Il Pd messinese si divide. Italia Viva di Renzi a Catania fa il pieno

Il segretario provinciale si dimette. Esponenti del Pd lo avevano chiesto per essere stato alla...

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Il segretario provinciale si dimette. Esponenti del Pd lo avevano chiesto per essere stato alla Leopolda. Afflusso alle Ciminiere di Catania per Renzi.

Il Pd messinese si divide. Italia Viva di Renzi a Catania fa il pieno

“Rassegno le mie irrevocabili dimissioni da segretario della Città metropolitana di Messina e lascio il Partito democratico, di cui faccio parte sin dalla nascita e per il quale mi sono speso con impegno e lealtà fino all’ultimo, nella speranza di qualche segnale che potesse consentirmi di continuare il mio mandato”

ha comunicato oggi Paolo Starvaggi con una lettera inviata al segretario nazionale Nicola Zingaretti e al vicesegretario provinciale del Pd nella quale ha spiegato le ragioni della sua decisione

“Purtroppo, dopo l’attacco mediatico strumentale ed ingiusto messo a segno contro la mia persona ed estremamente dannoso per il partito, non ha avuto l’esito sperato la mia nota del 30 ottobre al segretario Zingaretti, alla Commissione Nazionale di Garanzia ed al Commissario Regionale on.le Losacco, nella quale auspicavo un immediato intervento del Partito Nazionale al fine di “consentire il superamento delle contrapposizioni e delle eccessive tensioni, nell’interesse supremo del partito e nel rispetto delle regole statutarie”.

Anzi, dopo avere consegnato alla stampa un comunicato, in cui ho nuovamente dichiarato di volere rimanere nel Pd e di non condividere la scissione di Renzi, concordato con il commissario regionale che mi invitava a chiarire la mia posizione e continuare nel mio incarico, ho avuto l’amara sorpresa, nell’articolo che riportava il mio comunicato, che proprio Losacco ha nominato un sub-commissario regionale con delega per Messina, che pur non interferendo con il mio incarico di segretario provinciale, ha consentito all’on.le Navarra di portare l’ennesimo attacco nei mie confronti, strumentalizzando tale nomina ed affermando

“Ho apprezzato molto la sensibilità del Commissario Regionale Losacco che, prendendo atto dei comportamenti contraddittori del segretario Starvaggi, ha deciso di nominare un subcommissario regionale per la provincia di Messina. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso insieme alla maggioranza dei componenti degli organismi provinciali che, in oltre 100 componenti, mi hanno manifestato di volere lasciare il Pd di Messina, ho dovuto prendere atto che questo non è più il partito che avevamo provato costruire e non ci sono più le condizioni di agibilità politica per continuare. Il clima è divenuto insopportabile, troppi veleni, ripicche, ostacoli, alimentati e portati avanti da pochi, ma si sa distruggere è molto più facile che costruire”.

I problemi all’interno del Partito Democratico messinese erano apparsi evidenti allorquando il 24 ottobre con un documento firmato da 22 esponenti del Pd, fra cui il deputato nazionale Pietro Navarra e il parlamentare regionale Francesco De Domenico, furono chieste le dimissioni di Paolo Starvaggi da segretario provinciale del partito in quanto aveva partecipato da segretario alla Leopolda del 20 precedente a Firenze che aveva celebrato la nascita del partito politico “Italia Viva” fondato da Matteo Renzi il quale ultimo ha lasciato a settembre 2019 il PD.

A spingere infine Paolo Starvaggi alle dimissioni è stata anche la nomina, da parte del Commissario Regionale del PD on.le Losacco, di Gaetano Isaja, ex assessore all’epoca della Giunta Genovesi (20 Settembre 2019 Corsi d’oro 2, ridotta in appello la pena a 6 anni e 8 mesi ad ex deputato Pd e poi Fi, , 1 Ottobre 2019 L’ex parlamentare del Pd e poi di FI condannato a 4 anni e 2 mesi), a sub-commissario regionale con delega per Messina. Gaetano Isaja ha un passato da democristiano eletto per la prima volta al consiglio comunale nelle file del Partito popolare, successivamente transitato alla Margherita al seguito di Francantonio Genovese e poi al Pd sempre al fianco dell’ex onorevole che da sindaco lo ha nominato assessore all’Arredo urbano. Isaja però non ha seguito Genovese nel passaggio a Forza Italia rimanendo fedele ai valori della Sinistra. Un elemento che oggi è divenuto premiante per la sua carriera all’interno del Pd.

