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Juve Stabia – Candellone: Una storia d’amore e leadership. Il 27 è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle

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Al suo terzo anno con la maglia della Juve Stabia, Leonardo Candellone si erge non solo come un attaccante prolifico, ma come l’anima e il leader carismatico di una squadra che, sotto la guida di Mister Ignazio Abate, sogna in grande. L’attaccante torinese, classe 1997, ha cementato un legame indissolubile con la piazza stabiese, diventando un punto di riferimento imprescindibile per compagni, società e tifosi.

Un leader nato dall’esperienza e dalla grinta

L’evoluzione di Candellone in gialloblù è stata costante e progressiva. Giunto a Castellammare nell’estate del 2023, ha saputo conquistare tutti con prestazioni di alto livello, fatte di gol, sacrificio e un’inesauribile grinta. La sua esperienza, maturata sui campi della Serie B e della Serie C con maglie prestigiose, si è rivelata un fattore determinante, specialmente nella cavalcata trionfale che ha riportato le Vespe in serie cadetta nella stagione 2023/2024, un’annata in cui ha messo a segno 10 reti decisive.

Oggi, Candellone è molto più di un semplice nome sul tabellino dei marcatori. È il faro che illumina la manovra offensiva, l’uomo a cui i compagni si affidano nei momenti di difficoltà e il primo a suonare la carica. Mister Abate lo sa bene e conta sulla sua maturità tattica e sulla sua capacità di guidare il gruppo, in particolare i più giovani, fungendo da esempio in ogni allenamento e in ogni battaglia sul rettangolo verde. Il recente rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2027 è la testimonianza più chiara della centralità di Candellone nel progetto tecnico della società.

Trascinatore in campo, idolo fuori

Le statistiche, pur importanti, non raccontano appieno l’impatto di Leonardo Candellone sulla Juve Stabia. La sua importanza si misura anche nella capacità di trasmettere una mentalità vincente, un “fuoco” che contagia l’intero ambiente. Che parta titolare o che subentri a gara in corso, il suo apporto è sempre incisivo, come sottolineato in più occasioni dallo stesso allenatore Ignazio Abate, che ne ha lodato l’atteggiamento e la capacità di essere determinante anche in pochi minuti.

Questo spirito di sacrificio e l’evidente attaccamento alla maglia hanno creato un’alchimia speciale con il caloroso pubblico del “Romeo Menti”. I tifosi gialloblù vedono in lui l’incarnazione della passione e dell’orgoglio stabiese. L’esultanza dopo un gol, la corsa per recuperare un pallone, l’incoraggiamento a un compagno: gesti che non passano inosservati e che hanno reso Candellone uno dei beniamini più acclamati e rispettati.

Con la nuova stagione di Serie B da poco iniziata, le aspettative sono alte. La squadra stabiese confida nel suo numero 27 per raggiungere gli obiettivi prefissati. E Leonardo Candellone, con la fascia di leader cucita sul petto, è pronto ancora una volta a caricarsi la squadra sulle spalle, per lasciare un altro segno indelebile nella gloriosa storia delle Vespe.

Juve Stabia – Avellino, derby speciale per un dirigente delle Vespe: Passato Biancoverde – Presente Gialloblù

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Non sarà una partita come le altre per il Dottor Filippo Polcino, Presidente del CDA della Juve Stabia. L’uomo dei numeri, il punto di raccordo fondamentale tra la presidenza, lo staff tecnico e i calciatori gialloblù, si appresta a vivere il sentito derby contro l’Avellino, una sfida che per lui assume un sapore speciale, quasi agrodolce, per via del suo recente e significativo passato in Irpinia.

L’Uomo dei conti al servizio delle Vespe

Arrivato alla Juve Stabia con il preciso mandato di portare ordine, competenza e sostenibilità nella gestione finanziaria e amministrativa del club, Polcino si è rapidamente affermato non solo come un rigoroso “uomo dei conti”, ma anche come un elemento di equilibrio e comunicazione all’interno della società. La sua figura è divenuta cruciale nel garantire la serenità necessaria per affrontare le sfide del campionato, agendo da ponte tra le diverse anime delle “vespe” e difendendo strenuamente la causa stabiese anche di fronte a polemiche arbitrali, dimostrando un forte attaccamento ai colori gialloblù.

La sua gestione è improntata alla razionalità e alla programmazione, elementi indispensabili nel calcio moderno per assicurare un futuro solido e ambizioso a una piazza calorosa e passionale come quella di Castellammare di Stabia.

Un Passato Intenso in Biancoverde

Il fischio d’inizio del derby rievocherà inevitabilmente in Polcino i mesi trascorsi in biancoverde. Come confermano le cronache, il dirigente ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato dell’US Avellino nella stagione 2019-2020. Un’esperienza tutt’altro che banale, caratterizzata da un intenso lavoro di riorganizzazione in una fase complessa per il club irpino.

Polcino si trovò a gestire situazioni delicate, tra cui diversi deferimenti ereditati dalla precedente gestione, che richiesero polso fermo e abilità manageriali per essere superate. Il suo operato ad Avellino fu quello di un professionista chiamato a fare ordine e a garantire la stabilità finanziaria, un compito arduo che lo ha legato profondamente alla realtà biancoverde. Un legame professionale profondo, dunque, che rende questa sfida non solo uno scontro sportivo tra due piazze calde, ma anche un incrocio di ricordi e affetti calcistici personali.

Professionalità Contro Emozione

Se da un lato il suo ruolo professionale impone la massima concentrazione e dedizione per la causa stabiese, dall’altro le memorie irpine aggiungono uno strato di emozione a una gara che è già di per sé carica di tensione e rivalità storica. “Il derby lo vivo con grande intensità. D’Agostino ha investito tanto nell’Avellino e noi dovremo essere al massimo,” ha dichiarato di recente Polcino, mostrando il suo consueto pragmatismo ma lasciando trasparire il rispetto per l’avversario.

Il derby tra Juve Stabia e Avellino non è mai banale, ma con Filippo Polcino in tribuna d’onore, avrà un osservatore d’eccezione con la mente al bilancio e il cuore inevitabilmente diviso tra due grandi amori sportivi. Sarà una prova di grande professionalità, la dimostrazione che, anche nel mondo passionale del calcio, la ragione dei numeri può e deve convivere con l’emotività dei ricordi.

Juve Stabia – Avellino: Battere i lupi non per la classifica ma per l’orgoglio. Ci si aspetta un Menti pieno

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Castellammare di Stabia si prepara a vivere la sua notte più intensa. La sfida contro l’Avellino non è un match qualsiasi: per la Juve Stabia, è l’occasione ideale per lasciarsi alle spalle il pesante 3-0 subito contro la Carrarese e riaccendere l’entusiasmo di una piazza pronta a infiammare il Romeo Menti.

Il fischio d’inizio, previsto per sabato 18 ottobre, non segnerà soltanto l’inizio di un’accesa rivalità campana, ma rappresenterà per le Vespe un bivio cruciale della stagione. La parola d’ordine è una sola: vincere. Per la classifica, per l’orgoglio e per dimostrare che la battuta d’arresto in Toscana è stato solo un incidente di percorso.

Il bisogno di riscatto dopo la caduta in Toscana

La sconfitta allo Stadio dei Marmi contro la Carrarese, la prima in campionato, ha lasciato il segno tra alcuni tifosi. Un risultato pesante che ha riportato bruscamente sulla terra la squadra di Ignazio Abate ma che potrebbe essere una lezione importante per il prosieguo del campionato. Il calendario offre alle Vespe l’antidoto migliore: il derby campano. I tifosi sanno che queste sono le partite che valgono doppio, non solo per i tre punti, ma per il morale di un intero ambiente.

La speranza è chiara: sognare una nuova notte di gloria al Romeo Menti, un successo che permetterebbe di riaffermare la forza del gruppo. Attualmente nona in classifica con 10 punti, la Juve Stabia ha l’opportunità di superare in un colpo solo i rivali irpini, quinti a quota 12, e di rilanciare le proprie ambizioni.

