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Urso: “Riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici”

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(Adnkronos) – "Il percorso verso la transizione ecologica deve essere accompagnato da una strategia chiara e pragmatica, capace di tenere insieme la necessità di ridurre le emissioni con il mantenimento della competitività del nostro tessuto industriale.In questa fase, sul settore automotive, insieme alla Repubblica Ceca, ci siamo fatti promotori di un non paper che sarà presto discusso in Commissione al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035".

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un messaggio di saluto inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "La transizione deve esserci ma occorrono le condizioni per raggiungerla.Il processo va sostenuto con una forte immissione di risorse pubbliche ad oggi fuori dalla portata dei bilanci pubblici non solo dell’Italia ma di tutti i Paesi europei.

Non solo: serve un approccio basato su evidenze empiriche e non su posizioni ideologiche, che guardi con favore alla neutralità tecnologica e all’inserimento dei biocarburanti tra le modalità per raggiungere l’abbattimento di CO2", spiega.  "Per questo chiediamo di anticipare alla prima metà del prossimo anno il Rapporto di valutazione previsto per fine 2026.Il governo è consapevole che l’obiettivo della decarbonizzazione non può essere messo in discussione, ma occorre un confronto aperto su quale sia la modalità corretta per raggiungerlo", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giovannini: “Green Deal c’è, ora c’è da accompagnare la transizione del settore industriale”

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(Adnkronos) – "Cosa resta del Green Deal?Al momento il Green Deal non è stato toccato di una virgola, c’è tutto.

Certamente, si potranno rivedere alcuni aspetti.L’approccio ideologico non è mai esistito.

Inoltre, il Green Deal è sempre stato immaginato non come una politica ambientalista ma come una politica di sviluppo economico".  Così Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Per andare a negoziare a Cop29 e Cop16, il documento approvato dal Consiglio, e quindi dai governi, è: 'massime ambizioni, dal Green Deal non si torna indietro, gli altri Paesi devono muoversi molto di più'.Cosa bisognerà fare?

Il Clean Industrial Act perché gli altri Paesi del mondo che vanno in questa direzione oltre a regolare ci mettono anche i soldi.Bisogna accompagnare molto di più la transizione del settore industriale", aggiunge. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Berrettini-Popyrin: orario, precedenti e dove vederla in tv

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(Adnkronos) –
Matteo Berrettini in campo a Parigi-Bercy.Il tennista romano è reduce dai quarti di finale raggiunti a Vienna, dove è stato battuto da Khachanov, e affronterà l'australiano Alexei Popyrin, numero 24 del ranking.  Il vincente tra Berrettini e Popyrin affronterà, ai sedicesimi di finale, Daniil Medvedev. Il match tra Berrettini e Popyrin è in programma oggi, martedì 29 ottobre, alle ore 12.30 circa.

Tra i due ci sono due precedenti, entrambi vinti dall'azzurro, l'ultimo risalente al torneo di Vienna del 2021. Berrettini-Popyrin sarà trasmesso, come tutto il torneo di Parigi-Bercy, sui canali di SkySport, ma sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su Now e Tennis Tv.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli in cerca di sicurezze e conferme contro un Milan affamato di punti

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Questa sera presso lo stadio San Siro di Milano, per la 10 giornata di serie A, si terrà l’incontro Milan contro Napoli, una gara importante per consolidare le posizioni alte della classifica.La sfida inizierà alle 20:45, arbitra il direttore di gara Colombo, una sfida che si preannuncia fondamentale, soprattutto per il Napoli, che, nonostante un eventuale passo falso, manterrebbe comunque il primato in classifica, grazie al vantaggio di quattro punti sull’Inter.

Il Milan, tuttavia, non può permettersi di sottovalutare l’incontro.Con Theo Hernandez e Reijnders squalificati, Gabbia fuori per infortunio e Abraham in dubbio per un fastidio alla spalla, la squadra di Fonseca dovrà trovare un nuovo assetto.

Si parla di una possibile titolarità da parte di Okafor, con Leao pronto a partire dalla panchina, occhio anche al giovanissimo Camarda che sembrerebbe essere convocato per la partita di domani.La panchina di Leao potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: da un lato, la freschezza di Okafor potrebbe offrire nuove opportunità in attacco, dall’altro, la qualità e l’impatto di Leao potrebbero mancare, specialmente in un match di questa intensità.

Il Napoli, dal canto suo, arriva con una marcia in più, grazie alla propria forma fisica e dalla solidità mostrata finora.Tuttavia, l’unico punto debole sembra essere il riposo: meno giorni per recuperare rispetto al Milan, che ha avuto il tempo di ricaricare le batterie, mentre il Napoli sabato sfidava il Lecce.

Questa partita non è solo una questione di punti, ma anche un test di carattere per entrambe le squadre.Il Milan cerca sicurezze, dopo un periodo di alti e bassi fra lo spogliatoio questa sfida sarà fondamentale per il morale del gruppo spinto anche dal proprio pubblico, cercherà di sfruttare il fattore casa per riprendersi e tornare a lottare per le posizioni di vertice.

Il Napoli, con la voglia di consolidare il proprio dominio, avrà l’occasione, con una vittoria, di farsi largo in classifica con una delle pretendenti allo scudetto.

Ambiente, Pichetto: “Aziende che investono su processi sostenibili sono la nostra forza”

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(Adnkronos) – "Le imprese che investono su processi produttivi sostenibili sono oggi la nostra maggiore forza".Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un video-messaggio inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Il nostro Paese si sta attrezzando al meglio sulla lunga ma ormai tracciata strada che dovrà portarci alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi e alla neutralità carbonica, prevista totalmente nel 2050.

