10.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 2658

Fermato un cantiere edile per rilevanti irregolarità: sanzioni complessive per circa 35.000 euro

I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento hanno avviato la campagna per la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. Si tratta di una manovra strategica che per il 2022, su tutto il territorio nazionale, impegnerà l’Arma nel controllo di eventuali irregolarità, del rispetto della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle normative in materia di lavoro e di ambiente.

Per garantire il conseguimento di questi obiettivi, resi ancor più attuali dalle agevolazioni concesse dal Governo in materia di edilizia privata (ad esempio, il superbonus 110% nell’ambito del cd “decreto rilancio”), l’Arma dei Carabinieri mette in campo i suoi Nuclei Ispettorato del Lavoro.

Sono stati proprio questi militari specializzati che, la mattina del 1° marzo, unitamente a quelli della locale Stazione, hanno ispezionato un cantiere sorto nella centralissima via Regina Elena di Canicattì, dove è in corso il rifacimento completo del prospetto di un edificio di 6 piani.

I Carabinieri hanno ispezionato il cantiere, riscontrando numerose e rilevanti irregolarità in tema di sicurezza sul lavoro, specie per ciò che attiene all’installazione a regola d’arte del ponteggio ed alla sua recinzione e, soprattutto, alla prevenzione del pericolo grave ed imminente della caduta dall’alto degli operai identificati sul posto.

Inoltre, gli operanti hanno accertato alcune omissioni nella tenuta del piano di sicurezza e nella tracciabilità delle retribuzioni degli operai, comminando sanzioni complessive per circa 35.000 euro.

L’ispezione si è conclusa con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 2 persone con ruoli di responsabilità nel cantiere, la cui attività è sospesa fino a quando non verranno ristabilite le condizioni di sicurezza annotate dai militari.

Nel corso del controllo, i Carabinieri hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Canicattì, che hanno constatato il pericolo costituito dall’ostruzione del portone delle private abitazioni da parte del ponteggio, per il quale è stata ordinata la parziale rimozione.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Arrestato per detenzione arma. Arrestato 23enne per aggressione all’ex fidanzata e le sue amiche

FRANCOFONTE (SR).      I CARABINIERI ARRESTANO UN PREGIUDICATO IN ESECUZIONE DI UN PROVVEDIMENTO DELL’AG PER DETENZIONE ABUSIVA ARMA E MUNIZIONI

I Carabinieri della Stazione di Francofonte (SR) hanno arrestato un pregiudicato 39enne del luogo in esecuzione di un provvedimento dell’A.g..

L’uomo, riconosciuto colpevole di minaccia grave, danneggiamento e porto abusivo di armi e munizioni, lo scorso sabato, dopo una lite con un suo conoscente nei cui confronti verosimilmente vantava un credito, più volte richiesto, al culmine dell’ennesima lite, ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’autovettura guidata dalla vittima.

I Carabinieri sono immediatamente intervenuti, hanno rinvenuto i colpi esplosi- cal. 7,65- e, grazie anche alla visione dei sistemi di videosorveglianza, hanno potuto ricostruire la dinamica dell’evento, riconducendo i fatti al 39enne.

L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Siracusa come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa.

PACHINO (SR). I CARABINIERI ARRESTANO UN GIOVANE CHE HA AGGREDITO L’EX FIDANZATA E LE SUE AMICHE.

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 febbraio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Noto (SR) hanno arrestato un 23enne modicano che, dopo una serata trascorsa con amici in un locale di Pachino, si era introdotto nel giardino della casa della sua ex fidanzata aggredendola per vecchi rancori legati alla recente fine della loro relazione.

Nella circostanza l’uomo ha aggredito anche due amiche della ragazza ma, grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri e di altre persone presenti, le lesioni riportate sono state per tutte e tre fortunatamente lievi.

Il giovane, che ha resistito all’intervento dei militari, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico di 17 cm, per la detenzione del quale è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Siracusa.

Al termine delle formalità, l’arrestato è stato condotto presso la sua abitazione di Scicli (RG) in regime di arresti domiciliari e dopo il rito direttissimo, celebrato nella giornata di ieri davanti al Tribunale di Siracusa, è stato sottoposto all’obbligo di firma presso la Tenenza di Scicli.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Arresti per detenzione illecita di arma clandestina e di sostanze stupefacenti

È di 4 persone arrestate, con il sequestro di un’arma clandestina, di oltre 100 g di sostanze stupefacenti e di circa 500 euro, il bilancio di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito nel quartiere ZEN dai Carabinieri a Palermo lo scorso fine settimana.

I militari della locale Stazione Carabinieri e del Nucleo Radiomobile sono stati impegnati in una serie di servizi preventivi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti e al controllo del territorio.

Nel dettaglo:

Nel corso delle attività un ventenne è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione San Filippo Neri Palermo poiché, all’interno della propria abitazione, avrebbe nascosto una pistola Beretta cal. 9×21 con matricola abrasa, 60 dosi circa di cocaina, hashish e marijuana e 500 euro ritenuti presunto provento dell’illecita attività di spaccio.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, impegnati a cinturare l’area con una serie di posti di controllo, hanno bloccato tre giovani che sono stati sorpresi in possesso di oltre 50 gr. complessivi di sostanze stupefacenti, nascosti all’interno dell’utilitaria su cui viaggiavano. Per tale motivo sono stati tratti in arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio.

L’arma da fuoco verrà inviata al RIS dei Carabinieri di Messina per le analisi balistico-dattiloscopiche e per verificare se sia stata impiegata per la commissione di altri delitti. La droga sequestrata verrà analizzata dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo.

Nel corso delle attività di controllo su strada sono state identificate 106 persone, sottoposti a controllo 71 automezzi ed elevate varie sanzioni per violazioni al codice della strada (per un importo totale di 400 euro circa).

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Juve Stabia, imperativo categorico: subito i punti salvezza! – La Bastonatura

Juve Stabia, la 29esima giornata di campionato e la sconfitta interna con il Monopoli hanno lasciato il retrogusto amaro di un doppio esonero, quello di Sottili e del ds Rubino, con il conseguente Novellino-bis. E proprio all’esperienza di Walter Novellino è demandato ora il compito di fare al più presto possibile quei 7-8 punti necessari per arrivare ad una salvezza senza patemi d’animo per le Vespe.

IL CONFRONTO NOVELLINO-SOTTILI ALLA GUIDA TECNICA DELLA JUVE STABIA.

Ma quanto hanno inciso i due tecnici che si sono avvicendati sulla panchina gialloblè e cosa ci dobbiamo aspettare da qui alla fine della stagione sulla base dei dati statistici della Juve Stabia fatti registrare con ambedue i tecnici?

Confronto Novellino Sottili Juve Stabia

Walter Novellino ha guidato la Juve Stabia nelle prime nove giornate di campionato fino ad essere esonerato dopo la sconfitta interna con il Picerno. In 9 gare Novellino ha conseguito 11 punti con una media di 1,22 punti a gara. Con Novellino la Juve Stabia ha segnato 10 reti ad una media di 1,11 e ha subito 9 gol ad una media di un gol a partita. In casa 3 punti in 4 gare ad una media di 0,75 punti a gara, mentre fuori dalle mura amiche 8 punti in 5 gare ad una media di 1,60 punti per ogni gare in esterna.

Con Stefano Sottili in 19 gare di campionato la Juve Stabia ha inanellato 25 punti  ad una media di 1,31 leggermente superiore a quella di Novellino soprattutto per le gare in casa. 22 i gol realizzati ad una media di 1,16 a gara e 25 i gol subiti ad una media di 1,31. In pratica con Novellino la squadra difendeva sicuramente meglio e proprio la difesa è stato uno dei punti più negativi dell’esperienza con la Juve Stabia del tecnico di Figline Valdarno. In casa 23 i punti di Sottili ad una media di 2,09 mentre fuori casa un andamento terrificante delle Vespe con addirittura 2 soli punti in 8 gare alla media assolutamente negativa di 0,25 a partita.

Dai numeri dei due tecnici emerge che probabilmente con Novellino la Juve Stabia segnava un pò meno ma sicuramente non subiva i tanti gol degli ultimi mesi con Sottili e soprattutto che la squadra, soprattutto nelle gare in trasferta, era molto più equilibrata e riusciva a conseguire molti più punti di quelli registrati con Sottili.