Lo stesso tecnico Abate, nel post-partita di Carrara, ha suonato la carica in vista della sfida: “Prendiamo questa legnata nei denti che potrà essere una buona lezione per il futuro. Sono sicuro che alla ripresa ci faremo trovare pronti per il derby”. Parole che caricano di attesa una partita già sentitissima.

L’aura dei derby in casa Gialloblù

La Juve Stabia ha dimostrato di avere un feeling speciale con le sfide campane. Nella passata stagione 2024-2025, l’ultimo derby disputato, quello contro la Salernitana, si concluse con un bottino pieno di sei punti su sei, frutto di una vittoria per 2-1 all’Arechi e di un successo per 1-0 tra le mura amiche. Un dato che galvanizza l’ambiente e che il tifo gialloblù spera di replicare contro i rivali irpini.

La vittoria in un derby non è mai scontata, ma la posta in gioco è altissima. Non c’è solo la possibilità di allontanare i fantasmi dell’ultima trasferta, ma anche di lanciare un segnale forte e chiaro al campionato, confermando la Juve Stabia come una delle realtà più solide di questa Serie B.

Le aspettative sono enormi e l’ambiente è pronto a trasformare il Menti in una bolgia per spingere la squadra verso quella vittoria che i tifosi sognano, per dimenticare il pesante passivo di Carrara e per ribadire chi comanda in Campania.

Serata di Sport e Valori al Festival “I Savi” di Angri, Piccirillo: “Un’Esperienza Meravigliosa”

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Una serata all’insegna dei ricordi, delle emozioni e dei valori più profondi dello sport ha caratterizzato l’ultimo appuntamento del festival della comunicazione “I Savi”. Ospite d’eccezione Gianfranco Piccirillo, presidente onorario dell’associazione StabiaAmore, che ha affiancato il direttore del festival, nonchè iscritto dell’associazione StabiaAmore, Sergio Ruggiero Perrino in un’intensa intervista con la storica figura del tifo partenopeo, Gennaro Montuori, meglio conosciuto come “Palummella”.

Al termine dell’evento, Piccirillo ha voluto esprimere la sua gratitudine e il suo entusiasmo: “Il direttore del festival della comunicazione ‘I Savi’, Sergio Ruggiero Perrino, mi ha concesso l’onore di assisterlo nella conduzione di una preziosa intervista a Gennaro Montuori ‘Palummella’, che ha raccontato i fantastici anni passati a gestire amorevolmente il tifo partenopeo e la sua grande amicizia con il calciatore più forte di tutti i tempi”.

Davanti a una platea attenta e partecipe, Montuori ha ripercorso decenni di storia del tifo napoletano, un racconto intriso di passione e aneddoti, culminato nel ricordo del legame indissolubile con Diego Armando Maradona. Un viaggio nel tempo che ha affascinato il pubblico, trasportandolo nel cuore pulsante della curva e dell’amore per la maglia azzurra.

Nel corso della serata, Gianfranco Piccirillo ha voluto creare un ponte ideale tra le due grandi passioni calcistiche del territorio, Napoli e Castellammare di Stabia. “Ovviamente da parte mia non sono mancati i riferimenti allo Stabia,” ha sottolineato Piccirillo, “a partire dal ricordo di Roberto Fiore, superlativo presidente delle squadre di Napoli e Castellammare”. Un omaggio sentito a una figura storica che ha saputo unire le due piazze nel segno di una gestione sportiva illuminata e appassionata.

L’evento non è stato solo un tuffo nel passato calcistico, ma anche un momento di profonda riflessione. L’atmosfera è stata ulteriormente arricchita dall’ascolto di alcuni brani tratti dai discorsi di Papa Francesco, incentrati sull’importanza cruciale dei valori dello sport come strumento di crescita, inclusione e rispetto nella società contemporanea.

“È stata una meravigliosa serata,” ha concluso Piccirillo, “trascorsa davanti ad un pubblico attento ed appassionato, arricchito dall’ascolto di letture delle parole di Papa Francesco sull’importanza dei valori dello sport nella società”. Un plauso, dunque, al festival “I Savi” per aver saputo coniugare la narrazione sportiva con un messaggio di alto valore etico e sociale.

Savoia calcio, vittoria in casa per 1 a 0, è vetta della classifica. La fotogallery

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Il Savoia batte il Castrumfavara per 1-0 allo stadio “Giraud” di Torre Annunziata, grazie a un colpo di testa vincente di Muñoz al 25’ del primo tempo, e conquista la vetta della classifica di Serie D dopo ben 11 anni.

Il Savoia parte con determinazione e fin dalle prime battute impone il proprio gioco.

All’11’ Ledesma, servito da Meola, prova la conclusione dal limite ma il portiere ospite Lauritano si fa trovare pronto.

Pochi minuti dopo, al 16’, occasione per Favetta sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il suo colpo di testa termina alto di poco sopra la traversa.

Il forcing oplontino continua e al 19’ è ancora Meola a rendersi pericoloso con un tiro dalla distanza neutralizzato da Lauritano in due tempi.

Il meritato vantaggio arriva al 25’: Ledesma pennella un perfetto cross dalla destra e Muñoz, inseritosi con i tempi giusti, colpisce di testa superando il portiere ospite.

È l’1-0 che farà la differenza.
Il Castrumfavara prova a reagire, ma il Savoia gestisce con ordine. Al 29’ Fiasco serve un cross per Favetta, che però non inquadra la porta.

Al 32’ Vaccaro tenta la fortuna dalla distanza ma il suo destro è fuori. Al 36’ altra chance per i bianchi: Favetta crossa sul secondo palo per Muñoz, che non trova la coordinazione giusta. Nel finale di primo tempo il Castrumfavara ci prova con Mendes, ma De Lorenzo blocca senza difficoltà.

Nella ripresa, la squadra di mister Catalano torna in campo con la stessa intensità.

Al 53’ arriva una tripla occasione per gli oplontini: Favetta calcia ma trova il corpo di un difensore, Sellaf raccoglie la respinta e colpisce la traversa, infine Meola conclude a lato da buona posizione.

Il Castrumfavara si riaffaccia in avanti al 60’ con Piazza, ma il suo tiro al volo viene neutralizzato da De Lorenzo, sempre attento. Al 68’ è il brasiliano Reis a provarci dopo una bella progressione, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Sul corner successivo, Checa impatta di testa ma il pallone sfila sul fondo.

Il Savoia non si accontenta e cerca il raddoppio con insistenza: al 73’ Bitonto lascia partire un gran tiro dalla distanza, costringendo Lauritano alla deviazione in corner.

Due minuti più tardi, Ledesma su punizione trova la testa di Forte, ma la palla colpisce la parte alta della traversa. Al 76’ ancora Ledesma prova direttamente su calcio piazzato, ma Lauritano si supera e mantiene in vita i suoi.

Nel finale ci prova Leone, ma De Lorenzo è sempre attento. Poi, l’espulsione di Forte che lascia la battuta di una punizione a un compagno, ma l’arbitro estrae il secondo cartellino giallo.

Il difensore salterà il big match di domenica prossima a Caltanisetta contro la Nissa.

IL TABELLINO

Savoia (3-4-2-1): De Lorenzo ‘07 – Forte, Checa, Cadili – Bitonto ‘06, Ledesma, Sellaf ‘05 (96’ Rioda ‘06), Fiasco ‘05 (81’ Tiveron ‘05) – Munoz (66’ Reis), Meola (63’ Frasson) – Favetta (97’ Borrelli ‘05). A disposizione: Sciammarella ‘06, Teratone ‘07, Pisacane ‘06, Esposito. All. Catalano.
Castrumfavara (3-4-2-1)Lauritano ‘06 – Ferrante, Lo Duca, Vaccaro – Limblici ‘07 (89’ Longo ‘07), Schembari ‘05, De Min, Frangiamone ‘06 (71’ Sacco ‘06) – Tripicchio, Piazza (79’ Privitera ‘05) – Mendes (61’ Leone). A disposizione: Gerlero, Giarrizzo, Angellotti, Cannavacciuolo, Terrini. All: Terranova.
Arbitro: Ismail di Rovereto.
Assistenti: Panebarca di Foggia e Di Muzio di Foggia.
Reti: 25’ Munoz.
Ammoniti: 42’ Meola, 52’ Forte, 65’ De Min, 94’ Forte.
Espulsi: 94’ Forte.
Recupero: 2’ pt, 5’ st.

