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Juve Stabia – Avellino sarà diretta da Giuseppe Mucera della sezione AIA di Palermo

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La Juve Stabia dopo la sosta per le Nazionali incontrerà l’Avellino per un derby molto sentito che si disputerà sabato 18 ottobre dalle ore 17:15 allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

L’AIA ha diramato le convocazione per l’ottava giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026 e a dirigere il derby tra Vespe e Lupi ha designato come arbitro il Signor Giuseppe Mucera della sezione AIA di Palermo. Il Signor Mucera ha già diretto la Juve Stabia in questa nuova stagione ma non in campionato bensì in Coppa Italia nella gara che le Vespe persero a Lecce per 2 a 0.

Scopriamo il direttore di gara

Al termine della stagione 2024-25 di Serie C, la Commissione Arbitri Nazionale (CAN) A-B ha accolto tra le sue fila cinque nuovi direttori di gara, tra cui spicca il nome del palermitano Giuseppe Mucera. Grazie a un’annata di altissimo livello in Lega Pro, l’arbitro siciliano ha meritato la promozione nella massima categoria, preparandosi a seguire le orme del suo illustre concittadino, Rosario Abisso.

Chi è Giuseppe Mucera: un ritratto tra campo e vita professionale

Originario di Palermo, Giuseppe Mucera entra a far parte dell’élite arbitrale italiana insieme ai colleghi Claudio Allegretta, Andrea Calzavara, Niccolò Turrini e Andrea Zanotti. Al momento della sua promozione, il suo curriculum da professionista contava già 59 presenze. La stagione 2024-25 lo ha visto protagonista di un evento di grande prestigio: la direzione della finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C, terminata 0-0, che ha consegnato il trofeo al Rimini contro la Giana Erminio.

Uno sguardo al profilo Linkedin di Mucera rivela la personalità dietro al fischietto. Con un background in formazione didattica e pubbliche relazioni, ha sempre coltivato un forte contatto con il pubblico, sviluppando notevoli capacità di ascolto. L’esperienza arbitrale ha ulteriormente affinato le sue doti di risoluzione dei problemi, le abilità comunicative e la capacità di lavorare in sinergia con gli assistenti di linea e il quarto ufficiale.

Prima di dedicarsi completamente all’arbitraggio, la sua carriera è stata variegata: ha ricoperto ruoli da segretario informatico e addetto al check-out per una nota compagnia di autonoleggio. Successivamente, è diventato responsabile e coordinatore in un’azienda di logistica e traslochi, un’esperienza che gli ha permesso di acquisire competenze fondamentali in management, leadership e processi decisionali. Il suo obiettivo professionale è sempre stato quello di assumere ruoli di responsabilità all’interno di contesti aziendali solidi.

Sulle tracce di Rosario Abisso, un modello palermitano

L’approdo di Giuseppe Mucera in CAN A e B non è un evento isolato per la sezione di Palermo. Il suo percorso si inserisce nella scia di Rosario Abisso, figura di riferimento per tutti i giovani arbitri del capoluogo siciliano. Abisso, professionista dal 2015, non solo è da anni un volto noto della Serie A, ma è stato anche il primo arbitro palermitano a raggiungere la qualifica di internazionale.

Ora per Mucera si apre la grande opportunità di affermarsi ai massimi livelli, maturando esperienza in Serie B e nelle occasioni che il designatore gli offrirà in Serie A. Eguagliare le 113 presenze di Abisso nella massima serie sarà una sfida impegnativa, ma il tempo è dalla sua parte per crescere e imparare da un modello che finora ha potuto ammirare solo da lontano.

I dati statistici

Giuseppe Mucera è iscritto alla sezione AIA di Palermo.  E’ al suo 1° anno in C.A.N.

Ha diretto tra i professionisti 58 partite: 27 vittorie interne, 16 pareggi, 15 vittorie esterne, con 13 rigori e 25 espulsioni

Quest’anno ha diretto 5 partite (2 Coppa Italia e 3 in serie B) con questo score: 3 vittorie interne, 1 pareggio e 1 vittoria esterna con 3 rigori e 2 espulsioni

Conta 2 precedenti con la Juve Stabia: 0 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta

25/26    Coppa Italia 15.08.2025 Lecce 2:0 Juve Stabia

22/23    Serie C – Girone C Juve Stabia 0:0 Potenza

Ha 4 precedenti con l’Avellino: 3 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte

Assistenti:

1° Assistente Signor Dario GARZELLI della sezione AIA di (Livorno

2° Assistente Signor Marco COLAIANNI della sezione AIA di Bari

Quarto uomo Signor Andrea COLOMBO della sezione AIA di Como

VAR

VAR Signor Alessandro PRONTERA della sezione AIA di Bologna

AVAR  Signor Matteo GARIGLIO della sezione AIA di Pinerolo

Juve Stabia – Avellino: La storia ci racconta di una sfida infinita tra panchine e doppi ex indimenticabili

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Sabato al Romeo Menti andrà in scena un derby che va oltre il semplice risultato del campo. Juve Stabia contro Avellino non è mai una partita banale, e a renderla ancora più incandescente è la lunga, quasi infinita, lista di allenatori che hanno legato il proprio nome a entrambe le piazze, scrivendo pagine di storia sia in gialloblù che in biancoverde.

L’attualità ci porta subito a un incrocio suggestivo. Sulla panchina degli irpini siede oggi Raffaele Biancolino, un nome che a Castellammare di Stabia evoca ricordi non proprio felici del suo passato da calciatore. Un destino beffardo che lo vede ora tornare da avversario nel ruolo di allenatore. Al suo fianco, nel suo staff, un pezzo di cuore stabiese: Raffaele Ametrano, “Stabiese DOC”, che dopo una carriera importante aveva scelto di chiudere con il calcio giocato dopo aver indossato la maglia della propria città. Un legame forte che aggiunge ulteriore sapore a questa sfida.

Un elenco di nomi che infiammano i ricordi

Scavando nel passato, la lista dei doppi ex in panchina è impressionante. Un nome caldo è senza dubbio quello di Massimo Rastelli. La sua carriera da allenatore decollò proprio a Castellammare, dove vinse un campionato. Successivamente, fece benissimo anche in Irpinia, conquistando i tifosi biancorverdi. Il “Rastelli bis” ad Avellino, tuttavia, non ebbe l’effetto sperato, dimostrando quanto sia difficile ripetersi.

Un’autentica leggenda per il popolo gialloblù è Piero Braglia. L’esperto tecnico toscano, amato e venerato a Castellammare, fu chiamato in Irpinia con l’obiettivo dichiarato di riportare l’Avellino in cadetteria, ma la sua avventura si concluse con un esonero alla ventiseiesima giornata.

La lista è ancora lunga e ricca di personaggi carismatici. Da Ezio Capuano a Walter Novellino, passando per Salvatore Marra, sono tanti i tecnici che hanno conosciuto il calore di entrambe le tifoserie. Una menzione particolare la merita Salvatore Vullo, leggenda irpina che ebbe una parentesi a Castellammare non particolarmente fortunata per i colori gialloblù. Percorso inverso per Salvatore Campilongo, ex calciatore delle Vespe che si sedette per un periodo sulla panchina biancoverde, e per Guido Carboni, altro uomo che conosce bene entrambe le realtà.

Tornando indietro nel tempo, riaffiorano altri nomi storici. Giuliano Zoratti, l’uomo della cocente finale persa dalle Vespe proprio al “Partenio”, ebbe una breve esperienza ad Avellino nel 1996, durata solo dieci giornate. Anche il “grande” Enzo Ferrari e il “Leone” Luís Vinício, leggenda del calcio, sono stati protagonisti su entrambi i fronti, a testimonianza di un filo che lega queste due piazze da decenni.

