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Castellammare di Stabia
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1-3 Gennaio 2023 METEO Castellammare, Napoli e Sud Italia

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1-3 Gennaio 2023 METEO Castellammare, Napoli e Sud Italia

 Il Meteo a Castellammare Di Stabia e le temperature

Dati geografici: Lat: 40.72° Lon: 14.49° Alt: 6m s.l.m

Secondo le ultime previsioni meteo, le prossime ore saranno caratterizzate da probabili banchi di nebbia, con una temperatura di 10°C.
Venti deboli provenienti da Sud-Est con intensità compresa tra 3 e 5km/h. Si registra assenza di precipitazioni.

Nel dettaglio:

Domenica 1 Gennaio: giornata caratterizzata da cielo poco nuvoloso o velato, temperatura minima 10°C, massima 18°C.
Nel dettaglio: qualche nube sparsa al mattino, cielo sereno al pomeriggio e alla sera. Durante la giornata di oggi si registrerà una temperatura massima di 18°C alle ore 14, mentre la minima alle ore 7 sarà di 10°C.
I venti saranno deboli da Sud-Est al mattino con intensità di circa 4km/h, al pomeriggio deboli provenienti da Ovest con intensità di circa 3km/h, alla sera deboli provenienti da Nord-Nord-Ovest con intensità di circa 3km/h.
La visibilità più ridotta si avrà alle ore 5 e sarà di 100m.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 12 con un valore UV di 2.1, corrispondente a 481W/mq.

Lunedì 2 Gennaio: generali condizioni di nuvolosità compatta.
Durante la giornata di domani la temperatura massima verrà registrata alle ore 15 e sarà di 14°C, la minima di 9°C alle ore 4.
I venti saranno deboli da Sud-Sud-Est al mattino con intensità di circa 5km/h, al pomeriggio deboli provenienti da Sud-Sud-Ovest con intensità di circa 4km/h, alla sera deboli provenienti da Sud-Sud-Est con intensità di circa 3km/h.
La visibilità più ridotta si avrà alle ore 10 e sarà di 3650m.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 13 con un valore UV di 0.6, corrispondente a 257W/mq.

Martedì 3 Gennaio: giornata caratterizzata da cielo poco nuvoloso, temperatura minima di 9°C e massima di 16°C.
Entrando nel dettaglio, avremo nuvolosità innocua al mattino, poche nubi durante il resto della giornata.
Durante la giornata si registrerà una temperatura massima di 16°C alle ore 15, mentre la minima alle ore 7 sarà di 9°C.
I venti saranno al mattino assenti, al pomeriggio deboli provenienti da Nord-Ovest con intensità di circa 5km/h, deboli da Nord alla sera con intensità di circa 6km/h.
La visibilità più ridotta si avrà a mezzanotte e sarà di 3650m.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 13 con un valore UV di 1.8, corrispondente a 440W/mq.

Nel settore climatico Napoli Est – Vesuviano; Sud Italia

Secondo le ultime previsioni meteo, le prossime ore saranno caratterizzate da nebbia densa o in banchi, con una temperatura di 11°C. Venti deboli provenienti da Est-Sud-Est con intensità compresa tra 4 e 6km/h. Si registra assenza di precipitazioni.

Nel dettaglio:

Domenica 1 Gennaio: giornata caratterizzata da nebbia al mattino, temperature comprese tra 11 e 17°C.
In particolare avremo nuvolosità innocua al mattino, poche nubi al pomeriggio e alla sera.
Durante la giornata di oggi la temperatura massima verrà registrata alle ore 14 e sarà di 17°C, la minima di 11°C alle ore 7.
I venti saranno al mattino deboli provenienti da Est-Sud-Est con intensità di circa 4km/h, deboli da Ovest al pomeriggio con intensità di circa 4km/h, deboli da Nord-Nord-Ovest alla sera con intensità di circa 4km/h.
La visibilità più ridotta si avrà alle ore 5 e sarà di 100m.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 12 con un valore UV di 2, corrispondente a 473W/mq.

Lunedì 2 Gennaio: generali condizioni di cielo molto nuvoloso o coperto, min 10°C, max 12°C.
Nel dettaglio: probabili banchi di nebbia al mattino, cielo in prevalenza coperto al pomeriggio e alla sera.
Durante la giornata di domani si registrerà una temperatura massima di 12°C alle ore 15, mentre la minima alle ore 4 sarà di 10°C.
I venti saranno deboli da Est-Sud-Est al mattino con intensità di circa 4km/h, al pomeriggio assenti, deboli da Est alla sera con intensità di circa 3km/h.
La visibilità più ridotta si avrà alle ore 8 e sarà di 90m.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 13 con un valore UV di 0.4, corrispondente a 196W/mq.

Martedì 3 Gennaio: giornata caratterizzata da qualche nube sparsa, min 10°C, max 15°C.
Nel dettaglio: molto nuvoloso o coperto al mattino, cielo poco nuvoloso o velato durante il resto della giornata.
Durante la giornata si registrerà una temperatura massima di 15°C alle ore 15, mentre la minima alle ore 8 sarà di 10°C.
I venti saranno deboli da Est-Nord-Est al mattino con intensità di circa 4km/h, al pomeriggio deboli provenienti da Nord-Nord-Ovest con intensità di circa 3km/h, alla sera deboli provenienti da Nord con intensità di circa 5km/h.
L’intensità solare più alta sarà alle ore 13 con un valore UV di 1.5, corrispondente a 410W/mq.

1-3 Gennaio 2023 METEO Castellammare, Napoli e Sud Italia

ACCADDE OGGI 01 Gennaio: Santi, ricorrenze e cenni storici

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ACCADDE OGGI 1 Gennaio è l’almanacco del giorno per aiutarvi a ricordare i santi del giorno, informazioni, fatti, eventi e compleanni da ricordare. #accaddeoggi #almanacco #santi #ricorrenze #1 Gennaio

ACCADDE OGGI 1 Gennaio: Santi, ricorrenze e cenni storici di oggi

Accadde oggi: l’aforisma del giorno

E se quest’anno poi passasse in un istante, / vedi amico mio, / come diventa importante / che in questo istante ci sia anch’io. 
Lucio Dalla

Nati il 1 Gennaio
Lorenzo de’ Medici (1449)
Pierre de Coubertin (1863)
Paola Borboni (1900)

e morti …
Johann Bernoulli (1748)
Johann Christian Bach (1782)
Giorgio Gaber (2003)

ACCADDE OGGI 1 Gennaio

Accadde Oggi giornaliero

1801 – Con l’attuazione dell’Atto di Unione, nasce il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
1863 – Abraham Lincoln proclama l’abolizione della schiavitù.
1948 – Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana.
1995 – Austria, Finlandia e Svezia diventano parte dell’Unione europea, che passa da dodici a quindici membri.
2002 – L’Euro diventa moneta corrente in dodici paesi dell’Unione europea.

Ricorre oggi

Feste e ricorrenze

Civili
Internazionali:

Capodanno
Giornata mondiale della pace
Giorno del pubblico dominio

Nazionali:

Cuba – Festa della liberazione
Sudan – Festa dell’indipendenza
Haiti – Festa dell’indipendenza
Taiwan – Fondazione della Repubblica
Slovacchia – Fondazione della Slovacchia

Religiose
Cristianesimo:

Maria Santissima Madre di Dio
Circoncisione di Gesù
San Basilio, vescovo (Chiesa ortodossa, festeggiato altrimenti il 2 gennaio)
San Chiaro di Vienne, abate
San Davide IV di Georgia (Davide III il Restauratore), re
Sant’Eugendo, abate
San Frodoberto, abate
San Fulgenzio di Ruspe, vescovo
San Giuseppe Maria Tomasi, cardinale, teatino
San Giustino di Chieti, vescovo
San Guglielmo da Volpiano, abate
Sant’Odilone di Cluny, abate
San Severino Gallo, martire mercedario
San Sigismondo Gorazdowski (Zygmunt), sacerdote
San Telemaco (Almachio), martire
San Vincenzo Maria Strambi, vescovo, passionista
Santa Zdislava Berka, madre di famiglia
Beato Andrea Gomez Saez, sacerdote salesiano e martire
Beata Caterina Solaguti, vergine mercedaria
Beati Giovanni Battista e Renato Lego, martiri
Beato Giovanni da Montecorvino, vescovo
Beato Lojze Grozde, martire
Beato Marian Konopiński, sacerdote e martire
Beato Ugolino da Gualdo Cattaneo, eremita
Beato Valentin Paquay, sacerdote francescano
Religione romana antica e moderna:

Calende
Natale di Esculapio sull’Isola Tiberina
Natale di Veiove sull’Isola Tiberina (Vediovi in insula)

