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Sostenibilità, Pierini (Coca-Cola HBC Italia): “Per le imprese c’è un quadro regolatorio complesso”

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(Adnkronos) – Come azienda quotata, parte di un gruppo quotato”, sulla sostenibilità “abbiamo preso degli impegni con gli investitori e con la comunità finanziaria.Gli investimenti proseguono e vanno in un quadro regolatorio che a volte è un po' complesso”.

Così Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director Coca-Cola Hbc Italia, in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma, ricorda il “dibattito dell'anno scorso sul regolamento europeo relativo all'imballaggio, che rischiava di smontare un approccio dell'azienda che rappresento, ma più in generale dell'azienda italiana, ad esempio, preferendo il riuso.Questo complica” la situazione “perché, come multinazionale, ma vale per tutte le realtà multinazionali, ci inseriamo in un contesto culturale normativo specifico”. L’azienda ha deciso “di investire, ad esempio, sul riciclo – prosegue Pierini – Abbiamo 6 stabilimenti produttivi nel Paese in 5 regioni e ovviamente gli investimenti in sostenibilità, che dal 2010 a quest'anno montano a mezzo miliardo di euro, si concentrano particolarmente sull'attività industriale: nuovi impianti, nuovi strumenti, nuovi sistemi, nuovi processi.

L'area su cui ci siamo molto concentrati, in questo periodo, è proprio quella del packaging che è al 100% riciclabile perché abbiamo la plastica più nobile, il Pet, facilmente riutilizzabile, il vetro, l'alluminio.Si trattava di utilizzare sempre meno materia prima e anche, se possibile, di anticipare quelle tendenze che la normativa europea, che poi nell'ambito ambientale guida la normativa nazionale, ci imponeva”.

A tale proposito “abbiamo fatto una cosa, anticipando i tempi – che i consumatori odiano, ma che l'Europa ci chiede di fare – Sono i famosi tappi collegati alle bottiglie che, tra l'altro, vanno a mettere più plastica di prima.Ma è una scelta europea, alla quale ci siamo adeguati.

Abbiamo poi tolto i colori dai nostri prodotti e lavorato sulla sensibilizzazione dei consumatori sulla sicurezza dei prodotti alimentari". “La priorità ambientale per noi non è solo il packaging – aggiunge Pierini – C'è un grande tema che vediamo ricorrere anche nelle nuove linee guida della nuova Commissione europea che è l'acqua.Noi, come industria, di acqua ne utilizziamo tanta, è la nostra materia prima.

I nostri stabilimenti sono circondati da acqua di superficie, molto spesso ci sono delle risaie intorno a noi o coltivazioni agricole simili.Nello stabilimento, il nostro più grande d'Europa, che abbiamo a sud di Verona, a Nogara, ci siamo posti l'obiettivo di fare qualcosa in più.

Non prendiamo l'acqua dall'acquedotto, ma abbiamo dei pozzi che vanno in profondità.La purificano e, grazie agli investimenti industriali, abbiamo un water ratio, che è l'utilizzo di acqua per litro di bevanda prodotta, tra i più bassi in Europa, pari a 1.56.

Lo 0.56 in più, che non finisce nella bottiglia – conclude – ritorna depurato nell'ambiente”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ambiente, Piunti (Conou): “In Italia rigenerato il 98% dell’olio minerale contro il 61% Ue”

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(Adnkronos) – “L'economia circolare italiana è una esperienza di successo e di primato europeo.La prima legge che ha stabilito qualche cosa in merito al recupero degli oli minerali usati, è del 1940”.

Così Riccardo Piunti, presidente Conou, Consorzio nazionale oli usati, intervenendo oggi dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, al Palazzo dell’Informazione di Roma, sottolinea che in “Conou l'economia circolare è totale, perché raccogliamo tutto l'olio minerale usato e lo rigeneriamo al 98%. È il risultato di un modello organizzativo straordinario che nasce 40 anni fa dalla cooperazione fra le aziende, principalmente aziende petrolifere di lubrificanti, sulla base dell'idea, che ‘chi inquina paga’, poi diventata responsabilità del produttore”.  Nella rigenerazione “l'Europa è al 61%, quindi un 40% dell'olio viene bruciato.In Italia invece è praticamente zero – sottolinea Piunti – E questo accade nonostante l'Europa abbia stabilito che la rigenerazione è la cosa migliore che si possa fare dal punto di vista ambientale.

Il tema è nell’organizzazione del sistema che fa questo in maniera spontanea, questo è vincente.Il consorzio è un arbitro indipendente, senza fine di lucro e come tale credibile”.

Nel settore degli oli minerali “l'Europa è sempre stata molto tiepida nel fissare degli standard.Pensate che anche i tassi di raccolta ufficiali che dà l'Europa in uno studio del 2023 sono l'82%: e l'altro 18% dove va?

Sono 500 mila tonnellate.Sembrava che l’Ue volesse fare degli standard, l’anno scorso, poi hanno detto no, aspettiamo.

Quindi hanno ribadito l'importanza di modelli circolari come quelli italiani, ma non hanno più forzato la mano e forse c'è qualche interesse, qualche lobby – conclude – che è abituato a bruciare l'olio usato”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinner si ritira da Parigi-Bercy: “Non sono in grado di giocare”

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(Adnkronos) –
Jannik Sinner si ritira dal torneo di Parigi-Bercy, iniziato ieri nella capitale francese.Il tennista azzurro non parteciperà al Masters 1000 a causa di un virus intestinale, proprio alla vigila dell'esordio, in cui avrebbe dovuto affrontare Shelton o Moutet, e sarà sostituito dal lucky loser Cazaux. "Non sono in grado di giocare.

Sono arrivato a Parigi molto presto per preparare il torneo, ma ho preso un virus che passerà fra due o tre giorni.Il mio corpo non è pronto per competere, mi dispiace molto.

