La dichiarazione politica peggiore del 2015 è di Daniela Santanchè. WIL NONLEGGERLO*

Avete votato in 95 mila e il verdetto finale è stato chiaro: per i lettori...

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Avete votato in 95 mila e il verdetto finale è stato chiaro: per i lettori dell’Espresso la sparata prima in classifica è quella dell’onorevole di Forza Italia sull’origine ‘misteriosa’ dei piloti dell’Airbus caduto. Al secondo posto Matteo Salvini e i padani vittime della pulizia etnica e Berlusconi a processo come Gesù.

Dopo 10 giorni di voti ed oltre 95 mila preferenze totali, la sentenza dei lettori di Espresso.it è arrivata forte e chiara: fino al giorno lunedì 11 gennaio la peggiore sparata del 2015 è di Daniela Santanchè. Era il 26 marzo 2015, e l’onorevole di Forza Italia decise di dire la sua sul disastro aereo Germanwings, costato la vita a 150 persone.
Questo il tweet: «Che origini hanno i piloti dell’autobus caduto???» (2577 voti, valutazione media del 94%).

In sole 7 parole, un duplice #epicfail. Non solo lo svarione dovuto al “T9” – era ovviamente un Airbus, non un “autobus” – ma pure il veleno allusivo sull’eventuale etnia dei piloti: purtroppo per l’onorevole si scopriranno praticamente subito nome, origini e movente suicida dell’unico responsabile, il co-pilota Andreas Lubitz, biondo e tedesco da genereazioni.

In seconda posizione uno dei politici più presenti nella top 50 di fine anno: Matteo Salvini. Durante un intervento a Radio Padania, il 16 febbraio 2015, pronunciò le seguenti parole:
«Con gli immigrati è in corso un’operazione di sostituzione etnica coordinata dall’Europa… il popolo padano è vittima di pulizia etnica!». Con 2445 voti ed una media del 93%, è medaglia d’argento.

Terza piazza per Silvio Berlusconi, con una delle dichiarazioni più virali dell’anno. Il 16 ottobre 2015, nel pieno di una manifestazione di Forza Italia, non riuscì a trattenersi:
«Anche se mi consigliano di non dirlo… io, Socrate e Gesù Cristo abbiamo subito processi politici» (2293 voti, media 92%).

Nel Movimento 5 Stelle svetta la senatrice Paola Taverna. A Radio Cusano Campus accostò l’opera del Messia a quella del partito di Beppe Grillo:
«Io trovo una vicinanza incredibile tra l’azione rivoluzionaria di Gesù Cristo e l’azione rivoluzionaria alla quale noi del Movimento 5 Stelle stiamo chiamando i cittadini…» (30 novembre 2015 / 14a posizione, 2091 voti, 88%).

Il primo membro del governo spunta alla posizione numero 25. È il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nel giro di 48 ore, a fine gennaio 2015, durante le votazioni del nuovo presidente della Repubblica deliziò il Paese con un doppio carpiato con avvitamento all’indietro:
«Diciamo no a Mattarella». «Voteremo scheda bianca anche alla quarta votazione, non parteciperemo a una scelta maturata esclusivamente dentro il Pd». Ed ecco il capolavoro: «Tutto bene quel che finisce bene: siamo arrivati a Mattarella». «Ho appena votato Sergio Mattarella e l’ho fatto con grande gioia e grande convinzione». «Ho appena sentito il Presidente Mattarella, che ho votato con orgoglio siciliano. Congratulazioni e buon lavoro, Presidente! Gli Italiani possono gioire!» (1970 voti, 80%).

Gli altri leader? Beppe Grillo si attesta alla posizione 19, con l’imbarazzante cinguettio – subito cancellato – in cui roditori, monnezza e clandestini venivano pericolosamente piazzati sullo stesso piano:
«Elezioni per Roma il prima possibile! Prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini» (17 giugno 2015, 2064 voti, media 85%).

Per trovare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la sua proverbiale avversione ai talk show (e alle critiche) dobbiamo scendere alla posizione 32. Era il 26 gennaio 2015, e guardando Piazzapulita dal divano di casa twittò:
«Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia» (1805 voti, media 59%).

Indimenticabili per livello delle argomentazioni utilizzate e “successo” ottenuto in rete altre due dichiarazioni di Silvio Berlusconi:
«Il problema degli sbarchi di clandestini? Basta togliere il motore alle barche!» (19 maggio 2015, 2322 voti, media 91%), e «Avevo anche convinto Gheddafi ad usare il bidet» (22 novembre 2015, 2267 voti, media 89%).

Menzione d’onore per il senatore di Forza Italia Antonio Razzi, uno dei più “apprezzati” negli Stupidari settimanali del nostro sito. Il 20 gennaio 2015, ospite de “La Zanzara” di Radio 24, diede il suo meglio:
«Contro Silvio non si può andare, perché solo lui è il Genio che abbiamo nella Terra. È lui il genio, ed io gli sono fedele. Se per il Quirinale mi dice di votare Totò Riina, che fa cose giuste per l’Italia, io lo voto. Silvio è il mio idolo» (2361 voti, 90%).

*espresso

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