A prescindere dai dati statistici sull’andamento dei due tecnici sulla panchina gialloblè, l’imperativo categorico per le Vespe nelle prossime gare sarà quello di conseguire il più presto possibile quei 7-8 punti necessari per arrivare a quella salvezza tranquilla che proprio Novellino, ad inizio stagione, aveva più volte sbandierato come unico obiettivo possibile della stagione della Juve Stabia tenuto conto dei limiti evidenti della rosa a sua disposizione. A differenza di Sottili che aveva invece parlato dei playoff come obiettivo cui tendere fin dalla sua prima conferenza stampa.

E il conseguimento della cosiddetta salvezza tranquilla non potrà prescindere da un cambio di modulo tattico che auspichiamo sia la prima mossa del tecnico ex Napoli e Samp. L’abbandono di un modulo 4-2-3-1 poco sostenibile per la difesa e il centrocampo della Juve Stabia soprattutto nelle gare esterne e il passaggio alla difesa a tre con un centrocampo molto più munito a 4 o anche a 5 che faccia ritornare giocatori come Scaccabarozzi e Schiavi a posizioni a loro più congeniali in mezzo al campo, dovranno essere due priorità per rendere meno tortuoso il cammino delle Vespe in queste ultime nove giornate di campionato.

A partire da Messina dove l’esperienza di mister Novellino potrebbe essere il valore aggiunto per uscire con un risultato positivo da una trasferta che si annuncia molto calda e dalla quale la Juve Stabia deve uscire a tutti i costi con dei punti.

 

 

Ente Idrico Campano: Si sono svolti gli stati generali

Il bilancio delle attività svolte nei primi anni di vita e le prospettive del Servizio Idrico Campano in seguito allapprovazione della Legge Regionale N.15 del 2015. Questi alcuni dei temi affrontati nel corso del meeting “Servizio Idrico Integrato in Campania: la sfida dell’Ente Idrico Campano” che si è svolto martedì 1°marzo alla Stazione Marittima di Napoli. Le parole del Presidente Luca Mascolo: «Sappiamo che c’è ancora tanta strada da fare ma abbiamo avviato un processo virtuoso che non deve fermarsi»

Un bilancio sulle attività dell’Ente Idrico Campano dopo la sua istituzione con la Legge Regionale N. 15 del 2015 e la road map da seguire per dare continuità al processo riformatore iniziato in questi primi anni di operatività.

Obiettivo? Realizzare in Campania un Servizio Idrico Integrato, moderno, efficace, efficiente, economico e sostenibile dal punto di vista ambientale.

Questi i temi al centro del dibattito che si è svolto nel corso del meeting “Servizio Idrico Integrato in Campania: la sfida dell’Ente Idrico Campano” che si è svolto martedì 1° marzo nella Sala Galatea della Stazione Marittima di Napoli.

Incontro Ente Idrico Campano 2022 (3)Gli stati generali del servizio idrico integrato della Campania ai quali hanno partecipato, oltre al Presidente Luca Mascolo, al Direttore Generale Vincenzo Belgiorno e ai coordinatori dei Distretti Ente Idrico Campano, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ed il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

«In questi primi anni di intensa attività abbiamo elaborato strategie e programmato interventi per superare i ritardi e le principali criticità ambientali con particolare attenzione alla bonifica integrale del fiume Sarno e al superamento delle procedure europee legate alla depurazione» ha affermato con soddisfazione il Presidente Ente Idrico Campano Luca Mascolo.«Sappiamo che c’è ancora tanta strada da fare ma abbiamo avviato un percorso virtuoso che non deve fermarsi. Ringrazio il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il Vice Presidente Fulvio Bonavitacola per il sostegno concreto e costante di questi anni»,

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha aggiunto: «Quella di oggi è una giornata molto importante  perché lEnte Idrico Campano rappresenta un ente di gestione della risorsa acqua sulla quale si concentrano le grandi sfide del futuro legate alla sostenibilità, alla depurazione, alluso delle risorse per lagricoltura. Aspetti molto importanti che sono al centro di tanti progetti per la Campania. Mi sto adoperando per fare arrivare le risorse del PNRR alla città di Napoli perchè abbiamo bisogno di un importante intervento sulle reti di distribuzione per combattere i tassi di dispersione della risorsa che sono molto importanti».

Incontro Ente Idrico Campano 2022 (2)Orgoglioso e soddisfatto del lavoro svolto fino a questo momento anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per il quale: «Stiamo affrontando concretamente alcune delle principali criticità ambientali della Campania: depurazione, disinquinamento del mare dal Golfo di Napoli al litorale Domizio, realizzazione reti fognarie in una regione dove fino a qualche anno fa queste non erano presenti in un terzo del territorio. Stiamo completando la rete dei depuratori. È un lavoro gigantesco che nel giro di due anni dovrebbe portare a soluzione alcune criticità ambientali in Campania. Avremo il mare balneabile dal litorale Domizio fino al Cilento, sarà completata la rete dei depuratori e finalmente portato a termine il grande progetto della bonifica integrale del fiume Sarno».

Arresto della squadra mobile a Pomigliano d’Arco

Gli stupefacenti continuano a circolare, così come continuano le operazioni antidroga da parte della polizia

 

La notizia

 

Ieri pomeriggio, i falchi della squadra mobile si sono adoperati in un servizio di contrasto allo spaccio di stupefacenti nella zona di Pomigliano d’Arco, da sempre teatro di grossi giri di droga in diverse parti della città; durante le operazioni, gli agenti hanno notato un sospetto viavai proveniente da un edificio di via Jan Palach, in particolare hanno fatto caso ad un uomo entrare ed uscire continuamente dallo stabile.

 

L’intervento

 

I poliziotti sono subito intervenuti, bloccando l’uomo e trovandolo in possesso di 7 bustine contenenti circa 7 grammi di marijuana, un cellulare e dei contanti ritenuti provento illegale.

Gli stessi agenti hanno poi fatto un controllo presso l’abitazione dell’uomo fermato, trovando altre 15 bustine contenenti circa 16 grammi della stessa sostanza, insieme ad un’altra busta con altri 40 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e altri strumenti per il confezionamento della droga.

C.G., 73enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

 

Arresto della squadra mobile a Pomigliano d’Arco/Antonio Cascone/redazionecampania

Pagelle semifinale andata coppa Italia, Milan-Inter

PAGELLE SEMIFINALE ANDATA COPPA ITALIA – Finisce 0-0 il derby di Coppa Italia tra Inter e Milan. Il migliore dei nerazzurri è Bastoni. Per i rossoneri spiccano Tomori e Kalulu.

Pagelle semifinale andata coppa Italia, Milan-Inter

Pagelle semifinale andata coppa Italia. È solo pareggio nella semifinale andata coppa Italia tra Milan e Inter. Le due squadre si annullano. Quindi, il ritorno sarà decisivo per capire quale sarà la prima finalista dell’edizione 2021/22 di Coppa Italia. Diamo i voti alle due squadre: ecco le pagelle semifinale andata Coppa Italia.

Milan

Maignan 6: nessun intervento particolare per il portiere rossonero, che nel finale rischia l’infortunio per un intervento killer di Lautaro.

Florenzi 6,5: sfida affascinante contro Perisic. Gioca con personalità e fa valere la sua esperienza. (dall’83’ Calabria SV).

Tomori 7: la partita perfetta del difensore ex Chelsea. Ingabbia un ottimo Dzeko con interventi precisi e puliti.

Romagnoli 6: inizia bene, poi però si infortuna dopo 25 minuti ed è costretto ad uscire. (dal 26’ Kalulu 7: entra a freddo, ma è un muro. L’Inter impatta continuamente tra lui e il suo compagno di reparto.)

Théo 6: più nervoso che preciso. Bisticcia con Dumfries a iniziò gara, e le buone incursioni che fa sono sprecate da realizzazioni poco efficaci. Può fare di più.

Bennacer 6: inizia male, con più di un errore tecnico. Nella ripresa alza il livello.

Kessie 6,5: certo, c’è ancora la questione rinnovo da sistemare. Nel frattempo però il buon Franck gioca una partita gagliarda e diligente.

Saelemaekers 6,5: uno dei più pericolosi del match. Sprinta e mette in difficoltà un Bastoni che, però, lotta e difende senza problemi. Pericolosissimo il suo tiro dopo l’errore in disimpegno di Brozovic. (Dal 66’ Messias 5,5: non entra molto bene in campo)

Krunic 5,5: non è mai veramente pericoloso, anzi in più di un’occasione si divora gol decisamente nelle sue corde. (dal 66’ Brahim 5,5: si fa vedere poco)

Leao 6: tanto fumo e poco arrosto per il calciatore portoghese. Mette in seria difficoltà Skriniar, riuscendo sempre a superarlo. Poi però sbaglia sempre scelta, da un passaggio non fatto a un tiro che va altissimo. (dal 66’ Rebic 5,5: Skriniar lo mura)

Giroud 6: anche lui è molto bravo nel lavoro che fa da Pivot. Ma ha troppe poche occasioni per rendersi veramente pericoloso.