Eventi

4713 a.C. – L’astronomo Joseph Justus Scaliger considera questo giorno come il giorno giuliano zero.
153 a.C. – I consoli romani iniziano l’anno in carica.
45 a.C. – Entra in vigore il calendario giuliano.
42 a.C. – Il Senato romano deifica Giulio Cesare
39 – Caligola inaugura il secondo consolato: lo eserciterà per 30 giorni.
69 – Le legioni romane nella Germania Superiore rifiutano di giurare fedeltà a Galba, si ribellano e proclamano Vitellio come imperatore.
193 – Il Senato sceglie Pertinace, contro la sua volontà, per succedere a Commodo come Imperatore Romano.
404 – Ultima competizione di gladiatori a Roma e martirio di San Telemaco.
417 – L’imperatore Onorio costringe Galla Placidia a sposare Costanzo, un suo famoso generale (magister militum).
438 – Entra in vigore il Codice Teodosiano.
1001 – Stefano viene incoronato primo re d’Ungheria da Papa Silvestro II.
1068 – Romano IV Diogene sposa Eudocia Macrembolitissa ed è incoronato Imperatore Bizantino.
1259 – Michele VIII Paleologo è proclamato co-imperatore dell’Impero di Nicea insieme alla sua guardia Giovanni IV Lascaris.
1438 – Alberto II d’Asburgo diventa re d’Ungheria.
1502 – Viene esplorata da Amerigo Vespucci la zona dove oggi sorge Rio de Janeiro.
1515 – Il re di Francia Luigi XII d’Orleans muore e il trono passa a Francesco I.
1527 – I nobili croati eleggono Ferdinando I d’Austria come Re della Croazia nel Parlamento di Cetingrad.
1583 – Secondo alcuni documenti viene adottato in Belgio il calendario gregoriano.
1600 – La Scozia sposta l’inizio dell’anno dal 25 marzo al 1º gennaio.
1651 – Carlo II viene incoronato re di Scozia.
1668 – Ceuta viene ceduta dal Portogallo alla Spagna.
1700 – La Russia adotta la numerazione occidentale del Calendario giuliano.
1707 – Giovanni V diventa re del Portogallo.
1738 – Il francese Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier avvista quella che in seguito verrà chiamata Isola Bouvet.
1751 – Papa Benedetto XIV pubblica la Lettera Enciclica Celebrationem Magni, sull’estensione del Giubileo all’intero mondo cattolico.
1785 – I fratelli Montgolfier attraversano la Manica.
1788 – Viene pubblicata la prima edizione del The Times.
1800 – Viene ufficialmente disciolta la Compagnia Olandese delle Indie Orientali.
1801
Giuseppe Piazzi scopre il primo pianeta nano, Cerere (all’epoca considerato asteroide).
Con l’applicazione dell’Atto di Unione (1800), viene completata l’unione legislativa del Regno di Gran Bretagna e del Regno d’Irlanda, dando vita al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
1804 – Fine del dominio francese su Haiti.
1806 – In Francia viene abolito il Calendario rivoluzionario francese.
1808 – Negli Stati Uniti viene bandita l’importazione di schiavi.
1816 – Nel Regno Lombardo-Veneto entrarono in vigore il codice civile e penale austriaci.
1820 – Inizio dei moti di Spagna a Cadice.
1822 – Entra in vigore la Costituzione greca del 1822 approvata dalla Prima assemblea nazionale di Epidauro.
1851 – Viene emesso il primo francobollo in Italia.
1858 – Le provincie del Canada dichiarano che tutti i conti si sarebbero dovuti tenere in dollari, cosa che porterà all’emissione nello stesso anno dei primi dollari canadesi ufficiali.
1861 – Porfirio Díaz conquista Città del Messico durante l’intervento francese in Messico.
1863 – Abraham Lincoln dichiara il Proclama di emancipazione (abolizione della schiavitù).
1876 – A Berlino apre la Reichsbank.
1877 – La Regina Vittoria viene proclamata Imperatrice d’India a Delhi.
1880 – Inizia la costruzione del Canale di Panama.
1882 – Apertura della galleria ferroviaria del San Gottardo.
1890 – Nasce la colonia italiana dell’Eritrea.
1892 – Ellis Island inizia ad accettare gli immigranti negli Stati Uniti.
1893 – Il Giappone adotta il Calendario gregoriano.
1894 – Nasce la Banca d’Italia.
1898 – New York si annette territori delle contee circostanti, creando la Città della Grande New York. La città è geograficamente divisa in cinque borought: Manhattan, Brooklyn, Queens, The Bronx, e Staten Island.
1899 – Fine del dominio spagnolo su Cuba.
1900 – Entra in vigore il Bürgerliches Gesetzbuch (BGB), il codice civile della Germania.
1901
La Nigeria diventa un protettorato britannico.
Fondazione del Commonwealth d’Australia (Federazione).
1912 – Fondazione della Repubblica di Cina.
1913 – Giovanni Papini e Ardengo Soffici fondano a Firenze la rivista letteraria Lacerba.
1934 – Alcatraz diventa una prigione federale.
1937 – Anastasio Somoza García diventa Presidente del Nicaragua.
1939 – Prima edizione del Concerto di Capodanno di Vienna.
1942 – Seconda guerra mondiale: la parola Nazioni Unite viene usata ufficialmente per la prima volta per descrivere il patto tra gli Alleati.
1946
L’Imperatore Hirohito del Giappone nega il carattere sacro della sua persona.
Viene nazionalizzata la compagnia che diventerà Air France con il nome Societe Nationale Air France.
Indipendenza della Siria
1948
Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Enrico De Nicola diventa il primo Presidente della Repubblica.
Nazionalizzazione delle ferrovie britanniche, nasce la British Railway.
1950 – Viene Fondata l’Associazione Internazionale di Polizia, IPA
1956 – Fine del condominio Anglo-Egiziano in Sudan.
1958 – Fondazione della Comunità Europea.
1959 – A Cuba, Fulgencio Batista viene rovesciato da Fidel Castro.
1960 – Il Camerun ottiene l’indipendenza.
1962 – Le Samoa Occidentali ottengono l’indipendenza dalla Nuova Zelanda.
1964 – Viene dissolta la federazione tra Rhodesia e Nyasaland.
1969 – Marien Ngouabi diventa presidente della Repubblica del Congo.
1970 – La Unix epoch inizia alle 00:00:00 UTC.
1971
La pubblicità delle sigarette viene bandita dalle televisioni statunitensi.
Entra in vigore il Trattato di Lussemburgo.
1973 – Irlanda, Regno Unito, Danimarca entrano nella CEE (che passa da 6 a 9 paesi membri).
1977 – Italia, terminano ufficialmente le trasmissioni di Carosello e la Rai passa a spot pubblicitari attuali.
1979 – Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese stabiliscono formali relazioni diplomatiche.
1981 – La Grecia diventa stato membro della CEE (che passa da 9 a 10 paesi membri).
1983 – ARPANET passa ufficialmente all’uso dell’Internet Protocol, creando Internet.
1984
Il Brunei diventa uno Stato pienamente indipendente.
La AT&T viene divisa in 22 compagnie indipendenti.
1986
La Spagna e il Portogallo diventano stati membri della CEE (che passa da 10 a 12 paesi membri).
Aruba diventa indipendente da Curaçao.
1987 – La capitale di Nunavut cambia il suo nome da Frobisher Bay a Iqaluit.
1993
La Cecoslovacchia si divide, nascono Slovacchia e Repubblica Ceca.
Viene introdotto il mercato unico della Comunità Europea.
1994
Entra il vigore l’accordo di libero scambio NAFTA tra USA, Canada e Messico.
L’EZLN rende nota la sua presenza nello Stato del Chiapas (Messico), iniziando 12 giorni di conflitto armato.
Messico: rivolta contadina nel Chiapas.
1995
Prende vita la World Trade Organization (WTO) – Organizzazione mondiale del commercio.
Austria, Finlandia e Svezia diventano stati membri dell’Unione europea (che passa da 12 a 15 paesi membri).
1996 – Curaçao ottiene l’autogoverno limitato.
1999 – Viene introdotto l’euro (solo per le transazioni finanziarie).
2000 – La Grecia aderisce agli accordi di Schengen.
2001 – La Grecia adotta l’euro come moneta ufficiale.
2002
L’Euro diventa moneta corrente in 12 paesi dell’Unione europea (tra cui l’Italia) sostituendo le vecchie monete nazionali.
Il Trattato Open Skies di mutua sorveglianza, inizialmente firmato nel 1992, entra ufficialmente in vigore.
2003 – Luiz Inácio da Silva detto Lula diventa presidente del Brasile.
2004 – Pervez Musharraf ottiene la fiducia dal Parlamento e dalle assemblee provinciali del Pakistan, per continuare come Presidente del Pakistan.
2005 Dopo 143 anni finisce in Italia il servizio militare obbligatorio.
2007
Romania e Bulgaria entrano nell’Unione europea.
L’Euro diventa la moneta ufficiale della Slovenia.
Ban Ki-Moon sostituisce Kofi Annan come Segretario Generale delle Nazioni Unite.
2008 – L’Euro diventa la moneta ufficiale di Malta e Cipro.
2009
L’Euro diventa la moneta ufficiale della Slovacchia.
La Repubblica Ceca assume la Presidenza di turno all’Unione europea.
A Bangkok una tragedia avviene durante il veglione provocando 58 morti tra le fiamme.
2010 – Diventa obbligatorio l’uso del lezionario approvato dalla CEI il 12 novembre 2007 nelle Sante Messe della Chiesa cattolica.
2011
L’Euro diventa la moneta ufficiale dell’Estonia.
Vietata l’importazione, la distribuzione e la vendita di tutte le lampadine a incandescenza.
Divieto di produrre e utilizzare buste di plastica non biodegradabili.
L’Ungheria assume la presidenza di turno dell’Unione europea.
Alessandria d’Egitto, dopo la funzione in chiesa da parte della comunità copta d’Egitto viene fatta esplodere all’uscita un’autobomba che causa 21 morti e otto feriti, un ennesimo attacco ai Cristiani nella regione da parte di kamikaze.
2012 – La Danimarca assume la presidenza di turno dell’Unione europea.
2014 – L’Euro diventa la moneta ufficiale della Lettonia.
2015 – L’Euro diventa la moneta ufficiale della Lituania.
2017
Malta assume la presidenza di turno dell’Unione Europea.
Assalto armato in un night club di Istanbul con 39 vittime.
2018 – L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono i primi paesi del Golfo Persico ad impostare l’IVA su alcuni prodotti.

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ALMANACCOACCADDE OGGI 01 Gennaio: Santi, ricorrenze e cenni storici di oggi / Redazione

Il discorso di fine anno 2022 del Presidente Mattarella VIDEO

Il discorso di fine anno 2022 del Presidente Mattarella ha avuto, come tema, le conseguenze della guerra, il lavoro, i giovani, l’ambiente. Il Paese reale che in questi anni di turbolenze si è aggrappato al Quirinale.

Il discorso di fine anno 2022 del Presidente Mattarella VIDEO

Quattro le parole chiave  del Presidente: solidarietà, visione, responsabilità, comunità. La bussola di Mattarella.
E naturalmente la Costituzione, il faro di ogni atto, che in questi giorni taglia il traguardo del 75esimo anniversario alla quale ha dedicato un paragrafo.
Un argomento cardine è stata la pace e un ricordo di Papa Ratzinger.

IL DISCORSO INTEGRALE (a seguire la trascrisìzione)

Care concittadine e cari concittadini,

un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi.

Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo.

L’elezione del Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inatteso, mi impegna per un secondo mandato.

Lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni politiche, tenutesi, per la prima volta, in autunno.

Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna.

E’ questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà.

Nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari.

Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare.

Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori.

La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità.

Sollecita tutti ad applicarsi all’urgenza di problemi che attendono risposte.

La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese.

E’ questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, che induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica.

Questo corrisponde allo spirito della Costituzione.

Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore.

La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio.  

Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla guerra che sta insanguinando il nostro Continente.

Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti.

Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze.

La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà.

Alla pace esorta costantemente Papa Francesco, cui rivolgo, con grande affetto, un saluto riconoscente, esprimendogli il sentito cordoglio dell’Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI.

Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine.  Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità.

Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi.

Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili.

Non ci rassegniamo a questo presente.

Il futuro non può essere questo.

La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti.

Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni.

Lo testimoniano le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra.  

Gli ultimi anni sono stati duri. Ciò che abbiamo vissuto ha provocato o ha aggravato tensioni sociali, fratture, povertà.

Dal Covid – purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare.

Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone.

Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive.

So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno.

La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà.

Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata.

Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne – creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza.

Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni.

La Repubblica siamo tutti noi. Insieme.

Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato.

La Repubblica – la nostra Patria – è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie.

La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune.

La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali.

La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione.

Rimuovere gli ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale.

E’ grazie a tutto questo che l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia.

La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022.  

Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi.

Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate.

L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva.

Dunque ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro.

Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi.

Sfide globali, sempre.

Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale.

Ed è in questo scenario, per larghi versi inedito, che misuriamo il valore e l’attualità delle nostre scelte strategiche: l’Europa, la scelta occidentale, le nostre alleanze. La nostra primaria responsabilità nell’area che definiamo Mediterraneo allargato. Il nostro rapporto privilegiato con l’Africa.

Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione.

Per farlo dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà. Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani.

Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa.

La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio.

Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica.

L’energia è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici.

Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani.

L’altro cambiamento che stiamo vivendo, e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, riguarda la trasformazione digitale.

L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni vivono già pienamente questa nuova dimensione.

La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità possono essere elementi posti al servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, semplificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società.

Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini.

Il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica. E’ lì che prepariamo i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’Italia verso questi traguardi. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione.

Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro.

Parlando dei giovani vorrei – per un momento – rivolgermi direttamente a loro:

siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade.

Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti.

Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza.

Non cancellate il vostro futuro.

 

Care concittadine e cari concittadini,

guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranze. Facciamole nostre.

Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso.

La Repubblica vive della partecipazione di tutti.

E’ questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia.

E’ anzitutto questa la ragione per cui abbiamo fiducia.

Auguri !

Funerali solenni ma sobri. Il programma delle esequie di Benedetto XVI

Funerali solenni ma con una cerimonia nel segno della semplicità, come richiesto dallo stesso Ratzinger. Sarà Papa Francesco a celebrare. Pronto il piano di sicurezza per blindare Roma.

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Papa Benedetto XVI è il nome del Papa che ha servito dal 2005 al 2013.
Nato come Joseph Ratzinger, è stato eletto come successore di Papa Giovanni Paolo II e ha servito come il 265º Papa della Chiesa cattolica romana.
È stato il primo Papa a rinunciare al suo incarico dal medioevo, dimettendosi nel 2013. Attualmente vive in un monastero nell’Vaticano e continua a scrivere e a tenere conferenze sulla teologia e sulla fede cattolica.

Benedetto XVI, also known as Pope Benedict XVI, is a retired pope of the Catholic Church.
He was born Joseph Ratzinger in Germany in 1927 and served as pope from 2005 to 2013.
Before becoming pope, Ratzinger served as a cardinal and as the Prefect of the Congregation for the Doctrine of the Faith, the body responsible for promoting and defending Catholic doctrine.
During his papacy, Pope Benedict XVI was known for his conservative stance on social and moral issues and his efforts to strengthen the Church’s relationship with other religions.
He retired from the papacy in 2013, becoming the first pope to do so in nearly 600 years.

Funerali solenni ma sobri, “nel segno della semplicità”, come aveva chiesto lo stesso Benedetto XVI. Non è mai successo che un Papa in carica celebrasse le esequie di un papa emerito e dunque il protocollo è del tutto nuovo.
Ma Joseph Ratzinger aveva già espresso il desiderio di una cerimonia improntata alla sobrietà.
E dunque la Santa Sede ha diffuso il programma dell’evento.

Le spoglie del Papa emerito riposeranno presso il Monastero Mater Ecclesiae fino alla prima mattina di lunedì 2 gennaio; non sono previste visite ufficiali o preghiere pubbliche.

Nello stesso giorno, a partire dalle ore 9, la salma verrà esposta per la visita dei fedeli nella Basilica di San Pietro.

Lunedì la Basilica resterà aperta dalle 9 alle 19, martedì e mercoledì dalle 7 alle 19. I funerali presieduti dal Santo Padre verranno celebrati in Piazza San Pietro giovedì 5 gennaio alle ore 9.30.

Per la partecipazione non sono previsti biglietti.

Chi desidera concelebrare potrà rivolgersi all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

Le Delegazioni ufficiali presenti saranno quelle della Germania e dell’Italia. Il 5 gennaio 2023, alle ore 9.30, sul Sagrato della Basilica di San Pietro, il Santo Padre Francesco presiederà la Santa Messa esequiale per il defunto Sommo Pontefice Emerito Benedetto XVI.

Al termine della Celebrazione Eucaristica avranno luogo l’Ultima Commendatio e la Valedictio.

Il feretro del Sommo Pontefice Emerito sarà portato nella Basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la tumulazione.

Nei tre giorni in cui il feretro di Papa emerito Benedetto XVI sarà esposto a San Pietro “sono previste 30, 35 mila persone nei tre giorni, mentre nella giornata dei funerali ci saranno tra le 50 e le 60 mila persone.

Dipenderà da diverse variabili tra cui il tempo, ma sembra sarà buono”. Così il prefetto di Roma Bruno Frattasi ha illustrato ai giornalisti le misure messe in piedi per l’esposizione del feretro – dal 2 gennaio mattina al 4 sera – di Joseph Ratzinger, morto oggi a Roma, e per i funerali previsti il 5 gennaio.

Ci saranno almeno 1000 agenti delle forze dell’ordine a garantire la sicurezza.

Nel giorno delle esequie sarà interdetto lo spazio aereo su piazza San Pietro.

  • “Abbiamo stabilito come regolare afflusso e deflusso da piazza San Pietro, sia nelle giornate dell’esposizione del feretro sia per il funerale, per evitare l’incrocio e l’interferenza tra i due flussi.
    L’ingresso sarà ai due lati della Basilica e al centro ci sarà il canale di uscita”.

Ha spiegato il prefetto Frattasi.

  • L’obiettivo “è regolare sia eventuali aspetti critici in tema di ordine pubblico sia proteggere l’incolumità di chi vorrà rendere omaggio al feretro di Ratzinger”.

Per agevolare l’afflusso dei fedeli saranno potenziati i mezzi di trasporto pubblico urbano e saranno allestite due aree di scambio, una ad Anagnina e una a Laurentina, per fare in modo che le persone che vengono con i mezzi propri abbiano la possibilità di parcheggiare distanti da San Pietro.

A breve sarà poi individuata anche un’area di parcheggio attorno a piazza San Pietro.

Fonte/AGI

Cheptegei, campione olimpico, visita il Bernabeu con Butragueno

Joshua Cheptegei, attuale campione olimpico dei 5.000 metri e due volte campione del mondo dei 10.000 metri, è stato ricevuto stamane allo stadio “Santiago Bernabeu” dall’indimenticato attaccante del Real Madrid, Emilio Butragueno, asso del club spagnolo negli anni ’80.

LA CARRIERA DI EMILIO BUTRAGUENO E JOSHUA CHEPTEGEI, OGGI IN VISITA ALLO STADIO BERNABEU A MADRID.

Emilio Butragueno è stato il membro principale della cosiddetta Quinta del Buitre, insieme ai compagni di squadra Míchel, Miguel Pardeza, Martín Vázquez e Manuel Sanchís.

Autore di 171 reti in 563 presenze con la “camiseta blanca”, è stato campione di Spagna in sei occasioni, cinque delle quali consecutive (dal 1986 al 1990): ha inoltre vinto 2 Coppe di Spagna e 4 Supercoppe. In campo internazionale si è aggiudicato la Coppa UEFA per due stagioni consecutive: 1984-85 e 1985-86 entrambe le volte dopo aver eliminato l’Inter in semifinale.

Cheptegei detiene attualmente il record mondiale dei 5.000 e 10.000 metri. Atleta quindi di assoluto valore, l’ugandese oggi in visita al Bernabeu il 14 agosto 2020, durante il meeting Herculis di Monaco, ha corso i 5000 metri piani in 12’35″36, stabilendo il nuovo record mondiale della specialità, precedentemente detenuto dall’etiope Kenenisa Bekele.

Il 7 ottobre dello stesso anno ha stabilito a Valencia il nuovo record mondiale dei 10000 metri piani con il tempo di 26’11″00, migliorando il primato di Kenenisa Bekele risalente al 2005.

Nel 2021, alle Olimpiadi di Tokyo, trionfa nei 5000 metri piani, vincendo la sua prima medaglia d’oro olimpica. Nei 10000 metri piani, l’ugandese arriva secondo alle spalle di Selemon Barega, guadagnandosi l’argento con il suo miglior tempo stagionale.

L’atleta ugandese Cheptegei ha girato oggi lo stadio Bernabeu accompagnato da Emilio Butragueño. Joshua Cheptegei, attuale campione olimpico dei 5.000 metri e due volte campione del mondo dei 10.000 metri, ha visitato il Santiago Bernabéu. L’atleta ugandese è stato ricevuto proprio da Emilio Butragueño, Direttore delle Relazioni Istituzionali del Real Madrid, che lo ha accompagnato durante il tour della trasformazione dello stadio e gli ha regalato una maglia personalizzata con il numero 1.

A cura di Giovanni Donnarumma (nostro inviato al Santiago Bernabeu). 

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Circo Amedeo Orfei: Ivan Orfei aggredito da una tigre durante spettacolo VIDEO

Il domatore del circo Amedeo Orfei, Ivan Orfei, di 31 anni, è stato aggredito da una tigre durante uno spettacolo al circo installato a Surbo, in provincia di Lecce. VIDEO

Ivan Orfei, di 31 anni, è stato aggredito da una tigre durante uno spettacolo del Circo Amedeo Orfei

Secondo quanto riportato da diverse fonti [1, 2, 3, 5], Ivan Orfei è stato azzannato dalla tigre mentre si stava esibendo con i felini al centro del tendone. Nonostante le ferite riportate, le sue condizioni non destano preoccupazione [4].

Il circo Amedeo Orfei ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Ivan Orfei è un addestratore esperto e che l’incidente è stato causato da una improvvisa reazione della tigre durante lo spettacolo [4]. Tuttavia, alcuni hanno espresso preoccupazione per la sicurezza degli animali e degli artisti coinvolti nello spettacolo del circo, sollevando questioni sulla loro benessere e il loro trattamento.

Subito ripartita l’annosa discussione sull’utilizzo di animali nei circhi.

In generale, l’uso degli animali selvatici nei circhi è stato oggetto di controversia per molti anni, con alcuni sostenitori della loro liberazione e il loro trasferimento in habitat più adeguati.

Secondo la ricerca, l’utilizzo di animali selvatici nei circhi è stato oggetto di dibattito in Italia e in Europa. In particolare, sembra che ci siano sforzi in corso per vietare l’utilizzo di animali selvatici negli spettacoli circensi in Italia. [6]

Gli scienziati dell’Associazione ETICOSCIENZA hanno redatto un documento ufficiale, firmato da ricercatori e professori di fama internazionale, in cui si chiede un intervento concreto da parte delle autorità italiane per porre fine all’utilizzo di specie selvatiche nei circhi italiani. [7]

Una petizione presentata da Info Circus per vietare l’utilizzo degli animali selvatici nei circhi ha raccolto un milione di firme in Europa. [8]

In Italia, sembra che ci sia stato un impegno a superare gradualmente l’utilizzo di animali nei circhi, ma questo non è ancora stato formalizzato. [9]

Recentemente, la Camera dei Deputati italiana ha approvato una nuova Legge sullo spettacolo che dispone lo stop agli animali sfruttati nei circhi. La nuova legge delega sostituisce quella decaduta del 2019 e contiene una chiara indicazione affinché gli oltre 2.000 animali utilizzati dalle attività circensi vengano gradualmente sostituiti da alternative senza animali. [10]

In conclusione, sembra che ci siano sforzi in corso per vietare l’utilizzo di animali selvatici nei circhi sia in Italia che in Europa, con il sostegno di scienziati, petizioni popolari e leggi che ne vietano l’utilizzo. Tuttavia, al momento non è chiaro se e quando questi sforzi saranno effettivamente formalizzati

FONTI

[1] “Scrivi alla redazione. Un domatore, Ivan Orfei, di 31 anni, del circo Amedeo Orfei da qualche giorno installato a Surbo in provincia di Lecce, è stato aggredito e ferito ieri sera da una tigre …”

[2] “29 Dicembre, 2022. Un domatore, Ivan Orfei, di 31 anni, del circo Amedeo Orfei da qualche giorno installato a Surbo in provincia di Lecce, è stato aggredito e ferito questa sera da una tigre durante lo spettacolo. Da quanto si apprende, il domatore sarebbe stato azzannato mentre si stava esibendo con le sue tigri al centro del tendone.”

[3] “Un domatore di tigri è stato aggredito da uno dei felini in pedana durante uno show del circo Amedeo Orfei. Luomo, 31 anni, è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita.”