FONTE: COMUNICATO SAVOIA 1908

GUARDA LA NOSTRA FOTOGALLERY (foto di Antonio Toscano)

Juve Stabia, l’era Ignazio Abate accende la Serie B gialloblù: Gioco, coraggio e un sogno chiamato salvezza

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L’avvio di stagione della Juve Stabia in questo nuovo campionato di Serie B è stato sicuramente importante. È questo il primo, incoraggiante bilancio della Juve Stabia targata Ignazio Abate. Il neo-allenatore, subentrato per guidare le Vespe nel campionato cadetto, si sta rapidamente guadagnando l’apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori, imponendo un’identità di gioco chiara, affascinante e che sta portando punti pesanti in cascina.

Nelle prime giornate del torneo, la squadra gialloblù ha mostrato un volto aggressivo e propositivo, lontano da quel timore reverenziale che spesso accompagna le “piccole” della categoria. La filosofia di Abate è evidente: un calcio basato sul possesso palla e sulla volontà di creare costantemente azioni pericolose. Dopo sette giornate, la Juve Stabia si trova a metà classifica, un piazzamento che rispecchia la bontà del lavoro svolto sin qui.

L’ex terzino del Milan, alla sua prima vera esperienza su una panchina di Serie B, ha instillato nei suoi giocatori una notevole personalità. Nelle sue recenti dichiarazioni, Abate ha più volte sottolineato l’importanza dell’approccio “feroce” e della “forza mentale” della squadra, capace di non crollare anche di fronte alle difficoltà. Un mantra che sembra aver fatto breccia nello spogliatoio.

Il gioco spumeggiante ha regalato ai tifosi momenti di grande calcio, come la prima vittoria interna contro il Mantova, superato per 2-1 in un match combattuto lo scorso 30 settembre, e l’esaltante successo per 3-1 in trasferta allo stadio Alberto Picco contro lo Spezia il 20 settembre. Queste vittorie sono il frutto di un’idea tattica che esalta le qualità tecniche dei singoli. Si cercano l’uomo libero e le soluzioni offensive sin dalla difesa, con una ricerca costante della superiorità numerica e un’aggressività alta che spesso mette in crisi le retroguardie avversarie.

L’aggressività, il gruppo e la forza mentale possono essere un valore aggiunto per la salvezza?

La domanda che tutti si pongono a Castellammare di Stabia è: questa impronta così marcata e positiva può rappresentare il valore aggiunto per il discorso salvezza? La risposta, a giudicare da questo inizio, sembra essere affermativa. In un campionato equilibrato e insidioso come la Serie B, avere un’identità di gioco definita e, soprattutto, il coraggio di applicarla contro qualsiasi avversario, è un fattore che può fare la differenza tra il lottare per non retrocedere e il conquistare una salvezza tranquilla.

La Juve Stabia di Abate non è una squadra che si limita a “difendere il fortino”, ma che ambisce a controllare la partita attraverso il palleggio e l’intensità. Questo approccio, se mantenuto con continuità e umiltà (concetto caro al tecnico), permetterà di accumulare punti preziosi, trasformando ogni gara casalinga in un appuntamento in cui i tifosi possono essere quel “dodicesimo uomo” che spinge la squadra verso l’obiettivo.

L’entusiasmo in città è palpabile, ma Abate, memore anche di qualche passo falso come la recente sconfitta contro la Carrarese, predica calma: “Il campionato è lungo e i veri valori inizieranno ad emergere solo tra la decima e la quindicesima giornata”. Per ora, l’unica certezza è che a Castellammare il sogno è acceso, e l’architetto di questa promettente partenza è Ignazio Abate.

La notte della poesia 2025 inserita nella XI Edizione dello Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello

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Nell’ambito dell’XI Edizione dello “Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello 2025, si è svolta giovedì sera presso il Circolo Velico Stabia di Castellammare di Stabia “La notte della poesia”.

La bella iniziativa, un reading poetico giunto alla sua VIII edizione, è stata organizzata dall’Associazione culturale “Achille Basile – Le ali della lettura”.

A presentare la serata la Presidente dell’Associazione “Achille Basile”, prof. Carmen Matarazzo, promotrice di tanti eventi che lasciano il segno, non solo per l’impatto culturalmente significativo, ma anche perché creano esperienze coinvolgenti.

Una di queste è “La notte della poesia” 2025, che si è svolta giovedì sera presso la sede del Circolo Velico Stabia, i cui soci hanno accolto con grande cordialità il folto pubblico intervenuto.

Dopo l’introduzione di Carmen Matarazzo e i saluti del Presidente del Circolo, Giovanni De Angelis, ad aprire la serata una bella canzone interpretata dalla nota cantante Anna Spagnuolo che, con la sua voce strepitosa, accompagnata magistralmente dal maestro Salvatore Torregrossa alla fisarmonica, ha incantato l’auditorio.

Gli intermezzi musicali dei due artisti stabiesi, che tra una lettura e l’altra hanno allietato i presenti, hanno contribuito sicuramente alla perfetta riuscita di questa serata ricca di fascino e magia.

 

I protagonisti de “La notte della poesia” sono otto poeti, nella vita di tutti i giorni professionisti seri e affermati: avvocati, medici, chimici, dirigenti, che l’amore per la poesia ha spinto a scrivere per dare forma ai propri pensieri e esprimere le proprie emozioni, con esiti a dir poco entusiasmanti.

Otto poeti, che nei loro versi hanno evocato immagini potenti e sentimenti profondi, che si sono alternati nella lettura con trasporto ed espressività, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza unica, creando un’atmosfera magica e suggestiva.

Antonella Castigliano, Giovanni D’Amiano, Carlo Di Legge, Mariarosaria Figliolia, Rita Pacilio, Raffaele Ragone, Giuseppe Vetromile e Marziano Vicedomini nei loro versi, con un linguaggio chiaro ed ammaliante, hanno concentrato emozioni profonde, trasformandole in un’esperienza personale e unica.

Nella loro ricerca esistenziale e spirituale, questi poeti hanno costruito immagini vivide in una poesia che cattura e trasmette emozioni, che agisce come uno specchio in cui si riflettono le emozioni di chi ascolta, trasformandole in un’esperienza personale e unica.

La loro scrittura poetica, nella diversità degli stili, è riuscita a toccare corde profonde, a comunicare emozioni complesse come passione e nostalgia, riflessioni sulla vastità dell’universo, sull’amore per una persona cara, sulla fugacità della vita, sulla guerra.

Il pubblico, emozionato e commosso a” La notte della poesia”, ha lungamente applaudito sia alla lettura dei versi, sia alle splendide interpretazioni musicali di Anna Spagnuolo e Salvatore Torregrossa.

 

Una serata di intense emozioni al Circolo Velico Stabia, dove alle spalle dei poeti si apriva una terrazza panoramica sul Golfo di Napoli, uno dei luoghi più iconici del mondo, la cornice ideale per un evento coinvolgente e indimenticabile come “La notte della poesia”.

Juve Stabia, Candellone: Abate? Ha le idee chiare. La rosa è di valore. I derby vanno vinti, spero di esserci

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Leonardo Candellone è una figura centrale nel recente ciclo di successi della Juve Stabia. L’attaccante, tra i protagonisti della promozione in Serie B e autore di reti decisive nella memorabile stagione passata, culminata con la semifinale playoff a Cremona, rappresenta il legame tra i trionfi di ieri e le sfide di oggi. Confermato con convinzione dalla società, Candellone ha iniziato la nuova stagione con prestazioni positive, ma condivide con l’intero ambiente gialloblù una chiara consapevolezza: l’obiettivo primario è la permanenza in categoria. In un campionato competitivo come la Serie B, abbandonarsi a sogni di gloria prematuri potrebbe rivelarsi controproducente.