Salvatore Di Somma: un monumento per due città

Infine, c’è un uomo che più di ogni altro incarna questo doppio legame, trascendendo il semplice ruolo di allenatore: Salvatore Di Somma. Calciatore, allenatore, dirigente. Un monumento del calcio sia a Castellammare di Stabia che ad Avellino, capace di regalare emozioni incredibili e di entrare nel cuore di entrambe le tifoserie. È quasi certo che seguirà il derby dalle tribune del Menti, da spettatore interessato e con quel pizzico di cuore spezzato e diviso. Con sé, una valigia piena di ricordi, aneddoti e trionfi, a rappresentare l’anima di questa sfida infinita ma sempre ricca di un fascino storico senza eguali.

Juve Stabia, la strategia dei prezzi popolare per trasformare il derby con l’Avellino in una bolgia gialloblù

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Un’iniziativa accolta con unanime apprezzamento dalla tifoseria stabiese quella varata dalla Juve Stabia in vista del sentitissimo derby campano contro l’Avellino. L’annuncio della “Giornata Gialloblù”, con una politica di prezzi dei biglietti eccezionalmente popolari, ha acceso l’entusiasmo in città, preannunciando un catino bollente per la sfida.

In una mossa strategica volta a garantire il massimo sostegno dagli spalti in una delle partite più attese della stagione, la società gialloblù ha scelto di rendere l’evento accessibile a tutte le tasche. Come da prassi comunicata già a inizio campionato, in occasione di questa speciale giornata, tutti gli spettatori, compresi gli abbonati, dovranno munirsi di un regolare titolo d’accesso. Una piccola eccezione alla regola che si trasforma in un’opportunità per l’intero popolo stabiese di contribuire attivamente al sostegno del club in un match cruciale.

La risposta della piazza non si è fatta attendere. La decisione di fissare un prezzo quasi simbolico per la Curva e tariffe più che contenute per gli altri settori è stata lodata dai sostenitori, che hanno visto in questa scelta un premio alla loro fedeltà e un forte invito a stringersi compatti intorno alla squadra.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: trasformare lo stadio “Romeo Menti” in una bolgia gialloblù, un dodicesimo uomo in campo capace di spingere le Vespe verso una vittoria che vale molto più dei tre punti in palio. La rivalità storica con l’Avellino carica la partita di significati che vanno oltre la classifica, e la dirigenza ha dimostrato di aver colto appieno l’importanza di un ambiente infuocato.

L’ondata di entusiasmo generata dall’iniziativa fa presagire il tutto esaurito (si spera veramente che accada), per un derby che si preannuncia una vera e propria festa di sport e passione popolare. Un plauso va quindi alla società per la gestione dell’evento, capace di unire e compattare l’ambiente nel momento più importante, riaffermando il legame indissolubile tra la squadra e la sua gente.

Ufficiale: l’ex Juve Stabia, Guido Pagliuca, non è più l’allenatore dell’Empoli. Fatale l’avvio di stagione

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La notizia, che da giorni rimbalzava con insistenza tra gli appassionati di calcio, tifosi e le pagine dei principali quotidiani sportivi, ha ora trovato la sua conferma ufficiale. Guido Pagliuca non è più l’allenatore dell’Empoli. A darne l’annuncio è stata la stessa società toscana attraverso un comunicato stampa diramato nel primo pomeriggio di oggi.

Le voci su un possibile esonero del tecnico, reduce dalla storica promozione in Serie B con la Juve Stabia due stagioni fa e con il quinto posto e play off di Serie B conquistati lo scorso anno (miglior risultato di sempre della sua carriera e record per la storia gialloblù), si erano fatte sempre più insistenti nelle ultime ore, alimentate da un avvio di campionato al di sotto delle aspettative e da prestazioni che non avevano convinto appieno la dirigenza e la tifoseria.

“Empoli Football Club rende noto di aver sollevato Guido Pagliuca, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra, ed i componenti dello staff tecnico Nazzareno Tarantino, Simone Angeli e Riccardo Carbone”, si legge nella nota ufficiale del club.

Un epilogo amaro per l’allenatore toscano, arrivato a Empoli con grandi speranze dopo l’exploit alla guida delle “Vespe” di Castellammare di Stabia. La società ha comunque voluto riconoscere l’impegno profuso in questi mesi: “A mister Pagliuca e al suo staff vanno i più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto in questi mesi; al contempo, Empoli Football Club augura al tecnico e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il futuro, sia umane che sportive”.

Si chiude così, dopo pochi mesi, l’avventura di Guido Pagliuca sulla panchina dell’Empoli. La società è ora al lavoro per individuare il sostituto che avrà il difficile compito di risollevare le sorti della squadra e riportare entusiasmo in un ambiente scosso da questo inizio di stagione in salita. Nelle prossime ore sono attese novità sul nome del nuovo tecnico.

Circolo Nautico Stabia, romanzo “Sui passi di Lucilla”: Debutto di Glenda Apice allo Stabia Teatro Festival

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Castellammare di Stabia – Un viaggio letterario che intreccia presente e passato, sullo sfondo di una Roma eterna e misteriosa. Sarà presentato venerdì 17 ottobre alle ore 18:00 al Circolo Nautico Stabia il romanzo d’esordio di Glenda Apice, “Sui passi di Lucilla“. L’evento, che si inserisce nel prestigioso cartellone dello Stabia Teatro Festival, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Achille Basile – Le Ali della Lettura, un sodalizio culturale profondamente radicato nel territorio e impegnato nella promozione della letteratura.

A dialogare con l’autrice sarà Carmen Matarazzo, presidente dell’associazione, in un incontro che si preannuncia come un’immersione nelle atmosfere raffinate e nei segreti di una Capitale di fine Ottocento, filtrate attraverso lo sguardo di due donne separate da un secolo ma unite da un legame indissolubile.

Il romanzo, infatti, si sviluppa su un doppio binario temporale. Una giovane donna dei nostri giorni giunge a Roma per ricostruire la storia di Lucilla, sua antenata, approdata nella stessa città dalla campagna nel 1888. Tra le piazze dorate, le terrazze e i palazzi nobiliari, le vite delle due protagoniste si specchiano e si intrecciano. Lucilla, diciottenne dallo spirito curioso e indomito, si scontra con le rigide convenzioni sociali dell’epoca, in un percorso di formazione che è insieme ricerca dell’amore e dell’autodeterminazione.

Glenda Apice“Sui passi di Lucilla” si configura come un romanzo storico che è anche una profonda riflessione sulla memoria, sul desiderio e sul coraggio femminile. Roma non è una semplice scenografia, ma diviene bussola e specchio dell’anima, un luogo dove il tempo si dissolve e le generazioni si parlano. Glenda Apice, con uno stile descritto come elegante e appassionato, ricostruisce un mondo perduto fatto di balli sfarzosi, sguardi furtivi e giardini segreti, dando vita a un dialogo silenzioso tra due voci femminili che attraversano i secoli per incontrarsi.

L’autrice, Glenda Apice, nata a Vico Equense e laureata in Scienze e tecnologie della comunicazione a Roma, dove vive, coltiva da sempre una profonda passione per la storia e la letteratura, che ha riversato in questa sua opera prima.

L’incontro del 17 ottobre rappresenta un’importante tappa dello Stabia Teatro Festival, manifestazione che da anni arricchisce l’offerta culturale della città, e conferma la sinergia con realtà attive come l’Associazione “Achille Basile – Le Ali della Lettura”, che con la sua instancabile attività promuove il piacere della lettura e l’incontro con gli autori.