[4] “Sono queste le dichiarazioni del Marina Orfei Circus riguardo a quanto accaduto al domatore, Ivan Orfei, di 31 anni, del circo Amedeo Orfei aggredito e ferito da una tigre durante lo spettacolo. L’addestratore ha subito ferite per fortuna lievi e le sue condizioni non destano preoccupazione.”

[5] “Domatore azzannato da una tigre durante lo spettacolo, è accaduto ad un artista del circo Amedeo Orfei aggredito dal felino durante lo spettacolo di giovedì. Ivan Orfei, 31 anni, è operatore esperto del circo Amedeo Orfei che da qualche giorno si è installato a Surbo, in provincia di Lecce. Il domatore, durante lo spettacolo di …”

[6] “14 luglio 2022 11:27 Animali nei circhi: l’Italia va verso il divieto Il nostro Paese potrebbe proibire definitivamente l’utilizzo di animali selvatici negli spettacoli circensi.”

[7] “SCIENZIATI DI FAMA INTERNAZIONALE SI OPPONGONO ALLUTILIZZO DI ANIMALI SELVATICI NEI CIRCHI ITALIANI. A nome dellAssociazione ETICOSCIENZA è stato redatto un documento ufficiale, firmato da ricercatori e professori di fama internazionale, in cui si chiede un intervento concreto da parte delle autorità istituzionali per porre fine allutilizzo di specie selvatiche nei circhi italiani.”

[8] “Bruxelles – Una petizione presentata da InfoCircus per vietare l’utilizzo degli animali selvatici nei circhi ha raggiunto un milione di firme.
Le adesioni sono state raccolte da 81 associazioni in tutta l’Unione europea.
Info Circus e la lobby Eurogroup for Animals hanno festeggiato il traguardo oggi mercoledì 13 ottobre con una manifestazione di fronte alla Commissione europea a Bruxelles.”

[9] “In Italia siamo in attesa di una simile legge da molti anni nonostante il sostegno dei cittadini sia particolarmente alto.
Con la recente approvazione del testo sullo spettacolo il Parlamento ha fatto un passo avanti e si è impegnato a un graduale superamento dellutilizzo di animali, che però va ancora formalizzato nei modi e nei tempi entro la fine del 2018.”

[10] “Stop agli animali sfruttati nei circhi.
È quanto disposto dalla nuova Legge sullo spettacolo approvata questa mattina in via definitiva alla Camera dei Deputati..
La nuova legge delega va a sostituire la precedente decaduta del 2019 in materia di spettacolo e tra le novità introdotte cè proprio una chiara indicazione affinché gli oltre 2mila animali utilizzati dalle attività circensi …”

 

 

 

 

Il Papa emerito Benedetto XVI è morto il 31 dicembre 2022 all’età di 95 anni

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Benedetto XVI è morto. La notizia della sua morte è stata confermata dal direttore stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, che ha dichiarato che Benedetto XVI è deceduto alle ore 9:34 del mattino nel Monastero Mater Ecclesiae a Roma. [2]

Il Papa emerito Benedetto XVI è morto il 31 dicembre 2022 all’età di 95 anni.

Benedetto XVI, il cui vero nome è Joseph Ratzinger, è stato il 265° Pontefice della Chiesa cattolica e il successore di Giovanni Paolo II.

Era nato il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, in Germania, e aveva studiato teologia e filosofia presso l’Università di Monaco di Baviera.

Nel 1981 è stato nominato arcivescovo di Monaco e Freising e nel 1992 è diventato cardinale. Nel 2005 è stato eletto Pontefice e ha assunto il nome di Benedetto XVI.

Il Papa emerito era conosciuto come un uomo di fede e un teologo sopraffino, come riferisce strettoweb.com[4].

Durante il suo pontificato, Benedetto XVI aveva cercato di promuovere l’unità tra le diverse confessioni cristiane e di affrontare le sfide della modernità, come l’individualismo e il relativismo morale.

I funerali di Benedetto XVI saranno meno solenni di quelli di un Pontefice in carica, come riferisce la Gazzetta del Sud [1]. Tuttavia, si prevede che saranno comunque solenni e saranno seguiti da fedeli e personalità di tutto il mondo.

Inoltre, a Sulmona, in Italia, è stata inaugurata una statua di Benedetto XVI in onore della sua visita alla città nel 2010, come riferisce Centroabruzzonews[3].

Questa statua è stata benedetta dall’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito.

I problemi affrontati da Benedetto XVI negli ultimi anni

Nel corso degli ultimi anni, Benedetto XVI aveva affrontato numerosi problemi, tra cui l’emergere di scandali legati agli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti e le conseguenti accuse di copertura da parte della Chiesa. [6]

Durante il suo pontificato, Benedetto XVI ha dovuto affrontare la crescente disaffezione dei fedeli verso la Chiesa, soprattutto a causa della sua posizione rigida su temi come l’omosessualità e l’aborto.

Benedetto XVI ha anche dovuto affrontare le critiche per la sua opposizione all’uso di preservativi per prevenire la diffusione del HIV, nonostante l’impatto devastante della malattia in Africa e altrove.

Inoltre, il Papa emerito è stato accusato di essere troppo legato alla tradizione e di non aver fatto abbastanza per riformare la Chiesa e renderla più aperta e inclusiva.

Nonostante questi problemi, Benedetto XVI ha continuato a essere una figura rispettata all’interno della Chiesa cattolica e ha mantenuto una notevole influenza sulla dottrina e sulla politica della Chiesa.

Secondo alcuni, come riferisce anche liberoquotidiano.it [5], Benedetto XVI avrebbe adottato una strategia di “non mentire mai, di non peccare, di non coprire i peccati degli altri” durante il suo pontificato, lasciando che i problemi emergessero da soli nel corso degli anni.

FONTI

[1] “In breve: Benedetto XVI, in quanto emerito, non era più pontefice. Quindi nulla impedisce che i suoi siano funerali solenni, ma meno solenni delle esequie di un pontefice in carica. C’è quindi …”

[2] “A darne notizia è il direttore stampa della Santa Sede Matteo Bruni che ha così comunicato: Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Poco prima di Natale, da quanto si apprende, Ratzinger ha avuto un repentino aggravarsi delle sue condizioni di salute in quanto avrebbe accusato rilevanti problemi …”

[3] “Inaugurata a Sulmona una statua di Benedetto XVI statua di Benedetto XVI (5/10/16) È stata inaugurata a Sulmona domenica 2 ottobre una statua di Benedetto XVI che commemora la sua visita alla città, il 4 luglio 2010. È stata benedetta dall’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito.”

[4] “È morto Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI. Un grande uomo di fede, un teologo sopraffino, un Pastore che da prelato prima e da Pontefice dopo ha saputo guidare la Chiesa nella …”

[5] “Nel 2013, papa Benedetto XVI, … lasciando che si tradissero da soli nel corso degli anni. Una strategia che, allo stesso tempo, consentisse a Ratzinger di non mentire mai, di non peccare, di …”

[6] “Un amico ha condiviso con me limpressione che il Papa Emerito abbia voluto «togliersi qualche sassolino dalle scarpe». Il che – allamico lho già detto – supporrebbe una meschinità che nel suo candore monastico non ha mai avuto spazio. Leggi anche: A distanza di anni dalla rinuncia, lattualità del magistero di Benedetto XVI”

Fuochi d’artificio: Usa la testa, non trasformare un festa in tragedia

La notte di Capodanno si avvicina velocemente e, con essa, l’abitudine ad accendere petardi e fuochi d’artificio che possono mutare una festa in tragedia

Fuochi d’artificio: Usa la testa, non trasformare un festa in tragedia

La notte di Capodanno si avvicina velocemente e, con essa, l’abitudine ad accendere petardi e fuochi d’artificio per completare queste giornate di feste particolari con giochi di luce e colore. Purtroppo, però, la notte di Capodanno è anche il periodo dell’anno in cui si verificano incidenti anche mortali, provocati proprio dai fuochi pirotecnici usati in maniera sconsiderata utilizzando magari anche botti illegali.

Per provare a contenere il numero delle vittime di questo tipo di infortuni ogni anno, nel mese di dicembre, ci facciamo megafono delle campagne e dei consigli elargiti a tutta la popolazione dalle forze dell’ordine siano esse di Polizia che dei Carabinieri.

Le stime ufficiali di ogni anno riportano i casi di centinaia di persone ferite a causa dell’uso negligente dei fuochi d’artificio, per non parlare del fatto che in 6 casi su 10 le vittime sono bambini.

L’uso incauto dei fuochi d’artificio può produrre lesioni anche gravi come ustioni al viso e alle mani e danni alla vista e all’udito. Il rischio maggiore deriva dall’uso di “botti” di fabbricazione orientali, venduti a basso costo e senza etichette, che spesso possono manifestare un’esplosione anticipata dovuta anche al solo sfregamento.

Le iniziative coinvolgono tutto il territorio nazionale con campagne di informazione come anche di controlli che, puntualmente, anno dopo anno, portano sempre a ingenti sequestri di “botti illegali” ma la battaglia potrà essere vinta soltanto se si riuscirà a far comprendere che il problema è essenzialmente culturale: bisogna essere consapevoli dei rischi che si corrono.

Per accendere queste feste non servono gli effetti spettacolari dei giochi proibiti! Basta il piacere di stare insieme e godere dell’amore reciproco che tanta gioia può portare in famiglia ma anche in intere comunità.

Per concludere, vi RI-proponiamo di seguito, alcune semplici regole di comportamento da adottare per l’uso sicuro dei fuochi d’artificio, da divulgare soprattutto tra i più giovani.

Si tratta di consigli e informazioni chiaramente fornite dalla Polizia e dai Carabinieri con l’ausilio anche di alcuni video che (ri)troverete sul fondo:

Fuochi d’artificio normativa e consigli
Fuochi d’artificio a Capodanno, i consigli dei Carabinieri
Botti di capodanno istruzioni per l’uso dagli esperti della Polizia
Fuochi d’artificio le avvertenze del medico della polizia
Fuochi artificiali a capodanno e animali in casa

Leggete, e guardate bene il tutto. Troverete tante notizie che potranno esservi d’aiuto per trascorrere delle giornate di festa in serenità e sempre all’insegna della sicurezza evitando così di trasformare una bella festa in una tragedia od anche solamente in una serata d’incubo per i vostri amici animali che magari avrete in casa.

Natale, Capodanno ed i rischi per i fuochi d’artificio: consigli utili

  • Non esistono fuochi di artificio “sicuri”, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti.
  • I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso.
  • Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.
  • Se il gioco pirotecnico che state acquistando è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito e, quindi, non di sicuro utilizzo.
  • I prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d’artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d’armi o nulla osta, sempre comunque con l’obbligo di denuncia alle Forze dell’Ordine, ma non possono essere accesi senza licenza.
  • Al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia.
  • Se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio.
  • I fuochi di artificio vanno accesi all’aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti.
  • Fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie né da balconi né da finestre.
  • I fuochi non vanno mai accesi dentro nessun tipo di contenitore, soprattutto se in ferro, perché, rompendosi, potrebbe disperdere le schegge che si trasformerebbero in tanti piccoli e pericolosi “proiettili”.
  • Va sempre tenuto a portata di mano un secchio d’acqua o un estintore da usare in caso di incendio. Il primo intervento in caso di ustione è di raffreddare la zona colpita per limitare i danni alla pelle determinati dall’aumento della temperatura.
  • Quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano non si deve mai cercare di riaccenderli, ma vanno bagnati per la loro temporanea inertizzazione.
  • Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra.
  • Non provare a recuperare polvere da sparo dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: la pressione, l’urto, lo sfregamento ed il calore potrebbero determinare un’esplosione non controllata, con conseguenze anche gravi.
  • E’ assolutamente vietato vendere ed acquistare in forma ambulante prodotti realizzati clandestinamente. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l’acquirente.