La sicurezza energetica, primaria urgenza del sistema Paese, si sta concretizzando attraverso una strategia che punta ad attribuire all'Italia un ruolo centrale nell'ambito del Mediterraneo.La forte affermazione delle rinnovabili e la spinta all'innovazione, nei numeri che ci indica il nostro Piano nazionale integrato energia e clima, avranno bisogno di un settore privato vivace e molto protagonista", dice Pichetto.  "Ci sono modelli vincenti come quelli dell'economia circolare italiana che tutti ci invidiano.

Per queste imprese il governo sta cercando di creare il miglior contesto di lavoro, semplificando i quadri normativi, garantendo certezze, incentivando, ove utile, la conversione produttiva.Dobbiamo permettere, insomma, che la transizione venga vissuta come un'opportunità di sviluppo, un asset aziendale e non come una sommatoria di adempimenti e di penalizzazioni.

L'attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile decarbonizzare, gli incentivi per le Cer, l'avanzamento delle misure del Pnrr e diverse altre azioni normative semplificatorie". "Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del Green Deal che si sono dimostrate molto sbilanciate.L'Italia non ha mai lavorato per distruggere, ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendoci, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori produttivi.

Sia chiaro che non è mai stato in dubbio il nostro impegno e i nostri obiettivi green, ma non c'è più posto in Europa per approcci che non tengono conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e dei contesti nazionali differenti tra i 27 Paesi europei.Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo Parlamento, nella Commissione, nei Consigli europei.

Come già fatto al G7 Clima, Energia e Ambiente, così a Cop29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema Paese, espressione quindi di valore e di eccellenza", aggiunge. "Un'informazione puntuale, costruita su dati ed evidenze, è decisiva nel processo di transizione ecologica, un processo anche indiscutibilmente culturale", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Musetti-Struff: orario, precedenti e dove vederla in tv

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(Adnkronos) –
Torna in campo Lorenzo Musetti.Il tennista azzurro, dopo la deludente eliminazione in semifinale a Vienna, fa il suo esordio al Masters 1000 di Parigi-Bercy.

Per il primo turno del torneo Musetti affronterà il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 42 nel ranking Atp. Non un incontro facile quindi per il toscano, numero 16 del mondo, ma ampiamente alla portata.Nel turno successivo il vincente affronterà uno tra il francese Fils e il croato Cilic. Il match tra Musetti e Struff è in programma alle ore 11 di oggi, 19 ottobre.

Si tratterà del secondo incontro tra i due, con il primo che è stato vinto, nel 2022, da Musetti nei quarti di finale del torneo di Sofia con il punteggio di 7-6 (3), 6-1. Musetti-Struff sarà trasmesso come tutto il torneo di Parigi-Bercy sui canali di SkySport, ma sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su Now e Tennis Tv.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Wta Jiujiang, Martina Trevisan torna a vincere: batte Zheng senza problemi

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(Adnkronos) –
Martina Trevisan passa al secondo truno del Wta in corso a Jiujiang in Cina.L'azzurra, n. 136 del ranking, ha superato in scioltezza la cinese Wushuang Zheng, n. 352, in due set con il punteggio di 6-1 6-2 in meno di un'ora e mezzo di gioco.  Fuori subito dal torneo invece Lucia Bronzetti.

L'azzurra, n. 77 del ranking, è stata eliminata in tre set dalla 22enne thailandese Mananchaya Sawangkaew, n. 147, con il punteggio di 6-4 4-6 6-2 in due ore e venti minuti di gioco. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sassuolo: Domenico Berardi l’ultima bandiera di un calcio che ha perso il romanticismo in favore del business

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La Juve Stabia nel turno infrasettimanale, questa sera, sfiderà il Sassuolo in una classica gara non per cuori forti ma dal sapore di scalata al Monte Everest.Non sappiamo se sarà protagonista in campo ma sicuramente Domenico Berardi merita una citazione per questo importante appuntamento.

Nel mondo del calcio oramai è sempre più difficile trovare le bandiere.Calciatori come ad esempio Alessandro Del Piero, Javier Zanetti, Paolo Maldini o Francesco Totti o Daniele De Rossi che hanno sposato praticamente per sempre i colori della loro squadra diventata poi del cuore.

Domenico Berardi è sicuramente una delle ultime bandiere rimaste nel panorama del calcio Italiano.Un attaccante che ha spostato anni fa i colori nero verdi dove è riuscito a scrivere pagine importanti con la casacca del Sassuolo.

La piccola meraviglia che ha camminato con i giganti della Serie A, la bestia nera dell’ Inter e le vittorie importanti contro le big del campionato.Berardi era una tassa che tutti hanno pagato nel corso della storia.

Un calciatore devastante, un tiro spaziale, rapido e veloce nei movimenti ed eroe della notte magica di Londra con Roberto Mancini nell’ anno della vittoria agli europei che tanto ci fece piangere di gioia.Il Sassuolo ha una rosa importante, forse la più importante del campionato e Berardi che sta tornando in campo dopo un brutto infortunio può rappresentare un qualcosa di devastante per le squadre avversarie.

Una bandiera, una storia a tratti romantica per un calcio che oramai parla poco di romanticismo ma molto di business.

Elezioni Usa, Bezos difende il no all’endorsement: “E’ scelta di principio”

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(Adnkronos) – "Rinunciare all'endorsement è una scelta di principio, ed è quella giusta".Jeff Bezos rivendica in un editoriale pubblicato sul Washington Post la decisione di non fare esprimere il giornale di cui è editore a favore di uno dei due candidati alle presidenziali americane, interrompendo una tradizione decennale.  Il patron di Amazon dal 2013 è proprietario della storica testata di Washington.