All. Pioli 6,5: il Milan gioca meglio, su questo non c’è dubbio. Anzi, certifica l’enorme crescita della sua squadra da quando siede sulla panchina rossonera. Manca ancora un passo per la finale, ma comunque vada, può essere fiero dei suoi.

Inter

Handanovic 6,5: questa volta non è colpa sua. Deve subito mettere una pezza sul tiro di Saelemaekers, poi anche su Leao a inizio ripresa.

Skriniar 5,5: Leao gli fa girare la testa. Non riesce mai ad arginare la velocità del portoghese. Quando entra Rebic la musica cambia e lui sale in cattedra.

De Vrij 6: Giroud è un osso duro, uno difficile da tenere a bada. L’olandese ci riesce solo a tratti.

Bastoni 7: il migliore della difesa, se non il migliore dei nerazzurri nel complesso. Sempre sicuro della mossa da fare, pochissimi errori. Partita perfetta per il centrale italiano.

Dumfries 6: super sfida sulla fascia con Théo H. Non si perde d’animo, nonostante i toni accesi di iniziò partita e spinge in continuazione sulla fascia destra, cercando spazi per fare male. (dall’88’ Darmian SV)

Barella 5: la brutta copia di quello cui siamo abituati a vedere solitamente. Stanco, impacciato, poca verve. Non regge il pressing del centrocampo nerazzurro. (dal 64’ Vidal 5: entra senza voglia, fa una cosa giusta ma cento cose sbagliate).

Brozovic 6: si prende sempre più rischi rispetto a quelli che dovrebbe. Ma alla fine è indispensabile per il possesso dell’Inter. E anche in questa partita ha fatto sentire l’incredibile importanza che ha.

Calhanoglu 6: affronta nuovamente la sua ex squadra, questa volta gioca con meno intensità, ma una buona qualità dal primo minuto. È uno dei più pericolosi a centrocampo.

Perisic 6,5: affamato di cross, ne fa una continuazione. Spazia dal basso all’alto, dalla difesa all’attacco. Sempre con grande personalità e qualità. (dall’88’ Gosens SV)

Lautaro 5: Più di 600 minuti senza gol. Una partita pessima dell’argentino che non fa nulla di buono. E rischia un rosso per un fallo brutto brutto su Maignan. (dal 64’ Sanchez 5,5: lui la voglia ce la mette, anche tanta, anzi forse troppa. E non paga).

Dzeko 6,5: Anche lui non segna. Questo è vero. Però, si sbatte, corre da una parte all’altra del campo. Dialoga con i compagni, prova qualche occasione. Un guerriero vero. (dal 79’ Correa SV)

Inzaghi 5,5: i cambi non pagano. L’ingresso di Gosens è molto ritardato, mentre Sanchez e Vidal entrano sempre, ma non convincono come un mese fa. Forse sarebbe giusto concedere più spazio agli altri per qualche partita.

Sequestrati 131.700 giocattoli di carnevale ed altri articoli insicuri per un valore di 35mila euro

I militari della Comando provinciale della Guardia di Finanza di Messina, nei giorni scorsi, hanno sottoposto a sequestro 131.700 giocattoli di carnevale ed altri articoli privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal “Codice del Consumo”, per un valore complessivo di oltre 35mila euro.

Complessivamente, sono stati eseguiti 14 interventi, nel corso dei quali sono state contestate violazioni amministrative nei confronti di altrettanti soggetti, titolari di esercizi commerciali ove sono stati rinvenuti gli articoli non conformi alle norme in materia di sicurezza prodotti, con conseguente segnalazione dei titolari alla Camera di Commercio di Messina per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.

Nel dettaglio, i finanzieri del Gruppo di Messina hanno sequestrato 125.000 articoli carnascialeschi (maschere, costumi, palloncini e gadget), non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa, in quanto privi della marcatura CE, ovvero privi di idonea etichettatura, nonché delle prescritte “Avvertenze” ed informazioni di sicurezza relative alle caratteristiche ed alle dimensioni delle componentistiche delle parti presenti, che, se ingerite, avrebbero potuto provocare soffocamento.

È stata anche rilevata la mancanza del pittogramma che indica l’inadeguatezza degli articoli per i bambini da 0 a 3 anni (simbolo del bambino con barra trasversale di colore rosso). Ancora, le confezioni risultavano prive delle prescritte informazioni in lingua italiana sulle caratteristiche, dimensioni e componentistiche delle parti presenti, nonché sulle modalità di utilizzo.

GUARDIA DI FINANZA TAORMINA

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, guidate dal capitano Angelo Schillaci, nel corso di alcuni controlli nella Rivera jonica messinese hanno sequestrato 300 prodotti di Carnevale privi dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero privi della marcatura CE, come noto necessaria a dimostrare la rispondenza del prodotto a tutti i requisiti essenziali di sicurezza ed il rispetto di tutte le procedure di conformità, secondo quanto indicato dalle vigenti normative.

GUARDIA DI FINANZA DI MILAZZO, CAPO D’ORLANDO, BARCELLONA, PATTI, SANT’AGATA DI MILITELLO, LIPARI

Nella Rivera tirrenica messinese, i reparti dipendenti dal Gruppo di Milazzo, nel corso dei mirati controlli, hanno riscontrato analoghe irregolarità, sempre in ordine all’assenza della marcatura “CE” e delle prescritte informazioni minime, ovvero rinvenendo e sequestrando articoli carnevaleschi privi dei previsti requisiti di sicurezza. Più in particolare, complessivamente, i finanzieri della Compagnia di Milazzo, della Tenenza di Capo d’Orlando, della Tenenza di Barcellona, della Tenenza di Patti, della Tenenza di Sant’Agata di Militello e della Tenenza di Lipari, hanno sequestrato oltre 6.400 prodotti, tra articoli di Carnevale (costumi, mascherine, lacche colorate per cappelli, bombolette di schiuma a spray, coriandoli, cappelli et similia), prodotti per la cura della persona, nonché articoli di cancelleria e utensili per la cucina. Trattasi di prodotti non a norma e, pertanto, “dannosi” per la salute degli utilizzatori.

NOTA

L’operazione rientra nell’ambito di un incisivo piano di interventi eseguito dalle Fiamme Gialle dei Reparti dipendenti dal Comando provinciale di Messina.

Sequestrata 4,2 kg di cocaina: arrestato in carcere corriere – percepiva il reddito di cittadinanza

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato 4,2 Kg di cocaina, occultata in un’autovettura sottoposta a controllo nei pressi dello svincolo autostradale di via Emiro Giafar in direzione Palermo.

In particolare, nella mattinata di lunedì scorso 21 febbraio, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio effettuati lungo le rotabili che conducono al capoluogo, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo sottoponeva a controllo un’autovettura ed all’identificazione del soggetto a bordo, il quale, nel corso delle operazioni, si mostrava da subito particolarmente agitato e insofferente.

Pertanto, i militari operanti effettuavano una più approfondita attività di ispezione del mezzo, rinvenendo, grazie al fiuto del cane antidroga F-MIA del Gruppo Pronto Impiego di Palermo, svariati involucri di plastica trasparente sottovuoto, cosiddetti “panetti”, abilmente nascosti in un doppiofondo, con apertura meccanica, ricavato all’interno del cruscotto dell’autovettura, contenenti complessivamente 4,2 kg di cocaina.

Lo stupefacente, qualora immesso sul mercato, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 360.000 euro.

Il corriere di nazionalità italiana è stato condotto presso la casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo, a disposizione della locale Procura della Repubblica. Il soggetto, inoltre, è risultato percettore del c.d. “reddito di cittadinanza”, beneficio che, per effetto del provvedimento cautelare, verrà immediatamente sospeso come previsto dalle vigenti disposizioni.

NOTA

Continua senza sosta l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico – finanziaria dei cittadini, mantenendo costantemente alta la guardia rispetto al fenomeno del traffico di stupefacenti, primaria fonte di finanziamento della locale criminalità organizzata.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Conflitto Russia-Ucraina, la replica del Presidente Draghi in Senato VIDEO

La replica del Presidente del Consiglio, Mario Draghi a seguito della discussione generale sulle Comunicazioni sugli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina.

Questo il testo della replica:

Vorrei intanto ringraziare il Senato per la profondità, l’ampiezza e la sensibilità di tutti gli interventi. Ho ben poco da aggiungere se non rapide osservazioni.