Ci rivedremo qui l'anno prossimo", ha scritto sul profilo X del torneo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Italia-Libia, Meloni: “Rapporto con Tripoli priorità per Roma e per Ue”

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(Adnkronos) – "Consideriamo il rapporto con la Libia una priorità per l'Italia e per l'Europa.Siamo convinti che la cooperazione profonda che ci lega non abbia ancora espresso tutte le sue potenzialità".

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al Business Forum Italia-Libia, a Tripoli, dove ha aggiunto: “Sono fiera di annunciare che Ita Airways tornerà a collegare le nostre due nazioni dal gennaio 2025.E sono fiera che l'Italia sia stata la prima nazione occidentale a cancellare il parere negativo sui viaggi d'affari in Libia”. Parlando della lotta all'immigrazione clandestina, la premier ha spiegato che un "elemento fondamentale è favorire i canali di migrazione legale.

Il governo ha portato avanti un decreto flussi triennale per 450mila ingressi ma chiaramente questi sono meccanismi che funzionano solo se i due sistemi produttivi delle Nazioni che stanno cooperando si parlano: se a monte c'è incontro tra domanda e offerta, se c'è un lavoro di formazione". "Penso che le nostre comunità imprenditoriali abbiano molto da dirsi, che siano molti i temi sui quali devono e possono confrontarsi e penso che il compito delle istituzioni sia quello di favorire questo dialogo". "I rapporti tra le nostre imprese – ha proseguito la premier – non si sono mai interrotti e c'è interesse comune a fare un salto di qualità rispetto a quanto fatto fino ad ora" rilanciando "collaborazioni che erano ferme da tempo", ampliando "le collaborazioni che sono andate avanti sempre" ed esplorando "le nuove forme di cooperazione".  Meloni è stata accolta all'aeroporto di Mitiga, a Tripoli, dal Ministro di Stato per gli Affari del Primo Ministro, Adel Juma, e dall'Ambasciatore d'Italia in Libia, Gianluca Alberini.Quindi si è trasferita alla Fiera Internazionale di Tripoli, dove è stata accolta dal Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale Abdul Hamid Dabaiba. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Malattie rare, fino a 10 anni per diagnosi corretta di ipofosfatasia e ipofosfatemia

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(Adnkronos) – Sono ancora poche, in Italia, le diagnosi precoci di malattie rare dello scheletro: per l'ipofosfatasia e l'ipofosfatemia possono trascorrere in media fino a 10 anni prima che siano correttamente individuate.Il paziente, soprattutto quello adulto, continua a peregrinare da un ambulatorio all'altro per curare le sempre più dolorose fratture ossee.

Il sistema diagnostico attivo nel nostro Paese deve essere implementato partendo da una maggiore formazione del personale medico.Inoltre, va facilitato l'accesso agli esami di diagnosi genetica o biochimica rapida, che non si possono ottenere in tutti i laboratori.

Lìappello congiunto di clinici e pazienti arriva in occasione della Giornata internazionale malattie rare delle ossa che si celebra oggi con un convegno nazionale al Senato.E' organizzata per la prima volta insieme dalla Fondazione Firmo (Fondazione italiana ricerca sulle malattie dell'osso) con la presenza di Aifosf (Associazione italiana dei pazienti con disordini rari del metabolismo fosfato) e Api (Associazione pazienti ipofosfatasia).  "L'ipofosfatemia è una condizione caratterizzata da bassi livelli di fosforo nel sangue ed è un disturbo raro che può essere causato da varie patologie – spiega Maria Luisa Brandi, presidente Firmo – L'ipofosfatasia è invece una malattia metabolica originata dalla perdita di funzione dell'enzima fosfatasi alcalina.

La diagnosi risulta molto più facile nel bambino in età neonatale, quando le malattie si manifestano con segni molto evidenti e difficili da non riscontrare.Si registrano casi di fratture ossee già addirittura nell'utero materno durante la gestazione.

Il problema emerge quando finisce l'età pediatrica e la malattia non è ancora stata scoperta.Ciò avviene soprattutto nel caso in cui le mutazioni genetiche sono meno rilevanti e di conseguenza vi sono minori manifestazioni della patologia.

Fortunatamente, per entrambe le malattie, sono state messe a punto nel corso degli anni delle terapie molto efficaci". Oggi "esiste, per i malati di ipofosfatemia, un trattamento che si rivela molto efficace se preso fin dalla prima infanzia e proseguito per tutta l'arco della vita – afferma Nicoletta Schio, presidente Aifosf – Consiste nella somministrazione di un anticorpo monoclonale che ha dimostrato migliorare la qualità della vita dei pazienti.Purtroppo l'accesso al farmaco rimane molto complesso e non è garantito per le differenti fasi di vita di un paziente.

I pazienti infatti sono spesso costretti a sospendere la terapia perché non vi è più il riconoscimento della rimborsabilità da parte del servizio sanitario nazionale.Auspichiamo che sia quanto prima reso disponibile per tutti i malati del nostro Paese, a prescindere dalla loro età".  Il trattamento dell'ipofosfatasia "risulta complicato dai molti ritardi diagnostici accumulati nell'individuazione della patologia – sottolinea Luisa Nico, presidente Api – Tutto ciò aumenta la sofferenza degli ammalati e spesso anche l'angoscia dei loro familiari.

Contro le difficoltà di cura e di assistenza dei pazienti, è necessario che le strutture sanitarie di riferimento facciano rete e mettano in condivisione le proprie conoscenze".In Italia "esistono delle eccellenze nella gestione delle malattie rare dell'osso – prosegue Brandi – Siamo stati il primo Paese al mondo ad offrire un servizio gratuito per la diagnosi di ipofosfatasia.

L'accertamento preciso di queste patologie può essere molto difficile, anche perché non tutti i medici hanno le competenze per riconoscerle.Sono poi pochi i centri che hanno un accesso sicuro e garantito ad esami diagnostici non facili da eseguire.

