Juve Stabia: Ciro Polito, in ufficio come in campo: Mia!

Il trionfo della Juve Stabia e la conseguente promozione in Serie B hanno molti padri....

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Il trionfo della Juve Stabia e la conseguente promozione in Serie B hanno molti padri. Franco Manniello, condottiero e garante di un’intera Città; Fabio Caserta, giovane stratega dall’enorme lucidità; Clemente Filippi, perfetto punto di aggancio tra squadra e società; Gianni Improta, stile ed esperienza al servizio delle Vespe; ovviamente i ragazzi terribili in maglia gialloblù, feroci ed uniti come belve che agiscono in branco. Accanto a loro si aggiungono gli indiscutibili del Direttore Sportivo stabiese: Ciro Polito.

Il dirigente della Juve Stabia ha costruito, per il secondo anno consecutivo in prima persona, una squadra perfetta in ogni componente, tecnico ed umano. Polito, infatti, ha sempre operato dando prevalenza alla persona sul calciatore, comprendendo che la buona riuscita di un’operazione di mercato è subordinata in primis a fattori e valori umani, senza i quali nemmeno il più capace dei calciatori è in grado di essere determinante.

Dopo l’ultimo anno da calciatore, vissuto proprio con la maglia della Juve Stabia, il passaggio dalla porta alla scrivania per Polito è stato immediato. Ennesima intuizione, in stile Caserta, di Franco Manniello, che non ha esitato a dare fiducia al suo ex calciatore quando Polito ancora non aveva ultimato di togliere i guanti. Come in campo, da portiere, chiamava la sfera prima di uscire dai pali, Polito ha portato quel “Mia!” spesso urlato in campo anche in sede di calcio mercato. Intuizione, coraggio, lungimiranza e nessuna esitazione nel fiondarsi in un’operazione di mercato, che sia una scommessa su un calciatore di esperienza o una giovane promessa da valorizzare.

A ben vedere, già il mercato del gennaio 2017, diretto dalla regia di Polito, seppur inizialmente contestato ha portato risultati importanti, che hanno impiegato un po’ a germogliare. In quella sessione di mercato arrivarono infatti, Paponi ed Allievi, diventati totem nonché Capitani dell’attuale squadra schiacciasassi, e Cutolo, poco performante a Castellammare ma nelle due successive stagioni MVP dell’Arezzo; segnale che l’ex estremo difensore non aveva visto male nemmeno guardando al forte esterno offensivo napoletano.

Nei due campionati successivi, lo scorso e quello appena concluso, è arrivata la firma di Polito su tante operazioni che possono definirsi capolavori: i nome sono tantissimi, difficili da ricordare tutti. Paolo Branduani, il miglior portiere della Serie C, è stato un acquisto last minute di due estati fa, quando l’estremo difensore veniva da una stagione condita da sole otto presenze. A lui, seppur in campo sia distante, si affianca Luigi Canotto, scaricato a cuor leggero dal Trapani dopo il poco spazio concessogli e subito bloccato da Polito: ora si contano sulle dita di una mano quelli che non ritengono il 18 gialloblu uno dei migliori, se non il migliore, esterno del campionato.

In questa stagione, poi, il Direttore Sportivo ha puntellato l’opera d’arte gialloblu con gemme preziosissime. Magnus Troest, diventato quasi di troppo in Serie B, alla Juve Stabia è tornato ad indossare elmo ed ascia da Vichingo abbattendosi su tutti gli attaccanti avversari; Max Carlini, preso fulmineamente dopo il fallimento della Reggiana, in gialloblu ha vestito i panni del Conte, uomo forse come nessuno in grado di incidere sulle sorti delle Vespe a suon di classe pura. Non può essere dimenticato poi il ritorno di Adriano Mezavilla, scambiato alla pari con la Reggina per Zibert: il momento in cui la B è iniziata a diventare realtà. A loro, non più giovanissimi, si affiancano due baby; Giacomo Calò e Salvatore Elia.

“Jack”, dopo un anno di apprendistato, è stato eretto a faro del centrocampo stabiese. Polito lo disse ai nostri microfoni all’indomani dell’eliminazione playoff con la Reggiana (di Carlini): “La scommessa da vincere è Calò, nemmeno lui sa quanto è forte”. Detto – fatto: Calò in breve è esploso, divenendo il prototipo del perfetto regista; personalità, corsa, visione di gioco e precisione balistica da cecchino per il piccolo Pirlo stabiese. Al suo fianco l’intuizione più bella di Polito, quel Salvatore Elia prelevato senza proclami dall’Atalanta. Semplicemente lo spacca partite della Juve Stabia, un mix di velocità e tecnica devastante per i rivali. Probabilmente, senza quell’operazione a luci spente con i bergamaschi, l’esito del campionato delle Vespe sarebbe stato differente. Ora l’obiettivo è strappare la conferma in gialloblù del giovanissimo esterno, messosi in luce a Castellammare.

Un’estate di voci, operazioni e valutazioni sta per iniziare per Polito, pronto a gridare ancora: “Mia!”

Raffaele Izzo

Foto: Antonio Gargiulo – SS JUVE STABIA

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