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La Premier lo cerca, ma Higuain sceglie il Napoli

Il Corriere della Sera scrive su Higuain: “Oggi Gonzalo è un leader, anche se la personalità più forte in squadra resta quella di Reina. Ma dalla porta Pepe non sempre riesce a farsi sentire, e a quello allora ci pensa Higuain, che in certe giocate è come se dicesse ai suoi «andiamo a segnare, noi siamo il Napoli». Ed è a Napoli che vuole vincere, pure se dalla Premier ora lo vorrebbero in molti. Vuole vincere a qui e soltanto quando avrà vinto penserà a realizzare l’altro progetto che per ora ha deciso di rinviare: sposarsi e fare un figlio”

Aereo … Imperiale (Lo Piano, Santarossa)

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E’ in fase d’ultimazione nei cantieri aereonautici italiani, un aereo imperiale da 180 milioni di euro, un simpetalo di scienza, tecnologia, raffinatezza ed eleganza. Per il suo costo si sarebbe potuto potrebbe paragonare alla mitica astronave spaziale Enterprise, sempre alla ricerca di mondi nuovi al di fuori del nostro sistema solare.

Ambienti di Lusso :

L”interno della carlinga e’ stato totalmente modificato, soppresse le vecchie e obsolete poltrone ancora in dotazione negli aerei di linea di tutto il Mondo, anche per le cappelliere stessa sorte, cosi’ come per i 2 piccoli servizi igienici posizionati in testa e in coda degli aerei, in cui noi tutti comuni mortali viaggiatori dobbiamo avere il diploma di contorsionista prima per entrare, per poi prendere posizione sul water., al loro posto ve ne saranno altri forniti di sauna idromassaggio e solarium. 
Molto curato l’arredamento interno, sara’ sicuramente un segreto di Stato conoscere se lo stile sara’ classico, moderno, liberty o shabby, sicuramente non si sara’ badato a spese.  Nella sua capiente carlinga sono stati creati salottini, comode stanze da letto, una cucina fornita di ogni ben di Dio, un vero peccato che non vi sia potuto installare  un campo da golf.
 
I fortunati argonauti parlamentari, saranno ospiti di se stessi, vitto e alloggio saranno come sempre a carico di tutti i contribuenti, anche di quelli che sono costretti a vivere con una pensione di 250 euro mensili o di quelli costretti a morire di stenti in una casa ”macchina”. 
Mentre in Italia continua a piovere sul bagnato, i fortunati parlamentari scorazzeranno nei cieli del Mondo, i loro profumati sederini potranno essere al sicuro spofondando sulle comode poltrone dell’aereo presidenziale. 
Vergogna Made In Italy
Sarebbe giusto finirla con queste ostentazioni di ricchezza da parte di coloro che ci governano, fondate sulle lacrime di chi li mantiene, basta buttare i soldi pubblici con questi costosi tappeti volanti, la fantascienza e’ una cosa, la realta’ un’altra, bisogna stare con i piedi per terra, non tentare di andare a scoprire nuovi mondi al di fuori del nostro sistema solare.
Si parla che in Italia sia tutto in ripresa, niente di piu’ falso, la nostra economia e’ ancora al palo, le piccole attivita’ continuano a morire, fisco e burocrazia continuano ad esserne il vero cancro sociale, si va avanti per raccomandazioni, bustarelle, scambi di favori, la politica del malaffare continua imperterrita nella sua nefanda opera demolitrice.
In questi giorni si e’ molto discusso sugli orologi di Renzi, sul loro costo, sul motivo per cui non sono stati dati in beneficenza: solo polvere negli occhi, in confronto agli sprechi giornalieri, i soldi ci sono ma ma ma escono solo per favorire gli amici e i parenti stretti degli amici, mai per dare un fattivo contributo alla Comunita’. 
Quando si capiranno questi concetti potremmo sperare in un futuro migliore per le generazioni che verranno, oggi la nebbia che appanna milioni di Italiani, e’ ancora piu’ fitta del buio della notte. 
PS :
Solo per avere un’idea di quanti siano 180 milioni di euro basti pensare che ne vengono spesi:
 
  • 10 per la diagnosi precoce delle patologie ereditarie,
  • 45 per le bonifiche dei siti contaminati dall’amianto,
  • meno di 50 per il recupero dell’efficienza del sistema giudiziario,
  • solo 3 per fronteggiare l’Ebola.
 
L’Aereo Imperiale? una vergogna Nazionale.