Sono infatti svolti in laboratori altamente specializzati che non effettuano solo semplici esami di routine".  Le malattie rare colpiscono oltre 2 milioni di persone in Italia e sono complessivamente 7mila. "Di queste, più di 500 interessano lo scheletro e le ossa – evidenzia Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo, Federazione italiana malattie rare – Rappresentano una sfida importante per l'intero sistema sanitario.Come per altre e più diffuse patologie, tra cui l'osteoporosi, nella maggioranza dei casi provocano fratture che necessitano di un intervento chirurgico.

Inoltre, rendono davvero difficile la vita quotidiana di uomini e donne, spesso giovani o giovanissimi.Siamo convinti che le terapie vadano rese disponibili a tutti e la ricerca medico-scientifica debba essere incentivata il più possibile.

Vi è poi anche un problema di formazione del personale medico-sanitario e una maggiore preparazione può solo che migliorare i livelli d'assistenza.In questo senso un ruolo importante può essere svolto dagli infermieri, che devono avere maggiori competenze anche cliniche sulle patologie dell'osso".  "Accogliamo i solleciti che sono arrivati oggi dai rappresentati dei clinici e dei pazienti – conclude l'onorevole Ylenia Zambito dell'Intergruppo parlamentare per le fratture da fragilità – Il nostro Intergruppo nasce proprio con l'obiettivo di rafforzare l'impegno da parte delle istituzioni verso delle patologie importanti come le fratture da fragilità.

Nel caso specifico delle malattie rare dell'osso, le difficoltà sono ancora maggiori per pazienti, caregiver e anche per gli specialisti.Ben vengano quindi iniziative, come quella odierna, che hanno il merito di accendere i riflettori su problemi sociosanitari che necessitano maggiore attenzione".

L'evento è realizzato con il supporto non condizionante di Alexion, Astra Zeneca Rare Disease e Kyowa Kirin. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata psoriasi, Consulcesi in supporto di operatori e pazienti

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(Adnkronos) – La psoriasi non è solo una malattia della pelle, ma una condizione complessa che influisce profondamente su ogni aspetto della vita di chi ne soffre.In occasione della Giornata mondiale della psoriasi, Consulcesi Club lancia un nuovo corso Ecm per sensibilizzare e formare i professionisti sanitari sulle sfide che i pazienti psoriasici affrontano quotidianamente, offrendo loro strumenti pratici per migliorare il trattamento e la gestione della patologia.  La psoriasi – ricorda una nota – è una malattia cutanea cronica, infiammatoria e immuno-mediata, caratterizzata da placche rosse ricoperte di squame bianche che si manifestano principalmente su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto.

Con una prevalenza stimata intorno al 3% della popolazione, è una delle malattie infiammatorie della pelle più diffuse e può colpire non solo la cute, ma anche le unghie, le articolazioni e il sistema immunitario.Le sue cause comprendono fattori genetici e ambientali, e diversi elementi esterni, come traumi, stress, infezioni e alcuni farmaci, possono scatenarla o aggravarla.

Questa condizione cronica incide negativamente sulla qualità della vita, influenzando la salute psicologica e le relazioni sociali dei pazienti.Esistono diverse forme di psoriasi, come quella a placche, guttata e pustolosa.

In alcuni casi la patologia può essere associata a comorbidità quali l'artrite psoriasica e disturbi cardiovascolari.La diagnosi è effettuata da un dermatologo, che definisce un trattamento mirato che varia tra terapie topiche, sistemiche e farmaci biologici.

Recenti studi hanno evidenziato il ruolo dell'ormone epcidina, che nei pazienti con psoriasi viene prodotto in eccesso nella pelle, causando un sovraccarico di ferro e amplificando l'infiammazione.Tra le nuove opzioni terapeutiche, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha recentemente approvato un farmaco orale che agisce sul sistema immunitario per migliorare la gestione della malattia, offrendo un controllo efficace anche in aree difficili come il cuoio capelluto. Il corso Ecm 'Percorsi diagnostici-terapeutici condivisi per il paziente affetto da psoriasi', disponibile sulla piattaforma Consulcesi Club e dal valore di 5 crediti Ecm, è progettato proprio per formare i professionisti sanitari sulle pratiche e i protocolli terapeutici più avanzati relativi alla psoriasi.

Con l'obiettivo di migliorare l'assistenza ai pazienti, il corso approfondisce i dati epidemiologici, le cause, le manifestazioni cutanee e le varianti cliniche della malattia, insieme alle comorbidità e alle diverse opzioni terapeutiche, sia convenzionali che biologiche. A guidare i partecipanti in questo percorso sono tre esperti di spicco: Paolo Misericordia, medico di famiglia e responsabile del Centro studi e dell'Area Ict della Fimmg; Stefano Palcic, dirigente farmacista presso l'Asugi e referente per la farmaceutica territoriale e Vincenzo Panasiti, direttore dell'Uos di Dermatologia del policlinico Campus Bio-Medico di Roma.Attraverso lezioni multimediali e un test finale di verifica, il corso offre una formazione completa che integra innovazione terapeutica e attenzione al paziente, per selezionare il trattamento più adeguato tramite screening accurati e follow-up. La Giornata mondiale della psoriasi – prosegue la nota – può dunque rappresentare un momento importante per aggiornare le competenze e migliorare l'assistenza offerta ai pazienti.

Grazie a corsi come questo, i professionisti possono acquisire strumenti preziosi per affrontare una patologia tanto complessa e contribuire a ridurre il carico della malattia per ogni singolo paziente, favorendo un approccio multidisciplinare e personalizzato.  Il corso fa parte della vasta offerta formativa che Consulcesi Club dedica ai professionisti sanitari da anni.Sono infatti disponibili oltre 300 corsi Fad multimediali e interattivi, webinar ed eBook, per un totale di oltre 1.800 crediti Ecm in settori come management, medicina, sicurezza e legale.

