Il Consigliere Di Martino verso il partito di Renzi, Italia Viva

Intervista al consigliere comunale Andrea Di Martino che illustra il suo modo di fare politica....

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Intervista al consigliere comunale Andrea Di Martino che illustra il suo modo di fare politica. Alcune sue proposte per le Terme e il problema rifiuti

Il Consigliere Di Martino verso il partito di Renzi, Italia Viva

Castellammare di Stabia – Approfittando di una pausa dei lavori di una commissione, pausa che per nostra responsabilità si è protratta più del normale, abbiamo intervistato il consigliere comunale Andrea Di Martino del gruppo consiliare Bene Comune – Stabia hub.

Dal 1997 al 2004 consigliere comunale, per un anno vice sindaco con la Giunta sindaco Pannullo, alle ultime elezioni amministrative candidato sindaco, non eletto e attualmente occupa i banchi dell’opposizione.

Iniziamo la chiacchierata con Di Martino chiedendoli un giudizio complessivo sull’amministrazione comunale, rimandando a più avanti le questioni specifiche.

“E’ un’amministrazione che tentenna, che non scioglie i nodi della città, un sindaco che temporeggia su tutti i problemi”.

Oltre al ruolo che lei svolge in Consiglio comunale, luogo in buona sostanza in cui i problemi rimangono circoscritti, e le numerose questioni che posta su fb, le chiediamo se questo è il modo attraverso il quale i problemi vanno affrontati e risolti.

E’ un modo di svolgere il ruolo di consigliere comunale frutto della crisi della politica. I movimenti che hanno caratterizzato gli anni ’90 non ci sono più e, a mio avviso, se vogliamo ripartire, dobbiamo guardare alla prossimità. Guardare non al locale ma ancora in maniera più ristretta. Occorre che alla gente sia dia la percezione che la politica ha ancora una sua validità, partendo quindi dalla buca sulla strada di casa o dalla sporcizia che stazione per giorni per arrivare, passo passo dal vicoletto al quartiere, dalla città alla Regione e via di seguito”.

Il consigliere rappresenta questo suo modo di vedere e affrontare la politica come una sorta di cerchi concentrici; insomma partire dal centro, che rappresenta le piccole cose per ampliare la veduta e le azioni andando sempre più, e appunto a fasi successive, vero l’esterno dei cerchi che rappresentano i grossi problemi.

“Il mio blog è diventato un punto di riferimento dell’intera città, dove mi segnalano disservizi e disagi. Ho la funzione di un megafono e credo che questo sia il ruolo del consigliere comunale e solo così penso si possa dare l’impressione che svolgi un ruolo concreto”.

Non le sembra consigliere che la città, i cittadini sono esclusi dalla politica, già comunque lontani dalla stessa per conto loro?

“Sì, sono esclusi ma non è un ruolo che compete al consigliere comunale, ma spetterebbe ai partiti politici. Partiti politici che sono completamente assenti.
Io mi metto a disposizione della città e questo non vuol dire che dobbiamo parlare solo della buca, anzi attraverso questi problemi dobbiamo arrivare a parlare, per esempio della guerra in Turchia. Non mi manca la visione del mondo, ma sono purtroppo problemi lontani dalla gente, problemi che non sono percepiti”.

Allora non c’è speranza?

“Assolutamente no. Sono fiducioso. Per cambiare questa percezione c’è bisogno di una nuova narrazione partendo appunto dai problemi vicini alla città”.

Restando sempre su questa tematica le chiediamo, visti i tanti problemi che la città presenta, se anche lei, come molti, registra una sorta di rassegnazione da parte dei cittadini.

“Si c’è rassegnazione e questo rende più difficile il ruolo del Consigliere comunale.
Troppe promesse sono state fatte e troppo lento il processo di concretizzazione. Ai cittadini è stata raccontata una città con una serie di realizzazioni. Anche se qualcosa è stato fatto, tutto è avvenuto così lentamente tanto da creare disincanto e i benefici non sono stati resi visibili”.

