Difficile per chi siede negli scranni essere cannibale di se stesso

Difficile per chi siede negli scranni essere cannibale di se stesso: approvata, con il 95% di Si e 5% di No, la Legge sulle pensioni ai parlamentari

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Solo qualche mese fa è stata approvata con il 95% di Si e 5% di No, la Legge sulle pensioni ai parlamentari anche nel caso in cui non dovessero arrivare a fine Legislatura. Difficile per chi siede negli scranni essere cannibale di se stesso.

I parlamentari, quando devono prendere decisioni importanti per il loro futuro, quello dei propri cari, dei propri discendenti fino alle generazioni future, non hanno mai avuto dubbi, tentennamenti, incertezze, approvano Leggi pennellate a loro misura.

Un “suddito” italiano, dopo circa 40anni di duro lavoro riesce, se il fato non gli è stato avverso, a prendere una pensione che supera di poco le mille euro; un parlamentare venuto dal nulla in soli 4 anni di “duro lavoro” riesce ad accumulare, vita natural durante un introito mensile che nella peggiore delle ipotesi raggiunge 5000 euro in su.

Paghette parlamentari :

Una “misera paghetta” di 3 mila euro al mese riesce a malapena a far sopravvivere parlamentari che si sono seduti almeno per qualche ora negli scranni di Palazzo Madama e Montecitorio, solo per dovere di cronaca 3 deputati si trovano in queste condizioni.

Altri ancora che sono stati in carica solo 68 giorni, poi si sono dovuti dimettere per incompatibilità, ma guarda caso, che fortuna, prendono un vitalizio di 3000 euro. In un anno riescono a “racimolare” circa 40 mila euro.

Nei mesi scorsi si è svolta una votazione per l’abolizione di queste pensioni, ebbene solo in 26 parlamentari hanno votato per l’abolizione, mentre 498 hanno votato per la non abolizione.

Escamotage :

Nel caso in cui la legislatura crollasse prima della fine temporale dei suoi giorni, l’onorevole pensione la prenderanno lo stesso, anche senza aver maturato i fatidici 4 anni 6 mesi ed un giorno di mandato.

Ai deputati e senatori in carica basterà versare circa 3 mila euro al mese per riscattare quei mesi mancanti alla fatidica data del 24 settembre 2022. Per la transitiva matureranno automaticamente il diritto al vitalizio compiuti i 65 anni d’età.

Per tanti altri deputati e senatori che in tanti anni di “praticantato” politico hanno fatto le radici, il problema non esiste, le loro “paghette” saranno sempre talmente pesanti, da consentire loro una vita lontana dai problemi quotidiani che devono affrontare chi li ha eletti.

E vissero felici e contenti :

Proprio in questi giorni, abbiamo avute altre 2 sentenze emesse dal Consiglio di giurisdizione di Montecitorio, e dal Consiglio di garanzia di Palazzo Madama. Questi organismi agiscono in regime di autodichia.

Per non parlare del ripristino dei vitalizzi ai parlamentari condannati in via definitiva a pene detentive non indifferenti; solo per fare un esempio, Roberto Formigoni ex senatore e governatore delle Regione Lombardia, dopo l’annullamento della delibera Grasso Boldrini, avrà la sua bella pensione vita natural – durante.

Come lui tanti altri “galantuomini” che hanno riempito le cronache per le loro “marachelle giudiziarie”, potranno godersi il “giusto riposo”, il tutto a carico dei contribuenti.

La politica è come la natura, in cui nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Morale :

In politica, tranne poche eccezioni, il cannibalismo è solo un “modus vivendi” per continuare a “sfamare” se stessi ed i propri cari.

Mauro Lo Piano / Redazione Sicilia

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