“Presidente, mi trovo a Caserta: un quarto d’ora e sono da lei”, così nasce l’amore tra Sarri e De Laurentiis

La Repubblica racconta un retroscena sul primo incontro tra Sarri e De Laurentiis in estate: “Sarri è una persona semplice, oltre a essere un maestro della panchina. Ed entrambe le qualità l’hanno aiutato a coronare il suo sogno, spianandogli nella scorsa estate la strada verso Napoli. “Era scritto da qualche parte, visto che sono nato a Bagnoli e da ragazzino tifavo per gli azzurri”. Pure il destino ci ha messo del suo, in effetti. Lo scorso 5 giugno, poco dopo il tramonto, il tecnico aveva appena imboccato l’autostrada del Sole in compagnia della moglie, reduce da un meeting estivo sulla costiera Amalfitana. “Suona il mio cellulare e si presenta a sorpresa De Laurentiis, chiedendomi la disponibilità per fissare il più presto possibile un appuntamento. Certo che sì – gli risposi – mi trovo già a Caserta e in un quarto d’ora sono lì””

Il Punto – 12 gennaio

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Da mesi le banche italiane sono ai disonori della cronaca. Giustamente. Ma l’assenza di credito nel nostro paese non dipende solo dalle malefatte dei loro manager. Ad appesantire i bilanci bancari c’è una forte esposizione verso (tante) imprese zombie. Per uscirne ci vorranno capitale, fusioni e acquisizioni sotto l’ombrello della Bce. Un processo già cominciato che andrà avanti per anni.

Dopo un breve momento di apertura, l’Europa erige muri fisici e simbolici contro i richiedenti asilo. Al di là dei muri, se nel 2016 non arriverà la pace in Siria e negli altri paesi in guerra, altre migliaia di persone sfideranno le politiche di contenimento cercando scampo con ogni possibile mezzo.
Sono oggettivi gli indici bibliometrici nella valutazione dei docenti universitari? Nell’ambito degli studi giuridici sono molte le critiche che li bersagliano. Più o meno fondate. L’importante è non usarli come unico strumento di selezione ma come uno tra altri a disposizione dei valutatori.
Tra i giudici costituzionali eletti dal Parlamento a dicembre, due – Barbera e Modugno – sono costituzionalisti di fama che potranno influire notevolmente sugli orientamenti della Consulta quando dovrà pronunciarsi su questioni spinose. Per esempio, sul nuovo sistema elettorale.
Si applica – con varie eccezioni – anche ai lavoratori della pubblica amministrazione il nuovo articolo 18. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione. Che però apre alcuni interrogativi: il governo – che ha sempre sostenuto il contrario – farà una norma ad hoc? E si estende al settore pubblico anche il Jobs act?

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  • Non sparate (troppo) sul banchiere
    12.01.16
    Massimo Bordignon e Enrico MInelli

    Nella nostra economia resta fondamentale il ruolo delle banche. E la politica europea sul credito determina i parametri perché possa essere svolto. Sarebbe un peccato se nel sistema bancario prevalesse la mancanza di coraggio. Interpretazioni semplicistiche e rischi per la debole ripresa italiana.

  • Perché i muri non possono fermare i rifugiati
    12.01.16
    Maurizio Ambrosini

    Per i rifugiati il 2015 si è chiuso male e il 2016 non promette niente di buono. Se per un breve momento è sembrata prevalere la cultura dell’accoglienza, ora si è tornati alla strategia del contenimento. Ma chi vive in situazioni di guerra continuerà a cercare scampo con ogni possibile mezzo.

  • Giuristi all’indice
    12.01.16
    Marco Ventoruzzo

    L’abilitazione scientifica nazionale si basa, almeno in parte, su misure “bibliometriche” di produttività e qualità accademica. Senza rinunciare a valutazioni qualitative dei singoli lavori di ricerca, possono rappresentare un filtro minimo. Anche in settori restii ad accettarle, come il diritto.

  • La Consulta si rinnova. E la giurisprudenza?
    12.01.16
    Oreste Pollicino


    Finalmente il Parlamento ha eletto i tre nuovi giudici costituzionali: uno studioso di diritto del lavoro e due noti costituzionalisti. Quale contributo porteranno nella giurisprudenza della Corte? Senza dimenticare che le decisioni sono comunque collegiali, si possono fare alcune previsioni.

  • Se il pubblico impiego ha regole uguali al privato
    12.01.16
    Luigi Oliveri

    Si estendono ai dipendenti pubblici gli effetti della riforma Fornero sull’articolo 18. Allora non resta che adottare una legge che modifichi il testo unico sul pubblico impiego. La questione si ripropone per le previsioni del Jobs act. Eventuali norme ad hoc e legittimità costituzionale.

Giuntoli vola in Portogallo per trattare direttamente con Herrera

La Gazzetta dello Sport scrive su Hector Herrera delPorto che piace molto al Napoli: “Bisogna stringere i tempi. Le indicazioni d Maurizio Sarri ci sono già da tempo, servono un mediano ed un difensore. Sono queste le due priorità del mercato napoletano. Ed in questo senso che si sta adoperando il diesse Cristiano Giuntoli. Un obiettivo ben individuato c’è, anche se costa tanto. Si tratta di Hector Herrera, 25 anni, centrocampista del Porto, per il quale sono stati richiesti 30 milioni di euro e ha una clausola di 40 milioni. Un investimento forte, il secondo dell’era De Laurentiis, ammesso che l’operazione vada a buon fine. Ed allora, la missione di Giuntoli è partita, il diesse è pronto a raggiungere il Portogallo per trattare direttamente col giocatore, al quale verrebbe proposto un ingaggio di 2,5 milioni di euro stagione per un quadriennale. La duttilità del centrocampista è quanto serve alla mediana napoletana, Herrera è in grado di ricoprire i tre ruoli alla stessa maniera. In più, è in grado d’inserirsi negli spazi offensivi e di concludere in gol”. 