La scelta del Circolo Nautico Stabia, storico sodalizio cittadino, come cornice dell’evento, sottolinea ulteriormente il legame tra la cultura e i luoghi simbolo della comunità stabiese.

Juve Stabia – Avellino, le vespe chiamano i propri tifosi a riempire il Menti, nessuno resti a casa

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Allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, l’attesa è quasi finita. Il fischio d’inizio del derby campano tra Juve Stabia e Avellino si avvicina, portando con sé una scia di passione, rivalità e pronostici.

Ieri è stato comunicato alla tifoseria che è stata indetta la giornata gialloblù che sospende di fatto l’ingresso allo stadio con l’abbonamento. Proprio per l’importanza del match però la società ha deciso di praticare prezzi superpopolari: si parte da 5 euro per la curva fino ad arrivare a 15 euro per la tribuna (prezzi che si vedono solo in categoria inferiori come l’Eccellenza).

La società spera di riempire il Menti per avere dalla propria parte il dodicesimo uomo in campo in una partita che promette scintille.  Detto della richiesta di sostegno della piazza, la vera chiave tattica, il fulcro dove si deciderà l’inerzia del match, potrebbe risiedere in duelli a distanza nel cuore del campo.

Da un lato, l’Avellino, sotto la guida del tecnico Raffaele Biancolino, affida le chiavi della propria manovra alla concretezza e all’intelligenza tattica di Luca Palmiero. Il centrocampista, originario della provincia di Napoli e con un passato importante tra Pescara e Cosenza, è l’elemento di equilibrio per gli irpini. Palmiero è un metronomo capace di unire quantità in fase di interdizione a una notevole qualità nel palleggio, dettando i ritmi dell’intera squadra biancoverde. La sua esperienza e la sua capacità di leggere le situazioni di gioco saranno fondamentali per tentare di egemonizzare la zona nevralgica del campo e innescare le punte.

Dall’altra parte del campo, la Juve Stabia di Ignazio Abate risponde con più calciatori dalle caratteristiche diverse ma altrettanto decisive come Leone, Pierobon, Correia, Mosti e Maistro. Un centrocampo formato da calciatori che incarnano la fantasia e l’imprevedibilità. Uomini d’ordine come Leone affiancati a calciatori che sono capaci di trasformare la zona nevralgica del campo in guastatori, di accendere l’azione con assist illuminanti e giocate in grado di rompere gli equilibri difensivi avversari. Mosti ad esempio è un mix di queste qualità: la sua duttilità, che gli consente di essere schierato in diverse zolle del centrocampo, lo rende un rebus di difficile soluzione per la retroguardia dell’Avellino, che dovrà prestare la massima attenzione ai suoi inserimenti e alla sua visione di gioco verticale.

La sfida tra la razionalità e la gestione del pallone di Palmiero e l’estro creativo di calciatori come Mosti e Maistro si preannuncia come uno scontro diretto tra due filosofie di gioco differenti, ma entrambe cruciali per le sorti delle rispettive formazioni. Chi riuscirà a imporre il proprio marchio sulla partita, a far prevalere il proprio stile e a guidare i compagni, garantirà alla propria squadra un vantaggio significativo. In questo attesissimo derby, la battaglia per il controllo del centrocampo non sarà solo una questione di corsa e agonismo, ma soprattutto un affascinante duello di qualità e intelligenza calcistica.

Juve Stabia – Avellino: Indetta la Giornata Gialloblù per il derby, con prezzi popolari per riempire il Menti

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In vista del sentitissimo derby contro l’Avellino, la Juve Stabia chiama a raccolta il proprio popolo. Per la cruciale sfida, in programma sabato 18 ottobre alle ore 17:15 presso lo stadio “Romeo Menti”, è stata indetta la “Giornata Gialloblù”.

In questa occasione, la società ha deciso di sospendere la validità degli abbonamenti stagionali, una scelta compensata da una politica di prezzi estremamente popolari. L’obiettivo è chiaro: riempire ogni settore dello stadio e creare una cornice di pubblico imponente, una vera e propria bolgia gialloblù per spingere le Vespe in una delle partite più importanti del campionato.

Una politica di prezzi bassi per tutti i tifosi

Per favorire la massima affluenza, la società ha stabilito tariffe accessibili per tutti i settori. Una mossa strategica per trasformare il “Menti” nel dodicesimo uomo in campo. Questi i prezzi dei biglietti (ai quali andrà aggiunto il diritto di prevendita):

  • Curva San Marco: € 5,00
  • Tribuna Varano: € 10,00
  • Tribuna Quisisana: € 15,00 (Ridotto Under 14: € 10,00)
  • Tribuna Monte Faito A-B: € 20,00 (Ridotto Under 14: € 10,00)

Informazioni sulla prevendita

La caccia al biglietto partirà da mercoledì 15 ottobre, subito dopo la riunione del GOS (Gruppo Operativo Sicurezza) prevista per le ore 10:30. I tagliandi potranno essere acquistati fino all’orario di inizio della gara attraverso due canali:

  1. Online, sul sito www.etes.it.
  2. Presso tutti i punti vendita autorizzati del territorio.

Attenzione: la società ha comunicato che i botteghini dello stadio “Romeo Menti” resteranno chiusi il giorno della partita e non effettueranno la vendita dei biglietti.

Note importanti

La Juve Stabia precisa inoltre che questa “Giornata Gialloblù” non è collegata alla promozione legata alla finale della Serie A Women’s Cup. Il tagliando gratuito previsto da quell’iniziativa sarà valido per la seconda giornata gialloblù che verrà indetta nel corso della stagione. Per questo evento, inoltre, non saranno rilasciati accrediti.

L’appello del club è unanime: “La società chiama a raccolta tutti i propri sostenitori per colorare il ‘Menti’ di gialloblù e spingere insieme le Vespe”.

Punti vendita autorizzati

  • Store Juve Stabia: C.so Garibaldi, 24
  • Bar Dolci Momenti: Via G. Cosenza, 192
  • Bar Gialloblu: Viale Europa, 101
  • Tabaccheria del Corso: Corso Vittorio Emanuele, 11
  • Planet Davidos: C.so Alcide De Gasperi, 114/116
  • Anca Caffè: Strada Panoramica, 1b/1c
  • Movida Caffè: Via Napoli, 297
  • Napodos Caffè: Via Regina Margherita, 196
  • Tabaccheria Muratori: Via Napoli, 229
  • StanleyBet: Via Bonito, 175
  • Agenzia Intralot: Viale Europa, 31

ICFE 2026, la fiera internazionale dei tappeti e delle pavimentazioni di Istanbul cresce con numeri da record

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Istanbul— L’International Carpet & Flooring Expo (ICFE) si amplia con un undicesimo padiglione per rispondere all’aumento della domanda mondiale, accogliendo 500 aziende provenienti da 25 Paesi e preparandosi ad accogliere a Istanbul, dal 6 al 9 gennaio 2026, oltre 50 mila visitatori professionali.

Giunta alla sua terza edizione, l’International Carpet & Flooring Expo (ICFE) — già nota come CFE — si è rapidamente affermata come uno dei principali punti di riferimento globali per il settore. Organizzata dal Gruppo Tüyap Exhibitions in collaborazione con l’Associazione Esportatori di Tappeti di Istanbul (İHİB) e l’Associazione Esportatori di Tappeti dell’Anatolia Sudorientale (GAHİB), la fiera ha assunto una dimensione internazionale, attirando buyer, produttori e decisori da sei continenti.

Anche in un’epoca in cui i venti dell’e-commerce soffiano su ogni angolo del commercio, è ancora nell’incontro diretto che nascono i legami duraturi capaci di trasformarsi in affari concreti. Per il settore dei tappeti e delle pavimentazioni, nessun appuntamento incarna meglio dell’ICFE questa realtà, in programma all’Istanbul Expo Center dal 6 al 9 gennaio 2026.