La piattaforma, accessibile da tutti i dispositivi digitali, include anche strumenti innovativi come film formativi e videoclip educativi.Ma oltre alla formazione, con Consulcesi Club gli operatori sanitari possono accedere a una vasta gamma di risorse necessarie per la vita professionale.

L'iscrizione consente di esplorare temi di attualità in ambito sanitario attraverso podcast, video, infografiche e articoli personalizzati.Consulcesi Club fornisce inoltre supporto legale attraverso un network di avvocati specializzati, un assistente personale dedicato e consulenze assicurative.

Infine, il Club favorisce il networking tra professionisti sanitari tramite l'Elenco professionisti sanitari, che promuove collaborazioni e connessioni tra colleghi.Per ulteriori dettagli sul corso e sulle modalità di iscrizione, è possibile visitare il sito di Consulcesi Club. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Urso: “Riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici”

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(Adnkronos) – "Il percorso verso la transizione ecologica deve essere accompagnato da una strategia chiara e pragmatica, capace di tenere insieme la necessità di ridurre le emissioni con il mantenimento della competitività del nostro tessuto industriale.In questa fase, sul settore automotive, insieme alla Repubblica Ceca, ci siamo fatti promotori di un non paper che sarà presto discusso in Commissione al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035".

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un messaggio di saluto inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "La transizione deve esserci ma occorrono le condizioni per raggiungerla.Il processo va sostenuto con una forte immissione di risorse pubbliche ad oggi fuori dalla portata dei bilanci pubblici non solo dell’Italia ma di tutti i Paesi europei.

Non solo: serve un approccio basato su evidenze empiriche e non su posizioni ideologiche, che guardi con favore alla neutralità tecnologica e all’inserimento dei biocarburanti tra le modalità per raggiungere l’abbattimento di CO2", spiega.  "Per questo chiediamo di anticipare alla prima metà del prossimo anno il Rapporto di valutazione previsto per fine 2026.Il governo è consapevole che l’obiettivo della decarbonizzazione non può essere messo in discussione, ma occorre un confronto aperto su quale sia la modalità corretta per raggiungerlo", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giovannini: “Green Deal c’è, ora c’è da accompagnare la transizione del settore industriale”

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(Adnkronos) – "Cosa resta del Green Deal?Al momento il Green Deal non è stato toccato di una virgola, c’è tutto.

Certamente, si potranno rivedere alcuni aspetti.L’approccio ideologico non è mai esistito.

Inoltre, il Green Deal è sempre stato immaginato non come una politica ambientalista ma come una politica di sviluppo economico".  Così Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Per andare a negoziare a Cop29 e Cop16, il documento approvato dal Consiglio, e quindi dai governi, è: 'massime ambizioni, dal Green Deal non si torna indietro, gli altri Paesi devono muoversi molto di più'.Cosa bisognerà fare?

Il Clean Industrial Act perché gli altri Paesi del mondo che vanno in questa direzione oltre a regolare ci mettono anche i soldi.Bisogna accompagnare molto di più la transizione del settore industriale", aggiunge. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Berrettini-Popyrin: orario, precedenti e dove vederla in tv

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(Adnkronos) –
Matteo Berrettini in campo a Parigi-Bercy.Il tennista romano è reduce dai quarti di finale raggiunti a Vienna, dove è stato battuto da Khachanov, e affronterà l'australiano Alexei Popyrin, numero 24 del ranking.  Il vincente tra Berrettini e Popyrin affronterà, ai sedicesimi di finale, Daniil Medvedev. Il match tra Berrettini e Popyrin è in programma oggi, martedì 29 ottobre, alle ore 12.30 circa.

Tra i due ci sono due precedenti, entrambi vinti dall'azzurro, l'ultimo risalente al torneo di Vienna del 2021. Berrettini-Popyrin sarà trasmesso, come tutto il torneo di Parigi-Bercy, sui canali di SkySport, ma sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su Now e Tennis Tv.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli in cerca di sicurezze e conferme contro un Milan affamato di punti

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Questa sera presso lo stadio San Siro di Milano, per la 10 giornata di serie A, si terrà l’incontro Milan contro Napoli, una gara importante per consolidare le posizioni alte della classifica.La sfida inizierà alle 20:45, arbitra il direttore di gara Colombo, una sfida che si preannuncia fondamentale, soprattutto per il Napoli, che, nonostante un eventuale passo falso, manterrebbe comunque il primato in classifica, grazie al vantaggio di quattro punti sull’Inter.

Il Milan, tuttavia, non può permettersi di sottovalutare l’incontro.Con Theo Hernandez e Reijnders squalificati, Gabbia fuori per infortunio e Abraham in dubbio per un fastidio alla spalla, la squadra di Fonseca dovrà trovare un nuovo assetto.

Si parla di una possibile titolarità da parte di Okafor, con Leao pronto a partire dalla panchina, occhio anche al giovanissimo Camarda che sembrerebbe essere convocato per la partita di domani.La panchina di Leao potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: da un lato, la freschezza di Okafor potrebbe offrire nuove opportunità in attacco, dall’altro, la qualità e l’impatto di Leao potrebbero mancare, specialmente in un match di questa intensità.

Il Napoli, dal canto suo, arriva con una marcia in più, grazie alla propria forma fisica e dalla solidità mostrata finora.Tuttavia, l’unico punto debole sembra essere il riposo: meno giorni per recuperare rispetto al Milan, che ha avuto il tempo di ricaricare le batterie, mentre il Napoli sabato sfidava il Lecce.

