ESCLUSIVA – Castellammare, ecco le parole di Sergio e Marcella Celoro al 50esimo anniversario del Teatro Cat

Castellammare di Stabia, ieri si è festeggiato il 50esimo anniversario della nascita del Teatro Cat...

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Castellammare di Stabia, ieri si è festeggiato il 50esimo anniversario della nascita del Teatro Cat

Castellammare di Stabia, oggi si festeggia il 50esimo anniversario del Cat Castellammare di Stabia, grande fermento nella città delle acque per il 50esimo anniversario della nascita del Cat, fondato da Ciro Madonna ed Italo Celoro nel 1968, diventa Cooperativa di teatro nel 1976.  Presenti all’anniversario di quella che è un’istituzione culturale in città, personalità politiche quali il Sindaco Gaetano Cimmino, l’assessore alla cultura e Vicesindaco, Lello Radice, il Consigliere Comunale Francesco Nappi (M5S) e tutto il suo team. Ma anche grandi personalità del mondo artistico quali Gaetano Amato, Lucio Pecoraro, Piero Pepe, Anna Spagnuolo, Peppe De Rosa e Valerio Apice.

La Redazione di Vivicentro.it è stata presente all’evento ed ha avuto la possibilità di intervistare Sergio e Marcella Celoro, i figli di Italo Celoro, che insieme ad Agostino Di Somma, e a tutti i ragazzi del Cat, mantengono viva l’essenza di questa organizzazione.

E’ stata una grande emozione ripercorrere le tappe della nascita del Cat fino ad arrivare ad oggi, dove grazie a voi il Cat continua ad essere una grande realtà cultura sul territorio

Risponde Sergio: E’ stata una grande emozione rivedere tanti amici che attraverso il Cat sono diventati dei professionisti, in barba a tutti coloro che dicevano che il Cat non sarebbe sopravvissuto alla morte dei due fondatori, e invece siamo qui a lavorare con grande impegno. Il ricordo di ciò che è stato ci segue sempre e cerchiamo di migliorare in tutto quello lasciato dai fondatori della cooperativa.

Il Cat promuove cultura, vuoi mandare un messaggio ai giovani e all’amministrazione affinchè possa promuovere di più la cultura

Risponde Marcella: Io credo non si debba avere paura del teatro, ci si diverte da morire e si scoprono tante emozioni, è un veicolo magico. Tutti i ragazzi che vogliono anche solo provare, il 24 siamo qui per la riunione formativa. Questa è una realtà in cui ci si diverte ma si studia anche e soprattutto, per formarci realmente. Speriamo di poter collaborare con l’amministrazione, magari facendo parte anche dei cartelloni cittadini.

Agostino, tu fai parte della grande famiglia del Cat. Cosa rappresenta per te?

Io da piccolo ho sempre amato il teatro. Ho conosciuto Marcella che mi ha proposto di entrare a far parte di questa famiglia come musicista ma nel corso del tempo ho collaborato anche come attore. Per rispondere alla tua domanda, per me far parte del Cat significa la concretizzazione di un sogno e di quello che volevo fare nella vita, maestro, attore di teatro, respirare la polvere delle scene e tento insieme ai fratelli Celoro di rendere questa realtà del Cat sempre più grande.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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