Victor Osimhen in mattinata si è sottoposto ad un intervento di riduzione e contenzione delle fratture pluriframmentarie e scomposte dell’osso malare, dell’arco e del pomello zigomatico, del pavimento e della parete laterale dell’orbita e della diastasi della sutura fronto-zigomatica.
Victor Osimhen – Operazione, pessime notizie per i campani
L’intervento chirurgico condotto dal Prof. Tartaro in mattinata è perfettamente riuscito ed il calciatore nigeriano sta bene, anche se rimarrà in osservazione nella struttura ospedaliera per alcuni giorni.
La nota dolente per il Napoli riguarda i tempi di recupero, i quali dovrebbero aggirarsi intorno ai 90 giorni.
Si tratta, dunque, di una pessima notizia perché la formazione campana dovrà fare a meno della sua punta di diamante per una lunga serie di partite decisive per decidere le sorti del campionato e del cammino europeo.
Victor Osimhen, infatti, stando alla diagnosi dovrebbe rientrare intorno al 20 febbraio, giorno in cui ci sarà Cagliari-Napoli, e quindi con ogni probabilità salterà, tra i tanti, gli impegni con Lazio, Atalanta, Leicester, Milan, Juventus e Inter.
Napoli che, dunque, in assenza di Victor Osimhen dovrà fare affidamento sull’esperto Dries Mertens e su Andrea Petagna per cercare di rimanere nella corsa scudetto o quantomeno di non allontanarsi troppo dalla vetta.
Di seguito il comunicato ufficiale della SSC Napoli:
“Victor Osimhen è stato operato questa mattina dal Prof. Tartaro, coadiuvato dal dott. Mario Santagata ed alla presenza del dott. Canonico, per un intervento di riduzione e contenzione delle fratture pluriframmentarie e scomposte dell’osso malare, dell’arco e del pomello zigomatico, del pavimento e della parete laterale dell’orbita, e della diastasi della sutura fronto-zigomatica.
La sintesi dei monconi ossei è stata fatta tramite placche e viti in titanio.
Il giocatore sta bene e resterà in osservazione per qualche giorno.
Ripresa della preparazione ieri pomeriggio per il Real Forio che sabato pomeriggio al “Vallefuoco” di Mugnano affronterà il Neapolis, squadra che soprattutto in casa si sta facendo valere ed è con pieno merito ai margini della zona spareggi.
I biancoverdi saranno chiamati a muovere la classifica perchè le quattro sconfitte consecutive pesano molto sulla classifica ma specialmente sul morale. Dopo le dichiarazioni a caldo di Flavio Leo, amareggiato per la prestazione del Real Forio nel derby con l’Ischia, la società ha analizzato il momento davanti alla squadra. Ai calciatori è stato chiesto di cambiare registro, di mettercela tutta per evitare che la classifica diventi preoccupante quando soltanto un mese fa era esaltante.
E’ scontato che la società foriana ritornerà sul mercato, con l’acquisto di almeno quattro elementi. Un difensore due centrocampisti, un attaccante e probabilmente anche un portiere da affiancare a Lamarra. Qualcuno della rosa attuale sarà sacrificato. Insomma, c’è tutta l’intenzione di aumentare il potenziale tecnico della rosa a disposizione di Leo.
Mirko Carretta, attaccante del Perugia, è intervenuto in trasmissione Grifo Stadium del Direttore Giulio Nardi a Tef Channel, preannunciando che entro un massimo di tre settimane sarà disponibile, probabilmente già nella gara con il Parma:
Carretta: “Inizio anno avevo qualche richiesta perché ero svincolato, e potendo scegliere da solo quale strada prendere e c’è stata la chiamata del Perugia non ho esitato un attimo. Secondo me se chiami un centinaio di giocatori che stanno in B e gli dici che il Perugia li vuole, ci vengono tutti, perché al fascino della storia importante e blasonata ci tengono tutti. Fino adesso nella mia carriera Perugia è la piazza calcistica più importante nella quale ho giocato. Il calore della tifoseria si avverte già da quando ci giochi contro, nel derby che affrontai da avversario mi impressionarono i forse 15mila spettatori. Spero ora di far gran campionato e raggiungere l’obiettivo prefissato, prima possibile, poi vediamo quel che succederà.
– Sul Mister Alvini –
E’ l’arma in più vera che abbiamo. E lui che ci ha fatto capire dove siamo, con tutta l’importanza della piazza. Se domandate dal primo all’ultimo giocatore, tutti lo rispettiamo per la persona competente che è, al di là che se ci dice di buttarci dal burrone, metto per iscritto che tutti e ventisei lo farebbero
– Spezza con la prima battuta –
Due secondi dopo la vittoria già eravamo proiettati alla sfida con il Cittadella, che grazie a lui affrontiamo, come ogni partita, da Champions. La sua bravura è di ricaricarci mentalmente anche dopo batoste come quella di Como. Tatticamente poi è uno degli allenatori più preparati della categoria.
Il mio rendimento invece fino ad ora a Perugia è stato sulla sufficienza: le prime giornate sono partito da sette in pagella e poi dalla 4’/5′ giornata ci siamo alternati, ed il mio rendimento personale è sceso un pò. Al rientro curerò ogni minimo dettaglio per cercar di non rifarmi male, e mi impegnerò al massimo per riprendere il posto in squadra. Starà infatti a me riconquistarlo convincendo mister e compagni, e se non ci riuscirò, staremo alle scelte dell’allenatore.
– Sul modulo –
Non è cambiato tanto, perché non cambia il nostro principio di gioco. Dove è che cambia di più l’ultimo Perugia è solo semmai in fase di non possesso. Giochiamo molto in base a come giocano gli altri, essendo per noi precipui gli uno contro uno.
– Sul personale –
Ho sempre fatto l’esterno, nasco esterno, poi negli ultimi due anni ho trovato allenatori che giocavano a due davanti. Però per come gioca il mister potrei fare bene proprio perché gioca uomo su uomo. Per me, essendo veloce e rapido potrebbe esser un vantaggio. Sicuramente poi c’è da migliorare dove avrò sbagliato l’ultimo passaggio o il tiro in porta.
– Ancora battuta –
Se facevo d’altronde dieci assist e dieci gol capace fossi all’Inter.
– Sui compagni –
Non vorrei mai avere alle calcagna Kouan per 90 minuti. In avanti potrei trovarmi bene con Murano ma anche con De Luca.