Questa partita non è solo una questione di punti, ma anche un test di carattere per entrambe le squadre.Il Milan cerca sicurezze, dopo un periodo di alti e bassi fra lo spogliatoio questa sfida sarà fondamentale per il morale del gruppo spinto anche dal proprio pubblico, cercherà di sfruttare il fattore casa per riprendersi e tornare a lottare per le posizioni di vertice.

Il Napoli, con la voglia di consolidare il proprio dominio, avrà l’occasione, con una vittoria, di farsi largo in classifica con una delle pretendenti allo scudetto.

Ambiente, Pichetto: “Aziende che investono su processi sostenibili sono la nostra forza”

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(Adnkronos) – "Le imprese che investono su processi produttivi sostenibili sono oggi la nostra maggiore forza".Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un video-messaggio inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Il nostro Paese si sta attrezzando al meglio sulla lunga ma ormai tracciata strada che dovrà portarci alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi e alla neutralità carbonica, prevista totalmente nel 2050.

La sicurezza energetica, primaria urgenza del sistema Paese, si sta concretizzando attraverso una strategia che punta ad attribuire all'Italia un ruolo centrale nell'ambito del Mediterraneo.La forte affermazione delle rinnovabili e la spinta all'innovazione, nei numeri che ci indica il nostro Piano nazionale integrato energia e clima, avranno bisogno di un settore privato vivace e molto protagonista", dice Pichetto.  "Ci sono modelli vincenti come quelli dell'economia circolare italiana che tutti ci invidiano.

Per queste imprese il governo sta cercando di creare il miglior contesto di lavoro, semplificando i quadri normativi, garantendo certezze, incentivando, ove utile, la conversione produttiva.Dobbiamo permettere, insomma, che la transizione venga vissuta come un'opportunità di sviluppo, un asset aziendale e non come una sommatoria di adempimenti e di penalizzazioni.

L'attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile decarbonizzare, gli incentivi per le Cer, l'avanzamento delle misure del Pnrr e diverse altre azioni normative semplificatorie". "Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del Green Deal che si sono dimostrate molto sbilanciate.L'Italia non ha mai lavorato per distruggere, ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendoci, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori produttivi.

Sia chiaro che non è mai stato in dubbio il nostro impegno e i nostri obiettivi green, ma non c'è più posto in Europa per approcci che non tengono conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e dei contesti nazionali differenti tra i 27 Paesi europei.Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo Parlamento, nella Commissione, nei Consigli europei.

Come già fatto al G7 Clima, Energia e Ambiente, così a Cop29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema Paese, espressione quindi di valore e di eccellenza", aggiunge. "Un'informazione puntuale, costruita su dati ed evidenze, è decisiva nel processo di transizione ecologica, un processo anche indiscutibilmente culturale", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Musetti-Struff: orario, precedenti e dove vederla in tv

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(Adnkronos) –
Torna in campo Lorenzo Musetti.Il tennista azzurro, dopo la deludente eliminazione in semifinale a Vienna, fa il suo esordio al Masters 1000 di Parigi-Bercy.

Per il primo turno del torneo Musetti affronterà il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 42 nel ranking Atp. Non un incontro facile quindi per il toscano, numero 16 del mondo, ma ampiamente alla portata.Nel turno successivo il vincente affronterà uno tra il francese Fils e il croato Cilic. Il match tra Musetti e Struff è in programma alle ore 11 di oggi, 19 ottobre.

Si tratterà del secondo incontro tra i due, con il primo che è stato vinto, nel 2022, da Musetti nei quarti di finale del torneo di Sofia con il punteggio di 7-6 (3), 6-1. Musetti-Struff sarà trasmesso come tutto il torneo di Parigi-Bercy sui canali di SkySport, ma sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su Now e Tennis Tv.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Wta Jiujiang, Martina Trevisan torna a vincere: batte Zheng senza problemi

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(Adnkronos) –
Martina Trevisan passa al secondo truno del Wta in corso a Jiujiang in Cina.L'azzurra, n. 136 del ranking, ha superato in scioltezza la cinese Wushuang Zheng, n. 352, in due set con il punteggio di 6-1 6-2 in meno di un'ora e mezzo di gioco.  Fuori subito dal torneo invece Lucia Bronzetti.

L'azzurra, n. 77 del ranking, è stata eliminata in tre set dalla 22enne thailandese Mananchaya Sawangkaew, n. 147, con il punteggio di 6-4 4-6 6-2 in due ore e venti minuti di gioco. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sassuolo: Domenico Berardi l’ultima bandiera di un calcio che ha perso il romanticismo in favore del business

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La Juve Stabia nel turno infrasettimanale, questa sera, sfiderà il Sassuolo in una classica gara non per cuori forti ma dal sapore di scalata al Monte Everest.Non sappiamo se sarà protagonista in campo ma sicuramente Domenico Berardi merita una citazione per questo importante appuntamento.

Nel mondo del calcio oramai è sempre più difficile trovare le bandiere.Calciatori come ad esempio Alessandro Del Piero, Javier Zanetti, Paolo Maldini o Francesco Totti o Daniele De Rossi che hanno sposato praticamente per sempre i colori della loro squadra diventata poi del cuore.

Domenico Berardi è sicuramente una delle ultime bandiere rimaste nel panorama del calcio Italiano.Un attaccante che ha spostato anni fa i colori nero verdi dove è riuscito a scrivere pagine importanti con la casacca del Sassuolo.

La piccola meraviglia che ha camminato con i giganti della Serie A, la bestia nera dell’ Inter e le vittorie importanti contro le big del campionato.Berardi era una tassa che tutti hanno pagato nel corso della storia.

Un calciatore devastante, un tiro spaziale, rapido e veloce nei movimenti ed eroe della notte magica di Londra con Roberto Mancini nell’ anno della vittoria agli europei che tanto ci fece piangere di gioia.Il Sassuolo ha una rosa importante, forse la più importante del campionato e Berardi che sta tornando in campo dopo un brutto infortunio può rappresentare un qualcosa di devastante per le squadre avversarie.