Nuova querelle Zuniga-De Laurentiis, rallentato il prestito al Bologna

La Repubblica di Bologna fa il punto della situazione sulla trattativa che dovrebbe portare Zuniga alla corte di Donadoni: “Zuniga può fare il terzino sia a destra che a sinistra. E’ fermo da tempo, l’unica incognita sono le sue condizioni di salute. Il valore tecnico è indiscutibile. L’annuncio del colombiano però è stato ancora procrastinato. Il Bologna ammette il rallentamento dell’operazione, ma sostiene che col giocatore e col Napoli sia tutto sistemato. Resta da capire, secondo Casteldebole, quando il laterale destro troverà l’accordo con De Laurentiis per liberarsi. In ogni caso, Zuniga è un’operazione molto più complessa di quella che ha portato Floccari in rossoblù: il Bologna, infatti, otterrebbe il giocatore in prestito con diritto di riscatto, dunque riservandosi la facoltà di stabilire a fine stagione se le sue condizioni fisiche permetteranno il rinnovo o meno. Zuniga, contemporaneame, deve firmare col Napoli un prolungamento del contratto per spalmare il suo ingaggio da 3 milioni netti a stagione. Solo così il Bologna potrà eventualmente riscattarlo a giugno”

Il contratto di Sarri non cambia neanche con lo scudetto

La Repubblica scrive su Sarri e De Laurentiis: “I problemi non li crea: tendenzialmente li risolve. Ed è pure economico, come ha avuto modo di capire il suo nuovo presidente. Ci è mancato poco che il successore di Benitez firmasse in bianco, pur di catapultarsi con il pieno di entusiasmo nella sua bramata avventura napoletana. Stipendio netto di 700 mila euro: un quinto di quanto prendeva lo spagnolo Rafa e molto meno degli altri colleghi top della serie A. Era una scommessa e nella rapida trattativa estiva De Laurentiis l’ha fatto pesare, investendo su Sarri con parsimonia e una robusta dose di furbizia. Il presidente ha infatti puntato il minimo sindacale sul nuovo tecnico, ma allo stesso tempo l’ha blindato con un contratto potenzialmente lunghissimo: fino al 2020, nonostante la facciata della scadenza annuale. L’allenatore, in teoria, non avrà infatti diritto ad alcun “adeguamento” economico. Nemmeno se riporterà lo scudetto a Napoli con un’impresa storica. Casomai per Sarri scatteranno dei premi: 350 mila euro per la vittoria dell’Europa League, 500 mila in caso di qualificazione per la prossima Champions. Del bonus tricolore si sussurra solo, invece. Ammonterebbe a 1 milione: ma le parti – scaramanticamente non confermano. Sarri e De Laurentiis si incontreranno presto: questo è certo. La conferma del tecnico a metà stagione e già scontata ed è altrettanto evidente che il presidente ne riconoscerà i meriti: al di là delle pastoie contrattuali”

Le foto di Frosinone 1 – Napoli 5

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Guarda le foto realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma, che ci racconta così la vittoria schiacciante del Napoli ai danni del Frosinone.

Davanti a circa 20000 spettatori presenti allo stadio “Matusa” con ben 3000 tifosi partenopei, il Napoli di Sarri mette la freccia supera in classifica l’Inter, sconfitta in casa dal Sassuolo, e conquista il titolo di campione d’inverno.

Era dal campionato 89-90 che il Napoli non riusciva ad essere in testa alla fine del girone, un chiaro segnale a tutte le pretendenti alla vittoria finale che questo Napoli c’è e lotterà fino alla fine per conquistare la vittoria finale. La prima battaglia è stata vinta, ora ce ne saranno di altre altrettanto stimolanti!

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Se vuoi vedere le altre foto clicca qui

La controproposta di Kramer a Giuntoli: queste le pretese economiche

La Gazzetta dello Sport scrive: “Se l’operazione Herrera dovesse complicarsi, allora Giuntoli avrebbe già in mano l’eventuale alternativa: Cristoph Kramer, 24 anni, centrocampista del Bayer Leverkusen, nel mirino azzurro anche quando il ruolo di d.s. apparteneva a Riccardo Bigon. Tra Giuntoli e il club tedesco ci sono già stati dei contatti, ma il giocatore ha già fatto sapere che vuole guadagnare due milioni a stagione, rispetto agli 1,5 milioni di euro che intasca dal Leverkusen. Una differenza sostanziosa, che Giuntoli proverà a limare nel momento in cui dovesse saltare la discussione con il Porto per Herrera”.