– Sulla salvezza –
Una di quelle che ha speso tanto potrebbe scottarsi tanto, quindi la salvezza è già tanto come obiettivo, non essendo per nulla facile. Ed il progetto del Perugia passa dal mantenimento della categoria.
– Infine sulla Società –
Interessa avere un gruppo che sappia raggiungere l’obiettivo. Non il singolo attaccante che faccia trenta gol senza però far raggiungere lo step alla squadra e quindi a tutto l’ambiente”.
Le parole del team principal della Ferrari Mattina Binotto che è intervenuto su Sky al termine del Gran Premio del Qatar
Ferrari, parla Binotto: “Qatar non è stato un weekend deludente”
Una gara sicuramente non indimenticabile. La Ferrari ha tanto da analizzare al termine del Gran Premio del Qatar, ma anche da portare a casa un nuovo distacco su una McLaren nettamente in difficoltà per la terza piazza nei costruttori.
“Abbiamo gestito le gomme”
Sainz e Leclerc chiudono in settima e ottava posizione, non un grande risultato come analizzato ai microfoni di Sky dal team principal della Rossa Mattia Binotto:
“E’ ovvio che un 7° e 8° posto non è quello a cui uno ambisce, ma non direi che è stato un weekend sotto le aspettative. Sapevamo che questa era una pista difficile per noi per usura e gomme. Questa è la macchina con cui abbiamo sofferto già molto in Francia per usura, e non è che sia cambiata. Però credo che abbiamo imparato a gestirla meglio rispetto a quanto successo al Paul Ricard. Fin dal primo giro abbiamo chiesto ai piloti di non spingere mai, per tentare di fare un solo pit stop, quindi loro si sono proprio trattenuti alla guida. Abbiamo spinto solo gli ultimi dieci giri, quando avevamo la certezza di poter arrivare in fondo con la gomma. E devo dire che ha funzionato, soprattutto se si guarda ad altri che hanno spinto quando magari non serviva e poi hanno bucato. Quindi merito alla squadra che ha saputo gestire le gomme. Peccato per il pit stop doppio, perché c’è stato un problema di comunicazione con Sainz. Altrimenti avrebbe potuto rientrare davanti a Stroll e fare un risultato migliore alla fine. Comunque direi bene dal punto di vista dell’affidabilità in queste ultime gare. Quello che manca adesso sarà una macchina migliore per poter competere per altre posizioni”.
L’artista napoletana Maria Cerbone, in arte Zingarina al servizio del movimento “Non una di Meno” con un singolo per dire basta alla violenza.
Napoli: “Malammore”, un singolo per dire basta alla violenza sulle donne, l’iniziativa, ideata dall’artista napoletana Maria Cerbone in arte Zingarina è sostenuta dal movimento “Non una di Meno” di Napoli.
Il ricavato delle vendite servirà per finanziare borse lavoro per donne vittime di maltrattamenti.
Ormai prossimi al 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite e per l’occasione artisti, associazioni e società civile di Napoli si stanno già mobilitando per costruire iniziative di lotta e di denuncia di quello che, nonostante gli sforzi profusi, ancora oggi rappresenta un inaccettabile cancro le cui metastasi continuano a generare sofferenze e di tragedie.
Fare in modo che questo non accada mai più è l’obiettivo di quanti si adoperano quotidianamente per sconfiggere la subcultura subdola e molto diffusa che non fa mistero di considerare le donne come dei semplici oggetti.
Zingarina
Il movimento “Non una di Meno – Napoli” ha deciso di supportare l’iniziativa dell’artista napoletana Maria Cerbone in arte Zingarina, impegnata in prima linea in questa battaglia con le collaborazioni con il centro antiviolenza “Kintsugi” e la casa rifugio “Karabà”, che per l’occasione ha realizzato un singolo in vinile dal titolo “Malammore”.
Un’iniziativa che unisce solidarietà, musica ed arte, a sostegno delle donne vittime di violenza, realizzata grazie al supporto della cooperativa sociale Dedalus che si occuperà della gestione delle borse lavoro.
Si tratta di sussidi economici erogati in affiancamento ai tirocini in azienda la cui durata può variare da un minimo di 3 a un massimo di 12 mesi. Tutti i tirocini devono essere retribuiti con una quota mensile che non può scendere al di sotto di 500 euro versati direttamente alle aziende oppure, come in questo caso, ad enti di formazione accreditata che accompagnano le donne vittime di violenza nel percorso di inserimento lavorativo. L’obiettivo è di favorire la formazione professionale e l’assunzione di queste persone.
Zingarina con il singolo “Malammore” per “Non una di Meno – Napoli” – Redazione Campania
La CPS invia una lettera alle autorità stabiesi per smuovere le coscienze a seguito del piano previsto per l’iniziativa del 7 dicembre.
Castellammare di Stabia (Na): La CPS – Comunità Promozione e Sviluppo, presente a Castellammare da oltre 40 anni e sensibile ai temi della povertà, dell’inclusione e dello sviluppo sia a livello locale che nazionale ed internazionale,
esprime la sua forte critica con questa Lettera aperta a fronte della notizia dei 170.000 Euro destinati all’iniziativa per il 7 dicembre.
La lettera del CPS
“Un concerto, un videoclip girato a Castellammare di Stabia e una conferenza stampa (….) Il Comune ha dato il via libera alla iniziativa che prevede: la realizzazione di un concerto il giorno 7 Dicembre con il noto cantautore Antonello Venditti, preceduto da una conferenza stampa presso il nuovo Museo archeologico di Castellammare di Stabia e concluso con un videoclip dedicato ad una grande canzone italiana dello stesso Venditti, da realizzare, avendo come sfondo il territorio e le bellezze comunali, per una spesa totale di 170.000 € (….) A conclusione della serata sono previsti i fuochi d’artificio che il Comune sta appaltando per coprire anche le festività di Capodanno e San Catello”.
Queste parole sono indirizzate al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunali, a S. E. il Vescovo don Francesco Alfano, al Forum Civico, a tutti i Cittadini, alle Istituzioni locali, alle Parrocchie, ai movimenti politici, ai gruppi ecclesiali e alle Associazioni della società civile perché gli Organi competenti rivedano e annullino il programma ed ogni determinazione in merito alla suddetta iniziativa, anche per i suoi esorbitanti costi.