Sia nel 2016 che nel 2018 il Post si era schierato contro Donald Trump, e il giornale, e anche il suo proprietario, era stati nel mirino delle esternazioni del tycoon per tutta la sua presidenza.E anche per queste elezioni Trump non ha fatto mistero delle vendette e punizioni che infliggerà una volta tornato alla Casa Bianca. Dal canto suo Bezos spiega che "gli endorsement presidenziali non servono a far pendere l'ago della bilancia di un'elezione.

Nessun elettore indeciso in Pennsylvania dirà: "Scelgo in base all'endorsement del giornale A".Nessuno.

Ciò che gli endorsement presidenziali fanno è creare una percezione di parzialità.Una percezione di mancata indipendenza". "Eugene Meyer, editore del Washington Post dal 1933 al 1946, la pensava allo stesso modo e aveva ragione.

Di per sé, il rifiuto di appoggiare i candidati presidenziali non è sufficiente a farci avanzare di molto nella scala della fiducia, ma è un passo significativo nella giusta direzione.Avrei preferito che il cambiamento fosse avvenuto prima, in un momento più lontano dalle elezioni e dalle emozioni che le hanno accompagnate.

Si è trattato di una pianificazione inadeguata e non di una strategia intenzionale". "Vorrei anche chiarire – prosegue l'editore del Washington Post – che non c'è alcun tipo di contropartita.Nessuna delle due campagne, nessuno dei due candidati sono stati consultati o informati a qualsiasi livello o in qualsiasi modo di questa decisione. È stata presa interamente a livello interno.

Dave Limp, l'amministratore delegato di una delle mie società, Blue Origin, ha incontrato l'ex presidente Donald Trump il giorno del nostro annuncio.Ho fatto un sospiro quando ne sono venuto a conoscenza, perché sapevo che avrebbe fomentato coloro che volevano inquadrare questa decisione in qualcosa di diverso da una scelta di principio.

Ma il fatto è che non sapevo dell'incontro in anticipo.Né lo sapeva Limp; la riunione è stata fissata in tempi brevi quella mattina.

Non c'è alcun collegamento con la nostra scelta sugli endorsement alle presidenziali, e qualsiasi suggerimento contrario è falso". "Potete considerare la mia ricchezza e i miei interessi commerciali come un baluardo contro le intimidazioni, oppure potete vederli come una rete di interessi conflittuali.Solo i miei principi possono far pendere la bilancia da una parte all'altra.

Vi assicuro che le mie opinioni qui sono, in effetti, basate su principi, e credo che i miei precedenti come proprietario del Post dal 2013 lo confermino.Naturalmente siete liberi di fare la vostra scelta, ma vi sfido a trovare un solo caso in questi 11 anni in cui io abbia prevalso su qualcuno del Post a favore dei miei interessi.

Non è mai successo", prosegue Bezos.   Ma dopo la decisione, annunciata a sorpresa dal suo editore William Lewis, che il giornale non avrebbe dato, interrompendo una tradizione decennale, il suo sostegno a uno dei due candidati alla Casa Bianca, il giornale è stato investito da una vera e propria bufera sui social media, con i lettori che per protesta hanno pubblicato gli screenshot della cancellazione degli abbonamenti.E il movimento #BoycottWaPo comprende nomi illustri come gli attori Jeffrey Wright e Bradley Whitford.  
A protestare è principalmente "la sinistra americana, infuriata per la notizia che gli editorialisti del giornale aveva già preparato l'articolo di endorsement per Kamala Harris", si legge nel testo, che registra anche che continuano le proteste in redazione.

Dopo Robert Kagan, un'altra editorialista Michele Norris ha annunciato la "difficile decisione" di non collaborare più con il giornale.E sono diventati 19 gli editorialisti che hanno firmato una colonna in cui si condanna la decisione come "un tradimento delle convinzioni del giornale che amiamo", parlando di una scelta in queste elezioni tra "valori democratici" e "la minaccia che Trump costituisce per loro".  Dopo l'annuncio di venerdì, e l'ondata di polemiche e proteste, Lewis, editore della testata dallo scorso novembre, ha cercato di giustificare la scelta come un modo per tornare "alle radici" del giornale, che ha cominciato a dare gli endorsement nel 1976, e ieri ha diffuso una dichiarazioni per smentire le voci che la decisione di Bezos sia tesa a favorire Trump: "La decisione di mettere fine agli endorsement è stata totalmente interna, senza avvisare o consultare e campagne o i candidati a nessun livello.

Qualsiasi notizia di senso contrario è incorretta".  Da parte loro, i giornalisti del Post esprimono preoccupazione per il fatto che questa vicenda stia facendo scendere, dopo un ripresa nei mesi scorsi, il numero delle sottoscrizioni, cosa colpisce il lavoro dei giornalisti e non i vertici. "Non posso parlare delle decisioni prese dal nostro proprietario e dall'editore, ne capisco poco come voi – ha scritto ai lettori su X Sarah Kaplan, una delle rappresentanti sindacali del Post – ma vi posso promettere che la redazione del Washington Post rimane impegnata nel nostro lavoro, nel dire la verità con chiarezza e umanità.Per tenervi informati, a tutti i costi".  Dalla politica arrivano attacchi a Bezos, con Bernie Sanders che l'accusa di avere "paura di inimicarsi Trump e perdere i contratti federali per Amazon".

Anche per la repubblicana anti-Trump, Liz Cheney, ora alleata di Kamala Harris, il fatto che Bezos abbi evitato "di pubblicare l'endorsement per l'unica candidata che è un'adulta stabile e responsabile perché ha paura di Trump.ci dice perché dobbiamo lavorare così sodo per non far eleggere Trump".   Sono comunque in aumento il numero dei miliardari e Ceo, anche quelli che in passato hanno criticato l'ex presidente, che adottano un profilo basso, evitando di prendere posizioni.

