Ai domiciliari imprenditore per caporalato: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

Il Commissariato di Capo d’Orlando (ME) e i CC della Tutela del Lavoro di Palermo hanno eseguito l’arresto di un 64enne di Brolo per caporalato aggravato dall’esposizione a pericoli del lavoratore extracomunitario

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Un’intensa attività di indagine in materia di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (meglio conosciuta con il nome di caporalato) è stata avviata, nel circondario di competenza, dalla Procura della Repubblica di Patti.

Nell’ambito di tali complesse attività di indagine, nella mattinata del 3 febbraio scorso, la Squadra di polizia amministrativa del Commissariato di Capo d’Orlando, insieme al Gruppo dei Carabinieri della Tutela del Lavoro di Palermo, ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un soggetto sessantaquattrenne originario di Brolo per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravata dall’esposizione del lavoratore a situazioni di grave pericolo.

In particolare, è stato accertato come tale soggetto, nel corso del tempo, abbia sottoposto ad una condizione di assoluto e brutale sfruttamento un inerme cittadino extracomunitario, obbligandolo ad accettare un trattamento economico del tutto irrisorio e palesemente sbilanciato rispetto all’orario di lavoro effettivamente svolto.

Inoltre, il soggetto arrestato aveva esposto il lavoratore straniero ad una situazione di grave pericolo, ad altissimo rischio di infortuni sul lavoro, adibendolo all’impiego di macchine utensili (smerigliatrice, flex, trivella), senza avergli mai fornito il benché minimo dispositivo di protezione individuale, in palese violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’imprenditore, approfittando dello stato di bisogno del lavoratore, della necessità di costui di procurarsi i più elementari mezzi di sostentamento e di ottenere il relativo permesso di soggiorno, lo aveva inoltre costretto ad accettare una situazione alloggiativa fortemente degradante, facendolo vivere all’interno di un container del tutto precario ed inagibile, privo dei benché minimi requisiti igienici e sanitari, come puntualmente accertato da personale ASP del Distretto Sanitario di Patti, all’uopo intervenuto.

Lo stesso imprenditore, infine, aveva costretto il lavoratore a subire un’evidente e reiterata violazione della normativa in materia di orario di lavoro, periodo di riposo e di ferie. L’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica di Patti, è stato posto agli arresti domiciliari.

Il cittadino extracomunitario, in conformità delle norme in materia di protezione ed assistenza previste dall’art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione, è stato affidato ad operatori dell’associazione “Penelope”, e ricoverato presso una struttura di accoglienza gestita da tale associazione.

Adduso Sebastiano

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