Azione di marketing
Non si può non rilevare che l’intera azione di marketing sia assolutamente fuori luogo oltre che
improduttiva per la Città ed estremamente esosa in termini economici.
Nel contempo, non si può tacere sullo stato di indigenza di larghe fasce della popolazione stabiese che, spesso, non godono di risorse tali da garantire il minimo di sussistenza per sé e per le proprie famiglie, come non si può restare muti di fronte alle vite di donne e bambini consegnate a morte sicura sulle frontiere marittime e terrestri dell’Europa.
Degrado e (in)sicurezza
Non si può tacere sulla situazione di degrado e di insicurezza in cui versano strade, piazze, giardini, aiuole, l’arenile, strutture e simboli storici – come la Cassa Armonica – della Città delle Acque.
Cifre così considerevoli – come quella destinata al progetto programmato per le festività dell’Immacolata, del Natale e di san Catello e approvato dall’Amministrazione Comunale – potrebbero essere destinate ad interventi di solidarietà e ad iniziative volte alla soluzione di problemi endemici che affliggono singoli, famiglie e l’intera cittadinanza.
La CPS scrive alle autorità stabiesi contro l’iniziativa da 170.000 Euro – RedazioneCampania
Guardia di Finanza: sequestrati oltre 87.000 articoli contraffatti e denunciati 12 responsabili, donati 1440 capi di abbigliamento alla Protezione Civile.
Napoli– Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sottoposto a sequestro, nel corso di una serie di interventi eseguiti tra il capoluogo e i comuni limitrofi, oltre 87.000 articoli recanti marchi contraffatti e due opifici, denunciando 12 soggetti.
Nel primo intervento condotto dei “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego, nel quartiere Arenaccia, è stato scoperto un laboratorio clandestino e sottoposto a sequestro oltre 4400 capi di abbigliamento contraffatti o privi di marchio.
I militari infatti, in riscontro ad una segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “117”, su attivazione della Sala Operativa, hanno fermato in via Ponte di Casanova, un’autovettura sospetta e hanno verificato che all’interno erano occultati in buste di cellophane diverse centinaia di articoli privi di documentazione amministrativo-fiscale di supporto.
Le successive perquisizioni condotte presso l’abitazione, un edificio indipendente che si sviluppa su tre piani, hanno portato alla luce una “fabbrica del falso”, attrezzata con termopresse, per l’apposizione dei marchi e utilizzata come deposito di capi semilavorati e già confezionati pronti per la vendita. Denunciata all’Autorità Giudiziaria una responsabile per contraffazione e ricettazione.
Gli stessi Baschi Verdi, a San Giuseppe Vesuviano, hanno scoperto un’altra “fabbrica del falso”, all’interno della quale sono stati rinvenuti numerosi rotoli di tessuto di noti marchi contraffatti, destinati perlopiù ai bambini e pronti per essere lavorati ed utilizzati per la produzione di prodotti tessili, come tendaggi, cuscini o borse.
La titolare è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria per contraffazione e ricettazione.
Sempre una pattuglia di “Baschi Verdi” di Napoli, nel quartiere Stella-San Carlo all’Arena, mentre transitava in viale Farnese, notava la presenza di alcuni soggetti che maneggiavano delle buste contenenti capi d’abbigliamento all’interno di un box auto.
Il successivo controllo ha permesso di sequestrare su scaffali, in scatole, pronti per essere imbustati, 3100 scarpe, cinture, giubbini, cappelli, borselli, calzini con marchi contraffatti. Al termine dell’intervento sono stati denunciati tre responsabili.
Il Gruppo di Frattamaggiore, nel corso di nove distinti interventi condotti nei comuni a nord di Napoli, ha sequestrato quasi 80.000 articoli contraffatti, tra cui borse, tute, calzature e profumi riconducibili a case di alta moda, denunciando 7 responsabili.
Su autorizzazione del Tribunale di Nola, sono stati anche consegnati alla Protezione Civile della Regione Campania, presso i loro magazzini, 1440 jeans sequestrati nell’ambito di una pregressa operazione condotta dalla Compagnia di Casalnuovo di Napoli.
I capi di vestiario, ai quali è stato rimosso il marchio, contraffatto, di note griffe di moda, sono, infatti, di buona fattura e possono quindi essere devoluti ai più bisognosi.
Guardia di Finanza: sequestro di oltre 87.000 articoli contraffatti – RedazioneCampania
Lo spettacolo “Un sogno nel castello” di e con Massimiliano Fenaroli e Marcello Nicoli sarà in scena domenica 5 dicembre.
La stagione 2021-2022 del Centro Teatrale Bresciano E ti vengo a cercare propone un nuovo appuntamento dedicato ai bambini.
Si tratta di uno spettacolo di arte varia previsto domenica 5 dicembre alle ore 16.
I protagonisti sono i cantastorie Bon Bon e Gratta Gratta che grazie ad un continuo cambio di personaggi portano in scena uno spettacolo divertente ai confini con il giullaresco.
I bambini sono parte attiva dello spettacolo grazie alla continua interazione con i protagonisti in scena dando vita a una festa al Castello , simbolico luogo di ritrovo.
A Sorisolo si viveva sereni e spensierato fino all’ arrivo dello Stregone Mangia Tempo venuto fin lì per rubare a grandi e piccini il tempo dedicato al divertimento e trasformarlo in tempo di lavoro e tristezza.
Finché un bel giorno non arrivo’ nella piazza del paese una Compagnia di artisti girovaghi a presentare il suo spettacolo ambientato in un castello.
Mano a mano che lo spettacolo cresceva gli abitanti di Sorisolo riuniti in piazza riconquistavano il tempo da dedicare al gioco e al divertimento.
In questo modo, grazie al buonumore Stressone , lo Stregone Mangia tempo fu costretto a fuggire a gambe levate e da allora a Sorisolo da più di cinquecento anni ogni giorno c’è uno spettacolo.
Castellammare di Stabia: 6 bici sequestrate dai Carabinieri, trovate alterate: i pedali erano isolati perché aggiunto un vero acceleratore.
Castellammare di Stabia (Na): Sembra di essere tornati ai vecchi tempi quando si “truccavano” i motorini per farli “volare” su strada come piccoli bolidi, stavolta però tocca alle biciclette: 6 sono state sequestrate dai Carabinieri, perché “scoperte” alterate con un acceleratore montato ad arte e i pedali isolati.