I consiglieri di Trump rivelano che in queste ultime settimane sono stati contattati da imprenditori e manager. "Ho detto loro di impegnarsi il più velocemente possibile perché il tempo sta scadendo, se sei qualcuno che ha sostenuto Harris, che non si è fatto sentire, avrai la strada in salita", ha detto esplicitamente uno di loro, spiegando che sono stati messi al lavoro anche "lobbisti nel tentativo di mettersi in contattato con noi".  Già nel primo mandato, Trump ha sfruttato il potere federale per punire una serie di nemici nel mondo del business, e durante questa campagna ha più volte esortato Ceo a donare generosamente per ottenere poi politiche loro favorevoli. "Trump non ha problemi a fare i nomi dei nemici politici e minacciare di usare la forza del governo per vendicarsi e sembra che stia intimidendo molti, è un segnale molto inquietante su come l'intimidazione del governo funziona", ha detto Brian Riedi, del Manhattan Institute. "Le elite e i ricchi sentono che Trump vincerà, non pensate che Jeff Bezos segue Polymarket?", dice un finanziatore di Trump, Bill White, riferendosi ad un sito di scommesse politiche che dà le quotazioni dei candidati ed ultimamente favorisce Trump. "Bezos che non sostiene Kamala Harris, penso che sia un endorsement da 50 milioni di dollari per Trump, non scegliere un cavallo è di fatto sceglierlo".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Scazzi, la serie tv andrà in onda ma ‘Avetrana’ sparisce dal titolo

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(Adnkronos) – Dopo l'iniziale stop del tribunale di Taranto, ora c'è l'ok al rilascio della serie tv sull'omicidio di Sarah Scazzi.Domani, mercoledì 30 ottobre, lo show in quattro puntate arriva su Disney+, ma cambia titolo.

In ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre, Groenlandia e Disney informano che la serie precedentemente nota come 'Avetrana – Qui non è Hollywood' si chiamerà 'Qui non è Hollywood'.   La trasmissione della prima puntata era inizialmente prevista per venerdì 25 ottobre: lo stop alla messa in onda era arrivato dopo che il tribunale civile di Taranto aveva accolto il ricorso urgente, presentato dai legali del Comune di Avetrana. "Domani, 30 ottobre, uscirà la nostra serie, la mia prima serie, 'Qui non è Hollywood'.Come ormai molti sanno – ha scritto su Facebook il regista Pippo Mezzapesa – il titolo era un altro.

Un titolo che, per noi, racchiudeva l’essenza del racconto.Non è una rinuncia da poco, né indolore, ma è l’unica maniera che ci permette di arrivare a voi.

E sapere che tutti ora potrete emozionarvi, stranirvi e anche incazzarvi con questa serie, rende la rinuncia meno difficile".   Anche il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha commentato la notizia con una nota:"Riteniamo di aver, quantomeno allo stato, preservato l’immagine della comunità che rappresento, fermo restando che proseguiremo in ogni sede competente, ove necessario, per la tutela dei diritti dei miei concittadini.Faremo in modo che il nome 'Avetrana' venga rimosso da ogni forma di pubblicità, già diffusa, dell’evento cinematografico in questione, perché Avetrana non si può e non si deve identificare solo con il terribile fatto di cronaca". Il 5 novembre è prevista l'udienza di merito davanti al giudice Antonio Attanasio sempre dello stesso tribunale civile.

In questo modo, sostiene Iazzi, "hanno dato piena esecuzione al provvedimento cautelare del Tribunale di Taranto, così riconoscendo la fondatezza della domanda cautelare proposta dal Comune di Avetrana, nonché del conseguente provvedimento del giudice, dapprima sospendendo l’originaria messa in onda della serie tv e, successivamente, riprogrammando la messa in onda della medesima serie solo col il nome “Qui non è Hollywood”, eliminando dal titolo il nome della cittadina 'Avetrana'.Credo si tratti di un caso unico in Italia", continua. "Tutte le notizie diffuse in ordine a casi analoghi – afferma il primo cittadino – non appaiono, invero, assolutamente paragonabili a quella oggetto del contenzioso pendente per i tratti peculiari che lo contraddistinguono.

Un sincero ringraziamento al pool difensivo: professor avvocato Fabio Saponaro, avvocato Stefano Bardaro e professor avvocato Luca Bardaro per la professionalità, la dedizione e la passione con la quale stanno affrontando tale disputa.In questo periodo – conclude Iazzi – si è diffuso sul web un l’hashtag "#IOSonoAvetrana… non solo un nome"; genera una forte emozione sentire il forte senso di appartenenza della mia gente, per la difesa dell’immagine del territorio e della dignità della comunità". Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W.

Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia. 'Qui non è Hollywood' è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.La serie è basata sul libro 'Sarah la ragazza di Avetrana', scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

Marracash è autore e interprete di 'La Banalità del Male', end credit song di 'Qui non è Hollywood'.Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Libano, Naim Qassem alla guida di Hezbollah: chi è l’ ‘erede’ di Nasrallah

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(Adnkronos) – "Il Consiglio della Shura ha deciso di eleggere Naim Qassem segretario generale di Hezbollah".E' quanto rende noto un comunicato del Partito di Dio, passato quasi un mese dall'uccisione il 27 settembre in un raid aereo a Beirut del leader storico del gruppo, Hasan Nasrallah. Nato nel sud del Libano, a Kfar Kila, nella regione di Nabatiyeh, 71 anni, Naim Qassem è stato numero due di Hezbollah dal 1991.

Adesso è il nuovo leader del gruppo, storicamente sostenuto dall'Iran.Aveva iniziato la 'carriera' con il movimento dell'imam Musa al-Sadr, per poi confluire in Amal, a cui disse addio per contribuire alla 'creazione' di Hezbollah.