Una bandiera, una storia a tratti romantica per un calcio che oramai parla poco di romanticismo ma molto di business.

Elezioni Usa, Bezos difende il no all’endorsement: “E’ scelta di principio”

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(Adnkronos) – "Rinunciare all'endorsement è una scelta di principio, ed è quella giusta".Jeff Bezos rivendica in un editoriale pubblicato sul Washington Post la decisione di non fare esprimere il giornale di cui è editore a favore di uno dei due candidati alle presidenziali americane, interrompendo una tradizione decennale.  Il patron di Amazon dal 2013 è proprietario della storica testata di Washington.

Sia nel 2016 che nel 2018 il Post si era schierato contro Donald Trump, e il giornale, e anche il suo proprietario, era stati nel mirino delle esternazioni del tycoon per tutta la sua presidenza.E anche per queste elezioni Trump non ha fatto mistero delle vendette e punizioni che infliggerà una volta tornato alla Casa Bianca. Dal canto suo Bezos spiega che "gli endorsement presidenziali non servono a far pendere l'ago della bilancia di un'elezione.

Nessun elettore indeciso in Pennsylvania dirà: "Scelgo in base all'endorsement del giornale A".Nessuno.

Ciò che gli endorsement presidenziali fanno è creare una percezione di parzialità.Una percezione di mancata indipendenza". "Eugene Meyer, editore del Washington Post dal 1933 al 1946, la pensava allo stesso modo e aveva ragione.

Di per sé, il rifiuto di appoggiare i candidati presidenziali non è sufficiente a farci avanzare di molto nella scala della fiducia, ma è un passo significativo nella giusta direzione.Avrei preferito che il cambiamento fosse avvenuto prima, in un momento più lontano dalle elezioni e dalle emozioni che le hanno accompagnate.

Si è trattato di una pianificazione inadeguata e non di una strategia intenzionale". "Vorrei anche chiarire – prosegue l'editore del Washington Post – che non c'è alcun tipo di contropartita.Nessuna delle due campagne, nessuno dei due candidati sono stati consultati o informati a qualsiasi livello o in qualsiasi modo di questa decisione. È stata presa interamente a livello interno.

Dave Limp, l'amministratore delegato di una delle mie società, Blue Origin, ha incontrato l'ex presidente Donald Trump il giorno del nostro annuncio.Ho fatto un sospiro quando ne sono venuto a conoscenza, perché sapevo che avrebbe fomentato coloro che volevano inquadrare questa decisione in qualcosa di diverso da una scelta di principio.

Ma il fatto è che non sapevo dell'incontro in anticipo.Né lo sapeva Limp; la riunione è stata fissata in tempi brevi quella mattina.

Non c'è alcun collegamento con la nostra scelta sugli endorsement alle presidenziali, e qualsiasi suggerimento contrario è falso". "Potete considerare la mia ricchezza e i miei interessi commerciali come un baluardo contro le intimidazioni, oppure potete vederli come una rete di interessi conflittuali.Solo i miei principi possono far pendere la bilancia da una parte all'altra.

Vi assicuro che le mie opinioni qui sono, in effetti, basate su principi, e credo che i miei precedenti come proprietario del Post dal 2013 lo confermino.Naturalmente siete liberi di fare la vostra scelta, ma vi sfido a trovare un solo caso in questi 11 anni in cui io abbia prevalso su qualcuno del Post a favore dei miei interessi.

Non è mai successo", prosegue Bezos.   Ma dopo la decisione, annunciata a sorpresa dal suo editore William Lewis, che il giornale non avrebbe dato, interrompendo una tradizione decennale, il suo sostegno a uno dei due candidati alla Casa Bianca, il giornale è stato investito da una vera e propria bufera sui social media, con i lettori che per protesta hanno pubblicato gli screenshot della cancellazione degli abbonamenti.E il movimento #BoycottWaPo comprende nomi illustri come gli attori Jeffrey Wright e Bradley Whitford.  
A protestare è principalmente "la sinistra americana, infuriata per la notizia che gli editorialisti del giornale aveva già preparato l'articolo di endorsement per Kamala Harris", si legge nel testo, che registra anche che continuano le proteste in redazione.

Dopo Robert Kagan, un'altra editorialista Michele Norris ha annunciato la "difficile decisione" di non collaborare più con il giornale.E sono diventati 19 gli editorialisti che hanno firmato una colonna in cui si condanna la decisione come "un tradimento delle convinzioni del giornale che amiamo", parlando di una scelta in queste elezioni tra "valori democratici" e "la minaccia che Trump costituisce per loro".  Dopo l'annuncio di venerdì, e l'ondata di polemiche e proteste, Lewis, editore della testata dallo scorso novembre, ha cercato di giustificare la scelta come un modo per tornare "alle radici" del giornale, che ha cominciato a dare gli endorsement nel 1976, e ieri ha diffuso una dichiarazioni per smentire le voci che la decisione di Bezos sia tesa a favorire Trump: "La decisione di mettere fine agli endorsement è stata totalmente interna, senza avvisare o consultare e campagne o i candidati a nessun livello.

Qualsiasi notizia di senso contrario è incorretta".  Da parte loro, i giornalisti del Post esprimono preoccupazione per il fatto che questa vicenda stia facendo scendere, dopo un ripresa nei mesi scorsi, il numero delle sottoscrizioni, cosa colpisce il lavoro dei giornalisti e non i vertici. "Non posso parlare delle decisioni prese dal nostro proprietario e dall'editore, ne capisco poco come voi – ha scritto ai lettori su X Sarah Kaplan, una delle rappresentanti sindacali del Post – ma vi posso promettere che la redazione del Washington Post rimane impegnata nel nostro lavoro, nel dire la verità con chiarezza e umanità.Per tenervi informati, a tutti i costi".  Dalla politica arrivano attacchi a Bezos, con Bernie Sanders che l'accusa di avere "paura di inimicarsi Trump e perdere i contratti federali per Amazon".