Per la riuscita dell’operazione, risolutiva è la campagna dei Carabinieri e della Motorizzazione Civile di Bari per il controllo dei veicoli a due ruote elettrici, spesso utilizzati come biciclette ma modificati fino a raggiungere prestazioni tipiche degli scooter.
Grazie alla pedana mobile calibrata e utilizzata da personale tecnico della Motorizzazione, fondamentale per accertare in tempo reale la velocità dei veicoli, i Carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno controllato decine di bici elettriche.
6 bici “alterate”
6 quelle sequestrate perché appunto alterate: montando un vero e proprio acceleratore e isolando i pedali, le bici diventavano veri e propri motocicli che superavano il limite di velocità imposto dalla norma.
Ai proprietari è toccata una sanzione per guida senza patente, guida senza casco, mancanza di copertura assicurativa e dei certificati di immatricolazione e circolazione per un importo complessivo circa 20mila euro.
Resta valido il punto che per certi soggetti la scelta della bici o del monopattino non è ispirata dalla concezione “green”, ma semplice moda del momento: costoro tengono comunque ad associare la potenza del loro mezzo di trasporto al grado della propria autostima, ed ecco quindi che sentono il bisogno necessario dell’ “aiuto”per sentirsi più potenti e veloci… Naturalmente col vento tra i capelli!
Castellammare: sequestrate 6 bici “alterate” con acceleratore – RedazioneCampania – Stéphanie E. Perna
Il 23 novembre 1980 Sandro Pertini con la famosa frase “Fate Presto” chiede aiuto per l’Irpinia
Era il 23 novembre 1980 quando una scossa di magnitudo 6.8 della scala Mercalli colpì la Campania e la Basilicata centro-settentrionale.
L’epicentro si verificò tra Teodora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania causando all’incirca 280.000 sfollati, 2.914 morti e 8.848 feriti.
La scia della vibrazione del suolo si estese a molte altre zone della penisola, in tutta l’area centro meridionale, infatti vennero lesionati edifici di Napoli, province campane, del potentino ed in particolare violenta fu la risonanza su un palazzo a Poggioreale in via Stadera causando ulteriori morti.
Nel complesso, dalle analisi fatte successivamente ne risultò che vennero danneggiate le aree di Avellino, Caserta, Napoli , Potenza, Salerno e Benevento.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, durante un’edizione straordinaria del Tg2 del 1980 in merito all’evento commentò dicendo che: “Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi”.
In effetti, una delle conseguenze più grandi di questa ingente tragedia è proprio il mancato soccorso dovuto, secondo gli addetti , ad una scarsa prontezza della Protezione Civile ed alle sue umili risorse, inoltre ad una cattiva manutenzione delle infrastrutture.
Contro ogni misura di sicurezza, il Presidente stesso volle recarsi sul posto favorendo la mobilitazione di ulteriori forze volontarie in ausilio per una situazione che aveva lacerato interamente i tessuti urbani.
Non solo dall’Italia arrivò solidarietà,partecipazione e condivisione ma anche dall’estero: Belgio, Stati Uniti, Arabia Saudita, Svizzera, Francia, Jugoslavia lanciarono una campagna di aiuti economici per la riqualificazione del territorio.
Lo sciacallaggio fatto successivamente all’evento portò una enorme speculazione pecuniaria, volta a favorire un numero maggiori di comuni per la presunta ricostruzione, allo scopo di accaparrarsi danaro senza evidente bisogno o per affari legati alla politica e camorra.
Infatti, l’evento è annoverato tra quelli più esemplari di speculazione illecita “made in Italy ” su una tragedia .
Il deterioramento del patrimonio urbano-artistico ebbe come diretta conseguenza anche la perdita di lavoro per molti cittadini, ma l’Irpinia cercò di ripartire facendo leva sull’industria, nonostante le tentazioni di molti di spendere i capitali in circolo per fini diversi.
Di quel piano industriale e il rilancio delle aziende resta ben poco, se non qualche ente che resiste ancora come gli stabilimenti della Ferrero ed altre ancora sono frutto di uno sviluppo sistematico, come la Fiat sita a Melfi. Indro Montanelli , nel suo libro Le stanze commenta la speculazione dicendo che “l’uso di 50-60mila miliardi stanziati per l’Irpinia rimase un porto nelle nebbie […] quel terremoto non aveva trasformato solo una regione d’Italia, ma addirittura una classe politica”.
In seguito, partirono numerose inchieste volte a chiarificare i meccanismi, come quella di “Mani pulite” denominata “Mani sul terremoto”, attraverso la quale vennero scoperti che i luoghi più semplici, quelli della vita contadina ad esempio, venivano trasformati in ville, piscine e lussi di ogni genere per la casta.
Restano ancora le smagliature nella coscienza di quei visi che nell’intorno di un minuto hanno visto sgretolarsi anni ed anni di edificazioni, quelle della loro vita semplice.
In conclusione, e sempre per dare ricordo, riporto la registrazione audio del sordo rumore del terremoto di allora
con anche, ancora una volta, le parole ed il ricordo dell’amico (poeta e compositore) Luciano Somma che all’epoca era sfollato a Castelvolturno (Caserta) con la famiglia e che, nell’immediato, scrisse i brevi versi che ripropongo oggi, come ogni anno, per non dimenticare anche noi!
Mancava nu mese a Natale
Mancava nu mese a Natale
Filuccio sunnava ‘o presebbio
Assunta penzava ‘a befana
Nannina filava e cantava
attuorno che cujeta ce steve
pareva ‘e sentì già ‘ a nuvena…
Sta ggente mo è sola nu cunto
suspesa tra ‘o cielo e na terra
ch’ha avuto cchiù lutte ‘e na guerra
rusarie ‘e ferite arapute
na scossa l’è stata fatale
mancava unu mese a Natale…
I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un nuovo provvedimento di sequestro di un bar nei confronti della figlia di un noto boss mafioso messinese. Quest’ultimo – recentemente balzato agli onori della cronaca nell’ambito dell’operazione antimafia “Provinciale”, eseguita dai finanzieri del Nucleo Pef di Messina, unitamente a personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato – era stato sottoposto, lo scorso aprile, alla misura della custodia cautelare in carcere per le ipotesi di reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico-mafioso.