Membro del Consiglio della Shura, ha pubblicato ormai 20 anni fa un libro su Hezbollah.  Dal giorno della morte di Nasrallah, Naim Qassem ha fatto sentire per tre volte la sua voce, parlando a nome di Hezbollah che nell'ottobre dello scorso anno 'scese in campo' con attacchi oltreconfine contro Israele, in "solidarietà" con Hamas dopo l'avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas in Israele.  Secondo una fonte iraniana citata a metà mese dal sito di notizie Erem News, con sede negli Emirati Arabi Uniti, Naim Qassem avrebbe 'traslocato' da Libano a Teheran, lasciando Beirut il 5 ottobre a bordo dell'aereo utilizzato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che in quei giorni era in visita nel Paese dei Cedri e in Siria.Secondo le notizie della fonte di Erem News, gli ultimi due discorsi sarebbero stati pronunciati proprio da Teheran.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Muore dopo ritorno da viaggio in Africa, ipotesi febbre di Lassa

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(Adnkronos) – Una persona di mezza età residente in Iowa è morta dopo il ritorno da un viaggio in Africa, l'ipotesi è che abbia contratto la febbre di Lassa.Lo ha affermato il Department of Health and Human Services dell'Iowa.

Secondo i Cdc, che stanno valutando il caso per confermare la diagnosi di febbre di Lassa, il rischio per la popolazione è estremamente basso.Il paziente, di cui non è stata rivelata l'identità, è stato subito ricoverato e isolato presso l'ospedale universitario di Iowa City.

I primi test avrebbero indicato come causa del decesso la febbre di Lassa ma sono in corso nuove analisi.Se i risultati fossero confermati – riportano i media americano – il caso dell’Iowa sarebbe il nono caso noto di febbre di Lassa dal 1969 in viaggiatori di ritorno negli Stati Uniti da aree in cui è stata riscontrata la malattia.

Le persone che sono state in stretto contatto con il paziente saranno monitorate per tre settimane.  La febbre di Lassa è una malattia emorragica virale potenzialmente grave, causata dal virus Lassa; è caratterizzata inizialmente da febbre e malessere, seguiti da sintomi gastrointestinali e, nei casi gravi, da shock e insufficienza sistemica multi-organo.Nell’80% dei casi è una patologia lieve o addirittura asintomatica, ma può presentarsi come malattia sistemica grave nel restante 20%.

La febbre di Lassa prende il nome dalla città nigeriana in cui, nel 1969, due infermiere missionarie morirono a causa di questa malattia, fino a quel momento sconosciuta.L’agente eziologico è un virus a Rna appartenente alla famiglia degli Arenaviridae, diffuso prevalentemente in Africa, il cui serbatoio principale sono i roditori Mastomys.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Grillo punge su Whatsapp: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”

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(Adnkronos) – "Si muore più traditi dalle pecore, che sbranati dal lupo".All'indomani del voto in Liguria e, soprattutto, mentre si infiamma lo scontro al vertice del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo pubblica questo post nelle 'storie' temporanee di Whatsapp.

Una citazione attribuita a un "autore sconosciuto" e accompagnata dalla foto di un lupo.  Impossibile all'interno del M5S non cogliere un riferimento del garante alla guerra con Giuseppe Conte: il presidente del Movimento ha annunciato nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa che non rinnoverà il contratto di consulenza di Grillo da 300mila euro; il co-fondatore del M5S ha replicato con un video social per rivendicare "il diritto a estinguere il Movimento". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia – Sassuolo: Fabio Grosso l’eroe di Berlino

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La Juve Stabia questa sera ospiterà tra le mura amiche del Menti il Sassuolo che quest’anno è stato affidato a Fabio Grosso che avrà il compito di riportare in serie A i nero verdi.Fabio Grosso è sicuramente uno degli allenatori più attesi allo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

Lui è per tutti gli Italiani l’eroe di Berlino 2006.Chi ha vissuto le notti magiche dell’ Italia di Marcello Lippi può sicuramente alzare la mano e raccontare di un viaggio meraviglioso.

Germania 2006 fu l’anno del Mundial nel corso della nota vicenda di “Calciopoli”.Fabio Grosso fu attore protagonista di quella cavalcata incredibile iniziata dalla vittoria contro il Ghana.

Il goal decisivo contro la Germania a gara praticamente finita e poi il rigore nella finale contro la Francia che fece impazzire di gioia una nazione intera.Grosso è uno dei volti più belli della storia azzurra e non solo.

Da calciatore ha indossato le maglie di Juventus ed Inter dove ha colorato i sogni tricolore.Nel Palermo ha fatto benissimo negli anni dolci della presidenza Zamparini.

Da allenatore dopo le esperienze nel settore giovanile della Juventus le avventure a Frosinone e poi Lione solo per citare qualche pezzo del suo vissuto da Mister.In questo torneo di Serie B allena il Sassuolo una delle rose più forti costruite per vincere il campionato.

Dopo Filippo Inzaghi dunque Mister Guido Pagliuca sfiderà nuovamente un campione del mondo e dalle parti del Rione San Marco si spera che l’esito finale possa essere lo stesso.Difficile sicuramente ma non impossibile perché nel calcio non si possono mai fare previsioni sicure.

Gaza, spiragli per una tregua. Israele vieta attività Unrwa nel Paese

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(Adnkronos) – Mentre Israele ha approvato la legge che mette al bando le attività dell’Unrwa nel Paese, si intravedono spiragli per una tregua a Gaza.Il direttore della Cia, Bill Burns, nel corso della sua missione a Doha, ha discusso una proposta di cessate il fuoco di 28 giorni a Gaza, in cambio del rilascio di otto ostaggi israeliani tenuti da Hamas e di decine di prigionieri palestinesi.

Lo rivela Axios, citando tre fonti israeliane.La proposta è stata discussa negli incontri che Burns ha avuto domenica con i colleghi di Israele e Qatar.

