembra pertanto doveroso, anche se personalmente non lo conosco e quindi il mio discorso rimane un po’ astratto. Sui migranti vale per Salvini, come per ciascuno di noi, la parola del Vangelo sull’amore del prossimo; senza per questo sottovalutare i problemi che oggi le migrazioni comportano». In merito al suo gesto di baciare il Rosario :«Il gesto può certamente apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità. Non sarei sicuro però che sia soltanto una strumentalizzazione. Può essere anche una reazione al “politicamente corretto”, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico».
Monsignor Nunzio Galantino, ex segretario della Cei e attuale presidente dell’Apsa, (l’amministrazione che gestisce il patrimonio immobiliare della Santa Sede) a ” Il Messaggero ” ha invece dichiarato in merito al “dialogo” proposto dal Cardinale Ruini: «Bisogna stare attenti perché se il dialogo vuol dire cominciare a rimettere in piedi vecchi collateralismi io con questo tipo di dialogo non voglio avere nulla a che fare perché sappiamo già dove hanno portato i vecchi collateralismi. Questo lo sa anche il card. Ruini che è stato tanti anni presidente della Cei».
Nella nostra parte di mondo, comunemente chiamata Occidente, la religione ha spesso avuto funzione di “Collante” per tenere saldi i confini politici. Si ricorda di Costantino che con l’Editto di Milano del 313 riconobbe la libertà di culto: all’epoca il numero di cristiani era notevole, non era il caso di perseguitarli tutti, e così per farli sottostare al potere dell’imperatore, gli fu riconosciuta la libertà di culto. Nei secoli si susseguirono lotte e complotti tra le autorità politiche e religiose: fu già con Papa Gregorio II e il re dei Longobardi Liutprando nel 712, che ci fu una concessione di terreni (il re Longobardo glieli donò per farsi riconoscere nella sua autorità) , del Castello di Sutri e dell’area circostante il nord di Roma con i quali il Papa aveva così da occuparsi non solo delle anime ma anche di possedimenti. La storia è andata avanti, specialmente in Italia, numerose sono state le lotte, gli intrighi e gli accordi tra le autorità politiche e il Papato. Per molto tempo i Papi rivendicavano il potere non solo sulle anime, ma anche sulle terre dove i corpi delle anime vivevano. Non sorprende dunque se ancora oggi, autorità religiose parlano di questioni politiche, sebbene ci siano parti del mondo in cui la religione, sia unicamente un fatto privato, intimo, che non risulta essere “l’impulso” che stimola la coscienza politica.
E’ ancora radicata in noi l’idea che se ci si professa credenti si sia maggiormente affidabili in ambito politico, non bisognerebbe invece ricordarsi che la Politica riguarda l’essere umano e la sua coscienza che non necessariamente è condizionata da una Fede specifica? Se questo pensiero fosse maggiormente diffuso, ci si soffermerebbe maggiormente a valutare la persona nel suo complesso, guardando alla sua formazione, culturale e sociale, valutando bene anche il suo livello di coerenza. Come diceva James Russell “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione” e “Nessun uomo può realizzare grandi cose se non è profondamente sincero quando ha a che fare con se stesso”, insomma è necessario valutare una profonda rivoluzione culturale che coinvolga l’intera comunità, affinché si senta coinvolta nei “fatti della politica” e non “affidarsi” o “delegare” a terzi. E’ vero che esiste il sistema elettivo, ma ciò non deve distogliere la nostra coscienza morale e politica dal tenere alto l’interesse e sentirsi legittimati a guardare alla classe politica ” sul nostro stesso piano visivo ” e non idolatrarli come detentori di poteri risolutivi fuori dalla nostra portata.
In una società, la Legge garantisce la convivenza civile tra esseri umani che sono i Cittadini in una Società, ma spetta anche ai Cittadini garantire alla Legge la sua esistenza credendo nei pilastri che erge a garante della difesa dei Valori e Diritti Umani Inalienabili.
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