Cannavaro: “Tornare? Non sarei mai voluto andare via”

Paolo Cannavaro, difensore del Sassuolo, ha parlato durante Tiki Taka su Italia 1:”Il Napoli sa mettere in difficoltà chiunque e i 41 punti sono tutti meritati così come quella posizione e il titolo di campioni d’inverno”.  Festeggiamenti dei tifosi? “Meglio questo che altro”. Tornare al Napoli? “Non sarei mai voluto andare via più che altro, purtroppo è andata così”.Scudetto? “Il Napoli ha qualcosa in più nel gioco rispetto alle altre. Sono partiti male, ma si sono resi conto subito che quel modulo penalizzava tanti giocatori”.

Voglia di studiare, saltagli addosso

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finta occupazione

 

Castellammare di Stabia.  Sfumato, questa mattina, il tentativo di occupare il Liceo Scientifico Severi. Da giorni alcuni rappresentanti di istituto stavano cercando di portare avanti questa forma di protesta, nata senza un motivo ben preciso. Il presunto motivo era “appigliarsi” al decreto “La Buona Scuola” del Governo Renzi. 

 

Un po’ troppo tardi, considerata che la riforma  è stato approvata nel 2015. Già è stata superata e non di poco.  L’istituto superiore è uno dei più grandi della città, conta quasi 1600 studenti e non tutti la pensano allo stesso modo.  Non molti hanno intenzione di occupare l’edificio, infatti le classi quinte, che affronteranno la maturità, non sono assolutamente favorevoli e  questa mattina hanno preferito svolgere regolarmente le lezioni. Solo una parte minoritaria vorrebbe occupare. L’altra preferisce un compromesso con la preside la quale vuole proporre una sorta di autogestione seppur non continua. Solo duecento circa  i ragazzi che sono restati fermi ai cancelli senza entrare. Successivamente si sono recati in auditorium ove hanno avuto un lungo confronto con il DS Marcella Sannoner ad essi si sono aggiunte anche altre classi. 

 

“ Posso sapere le motivazioni di questo, abbiate pazienza io non ho capito il perché state facendo questo. Che volete? Io ho fatto una proposta mi dite “no”, “si” , perché no, perché si e che cosa volete fare e cosa volete.  Perchè io non l’ho capito.”

 

Queste alcune parole della Preside che cercava di comprendere le intenzioni degli studenti. Auditorium pieno e animi surriscaldati che hanno portato anche  alle dimissioni della Rappresentante Clotilde Di Maio (almeno a voce ndr). ”Preside io mi dimetto dal ruolo di rappresentante!“, questo è quello che ha esclamato. Stava per scendere dal palco ma è stata fermata dai suoi colleghi.  E’ stata data la parola agli studenti che hanno cercato di esprimere il proprio pensiero. Quelli più sensati preferiscono scendere a patti con la preside, la quale, vista la scuola appena ristrutturata, sta cercando di non far occupare l’edificio. Molti vorrebbero occupare, pur senza un motivo valido. Il dirigente ha proposto di concedere l’assemblee di istituto dalla prima ora, un’ autogestione “dilazionata” (giorni separati ndr), e la non sospensione dei viaggi di istituzione. Tutto il triennio è orientato in tal direzione. Ad alzare la voce e fare confusione sono i ragazzini di prima e seconda con parte delle terze. 

 

Sulla questione, nei giorni precedenti, sono intervenuti anche ex studenti che hanno cercato di dare qualche consiglio su come affrontare la situazione (avranno notato qualche difficoltà ndr).

 

Al Liceo Severi non si è mai occupato. Nella sua storia la struttura è stata “presa” solo tre anni fa. Correva l’anno scolastico 2012/13 e in parlamento si stava discutendo del Disegno di Legge Aprea. In quel frangente molte scuole d’Italia si mobilitarono contro il DDL.  Anche nella Città delle Acque furono occupate le scuole. Il Liceo Severi fu interessato da tale manifestazione dal 23 al 25 Novembre del 2012, sotto la guida dei rappresentanti Francesco Maria Villani, Gennaro de Risi, Bruno Langellotto, Emilio D’Averio e Giovanni Foti. Tanta era la voglia di dire la propria, associandosi alla protesta di rilievo nazionale, visto il motivo importante. Durò pochi giorni ma molti parlano di un  gesto di notevole  importanza storica per la scuola.  Si sono occupate scuole, nella storia d’Italia, per motivi validi. Tante sono state le lotte per i diritti degli studenti che si sono ottenuti con gesti estremi. 

 

Dopo quasi due ore di “chiacchierata” in auditorium, si è trovato il compromesso con il Dirigente: cinque giorni di autogestione dilazionati e tutte le assemblee dalle ore 8.