Secondo il sito, nell'ambito dell'accordo, Hamas libererebbe "otto donne di tutte le età o uomini oltre i 50 anni".  Il Parlamento israeliano ha nel frattempo approvato il disegno di legge di divieto delle attività dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in territorio israeliano il prossimo anno.Il testo è stato approvato a grande maggioranza: a favore hanno votato da 92 dei 120 membri del parlamento, 10 hanno votato contro.   "Scandaloso".

Così l'Unrwa ha reagito al voto. "E' scandaloso il fatto che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che si sta rivelando il principale protagonista di operazioni umanitarie a Gaza”, ha dichiarato all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa. "Se attuate, le leggi adottate dalla Knesset di Israele impedirebbero probabilmente all'Unrwa di portare avanti il suo lavoro essenziale nei Territori Palestinesi Occupati, con conseguenze devastanti per i rifugiati palestinesi.Invito Israele ad agire in modo coerente con i suoi obblighi ai sensi della Carta dell'Onu e del diritto internazionale.

La legislazione nazionale non può alterare tali obblighi".A scriverlo, su X, dopo la decisione della Knesset di vietare le attività dell'agenzia Onu, è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "Porto questa questione all'attenzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e la terrò costantemente informata sull'evolversi della situazione.

Non esiste alternativa all'Unrwa".  Di una nuova strage di civili palestinesi a Gaza ha riferito dall'agenzia di stampa Wafa, secondo cui 55 persone – tra cui donne e bambini – sono state uccise e decine di altre ferite in un raid israeliano che ha colpito un edificio residenziale di cinque piani a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza.Il condominio ospitava circa 150 sfollati.

Decine di altre persone risultano ancora disperse in seguito al bombardamento. Progressi per un accordo sul cessate il fuoco anche in Libano, dove il 30 settembre scorso è iniziata l'operazione di terra lanciata da Israele.Secondo quanto riferito al sito Ynet da fonti israeliane, l'intesa, che coinvolge mediatori internazionali, prevederebbe un cosiddetto "periodo di adattamento" di 60 giorni, durante i quali le due parti cesserebbero il fuoco e si impegnerebbero all'attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu. L'accordo includerebbe anche un sistema di supervisione internazionale per controllare e affrontare le segnalazioni di violazioni.

Israele si riserverebbe il diritto di intraprendere azioni militari se l'esercito libanese o le forze Onu non affrontassero le violazioni.Infine, in base all'intesa, dovrebbe essere impedito il riarmo di Hezbollah, vietando l'ingresso di armi in Libano, riferisce ancora Ynet, secondo quanto rilanciato dal Times of Israel.  Intanto però un drone è esploso questa mattina in un'area aperta presso la città meridionale israeliana di Ashkelon è stato lanciato dallo Yemen.

A renderlo noto sono le Forze di difesa israeliane, precisando che l'impatto al suolo ha provocato un piccolo incendio ma nessun danno alle persone. L'Idf ha anche dato notizia dell'esplosione di un drone lanciato dal Libano nella zona di Nahariya.Dalle immagini circolate, informa il Times of Israel, il drone sembra esplodere in aria al di sopra di un ponte pedonale nella zona della stazione ferroviaria.

La conseguente pioggia di schegge ha causato lievi danni ad un convoglio.Un terzo drone, lanciato anch'esso dal Libano questa mattina è stato abbattuto dalle forze di difesa sull'Alta Galilea, conclude l'Idf. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni in Georgia, commissione elettorale annuncia riconteggio parziale schede

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(Adnkronos) – La Commissione elettorale centrale della Georgia ha annunciato oggi che ci sarà un nuovo conteggio parziale delle schede riguardante il 14% dei seggi a seguito delle denunce di brogli alle elezioni parlamentari. "Le Commissioni elettorali distrettuali riconteranno le schede di cinque seggi scelti in modo casuale per ogni distretto elettorale", ha annunciato la commissione in una dichiarazione diffusa sul suo sito.  
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza nella capitale della Georgia, Tbilisi, rispondendo all'appello dell'opposizione e del presidente del Paese, Salome Zurabishvili, per denunciare i brogli e chiedere la ripetizione del voto. "Voglio dirvi che non avete perso le elezioni.I vostri voti sono stati rubati e stanno cercando di rubare il vostro futuro, ma nessuno ha il diritto di farlo e voi non permetterete a nessuno di farlo”, ha detto Zurabishvili alla folla, secondo l'agenzia di stampa georgiana InterPressNews. “Questa è la bandiera con cui la Georgia ha dichiarato la propria libertà e indipendenza per la prima volta nell'era moderna.

Davanti a questa bandiera giuro che sarò con voi fino alla fine, fino a raggiungere la porta dell'Europa, il nostro vero sogno”, ha aggiunto.La presidente ha concluso il suo discorso invocando "indipendenza, libertà, europeismo e identità georgiana". Alla protesta è intervenuto anche il leader del partito Movimento unitario nazionale – terzo partito più votato alle elezioni – Giorgi Vashazde, che ha chiesto la ripetizione del voto sotto l'egida di un'autorità elettorale internazionale. Vashazde ha sottolineato che non accetteranno alcun negoziato a meno che non accettino di tenere nuove elezioni. “Non negozieremo nulla.