Nei casi dubbi, prima di acquistare il prodotto rivolgetevi ai Carabinieri telefonando al 112 o alla Polizia di Stato telefonando al 113

DAI NOSTRI ARCHIVI

Fuochi d’artificio normativa e consigli

Fuochi d’artificio a Capodanno, i consigli dei Carabinieri

Gli artificieri  ci spiegano l’importanza di saper utilizzare i fuochi d’artificio e ci danno preziosi consigli su come maneggiarli.

Un medico della Direzione centrale di sanità ci parla delle conseguenze e dei danni provocati da un uso scorretto dei fuochi

I cinofili della polizia ci chiariscono come passare un sereno Capodanno con i nostri amici a 4 zampe, senza traumatizzarli con inutili, e a volte pericolosi, comportamenti.

San Silvestro: storia e origini della festività del 31 Dicembre

San Silvestro è un santo cattolico che è stato eletto Papa il 31 gennaio del 314 d.C. [1} e rimase in carica fino alla morte, avvenuta nel 335.

San Silvestro is a name that is commonly used in Italy to refer to New Year’s Eve, which is celebrated on December 31st. The name is derived from Saint Sylvester, who was a Pope in the 4th century. In many parts of Italy, it is traditional to celebrate with a big feast, fireworks, and other festive activities. Many people also make resolutions for the new year on Saint Sylvester, similar to the way that people in other countries make New Year’s resolutions on January 1st.

La notte del 31 dicembre, nota anche come la vigilia di Capodanno, è stata chiamata “Notte di San Silvestro” in suo onore, poiché è il giorno in cui la Chiesa Cattolica ricorda il santo. [2]

Tuttavia, la notte del 31 dicembre viene spesso erroneamente chiamata “Capodanno”, pur trattandosi in realtà solo della vigilia di esso. [3]

La festività di Capodanno viene celebrata in diversi modi a seconda del paese, ma in genere include l’invio di auguri, il brindisi con champagne e il lancio di petardi per salutare l’arrivo del nuovo anno. [4]

Nella tradizione popolare, la notte del Santo è spesso associata a feste a tema e veglioni in locali e discoteche.

Inoltre è stato uno dei primi papi della Chiesa Cattolica e il suo papato è stato caratterizzato dall’adozione del cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero Romano.
L’imperatore Costantino gli donò il palazzo del Laterano come residenza, che fu affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni. [5]

[1] “La figura di San Silvestro. Nella tradizione popolare, la sera del 31 dicembre è semplicemente definita come Notte di San Silvestro perché proprio in questo giorno, la Chiesa Cattolica ricorda il santo, uno dei più antichi papi. Silvestro I è stato il trentatreesimo vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, dal 314 dopo Cristo.”

[2] “La notte di San Silvestro, o vigilia di Capodanno, corrisponde alla notte tra il 31 dicembre e il 1º gennaio ().Essa è celebrata in diversi modi a seconda della nazione. Si chiama così in quanto il 31 dicembre il santo che si festeggia è appunto san Silvestro papa. Il 31 dicembre viene spesso anche erroneamente chiamato Capodanno, pur trattandosi in realtà solo della vigilia di esso.”

[3] “Non ci sono dubbi che il 31 dicembre sia un giorno di festeggiamenti, auguri, desideri, tradizioni: dal legame con San Silvestro alle usanze italiane, tutte le curiosità sulla notte di Capodanno.”

[4] “San Silvestro I Papa Biografia, Storia, Immagini, Vita. Silvestro, il cui nome significa abitatore delle selve, è eletto Papa il 31 gennaio del 314 d.C. e rimane in carica fino alla morte, avvenuta nel 335. Limperatore Costantino gli dona come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni.”

EVENTI

Sharon Prisco: un saluto al 2022 pensando al 2023

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Le parole della pugile Sharon Prisco che è pronta a un 2023 ricco di eventi nella speranza di conquistare numerose medaglie

Sharon Prisco: un saluto al 2022 pensando al 2023

Un 2022 ricco di medaglie, fatto di successi ma anche di cadute. Vittorie e sconfitte che però aprono al 2023 con Sharon Prisco che ha un unico grande sogno: portare a casa l’oro. L’obiettivo è già fissato, per una nuova annata che inizierà molto presto con il ritiro in Nazionale, perché Sharon sa che se vuole, e sogna, Parigi 2024 deve solo spingere.

Sharon, carica per questo 2023?

“Sì assolutamente. Sono pronta per ripartire col botto con il ritiro in Nazionale che inizierà già il 9 di gennaio. Le feste dureranno dunque ancora per poco ma sono già carica per questo nuovo inizio”.

Sei dunque, nonostante le feste, in allenamento?

“Sono in continuo allenamento. L’obiettivo è arrivare in forma per i numerosi tornei che mi aspettano, ma è ovvio che la mia testa è sugli Europei che si svolgeranno a marzo”.

Qual è il tuo obiettivo per quest’anno?

“L’obiettivo è chiaramente ottenere l’oro. Ho portato a casa l’argento e il bronzo e per questo non posso mancare l’appuntamento con la medaglia più importante”.

C’è un posto che ti è rimasto particolarmente nel cuore in questo 2022?

“Il mio posto fortunato è la Bulgaria. Ci sono andata un sacco di volte, svolto moltissimi eventi ma soprattutto ho collezionato tantissime medaglie. Mi ha sempre dato vibes fantastiche!”

Un consiglio da dare a tutte le ragazze che vorrebbero intraprendere questo percorso?

“Bisogna sempre crederci e non mollare mai. Solo così si potrà ottenere ciò che si vuole”.

Se vuoi ascoltare l’intervista a Sharon Prisco clicca sul link che segue: https://chirb.it/x9s3gs

 

Carlo Ametrano saluta il 2022

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L’analisi del giornalista Carlo Ametrano che commenta l’anno 2022 ormai vicino alla conclusione

Carlo Ametrano saluta il 2022

È stato un gran 2022 per Carlo Ametrano. Il giornalista di Formula 1 è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per fare un punto sull’annata ormai arrivata a conclusione, ma caratterizzata da tanti eventi vissuti da protagonista. Ecco le sue parole.

Carlo, come commenti il tuo 2022?

“È stato ottimo. Ogni anno che passa per me è la chiusura di un capitolo importante della mia vita. Quest’anno ci sono stati tanti eventi, su tutti il Senna Day. Ringrazio anche Stefano Pandolfi per avermi invitato all’Orgoglio Motoristico Romano e Odeon Tv per aver inserito nella loro grande famiglia con Professione motori. Per me tutto questo è una senza dubbio una grande motivazione: sono davvero molto orgoglioso”.

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Stagione che ti ha visto commentare la Formula 1: cosa ti aspetti per il prossimo anno?

“Posso dirlo: facciamo attenzione alla Mercedes. Non so se lotteranno per il mondiale, però sicuramente faranno meglio del 2022 e chissà che non possano tornare al vertice”.

Quali sono i tuoi appuntamenti per il 2023?

“L’obiettivo è ripartire alla grande e da dove ci eravamo fermati. Imperdibile sarà infatti l’Ayrton Senna Day, confermatissimo, alle Cantine Zuffa. Ci saranno tantissimi ospiti e attenzione: oltre alla classica McLaren ci sarà anche un’altra grande vettura, ma non dico altro”.

Per ascoltare l’intervista a Carlo Ametrano clicca sul link che segue: https://chirb.it/yGA0pC

Augusto Zuffa: “Senna Day 2023? Sarà uno spettacolo”

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Le parole del proprietario dell’agriturismo “Cantine Zuffa” ai microfoni di Marco Palomba e Carlo Ametrano

Augusto Zuffa: “Senna Day 2023? Sarà uno spettacolo”

Il 2022 di Augusto Zuffa è stato incredibile. Il proprietario dell’agriturismo “Cantine Zuffa” ha vissuta un’annata di vera rinascita dopo la fase poco semplice targata Covid. Tanti gli eventi che si sono tenuti nella casa di Augusto, come il Senna Day, già confermatissimo per il 2023, come lo stesso Zuffa ha dichiarato in esclusiva. Ecco le sue dichiarazioni.

Augusto, un grande 2022 caratterizzato da tanti eventi come il Senna Day, vuoi parlarcene?

“È stato un anno di grande successo. Il Senna Day è una delle ciliegine sulla torta che ha portato in alto l’agriturismo. Ringrazio per questo Carlo Ametrano che con il suo entusiasmo continua a far crescere sempre di più questo progetto davvero fantastico”.

È stato un po’ il vostro anno?
“Senza dubbio. La pandemia ci ha un po’ fatto soffrire, mentre il 2022 è stata un’annata di ripresa perché le persone avevano voglia di tornare. Ne abbiamo approfittato organizzando un sacco di eventi che non vediamo l’ora di rivivere nel prossimo anno”.

Senna Day confermato per il 2023, giusto?

“Ormai si è creata una forte amicizia con Carlo e gli altri ragazzi che curano quest’evento meraviglioso. Anche nel 2023 l’appuntamento non può mancare e migliorerà ancor di più: saranno infatti tantissimi gli ospiti che verranno per una serata che, vi posso assicurare, non si può perdere”.

Se vuoi ascoltare l’intervista ad Augusto Zuffa clicca sul link che segue: https://chirb.it/3cJt34

 

Focus sul 2023 ringraziando il 2022: Filippo Gherardi in esclusiva

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Le parole del giornalista di Sportitalia Filippo Gherardi intervenuto ai microfoni di Passione Formula 1

Focus sul 2023 ringraziando il 2022: Filippo Gherardi in esclusiva

Per concludere il 2022, Passione Formula 1 ha avuto il piacere di ospitare il giornalista di Sportitalia e Odeon Tv Filippo Gherardi. Con Gherardi, Marco Palomba e Carlo Ametrano hanno fatto un resoconto sull’effetto domino dei team principal, proiettandosi verso il 2023. Ecco le sue dichiarazioni.

Filippo, partiamo da quanto successo in casa Ferrari: fuori Binotto, dentro Vasseur. Come valuti questa scelta?

“È un fine anno un po’ anomalo per quelli che sono i canoni ai quali la Formula 1 a livello strategico ci ha abituato. È chiaro che la notizia da copertina è l’avvicendamento in Ferrari. Credo che Binotto paghi una macchina veloce, che i risultati testimoniano, che non è riuscita a conquistare il mondiale. Tutto ciò viene associato a uno schema strategico che non ha convinto in molte gare: penso a Silverstone o a Monaco, tanto per dirne due.

Al suo posto viene un uomo esperto come Vasseur: basti pensare che la società che da un punto di vista ingegneristico ancora oggi fornisce i telai delle monoposto della Formula E fu fondata dallo stesso Vasseur che ha ceduto in corso d’opera, ma comunque è stato l’artefice. Parliamo di un personaggio abituato a vincere con i giovani: ha vinto con Hamilton e con un grandissimo Russell, senza dimenticare che ha lanciato Leclerc in Formula 1. Credo però, per concludere, che il suo ruolo sia molto semplice: deve cercare di consolidare quello che di buono Ferrari ha fatto vedere nel 2022 e infine dovrà riorganizzare quello che è il Remote garage”.