Ci eravamo occupati del precedente sequestro “28 Settembre 2021 2 bar luogo di ritrovo della movida e altro, valore circa € 1,1 milione: sequestrati I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno dando esecuzione ad una misura cautelare personale e reale nei confronti di Stefania Sparacio cl. 95, figlia del noto boss messinese Salvatore Sparacio cl. 75, figlio di Rosario, fratello dello storico boss Luigi Sparacio (poi divenuto collaboratore di giustizia), con contestuale sequestro di due bar in centro cittadino, beni immobili e mobili per un valore stimato di oltre 1 milione di euro”.
Lo scorso settembre infatti, in una nuova ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Messina, veniva contestato alla figlia del predetto boss il reato di trasferimento fraudolento di valori in quanto, secondo ipotesi d’accusa, comunque basate su imputazioni provvisorie e che dovranno trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, proprio al fine di eludere le disposizioni in materia di misure patrimoniali previste dal Codice Antimafia, ovvero di agevolare la commissione di altri delitti, quali ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, la donna avrebbe assunto fittiziamente la titolarità di tali attività commerciali, ubicate nel centralissimo Corso Cavour di Messina e note per essere meta preferita della movida giovanile.
I convergenti elementi indiziari, uniti ad una analitica ricostruzione delle disponibilità patrimoniali acquisite nell’ultimo ventennio dal boss e dai componenti del suo nucleo familiare – finalizzato a verificare la compatibilità delle disponibilità patrimoniali rispetto alle lecite capacità reddituali dichiarate – e che restituivano un quadro di evidente sperequazione tra gli incrementi patrimoniali rispetto al reddito legittimamente prodotto, consentivano al competente Giudice di disporre il sequestro preventivo, nei confronti della giovane donna, di n. 2 attività commerciali, una quota pari al 25% di una s.r.l., n. 2 fabbricati, n. 1 autoveicolo, denaro contante pari ad € 15.000.
Traendo spunto investigativo dalla documentazione e dagli elementi di prova rinvenuti durante l’esecuzione del sequestro preventivo delle predette attività commerciali, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo Pef di Messina hanno accertato, in capo al predetto boss, la disponibilità di un ulteriore esercizio commerciale.
È stato acclarato, inoltre, come tale attività economica, fittiziamente gestita dalla figlia del predetto boss, presenti, ancora una volta, un valore sproporzionato rispetto alle lecite fonti di reddito dichiarate dal nucleo familiare del boss. Per tale ragione, il locale Tribunale del riesame, salvo le successive fasi valutative nei gradi di giudizio futuri, ne ha disposto il sequestro preventivo.
NOTA
Ancora una volta, con l’operazione odierna, il Tribunale, la Direzione Distrettuale Antimafia e la Guardia di Finanza di Messina, oltre ad infliggere un ulteriore colpo ad uno dei più noti clan mafiosi di Messina, hanno recuperato un ampio spazio di legalità, restituendolo alla collettività onesta, reprimendo le condotte illecite a tutela della buona, regolare e sana libertà di impresa degli operatori economici.
Una bassa pressione si allontana lentamente dall’Italia dispensando ancora delle piogge al Centro-Sud e su parte della Sardegna. Da Giovedì nuovo, intenso, violento e più freddo attacco perturbato su tutte le regioni; piogge diffuse e nubifragi al Centro-Sud. NEVE: a quote sempre più basse sia sulle Alpi sia sugli Appennini. WEEKEND: freddo, neve a bassa quota, allerta NUBIFRAGI in Campania!
++++aggiornamento flash ultimo minuto++++:
dalle ultime elaborazioni del Centro Europeo è prevista neve in pianura a Milano, Lombardia, piacentino e basso Piemonte nelle prime ore di Lunedì 29 Novembre per la concomitante discesa di aria fredda polare sia dalla Porta della Bora che dalla Valle del Rodano con la simultanea presenza di un minimo di pressione sul Nord Italia! Da seguire.
Sta per tornare la neve e questa volta, oltre che abbondante, cadrà pure a quote via via sempre più basse.
Dopo le prime imbiancate su molte aree alpine nei giorni scorsi, sta per arrivare un’altra iniezione di fiducia per gli amanti della neve e soprattutto per gli operatori turistici in vista dell’ormai imminente stagione invernale.
Ma cosa accadrà allora nei prossimi giorni? Dove e quando arriverà la neve?
Dopo un avvio di settimana durante il quale alcune nevicate hanno interessato i rilievi alpini, seppur a quote ancora piuttosto elevate, la nostra attenzione fa un salto di qualche giorno e si concentra in particolare nella giornata di giovedì 25 novembre quando un’intensa perturbazione atlantica è destinata a provocare nevicate abbondanti sui rilievi del Nord, specialmente sul comparto alpino centro-occidentale dove la neve scenderà fino a quote anche inferiori ai 1000 m. con accumuli che potranno raggiungere svariate decine di cm.
Ci sarà inoltre occasione per qualche bella nevicata pure sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, anche se qui la quota sarà ben più elevata e mediamente prossima ai 1600/1700 m.
Nei giorni successivi, sempre in un contesto atmosferico assai turbolento, comincerà ad affluire sul nostro Paese aria ancora più fredda.
Gioco forza le nevicate, oltre ad essere abbondanti, cominceranno ad interessare quote più basse, specialmente a cavallo del prossimo weekend quando i fiocchi bianchi si spingeranno fino ai 500/700 m. sui rilievi del Nordovest e sugli 800/1000 m.su quelli centro orientali.
Sarà piuttosto bassa la quota (per il periodo) anche sul comparto appenninico centro-settentrionale, dove la “dama bianca” scenderà fino ai 1000 m., se non a quote addirittura più basse, specie in Toscana.
Alle prime ore di stamattina, nel centro della città di Palermo, i militari della Compagnia Carabinieri di Palermo Piazza Verdi hanno dato esecuzione a 11 provvedimenti cautelari (2 in carcere, 5 domiciliari e 4 dell’obbligo di dimora e contestuale obbligo di presentazione alla p.g.), emessi dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, per le ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’indagine, condotta dai Carabinieri tra febbraio e agosto del 2020, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico degli undici indagati, tutti con precedenti di polizia, cui vengono contestati numerosi episodi di spaccio al dettaglio di stupefacenti.