Quando ci sono grossi cambiamenti, e quello che stiamo vivendo è più di un grosso cambiamento, la sensazione che tutti noi abbiamo è quella di entrare in un periodo completamente diverso da tutto ciò che abbiamo visto finora, un periodo esistenziale in cui il futuro cambierà radicalmente. Quando ci sono questi momenti la prima pulsione è quella di fare i conti con sé stessi e con gli altri, di dire ‘io avevo visto giusto’, ‘tu non avevi visto giusto’, ‘hai visto che io ho ragione’ oppure dire ‘io ho sbagliato, però c’erano dei buoni motivi’. Ho la sensazione che questo sia marginale.

Ora non è il momento di fare i conti con sé stessi e con gli altri. È il momento di fare i conti con la storia, non quella passata ma con quella di oggi e di domani. 

E sono più chiaro. La nostra storia, tolti gli ultimi 80 anni, è una storia di massacri, di guerre, di tirannie, di dittatori, di guerra lunghissime, e questa è la storia secolare che ci ha accompagnato. Ed è questa storia quando mi riferivo alle liane della giungla che entrano nel nostro giardino di pace, è questa storia che sta entrando nel nostro presente e nel nostro futuro. E’ con questa storia che bisogna fare i conti. A questo punto il passato, quel che abbiamo fatto, gli errori, tutto questo è utile perché migliora la consapevolezza personale, ma è inutile se ci divide. Quello che abbiamo davanti è qualcosa che ci deve unire, è una battaglia perché il futuro, soprattutto il futuro dei figli, il futuro dei giovani, sia il più possibile conservato come è stato il nostro passato. Un passato di pace, di libertà. Quando succedono questi momenti di grandi cambiamenti, di grandissimi contrasti, la reazione è una reazione necessaria. Ma occorre essere attenti, occorre fare in modo che la reazione non cambi i nostri valori, altrimenti vince sempre l’avversario, vince quella storia che vogliamo tenere fuori dal nostro presente.

Tra questi valori, ho spesso parlato più volte di democrazia, di libertà, di pace, di desiderio di prosperità, ci sono anche le decisioni che avremmo preso recentemente per combattere il cambiamento climatico, c’è la transizione ecologica da difendere. Quindi quando noi parliamo di energia, dell’importanza di affrontare il presente, lo dobbiamo fare con la consapevolezza che è un momento, un momento che ci serve ad affrontare questa emergenza ma non cambia quello che abbiamo deciso circa l’importanza fondamentale di questa lotta al cambiamento climatico.

Secondo punto. Ho sentito prima dire che ci vuole più Europa, ci sono invocazioni e – in questo senso – sono invocazioni che poi lasciano il tempo che trovano perché nessuno le segue. In realtà quello che è cambiato oggi è che c’è più Europa, c’è più Europa. La risposta dell’Europa è stata pronta, ferma, rapida, forte e unità soprattutto. Questo è il gran cambiamento rispetto a quell’atteggiamento un po’ velleitario negli ultimi decenni, non anni, non mesi. Questa è una cosa importantissima. Ci vedevano impotenti, forse Putin ci vedeva impotenti, ci vedeva divisi, ci vedeva inebriati dalla nostra ricchezza: si è sbagliato. Siamo stati e saremo pronti a reagire, a ribattere. E non lo facciamo perché vogliamo difendere un nostro espansionismo aggressivo, sto pensando a quelli che dicevano che ‘noi vogliamo che la Nato vada dovunque’: no. Non lo facciamo per quello. Questo è quello che fa lui. Noi non lo facciamo. Noi lo facciamo per difendere i nostri valori.

Una terza considerazione riguarda la necessità della diplomazia, la necessità del dialogo. Ho sperato, come avete visto, che fino alla fine si potesse evitare questa mostruosità. Non ci siamo riusciti, in parte perché – secondo me – era tutto stato premeditato da tanto tempo.

Man mano che andiamo avanti, vediamo certe azioni: per esempio, le riserve della Banca centrale russa sono state aumentate sei volte dall’invasione della Crimea a oggi. Perché in quell’occasione effettivamente ci fu una grossa difficoltà. Come si fa di solito, alcune sono state lasciate in deposito presso altre banche centrali in giro per il mondo e altre depositate presso banche normali. Non c’è quasi più nulla, è stato portato via tutto. Queste cose non si fanno in un giorno, si fanno in molti mesi. Quindi non ho alcun dubbio che ci fosse molta premeditazione, molta preparazione.

Tornando al dialogo, bisogna pensare che alla fine da tutto ciò si uscirà con la pace e per arrivare alla pace ci vuole il dialogo. Ma ho l’impressione che questo non sia il momento.

Avete visto ieri il secondo e il terzo tentativo del presidente Macron di parlare, avete visto ogni volta che le dichiarazioni del presidente Macron sono smentite dalle dichiarazioni di fonte russa.
Quindi verrà un momento, e per questo occorre tenere sempre l’attenzione vigile, occorre afferrare quel momento quando si presenta. Ho l’impressione che ora non ci sia. Ma noi siamo pronti in ogni caso.

Oggi è un momento in cui il Senato ha discusso il fatto che i valori fondanti della nostra Repubblica sono minacciati. E in quest’occasione, di fronte a questa minaccia, il Senato ha voluto esprimere il suo sostegno al presidente Zelensky, agli Ucraini, all’azione di sostegno che l’Italia fa e farà sul piano umanitario e al governo.

E per questo voglio ringraziarvi.

COLLEGATA: Ucraina, le Comunicazioni di Draghi del 1 Marzo 2022 in Senato  VIDEO

Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! –  Cristina Adriana Botis / Redazione

Ucraina, le Comunicazioni di Draghi del 1 Marzo 2022 in Senato  VIDEO

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha reso le Comunicazioni, ieri mattina – 1 Marzo 2022 – al Senato della Repubblica e nel pomeriggio alla Camera dei Deputati, sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. Al termine della discussione generale ha tenuto la replica.

Questo il testo:

Signor Presidente,
Onorevoli Senatrici e Senatori,

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. 
Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa.
Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili.
Che l’integrazione economica e politica che avevamo perseguito con la creazione dell’Unione europea ci mettesse a riparo dalla violenza.
Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre.
In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici.

Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano la fine di queste illusioni.
L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili.
Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina.
Voglio inoltre esprimere vicinanza alle 236mila persone di nazionalità ucraina presenti in Italia che vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari.
L’Italia vi è riconoscente per il contributo che date ogni giorno alla vita del nostro Paese.
Siamo al vostro fianco – nel dolore che avvertiamo di fronte alla guerra, nell’attaccamento alla pace e nella determinazione comune ad aiutare l’Ucraina a difendersi.

L’aggressione – premeditata e immotivata – della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant’anni. 
Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme.
Come aveva osservato lo storico Robert Kagan, la giungla della storia è tornata, e le sue liane vogliono avvolgere il giardino di pace in cui eravamo convinti di abitare.
Ora tocca a noi tutti decidere come reagire.
L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte.

Il disegno del Presidente Putin si rivela oggi con contorni nitidi, nelle sue parole e nei suoi atti.
Nel 2014, la Russia ha annesso la Crimea con un referendum illegale, e ha incominciato a sostenere dal punto di vista finanziario e militare le forze separatiste nel Donbass.
La settimana scorsa, ha riconosciuto le due cosiddette repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Subito dopo, in seguito a settimane di disinformazione, ha invaso l’Ucraina con il pretesto di “un’operazione militare speciale”.
Le minacce di far pagare con “conseguenze mai sperimentate prima nella storia” chi osa essere d’intralcio all’invasione dell’Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma e soprattutto unitaria.
Tollerare una guerra d’aggressione nei confronti di uno Stato sovrano europeo vorrebbe dire mettere a rischio, in maniera forse irreversibile, la pace e la sicurezza in Europa.
Non possiamo lasciare che questo accada.

Mentre condanniamo la posizione del presidente Putin, dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini – molti dei quali non approvano le azioni del loro Governo.
Dall’inizio dell’invasione, sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l’invasione dell’Ucraina – 2.700 solo nella giornata di domenica.
Ammiro il coraggio di chi vi prende parte.

Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra.
Sinora, i piani di Mosca per un’invasione rapida e una conquista di ampie fasce del territorio ucraino in pochi giorni sembrano fallire, anche grazie all’opposizione coraggiosa dell’esercito e del popolo ucraino e all’unità dimostrata dall’Unione europea e dai suoi alleati.
Le truppe russe proseguono però la loro avanzata per prendere possesso delle principali città.
Una lunga colonna di mezzi militari è alle porte di Kiev, dove nella notte si sono registrati raid missilistici, anche a danno di quartieri residenziali, ed esplosioni.
Aumentano le vittime civili di questo conflitto ora che l’attacco, dopo aver preso di mira le installazioni militari, si è spostato nei centri urbani.
A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della NATO, il Presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare.
È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci.
Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese “denuclearizzato”.
Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi.

In Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti.
Dal 12 febbraio la Farnesina ha raccomandato agli italiani presenti nel Paese di lasciare l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili.
A partire dal 24 febbraio, in seguito agli attacchi da parte russa, l’avviso è stato modificato.
Ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni abbiamo raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare la città, negli orari in cui non c’è il coprifuoco.
In queste ore non vige il coprifuoco, ma la situazione potrebbe cambiare in conseguenza dell’andamento delle operazioni militari.
Raccomandiamo la massima cautela.
Il personale dell’Ambasciata a Kiev si è spostato dall’Ambasciata presso la Residenza dell’Ambasciatore insieme a un gruppo di connazionali, inclusi minori e neonati.

In Residenza si sono concentrate 87 persone, di cui 72 dovrebbero partire oggi. 
A proposito, questa mattina la Farnesina e il ministro Di Maio hanno mandato un messaggio all’ambasciatore con cui queste persone, inclusi i neonati, dovrebbero trasferirsi a Leopoli.
Voglio ringraziare l’Ambasciatore in Ucraina, Pier Francesco Zazo, il personale dell’Ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione, il coraggio mostrati in questi giorni drammatici.
L’Unità di Crisi mantiene regolari contatti telefonici con i nostri connazionali in Ucraina e con i rispettivi familiari in Italia.
Voglio ringraziare anche il Ministro Di Maio e i diplomatici della Farnesina per l’incessante lavoro a sostegno dei nostri cittadini.
L’Italia è impegnata in prima linea per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e migratorio, in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali.
La situazione umanitaria nel Paese è sempre più grave.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha stimato in 18 milioni il numero di persone che potrebbe necessitare di aiuti umanitari nei prossimi mesi.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) stima che gli sfollati interni potrebbero raggiungere cifre tra i 6 e i 7,5 milioni e i rifugiati fra i 3 e i 4 milioni.
Sono stimate in circa 400.000 le persone che hanno lasciato l’Ucraina, in direzione principalmente dei Paesi vicini.
Nella teleconferenza del G7, alla presenza anche di Polonia e Romania, ho detto che l’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto che questa gigantesca migrazione sta avendo su di loro e che possono contare sull’Italia.
L’Italia ha già contribuito in modo considerevole all’emergenza con un finanziamento di 110 milioni di euro a favore di Kiev come sostegno al bilancio generale dello Stato.
Abbiamo stanziato un primo contributo del valore di un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa, donato oltre 4 tonnellate di materiale sanitario, e offerto tende familiari e brandine.
Abbiamo in programma l’invio di beni per l’assistenza alla popolazione, l’invio di farmaci e dispositivi sanitari e il dispiegamento di assetti sanitari da campo.
Voglio ringraziare la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e tutti i volontari per il loro costante impegno a favore dei più deboli.
L’Italia è pronta a fare di più, sia attraverso le principali organizzazioni umanitarie attive sul luogo, sia con donazioni materiali.

Nel Consiglio dei Ministri di ieri abbiamo stanziato 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione. 
Per farlo è stato dichiarato uno stato di emergenza umanitaria, che durerà fino al 31 dicembre e che ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina.
È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani, e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per il Covid-19.
Per quanto riguarda i rifugiati, come hanno preannunciato i Ministri Di Maio e Bonetti, siamo impegnati nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché possano raggiungere il nostro Paese al più presto e in sicurezza.
Domenica, nel Consiglio straordinario dei Ministri dell’Interno dell’Unione europea è stata valutata la possibilità, che l’Italia sostiene, di applicare per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea prevista in caso di afflusso massiccio di sfollati.
Questa Direttiva garantirebbe agli Ucraini in fuga di soggiornare nell’Unione europea per un periodo di un anno rinnovabile ed eviterebbe di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i 90 giorni di soggiorno senza visto.
La Direttiva porterebbe inoltre gli Stati membri a indicare la propria capacità di accoglienza e a cooperare tra loro per il trasferimento della residenza delle persone da uno Stato all’altro.
Il Ministero dell’Interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull’accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali.
Faremo la nostra parte, senza riserve, per garantire la massima solidarietà.

Abbiamo già instaurato un dialogo con le Agenzie delle Nazioni Unite competenti per individuare le priorità di intervento e procedere con l’elaborazione di progetti d’ assistenza ai rifugiati nei Paesi vicini all’Ucraina
Intendiamo rendere più facile l’esame delle domande di protezione internazionale che verranno presentate.
In seguito all’intensificarsi dell’offensiva russa, abbiamo adottato una risposta sempre più dura e punitiva nei confronti di Mosca.
Sul piano militare, il Comandante Supremo Alleato in Europa ha emanato l’ordine di attivazione per tutti e 5 i piani di risposta graduale che ho illustrato la settimana scorsa.
Questo consente di mettere in atto direttamente la prima parte dei piani e incrementare la postura di deterrenza sul confine orientale dell’Alleanza con le forze già a disposizione.

Mi riferisco al passaggio dell’unità attualmente schierata in Lettonia, alla quale l’Italia contribuisce con 239 unità. 
Per quanto riguarda le forze navali, sono già in navigazione sotto il comando NATO.
Le nostre forze aeree schierate in Romania saranno raddoppiate in modo da garantire copertura continuativa, assieme agli alleati.
Sono in stato di pre-allerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi Membri all’Alleanza: l’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità.
Ringrazio il Ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione.
Dopo il ruolo centrale che avete avuto durante la pandemia, l’Italia vi è di nuovo riconoscente.

L’Italia ha risposto all’appello del Presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. 
È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese.
A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere solo con incoraggiamenti e atti di deterrenza.
Questa è la posizione italiana, la posizione dell’Unione europea, la posizione di tutti i nostri alleati.

Questa convergenza è anche il frutto di un’intensissima attività diplomatica.
Venerdì ho preso parte a un vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO in cui ho ribadito che l’Italia è pronta a fare la propria parte e a mettere a disposizione le forze necessarie.
Il giorno successivo, ho avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky, al quale ho confermato il pieno sostegno dell’Italia.
Gli ho anticipato la nostra intenzione di aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia e gli ho ribadito il nostro convinto supporto alla posizione dell’Unione europea sulle sanzioni.
Lunedì pomeriggio, ho partecipato a una videoconferenza – di cui vi dicevo prima – con i leader del G7, della Polonia, della Romania i Presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo e con il Segretario Generale della NATO.

In questi incontri, l’Unione europea e gli alleati hanno dato costantemente prova di fermezza e di unità.
Abbiamo adottato tempestivamente sanzioni senza precedenti, che colpiscono moltissimi settori e un numero importante di entità e individui, inclusi il presidente Putin e il ministro Lavrov.
Sul piano finanziario le misure restrittive adottate impediranno alla Banca centrale russa di utilizzare le sue riserve internazionali per ridurre l’impatto delle nostre misure restrittive.
In ambito UE si sta lavorando a misure volte alla rimozione dal sistema SWIFT di alcune banche russe.
Questo pacchetto ha inflitto già costi molto elevati a Mosca.
Nella sola giornata di lunedì, il rublo ha perso circa il 30% del suo valore rispetto al dollaro.
La Borsa di Mosca si è chiusa ieri ed è rimasta chiusa e la Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5% al 20%, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali.
Stiamo approvando forti misure restrittive anche nei confronti della Bielorussia, visto il suo crescente coinvolgimento nel conflitto.
La Russia ha subito anche un durissimo boicottaggio sportivo, con l’annullamento di tutte le competizioni con squadre russe in ogni disciplina.

L’Italia è pronta a ulteriori misure restrittive, ove fossero necessarie. 
In particolare, ho proposto di prendere ulteriori misure mirate contro gli oligarchi.
L’ipotesi è quella di creare un registro internazionale pubblico di quegli oligarchi con un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro.
Ho poi proposto di intensificare ulteriormente la pressione sulla Banca centrale russa e di chiedere alla Banca dei Regolamenti Internazionali, che ha sede in Svizzera, di partecipare alle sanzioni.
Allo stesso tempo, è essenziale mantenere aperta la via del dialogo con Mosca.
Ieri, delegazioni russe e ucraine si sono incontrate in Bielorussia, al confine con l’Ucraina.
Auspichiamo il successo di questo negoziato, anche se siamo realistici sulle sue prospettive.