In un’intervista concessa a Tuttomercatoweb, il calciatore ha analizzato il momento della squadra.

Un nuovo corso tecnico e un gruppo solido

Nonostante l’avvicendamento in panchina e la partenza di diversi giocatori chiave, la squadra ha mostrato subito grande compattezza. “Il nostro avvio è stato ottimo”, afferma Candellone, “grazie a un nucleo storico che ha facilitato l’integrazione dei nuovi e l’assimilazione dei dettami del mister. Non abbiamo mai dubitato del nostro potenziale e i risultati lo dimostrano. Tuttavia, rimaniamo con i piedi per terra: la Serie B è una maratona e la salvezza è il primo traguardo da tagliare”.

Riguardo al passaggio da Pagliuca ad Abate, l’attaccante esprime grande stima per entrambi: “Parliamo di due profili di alto livello. Pagliuca possiede una vasta esperienza, mentre Abate, pur essendo più giovane, ha una fame incredibile di affermarsi. Le sue idee di calcio sono brillanti, e la sua capacità di trasmetterle al gruppo è eccezionale. La striscia positiva di sei risultati utili consecutivi non è casuale, ma è il frutto di un lavoro meticoloso durante la settimana. Il merito è nostro nell’interpretare le sue richieste e suo nel fornirci gli strumenti per farlo”.

La percezione degli avversari e la mentalità giusta

La scorsa stagione, la Juve Stabia è stata la rivelazione del campionato. Questo status ha cambiato l’atteggiamento delle altre squadre. “Effettivamente”, ammette Candellone, “prima forse venivamo considerati la classica neopromossa destinata a lottare fino all’ultimo per la salvezza. Oggi avvertiamo una diversa cautela, un rispetto maggiore. Gli avversari sanno che siamo un collettivo capace di creare difficoltà a chiunque”.

Ma come si fa a resettare la mentalità dopo aver sfiorato il sogno della Serie A? “Abbiamo azzerato tutto. La consapevolezza di aver compiuto un’impresa resta, ma il campionato attuale è una storia completamente diversa. L’imperativo è mantenere la categoria; ogni risultato ulteriore sarà un guadagno. In questo torneo, abbassare la guardia significa rischiare di perdere contro qualsiasi avversario”.

Legame con la piazza e l’attesa per il derby

Il rapporto di Candellone con Castellammare è costellato di momenti indelebili: “Sto vivendo un periodo di immense soddisfazioni. La promozione in B fu tanto inattesa quanto straordinaria. Disputare i playoff per la Serie A è stato un vortice di emozioni, così come segnare nel sentitissimo derby in casa della Salernitana, una gioia immensa per i nostri tifosi”. Nessun rimpianto per l’epilogo di Cremona: “Gli episodi sono determinanti, ma la loro promozione è stata meritata. Questo, semmai, valorizza ancora di più il nostro percorso”.

L’attaccante si rivolge poi ai tifosi, riconoscendo il loro costante supporto: “La curva è il nostro motore, e avere un seguito così numeroso anche in trasferta è fondamentale. Giocare in uno stadio pieno è la gratificazione più grande. L’unica via per alimentare l’entusiasmo sono le vittorie. Avvertiamo il calore della gente e chi viene al ‘Menti’ ci dà una spinta incredibile. Il nostro dovere è uscire dal campo stremati, con la maglia sudata, per ripagare il loro affetto”.

Infine, uno sguardo all’imminente derby con l’Avellino: “È una partita speciale, che va oltre i tre punti. La preparazione è massima, perché conosciamo le aspettative dei nostri sostenitori e, soprattutto, le nostre. È un peccato che un evento di tale fascino si disputi senza il pieno apporto di entrambe le tifoserie, perché ne avrebbe beneficiato lo spettacolo. Chiedo alla nostra curva di sostenerci fino all’ultimo secondo, indipendentemente dall’andamento della gara. Possono essere certi che lotteremo sempre per loro e per questa maglia”.

Sul piano personale, Candellone rassicura sulle sue condizioni dopo il problema fisico che lo ha tenuto fuori a Carrara, mostrandosi ottimista per un rapido ritorno in campo: “Il problema che mi ha impedito di essere presente a Carrara è alle spalle, ma devo ancora lavorare sodo, spero di essere disponibile per il derby e spero che abbia lo stesso epilogo degli ultimi derby”.

Cime Tempestose: Quando l’Amore si Trasforma in Vendetta e Ossessione

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Il Gruppo di Lettura ci ha condotti tra le lande ventose dello Yorkshire per affrontare uno dei classici più intensi e dibattuti della letteratura inglese: Cime Tempestose di Emily Brontë. Fin dalle prime pagine, il romanzo ci misura con la domanda cruciale: quanto può essere distruttivo a volte l’amore? L’autrice delinea con maestria come il sentimento più nobile possa sfociare in una scia di sentimenti devastanti. Al centro, la dinamica tra l’oscuro Heathcliff, che conosce solo la parola vendetta, e Catherine, il cui unico modo di vivere è amare, in un ciclo che la condurrà su una strada senza ritorno. Questo non è un amore facile, ma una passione negata dalle circostanze e dalle incomprensioni, un dramma che, indipendentemente dalla sua perfidia, ci tiene incollati alla narrazione sapiente della governante Nelly Dean, in attesa di scoprire il destino di personaggi indimenticabili.

Quanto può essere distruttivo a volte l’amore?
Lo sapeva bene l’autrice che ha delineato come il sentimento più grande e bello al mondo possa sfociare in altrettanti sentimenti devastanti verso il prossimo.

Heathcliff conosce solo una parola nella sua vita: vendetta.
Tutto ciò che conta per lui è ottenere ciò che vuole a qualsiasi costo.

Catherine dall’altra parte non conosce altro modo di vivere se non amando , e sarà questo che la condurrà su una strada senza ritorno.

Un romanzo che ci misura da subito con l’amore più difficile da vivere perché negato dalle circostanze, dalle incomprensioni, dagli equivoci e dalle assenze.

Indipendentemente dalla trama che mi ha tenuto comunque incollata perché vuoi scoprire cosa accadrà al personaggio più perfido che abbia mai conosciuto.
Curiosità che ho avuto anche nel leggere la narrazione del racconto da parte della governante Nelly Dean a cui davvero non sfugge nulla.

Nonostante qualche personaggio fosse davvero insopportabile a volte, ho trovato comunque coinvolgente tutto il romanzo senza alcun momento ritenuto troppo prolisso.

E’ meraviglioso vedere come certi amori “fanno giri immensi e poi ritornano” e chi l’ha letto capirà perché

Il Coraggio di Ricominciare: La Ferita Aperta della Storia in “Tanta ancora Vita”

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Leggere Tanta ancora Vita di Viola Ardone (Einaudi 2025) è un’esperienza intensa e profondamente toccante. Fin dalle prime righe, il romanzo cattura l’anima del lettore, ponendolo di fronte a verità universali racchiuse in un dramma storico straordinariamente vicino. Come recita un pensiero nel testo, “Vivere è tutta una questione di allenamento”: e in queste pagine, la protagonista, Vita, si allena a sopravvivere, a lottare e, infine, a rinascere. Viola Ardone dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di orchestrare un crescendo di emozioni che non si limita a raccontare una storia, ma offre un’autentica riflessione sul vero valore dell’esistenza umana, andando oltre ogni futilità. Questo romanzo è un viaggio nell’adrenalina della maternità, nel coraggio giovanile e nel disperato, ma vitale, tentativo di volersi salvare a qualsiasi costo.

Leggere questo libro è stato come sentire il bruciare di una ferita che rimane sempre aperta, perché certi dolori non passano, si trasformano, si affievoliscono e si amalgamano con la vita che inevitabilmente va avanti.