Un nuovo padiglione

La crescita è evidente. Per rispondere a una domanda in costante aumento, l’ICFE aggiunge un undicesimo padiglione nell’edizione 2026. Tutti gli spazi sono già stati assegnati, con i grandi marchi internazionali che hanno prenotato in anticipo, a conferma del ruolo dell’Expo come snodo centrale del settore.

Un’influenza globale

La forza dell’ICFE a livello mondiale si fonda su una strategia di marketing che raggiunge oltre 80 Paesi. Attraverso media digitali, campagne mirate e sistemi di matchmaking B2B internazionali, la fiera mette in contatto in modo diretto ed efficace espositori e visitatori. Questo respiro internazionale non solo distingue l’ICFE da altri eventi del settore, ma garantisce che ogni edizione generi nuove opportunità di business e partnership.

Oltre 50 mila visitatori attesi

L’ICFE 2026 si prepara ad accogliere quasi 500 aziende provenienti da 25 Paesi, tra cui Cina, Iran, Pakistan, India, Afghanistan, Uzbekistan, Stati Uniti, Egitto, Giordania, Belgio e Francia. Sono previsti circa 50 mila visitatori professionali da 105 nazioni, con una presenza particolarmente significativa da Germania, Italia, Cina, India, Iran, Belgio, Stati Uniti, Russia e Medio Oriente. Forte del successo dell’edizione 2025 — in cui il 78% degli espositori ha dichiarato di aver avviato nuove collaborazioni commerciali — l’organizzazione ha fissato un obiettivo ambizioso: raggiungere l’85% nel 2026.

Il nostro settore può abbracciare gli strumenti digitali, ma vive della fiducia e dei rapporti che nascono dall’incontro diretto,” ha dichiarato İlhan Ersözlü del Gruppo Tüyap Exhibitions. “L’ampliamento dell’ICFE con l’undicesimo padiglione e la straordinaria varietà di partecipazioni internazionali dimostrano quanto Istanbul sia ormai un punto nevralgico a livello mondiale per tappeti e pavimentazioni. ICFE 2026 sarà la piattaforma dove nasceranno nuove partnership e prenderà forma il futuro del settore.”

Scopri di più sul gruppo Tüyap Exhibition

Fondata nel 1979 da Bülent Ünal come prima società privata di organizzazione fieristica in Turchia, Tüyap ha contribuito a plasmare il settore per oltre 46 anni. Nel corso della sua attività ha ospitato oltre 370.000 aziende e 75 milioni di visitatori attraverso fiere specializzate in patria e all’estero.

Oggi Tüyap gestisce tre centri fieristici in Turchia e mantiene uffici in sei Paesi, collaborando con più di 100 organizzazioni professionali in tutto il mondo. È stata pioniera nell’organizzazione di fiere dedicate ai prodotti turchi in Cina, Russia e Africa, e continua a sostenere il commercio internazionale con una media di 10 fiere estere all’anno.

Un primato distingue Tüyap: è l’unico organizzatore privato in Turchia a disporre di un proprio centro fieristico. Grazie a questa peculiarità, l’azienda è in grado di unire eventi fisici e piattaforme digitali, offrendo fiere ibride pensate per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più globalizzato.

Vivicentro è in lutto per la prematura scomparsa di Giovanni Pappalardo: Un caro amico ed un ex collega

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La redazione tutta di Vivicentro.it si stringe con profondo cordoglio attorno alla famiglia Pappalardo per la tragica e prematura scomparsa del caro Giovanni, un giovane di Castellammare di Stabia che ci ha lasciati a soli 34 anni.

Giovanni ha lottato con tutte le sue forze per giorni, a seguito delle gravi ferite riportate in un drammatico incidente. I medici hanno tentato l’impossibile per stabilizzare le sue condizioni, ma purtroppo la situazione è precipitata e una crisi improvvisa non gli ha lasciato scampo.

Giovanni PappalardoLa nostra redazione piange non solo un giovane della nostra città, ma anche un amico e un ex collega.  Lo conoscevamo da quando, appena quattordicenne, varcò per la prima volta il cancello dell’ITC Luigi Sturzo, dove conseguì con impegno il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale. Ricordiamo con affetto gli anni in cui Giovanni ha collaborato con la nostra testata, portando il suo entusiasmo e il suo sorriso.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Giovanni era un ragazzo educato, sorridente e sempre disponibile, un esempio di bontà e gentilezza.

In questo momento di immenso dolore, porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.

Ciao Giovanni, che la terra ti sia lieve.

Juve Stabia – Candellone: Una storia d’amore e leadership. Il 27 è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle

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Al suo terzo anno con la maglia della Juve Stabia, Leonardo Candellone si erge non solo come un attaccante prolifico, ma come l’anima e il leader carismatico di una squadra che, sotto la guida di Mister Ignazio Abate, sogna in grande. L’attaccante torinese, classe 1997, ha cementato un legame indissolubile con la piazza stabiese, diventando un punto di riferimento imprescindibile per compagni, società e tifosi.

Un leader nato dall’esperienza e dalla grinta

L’evoluzione di Candellone in gialloblù è stata costante e progressiva. Giunto a Castellammare nell’estate del 2023, ha saputo conquistare tutti con prestazioni di alto livello, fatte di gol, sacrificio e un’inesauribile grinta. La sua esperienza, maturata sui campi della Serie B e della Serie C con maglie prestigiose, si è rivelata un fattore determinante, specialmente nella cavalcata trionfale che ha riportato le Vespe in serie cadetta nella stagione 2023/2024, un’annata in cui ha messo a segno 10 reti decisive.

Oggi, Candellone è molto più di un semplice nome sul tabellino dei marcatori. È il faro che illumina la manovra offensiva, l’uomo a cui i compagni si affidano nei momenti di difficoltà e il primo a suonare la carica. Mister Abate lo sa bene e conta sulla sua maturità tattica e sulla sua capacità di guidare il gruppo, in particolare i più giovani, fungendo da esempio in ogni allenamento e in ogni battaglia sul rettangolo verde. Il recente rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2027 è la testimonianza più chiara della centralità di Candellone nel progetto tecnico della società.

Trascinatore in campo, idolo fuori

Le statistiche, pur importanti, non raccontano appieno l’impatto di Leonardo Candellone sulla Juve Stabia. La sua importanza si misura anche nella capacità di trasmettere una mentalità vincente, un “fuoco” che contagia l’intero ambiente. Che parta titolare o che subentri a gara in corso, il suo apporto è sempre incisivo, come sottolineato in più occasioni dallo stesso allenatore Ignazio Abate, che ne ha lodato l’atteggiamento e la capacità di essere determinante anche in pochi minuti.

Questo spirito di sacrificio e l’evidente attaccamento alla maglia hanno creato un’alchimia speciale con il caloroso pubblico del “Romeo Menti”. I tifosi gialloblù vedono in lui l’incarnazione della passione e dell’orgoglio stabiese. L’esultanza dopo un gol, la corsa per recuperare un pallone, l’incoraggiamento a un compagno: gesti che non passano inosservati e che hanno reso Candellone uno dei beniamini più acclamati e rispettati.

Con la nuova stagione di Serie B da poco iniziata, le aspettative sono alte. La squadra stabiese confida nel suo numero 27 per raggiungere gli obiettivi prefissati. E Leonardo Candellone, con la fascia di leader cucita sul petto, è pronto ancora una volta a caricarsi la squadra sulle spalle, per lasciare un altro segno indelebile nella gloriosa storia delle Vespe.

