Beppe Gabbiani è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano. Di seguito le sue dichiarazioni.
Beppe, parliamo di F1. A Singapore la McLaren ha vinto il Costruttori, ora sarà sfida per il Mondiale piloti tra Piastri e Norris: chi vedi come favorito?
“Gli inglesi sono particolari, per loro l’importante è vincere il Mondiale a squadre. Sono partiti in questa stagione con l’idea che a vincere dovesse essere Norris, che ora invece deve rincorrere. Spenderei una mezza lancia per il più forte di tutti che è Verstappen, che potrebbe anche provarci, anche se ci sono tanti punti di differenza, ma ci sono ancora sei gare più diverse sprint da disputare”.
Parlando della Ferrari, che cosa ne pensi?
“Non sono mai stato un grande tifoso di Leclerc, ma non perché vada piano o cose del genere. Non mi permetterai mai di dirlo. Lui e Vasseur è chiaro che facciano molto gruppo. Di Hamilton, invece, che cosa si può dire? Niente. Nessuno ha vinto come lui e già questo la dice lunga. La sua storia parla chiaro”.
Hamilton potrebbe ancora vincere l’ottavo titolo?
“Non lo so, dico la verità. Lo vedo un po’ scorato. Io ho una mia teoria: ho sempre corso con team inglesi, che hanno un altro concetto di mentalità. Non ho mai visto però inglesi correre con gli italiani, solo Mansell o altri pochi che possiamo contare sulle dita di una mano”.
Tornando al momento in cui Hamilton poteva vincere l’ottavo titolo, nel 2021. In quell’ultimo giro ad Abu Dhabi la situazione poteva essere gestita diversamente?
“Sì, poteva essere gestita diversamente. Non voglio pensare che sia stato fatto apposta. Ma bisogna considerare che in quel mondo i dirigenti hanno un’opinione di sé stessi allucinante. Oggi per esempio si vedono penalità di 10 secondi per piloti che mettono le quattro ruote fuori di un centimetro. Sono tutte regole che a me non piacciono. Hamilton è stato vittima del sistema e penso che ci sia stato poco di buonafede”.
Cadillac nel 2026 ha scelto Bottas e Perez come coppia piloti, come la vedi?
“Ora in America ci sono diversi GP. Il pubblico americano non era mai stato abituato a tutta questa Formula 1. C’è una certa frenesia ora, anche se secondo me potrebbero cercare di lavorare per fare delle gare un po’ meno noiose”.
Parlando un po’ di storia, una provocazione: 30 anni fa, se non ci fosse stata la morte di Senna forse il brasiliano avrebbe eguagliato Fangio con 5 Mondiali. E Schumacher oggi non ne avrebbe 7.
“Se vediamo come erano messi in classifica, quella fu la prima volta che abbiamo visto Senna in difficoltà. Sarebbe stata una lotta dura perché anche Senna avrebbe trovato una persona in Schumacher che non aveva niente da invidiare a nessuno”.
Che cosa fa nella vita il Beppe Gabbiani di oggi?
“Sono il braccio destro del mio amico fratello Ortis, che corre con le auto storiche. Io mi sono rifiutato di correre perché non è più la mia intenzione. Non ho stimoli. Mi piacere seguire, guardare e mi diverto molto a farlo”.
Per salutarci, ti invitiamo al Senna Day 20206 di Carlo Ametrano il prossimo 30 aprile.
“L’anno prossimo ci sarò. Per Senna ci vengo sempre volentieri”.