Oltre al bruciare di una ferita che rimane aperta, c’è l’adrenalina di una madre che vuole salvare il figlio e salvare sé stessa , c’è il coraggio di chi è troppo giovane per conoscere la gu3rra e le sue dinamiche assurde

C’è il tentativo di Vita, la protagonista, di volersi salvare a qualsiasi costo, quella voglia di ritornare ad esserci, di rinascere per ricominciare a lottare come l’esistenza di ognuno richiede dopo tanto, troppo buio interiore

Viola Ardone non delude mai anzi, riesce sempre a creare quel giusto momenti di riflessione nel lettore che arriva ad emozionare nel profondo fino, almeno nel mio caso, a far assaporare il vero valore dell’esistenza umana andando davvero oltre qualsiasi aspetto futile.
In questo caso specifico, di questo romanzo, ancora di più perché è tutto così storicamente tanto vicino a noi.

Un crescendo di emozioni sin dalle prime pagine.
Grazie di questo romanzo che definirò speciale sotto tutti i punti di vista.

Morto dopo scarica taser a Napoli, indagati 5 carabinieri

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La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 5 carabinieri per la morte di Ihaza Anthony, il 35enne morto in ambulanza dopo essere stato immobilizzato dai carabinieri a Chiaia con una scarica di taser. Il reato contestato è eccesso colposo dell’uso legittimo di armi. L’autopsia sul corpo del giovane è stata fissata per l’inizio della prossima settimana.

Da stabilire se ci sia nesso di casualità tra l’utilizzo dello strumento in dotazione all’Arma dei Carabinieri e la morte del 35enne, avvenuta dopo un intervento dei militari, giunti sul posto per una lite in famiglia. Tra gli accertamenti disposti, anche una perizia tecnica sul taser, che è stato sequestrato.

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Fonte AdnKronos

A tu per tu con Beppe Gabbiani: l’intervista

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Beppe Gabbiani è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano. Di seguito le sue dichiarazioni.

Beppe, parliamo di F1. A Singapore la McLaren ha vinto il Costruttori, ora sarà sfida per il Mondiale piloti tra Piastri e Norris: chi vedi come favorito?
“Gli inglesi sono particolari, per loro l’importante è vincere il Mondiale a squadre. Sono partiti in questa stagione con l’idea che a vincere dovesse essere Norris, che ora invece deve rincorrere. Spenderei una mezza lancia per il più forte di tutti che è Verstappen, che potrebbe anche provarci, anche se ci sono tanti punti di differenza, ma ci sono ancora sei gare più diverse sprint da disputare”.
Parlando della Ferrari, che cosa ne pensi?
“Non sono mai stato un grande tifoso di Leclerc, ma non perché vada piano o cose del genere. Non mi permetterai mai di dirlo. Lui e Vasseur è chiaro che facciano molto gruppo. Di Hamilton, invece, che cosa si può dire? Niente. Nessuno ha vinto come lui e già questo la dice lunga. La sua storia parla chiaro”.
Hamilton potrebbe ancora vincere l’ottavo titolo?
“Non lo so, dico la verità. Lo vedo un po’ scorato. Io ho una mia teoria: ho sempre corso con team inglesi, che hanno un altro concetto di mentalità. Non ho mai visto però inglesi correre con gli italiani, solo Mansell o altri pochi che possiamo contare sulle dita di una mano”.
Tornando al momento in cui Hamilton poteva vincere l’ottavo titolo, nel 2021. In quell’ultimo giro ad Abu Dhabi la situazione poteva essere gestita diversamente?
“Sì, poteva essere gestita diversamente. Non voglio pensare che sia stato fatto apposta. Ma bisogna considerare che in quel mondo i dirigenti hanno un’opinione di sé stessi allucinante. Oggi per esempio si vedono penalità di 10 secondi per piloti che mettono le quattro ruote fuori di un centimetro. Sono tutte regole che a me non piacciono. Hamilton è stato vittima del sistema e penso che ci sia stato poco di buonafede”.
Cadillac nel 2026 ha scelto Bottas e Perez come coppia piloti, come la vedi?

“Ora in America ci sono diversi GP. Il pubblico americano non era mai stato abituato a tutta questa Formula 1. C’è una certa frenesia ora, anche se secondo me potrebbero cercare di lavorare per fare delle gare un po’ meno noiose”.

Parlando un po’ di storia, una provocazione: 30 anni fa, se non ci fosse stata la morte di Senna forse il brasiliano avrebbe eguagliato Fangio con 5 Mondiali. E Schumacher oggi non ne avrebbe 7.

“Se vediamo come erano messi in classifica, quella fu la prima volta che abbiamo visto Senna in difficoltà. Sarebbe stata una lotta dura perché anche Senna avrebbe trovato una persona in Schumacher che non aveva niente da invidiare a nessuno”.

Che cosa fa nella vita il Beppe Gabbiani di oggi?

“Sono il braccio destro del mio amico fratello Ortis, che corre con le auto storiche. Io mi sono rifiutato di correre perché non è più la mia intenzione. Non ho stimoli. Mi piacere seguire, guardare e mi diverto molto a farlo”.

Per salutarci, ti invitiamo al Senna Day 20206 di Carlo Ametrano il prossimo 30 aprile.

“L’anno prossimo ci sarò. Per Senna ci vengo sempre volentieri”.

Juve Stabia, Lovisa: Essere un DS giovane non mi condiziona. La sfida è entrare in sintonia con i calciatori

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Durante un evento tenutosi a Palermo, il direttore sportivo della Juve Stabia, Matteo Lovisa, ha condiviso alcune riflessioni sulla sua carriera, ancora agli albori ma già ricca di soddisfazioni. Intervistato dai microfoni di TMW, ha delineato la sua visione del ruolo e le sfide del calcio contemporaneo.

Un Percorso di Crescita Continua

“Questa avventura è appena iniziata e, sebbene i risultati attuali siano positivi, sono consapevole di avere ancora un vasto margine di miglioramento data la mia giovane età,” ha esordito Lovisa. “È naturale per me osservare e cercare di assimilare le conoscenze di colleghi con maggiore esperienza e competenza. La mia filosofia si basa sullo studio e sull’aggiornamento costante. La sfida più grande oggi, a mio avviso, risiede nella rapidità con cui vivono i giovani calciatori; è cruciale, attraverso la sinergia tra club e allenatore, trovare la chiave per entrare in sintonia con loro. La coesione del gruppo è un fattore determinante, talvolta sottovalutato, che incide persino sulla scelta di un giocatore, al di là delle sue qualità tecniche o della sua funzionalità tattica.”

Passione e Pressione del Ruolo

Alla domanda sul perché abbia intrapreso questa carriera, Lovisa ha risposto con convinzione: “È una professione che mi ha sempre affascinato. Chiaramente, i successi aiutano a consolidare il percorso. La mia esperienza a Castellammare sta procedendo per il meglio, ma chi fa questo mestiere sa di essere costantemente sotto esame. Non c’è mai un momento per rilassarsi, poiché ogni partita rappresenta un test per la dirigenza, lo staff tecnico e la squadra. È un ambiente estremamente dinamico, che richiede grande equilibrio e una continua formazione.”

Il Primato della Gioventù e la Gestione del Gruppo

Essendo il più giovane direttore sportivo della Serie B, Lovisa non si lascia condizionare da questo dato anagrafico. “Onestamente, non è un aspetto su cui mi soffermo. Ciò che conta veramente è il lavoro quotidiano e il legame che si instaura con calciatori e allenatori. Tento di approcciarmi con la massima empatia, pur sapendo che non è sempre possibile avere un’intesa perfetta con tutti. In determinate situazioni, è fondamentale mantenere la calma e non lasciar trapelare le proprie emozioni. Purtroppo, la gestione giornaliera del direttore sportivo sta perdendo centralità. Con l’avvento di proprietà straniere e fondi di investimento, questa figura viene spesso relegata in secondo piano, ma io la ritengo essenziale: la squadra necessita di punti di riferimento solidi. Maggiore è la confusione a livello societario, maggiori saranno le ripercussioni negative sui risultati sportivi.”

Ambizioni Future e Modelli di Riferimento

Dopo le positive esperienze a Pordenone e ora a Castellammare, Lovisa guarda al futuro con pragmatismo. “Non sono uno che parla di sogni, preferisco essere concreto. Tuttavia, è normale avere l’ambizione di crescere professionalmente ogni anno e puntare al massimo. A 29 anni, essere al mio quinto campionato di Serie B è motivo di orgoglio. Ma se mi adagiassi su quanto fatto, non progredirei. So di essere costantemente sotto osservazione: quando si è giovani, ogni situazione viene amplificata, perciò è cruciale mantenere sempre l’equilibrio e dare un senso a ogni azione.”