Ai cittadini italiani, che sono preoccupati per le conseguenze di questo conflitto, voglio dire che il Governo è al lavoro incessantemente per contrastare le possibili ricadute per il Paese.
Il Ministero dell’Interno ha emanato le direttive in merito alle misure di vigilanza, a protezione degli obiettivi sensibili.
Per gli aspetti legati ai controlli di sicurezza dei rifugiati, il Governo ha attivato tutti i meccanismi nazionali e di coordinamento internazionale per monitorare le potenziali minacce.
Il deterioramento delle relazioni tra la Russia e l’Unione europea e la NATO ha reso ancora più aggressiva la postura di Mosca verso l’Occidente in ambito cibernetico e di disinformazione.
La Russia infatti ha accentuato le sue attività ostili nei confronti dei Paesi dell’Unione europea e della NATO, con l’intento di minare la nostra coesione e capacità di risposta.
È stato da noi attivato un apposito Nucleo per la Cybersicurezza per condividere le informazioni raccolte e al suo interno è stato istituito un tavolo permanente dedicato alla crisi in atto.
E voglio ringraziare il Ministro dell’Interno Lamorgese, il Sottosegretario Gabrielli e tutte le forze dell’ordine per il loro lavoro a difesa dei cittadini.

Il governo è inoltre al lavoro per mitigare l’impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche. 
Al momento non ci sono segnali di un’interruzione delle forniture di gas.
Tuttavia è importante valutare ogni evenienza, visto il rischio di ritorsioni e di un possibile ulteriore inasprimento delle sanzioni.
L’Italia importa circa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia.
Nel breve termine, anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe di per sé comportare seri problemi.
L’Italia ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l’arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie.
La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altre capacità di importazione.
Tuttavia, in assenza di forniture dalla Russia, la situazione per i prossimi inverni, ma anche nel prossimo futuro più immediato, rischia di essere più complicata.
Il Governo ha allo studio una serie di misure per ridurre la dipendenza italiana dalla Russia.
Voglio ringraziare il Ministro Cingolani per il grande lavoro che sta svolgendo su questo tema.
Le opzioni al vaglio, perfettamente compatibili con i nostri obiettivi climatici, riguardano prima di tutto l’incremento di importazioni di gas da altre fornitori – come l’Algeria o l’Azerbaijan; un maggiore utilizzo dei terminali di gas naturale liquido a disposizione; eventuali incrementi temporanei nella produzione termoelettrica a carbone o petrolio, che non prevedrebbero comunque l’apertura di nuovi impianti.
Se necessario, sarà opportuno adottare una maggiore flessibilità sui consumi di gas, in particolare nel settore industriale e quello termoelettrico.

La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico è un obiettivo da perseguire indipendentemente da quello che accadrà alle forniture di gas russo nell’immediato.
Non possiamo essere così dipendenti dalle decisioni di un solo Paese.
Ne va anche della nostra libertà, non solo della nostra prosperità.
Per questo, dobbiamo prima di tutto puntare su un aumento deciso della produzione di energie rinnovabili – come facciamo nell’ambito del programma “Next Generation EU”.
Dobbiamo continuare a semplificare le procedure, l’ho detto l’altra volta, lo ripeto oggi, lo continuerò a dire perché effettivamente sono il maggior ostacolo, per i progetti onshore e offshore di rinnovabili, continuiamo a farlo, continueremo a spingere su questo punto. Dobbiamo anche investire sullo sviluppo del biometano.
Ma il gas rimane un utile mezzo per affrontare la transizione.
Dobbiamo ragionare su un aumento della nostra capacità di rigassificazione e su un possibile raddoppio della capacità del gasdotto TAP.

L’Europa ha dimostrato enorme determinazione nel sostenere il popolo ucraino.
Nel farlo, ha assunto decisioni senza precedenti nella sua storia – come quella di acquistare e rifornire armi a un Paese in guerra.
Come è accaduto altre volte nella storia europea, l’Unione ha accelerato nel suo percorso di integrazione di fronte a una crisi.
Ora è essenziale che le lezioni di questa emergenza non vadano sprecate.

In particolare, è necessario procedere spediti sul cammino della difesa comune, per acquisire una vera autonomia strategica, che sia complementare all’Alleanza Atlantica. 
La minaccia portata oggi dalla Russia è una spinta a investire nella difesa più di quanto abbiamo mai fatto finora.
Possiamo scegliere se farlo a livello nazionale, oppure europeo.
Il mio auspicio è che tutti i Paesi scelgano di adottare sempre più un approccio comune.
Un investimento nella difesa europea è anche un impegno a essere alleati.

Lo straordinario afflusso di rifugiati che ha già incominciato ad arrivare dall’Ucraina, ci obbliga poi a rivedere le politiche d’immigrazione che ci siamo dati come Unione europea. 
In passato, l’Unione si è dimostrata miope nell’applicare regolamenti datati. Oggi l’Italia è pronta a fare la sua parte per ospitare chi fugge dalla guerra, e per aiutarlo a integrarsi nella società.
I valori europei dell’accoglienza e della fratellanza devono valere oggi più che mai.

In caso di interruzioni nelle forniture di gas dalla Russia, l’Italia avrebbe più da perdere rispetto ad altri Paesi europei che fanno affidamento su fonti diverse.
Ma questo non diminuisce la nostra determinazione a sostenere sanzioni che riteniamo giustificate e necessarie.
È però importante muoverci nella direzione di un approccio comune per lo stoccaggio e l’approvvigionamento di gas.
Farlo permetterebbe di ottenere prezzi più bassi dai Paesi produttori e assicurarci vicendevolmente in caso di shock isolati.

La guerra avrà conseguenze sul prezzo dell’energia, che dovremo affrontare con nuove misure a sostegno delle imprese e delle famiglie.
È opportuno che l’Unione europea le agevoli, per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa.
Nel lungo periodo, questa crisi ci ricorda l’importanza di avere una visione davvero strategica e di lungo periodo nella discussione sulle nuove regole di bilancio in Europa.
A dicembre, insieme al Presidente francese Macron, abbiamo proposto di favorire con le nuove regole gli investimenti nelle aree di maggiore importanza per il futuro dell’Europa, come la sicurezza e la difesa dell’ambiente.
Il disegno esatto di queste regole deve essere discusso con tutti gli Stati membri.
Tuttavia, questa crisi, come anche la transizione ecologica, come anche altri impegni successivi alla pandemia che ci siamo trovati a dover affrontare, rafforza la necessità di scrivere regole compatibili con le ambizioni che abbiamo per l’Europa.

L’invasione da parte della Russia non riguarda soltanto l’Ucraina.
È un attacco alla nostra concezione dei rapporti tra Stati basata sulle regole e sui diritti.
Non possiamo lasciare che in Europa si torni a un sistema dove i confini sono disegnati con la forza.
E dove la guerra è un modo accettabile per espandere la propria area di influenza.
Il rispetto della sovranità democratica è una condizione alla base di una pace duratura.
Ed è al cuore del popolo italiano che, come disse Alcide De Gasperi, è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi, “per costruire un mondo più giusto e più umano”.
La lotta che appoggiamo oggi, i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro.
Ed è per questo che chiedo al Parlamento il suo sostegno oggi.

Grazie.

COLLEGATA: Conflitto Russia-Ucraina, la replica del Presidente Draghi in Senato VIDEO

Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! –  Cristina Adriana Botis / Redazione

Perugia, Alvini amareggiato per l’arbitraggio

0

ALVINI

Le dichiarazioni di Alvini dal sito ufficiale del Perugia Calcio:

“RIGORE CLAMOROSO ALL’ULTIMO MINUTO. ESPULSIONE DI FERRARINI UN PÒ AFFRETTATA. SIAMO PARTITI NON BENE, POI SIAMO USCITI ALLA GRANDE MA L’ESPULSIONE HA CAMBIATO TUTTO”

video Perugia Calcio  A.C. Perugia Calcio 1905 – Sito Ufficiale (acperugiacalcio.com)

 

Carmine D’Argenio, Autore a VIVICENTRO

Semifinale andata Coppa Italia, Milan 0-0 Inter

SEMIFINALE ANDATA COPPA ITALIA – A San Siro vince la parità nel Derby di Milano valido per le semifinali di Coppa Italia. Il ritorno, in cui vigerà ancora la regola del gol fuori casa, si giocherà il 20 aprile. In palio un posto in finale contro la vincente di Fiorentina-Juventus.