Secondo l’ipotesi accusatoria contenuta nel provvedimento eseguito, gli indagati avrebbero posto in essere centinaia di cessioni di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), principalmente nelle ore serali dei weekend, nel centrale quartiere Vucciria di Palermo, zona interessata dal fenomeno della c.d. movida. La vendita di stupefacenti non si sarebbe fermata nemmeno quando la circolazione delle persone era limitata in ragione delle misure di contenimento per la pandemia da Covid-19.
Nel corso dell’attività investigativa erano già state arrestate in flagranza di reato 3 persone. Una di loro, in particolare, era stata sorpresa all’interno di un magazzino del centro di Palermo in possesso di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti di vario tipo (500 grammi di hashish e 400 grammi di marijuana) e materiale vario per il confezionamento. Inoltre, erano state deferite in stato di libertà altre 2 persone e segnalati alla locale Prefettura, quali acquirenti, 25 individui.
Jacopo Scaccabarozzi, centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.
Le dichiarazioni di Scaccabarozzi sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Le panchine con Novellino? Non è successo niente, in realtà Il mister faceva le sue scelte tecniche e io le rispettavo. Non potevo essere contento perché tutti aspirano ad essere protagonisti. Mi sono sempre fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa. A livello umano è andato sempre tutto bene con Novellino. Solo una scelta tecnica che io rispettavo. In primis – aggiunge Scaccabarozzi – va sempre messa la squadra. Bisogna sempre sfruttare il tempo che viene concesso in campo.
Il mio ruolo preferito? Nasco mezzala pura in un centrocampo a tre. Quello è il mio ruolo, mezzala. E’ stata sempre una mia caratteristica quella di poter interpretare più ruoli. Nel calcio moderno è fondamentale. E’ il primo anno che ho fatto nella scorsa stagione il quarto di centrocampo con Padalino. Questi sono i due ruoli che io preferisco.
Per ciò che concerne le differenti metodologie di allenamento tra Novellino e Sottili, l’attuale mister lavora più sull’intensità negli allenamenti che ritroviamo anche la domenica nelle gare. Molte gare le affrontiamo più sull’intensità cercando di utilizzare il contropiede.
Il centrocampo come quello attuale nel 4-3-3 è una buona soluzione. Considerando tutti, siamo tanti giocatori in mezzo al campo. Chi va in campo rende, che sia a due o a tre possiamo giocare in entrambi i modi. C’è tanta voglia di macinare punti, ne abbiamo persi troppi per strada. Con questo tipo di prestazioni come a Catanzaro dove abbiamo fatto una grande partita. Perderla sarebbe stata una beffa. Un punto però – continua Scaccabarozzi – che vale oro per come si era messa. Col Taranto dobbiamo tornare a vincere per consolidare la nostra classifica.
Di Castellammare mi piace il calore della gente. In Serie C non è sempre così e non è la stessa cosa. Quando mi hanno detto di questa possibilità della Juve Stabia sono rimasto sorpreso perchè venivo da un’annata non positiva. Mi contattò Ghinassi – continua Scaccabarozzi – e per me è stato un qualcosa che si è fatto da solo e sono arrivato molto entusiasta.
Venendo da Lecco qui c’è un tipo di cucina molto diversa. A Castellammare si mangia molto bene. Sicuramente Castellammare con il mare davanti agli occhi è un qualcosa di nuovo e bello per me. Ci sono tante località bellissime e ho avuto modo di girarle con la mia famiglia e la mia ragazza. Mi ha spinto a fare il calciatore la mia famiglia. Mio fratello e mia nonna che da piccolino mi hanno fatto tirare i primi calci al pallone. Mi sono stati sempre vicini – continua Scaccabarozzi – e mi hanno supportato in ogni decisione e non posso che ringraziarli.
Il 20 aprile 2019 (giorno dell’ultima promozione in Serie B delle Vespe) rimasi impressionato dal Menti. A parte lo stadio pienissimo, mi ricordo che il terreno di gioco quasi tremava mentre giocavamo. Sono sensazioni che ti permettono di rendere al massimo e di dare quel qualcosa in più. Vivere una giornata così sarebbe un sogno. Per vincere un campionato – continua Scaccabarozzi – con la maglia della Juve Stabia e provare emozioni simili, darei qualsiasi cosa.
Non ci fissiamo obiettivi perché nel momento che stiamo vivendo pensiamo a gara dopo gara. Non serve parlare di obiettivi a lungo termine perché non sarebbe realistico. Questa squadra può e deve fare di più rispetto a quello che stiamo facendo.
Resto colpito dell’affetto dei tifosi. Prima del calciatore bisogna dimostrare di essere uomini. Sono cresciuto con dei valori e per me è importante anche questo aspetto.
Come modello di calciatore, ho sempre citato Claudio Marchisio ai tempi della Juve che mi è sempre piaciuto nel modo di giocare e per i tempi di inserimento. Il rinnovo è stato più o meno come la stessa trattativa di quando sono arrivato. Si era già accennato lo scorso anno. Avevo già parlato col mio procuratore – continua Scaccabarozzi – e si è concretizzato quest’anno. Non c’è stato alcun problema ed è stato tutto fatto in modo molto normale.
Dagli 8 ai 13 anni sono stato all’Inter di cui sono tifoso e poi sono tornato alla squadra del mio paese. Una esperienza formativa che a livello calcistico mi è servita tantissimo.
In passato c’è stato qualche interessamento da squadre di Serie B che poi non si è concretizzato. Sono stato contento però della mia carriera. Il tiro da lontano? Ci dovrò provare sicuramente di più. Lo scorso anno non so dare una spiegazione logica al nostro fallimento nei playoff. Probabilmente abbiamo pagato un po’ la stanchezza. Nelle due gare dei playoff – conclude Scaccabarozzi -non abbiamo espresso quel gioco espresso nel girone di ritorno che ci aveva caratterizzato. La squadra era forte lo scorso anno”.
Nelle prime ore del 20 novembre 2021, personale della Squadra Mobile della Questura di Messina e del G.I.C.O. – Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Messina, nell’ambito delle attività investigative connesse allo sbarco di migranti giunti a bordo della nave O.N.G. denominata “Geo Barents” (186 persone soccorse in acque internazionali in tre distinti eventi SAR e 10 cadaveri), ha sottoposto a fermo di p.g. un cittadino gambiano di 25 anni, indiziato dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto.
Il giovane è stato indicato da alcuni testimoni quale conducente dell’imbarcazione sulla quale sono state rinvenute le dieci vittime della traversata alla quale hanno preso parte circa 100 migranti.