Juve Stabia – Avellino, derby speciale per un dirigente delle Vespe: Passato Biancoverde – Presente Gialloblù

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Non sarà una partita come le altre per il Dottor Filippo Polcino, Presidente del CDA della Juve Stabia. L’uomo dei numeri, il punto di raccordo fondamentale tra la presidenza, lo staff tecnico e i calciatori gialloblù, si appresta a vivere il sentito derby contro l’Avellino, una sfida che per lui assume un sapore speciale, quasi agrodolce, per via del suo recente e significativo passato in Irpinia.

L’Uomo dei conti al servizio delle Vespe

Arrivato alla Juve Stabia con il preciso mandato di portare ordine, competenza e sostenibilità nella gestione finanziaria e amministrativa del club, Polcino si è rapidamente affermato non solo come un rigoroso “uomo dei conti”, ma anche come un elemento di equilibrio e comunicazione all’interno della società. La sua figura è divenuta cruciale nel garantire la serenità necessaria per affrontare le sfide del campionato, agendo da ponte tra le diverse anime delle “vespe” e difendendo strenuamente la causa stabiese anche di fronte a polemiche arbitrali, dimostrando un forte attaccamento ai colori gialloblù.

La sua gestione è improntata alla razionalità e alla programmazione, elementi indispensabili nel calcio moderno per assicurare un futuro solido e ambizioso a una piazza calorosa e passionale come quella di Castellammare di Stabia.

Un Passato Intenso in Biancoverde

Il fischio d’inizio del derby rievocherà inevitabilmente in Polcino i mesi trascorsi in biancoverde. Come confermano le cronache, il dirigente ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato dell’US Avellino nella stagione 2019-2020. Un’esperienza tutt’altro che banale, caratterizzata da un intenso lavoro di riorganizzazione in una fase complessa per il club irpino.

Polcino si trovò a gestire situazioni delicate, tra cui diversi deferimenti ereditati dalla precedente gestione, che richiesero polso fermo e abilità manageriali per essere superate. Il suo operato ad Avellino fu quello di un professionista chiamato a fare ordine e a garantire la stabilità finanziaria, un compito arduo che lo ha legato profondamente alla realtà biancoverde. Un legame professionale profondo, dunque, che rende questa sfida non solo uno scontro sportivo tra due piazze calde, ma anche un incrocio di ricordi e affetti calcistici personali.

Professionalità Contro Emozione

Se da un lato il suo ruolo professionale impone la massima concentrazione e dedizione per la causa stabiese, dall’altro le memorie irpine aggiungono uno strato di emozione a una gara che è già di per sé carica di tensione e rivalità storica. “Il derby lo vivo con grande intensità. D’Agostino ha investito tanto nell’Avellino e noi dovremo essere al massimo,” ha dichiarato di recente Polcino, mostrando il suo consueto pragmatismo ma lasciando trasparire il rispetto per l’avversario.

Il derby tra Juve Stabia e Avellino non è mai banale, ma con Filippo Polcino in tribuna d’onore, avrà un osservatore d’eccezione con la mente al bilancio e il cuore inevitabilmente diviso tra due grandi amori sportivi. Sarà una prova di grande professionalità, la dimostrazione che, anche nel mondo passionale del calcio, la ragione dei numeri può e deve convivere con l’emotività dei ricordi.

Juve Stabia – Avellino: Battere i lupi non per la classifica ma per l’orgoglio. Ci si aspetta un Menti pieno

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Castellammare di Stabia si prepara a vivere la sua notte più intensa. La sfida contro l’Avellino non è un match qualsiasi: per la Juve Stabia, è l’occasione ideale per lasciarsi alle spalle il pesante 3-0 subito contro la Carrarese e riaccendere l’entusiasmo di una piazza pronta a infiammare il Romeo Menti.

Il fischio d’inizio, previsto per sabato 18 ottobre, non segnerà soltanto l’inizio di un’accesa rivalità campana, ma rappresenterà per le Vespe un bivio cruciale della stagione. La parola d’ordine è una sola: vincere. Per la classifica, per l’orgoglio e per dimostrare che la battuta d’arresto in Toscana è stato solo un incidente di percorso.

Il bisogno di riscatto dopo la caduta in Toscana

La sconfitta allo Stadio dei Marmi contro la Carrarese, la prima in campionato, ha lasciato il segno tra alcuni tifosi. Un risultato pesante che ha riportato bruscamente sulla terra la squadra di Ignazio Abate ma che potrebbe essere una lezione importante per il prosieguo del campionato. Il calendario offre alle Vespe l’antidoto migliore: il derby campano. I tifosi sanno che queste sono le partite che valgono doppio, non solo per i tre punti, ma per il morale di un intero ambiente.

La speranza è chiara: sognare una nuova notte di gloria al Romeo Menti, un successo che permetterebbe di riaffermare la forza del gruppo. Attualmente nona in classifica con 10 punti, la Juve Stabia ha l’opportunità di superare in un colpo solo i rivali irpini, quinti a quota 12, e di rilanciare le proprie ambizioni.

Lo stesso tecnico Abate, nel post-partita di Carrara, ha suonato la carica in vista della sfida: “Prendiamo questa legnata nei denti che potrà essere una buona lezione per il futuro. Sono sicuro che alla ripresa ci faremo trovare pronti per il derby”. Parole che caricano di attesa una partita già sentitissima.

L’aura dei derby in casa Gialloblù

La Juve Stabia ha dimostrato di avere un feeling speciale con le sfide campane. Nella passata stagione 2024-2025, l’ultimo derby disputato, quello contro la Salernitana, si concluse con un bottino pieno di sei punti su sei, frutto di una vittoria per 2-1 all’Arechi e di un successo per 1-0 tra le mura amiche. Un dato che galvanizza l’ambiente e che il tifo gialloblù spera di replicare contro i rivali irpini.

La vittoria in un derby non è mai scontata, ma la posta in gioco è altissima. Non c’è solo la possibilità di allontanare i fantasmi dell’ultima trasferta, ma anche di lanciare un segnale forte e chiaro al campionato, confermando la Juve Stabia come una delle realtà più solide di questa Serie B.

Le aspettative sono enormi e l’ambiente è pronto a trasformare il Menti in una bolgia per spingere la squadra verso quella vittoria che i tifosi sognano, per dimenticare il pesante passivo di Carrara e per ribadire chi comanda in Campania.

Serata di Sport e Valori al Festival “I Savi” di Angri, Piccirillo: “Un’Esperienza Meravigliosa”

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Una serata all’insegna dei ricordi, delle emozioni e dei valori più profondi dello sport ha caratterizzato l’ultimo appuntamento del festival della comunicazione “I Savi”. Ospite d’eccezione Gianfranco Piccirillo, presidente onorario dell’associazione StabiaAmore, che ha affiancato il direttore del festival, nonchè iscritto dell’associazione StabiaAmore, Sergio Ruggiero Perrino in un’intensa intervista con la storica figura del tifo partenopeo, Gennaro Montuori, meglio conosciuto come “Palummella”.

Al termine dell’evento, Piccirillo ha voluto esprimere la sua gratitudine e il suo entusiasmo: “Il direttore del festival della comunicazione ‘I Savi’, Sergio Ruggiero Perrino, mi ha concesso l’onore di assisterlo nella conduzione di una preziosa intervista a Gennaro Montuori ‘Palummella’, che ha raccontato i fantastici anni passati a gestire amorevolmente il tifo partenopeo e la sua grande amicizia con il calciatore più forte di tutti i tempi”.

Davanti a una platea attenta e partecipe, Montuori ha ripercorso decenni di storia del tifo napoletano, un racconto intriso di passione e aneddoti, culminato nel ricordo del legame indissolubile con Diego Armando Maradona. Un viaggio nel tempo che ha affascinato il pubblico, trasportandolo nel cuore pulsante della curva e dell’amore per la maglia azzurra.