Anche per la repubblicana anti-Trump, Liz Cheney, ora alleata di Kamala Harris, il fatto che Bezos abbi evitato "di pubblicare l'endorsement per l'unica candidata che è un'adulta stabile e responsabile perché ha paura di Trump.ci dice perché dobbiamo lavorare così sodo per non far eleggere Trump".   Sono comunque in aumento il numero dei miliardari e Ceo, anche quelli che in passato hanno criticato l'ex presidente, che adottano un profilo basso, evitando di prendere posizioni.

I consiglieri di Trump rivelano che in queste ultime settimane sono stati contattati da imprenditori e manager. "Ho detto loro di impegnarsi il più velocemente possibile perché il tempo sta scadendo, se sei qualcuno che ha sostenuto Harris, che non si è fatto sentire, avrai la strada in salita", ha detto esplicitamente uno di loro, spiegando che sono stati messi al lavoro anche "lobbisti nel tentativo di mettersi in contattato con noi".  Già nel primo mandato, Trump ha sfruttato il potere federale per punire una serie di nemici nel mondo del business, e durante questa campagna ha più volte esortato Ceo a donare generosamente per ottenere poi politiche loro favorevoli. "Trump non ha problemi a fare i nomi dei nemici politici e minacciare di usare la forza del governo per vendicarsi e sembra che stia intimidendo molti, è un segnale molto inquietante su come l'intimidazione del governo funziona", ha detto Brian Riedi, del Manhattan Institute. "Le elite e i ricchi sentono che Trump vincerà, non pensate che Jeff Bezos segue Polymarket?", dice un finanziatore di Trump, Bill White, riferendosi ad un sito di scommesse politiche che dà le quotazioni dei candidati ed ultimamente favorisce Trump. "Bezos che non sostiene Kamala Harris, penso che sia un endorsement da 50 milioni di dollari per Trump, non scegliere un cavallo è di fatto sceglierlo".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Scazzi, la serie tv andrà in onda ma ‘Avetrana’ sparisce dal titolo

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(Adnkronos) – Dopo l'iniziale stop del tribunale di Taranto, ora c'è l'ok al rilascio della serie tv sull'omicidio di Sarah Scazzi.Domani, mercoledì 30 ottobre, lo show in quattro puntate arriva su Disney+, ma cambia titolo.

In ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre, Groenlandia e Disney informano che la serie precedentemente nota come 'Avetrana – Qui non è Hollywood' si chiamerà 'Qui non è Hollywood'.   La trasmissione della prima puntata era inizialmente prevista per venerdì 25 ottobre: lo stop alla messa in onda era arrivato dopo che il tribunale civile di Taranto aveva accolto il ricorso urgente, presentato dai legali del Comune di Avetrana. "Domani, 30 ottobre, uscirà la nostra serie, la mia prima serie, 'Qui non è Hollywood'.Come ormai molti sanno – ha scritto su Facebook il regista Pippo Mezzapesa – il titolo era un altro.

Un titolo che, per noi, racchiudeva l’essenza del racconto.Non è una rinuncia da poco, né indolore, ma è l’unica maniera che ci permette di arrivare a voi.

E sapere che tutti ora potrete emozionarvi, stranirvi e anche incazzarvi con questa serie, rende la rinuncia meno difficile".   Anche il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha commentato la notizia con una nota:"Riteniamo di aver, quantomeno allo stato, preservato l’immagine della comunità che rappresento, fermo restando che proseguiremo in ogni sede competente, ove necessario, per la tutela dei diritti dei miei concittadini.Faremo in modo che il nome 'Avetrana' venga rimosso da ogni forma di pubblicità, già diffusa, dell’evento cinematografico in questione, perché Avetrana non si può e non si deve identificare solo con il terribile fatto di cronaca". Il 5 novembre è prevista l'udienza di merito davanti al giudice Antonio Attanasio sempre dello stesso tribunale civile.

In questo modo, sostiene Iazzi, "hanno dato piena esecuzione al provvedimento cautelare del Tribunale di Taranto, così riconoscendo la fondatezza della domanda cautelare proposta dal Comune di Avetrana, nonché del conseguente provvedimento del giudice, dapprima sospendendo l’originaria messa in onda della serie tv e, successivamente, riprogrammando la messa in onda della medesima serie solo col il nome “Qui non è Hollywood”, eliminando dal titolo il nome della cittadina 'Avetrana'.Credo si tratti di un caso unico in Italia", continua. "Tutte le notizie diffuse in ordine a casi analoghi – afferma il primo cittadino – non appaiono, invero, assolutamente paragonabili a quella oggetto del contenzioso pendente per i tratti peculiari che lo contraddistinguono.

Un sincero ringraziamento al pool difensivo: professor avvocato Fabio Saponaro, avvocato Stefano Bardaro e professor avvocato Luca Bardaro per la professionalità, la dedizione e la passione con la quale stanno affrontando tale disputa.In questo periodo – conclude Iazzi – si è diffuso sul web un l’hashtag "#IOSonoAvetrana… non solo un nome"; genera una forte emozione sentire il forte senso di appartenenza della mia gente, per la difesa dell’immagine del territorio e della dignità della comunità". Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W.

Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia. 'Qui non è Hollywood' è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.La serie è basata sul libro 'Sarah la ragazza di Avetrana', scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

Marracash è autore e interprete di 'La Banalità del Male', end credit song di 'Qui non è Hollywood'.Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Libano, Naim Qassem alla guida di Hezbollah: chi è l’ ‘erede’ di Nasrallah

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(Adnkronos) – "Il Consiglio della Shura ha deciso di eleggere Naim Qassem segretario generale di Hezbollah".E' quanto rende noto un comunicato del Partito di Dio, passato quasi un mese dall'uccisione il 27 settembre in un raid aereo a Beirut del leader storico del gruppo, Hasan Nasrallah. Nato nel sud del Libano, a Kfar Kila, nella regione di Nabatiyeh, 71 anni, Naim Qassem è stato numero due di Hezbollah dal 1991.

