Ieri 22 febbraio c’è stato l’incontro al Ministero della Salute tra i rappresentanti delle associazioni di pazienti in cura con la Cannabis medica e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Ne avevamo anticipato la data e gli argomenti nell’articolo del 14 Febbraio 2022 “I pazienti della cannabis-terapeutica ritornano al Ministero della Salute per programmazioni e valutazioni”.
L’incontro è stato complessivamente ritenuto positivo. Finalmente infatti è stato indetto un tavolo tecnico permanente per affrontare gli annosi problemi dei pazienti della cannabis terapeutica la cui condizione è stata fino ad oggi notevolmente disagiata, spesso addirittura perseguita e incomprensibilmente misconosciuta dalla politica e dalle istituzioni, nonostante che in Italia si stima siano circa cinquantamila coloro che ricorrono alla terapia della cannabis medica.
Tuttavia si è ancora in una fase progettuale anche se pare ormai avviata e, per la prima volta, c’è un dialogo serio e costruttivo con gli organi competenti che sembra abbiano la reale intenzione di attuare delle politiche più efficaci a favore della produzione e reperibilità delle terapie.
I temi più urgenti e discussi infatti sono stati quello dell’approvvigionamento attraverso nuove importazioni, che si traduce nella volontà di non lasciare scoperti i pazienti come avviene tutt’ora, e quello dell’ampliamento della produzione da parte dell’istituto farmaceutico militare, attualmente troppo scarsa e molto lontana dal reale fabbisogno.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha scritto sulla propria pagina Fb ”Cannabis terapeutica: continuiamo a lavorare per il raggiungimento dell’autosufficienza produttiva. Stamani un altro incontro con associazioni di pazienti e tecnici per discutere sulla produzione nazionale della #cannabis ad uso medico. Andiamo avanti per rendere accessibili queste cure a chi ne ha bisogno!”. E pochi giorni addietro in merito al referendum bocciato dalla Consulta sulla liberalizzazione della Cannabis “La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il referendum sulla Cannabis. Il quesito referendario proponeva di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative. Accolgo con favore questa decisione. L’unica cannabis che sosteniamo è quella ad uso terapeutico Noi con l’Italia”.
Santa Sarta del Comitato Pazienti Cannabis terapeutica all’uscita dell’incontro ha dichiarato che è stato positivo “… vediamo finalmente da parte della politica un interesse ad ascoltare le istanze dei pazienti, speriamo che queste criticità vengano prese in carico e risolte. Ci hanno rassicurato che al prossimo incontro verranno chiamate in causa anche le Regioni con la convocazione di un rappresentante della conferenza Stato-Regioni per rendere omogenea la legge a livello regionale, questa è una delle urgenze più critiche riscontrate dai pazienti. Un’altra è quella delle carenze, abbiamo dimostrato che il fabbisogno stimato nazionale non è comparabile con quello reale e quindi bisogna aumentare importazioni e produzione”.
Per Canapa Caffè Carlo Monaco ha detto che “L’incontro è andato bene perché ci hanno anticipato su alcune problematiche che noi stessi presentiamo, quindi siamo allineati. Purtroppo non c’è soluzione immediata per la carenza nelle farmacie, noi i suggerimenti li abbiamo portati ma tutto dipende dal riconoscimento di un fabbisogno reale, che attualmente è molto sottostimato”.
Alberico Nobile di Deep Green ha aggiunto “Penso che un passo alla volta le cose vadano sulla buona strada. il Ministero della Salute si è messo sul nostro piano, ha capito le nostre intenzioni e problematiche. Nel breve tempo bisogna dare il via a nuove importazioni da altri distributori e inoltre l’istituto farmaceutico deve aumentare la sua produzione poiché come minimo abbiamo almeno 400 chili di mancanza. Era presente un loro rappresentante e ha capito che bisogna agire subito, non si può più rimandare”.
Alessandro Raudino di Cannabis cura Sicilia social club ha evidenziato che “Oggi abbiamo avuto l’ennesimo incontro e, a differenza del primo abbiamo avuto più risposte. Io sono diffidente per natura, penso che la vera risposta la avremo solo quando ci daranno in mano tutti gli strumenti per curarci in maniera continuativa ed efficace”.
Andrea Trisciuglio di La Piantiamo ha sottolineato “Parto pessimista per sperare di gioire alla fine. Guardando tutte le realtà antiproibizioniste ho visto che le lotte vengono vinte sempre con i malati, per questo siamo in tanti qui con il desiderio di far sentire la nostra voce e far valere i nostri diritti”.
Lello Ciampolillo Senatore Movimento 5 stelle è stato meno soddisfatto “La sensazione è che si stia fermi, nessun passo in avanti né dal Governo né dalle forze di maggioranza che non hanno intenzione di risolvere il problema dei malati”.
L’avvocato Lorenzo Simonetti ritiene che “i punti fondamentali riguardano l’aggiornamento delle patologie che possono curarsi con farmaci a base di cannabis. Ancora più importante è la sua valutazione presentata al Ministero di aggiornamento del decreto Lorenzin con riferimento al fatto che la cannabis non è solo un trattamento sintomatico ma soprattutto una vera e propria cura per molte malattie. In ultimo, l’avvocato Lorenzo Simonetti ha voluto rimarcare l’interesse di tutti i pazienti a conoscere i soggetti che saranno individuati dal Ministero della Salute per produrre la cannabis terapeutica da acquistare in farmacia”.
(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)
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