Intanto si registra un notevole afflusso di partecipanti oggi alle Ciminiere di Catania in occasione della presentazione anche in Sicilia di “Italia Viva” il nuovo partito politico italiano fondato il 18 settembre 2019 da Matteo Renzi in seguito alla sua fuoriuscita dal Partito Democratico. L’organizzazione parla di circa 5 mila persone al Centro Fieristico di Catania.

Renzi insieme ai fedelissimi Teresa Bellanova ed Ettore Rosato ha fatto capire di essere pronto sferrare l’attacco al Governo regionale di centrodestra

“Caro governatore Musumeci sbloccaci i 6 miliardi di euro che il governo Renzi ha messo con i Patti territoriali e che sono fermi e che devono essere spesi: questo è il presente della Sicilia, poi sul futuro ci sarà modo di pensare e ragionare. La situazione delle infrastrutture in Italia va rimessa a posto, in Sicilia è ridicola. Io vivo in una città in cui in 10 minuti arrivo alla stazione e poi sono a un’ora mezza per andare a Roma o a Milano. L’unità d’Italia non c’è sulle ferrovie, c’è nei libri di Storia e nelle Istituzioni”.

Il nuovo gruppo di Italia Viva all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) è formato in atto da Luca Sammartino, Nicola D’Agostino, Edy Tamaio e Giovanni Cafeo. Formazione caldeggiata dai senatori Davide Faraone e Valeria Sudano.

“Italia Vivaha continuato Renzi nasce per dare risposte concrete: sblocchiamo i cantieri per dare lavoro ai cittadini non reddito di cittadinanza”, spiega l’ex rottamatore che contro gli alleati di governo (a più riprese definito “d’emergenza”) lancia una bordata ricordando che “il Pil è sceso a zero con il governo gialloverde”.

“L’elettorato in Sicilia ha aggiunto Matteo Renzi è storicamente mobile, inoltre è moderato e rifiuta gli estremismi non può stare con Matteo Salvini che è l’estremista per definizione: quindi anche chi ha votato Forza Italia in passato voterà per noi”.

I renziani sono quindi pronti a dare battaglia al governo regionale siciliano di centrodestra e agli ex compagni del Pd. E una quasi inaspettata folla dentro le Ciminiere e in parte anche fuori infiamma Renzi che afferma:

“Noi saremo il primo partito all’Assemblea regionale Siciliana alle prossime elezioni perché abbiamo idee e progetti. Noi sbloccheremo i fondi non spesi. La Sicilia non diventerà bellissima, è già bellissima, ma deve avere il coraggio di sbloccarsi”.

Oggi l’attuale Ministro renziana all’Agricoltura, Teresa Bellanova, del Governo Conti2 giallo-rosso (M5S-Pd-Italia Viva) ha dichiarato a Maria Latella in una intervista di SkyTg24, che le porte di Italia Viva sono aperte anche a Maria Rosaria Carfagna e Renata Polverini, entrambe di Forza Italia “Italia Viva è un programma e una startup della politica che vuole attrarre quelli che vogliono contribuire a migliorare le condizioni di questo Paese, se vorranno venire saranno le benvenute”.

Quel plurale “saranno benvenute” è legato al fatto che Latella aveva chiesto di un possibile ingresso non solo di Maria Carfagna, ma anche di Renata Polverini “Mi piace ha precisato Bellanoval’idea che Italia Viva possa essere il luogo in cui le persone vogliono contribuire a dare un futuro positivo ai ragazzi e alle ragazze e vogliono assumersi la responsabilità di dare legittimità alla politica”.

D’altronde è l’identica traccia politica ripetuta ancora oggi da Renzi alle Ciminiere di Catania “Italia Viva è un soggetto nuovo, è una cosa uova in tutti i sensi. Se non avessimo voluto dare vita a una novità, saremmo rimasti nel Partito democratico. Noi apriamo a tutti, a destra e a sinistra, purché si parli di persone perbene, fresche, innovative”, ha detto l’ex segretario del Pd parlando da Catania col quotidiano livesicilia.it. E ripetendo che la sua apertura è indirizzata anche a Forza Italia: “Noi ci rivolgiamo certamente all’elettorato di Forza Italia. Noi siamo pronti a dialogare con tutti, senza esclusione. A patto che a unirci non sia una tessera o uno schema mentale. Siamo pronti a parlare con chi si sintonizza con noi sulle cose da fare, e sono tante”.

Adduso Sebastiano

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