L'unico negoziato riguarderebbe lo svolgimento di nuove elezioni sotto l'egida di un'autorità internazionale e non della Commissione elettorale controllata dal Sogno georgiano e dal Servizio di Sicurezza dello Stato”, ha dichiarato.  Un sistema di frode sofisticato organizzato attorno al voto elettronico e a strumenti classici, come l'acquisto di voti e le pressioni su dipendenti pubblici e le famiglie dei detenuti, frutto dell'attuazione di un "metodo russo", ha consentito la vittoria del partito Sogno georgiano, aveva denunciato Zurabishvili in una intervista all'Afp. "Questa pianificazione, sofisticazione, esattezza negli obiettivi è più di quello che un governo tradizionale possa dispiegare per rimanere al potere", ha incalzato.  Lo stesso sistema rende "difficile trattare" con la Russia per come è "minacciosa", ha aggiunto. "E' molto difficile accusare un governo e non è mio compito farlo ma la metodologia è russa", ha affermato.  "Lo stesso numero di carta di identità è stato ritrovato in corrispondenza a 17 voti, venti voti, in diverse regioni", ha affermato Zurabishvili.Sono stati usati anche "metodi classici", come l'acquisto di voti, pressioni sui dipendenti pubblici, sulle famiglie dei detenuti alle quali sono state promessi scontri sulla pena dei congiunti, denaro distribuito sotto gli occhi di tutti nei minibus stazionati di fronte ai seggi.  "Le irregolarità accadono ovunque, in ogni Paese", ha replicato il premier della Georgia Irakli Kobakhidze, del partito Sogno Georgiano. Gli osservatori elettorali di questo stato del Caucaso meridionale al confine con la Russia hanno lamentato "condizioni non uniformi" nelle elezioni, suggerendo che l'entità delle violazioni del diritto di voto potrebbe aver influenzato il risultato.  Gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno sostenuto le richieste di un'indagine indipendente.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato i leader della Georgia a "rispettare lo stato di diritto , abrogare la legislazione che mina le libertà fondamentali e affrontare insieme le carenze nel processo elettorale".Tuttavia, il primo ministro ha insistito sul fatto che su 3.111 seggi elettorali, si sono verificati incidenti "solo in un paio di circoscrizioni", ma che in tutti gli altri "l'ambiente era completamente pacifico". L'Unione europea ha risposto congelando la richiesta della Georgia di entrare nell'Ue, accusandola di "arretramento democratico".

A Tbilisi è stato concesso lo status di paese candidato solo lo scorso dicembre e si stima che l'80% dei georgiani voglia far parte dell'unione dei 27 Paesi.Ancora prima che venissero resi noti i risultati, uno dei leader dell'Ue, l'ungherese Viktor Orbán, si è congratulato con Sogno Georgiano per aver ottenuto un quarto mandato e oggi si recherà in Georgia.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sci, morta Matilde Lorenzi: aveva 19 anni

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(Adnkronos) – È morta Matilde Lorenzi, promessa dello sci azzurro appartenente al gruppo sportivo dell'Esercito.Avrebbe compiuto 20 anni il 15 novembre.

Era ricoverata all'ospedale di Bolzano in gravi condizioni dopo essere caduta durante un allenamento nel comprensorio Alpin Arena Senales, in Alto Adige.A darne notizia è il ministero della Difesa che, insieme al ministro Guido Crosetto, esprime il più profondo cordoglio e si stringe "in un ideale abbraccio ai familiari e ai colleghi del caporale Matilde Lorenzi".  Il team stava effettuando un allenamento sulla pista Gravald G1 in Val Senales al momento dell'incidente.

Immediatamente soccorsa, Matilde è stata trasportata in elicottero presso l’ospedale di Bolzano. Lorenzi si è messa in luce nella passata stagione vincendo il titolo italiano assoluto e giovani in supergigante a Sarentino, e sempre l’anno scorso si è classificata al sesto posto in discesa e all’ottavo in supergigante nei Mondiali juniores di Chatel, in Francia.Vanta un undicesimo posto in supergigante a St.

Moritz nel dicembre 2023 come migliore piazzamento in Coppa Europa ricorda la Fisi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli, andava in giro con una mannaia di 27 centimetri: denunciato 13enne

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(Adnkronos) – Un ragazzino di 13 anni in strada armato di mannaia in provincia di Napoli. È quanto scoperto dai carabinieri della tenenza di Cercola nel corso di alcuni controlli a Pollena Trocchia nei pressi di una sala scommesse di via Massa.Alla vista dei carabinieri, alcuni ragazzini hanno provato ad allontanarsi.

Due minorenni di 14 e 13 anni sono stati controllati e perquisiti.Nelle tasche del 14enne un coltello a scatto lungo 22 centimetri, mentre il 13enne è stato trovato in possesso di una mannaia da cucina lunga complessivamente 27 centimetri.

I due sono stati denunciati e poi affidati ai rispettivi genitori.  Nell'ambito dell'intensificazione dei controlli sulla movida disposti dal comando provinciale di Napoli, i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno denunciato un 16enne trovato in possesso di un coltello a farfalla mentre era in compagnia di altri coetanei a corso Umberto I.A Volla, invece, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato per spaccio e porto d’armi un 17enne incensurato.

Il ragazzo è stato fermato a via De Filippo e trovato in possesso di 5 grammi di hashish e di un coltello a serramanico. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Liguria, Schlein: “Il Pd ha dato il massimo”

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(Adnkronos) – "Il Pd è al 28,5%.Abbiamo dato il massimo.

Siamo consapevoli che non bastano ma scontiamo anche le difficoltà degli altri.Elly Schlein, segretario del Pd, si esprime così dopo le elezioni regionali in Liguria.

Ha vinto il candidato del centrodestra, Marco Bucci, che ha superato Andrea Orlando, candidato del campo largo.Il Partito democratico, dice Schlein, ha fatto ampiamente la propria parte. "Abbiamo vinto a Genova e questo ci dà speranza per il futuro della città", dice analizzando il risultato. "Le nostre congratulazioni a Bucci per la sua vittoria e ringrazio Orlando che ha dato tutto e fatto una grande campagna elettorale.

I voti che ha preso dimostrano che abbiamo perso di poco.Il Pd ha dato il massimo.