Semifinale andata Coppa Italia, Milan 0-0 Inter

Finisce 0-0 il match d’andata della semifinale di Coppa Italia. Il Milan ha più occasioni ma non riesce a sfruttarle, l’Inter tiene bene, ma il gol manca da più di 400 minuti. Tutto rimandato al ritorno, previsto per il 20 aprile, dove le due squadre si giocheranno l’accesso alla finale della coppa nazionale.

Formazioni ufficiali

Milan (4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Tomori, Romagnoli, Théo H.; Bennacer, Kessié; Saelemaekers, Krunic, Leao; Giroud. All. Pioli.

Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro, Dzeko. All. Inzaghi.

Primo tempo

Primo tempo di grande intensità a San Siro. Il primo tiro verso la porta è dell’Inter, con il tiro di Calhanoglu che termina nelle braccia di Maignan. Ma è il Milan a fare la voce grossa da subito. Al 9’, un erroraccio difensivo nerazzurro consente a Saelemaekers di tirare. Handanovic rientra in porta e respinge. Un minuto dopo, è un inserimento di Théo a causare qualche grattacapo alla difesa interista, ma il suo tiro termina a lato. Al 21’, Dzeko parte largo per poi accentrarsi e tentare il tiro. Tomori mura.

Ancora il Milan al 27’, con un’azione solitaria di Leao. Il tiro del portoghese, però, termina lontano dalla porta di Handanovic. Al 38’, punizione laterale di Calhanoglu, deviata in angolo. Stesso esito per un tiro di Krunic nell’area nerazzurra. Il primo tempo del Derby di Milano si conclude 0-0.

Secondo tempo

Meno intenso, invece, la ripresa. Pochi secondi e Dzeko ha subito un’occasione, ma il colpo di testa è alto sopra la traversa. Un minuto più tardi arriva la risposta del Milan: Leao riceve palla, la sposta e calcia, Handanovic para, poi Perisic spazza lontano. Al 57’, con un buon controllo, Krunic arriva in area, ma tira male con il sinistro. Poco dopo, un tiro di Florenzi dalla distanza è forte ma centrale, Handanovic blocca. L’ultima occasione è rossonera: un sinistro di Messias che si spegne a lato. Tutto rimandato al 20 aprile, quando si giocherà il ritorno. Il derby, che vale la semifinale andata Coppa Italia, finisce 0-0.

Venti misure cautelari per spaccio e una per estorsione ad un cittadino con ricatto sessuale

I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, coadiuvati dai colleghi dell’Arma di Palermo, nonché dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” hanno dato esecuzione, in diversi Comuni, all’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di venti persone (di età compresa tra i 22 e i 56 anni) per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza in relazione a reati in materia di sostanze stupefacenti. Per uno degli indagati si è ritenuto, altresì, sussistente un quadro probatorio grave in relazione al reato di estorsione commesso in danno di un cittadino castellammarese.

LE INDAGINI

Il provvedimento trae origine dalle indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, da marzo a giugno 2020, in pieno lockdown, e scaturite dalle dichiarazioni della moglie di un consumatore di droga.

La donna, allarmata per le frequentazioni del marito, si era resa conto che lo stesso aveva iniziato a consumare cocaina con frequenza periodica, indicando i nomi dei presunti pusher.

Le successive attività di indagine, svolte anche con mezzi tecnici, hanno messo in luce che, nel comune di Castellammare del Golfo, tre soggetti, con l’ausilio di complici e parenti, avrebbero organizzato un sistema di “delivery” di marijuana e cocaina, sostanze che sarebbero state acquistate rispettivamente a Partinico e nel quartiere Zen di Palermo.

Gli scambi dello stupefacente sarebbero avvenuti vicino le abitazioni dei presunti spacciatori, presso gli unici esercizi commerciali aperti nel periodo delle più stringenti misure di contenimento della pandemia (ad es. farmacie), nonché nel corso di riservati festini, organizzati in abitazioni private.

Uno dei presunti pusher è, altresì, indagato per estorsione in quanto si sarebbe fatto consegnare la somma di 500 euro da un suo conoscente con la minaccia di divulgare un video dal contenuto sessuale che lo ritraeva.

Nel corso delle indagini 8 persone sono state segnalate alla Prefettura di Trapani quali assuntori di stupefacenti, nonché sono stati sequestrati 1.400 euro in contanti, 80 grammi di cocaina e 28 di marijuana.

8 ARRESTI IN CARCERE, 7 AI DOMICILIARI, 5 ALL’OBBLIGO DI DIMORA

All’esito delle formalità di rito, 8 soggetti – tra cui i figli di un noto esponente della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, in atto detenuto per 416 bis – sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 7 agli arresti domiciliari e 5 all’obbligo di dimora nel Comune di Castellammare del Golfo.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Bonifica del fiume Sarno; collaborazione vincente tra gli enti

In porto una delle azioni più importanti per la zona

 

La notizia

 

Questa mattina sono state presentate presso l’aula consiliare del Comune di San Valentino Torio le linee guida del progetto di bonifica del fiume Sarno, il cui termine è stato posto entro il 2025.

L’incontro è stato presenziato dal presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca, l’Ente Idrico Campano, la Gori e alcuni rappresentanti della Regione Campania e si è articolato attraverso l’esposizione del progetto da parte della Gori, il quale dovrebbe partire ufficialmente nelle prossime settimane e terminare presumibilmente nel 2023.

 

Il progetto

 

Il piano si suddivide in due diverse operazioni, di cui la prima riguarda il completamento del sistema di collettori del comprensorio depurativo Medio Sarno Sub 2; l’operazione è stata finanziata dalla Regione Campania per un totale di più di 4 milioni di euro e servirà per il riallacciamento delle reti fognarie dei comuni di Ottaviano, San Valentino Torio, Sarno e Striano all’impianto di depurazione situato ad Angri.

Il secondo intervento riguarda l’attivazione del sistema di collettori del comprensorio depurativo Foce Sarno; il completamento di tale operazione passerà attraverso il completamento del collettore di Gragnano, grazie al quale sarà possibile raggiungere le reti fognarie dei comuni di Casola di Napoli, Lettere, Gragnano e Santa Maria la Carità.

Anche la seconda operazione verrà diretta da Gori, grazie al finanziamento della Regione Campania di più di 5 milioni di euro; si tratta di due pezzi importanti che si vanno ad aggiungere ad un puzzle molto più vasto del valore complessivo di 80 milioni di euro, frutto dell’intesa tra le varie parti che si stanno adoperando per questa importante iniziativa ambientale.

 

Bonifica del fiume Sarno; collaborazione vincente tra gli enti/Antonio Cascone/redazionecampania

La perquisizione in casa di una 30enne ai domiciliari ha rinvenuto 30 dosi di crack

La Polizia di Stato di Canicattì (AG), in un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza, ha assestato un altro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli Agenti del Commissariato di P.S. unitamente ai Finanzieri della Tenenza di Canicattì, nel corso di controlli effettuati nelle principali zone di spaccio della città di Canicattì, eseguivano una perquisizione domiciliare nei confronti di una 30enne canicattinese, già nota agli operanti e gravata da diversi precedenti, presso l’abitazione nella quale sconta i domiciliari.

La stessa, al termine della perquisizione, veniva trovata in possesso di circa 15 grammi di crack, già suddiviso in una trentina di dosi, pronto per lo spaccio.

L’operazione congiunta ha permesso di individuare, oltre le dosi già confezionate, anche una parte di stupefacenti che era stata occultata all’interno di un divano posto nello stesso appartamento. Insieme agli stupefacenti, infine, è stato rinvenuto anche tutto il necessario per l’attività di spaccio, come bilancini di precisione e involucri per la suddivisione delle singole dosi.

L’ arrestata, dopo la convalida dell’arresto, è stata sottoposta alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere e tradotta in un istituto di pena.

NOTA

L’attività della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza si inquadra nel costante presidio di legalità garantito dalle Forze dell’Ordine di Canicattì, a contrasto allo spaccio di droga e a tutela della salute dei cittadini.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Rafforzato il controllo: sequestrata marijuana e cocaina, 2 denunce, per furto e l’altra per resistenza

Costante e rafforzata la presenza in città delle Volanti impegnate nel controllo del territorio. Nell’ultima settimana sono state 851 le persone sottoposte a verifica e 371 i veicoli controllati nei servizi diurni e notturni predisposti dalla Questura di Messina.

Alle consuete attività di verifica, dalle quali sono scaturiti 8 verbali al Codice della Strada, i poliziotti delle Volanti hanno segnalato 8 persone all’Autorità Amministrativa quali assuntori di sostanza stupefacente con relativo sequestro di marijuana e cocaina.