FONTE FOTO: Scuderia Ferrari Twitter

Come vedi il suo arrivo considerando che è, come Binotto, anche lui un ingegnere?

“Il fatto che un ingegnere possa assumere la gestione sportiva di una scuderia non mi sembra un deterrente. L’importante è che Vasseur sappia ripartire dalle certezze che il 2022 ha dato alla Rossa: c’è stata una grande crescita se si considera il 2021; c’è oggettivamente poco da buttare, ed è lì su cui si deve focalizzare Vasseur”.

Cosa ne pensi dell’arrivo di Schumacher come terzo pilota Mercedes?

“Con tutto l’affetto che si possa voler avere a questo ragazzo… diciamo che contestualizzerei il tutto come una sorta di promozione. Francamente, riportare il nome Schumacher in un team tedesco è comunque importante. Nei giorni scorsi ho letto una statistica abbastanza indicativa: Mick è stato il pilota che è costato di più alla propria squadra in termini di incidenti. Credo che se avesse avuto un altro cognome non si sarebbe avvicinato così facilmente alla Mercedes: il ragazzo è veloce, ma in Formula 1 ce ne sono tanti altri che sono al suo passo”.

FONTE FOTO: Mercedes F1 Twitter

Parlando proprio della Mercedes, lotteranno per il titolo nel 2023?

“Credo che ci sia ancora un gap da recuperare con Red Bull e Ferrari. Credo però che Hamilton però abbia suonato la scossa in vista della prossima stagione, quando alla Bild ha dichiarato che prima di ritirarsi vuole cercare di arrivare all’ottavo titolo. Diciamo che questa mi sembra una buona motivazione da dare all’ambiente. Con l’arrivo di Russell, Mercedes ha tutto per poter lottare al titolo, ma ora serve la vettura. Per questo ti dico che, attualmente, sarebbe corretto mettere il team di Brackley dietro Ferrari e Red Bull”.

Filippo, il 2022 è ormai in chiusura: carico per il nuovo anno?

“Certo! Per il 2023 sarò ancora responsabile motori per l’emittente Sportitalia, che ha da poco anche il suo nuovo sito web. Da non perdere inoltre ogni settimana l’appuntamento su Odeon Tv in cui vi parliamo sia di automotive ma anche di motorsport grazie al grande contributo del vostro, ma ormai anche nostro, Carlo Ametrano”.

Se vuoi ascoltare l’intervista a Filippo Gherardi clicca sul link che segue: https://chirb.it/5GgvyK

 

Tecnologia: ecco i notebook da gioco e lavoro più potenti sul mercato

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Il mondo del tech è in costante fermento come per i notebook da gioco. Una moltitudine di dispositivi sempre più performanti vengono proposti nei vari mercati di riferimenti per soddisfare le esigenze sempre più peculiari manifestate dagli utenti.

Tra le aree del tech più seguite e aggiornate in maniera costante, spicca sicuramente quella dei notebook che, a sua volta, si divide in più branche.

Di sicuro, i dispositivi che stanno ricevendo un’attenzione sempre maggiore in questo senso sono i laptop da gaming, device portatili utili per il gioco, ma che, oggi, si rivelano perfetti per tutte le persone che necessitano di un notebook utile per il lavoro, la fruizione di contenuti multimediali intensiva e l’utilizzo di programmi che possono mettere a dura prova un laptop dalle capacità medie e medio-alte.

I notebook da gaming offrono il vantaggio di essere straordinariamente performanti, pur mantenendosi contenuti nelle dimensioni, ma non sempre nel peso. Pur con qualche compromesso in termini di praticità, dunque, questi device riescono a soddisfare le richieste di lavoratori, soprattutto digitali e creatori di contenuti. Si tratta di un asso nella manica molto importante, trattandosi di un device così confortevole, perfetto per le trasformazioni che i vari mercati lavorativi hanno affrontato.

Con un panorama di riferimento così fervente, comunque, anche i più esperti possono perdere di vista i dispositivi più adatti alle loro esigenze. Per questa ragione, nelle prossime righe abbiamo deciso di presentarvi una guida all’acquisto contenente i migliori notebook da gioco utili anche per il lavoro disponibili nell’attuale mercato.

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Asus ROG Zephyrus G15 il notebook da gioco “sicuro”

Iniziamo con una scelta praticamente sicura. Con la linea ROG di Asus, infatti, non è possibile sbagliare. Negli ultimi anni, questi prodotti si sono affermati come dei veri e propri baluardi nel mercato dei laptop da gaming e, di certo, lo Zephyrus G15 non fa venire meno la reputazione del brand. Con una CPU AMD Ryzen mobile di fascia alta ed una GPU Nvidia RTX 3000, questo device si rivela perfetto per i titoli di gioco più impegnativi, ma anche per l’utilizzo dei più pesanti programmi di editing e produzione di contenuti in generale. Oltre a questo, la scocca si rivela abbastanza pratica, soprattutto per un device appartenente a questo segmento, rendendolo adoperabile tranquillamente anche in giro. Il prezzo relativamente accessibile lo rende una entry decisamente interessante.

Lenovo Legion 7

La linea Legion 7 di Lenovo propone alcuni tra i laptop da gaming più potenti in circolazione. Si tratta di un notebook fantastico, dalle prestazioni di livello altissimo, a prescindere dal modello che si osserva. Di certo, il prezzo non è dei più economici, soprattutto quando si scelgono quelli con le specifiche più elevati, ma chi decide di investire nella sua professione, tenendo conto di alcune limitazioni come una batteria leggermente scarsa in termini di autonomia, potrà ottenere, grazie a questo device, la potenza e la connettività adeguate a portare a termine ogni task e, perché no, ricavarsi anche del tempo per sé stessi. Per maggiori informazioni riguardo la linea Legion 7 di Lenovo, vi consigliamo di dare un’occhiata all’approfondimento di Hynerd.it.

Corsair Voyager a1600

Chiudiamo con il primo portatile da gaming proposto dal brand. Voyager a1600 è un device dal display ampio e luminoso che offre all’utente anche una moltitudine di comandi touch particolarmente confortevoli. Oltre a questo, sopra la tastiera è possibile sfruttare un piccolo display LCD ulteriore sul quale regolare alcuni parametri utili in game. La tastiera con switch meccanici rende l’esperienza d’uso ancora più completa. Il Voyager a1600 è, insomma, il portatile perfetto per chi effettua stream e, magari, fa del gaming una professione.

Nuovo Capodanno, nuova “bomba” a Napoli: quest’anno c’è la Kvara

La notte di Capodanno si avvicina velocemente e, con essa, l’abitudine ad accendere petardi e fuochi d’artificio che possono mutare una festa in tragedia

Nuovo Capodanno, nuova “bomba” a Napoli: quest’anno c’è la bomba Kvara

I fuochi artificiali sono una tradizione comune in molte parti del mondo per celebrare il Capodanno. Tuttavia, è importante utilizzarli in modo sicuro per evitare incidenti.
Secondo l’articolo su nostrofiglio.it [1], è consigliabile allontanarsi immediatamente dopo aver acceso la miccia di fuochi artificiali come fontanelle, trottole, fumogeni, petardini, miccette e girelline.
Inoltre, non bisogna mai mirare le persone con bottigliette a strappo, pistole a strappo o snappers. Candeline e stelline dovrebbero essere utilizzate lontano da vestiti, capelli e materiali infiammabili.

Per quanto riguarda la bomba Kvara si annota che è un tipo di fuoco d’artificio che produce un effetto di luci e suoni simile a quello di una esplosione.
Solitamente, questo tipo di bomba viene utilizzato durante i spettacoli pirotecnici per creare un effetto drammatico e suggestivo.

La bomba Kvara è costituita da una piccola scatola di metallo che contiene una quantità di polvere da sparo, un accendino e una miccia.
Quando viene accesa la miccia, la polvere da sparo si accende e produce una esplosione che produce una luminosità intensa e un rumore assordante.

È importante notare che i fuochi d’artificio, comprese le bombe Kvara, sono pericolosi e devono essere utilizzati solo da persone esperte e qualificate.
Inoltre, è importante seguire tutte le precauzioni di sicurezza appropriate quando si utilizzano i fuochi d’artificio, come indossare indumenti protettivi e mantenere una distanza di sicurezza adeguata dal luogo dell’accensione.

Infine, è importante notare che la gazetta.it [2] fornisce informazioni su ordinanze relative all’utilizzo di botti e fuochi artificiali durante le festività natalizie e del Capodanno nelle principali città italiane.
È consigliabile verificare le leggi e le normative locali prima di utilizzare questi prodotti per assicurarsi di rispettare le regole e di utilizzarli in modo sicuro.

DA NOSTRI ARCHIVI

FONTI

[1] “Per quanto riguarda le varie tipologie di fuochi dartificio e bambini: Fontanelle, trottole, fumogeni, petardini, miccette e girelline: dopo aver acceso la miccia bisogna allontanarsi subito. Bottigliette a strappo, pistole a strappo e snappers: non bisogna mai mirare le persone. Candeline e stelline: vanno usate lontano dai vestiti, dalle …”

[2] “Ordinanze su botti e fuochi dartificio per Natale 2022 e Capodanno 2023 nelle principali città italiane, da Milano a Bari, Napoli, Torino, Roma e Palermo.”

Moni Ovadia a Brescia per festeggiare l’ultimo dell’anno a teatro

Oylem Goylem. Uno spettacolo culto che vede l’esplosivo Moni Ovadia sul palco insieme alla sua Stage Orchestra

Moni Ovadia a Brescia per festeggiare l’ultimo dell’anno a teatro

Un esplosivo Moni Ovadia torna sulla scena con il suo spettacolo culto Oylem Goylem, sintesi tra racconto, musica dal vivo e divertente cabaret che presenta uno straordinario affresco del popolo ebraico.

Il Teatro Sociale di Brescia è la prossima tappa della lunga tournée iniziata lo scorso novembre, e che proseguirà nel 2023, di questa produzione Centro Teatrale Bresciano che vede sul palcoscenico Moni Ovadia e la sua Stage Orchestra.

Oylem Goylem è uno spettacolo di e con Moni Ovadia e con

Moni Ovadia Stage Orchestra
Maurizio Deho’ violino
Petre Nicolae violoncello
Paolo Rocca clarinetto
Albert Mihai fisarmonica
Marian Serban cymbalon

suono Mauro Pagiaro
scene, costumi Elisa Savi

suono Mauro Pagiaro
scene, costumi Elisa Savi

produzione Centro Teatrale Bresciano, Corvino Produzioni
scene realizzate nel laboratorio del Centro Teatrale Bresciano
responsabile della costruzione Michele Sabattoli

Oylem Goylem

Con la sua orchestra, Moni Ovadia porta sulla scena la lingua, la musica e la cultura del popolo ebraico – un incomprensibile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno –, còlto nella condizione universale dell’Ebreo errante, del suo essere senza patria, sempre e comunque.

“So che i miei ascendenti hanno attraversato paesi, nazioni e perfino imperi – scrive Ovadia – e le tracce di questi passaggi erano ancora ben visibili nei miei genitori, o mescolate fra di loro […].