Nel corso della serata, Gianfranco Piccirillo ha voluto creare un ponte ideale tra le due grandi passioni calcistiche del territorio, Napoli e Castellammare di Stabia. “Ovviamente da parte mia non sono mancati i riferimenti allo Stabia,” ha sottolineato Piccirillo, “a partire dal ricordo di Roberto Fiore, superlativo presidente delle squadre di Napoli e Castellammare”. Un omaggio sentito a una figura storica che ha saputo unire le due piazze nel segno di una gestione sportiva illuminata e appassionata.

L’evento non è stato solo un tuffo nel passato calcistico, ma anche un momento di profonda riflessione. L’atmosfera è stata ulteriormente arricchita dall’ascolto di alcuni brani tratti dai discorsi di Papa Francesco, incentrati sull’importanza cruciale dei valori dello sport come strumento di crescita, inclusione e rispetto nella società contemporanea.

“È stata una meravigliosa serata,” ha concluso Piccirillo, “trascorsa davanti ad un pubblico attento ed appassionato, arricchito dall’ascolto di letture delle parole di Papa Francesco sull’importanza dei valori dello sport nella società”. Un plauso, dunque, al festival “I Savi” per aver saputo coniugare la narrazione sportiva con un messaggio di alto valore etico e sociale.

Savoia calcio, vittoria in casa per 1 a 0, è vetta della classifica. La fotogallery

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Il Savoia batte il Castrumfavara per 1-0 allo stadio “Giraud” di Torre Annunziata, grazie a un colpo di testa vincente di Muñoz al 25’ del primo tempo, e conquista la vetta della classifica di Serie D dopo ben 11 anni.

Il Savoia parte con determinazione e fin dalle prime battute impone il proprio gioco.

All’11’ Ledesma, servito da Meola, prova la conclusione dal limite ma il portiere ospite Lauritano si fa trovare pronto.

Pochi minuti dopo, al 16’, occasione per Favetta sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il suo colpo di testa termina alto di poco sopra la traversa.

Il forcing oplontino continua e al 19’ è ancora Meola a rendersi pericoloso con un tiro dalla distanza neutralizzato da Lauritano in due tempi.

Il meritato vantaggio arriva al 25’: Ledesma pennella un perfetto cross dalla destra e Muñoz, inseritosi con i tempi giusti, colpisce di testa superando il portiere ospite.

È l’1-0 che farà la differenza.
Il Castrumfavara prova a reagire, ma il Savoia gestisce con ordine. Al 29’ Fiasco serve un cross per Favetta, che però non inquadra la porta.

Al 32’ Vaccaro tenta la fortuna dalla distanza ma il suo destro è fuori. Al 36’ altra chance per i bianchi: Favetta crossa sul secondo palo per Muñoz, che non trova la coordinazione giusta. Nel finale di primo tempo il Castrumfavara ci prova con Mendes, ma De Lorenzo blocca senza difficoltà.

Nella ripresa, la squadra di mister Catalano torna in campo con la stessa intensità.

Al 53’ arriva una tripla occasione per gli oplontini: Favetta calcia ma trova il corpo di un difensore, Sellaf raccoglie la respinta e colpisce la traversa, infine Meola conclude a lato da buona posizione.

Il Castrumfavara si riaffaccia in avanti al 60’ con Piazza, ma il suo tiro al volo viene neutralizzato da De Lorenzo, sempre attento. Al 68’ è il brasiliano Reis a provarci dopo una bella progressione, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Sul corner successivo, Checa impatta di testa ma il pallone sfila sul fondo.

Il Savoia non si accontenta e cerca il raddoppio con insistenza: al 73’ Bitonto lascia partire un gran tiro dalla distanza, costringendo Lauritano alla deviazione in corner.

Due minuti più tardi, Ledesma su punizione trova la testa di Forte, ma la palla colpisce la parte alta della traversa. Al 76’ ancora Ledesma prova direttamente su calcio piazzato, ma Lauritano si supera e mantiene in vita i suoi.

Nel finale ci prova Leone, ma De Lorenzo è sempre attento. Poi, l’espulsione di Forte che lascia la battuta di una punizione a un compagno, ma l’arbitro estrae il secondo cartellino giallo.

Il difensore salterà il big match di domenica prossima a Caltanisetta contro la Nissa.

IL TABELLINO

Savoia (3-4-2-1): De Lorenzo ‘07 – Forte, Checa, Cadili – Bitonto ‘06, Ledesma, Sellaf ‘05 (96’ Rioda ‘06), Fiasco ‘05 (81’ Tiveron ‘05) – Munoz (66’ Reis), Meola (63’ Frasson) – Favetta (97’ Borrelli ‘05). A disposizione: Sciammarella ‘06, Teratone ‘07, Pisacane ‘06, Esposito. All. Catalano.
Castrumfavara (3-4-2-1)Lauritano ‘06 – Ferrante, Lo Duca, Vaccaro – Limblici ‘07 (89’ Longo ‘07), Schembari ‘05, De Min, Frangiamone ‘06 (71’ Sacco ‘06) – Tripicchio, Piazza (79’ Privitera ‘05) – Mendes (61’ Leone). A disposizione: Gerlero, Giarrizzo, Angellotti, Cannavacciuolo, Terrini. All: Terranova.
Arbitro: Ismail di Rovereto.
Assistenti: Panebarca di Foggia e Di Muzio di Foggia.
Reti: 25’ Munoz.
Ammoniti: 42’ Meola, 52’ Forte, 65’ De Min, 94’ Forte.
Espulsi: 94’ Forte.
Recupero: 2’ pt, 5’ st.

FONTE: COMUNICATO SAVOIA 1908

GUARDA LA NOSTRA FOTOGALLERY (foto di Antonio Toscano)

Juve Stabia, l’era Ignazio Abate accende la Serie B gialloblù: Gioco, coraggio e un sogno chiamato salvezza

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L’avvio di stagione della Juve Stabia in questo nuovo campionato di Serie B è stato sicuramente importante. È questo il primo, incoraggiante bilancio della Juve Stabia targata Ignazio Abate. Il neo-allenatore, subentrato per guidare le Vespe nel campionato cadetto, si sta rapidamente guadagnando l’apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori, imponendo un’identità di gioco chiara, affascinante e che sta portando punti pesanti in cascina.

Nelle prime giornate del torneo, la squadra gialloblù ha mostrato un volto aggressivo e propositivo, lontano da quel timore reverenziale che spesso accompagna le “piccole” della categoria. La filosofia di Abate è evidente: un calcio basato sul possesso palla e sulla volontà di creare costantemente azioni pericolose. Dopo sette giornate, la Juve Stabia si trova a metà classifica, un piazzamento che rispecchia la bontà del lavoro svolto sin qui.

L’ex terzino del Milan, alla sua prima vera esperienza su una panchina di Serie B, ha instillato nei suoi giocatori una notevole personalità. Nelle sue recenti dichiarazioni, Abate ha più volte sottolineato l’importanza dell’approccio “feroce” e della “forza mentale” della squadra, capace di non crollare anche di fronte alle difficoltà. Un mantra che sembra aver fatto breccia nello spogliatoio.

Il gioco spumeggiante ha regalato ai tifosi momenti di grande calcio, come la prima vittoria interna contro il Mantova, superato per 2-1 in un match combattuto lo scorso 30 settembre, e l’esaltante successo per 3-1 in trasferta allo stadio Alberto Picco contro lo Spezia il 20 settembre. Queste vittorie sono il frutto di un’idea tattica che esalta le qualità tecniche dei singoli. Si cercano l’uomo libero e le soluzioni offensive sin dalla difesa, con una ricerca costante della superiorità numerica e un’aggressività alta che spesso mette in crisi le retroguardie avversarie.