Come fonte di ispirazione, cita un collega esperto: “Ci sono molti professionisti validi. Uno di questi, qui presente, è Stefano Marchetti, che ha dimostrato come sia possibile costruire progetti calcistici di alto livello anche in contesti medio-piccoli. Il calcio, però, si è trasformato radicalmente con l’ingresso di capitali esteri. Emergere è diventato più complesso, anche per i giovani dirigenti. Gli investimenti sono lievitati e le perdite economiche in Serie B aumentano di anno in anno. Per questo motivo, poter contare su una proprietà solida e disposta a investire è diventato imprescindibile.”

Le Voci sul Palermo

Infine, riguardo a un presunto interesse del Palermo nei suoi confronti, Lovisa ha chiarito: “Non c’è stato nulla di concreto. Probabilmente, la scorsa estate non ero ancora maturo per un passo così importante. Un’altra stagione a Castellammare si rivelerà formativa: ho ancora bisogno di accumulare esperienza. L’opportunità di lavorare da anni in un campionato competitivo come la Serie B è già di per sé un traguardo significativo.”

Intelligenza Artificiale e Futuro: Nasce la Task Force per trasformare il Mezzogiorno in un’eccellenza tech

In un mondo sempre più improntato, ad un’economica globale, la mobilità del capitale internazionale, i notevoli miglioramenti nelle telecomunicazioni e nella raccolta, elaborazione e recupero delle informazioni, hanno creato in questi ultimi anni un sistema economico basato sulla conoscenza e l’impiego di tecnologie avanzate, proprio perché i consumatori, ma anche le aziende chiedono prodotti di alta qualità, servizi migliori e maggiori alternative nel dare vita ad un sistema produttivo che tenga conto delle sfide future.

Ecco, uno dei motivi perché è nata, in seno “all’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud”, una Commissione Speciale sull’Intelligenza Artificiale, per trasformare il Mezzogiorno d’Italia in un Hub Tecnologico, all’avanguardia a livello europeo.

La commissione composta da tecnici ed esperti del settore, verrà coordinata dal Prorettore dell’Università di Salerno, nella persona del Prof. Maurizio Sibilio.

Il compito della commissione è quello di spingere verso settori importanti come l’Intelligenza Artificiale, la Cyber Security e la Blockchain, avendo come protagonista il Sud dell’Italia.

Tra gli obiettivi primari della “Commissione Speciale per l’AI”, è quello di coinvolgere le giovani menti , le Università, le Start Up del Sud in un percorso innovativo e futuristico, affinché un Sud Federato, diventi la nuova Silicon Valley d’Europa, un grande obiettivo che sicuramente ha un grosso valore sociale economico e cioè quello di evitare la fuga di cervelli, che sono un danno per il nostro sistema sociale ed economico ,  formare talenti, attraverso le nostre università è un costo per il Paese Italia e poi non poter capitalizzare le loro competenze e donarle agli altri paesi europei, è  davvero un danno enorme per il futuro del nostro paese ed in particolare per il Sud dell’Italia, uno degli obiettivi della commissione Speciale per l’Intelligenza Artificiale è quello di evitare la dispersione e la perdita dei nostri giovani talenti.

Secondo l’On. Caramiello Alessandro (M5S), il lavoro della commissione è diretto ad attrarre talenti ed investimenti, le premesse ci sono in quanto, da uno studio di Confindustria, il mezzogiorno d’Italia è la Macroarea del Paese Italia, dove maggiormente si utilizza l’Intelligenza Artificiale. Secondo alcuni studi in Europa, le Aziende che usano uno strumento di AI sono l’8%, che è una percentuale quasi simile a quelle dell’Aziende del Sud.

In conclusione il Comitato Interministeriale, ha come obiettivo: destinare risorse con un fondo di 500 milioni di euro, ovvero che il 50% degli investimenti ricadano nel Mezzogiorno d’Italia, nelle aree interne e nelle isole minori del Paese.

Juve Stabia, ufficializzati anticipi e posticipi: Dalla giornata n.13 alla n.18 della Serie BKT 2025/2026

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La Lega Serie B ha reso note le date e gli orari delle partite del campionato dalla 13ª alla 18ª giornata, un blocco di turni cruciale che si estenderà dal 21 novembre fino al tradizionale appuntamento del “boxing day” del 26 e 27 dicembre. Ecco nel dettaglio il programma che attende tifosi e appassionati.

Il tredicesimo turno si aprirà venerdì 21 novembre alle 20:30 con l’anticipo tra Catanzaro e Pescara.

Il diciottesimo turno, che terminerà anche l’anno calcistico 2025, si chiuderà il 27 dicembre alle 19:30 tra Bari e Avellino.

Il Calendario degli impegni della Juve Stabia dalla giornata n.13 alla giornata n.18:

13a GIORNATA

Lunedì 24 novembre 2025 ore 20:30 SAMPDORIA – JUVE STABIA*

* posticipo disposto per evitare la sovrapposizione con altro rilevante evento sportivo internazionale organizzato dal Comune di Genova presso il medesimo impianto sportivo. (World Rugby: Italia – Cile in programma a Genova il 22 novembre, nell’ambito delle Quilter Nations Series)

14a GIORNATA

Domenica 30 novembre 2025 ore 15:00 JUVE STABIA – MONZA

15a GIORNATA

Lunedì 8 dicembre 2025 ore 15:00 FROSINONE – JUVE STABIA

16ª GIORNATA

Sabato 13 dicembre 2025 ore 15:00 JUVE STABIA – EMPOLI

17a GIORNATA

Sabato 20 dicembre 2025 ore 15:00 CESENA – JUVE STABIA

18a GIORNATA

Sabato 27 dicembre 2025 ore 15:00 JUVE STABIA – SÜDTIROL

Nel prospetto che segue il calendario completo:

13a GIORNATA

Venerdì 21 novembre 2025

ore 20:30            CATANZARO – PESCARA

Sabato 22 novembre 2025

ore 15:00            AVELLINO – EMPOLI

ore 15:00            CARRARESE – REGGIANA

ore 15:00            V. ENTELLA – PALERMO

ore 17:15            PADOVA – VENEZIA

ore 19:30            BARI – FROSINONE

Domenica 23 novembre 2025

ore 15:00            MANTOVA – SPEZIA

ore 15:00            MODENA – SÜDTIROL

ore 17:15            MONZA – CESENA

Lunedì 24 novembre 2025

ore 20:30             SAMPDORIA – JUVE STABIA*

* posticipo disposto per evitare la sovrapposizione con altro rilevante evento sportivo internazionale organizzato dal Comune di Genova presso il medesimo impianto sportivo