Con una sorta di coazione a ripetere “postuma” mi sento pulsionalmente attratto a frequentare le lingue del vagabondaggio reale e, anche attraverso ogni possibile pastiche linguistico, a sognare di costruire vagabondaggi immaginari”.

Oylem Goylem è uno spettacolare pezzo di cabaret che sicuramente farà ridere, sorridere ma anche commuovere, incrociando stili diversi, nell’alternanza continua dei toni e degli umori che lo pervadono, dal canto dolente e monocorde che fa rivivere il clima di preghiera della sinagoga, alla festosità di canzoni e ballate composte per le occasioni liete.
Una grande carrellata di umorismo e chiacchiere, battute fulminanti, citazioni dotte, scherzi e una musica che fa incontrare il canto liturgico con le sonorità zingare: il “suono dell’esilio”, di “un luogo dal quale si proviene e un luogo nel quale si è tentato di costruire una nuova vita, un qua, un là”.

Lo spettacolo Lo spettacolo è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Gruppo BCC Agrobresciano, Fondazione ASM, Fondazione della Comunità Bresciana Onlus e Intesa Sanpaolo e andrà in scena per la Stagione 2022-2023 “Questo cuore umano” del CTB al Teatro Sociale (via Felice Cavallotti, 20) il 29 e 30 dicembre 2022 alle ore 20.30.
Il 31 dicembre, invece, come tradizione da alcuni anni, il Centro Teatrale Bresciano propone una versione speciale dello spettacolo per aspettare insieme al pubblico l’inizio del nuovo anno: per l’occasione, la recita inizierà alle ore 21.30 e terminerà con un brindisi offerto al pubblico.

SPETTACOLO

Juve Stabia, il Podio Gialloblu della prima parte di stagione

Chiuso il 2022 con un sorprendete quarto posto in classifica, la Juve Stabia guarda al 2023 con fiducia, consapevole di ciò che ha funzionato e cosa meno nella prima parte di stagione.

PODIO

Medaglia d’oro: a Davide Barosi, il Superman della Juve Stabia. La prima, scintillante, parte di stagione dei gialloblu porta la firma, difficile da apporre con i guanti, dell’ex Grosseto, decisivo in quasi ogni gara con parate di assoluto rilievo. Portiere essenziale, dedito molto più alla sostanza che ai voli per i fotografi, il numero 1 ha blindato la porta della Juve Stabia, consegnandole numeri e inviolabilità da caveau di una banca. Prestazioni e numeri che ricordano quelli di Paolo Branduani, ultimo grande portiere con la maglia gialloblu. Merito del ragazzo e di chi in estate ha scelto di non puntare sul pur ottimo Dini per scommettere sul giovane Barosi.

Medaglia d’argento: a Daniele Mignanelli, padrone assoluto della fascia sinistra. Salutato senza troppi rimpianti dall’Avellino, il terzino lombardo ha ritrovato a Castellammare fiducia e brillantezza. Terzino sì ma definizione limitativa per il 19 della Juve Stabia, autentico regista decentrato delle trame di gioco dei ragazzi di Colucci. Sempre pronto a spingere sull’acceleratore, preciso nel cercare i compagni in area (chiedere a D’Agostino e Pandolfi) e potente quando prevale la soluzione personale, Mignanelli è diventato leader carismatico e tecnico dell’undici stabiese. Un “pazzo”, come affettuosamente definito da Colucci, ma terribilmente lucido in campo.

Medaglia di bronzo: a Marco Caldore, colonna difensiva della Juve Stabia. Allo scoccare dei due anni in maglia gialloblu, l’ex Taranto ha definitivamente completato il processo di crescita e di scalata alle gerarchie iniziato due stagioni fa. Attorno a lui sono cambiati tanti compagni ma Caldore è rimasto la certezza del reparto, attorno alla quale si sono alternati gli altri centrali. Partito, come da consuetudini, ad inizio stagione non con i gradi da titolare, Caldore ha conquistato la maglia da titolarissimo senza più lasciarla. Travolgente dal punto di vista fisico, netti sono i progressi anche in tempismo e tecnica per il muro della Juve Stabia.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: ad Accursio Bentivegna, quasi non pervenuto nella prima parte di stagione. La scorsa stagione, con la fiducia in condizionata di Novellino, ha forse alzato le aspettative sul rendimento del 10 siciliano, mai in grado di incidere in modo costante e profondo nel campionato in corso. Troppo innamorato del pallone e della giocata personale, Bentivegna è progressivamente uscito dai radar di Colucci, scavalcato dai giovani D’Agostino, Silipo e Guarracino.

Medaglia d’argento: a Denis Tonucci, capitano più fuori che dentro il campo. Il suo attaccamento ai colori stabiesi è palese e lo dimostrano i tanti passi concreti fatti verso il club ma i continui acciacchi fisici hanno portato il capitano a vedere pochissimo il campo. Se a condizionare Cinaglia sono stati infortuni ad intermittenza, purtroppo molto più duraturi si sono rivelati i guai fisici dell’ex Catania, con la difesa costretta ad assorbire (fortunatamente con ottimi risultati) Altobelli dal centrocampo. Inoltre quando ha giocato, le prestazioni di Tonucci non sono state pienamente convincenti.

Medaglia di bronzo: ad Alberto Gerbo, ben lontano dall’essere guida della mediana stabiese. E’ stato forse il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva ma il rendimento dell’ex Ascoli ancora non è quello che ci si aspetta da lui. “Prigioniero” della sua duttilità, Gerbo non ha mai fatto la differenza nei ruoli in cui Colucci lo ha utilizzato, galleggiando in campo senza mai brillare. Solo qualche sprazzo di tecnica eccellente nel suo girone di andata ma senza alcun acuto; problemi di ambientamento, ed anche per lui fisici, hanno consegnato alla Juve Stabia un Gerbo a mezzo servizio.

Presidenzialismo: priorità della destra ma non del Paese

Il Presidenzialismo è una forma di governo in cui il potere esecutivo è concentrato nella figura del presidente, che è sia il capo dello Stato che il capo del governo.

Presidenzialismo: priorità della destra ma non del Paese

Nel sistema Pesidenzialista, il presidente è eletto direttamente dai cittadini e ha il compito di nominare il governo, che poi deve essere approvato dal parlamento.

In Italia, il Presidenzialismo è stato a lungo una priorità della destra, e continua ad esserlo stando anche alle dichiarazioni della Meloni nell’incontro di fine anno con i giornalisti.

Ad esempio, come menzionato sul Secolo d’Italia [1], Domenico Nania, già vicepresidente del Senato e membro della commissione Bicamerale per le Riforme, ha affermato che il Presidenzialismo “sarà sempre una vittoria della destra, solo la destra la può rivendicare”.
Inoltre, il quotidiano on line Secolo d’Italia, [2], è stato descritto come “organo della Fondazione Alleanza Nazionale”, che è un partito di destra.

Tuttavia, il Presidenzialismo non è una priorità condivisa da tutti i partiti di destra.

Ad esempio, come menzionato su il Corriere.it [3], il leader del partito di destra Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che il Presidenzialismo “non è la priorità” per il centrodestra.

Il Presidenzialismo in Italia è stato oggetto di dibattito e controversie per diversi anni ed ora, come menzionato su in Pezzoimpertinente.it [4], anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha recentemente espresso il suo supporto allo stesso, nonostante il suo partito sia generalmente considerato (ndr: erroneamente secondo noi) di centrosinistra.

Cos’è il Presidenzialismo

Il presidenzialismo è una forma di governo in cui il presidente è il capo dello stato e del governo, ed esercita il potere esecutivo.
In un sistema presidenziale, il presidente è eletto direttamente dal popolo e serve per un determinato periodo di tempo.
In genere, il presidente è responsabile della formazione del governo e della nomina dei ministri, e ha il potere di veto su leggi e di fare proposte legislative.

Il presidenzialismo è tipico dei paesi delle Americhe, come gli Stati Uniti, il Brasile e il Messico, ma esiste anche in altre parti del mondo, come la Turchia e la Serbia.
In alcuni sistemi presidenziali, il presidente è anche il capo dell’esercito e della polizia.

Il presidenzialismo si contrappone al sistema parlamentare, in cui il capo del governo è eletto dal parlamento e il capo dello stato è una figura simbolica, come un re o una regina.
Nel sistema parlamentare, il capo del governo è responsabile di fronte al parlamento e può essere sfiduciato dal parlamento in qualsiasi momento.

FONTI

[1] “«Quando passerà, sarà comunque una vittoria della destra, solo la destra la può rivendicare».Domenico Nania, già vicepresidente del Senato e membro della commissione Bicamerale per le Riforme, ha una lunga familiarità con la battaglia per il presidenzialismo.Relatore al dibattito sul tema organizzato da Realtà Nuova e ospitato dalla Fondazione An, ha ricordato quando, giovane dirigente …”

[2] “E il quotidiano on line della destra italiana: fondato a Roma nel 1952, nel 1963 divenne lorgano di partito del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale e nel 1995 di Alleanza Nazionale. Nel 2009 è stato uno dei quotidiani del Popolo della Libertà.Attualmente è organo della Fondazione Alleanza Nazionale. Registrazione Tribunale di Roma n. 16225 del 23/2/1976”

[3] “La Repubblica presidenziale, o il presidenzialismo, è una forma di governo in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del …”

[4] “Matteo Renzi scopre Bettino Craxi e le battaglie storiche della destra e lancia l’idea del presidenzialismo. Ci vuole un presidente della Repubblica che abbia poteri diversi e sia eletto dai cittadini. E il momento di fare un grande accordo fra tutti e far eleggere il presidente della Repubblica dai cittadini.”

EDITORIALE

Pelé (O Rei) ci ha lasciato all’età di 82 anni: Tristezza in tutto il mondo

Pelé, soprannominato O Rei (il re) del calcio, è morto all’età di 82 anni.
La notizia della  scomparsa Pelé (O Rei) ha suscitato reazioni di cordoglio e tristezza in tutto il mondo, con molti che lo hanno ricordato come il più grande giocatore di tutti i tempi.
José Altafini, ex calciatore, ha detto in un’intervista a Sky Sport: “Pelé è stato il calcio. Il più grande giocatore di tutti i tempi, da quando esiste il calcio”.

Pelé (O Rei) ci ha lasciato: è morto all’età di 82 anni

Pelé ha avuto una carriera straordinaria, vincendo tre Mondiali con la nazionale brasiliana e diventando uno dei calciatori più famosi al mondo.
Ha segnato oltre 1000 gol in carriera, di cui circa 100 in competizioni ufficiali con la nazionale brasiliana, un record ancora imbattuto.

Uno dei suoi momenti più iconici è stato durante la finale del Mondiale del 1958, quando, all’età di 17 anni, segnò uno dei gol decisivi nella vittoria del Brasile contro la Svezia.
Da allora, Pelé è diventato un simbolo del calcio e un’icona a livello internazionale.

Anche Ronaldo, ex calciatore brasiliano, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Pelé, definendolo “il vero Fenomeno”.
Nel ricordare il loro incontro a Milano subito dopo il suo infortunio nel 2000, Ronaldo ha detto: “Venne a trovarmi a casa e mi disse: ‘Non preoccuparti, tornerai più forte di prima’.
E così è stato”.