Di Martino a sostegno di questa tesi porta ad esempio la firma importante avvenuta ieri dell’accordo tra il Parco Archeologico di Pompei e il Comune di Castellammare di Stabia per l’istituzione del Museo Archeologico all’interno del Palazzo Reale di Quisisana.
Un protocollo che 18 anni fa, in qualità di vice sindaco portò lui in Consiglio comunale e solo ieri è stato firmato l’accordo. La realizzazione avverrà – aggiunge – entro il 2021, quindi venti anni ed è spiegabile la sfiducia.

Le terme, la pulizia della città e i rifiuti. Problemi più volte da lei affrontati e sottoposti all’attenzione dell’Amministrazione comunale. Nell’ultima riunione della massima assise cittadina sono state costituite due commissioni apposite per le Terme e per i rifiuti. Non pensa che se si cominciasse a provare a rispolverare qualche vecchio metodo di fare politica, dall’assemblea al dibattito, dagli incontri al volantino ecc..sarebbe il tutto più incisivo?

“Sì, se si riuscissero a coinvolgere i cittadini. Il tema è che oggi non riesci più perché mancano, come abbiamo già detto, i partiti. Comunque si avverte il bisogno di interessare maggiormente i cittadini ma non c’è nessuno strumento nuovo.
C’è stato il tentativo del movimento 5 stelle, ma il fallimento è evidente, poi le primarie ma anche questo tentativo di partecipazione si è perso per strada. Purtroppo ora non abbiamo altri strumenti per rilanciare la politica”.

Nell’ultimo Consiglio comunale lei ha esternato la sua posizione sui rifiuti e le inadempienze della ditta incaricata. Di fronte ad una città sporca, maleodorante lei non condivide la soluzione di recessione del contratto. Allora come si risolve il problema?

“Questa ditta in passato lavorava bene, rispettava complessivamente il contratto. Oggi c’è qualcosa che non funziona. A mio avviso manca il sistema di direzione, d’indirizzo e controllo sia da parte degli uffici comunale che da parte dell’assessore competente che dovrebbe essere più presente. Il problema potrebbe essere risolto imponendo il rispetto del contratto applicando le sanzioni previste, cosa che non è stata mai fatta e da qui il “rilassamento” della ditta”.

L’Amministrazione comunale pare non sia di questo parere e l’opinione di Di Martino resterà probabilmente inascoltata.

Qual è la sua opinione sull’attivazione delle Vecchie Terme?

“Intanto bisogna agire e con determinazione. La soluzione è a mio parere semplice. Per riattivare le vecchie Terme occorrerebbero 2/3 milioni di euro, somma alla portata di soggetti privati che sono interessati alle Vecchie Terme. L’amministrazione comunale non si azzarda a intraprendere questo percorso perché ha paura di fallire e nel frattempo temporeggia”.

Secondo lei ci sono problemi importanti che non sono all’ordine del giorno e che invece meriterebbero attenzione?

“Trasporti nella città e dalla città verso l’esterno oltre che la realizzazione di nuovi parcheggi. Problema importante è decongestionare il traffico con alcune soluzioni possibili. Trasporto via mare; linea ferroviaria trasformata in tram veloce; potenziamento della vesuviana con un doppio binario e qualche collegamento verticale dalla montagna alla città.
Due grandi parcheggi alle zone estreme: Terme nuove e zona Cirio e il problema movimentazione potrebbe trovare possibile soluzione”.

Per concludere questo nostro incontro chiediamo al consigliere comunale Di Martino il suo attuale posizionamento politico.

“Sto guardando con attenzione il partito Italia Viva di Renzi. Parteciperò alla Leopolda e se mi convincerò al mio ritorno darò vita al comitato cittadino e anche al gruppo consiliare”.

Ringraziamo il Consigliere Di Martino che ritorna in commissione per continuare i lavori momentaneamente lasciati.
Giovanni Mura

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