Siamo il primo partito della Liguria doppiando il secondo che è Fdi, crescendo di più di 2 punti rispetto alle europee e di 9 dalle regionali del 2000 quanto però c’era stata una affluenza di 7 punti superiore.Il dato dell'affluenza è drammatico. È un problema per tutti ma lo è soprattutto per la sinistra", afferma con una disamina complessiva. 
Non si fa riferimento esplicito al M5S, ma il flop del Movimento guidato da Giuseppe Conte è sotto gli occhi di tutti.

La scelta di escludere Matteo Renzi dall'alleanza non ha dato dividendi. "Speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra, come fa riflettere noi che non abbiamo mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni, perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere", dice Schlein.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni regionali Liguria, Bucci vince al fotofinish. Meloni: “Unità premia”

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(Adnkronos) –
Quella di Marco Bucci nelle elezioni regionali in Liguria è stata una "vittoria meritata'', è il coro unanime del centrodestra. ''Una vittoria contro tutti e tutti, tra arresti e una campagna giudiziaria politica e mediatica devastante, ma il lavoro paga sempre'', esulta Matteo Salvini in diretta tv. ''Una vittoria importante, nonostante gli attacchi di certa magistratura", gli fa eco Antonio Tajani.Una vittoria anche dell'intera coalizione, sottolinea Giorgia Meloni che sui social scrive: ''Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti". 
Un successo elettorale conquistato sul fil di lana contro Andrea Orlando, grazie al flop dei Cinque stelle ma soprattutto all'apporto determinante del Ponente guidato dall'ex coordinatore della cosiddetta traversata del deserto di Forza Italia, l'attuale sindaco di Imperia, Claudio Scajola, che non si riconosce nel ruolo di 'booster ligure': ''Sono semplicemente uno che ci crede e quando si compete, compete per vincere…''.

Il 'dopo Toti', dunque, inizia nel segno della continuità con l'elezione alla presidenza della Regione del sindaco di Genova. Il numero uno della Lega è l'unico leader del centrodestra che cita Giovanni Toti, travolto dall'inchiesta giudiziaria per corruzione e finanziamento illecito e costretto a dimettersi. ''Questo risultato è anche figlio del buon governo del centrodestra e di Giovanni'', rimarca il vicepremier.L'ex governatore Toti, ora ai servizi sociali, preferisce non parlare.

Ma a quanto apprende l'Adnkronos a chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore avrebbe confidato di essere contento della vittoria di Bucci.Evidentemente i liguri hanno interpretato bene quanto accaduto, avrebbe detto ai suoi. Meloni ha chiamato ieri Bucci per 'caricarlo' e ribadirgli pieno sostegno, forse lo risentirà a breve per congratularsi.

La premier, raccontano, è molto soddisfatta del risultato, ottenuto nonostante le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la Regione, ma preferisce non parlare se non con un messaggio via social. 
A nome di via della Scrofa si fa sentire Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, il primo a presentarsi in tv per commentare: ''Provare a mettere insieme tutto quando è incompatibile non porta a niente…Gli italiani apprezzano il centrodestra che porta avanti il programma". "In Liguria", sottolinea il fedelissimo meloniano, il "centrosinistra aveva due programmi: uno di coalizione e uno dei 5 stelle.Al comizio finale Conte è andato via mentre parlava Schlein: è chiaro che i cittadini non hanno fiducia". Da qui i complimenti a Bucci, "gli auguriamo buon lavoro, perchè c'è tanto da fare".

E ancora: "Se a sinistra vogliono continuare con le battaglie giudiziarie e i gossip, sono scelte loro…''. Consapevole che il governo ne esce rafforzato, il centrodestra ne approfitta per ironizzare sulla sicumera della sinistra. "Sicuramente -dice Salvini- qualcuno a sinistra si aspettava qualcosa di diverso, ma a dispetto di tutto e di tutti, nonostante il maltempo, le inchieste, arresti, puzza di magia, indagini, centinaia di articoli di giornali, trasmissioni televisive, non ultima quella di ieri sera, peraltro a urne aperte, non su Mediaset, ma sulla Rai, evidentemente i cittadini hanno visto come è cambiata Genova e la Liguria.I liguri hanno apprezzato Bucci e il lavoro del centrodestra, quindi, non è un voto nazionale ma regionale.

Non è cambiato nulla per il governo, continuiamo a lavorare e ad andare avanti'', assicura il segretario del Carroccio. 
Sulla stessa linea Tajani: "C'era stata la vicenda Toti, la sinistra sembrava pronta a stravincere, già suonavano i tamburi della vittoria di Orlando e invece abbiamo individuato il miglior candidato possibile.Il sindaco presidente Bucci, che ha fatto benissimo a Genova, il sindaco del fare e così farà il presidente del fare".

Il ministro degli Esteri esalta il contributo di Fi:''Abbiamo ottenuto un risultato molto positivo, voglio ringraziare tutti i liguri, tutti i candidati di Forza Italia, abbiamo avuto un importante risultato nel Ponente, è stato davvero un risultato straordinario di Fi ad Imperia, siamo forse il primo partito".Infine, un accesso a Toti: ''Si è chiusa la stagione Toti, si apre quella di Bucci''. Per Letizia Moratti che ha seguito per tutta la giornata lo spoglio delle regionali liguri nell'ufficio di Bucci ''è stata una vittoria bellissima, anche dell'intera coalizione, che ancora una volta ha dimostrato di essere unita nei momenti importanti''.

Moratti, presidente della Consulta di Fi, si dice ''contenta perchè Forza Italia ha contribuito in maniera determinante alla vittoria di Bucci'', ricordando di "aver convinto Marco Scajola e 32 amministratori locali a dare il loro sostegno''. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)