Pelé ha anche giocato sei partite a Roma durante la sua carriera, una delle quali nel 1972 contro la Roma, dove fu parato un suo goal da Otello Ginulfi.
Nonostante questo, Pelé è stato un patrimonio del calcio e dell’intera umanità, come sottolineato da Sconcerti, giornalista sportivo.

La sua vita fuori dal campo è stata altrettanto straordinaria, con Pelé che ha lavorato come ambasciatore della pace per l’UNICEF e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi sforzi a favore della pace e della solidarietà.

Pelé è nato il 23 ottobre 1940 a Três Corações, nello stato di Minas Gerais, in Brasile.
Era il primo di due figli maschi di João Ramos do Nascimento e Celeste Arantes, ed era un grande fan di Edison Arantes do Nascimento, il suo nome vero.

Pelé: gli inizi e la carriera

Pelé, il cui vero nome è Edson Arantes do Nascimento, è una leggenda del calcio brasiliano nata a Três Corações il 23 ottobre 1940.
Ha giocato come centrocampista o attaccante durante la sua carriera e, a causa del suo straordinario talento, è stato soprannominato “O Rei” (Il Re) e “O Rei do Futebol” (Il Re del Calcio).
È stato anche chiamato “Perla Nera” (Pérola Negra in portoghese).
È stato eletto Calciatore del Secolo dalla FIFA, dal Comitato Olimpico Internazionale e dal International Sports Press Association.

Pelé ha fatto il suo debutto in nazionale durante la Coppa del Mondo del 1958, quando aveva solo 17 anni.
È cresciuto partita dopo partita e ha segnato un totale di 6 gol che gli hanno permesso di diventare un mito.
Ha guidato la nazionale brasiliana in altre tre edizioni della Coppa del Mondo, vincendo nel 1962 e nel 1970.
Nel complesso, Pelé ha vinto 3 Coppe del Mondo con il Brasile, stabilendo anche un record di 17 gol in un singolo torneo nel 1958.

Oltre ai suoi successi con la nazionale, Pelé ha anche avuto una carriera straordinaria con il club. Ha giocato per il Santos FC per la maggior parte della sua carriera, vincendo due Coppe Intercontinentali e diversi campionati nazionali.
Inoltre, ha giocato per il New York Cosmos negli Stati Uniti dal 1975 al 1977, aiutando a promuovere il calcio negli Stati Uniti.

In totale, Pelé ha segnato un incredibile 1.281 gol in 1.363 partite, diventando il giocatore di calcio più prolifico di tutti i tempi.
È stato anche il primo giocatore a segnare 100 gol in Coppa del Mondo e il primo a segnare 1.000 gol in carriera.
È stato nominato per il Premio Nobel per la Pace nel 1978 per il suo contributo allo sport e alla pace mondiale.

Dopo essersi ritirato, Pelé è diventato un ambasciatore del calcio e ha lavorato come commentatore televisivo e come consigliere per diverse squadre di calcio.
Oggi, Pelé è considerato una delle leggende più importanti del calcio di tutti i tempi e il suo nome è sinonimo di eccellenza nel mondo sportivo.

FONTI

[1] “«Il più grande giocatore di tutti i tempi, da quando esiste il calcio. Pelé è stato il calcio»: José Altafini, ai microfoni di Sky Sport, ricorda così ORei. «Ha esordito con me, lui …”

[2] “Ronaldo, addio a Pelé: «Ciao amico, il vero Fenomeno eri tu». di. Nel commosso ricordo del brasiliano, l’incontro a Milano subito dopo il suo infortunio nel 2000: «Venne a trovarmi a casa e …”

[3] “Addio a Pelè: le 6 partite giocate a Roma e il goal parato da Otello Ginulfi nel 1972. Ieri è morto ad 82 anni Pelè: O Rei ha disputato sei partite a Roma.
Durante quella del 1972 Alberto …”

[4] “• Pelé è morto, il re del calcio aveva 82 anni. • La storia di Pelé: O Rei, tre volte campione del mondo, unico nel calcio. • Pelé visto da Sconcerti: patrimonio del calcio e dell …”

[5] “Pelé durante l’amichevole Malmö FF-Brasile (1-7) del maggio 1960, partita in cui segnò due gol.
Il futuro campione nasce a Três Corações, nello stato di Minas Gerais, nella parte sud orientale del Brasile, il 23 ottobre 1940, da João Ramos do Nascimento e Celeste Arantes, primo di due figli maschi.
Il padre era un grande fan di Edison …”

[6] “Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento (Três Corações, 23 ottobre 1940), è un dirigente sportivo ed ex calciatore brasiliano, di ruolo centrocampista o attaccante..
Definito O Rei (in italiano Il Re), O Rei do Futebol (Il Re del Calcio) e Perla Nera (in portoghese Pérola Negra), è il Calciatore del Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Internazionale e per l …”

[7] “Nell’edizione del 1958 crebbe di partita in partita, risultando decisivo soprattutto nelle ultime due e segnando un totale di sei gol che ne decretarono la nascita del mito.
Un mito che guidò la nazionale brasiliana in altre tre edizioni, con due vittorie nelle Coppe del 1962 e (ahinoi poveri italiani) del 1970.
In tutta la carriera Pelé ha …”

[8] “Pelé, i record e i successi della leggenda del calcio.
I successi sia individuali sia con club e Nazionale ottenuti da Pelé non si contano.
Ad oggi la leggenda brasiliana detiene ancora il record di campionati del mondo vinti – tre – nel 1958, 1962 e 1970.
Nel torneo del 58, in particolare, con il Brasile Pelé stabilisce una serie …”

 

Il Capodanno in musica in alcune delle piazze italiane

Il Capodanno in musica in piazza è un evento molto popolare in Italia, dove vengono organizzati concerti e feste in diverse città del paese per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

Il Capodanno in musica in alcune delle piazze italiane

Secondo il risultato della ricerca [1], a Roma, il Circo Massimo ospiterà concerti di Elodie, San Giovanni, Franco126 e Madame.

NAPOLI

Il Capodanno in piazza a Napoli [2] è un evento molto popolare, sia per i residenti che per i turisti. La piazza principale per questo evento è Piazza del Plebiscito, dove si tiene un grande spettacolo di fuochi d’artificio e musica dal vivo. La piazza è solitamente piena di gente che balla e festeggia fino a tardi, e ci sono anche molti punti di ristoro con cibo e bevande. Se si decide di partecipare a questo evento, è importante fare attenzione alla propria sicurezza e seguire le raccomandazioni delle autorità locali. Inoltre, è consigliabile prenotare in anticipo un alloggio e pianificare il trasporto, poiché la città può essere molto affollata durante questo periodo dell’anno.

GENOVA

secondo il risultato della ricerca [3], a Genova, in Piazza De Ferrari,, un evento televisivo di Canale 5 che prevede la partecipazione di numerosi artisti musicali per salutare l’anno vecchio e dare il benvenuto al nuovo.

Verona, Mestre

Il risultato della ricerca [4] fornisce informazioni sui concerti di Capodanno in piazza in diverse città del Veneto, come Verona, Mestre e altre.
Ad esempio, a Verona, Piazza Bra ospiterà un concerto con Niveo come ospite, mentre a Mestre ci sarà un grande evento in Piazza Ferretto.

Riepilogando, in breve:

Ecco l’elenco dei concerti in piazza per il Capodanno 2023 in tutta Italia:

ROMA, al Circo Massimo ci saranno Elodie, San Giovanni, Franco126 e Madame;

a NAPOLI in piazza Plebiscito Lo show di Capodanno 2023 a Napoli partirà il 30 dicembre 2022 alle ore 21,00 con il concerto di Rkomi,  il rapper milanese, amatissimo dai giovani, giudice di X Factor, in piazza del Plebiscito.
Si potrà accedere ai posti gratuiti da piazza Trieste e Trento e via Cesario Console. Lo show di Rkomi sarà preceduto da una performance delle cantanti La Niña, LNDFK, Nziria, Lil Jolie e le promesse Ste, Rama, Gaiè.
La festa di fine anno si terrà la sera del 31 dicembre in piazza del Plebiscito la sera, dove andrà in scena un’edizione speciale del “Peppy Night”, lo show di Peppe Iodice, che vedrà come ospiti di eccezione Belen Rodriguez e Stefano De Martino. Appuntamento alle ore 21,30. Lo show si concluderà alle ore 1,30 del 1 gennaio 2023. Per l’occasione sono stati prolungati gli orari di metro Linea 1 e Funicolare Centrale per tutta la notte con corso non stop.

GENOVA piazza De Ferrari vedrà sul palco: Annalisa, Anna Tatangelo, Baby K, Patty Pravo, Rocco Hunt, Rovazzi, The Kolors.
E poi Big Boy, Blind, Erwin, Fausto Leali, Follya, Gemelli DiVersi, GionnyScandal, Ivana Spagna, Luigi Strangis, Mamacita, Riccardo Fogli, Riki e Roby Facchinetti

RICCIONE la fine del 2022 sarà accompagnata dal concerto in piazza con Arisa e gli Extraliscio

MATERA ci sarà Gigi D’Alessio.

MANTOVA Mannarino si esibirà in Piazza Sordello, Vinicio Capossela è l’ospite della notte di San Silvestro in piazza Cesare Battisti  a CORATO, in provincia di Bari

 CAGLIARI sul palco di Largo Carlo Felice sabato 31 dicembre salirà Blanco

a PADOVA festeggerà il Capodanno con una festa in musica dove il protagonista sarà Max Gazzè, Francesco Gabbani animerà il Capodanno di PALERMO, che si terrà a piazza Politeama

a TORINO celebra l’arrivo del nuovo anno con una serata in piazza Castello: si esibiranno Subsonica, Willie Peyote, gli Eugenio in Via Di Gioia, Beba, Ginevra e Cantafinoadieci

SALERNO appuntamento con i Negramaro nello slargo che divide Palazzo Guerra e la sede della Prefettura;

ad ALGHERO Max Pezzali e Lazza saranno i protagonisti di Cap d’Any 2022-2023

FONTI

[1] “Ecco l’elenco dei concerti in piazza per il Capodanno 2023 in tutta Italia: a ROMA, al Circo Massimo ci saranno Elodie, San Giovanni, Franco126 e Madame. (ANSA)” Source:

[2] Show di Capodanno 2023 a Napoli, al Plebiscito maxi-schermi e 2 varchi per eventi 30 e 31 dicembre, Piazza del Plebiscito divisa in quattro aree. Varchi di accesso in piazza Trieste e Trento e via C.Console per il concerti di Rkomi e lo show di Peppe Iodice.

[3] “L’appuntamento è dalle 21:00 in piazza Italia con dj set e con il concerto di Roberta Bonanno, concorrente di Amici..

[4] Concerti di Capodanno 2023 in Veneto Verona. Piazza Bra sarà il centro nevralgico del concerto di capodanno che vedrà ospite Niveo, vincitore di Amici con Radio 102.5 e Radio Zeta.. Mestre. Grande evento di capodanno questanno a Mestre, in piazza Ferretto.”

[5] “Torna anche quest’anno l’imperdibile appuntamento con il Capodanno in musica, il grande evento di Canale 5 con il quale saluteremo il 2022 che volge alla conclusione per abbracciare l’anno nuovo con positività e allegria. Tantissimi anche stavolta gli ospiti musicali presenti, per una serata lunghissima che accompagnerà i telespettatori …”