L’aggressività, il gruppo e la forza mentale possono essere un valore aggiunto per la salvezza?

La domanda che tutti si pongono a Castellammare di Stabia è: questa impronta così marcata e positiva può rappresentare il valore aggiunto per il discorso salvezza? La risposta, a giudicare da questo inizio, sembra essere affermativa. In un campionato equilibrato e insidioso come la Serie B, avere un’identità di gioco definita e, soprattutto, il coraggio di applicarla contro qualsiasi avversario, è un fattore che può fare la differenza tra il lottare per non retrocedere e il conquistare una salvezza tranquilla.

La Juve Stabia di Abate non è una squadra che si limita a “difendere il fortino”, ma che ambisce a controllare la partita attraverso il palleggio e l’intensità. Questo approccio, se mantenuto con continuità e umiltà (concetto caro al tecnico), permetterà di accumulare punti preziosi, trasformando ogni gara casalinga in un appuntamento in cui i tifosi possono essere quel “dodicesimo uomo” che spinge la squadra verso l’obiettivo.

L’entusiasmo in città è palpabile, ma Abate, memore anche di qualche passo falso come la recente sconfitta contro la Carrarese, predica calma: “Il campionato è lungo e i veri valori inizieranno ad emergere solo tra la decima e la quindicesima giornata”. Per ora, l’unica certezza è che a Castellammare il sogno è acceso, e l’architetto di questa promettente partenza è Ignazio Abate.

La notte della poesia 2025 inserita nella XI Edizione dello Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello

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Nell’ambito dell’XI Edizione dello “Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello 2025, si è svolta giovedì sera presso il Circolo Velico Stabia di Castellammare di Stabia “La notte della poesia”.

La bella iniziativa, un reading poetico giunto alla sua VIII edizione, è stata organizzata dall’Associazione culturale “Achille Basile – Le ali della lettura”.

A presentare la serata la Presidente dell’Associazione “Achille Basile”, prof. Carmen Matarazzo, promotrice di tanti eventi che lasciano il segno, non solo per l’impatto culturalmente significativo, ma anche perché creano esperienze coinvolgenti.

Una di queste è “La notte della poesia” 2025, che si è svolta giovedì sera presso la sede del Circolo Velico Stabia, i cui soci hanno accolto con grande cordialità il folto pubblico intervenuto.

Dopo l’introduzione di Carmen Matarazzo e i saluti del Presidente del Circolo, Giovanni De Angelis, ad aprire la serata una bella canzone interpretata dalla nota cantante Anna Spagnuolo che, con la sua voce strepitosa, accompagnata magistralmente dal maestro Salvatore Torregrossa alla fisarmonica, ha incantato l’auditorio.

Gli intermezzi musicali dei due artisti stabiesi, che tra una lettura e l’altra hanno allietato i presenti, hanno contribuito sicuramente alla perfetta riuscita di questa serata ricca di fascino e magia.

 

I protagonisti de “La notte della poesia” sono otto poeti, nella vita di tutti i giorni professionisti seri e affermati: avvocati, medici, chimici, dirigenti, che l’amore per la poesia ha spinto a scrivere per dare forma ai propri pensieri e esprimere le proprie emozioni, con esiti a dir poco entusiasmanti.

Otto poeti, che nei loro versi hanno evocato immagini potenti e sentimenti profondi, che si sono alternati nella lettura con trasporto ed espressività, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza unica, creando un’atmosfera magica e suggestiva.

Antonella Castigliano, Giovanni D’Amiano, Carlo Di Legge, Mariarosaria Figliolia, Rita Pacilio, Raffaele Ragone, Giuseppe Vetromile e Marziano Vicedomini nei loro versi, con un linguaggio chiaro ed ammaliante, hanno concentrato emozioni profonde, trasformandole in un’esperienza personale e unica.

Nella loro ricerca esistenziale e spirituale, questi poeti hanno costruito immagini vivide in una poesia che cattura e trasmette emozioni, che agisce come uno specchio in cui si riflettono le emozioni di chi ascolta, trasformandole in un’esperienza personale e unica.

La loro scrittura poetica, nella diversità degli stili, è riuscita a toccare corde profonde, a comunicare emozioni complesse come passione e nostalgia, riflessioni sulla vastità dell’universo, sull’amore per una persona cara, sulla fugacità della vita, sulla guerra.

Il pubblico, emozionato e commosso a” La notte della poesia”, ha lungamente applaudito sia alla lettura dei versi, sia alle splendide interpretazioni musicali di Anna Spagnuolo e Salvatore Torregrossa.

 

Una serata di intense emozioni al Circolo Velico Stabia, dove alle spalle dei poeti si apriva una terrazza panoramica sul Golfo di Napoli, uno dei luoghi più iconici del mondo, la cornice ideale per un evento coinvolgente e indimenticabile come “La notte della poesia”.

Juve Stabia, Candellone: Abate? Ha le idee chiare. La rosa è di valore. I derby vanno vinti, spero di esserci

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Leonardo Candellone è una figura centrale nel recente ciclo di successi della Juve Stabia. L’attaccante, tra i protagonisti della promozione in Serie B e autore di reti decisive nella memorabile stagione passata, culminata con la semifinale playoff a Cremona, rappresenta il legame tra i trionfi di ieri e le sfide di oggi. Confermato con convinzione dalla società, Candellone ha iniziato la nuova stagione con prestazioni positive, ma condivide con l’intero ambiente gialloblù una chiara consapevolezza: l’obiettivo primario è la permanenza in categoria. In un campionato competitivo come la Serie B, abbandonarsi a sogni di gloria prematuri potrebbe rivelarsi controproducente.

In un’intervista concessa a Tuttomercatoweb, il calciatore ha analizzato il momento della squadra.

Un nuovo corso tecnico e un gruppo solido

Nonostante l’avvicendamento in panchina e la partenza di diversi giocatori chiave, la squadra ha mostrato subito grande compattezza. “Il nostro avvio è stato ottimo”, afferma Candellone, “grazie a un nucleo storico che ha facilitato l’integrazione dei nuovi e l’assimilazione dei dettami del mister. Non abbiamo mai dubitato del nostro potenziale e i risultati lo dimostrano. Tuttavia, rimaniamo con i piedi per terra: la Serie B è una maratona e la salvezza è il primo traguardo da tagliare”.

Riguardo al passaggio da Pagliuca ad Abate, l’attaccante esprime grande stima per entrambi: “Parliamo di due profili di alto livello. Pagliuca possiede una vasta esperienza, mentre Abate, pur essendo più giovane, ha una fame incredibile di affermarsi. Le sue idee di calcio sono brillanti, e la sua capacità di trasmetterle al gruppo è eccezionale. La striscia positiva di sei risultati utili consecutivi non è casuale, ma è il frutto di un lavoro meticoloso durante la settimana. Il merito è nostro nell’interpretare le sue richieste e suo nel fornirci gli strumenti per farlo”.

La percezione degli avversari e la mentalità giusta

La scorsa stagione, la Juve Stabia è stata la rivelazione del campionato. Questo status ha cambiato l’atteggiamento delle altre squadre. “Effettivamente”, ammette Candellone, “prima forse venivamo considerati la classica neopromossa destinata a lottare fino all’ultimo per la salvezza. Oggi avvertiamo una diversa cautela, un rispetto maggiore. Gli avversari sanno che siamo un collettivo capace di creare difficoltà a chiunque”.