 

 

Costanzo Federico

 

ESCLUSIVA – La Juve Stabia cerca il colpo in attacco: Tutino nel mirino, ma…

Dopo l’ottimo risultato ottenuto a Foggia, contro gli uomini di De Zerbi, il calciomercato torna ad essere l’ago della bilancia della stagione. C’è tutto un girone di ritorno da giocare per cercare di raggiungere gli obiettivi stagionali. Il ds Logiudice e il presidente Manniello cercano rinforzi da regalare al proprio allenatore.


Tant’è che torna di moda un nome già emerso nelle scorse sessioni di mercato, Gennaro Tutino. L’esterno d’attacco, di proprietà del Napoli, ma in prestito all’Avellino, non ha avuto modo di esprimere il proprio valore in serie B e il ritorno in azzurro è vicino, così come è certo il suo prestito in Lega Pro. Secondo quanto raccolto, in esclusiva, dalla redazione di Vivicentro.it, al ragazzo la pista che porta dritto a Castellammare di Stabia è gradita, ma non sono stati sciolti ancora gli utlimi dubbi, visto che diverse squadre della stessa categoria della Vespe lo cercano con insistenza. 

A lui, comunque, sarebbe gradita la scelta stabiese per la vicinanza con la sua città natale.


a cura di Ciro Novellino

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A Londra arriva la scuola per genitori ENRICA TESIO*

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«Se sei un genitore, hai una sola certezza: come fai, sbagli». Mia madre ha sempre messo le mani avanti, di fronte alle accuse che le hanno rivolto negli anni le sue due agguerritissime figlie femmine. Il premier inglese David Cameron non sembrerebbe della stessa opinione: è di questi giorni la proposta di creare corsi tenuti da tutor professionisti che insegnino ai neo-padri e alle neo-madri inglesi a crescere al meglio la propria prole. Insomma, parafrasando mia madre, se sei un genitore come fai sbagli, ma se sei un genitore inglese puoi imparare a sbagliare di meno.  

E allora mi immagino un sussidiario della poppata, un abbecedario del bagnetto, un dizionario dei vagiti, un bignami della nanna. Basta nonne che ti consigliano «ai miei tempi i bambini dormivano a pancia in giù» e puericultori che ti rimbrottano «no, i neonati devono sempre stare sdraiati sulla schiena», mentre tu giri e rigiri il piccoletto come un bacarozzo kafkiano. Basta passanti che sbirciano nella carrozzina e suggeriscono di coprire la povera creatura che ha sicuramente freddo, d’altronde non ci sono più le estati di una volta e lo spiffero è sempre lì, pronto a colpire. Da oggi anche il padre koala che passeggia col figlio nel marsupio potrà rispondere agli sguardi torvi delle vecchiette, brandendo il suo 30 e lode in «teorie e tecniche della fascia porta bebé». 

E in Italia? In Italia cerchiamo faticosamente di emanciparci, ma la nostra istruzione in fatto di bambini è molto legata al passato. Conosco madri in grado di tenere un master di retorica tradizionale, fondato sul principio della ripetizione e sulla cifra stilistica del paradosso. Nel corso si insegnano formule come «non mettere le scarpe nuove, che le sporchi», «lavati bene le mani, che mi macchi gli asciugamani», «corri piano, che sudi», «mangia tutto, che in Africa i bambini muoiono di fame», «non si beve l’acqua dopo la banana. Non si beve l’acqua dopo il gelato. Non si beve l’acqua dopo il cioccolato. Insomma non si beve!». Però guai a non fare la pipì ogni ora altrimenti ti esplode la vescica. 

Io ho preso lezione di marketing di banana nera direttamente da mio nonno, specializzato nell’acquisto di frutta brutta, ma buona. Mele bacate e quindi genuine, banane marcescenti e quindi dolcissime, ciliegie con il verme e quindi più nutrienti. Mentre la nonna era maestra in tecniche di sveglia molesta applicata la domenica mattina con passaggio dell’aspirapolvere. Dopo aver risucchiato tende e peli di gatto con tutto il gatto attaccato ai peli, facendo un fracasso del diavolo, è fondamentale che il genitore si rivolga al figlio ormai desto e arrabbiato, con un innocente «oh, scusa, ti ho mica svegliato?».  

Come scordare poi i frequentatissimi workshop di moda e design intitolati «il lungo inverno del paraorecchie» e «come infilare quattro maglioni sotto il grembiule blu delle elementari, trasformando mio figlio in un palombaro nello scafandro»? 

Sono madre da cinque anni, la mia istruzione è ancora elementare, anzi materna, e forse mi farebbero comodo un po’ di ripetizioni come suggerisce Cameron. Però da autodidatta mi viene da dire che il mestiere di genitori non è il più difficile del mondo, semplicemente perché non è un mestiere. E forse, ma dico forse, i figli non sono un progetto educativo, ma una vicenda della vita, imprevedibile e irresistibile. Impari a cambiare i pannolini e i pannolini sono già da archiviare, impari a decifrare il pianto e il bimbo già parla, impari le regole del gioco, appena in tempo per vedertele cambiare sotto il naso.  