Due le persone denunciate, la prima per furto aggravato all’interno di un supermercato, la seconda per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto a fornire le proprie generalità.

Sono 2 le attività commerciali cittadine, invece, sanzionate a seguito di controlli in materia di prevenzione e contenimento dei contagi da Covid-19, rispettivamente un bar ed un circolo privato. In entrambi i casi la sanzione è scattata poiché gli avventori sono stati trovati sprovvisti di GreenPass.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Esposito: “Novellino è una garanzia. Basterà la sua figura perchè è un allenatore top per la categoria”

Giovanni Esposito, allenatore della USD Valentino Mazzola e dell’Accademia 10 e Lode, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

Le dichiarazioni di Giovanni Esposito sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViVicentro.it.

“Era nell’aria il ritorno di Novellino anche se personalmente non lo avrei immaginato un suo ritorno. Ormai andare e venire è una moda in Italia dove non si programma. La società ci ha messo tanta buona volontà. Forse qualche problema – prosegue Esposito – è arrivato anche a causa dell’inesperienza della società, però Castellammare è una piazza importante e si deve programmare per vincere non dico ogni anno ma competere per le zone alte della classifica.

Ringrazio la Juve Stabia per averci permesso di partecipare ad un torneo con i nostri 2012 dove ci siamo potuti confrontare con squadre del calibro di Parma, Perugia e tante altre. Ringrazio il direttore Saby Mainolfi per aver organizzato un Torneo di Carnevale strutturato molto bene. Abbiamo iniziato 4 anni e mezzo fa il super corso. Per scelta – aggiunge Esposito – abbiamo optato per una fascia di età piccola dai 2009 ai 2016. Ci inorgoglisce molto il nostro lavoro.

E’ brutto trovarsi nel mezzo della classifica dove non sei né carne né pesce. Spesso ti ritrovi che non puoi né retrocedere né ambire ad una classifica importante. Per la Juve Stabia non vedo un pericolo di retrocessione. Non vedo le Vespe invischiate in una lotta per no retrocedere. Entrare nei playoff da nono o decimo posto credo che non dia chance di essere promossi. Mi auguro che si possa programmare da aprile per il prossimo campionato. In quei mesi – continua Esposito – una società di solito ha già le idee chiare su cosa fare.

Ci siamo trovati in un girone con Bari, Palermo, Catania, Avellino, Catanzaro, società meglio organizzate rispetto a noi e questo rende tutto più difficile.
Sicuramente Novellino è una garanzia e saprà come intervenire nelle gerarchie dello spogliatoio. Chi meglio di lui potrà tranquillizzare i ragazzi e l’ambiente. Interverrà poco o nulla, basterà la sua figura perché è un signor allenatore per la categoria. E’ un allenatore navigato ed esperto. Novellino – aggiunge Esposito – è come Mourinho per la Roma. Si metterà la Juve Stabia sulle spalle e la porterà ad una salvezza tranquilla. Novellino per accettare il nuovo incarico sarà sicuramente motivato e avrà voglia di fare le cose per bene nella Juve Stabia. Massima fiducia nel mister.

Dopo l’esonero di Novellino avrei visto bene Sasà Campilongo a Castellammare. Ma io avrei confermato la fiducia a Novellino senza cambiare. E’ stata fatta un po’ di confusione all’inizio. Mi auguro che ad aprile saremo salvi  – conclude Esposito – così da sedersi per programmare il futuro. Prendo l’esempio del Sudtirol che quest’anno andrà in B dopo una grande programmazione. Bisogna capire cosa vuole la società da Castellammare e cosa vuole da sé stessa”. 

Piccirillo: “L’esperienza di Novellino ci consentirà di stare un pò più tranquilli”

Gianfranco Piccirillo, presidente dell’associazione StabiAmore, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlare del momento delle Vespe e in particolare del cambio di guida tecnica.

Le dichiarazioni di Piccirillo sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Da quando seguo lo Stabia e da quando su Radio Boomerang seguivamo le gare e parlavamo delle Vespe ogni settimana, non mi ritengo uno che vuole contestare gli allenatori e chiederne la testa. L’ho fatto solo Con Guida. Auspicavo – prosegue Piccirillo – un ritorno di Braglia quando c’era Pea e in passato non mi entusiasmava Pancaro.

Sottili ha dimostrato di essere una persona perbene come ha evidenziato per esempio con le sue belle parole sul Catania. I numeri di Sottili non sono drammatici ma preoccupano. Ne abbiamo viste tantissime che anche se siamo in una situazione di classifica non drammatica con Sottili, eravamo preoccupati di non raggiungere la quota di 43-44 punti. L’esperienza di Novellino ci consente di stare un po’ più tranquilli. Con Novellino – aggiunge Piccirillo – la squadra ha subito pochi gol e la squadra era sistemata meglio in difesa. Mi sembra che tutta la squadra non difenda bene.

Quello che non piace ai tifosi è l’atteggiamento della squadra in alcune gare come i derby ma anche col Catania. Noi vediamo una squadra che non ha voglia di lottare e c’è da preoccuparsi. Anche con la Vibonese non è stata una buona Juve Stabia. Anche il Foggia non meritava di perdere. Sono diverse partite che la squadra gioca male e non lotta e anche con Foggia e Vibonese è stata dura.
Battere il Bari per esempio – continua Piccirillo – è stata una grande soddisfazione nella gestione Sottili. Stoppa era un elemento fondamentale nel gioco di Sottili, ora bisognerà vedere con Novellino dove lui non trovava spazio. Bisognerà capire anche con i nuovi cosa accadrà. Sicuramente cambierà modulo e passerà alla difesa a tre.

Penso che Scaccabarozzi possa anche giocare esterno a destra. Potrei pensare ad un utilizzo anche di Caldore a sinistra e Scaccabarozzi a destra. La cosa che imputavo grave a Sottili era il fatto che Bentivegna venina lasciato fuori dal gioco. Bentivegna – aggiunge Piccirillo – per me deve stare più al centro del gioco. Schiavi potrà fare il regista o il trequartista. A Sottili credo abbia dato fastidio la cessione di Rizzo a sinistra.

Novellino ha sempre detto che la salvezza era l’obiettivo da raggiungere e parliamoci chiaro era questo l’unico risultato possibile perché la squadra non mi sembrava fatta per i primissimi posti.
C’è stata una grande delusione dalla politica per il riconoscimento dello scudetto del 1945. Speriamo che il commissario prefettizio – conclude Piccirillo – non sia disinteressato del tutto a questa problematica come è stato per esempio l’Assessore allo Sport”.

Covid: 20 milioni per 102 comuni siciliani dal Fondo Investimenti

Sono in arrivo nelle casse di 102 comuni siciliani (ELENCO AL DDG N. 49 DEL 01/03/2022) oltre venti milioni di euro del riparto Fondo Investimenti dei comuni per l’anno 2020 per recuperare i deficit legati all’emergenza sanitaria Covid-19.

Si tratta delle somme a saldo dei fondi a valere sul Piano di Sviluppo e Coesione 2014-2020 destinati ai comuni che ne avevano fatto richiesta. Per effetto del decreto di oggi a firma del dirigente generale del Dipartimento delle Autonomie locali, la Regione Siciliana sta provvedendo alla liquidazione delle risorse relative al Fondo investimenti (per un importo di 20.848.240 mln di euro). Il provvedimento si aggiunge alla precedente liquidazione effettuata lo scorso agosto 2021 per un importo di circa 83 milioni di euro.

Le risorse liquidate con il precedente decreto e con quello odierno andranno a colmare quel deficit di investimenti a finalità sociale accusato dai Comuni a seguito della gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19dice l’assessore regionale alle Autonomie locali, Marco ZambutoIl governo regionale continua a sostenere i Comuni in maniera particolare a seguito del lungo periodo che ha determinato gravi difficoltà finanziarie a tutti gli enti locali“.

Ad essere interessati sono i tutto 102 comuni, di cui 26 comuni ricadenti rispettivamente nel Catanese e nel Messinese, 17 comuni dell’Agrigentino, 15 del Palermitano, 7 della provincia di Enna, 4 comuni rispettivamente situati nel territorio di Ragusa e Siracusa e 3 del Trapanese.

L’OPINIONE

E chi controlla questo come tanto altro ? Non c’è neanche una norma che permetta al cittadino di farlo, di partecipare in modo efficace alla gestione della Cosa pubblica del proprio Ente locale (e figurarsi per il resto) come invece dovrebbe essere in una Nazione che si farcisce di essere Repubblicana, Democratica, Europea, Civile e Occidentale. Ma certi aspetti i nostri trasversali politici non li guardano: loro volano alto. Fino a che dura.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)