14a GIORNATA

Venerdì 28 novembre 2025

ore 20:30            CESENA – MODENA

Sabato 29 novembre 2025

ore 15:00            EMPOLI – BARI

ore 15:00            PESCARA – PADOVA

ore 15:00            REGGIANA – FROSINONE

ore 15:00            SÜDTIROL – AVELLINO

ore 15:00            VENEZIA – MANTOVA

ore 17:15            CATANZARO – V: ENTELLA

ore 19:30            PALERMO – CARRARESE

Domenica 30 novembre 2025

ore 15:00            JUVE STABIA – MONZA

ore 17:15            SPEZIA – SAMPDORIA

15a GIORNATA

Domenica 7 dicembre 2025

ore 17:15            EMPOLI – PALERMO

ore 19:30            SAMPDORIA – CARRARESE

Lunedì 8 dicembre 2025

ore 12:30            MODENA – CATANZARO

ore 15:00            AVELLINO – VENEZIA

ore 15:00            FROSINONE – JUVE STABIA

ore 15:00            MANTOVA – REGGIANA

ore 15:00            MONZA – SÜDTIROL

Lunedì 8 dicembre 2025

ore 15:00            PADOVA – CESENA

ore 17:15            BARI – PESCARA

ore 19:30            V: ENTELLA – SPEZIA

16ª GIORNATA

Venerdì 12 dicembre 2025

ore 20:30            PALERMO – SAMPDORIA

Sabato 13 dicembre 2025

ore 15:00            JUVE STABIA – EMPOLI

ore 15:00            REGGIANA – PADOVA

ore 15:00            SPEZIA – MODENA

ore 15:00            SÜDTIROL – BARI

ore 15:00            VENEZIA – MONZA

ore 17:15            CATANZARO – AVELLINO

ore 19:30            CESENA – MANTOVA

Domenica 14 dicembre 2025

ore 15:00            CARRARESE – V: ENTELLA

ore 17:15            PESCARA – FROSINONE

17a GIORNATA

Venerdì 19 dicembre 2025

ore 20:30            BARI – CATANZARO

Sabato 20 dicembre 2025

ore 15:00            CESENA – JUVE STABIA

ore 15:00            FROSINONE – SPEZIA

ore 15:00            MODENA – VENEZIA

ore 15:00            MONZA – CARRARESE

ore 15:00            PADOVA – SAMPDORIA

ore 17:15            AVELLINO – PALERMO

ore 19:30            PESCARA – REGGIANA

Domenica 21 dicembre 2025

ore 15:00            V: ENTELLA – SÜDTIROL

ore 17:15            MANTOVA – EMPOLI

18a GIORNATA

Venerdì 26 dicembre 2025

ore 17:15            MODENA – MONZA

Sabato 27 dicembre 2025

ore 12:30            SPEZIA – PESCARA

ore 15:00            CARRARESE – MANTOVA

ore 15:00            CATANZARO – CESENA

ore 15:00            EMPOLI – FROSINONE

ore 15:00            JUVE STABIA – SÜDTIROL

ore 15:00            SAMPDORIA – REGGIANA

ore 15:00            VENEZIA – V: ENTELLA

ore 17:15            PALERMO – PADOVA

ore 19:30             BARI – AVELLINO

Juve Stabia, IL PUNGIGLIONE D’ORO: Carissoni, miglior impatto di inizio stagione della sua carriera

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La stagione di Serie B è entrata nel vivo e, dopo le prime uscite stagionali della Juve Stabia di mister Ignazio Abate, è già possibile tirare alcune somme. Anche se la forza di ogni società è il gruppo e la felice convivenza di giocatori, staff e dirigenza, è necessario evidenziare anche i meriti individuali e le personalità di maggior spicco all’interno di un organico.

Da oggi parte la nuova rubrica “Il pungiglione d’oro”, nuova introduzione della redazione di Vivicentro a pubblicazione mensile, nella quale si andrà ad analizzare, sulla base di prestazioni e numeri, il giocatore che ha avuto il miglior rendimento nel mese di riferimento.

In questa prima pubblicazione della rubrica, prenderemo in considerazione le prime 7 uscite stagionali delle Vespe, riassuntive dei primissimi impegni di campionato concentrati tra il mese di agosto e di settembre, in seguito ai quali il club di Castellammare ha raggiunto la nona posizione in classifica a quota 10 punti, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta.

Il Pungiglione D’Oro: Lorenzo Carissoni

In questo primo spezzone di stagione vari elementi della rosa si sono messi in mostra al meglio, vista la presenza di un gruppo molto omogeneo e compatto. Certamente, mister Abate ha potuto fare affidamento su garanzie gialloblù della scorsa stagione quali Leonardo Candellone e Marco Ruggero. Al contempo, però, il nuovo progetto tecnico ha esaltato giocatori come Alessandro Gabrielloni, arrivato dal Como, e soprattutto Lorenzo Carissoni.

Quest’ultimo è il nostro Pungiglione d’oro, il giocatore di spicco di questi primi mesi. Arrivato in estate dal Cittadella, retrocesso in Serie C, è sceso in campo in tutte le partite disputate sinora dalla Juve Stabia: 7 presenze nel campionato di Serie B e un’apparizione in Coppa Italia.

Il primissimo impatto in Campania si può definire ottimo: 2 gol (contro Spezia e Catanzaro) e 1 assist messi a referto sin qui, costante presenza e spirito instancabile sulla corsia destra e uno score realizzativo davvero impressionante, se comparato alle stagioni precedenti. Infatti, ha già eguagliato il miglior score della sua carriera (con le maglie di Latina e Cittadella), in cui non è mai riuscito a superare i due timbri stagionali.

Eredità pesante ma paura assente: Carissoni degno successore di Mussolini?

Con il ritorno di Romano Floriani Mussolini alla Lazio al termine della scorsa stagione, la Juve Stabia ha perso un giocatore importantissimo sulle fasce, diventato beniamino della piazza e uno dei migliori esterni della categoria per rendimento, con un grande miglioramento anche nella fase difensiva grazie al minuzioso lavoro dell’ex allenatore delle Vespe, Guido Pagliuca.

Ovviamente sostituire un giocatore capace di lasciare un ricordo importante nella mente dei tifosi non è mai facile, soprattutto se pensiamo che Mussolini è stato uno dei pilastri della miglior stagione della storia della Juve Stabia. Eppure, arrivato in punta di piedi e con grande spirito di sacrificio, in qualità di duro lavoratore, Carissoni è riuscito a mettersi in mostra.

Sin qui il suo rendimento è promosso a pieni voti, con la speranza che continui a garantire costanza e a consacrarsi sempre più come un punto di forza della Juve Stabia. Ennesima grande intuizione del DS, Matteo Lovisa, capace di trovare sin qui un giocatore adatto allo stile di gioco del mister e nel pieno della sua maturità calcistica, a 28 anni, ma con ancora margini di miglioramento.

Juve Stabia, Grande festa per il settore giovanile e l’Academy: Cercola si tinge di gialloblù

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Si è alzato ufficialmente il sipario sulla nuova stagione del settore giovanile e della Juve Stabia Academy. In una splendida cornice di pubblico ed entusiasmo, il Centro Sportivo “Giuseppe Piccolo” di Cercola ha ospitato ieri una grande festa di inaugurazione, a testimonianza del crescente impegno del club stabiese nella formazione dei futuri campioni.

L’evento ha visto la partecipazione dei massimi vertici della società. A fare gli onori di casa, il presidente Andrea Langella, che ha salutato con calore i giovani atleti e le loro famiglie, ribadendo la centralità del progetto giovanile nelle strategie del club. Al suo fianco, una nutrita rappresentanza della dirigenza, tra cui l’amministratore delegato Filippo Polcino e il direttore generale Ferdinando Elefante, e figure chiave del progetto Academy come il presidente Nicola Gimmelli, il direttore Antonio Iavazzo e l’amministratore Alfonso Ranieri. Presenti anche il responsabile del settore giovanile, Saby Mainolfi, e il direttore sportivo della Primavera 3, Roberto Amodio.

A impreziosire la giornata, la presenza di una delegazione della prima squadra, guidata dall’allenatore Ignazio Abate. I calciatori Alessandro Confente, Matteo Baldi, Marco Ruggero, Marco Bellich, Giacomo Stabile, Nicola Mosti e Giacomo De Pieri hanno dispensato sorrisi, autografi e preziosi consigli ai giovani aspiranti calciatori.

La manifestazione, brillantemente condotta da Susy Fiorillo con il supporto di Christian Marangio, si è aperta con l’intervento del presidente dell’Academy, Nicola Gimmelli. “È un orgoglio vedere la crescita esponenziale di questo progetto,” ha dichiarato Gimmelli. “In appena un anno di attività abbiamo superato i 300 iscritti, un traguardo che testimonia la qualità del lavoro svolto e la grande fiducia che le famiglie ripongono in noi.”

Particolarmente atteso l’intervento di mister Ignazio Abate, che si è rivolto direttamente ai ragazzi: “Divertitevi, sempre. Il calcio è prima di tutto passione e gioia. Lavorate sodo, date sempre il massimo in ogni allenamento e in ogni partita, ma non perdete mai il sorriso e il piacere di giocare.”