E allora non è il problema di quale voce ascoltare, se quella dell’istinto o del tutor autorevole, dei nonni esperti o delle tate modello. Perché non ci sono corsi che tengano, a imparare a fare i genitori te lo insegnano solo i figli.  

*Copywriter e scrittrice torinese, dal 2013 cura il seguitissimo blog «Tiasmo»  / lastampa

Palestre di vita. MASSIMO GRAMELLINI*

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Come si deve comportare il dipendente di un ufficio pubblico che vede i propri colleghi timbrare ogni giorno il cartellino e poi sparire in palestra per irrobustire i muscoli renitenti alla scrivania? Il manuale dell’impiegato modello suggerisce di segnalare i ginnasti ai superiori. I quali provvederanno a punirli, mentre l’eroe godrà della riconoscenza imperitura degli altri impiegati, quelli costretti a sbrigare anche le pratiche dei pelandroni. Ma nella realtà questa ricostruzione si scontra con il noto emendamento Razzi: «Fatti li czz tua». Più che un emendamento, un comandamento. Chi non lo rispetta è perduto. Quando il signor Ciro Rinaldi, impiegato e sindacalista presso l’ispettorato emiliano del ministero dello Sviluppo Economico, ha denunciato i palestrati al suo capo, costui non solo non ha mosso un dito contro i reprobi, ma ha allungato la mano intera contro di lui, esibendosi in blocchi delle gratifiche e controdenunce intimidatorie. Oltretutto un sindacalista che non protegge i nullafacenti è un evidente attentato al luogo comune.

Se si guarda il lato chiaro della Forza, questa storia ha un lieto fine perché Rinaldi ha denunciato gli assenteisti alla magistratura e la sentenza di primo grado li ha condannati a un anno e due mesi per truffa allo Stato. Il lato oscuro è che in ufficio Rinaldi viene scansato da tutti come un appestato, mentre i condannati per ora rimangono al loro posto. E quando vanno al cinema per riposarsi dalle fatiche della palestra, ridendo con Checco Zalone penseranno: «Che Paese marcio, l’Italia. Per fortuna noi siamo diversi».

*lastampa

Petrolio cala sotto 32 dollari a nuovi minimi da oltre 12 anni

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Persistere tensioni Borse Cina fa temere altre frenate economia

Roma, 11 gen. – Il petrolio prosegue e accentua i ribassi, finendo a nuovi minimi da 12 anni a questa parte mentre le persistenti turbolenze dei mercati della Cina fanno temere ulteriori rallentamenti della sua crescita economica. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord cede 1,70 dalla chiusura di venerdì, a quota 31,85 dollari e dopo un minimo a 31,69 dollari, il livello più basso dall’aprile del 2004.

A New York il barile di West Texas Intermediate è sceso fino a 31,55 dollari, minimo dal dicembre del 2003 e successivamente si attesta in calo di 1,36 dollari a quota 31,80.

Da molti mesi l’oro nero accusa forti ribassi a riflesso del persistente eccesso di offerta sul mercato, legato a doppio filo con l’indebolimento della crescita economica in molti grandi Paesi emergenti, a cominciare dalla Cina.

La dichiarazione politica peggiore del 2015 è di Daniela Santanchè. WIL NONLEGGERLO*

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Avete votato in 95 mila e il verdetto finale è stato chiaro: per i lettori dell’Espresso la sparata prima in classifica è quella dell’onorevole di Forza Italia sull’origine ‘misteriosa’ dei piloti dell’Airbus caduto. Al secondo posto Matteo Salvini e i padani vittime della pulizia etnica e Berlusconi a processo come Gesù.

Dopo 10 giorni di voti ed oltre 95 mila preferenze totali, la sentenza dei lettori di Espresso.it è arrivata forte e chiara: fino al giorno lunedì 11 gennaio la peggiore sparata del 2015 è di Daniela Santanchè. Era il 26 marzo 2015, e l’onorevole di Forza Italia decise di dire la sua sul disastro aereo Germanwings, costato la vita a 150 persone.
Questo il tweet: «Che origini hanno i piloti dell’autobus caduto???» (2577 voti, valutazione media del 94%).

In sole 7 parole, un duplice #epicfail. Non solo lo svarione dovuto al “T9” – era ovviamente un Airbus, non un “autobus” – ma pure il veleno allusivo sull’eventuale etnia dei piloti: purtroppo per l’onorevole si scopriranno praticamente subito nome, origini e movente suicida dell’unico responsabile, il co-pilota Andreas Lubitz, biondo e tedesco da genereazioni.

In seconda posizione uno dei politici più presenti nella top 50 di fine anno: Matteo Salvini. Durante un intervento a Radio Padania, il 16 febbraio 2015, pronunciò le seguenti parole:
«Con gli immigrati è in corso un’operazione di sostituzione etnica coordinata dall’Europa… il popolo padano è vittima di pulizia etnica!». Con 2445 voti ed una media del 93%, è medaglia d’argento.