Si tratta di provvedimento precautelare urgente che sarà sottoposto al vaglio dell’Autorità Giudiziaria per la necessaria convalida.
Il 19 novembre era giunta a Messina la nave ‘Geo Barents’ di Medici senza frontiere che aveva salvato 186 migranti e recuperato 10 cadaveri ritrovati sul fondo di una barca. Detti migranti erano morti per le esalazioni da idrocarburi, e i 99 sopravvissuti, erano stati recuperati dalla nave della ong dopo 13 ore dalla richiesta di soccorso rimasta inascoltata. Grande era stato lo strazio a bordo e ripetute le richieste di un porto sicuro. Ieri l’assegnazione e poi la conclusione della drammatica odissea. A bordo della nave, assieme al medico legale Giovanni Andò, anche i Pm Silioti e Rende che hanno coordinato le indagini della Procura.
Tra i sopravvissuti vi erano 152 uomini e 34 donne, 61 erano minori: la più piccola è una bambina di soli 10 mesi. Le persone provengono da diversi paesi, fra cui Guinea, Nigeria, Costa d’Avorio, Somalia e Siria. Molti di loro hanno vissuto esperienze traumatiche in Libia, da dove è partita l’imbarcazione. Nonostante il sollievo di essere al sicuro a bordo della Geo Barents, ha spiegato il team di Msf, i sopravvissuti mostravano segni di stress acuto e trauma. La maggior parte di loro era terrorizzata dall’esperienza vissuta. Alcuni di loro hanno dovuto riconoscere il cadavere di un fratello minore o di un amico deceduto di fronte ai propri occhi appena poche ore prima.
Nell’ambito delle attività investigative connesse allo sbarco di migranti giunti a Messina nella tarda serata di del 19 novembre u.s. a bordo della nave quarantena denominata “Allegra”, infine, i finanzieri del G.IC.O. e i poliziotti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto, in quanto responsabile del reato reingresso sul territorio nazionale, un cittadino tunisino di 38 anni, già in precedenza respinto alla frontiera dal Questore di Agrigento ed imbarcato su volo charter con destinazione Tunisia con divieto di rientrare in Italia per anni tre.
Gli operatori sono intervenuti in zona Corso Umberto per rispondere alla segnalazione di due ragazzi potenzialmente armati; i due, un 17enne di Nola e un 20enne di Avellino, sono stati rintracciati e trovati in possesso di un coltello e sono stati, quindi, denunciati per porto abusivo di armi.
Gli agenti sono intervenuti presso l’ospedale Vecchio Pellegrino a causa della presenza di una persona in stato di forte agitazione e armata di coltello; giunti sul posto, essi sono stati avvicinati da una guardia che li ha avvisati di aver fermato un paziente che brandiva un coltello a serramanico dalla lunghezza di 20 cm circa.
Gli agenti sono intervenuti in via Firenze angolo via Milano per fermare un 15enne di Castel Volturno alla guida di uno scooter privo del casco protettivo; il giovane è stato scoperto in possesso di uno sfollagente telescopico, e per questo è stato fermato e denunciato per possesso abusivo di armi atte ad offendere, nonché sanzionato per guida senza casco e senza patente.
Lo scooter del giovane è stato quindi sottoposto a sequestro ed il minore è stato riaffidato ai genitori.
Numerose denunce a Napoli e nelle zone limitrofe a soggetti vari/Antonio Cascone/redazionecampania
La Questura di Agrigento nello scorso fine settimana ha predisposti mirati servizi di ordine e sicurezza pubblica atti al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid -19.
Nello specifico sono state controllate svariate attività del centro storico agrigentino e della zona del Villaggio Mosè.
In particolare al Villaggio Mosè venivano controllati due ristoranti un bar e 73 persone presenti all’interno dei locali.
Nella circostanza in un locale sito in Viale Cannatello, si accertava che uno dei clienti che consumava all’interno del locale era privo di green pass.
Per tale ragione, si procedeva a contestare la relativa sanzione amministrativa sia all’avventore che al proprietario dell’esercizio pubblico, al quale peraltro si applicava immediatamente la sanzione accessoria della chiusura provvisoria del locale per la durata di giorni 3.
Il sindaco porta avanti la riqualificazione del territorio, cercando di riadattare beni confiscati alla criminalità organizzata
Il Comune va al “mercato”
La giunta comunale, guidata dal sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino, in collaborazione con la Prefettura di Napoli e le forze dell’ordine, ha portato avanti la lotta alla criminalità organizzata attraverso il sequestro di un notevole numero di beni e di proprietà appartenenti agli esponenti della criminalità locale; nelle ultime settimane sono state confiscate diverse proprietà localizzate tra via Schito e via Piombiera.
Il primo cittadino stabiese si è detto interessato a tali proprietà per farne un centro di legalità, con l’obiettivo di portare avanti il progetto di riqualificazione dei beni sottratti alla camorra e, più in generale, alla riqualificazione del territorio.
Attualmente, tutti i beni confiscati nella zona sono stati destinati a nuove progettualità o sono destinate a farne parte prossimamente, come anche affermato dal sindaco stesso <<Un lavoro costante che stiamo portando avanti senza sosta per sottrarre spazi alla criminalità e dare un segnale forte di legalità e di rilancio culturale e sociale della nostra città>>.
Un’importante arma di legalità
La lotta alla criminalità organizzata è stata sin dall’inizio agguerrita e caratterizzata da duro lavoro e tante vittime innocenti, come insegna in particolar modo la nostra storia; resta il fatto che essa resti uno strumento più che valido per indebolire i gruppi criminali per assicurarli poi alla giustizia.
Il messaggio di legalità che si cerca di trasmettere ai più giovani è di perseguire sempre valori positivi e di dare il proprio contributo affinché, nel mondo, tronfi il bene sul male.
Riutilizzo beni confiscati; Cimmino a lavoro per la loro acquisizione/Antonio Cascone/redazionecampania
Lega Pro, ormai stanno diventando davvero tanti gli errori arbitrali che, settimana dopo settimana, si susseguono e caratterizzano sempre di più le gare soprattutto del Girone C di Serie C.
Solo per citare gli ultimi casi più clamorosi che comunque fanno capire quanto gli errori arbitrali stiano falsando alcune gare, analizziamo quanto avvenuto nel corso delle ultime giornate di campionato.