Spazio poi alle testimonianze dei “fratelli maggiori” della prima squadra. Marco Bellich, Matteo Baldi, Alessandro Confente e Giacomo De Pieri hanno condiviso con la giovane platea le tappe più significative dei loro percorsi calcistici, offrendo uno spaccato di vita vera fatto di sacrifici, determinazione e amore per questo sport.

Il pomeriggio di festa ha raggiunto il suo culmine con la presentazione ufficiale delle nuove maglie che vestiranno i ragazzi dell’Academy Gialloblù per la stagione sportiva appena iniziata, un momento che ha suggellato l’appartenenza e l’identità di un settore giovanile in continua e promettente espansione.

Juve Stabia, la rinascita di Fabio Maistro con l’avvento di Ignazio Abate

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La parabola calcistica di Fabio Maistro alla Juve Stabia assomiglia a una sceneggiatura ben congegnata, passata da un prologo promettente a un inatteso momento di crisi, per poi sfociare in una clamorosa e meritata rinascita. Il centrocampista offensivo, arrivato lo scorso anno a Castellammare con l’etichetta di giocatore di qualità, ha vissuto una prima stagione a due facce, ma ora, sotto la guida di mister Ignazio Abate, è tornato a essere un punto fermo e un assoluto protagonista.

L’arrivo di Maistro nell’agosto del 2024 dalla SPAL era stato accolto con grande entusiasmo dai tifosi delle “Vespe”. Le sue doti, una mezzala abile negli inserimenti, dotata di corsa, tecnica e dinamismo, sembravano perfette per il centrocampo gialloblù. Dopo un buon inizio, però, il percorso del trequartista ha subito una brusca frenata. Per motivi tecnici o tattici, l’ex tecnico Guido Pagliuca lo aveva progressivamente messo ai margini del progetto, relegandolo spesso in panchina o in tribuna. Una situazione frustrante per un giocatore delle sue qualità, che ha visto il suo impiego ridursi notevolmente, come dimostrano le statistiche di fine stagione.

Nonostante le sirene di mercato e i tanti corteggiatori che si erano fatti avanti durante l’ultima sessione estiva, la società gialloblé ha manifestato una ferma volontà di trattenerlo. Una decisione che, col senno di poi, si sta rivelando fondamentale per il nuovo assetto stabiese. La dirigenza ha creduto nel potenziale del giocatore, convinta che il suo talento avesse solo bisogno del giusto contesto per riesplodere.

Il cambio di guardia sulla panchina, con l’arrivo dell’ex milanista Ignazio Abate, ha rappresentato la vera e propria svolta per Maistro. Fin dai primi giorni di preparazione, il nuovo allenatore non ha avuto dubbi: l’ha immediatamente messo al centro del progetto tecnico-tattico. Abate ha saputo vedere e valorizzare le doti di visione di gioco, tecnica e inserimento del centrocampista veneto, affidandogli le chiavi della manovra offensiva.

Maistro sta ripagando la fiducia con gli interessi. In questo nuovo campionato, le sue prestazioni sono costantemente di alto livello: corsa, assist illuminanti e una ritrovata incisività in zona gol lo hanno reso il vero metronomo e la mezzapunta d’assalto delle “Vespe”. Da talento incompreso a pilastro inamovibile, la storia di Fabio Maistro è la dimostrazione di come la fiducia di un allenatore e la perseveranza di un giocatore possano ribaltare completamente le sorti di una carriera.

Ora Castellammare si gode il suo talento ritrovato, sperando che la sua vena creativa sia il motore per una stagione di grandi soddisfazioni per la Juve Stabia. La favola di Maistro è appena ricominciata e il popolo gialloblù spera in un lieto fine.

Juve Stabia, continua la definizione dell’organigramma delle Vespe: Oreste La Stella è il responsabile eventi

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La Juve Stabia prosegue nel proprio percorso di modernizzazione e specializzazione della struttura societaria. In un’ottica di crescita e per essere sempre più al passo con le esigenze del calcio moderno, il club sta definendo un organigramma composto da figure professionali con competenze specifiche, dedicate a settori strategici.

Una Visione Moderna per le Vespe

La proprietà gialloblù sta implementando una chiara strategia: dotare ogni area del club di professionisti che possano dedicarsi esclusivamente al proprio ambito di competenza. Questo approccio mira a ottimizzare le risorse, migliorare l’efficienza e rafforzare l’immagine e l’operatività della società in ogni suo aspetto, dal campo al management. L’obiettivo è quello di costruire una struttura solida e all’avanguardia, capace di supportare le ambizioni sportive della squadra.

La Nomina di Oreste La Stella

In linea con questa visione, è stata ufficializzata oggi la nomina di Oreste La Stella a Responsabile Eventi. Si tratta di un nuovo incarico che testimonia la volontà del club di curare in modo sempre più approfondito l’organizzazione e la gestione di tutte le attività che ruotano attorno alla squadra.

La Stella, già figura nota e apprezzata all’interno della società, prosegue così il suo percorso con le Vespe. Entrato lo scorso anno nella famiglia gialloblù con il ruolo di Direttore Operativo, ha contribuito a rendere più efficiente la macchina organizzativa del club. Il suo nuovo incarico si focalizzerà su un settore considerato cruciale per il coinvolgimento dei tifosi e la valorizzazione del brand Juve Stabia.

Nato a Sant’Angelo dei Lombardi il 1° gennaio 1960, Oreste La Stella porta con sé un bagaglio di esperienza manageriale di prim’ordine. Laureato in ingegneria civile e dei trasporti, è stato per 30 anni direttore della Confesercenti della Camera di Commercio di Avellino, per poi ricoprire per altri 3 anni la carica di presidente della stessa. La sua comprovata competenza gestionale sarà ora al servizio della Juve Stabia per sviluppare e coordinare eventi che possano consolidare ulteriormente il legame tra la squadra, la città e i suoi sostenitori.

Juve Stabia, l’ex Gianni Improta è il nuovo Direttore Tecnico dell’US Angri

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Un nome di prestigio per avviare una nuova era. Dopo un mese di intense trattative portate avanti dal presidente Claudio Anellucci, l’US Angri 1927 ha ufficializzato un colpo di grande spessore per il proprio organigramma: Gianni Improta è il nuovo Direttore Tecnico del club.

L’annuncio segna l’inizio di un ambizioso progetto che vedrà Improta al centro della gestione sportiva di tutte le componenti della società grigiorossa. Il suo incarico, infatti, non si limiterà alla prima squadra, ma si estenderà in modo capillare al settore giovanile e alla scuola calcio. L’obiettivo dichiarato dalla società è chiaro: costruire un percorso tecnico e organizzativo solido, puntando alla valorizzazione dei talenti locali e al rilancio complessivo del progetto sportivo angrese.

Figura di enorme esperienza e carisma, Gianni Improta porta con sé un bagaglio professionale di prim’ordine. Napoletano di origine, da calciatore ha calcato i campi più importanti d’Italia, vestendo le maglie di Napoli, Catanzaro, Sampdoria, SPAL, Avellino e Lecce, con un totale di oltre 350 presenze tra Serie A e Serie B.

Una volta appese le scarpette al chiodo, la sua carriera è proseguita con successo sia in panchina come allenatore sia in ruoli dirigenziali. Tra le sue esperienze più significative si ricordano quelle con il Catanzaro e, soprattutto, con la Juve Stabia, realtà che conosce molto bene. La sua competenza è stata messa al servizio anche dello sviluppo del calcio giovanile, ricoprendo la carica di Presidente del Comitato Regionale Campania della FIGC Settore Giovanile e Scolastico.

Noto al grande pubblico anche come apprezzato opinionista sportivo per diverse emittenti campane, Improta è riconosciuto per la sua profonda conoscenza del calcio e la sua visione strategica.

Con l’arrivo di una figura del suo calibro, l’US Angri 1927 lancia un segnale forte, inaugurando una fase fondata su programmazione, competenza e una rinnovata passione. La scelta di affidargli la supervisione totale dell’area tecnica testimonia la volontà del presidente Anellucci di costruire un futuro sostenibile e di successo per i colori grigiorossi.