Terza piazza per Silvio Berlusconi, con una delle dichiarazioni più virali dell’anno. Il 16 ottobre 2015, nel pieno di una manifestazione di Forza Italia, non riuscì a trattenersi:
«Anche se mi consigliano di non dirlo… io, Socrate e Gesù Cristo abbiamo subito processi politici» (2293 voti, media 92%).

Nel Movimento 5 Stelle svetta la senatrice Paola Taverna. A Radio Cusano Campus accostò l’opera del Messia a quella del partito di Beppe Grillo:
«Io trovo una vicinanza incredibile tra l’azione rivoluzionaria di Gesù Cristo e l’azione rivoluzionaria alla quale noi del Movimento 5 Stelle stiamo chiamando i cittadini…» (30 novembre 2015 / 14a posizione, 2091 voti, 88%).

Il primo membro del governo spunta alla posizione numero 25. È il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nel giro di 48 ore, a fine gennaio 2015, durante le votazioni del nuovo presidente della Repubblica deliziò il Paese con un doppio carpiato con avvitamento all’indietro:
«Diciamo no a Mattarella». «Voteremo scheda bianca anche alla quarta votazione, non parteciperemo a una scelta maturata esclusivamente dentro il Pd». Ed ecco il capolavoro: «Tutto bene quel che finisce bene: siamo arrivati a Mattarella». «Ho appena votato Sergio Mattarella e l’ho fatto con grande gioia e grande convinzione». «Ho appena sentito il Presidente Mattarella, che ho votato con orgoglio siciliano. Congratulazioni e buon lavoro, Presidente! Gli Italiani possono gioire!» (1970 voti, 80%).

Gli altri leader? Beppe Grillo si attesta alla posizione 19, con l’imbarazzante cinguettio – subito cancellato – in cui roditori, monnezza e clandestini venivano pericolosamente piazzati sullo stesso piano:
«Elezioni per Roma il prima possibile! Prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini» (17 giugno 2015, 2064 voti, media 85%).

Per trovare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la sua proverbiale avversione ai talk show (e alle critiche) dobbiamo scendere alla posizione 32. Era il 26 gennaio 2015, e guardando Piazzapulita dal divano di casa twittò:
«Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia» (1805 voti, media 59%).

Indimenticabili per livello delle argomentazioni utilizzate e “successo” ottenuto in rete altre due dichiarazioni di Silvio Berlusconi:
«Il problema degli sbarchi di clandestini? Basta togliere il motore alle barche!» (19 maggio 2015, 2322 voti, media 91%), e «Avevo anche convinto Gheddafi ad usare il bidet» (22 novembre 2015, 2267 voti, media 89%).

Menzione d’onore per il senatore di Forza Italia Antonio Razzi, uno dei più “apprezzati” negli Stupidari settimanali del nostro sito. Il 20 gennaio 2015, ospite de “La Zanzara” di Radio 24, diede il suo meglio:
«Contro Silvio non si può andare, perché solo lui è il Genio che abbiamo nella Terra. È lui il genio, ed io gli sono fedele. Se per il Quirinale mi dice di votare Totò Riina, che fa cose giuste per l’Italia, io lo voto. Silvio è il mio idolo» (2361 voti, 90%).

*espresso

ISCHIA, IN PROVA L’EX SALERNITANO ROBERTO MERINO

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L’Ischia dopo la sconfitta di sabato interna ai danni del Cosenza per 1-2,ha ripreso gli allenamenti in vista della trasferta di Rieti di sabato contro la Lupa Castelli Romani. Nella seduta di oggi pomeriggio si è aggregato al gruppo il peruviano Roberto Merino classe ’82. Trequartista con passaporto spagnolo,che in Italia qualche anno fa ha indossato le maglie di Salernitana e Nocerina, tra serie C1 e serie B. Il peruviano è reduce da cinque mesi coi peruviani dell’Uniòn  Commercio.  Nei prossimi giorni si valuterà il suo tesseramento.

Nunzio Galantino: “Uscire dal politicamente corretto”

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Segretario Cei, il decentramento è il “centro” dell’Anno Santo

Una Chiesa in uscita anche dal “politicamente corretto”. E’ quanto auspica il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che oggi ha varcato la Porta Santa della Carità a Roma. Il cuore dell’Anno Santo – ha spiegato – è proprio nel fatto che sia decentrato. “Il decentramento porta al vero centro del Giubileo”: lo ha detto nell’omelia della messa con la consulta antiusura, celebrata appunto alla Caritas. “Varcare questa porta – ha detto – è più difficile perché bisogna farlo con il cuore aperto e disponibile alle situazioni personali, alle storie di fatica e di peccato”. “Attraversata la Porta Santa, darete seguito a questo gesto – ha detto Galantino rivolto alla Consulta Nazionale Antiusura – ogni volta che vi farete carico delle storie di disperazione, ogni volta che ascolterete i malcapitati che chiedono la vostra solidarietà, perché siamo chiamati a mischiarci” con i dolori della gente. Infine il segretario della Cei ha ribadito la necessità di “una Chiesa in uscita, come chiede sempre Papa Francesco, in uscita dalla retorica, dal politicamente corretto e da certe sicurezze che ci fanno perdere la gioia di appartenere a Cristo”.