A Bari, due domeniche fa, sull’1-0 per i padroni di casa c’è stato, all’84° minuto della gara, il gol del pareggio della Vibonese, ma l’arbitro ha annullato su segnalazione impropria dell’assistente. Il gol come hanno dimostrato le immagini era regolare, tanto che, della decisione arbitrale, sono rimasti sorpresi gli stessi giocatori del Bari. Alla terna arbitrale, evidentemente, sembrava probabilmente impossibile che l’ultima in classifica in quel momento rappresentato dalla Vibonese di mister D’Agostino potesse pareggiare in casa della prima, che peraltro era reduce dalla brucante sconfitta di Castellammare con la Juve Stabia della domenica precedente.
A Palermo qualche settimana fa altro misfatto causato dalla terna arbitrale. Al minuto 32 della ripresa, con il Palermo in vantaggio per 1-0 sui lupi irpini, viene assegnato un discutibilissimo rigore per fallo solo presunto di Peretti su Plescia. In realtà le immagini dimostrano molto chiaramente che Peretti neanche tocca Plescia che cade tramortito a terra senza essere stato toccato da nessuno. Una chiara simulazione che, complice l’arbitro sig. Moriconi di Roma, riporta sui binari della parità, con il direttore di gara a due passi dall’azione e quindi colpevole dell’errata valutazione.
Ancora l’Avellino di mister Braglia che nel corso della gara di sabato pomeriggio del “Partenio” contro il Picerno ha beneficiato forse dell’errore arbitrale più marchiano di tutte le prime 15 giornate di campionato fin qui disputate nel Girone C di Lega Pro. Un fallo su Kanoute nettamente fuori dall’area di rigore e quindi punibile al massimo solo con una punizione dal limite che il direttore di gara di turno, il sig. Matteo Centi della sezione di Terni, trasforma in un rigore assolutamente inesistente.
Ancora ieri pomeriggio a Catanzaro l’ennesimo strafalcione arbitrale quando un fallo di mani di Rizzo abbastanza evidente non viene visto dal sig. Maranesi. Tutto ciò per dire che si sbaglia e anche troppo in Lega Pro e che questi errori madornali sono figli di una classe arbitrale probabilmente poco preparata e inadeguata alle serie professionistiche e all’eventuale salto di categoria in Serie B.
E così accade che diversi arbitri promossi dalla Serie C alla Serie A e B vadano a fare danni anche nelle categorie superiori. Un problema di cui il designatore della Lega Pro, l’ex arbitro Maurizio Ciampi, dovrebbe tenere conto magari cercando di controllare meglio ciò che avviene sui vari campi di Lega Pro dove ormai soprattutto nelle ultime settimane gli strafalcioni arbitrali la fanno da padrone.
Lo spettacolo “Caduto fuori dal tempo”, prodotto dal CTB, diretto e interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso, sarà in scena dal 23 al 28 novembre 2021.
Elena Bucci e Marco Sgrosso,con il piacevole sottofondo della fisarmonica di Simone Zanchini,rileggono per il teatro uno dei testi più profondi e personali dello scrittore israeliano Grossman.
Difatti si tratta di un’opera che affronta la tematica della perdita di un figlio, il secondogenito Uri,ucciso in missione da un missile anticarro sul fronte libanese nel 2006.E del dolore di chi resta.
Elena Bucci e’ attrice, regista, autrice e fondatrice con Marco Sgrosso della Compagnia Le BelleBandiere per la quale crea progetti e spettacoli che spaziano dalle scritture originali alledrammaturgie classiche e contemporanee a eventi volti al recupero di spazi dimenticati come il Teatro comunale di Russi .
Ottiene diversi riconoscimenti come il Premio Eleonora Duse, il Premio Ubu perL’ interpretazione in Riccardo Terzo e le Regine di Claudio Morganti. La sua collaborazione conSgrosso per il CTB spazia dal testo Di Grossman coprodotto con ERT/Teatro Nazionale e TPE Teatro Piemonte Europa all ‘ Amante di Pinter .
Marco Sgrosso, e’ attore , regista e pedagogo ,diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone .
Inizia a collaborare con il Centro Teatrale Bresciano nel 2005,spaziando da Macbeth alla Locandiera ,Antigone fino a Caduti fuori dal tempo .
Simone Zanchini e’ un fisarmonicista eclettico e talentuoso.
Diplomato con lode in fisarmonica classica al Conservatorio Rossini di Pesaro con il maestro Sergio Scappini.
Dal 1999 collabora con i solisti dell ‘ orchestra del Teatro alla Scala di Milano con cui compie regolarmente tournée in ogni parte del mondo.
Caduto fuori dal tempo e’ un ‘opera rivoluzionaria .
Infatti Grossman si addentra coraggiosamente nel regno della morte e traduce il suo dolore personale in un linguaggio poetico e universale , di cura e consolazione in cui lo spettatore può identificarsi pienamente .Il lutto dei personaggi del testo diventa il lutto di tutti .
Nello spazio fuori dal tempo del teatro riaffiorano i ricordi.Si aprono delle fessure che mostrano un “laggiù “ immaginato ma sconosciuto .
“Laggiù” e ‘il luogo in cui il mondo dei vivi confina con quello dei nostri defunti .
L’Uomo vuole spingersi proprio laggiù dopo anni di silenzio per ritrovare il figlio caduto in guerra .
La moglie, invece, restando sceglie un percorso differente e parallelo che li avvicinerà .Questoanche grazie all’ incontro con altri esseri umani a loro volta alla ricerca.
Lo Scriba delle cronache cittadine ,un ex giullare incaricato dal Duca di prendere nota delle storie dei suoi sudditi che hanno perso i figli.Una Donna muta nascosta in una rete in riva al lago, un Ciabattino e sua moglie, la Levatrice, un Centauro costretto alla scrivania, un Maestro di Aritmetica che canticchia formule per fermare il tempo e il Duca stesso. Prendono tutti parte ad una veglia di sogno seguendo l ‘ Uomo verso “laggiù” e scoprono che “ c’è respiro nel dolore , c’è respiro”, come sussurra la voce di un bambino invisibile.
In questa tremenda sospensione temporale in cui il teatro esplica la propria funzione catartica il dolore del singolo si erge a dolore della collettività e si fa così strada un possibile ritorno alla vita.