Ma come si fa a resettare la mentalità dopo aver sfiorato il sogno della Serie A? “Abbiamo azzerato tutto. La consapevolezza di aver compiuto un’impresa resta, ma il campionato attuale è una storia completamente diversa. L’imperativo è mantenere la categoria; ogni risultato ulteriore sarà un guadagno. In questo torneo, abbassare la guardia significa rischiare di perdere contro qualsiasi avversario”.

Legame con la piazza e l’attesa per il derby

Il rapporto di Candellone con Castellammare è costellato di momenti indelebili: “Sto vivendo un periodo di immense soddisfazioni. La promozione in B fu tanto inattesa quanto straordinaria. Disputare i playoff per la Serie A è stato un vortice di emozioni, così come segnare nel sentitissimo derby in casa della Salernitana, una gioia immensa per i nostri tifosi”. Nessun rimpianto per l’epilogo di Cremona: “Gli episodi sono determinanti, ma la loro promozione è stata meritata. Questo, semmai, valorizza ancora di più il nostro percorso”.

L’attaccante si rivolge poi ai tifosi, riconoscendo il loro costante supporto: “La curva è il nostro motore, e avere un seguito così numeroso anche in trasferta è fondamentale. Giocare in uno stadio pieno è la gratificazione più grande. L’unica via per alimentare l’entusiasmo sono le vittorie. Avvertiamo il calore della gente e chi viene al ‘Menti’ ci dà una spinta incredibile. Il nostro dovere è uscire dal campo stremati, con la maglia sudata, per ripagare il loro affetto”.

Infine, uno sguardo all’imminente derby con l’Avellino: “È una partita speciale, che va oltre i tre punti. La preparazione è massima, perché conosciamo le aspettative dei nostri sostenitori e, soprattutto, le nostre. È un peccato che un evento di tale fascino si disputi senza il pieno apporto di entrambe le tifoserie, perché ne avrebbe beneficiato lo spettacolo. Chiedo alla nostra curva di sostenerci fino all’ultimo secondo, indipendentemente dall’andamento della gara. Possono essere certi che lotteremo sempre per loro e per questa maglia”.

Sul piano personale, Candellone rassicura sulle sue condizioni dopo il problema fisico che lo ha tenuto fuori a Carrara, mostrandosi ottimista per un rapido ritorno in campo: “Il problema che mi ha impedito di essere presente a Carrara è alle spalle, ma devo ancora lavorare sodo, spero di essere disponibile per il derby e spero che abbia lo stesso epilogo degli ultimi derby”.

Cime Tempestose: Quando l’Amore si Trasforma in Vendetta e Ossessione

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Il Gruppo di Lettura ci ha condotti tra le lande ventose dello Yorkshire per affrontare uno dei classici più intensi e dibattuti della letteratura inglese: Cime Tempestose di Emily Brontë. Fin dalle prime pagine, il romanzo ci misura con la domanda cruciale: quanto può essere distruttivo a volte l’amore? L’autrice delinea con maestria come il sentimento più nobile possa sfociare in una scia di sentimenti devastanti. Al centro, la dinamica tra l’oscuro Heathcliff, che conosce solo la parola vendetta, e Catherine, il cui unico modo di vivere è amare, in un ciclo che la condurrà su una strada senza ritorno. Questo non è un amore facile, ma una passione negata dalle circostanze e dalle incomprensioni, un dramma che, indipendentemente dalla sua perfidia, ci tiene incollati alla narrazione sapiente della governante Nelly Dean, in attesa di scoprire il destino di personaggi indimenticabili.

Quanto può essere distruttivo a volte l’amore?
Lo sapeva bene l’autrice che ha delineato come il sentimento più grande e bello al mondo possa sfociare in altrettanti sentimenti devastanti verso il prossimo.

Heathcliff conosce solo una parola nella sua vita: vendetta.
Tutto ciò che conta per lui è ottenere ciò che vuole a qualsiasi costo.

Catherine dall’altra parte non conosce altro modo di vivere se non amando , e sarà questo che la condurrà su una strada senza ritorno.

Un romanzo che ci misura da subito con l’amore più difficile da vivere perché negato dalle circostanze, dalle incomprensioni, dagli equivoci e dalle assenze.

Indipendentemente dalla trama che mi ha tenuto comunque incollata perché vuoi scoprire cosa accadrà al personaggio più perfido che abbia mai conosciuto.
Curiosità che ho avuto anche nel leggere la narrazione del racconto da parte della governante Nelly Dean a cui davvero non sfugge nulla.

Nonostante qualche personaggio fosse davvero insopportabile a volte, ho trovato comunque coinvolgente tutto il romanzo senza alcun momento ritenuto troppo prolisso.

E’ meraviglioso vedere come certi amori “fanno giri immensi e poi ritornano” e chi l’ha letto capirà perché

Il Coraggio di Ricominciare: La Ferita Aperta della Storia in “Tanta ancora Vita”

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Leggere Tanta ancora Vita di Viola Ardone (Einaudi 2025) è un’esperienza intensa e profondamente toccante. Fin dalle prime righe, il romanzo cattura l’anima del lettore, ponendolo di fronte a verità universali racchiuse in un dramma storico straordinariamente vicino. Come recita un pensiero nel testo, “Vivere è tutta una questione di allenamento”: e in queste pagine, la protagonista, Vita, si allena a sopravvivere, a lottare e, infine, a rinascere. Viola Ardone dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di orchestrare un crescendo di emozioni che non si limita a raccontare una storia, ma offre un’autentica riflessione sul vero valore dell’esistenza umana, andando oltre ogni futilità. Questo romanzo è un viaggio nell’adrenalina della maternità, nel coraggio giovanile e nel disperato, ma vitale, tentativo di volersi salvare a qualsiasi costo.

Leggere questo libro è stato come sentire il bruciare di una ferita che rimane sempre aperta, perché certi dolori non passano, si trasformano, si affievoliscono e si amalgamano con la vita che inevitabilmente va avanti.

Oltre al bruciare di una ferita che rimane aperta, c’è l’adrenalina di una madre che vuole salvare il figlio e salvare sé stessa , c’è il coraggio di chi è troppo giovane per conoscere la gu3rra e le sue dinamiche assurde

C’è il tentativo di Vita, la protagonista, di volersi salvare a qualsiasi costo, quella voglia di ritornare ad esserci, di rinascere per ricominciare a lottare come l’esistenza di ognuno richiede dopo tanto, troppo buio interiore

Viola Ardone non delude mai anzi, riesce sempre a creare quel giusto momenti di riflessione nel lettore che arriva ad emozionare nel profondo fino, almeno nel mio caso, a far assaporare il vero valore dell’esistenza umana andando davvero oltre qualsiasi aspetto futile.
In questo caso specifico, di questo romanzo, ancora di più perché è tutto così storicamente tanto vicino a noi.

Un crescendo di emozioni sin dalle prime pagine.
Grazie di questo romanzo che definirò speciale sotto tutti i punti di vista.

Morto dopo scarica taser a Napoli, indagati 5 carabinieri

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La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 5 carabinieri per la morte di Ihaza Anthony, il 35enne morto in ambulanza dopo essere stato immobilizzato dai carabinieri a Chiaia con una scarica di taser. Il reato contestato è eccesso colposo dell’uso legittimo di armi. L’autopsia sul corpo del giovane è stata fissata per l’inizio della prossima settimana.

Da stabilire se ci sia nesso di casualità tra l’utilizzo dello strumento in dotazione all’Arma dei Carabinieri e la morte del 35enne, avvenuta dopo un intervento dei militari, giunti sul posto per una lite in famiglia. Tra gli accertamenti disposti, anche una perizia tecnica sul taser, che è stato sequestrato.

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Fonte AdnKronos