L’Istituto superiore di Sanità: “Nella Terra dei fuochi più morti e tumori anche nei bambini”

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Nei 55 Comuni oggetto di monitoraggio ricoveri “in eccesso” rispetto alla media nazionale e “quadro di criticità” per i bimbi anche nella fascia da 0 a 4 anni.

Mortalità, ricoveri e tumori «in eccesso» rispetto alla media regionale. Accade in Campania nella Terra dei fuochi. A rivelarlo è l’Istituto superiore di Sanità nell’aggiornamento del rapporto sulla situazione epidemiologica nei 55 Comuni definiti dalla Legge 6/2014 come “Terra dei Fuochi”, in relazione allo smaltimento illegale dei rifiuti. In particolare, afferma l’Iss, «si osservano eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni».

IL RAPPORTO  

Il rapporto riguarda 32 Comuni afferenti alla Terra dei Fuochi della Provincia di Napoli e 23 Comuni della Provincia di Caserta. Le patologie oggetto dello studio sono state indagate utilizzando tre indicatori: la mortalità, i ricoveri ospedalieri (disponibili per tutti i 55 Comuni in esame) e l’incidenza dei tumori (disponibile per 17 Comuni della Provincia di Napoli, quelli serviti dal Registro Tumori). 

TUMORI E MORTALITA’  

«La mortalità generale è in eccesso – si legge nel rapporto – rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne». Inoltre, «i tumori dell’apparato urinario risultano in eccesso nei Comuni della Provincia di Napoli in entrambi i generi, con un maggiore contributo ascrivibile al tumore della vescica; la mortalità e le ospedalizzazioni per quest’ultima patologia risultano in eccesso anche tra gli uomini dei Comuni della Provincia di Caserta». 

L’ALLARME SUI BAMBINI  

Per quanto riguarda la salute infantile, si sottolinea nel Rapporto dell’Iss, «emerge un quadro di criticità». In particolare, «eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del Sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni sono stati osservati in entrambe le province» di Napoli e Caserta. I risultati del piano di sorveglianza epidemiologica hanno dunque evidenziato un «carico di patologia, nell’area in esame, per il quale le esposizioni a emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustione illegale dei rifiuti possono avere svolto un ruolo causale o concausale». Da qui la necessità, rileva l’Iss, di «Uu’implementazione del risanamento ambientale e l’immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti con il ripristino della legalità del ciclo dei rifiuti».  

EMERGENZA IDRICA MESSINA: Riunione operativa oggi presso la sede della protezione civile regionale

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Si è svolta oggi presso la sede di Messina della Protezione Civile Regionale, la riunione programmata tra Protezione Civile Nazionale, Genio Civile, AMAM, ACEA (Roma), Acquedotto Pugliese e Sicilia Acque finalizzata alla possibilità di individuare fonti alternative di approvvigionamento idrico in città, individuare interventi per il migliore utilizzo della rete idrica cittadina e fare il punto sui lavori in corso nel territorio del Comune di Calatabiano.

 

Per quanto concerne le fonti alternative, esaminate le problematiche e le possibilità già verificate, il tavolo si è aggiornato a venerdì prossimo con la presenza di RFI al fine di definire i percorsi operativi e sono state analizzate le possibilità per l’efficientamento della rete idrica cittadina conferendo ad AMAM il compito di relazionare entro 10 giorni sullo stato attuale.

 

A Calatabiano, intanto, si procede secondo programma con la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del versante in frana e la definizione del progetto di funzionalizzazione della condotta.

 

Nel corso della riunione AMAM ha fatto emergere la nuova criticità individuata in fondo Parrino sul territorio di Forza D’Agrò dove un movimento franoso rischia di danneggiare ancora la condotta che dal Fiumefreddo porta l’acqua in città.

 

A riguardo, i tecnici di AMAM e del Comune ionico hanno illustrato gli aspetti critici e il progetto degli interventi necessari a scongiurare ulteriori problemi.

Il Commissario Foti ha dichiarato: “Non definirei questa nuova situazione come una vera e propria emergenza ma piuttosto una criticità che non prevede interruzioni di fornitura tali da mettere in crisi la città di Messina e per la quale AMAM ha già studiato gli interventi che partiranno nei prossimi giorni.”

 

Si è discusso anche della realizzazione del secondo bypass e di riparazione della condotta dell’Alcantara a cura di Sicilia Acque che con grande senso di responsabilità ha confermato gli impegni assunti.