Adesso è il nuovo leader del gruppo, storicamente sostenuto dall'Iran.Aveva iniziato la 'carriera' con il movimento dell'imam Musa al-Sadr, per poi confluire in Amal, a cui disse addio per contribuire alla 'creazione' di Hezbollah.

Membro del Consiglio della Shura, ha pubblicato ormai 20 anni fa un libro su Hezbollah.  Dal giorno della morte di Nasrallah, Naim Qassem ha fatto sentire per tre volte la sua voce, parlando a nome di Hezbollah che nell'ottobre dello scorso anno 'scese in campo' con attacchi oltreconfine contro Israele, in "solidarietà" con Hamas dopo l'avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas in Israele.  Secondo una fonte iraniana citata a metà mese dal sito di notizie Erem News, con sede negli Emirati Arabi Uniti, Naim Qassem avrebbe 'traslocato' da Libano a Teheran, lasciando Beirut il 5 ottobre a bordo dell'aereo utilizzato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che in quei giorni era in visita nel Paese dei Cedri e in Siria.Secondo le notizie della fonte di Erem News, gli ultimi due discorsi sarebbero stati pronunciati proprio da Teheran.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Muore dopo ritorno da viaggio in Africa, ipotesi febbre di Lassa

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(Adnkronos) – Una persona di mezza età residente in Iowa è morta dopo il ritorno da un viaggio in Africa, l'ipotesi è che abbia contratto la febbre di Lassa.Lo ha affermato il Department of Health and Human Services dell'Iowa.

Secondo i Cdc, che stanno valutando il caso per confermare la diagnosi di febbre di Lassa, il rischio per la popolazione è estremamente basso.Il paziente, di cui non è stata rivelata l'identità, è stato subito ricoverato e isolato presso l'ospedale universitario di Iowa City.

I primi test avrebbero indicato come causa del decesso la febbre di Lassa ma sono in corso nuove analisi.Se i risultati fossero confermati – riportano i media americano – il caso dell’Iowa sarebbe il nono caso noto di febbre di Lassa dal 1969 in viaggiatori di ritorno negli Stati Uniti da aree in cui è stata riscontrata la malattia.

Le persone che sono state in stretto contatto con il paziente saranno monitorate per tre settimane.  La febbre di Lassa è una malattia emorragica virale potenzialmente grave, causata dal virus Lassa; è caratterizzata inizialmente da febbre e malessere, seguiti da sintomi gastrointestinali e, nei casi gravi, da shock e insufficienza sistemica multi-organo.Nell’80% dei casi è una patologia lieve o addirittura asintomatica, ma può presentarsi come malattia sistemica grave nel restante 20%.

La febbre di Lassa prende il nome dalla città nigeriana in cui, nel 1969, due infermiere missionarie morirono a causa di questa malattia, fino a quel momento sconosciuta.L’agente eziologico è un virus a Rna appartenente alla famiglia degli Arenaviridae, diffuso prevalentemente in Africa, il cui serbatoio principale sono i roditori Mastomys.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Grillo punge su Whatsapp: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”

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(Adnkronos) – "Si muore più traditi dalle pecore, che sbranati dal lupo".All'indomani del voto in Liguria e, soprattutto, mentre si infiamma lo scontro al vertice del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo pubblica questo post nelle 'storie' temporanee di Whatsapp.

Una citazione attribuita a un "autore sconosciuto" e accompagnata dalla foto di un lupo.  Impossibile all'interno del M5S non cogliere un riferimento del garante alla guerra con Giuseppe Conte: il presidente del Movimento ha annunciato nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa che non rinnoverà il contratto di consulenza di Grillo da 300mila euro; il co-fondatore del M5S ha replicato con un video social per rivendicare "il diritto a estinguere il Movimento". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia – Sassuolo: Fabio Grosso l’eroe di Berlino

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La Juve Stabia questa sera ospiterà tra le mura amiche del Menti il Sassuolo che quest’anno è stato affidato a Fabio Grosso che avrà il compito di riportare in serie A i nero verdi.Fabio Grosso è sicuramente uno degli allenatori più attesi allo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

Lui è per tutti gli Italiani l’eroe di Berlino 2006.Chi ha vissuto le notti magiche dell’ Italia di Marcello Lippi può sicuramente alzare la mano e raccontare di un viaggio meraviglioso.

Germania 2006 fu l’anno del Mundial nel corso della nota vicenda di “Calciopoli”.Fabio Grosso fu attore protagonista di quella cavalcata incredibile iniziata dalla vittoria contro il Ghana.

Il goal decisivo contro la Germania a gara praticamente finita e poi il rigore nella finale contro la Francia che fece impazzire di gioia una nazione intera.Grosso è uno dei volti più belli della storia azzurra e non solo.

Da calciatore ha indossato le maglie di Juventus ed Inter dove ha colorato i sogni tricolore.Nel Palermo ha fatto benissimo negli anni dolci della presidenza Zamparini.

Da allenatore dopo le esperienze nel settore giovanile della Juventus le avventure a Frosinone e poi Lione solo per citare qualche pezzo del suo vissuto da Mister.In questo torneo di Serie B allena il Sassuolo una delle rose più forti costruite per vincere il campionato.

Dopo Filippo Inzaghi dunque Mister Guido Pagliuca sfiderà nuovamente un campione del mondo e dalle parti del Rione San Marco si spera che l’esito finale possa essere lo stesso.Difficile sicuramente ma non impossibile perché nel calcio non si possono mai fare previsioni sicure.