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Stabia Teatro Festival 2025”: Presentato a Castellammare di Stabia il romanzo di Titti Marrone “Primmammore”

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Castellammare di Stabia si conferma sempre più città di lettori. Sala gremita mercoledì scorso al Mondadori Bookstore per l’incontro con l’autrice Titti Marrone, che ha presentato la sua ultima opera narrativa.

Ad introdurre Titti Marrone, nota giornalista e premiata autrice di romanzi e saggi, è Carmen Matarazzo, Presidente dell’Associazione Achille Basile – Le Ali della Lettura, che con il consueto garbo ha presentato l’autrice e i tratti salienti dell’opera.

Hanno conversato con l’autrice le brave giornaliste Annamaria Cafaro e Emanuela Francini, mentre Sonia Zurlo ha letto con grande espressività alcuni brani tratti dall’opera, creando un’esperienza coinvolgente per il pubblico.

Il romanzo “Primmammore” di Titti Marrone è un libro che, prendendo spunto da un fatto di cronaca nera tra i più agghiaccianti degli ultimi anni, riflette con sensibilità sul grave problema degli abusi in famiglia e sui femminicidi.

Analizzando il contesto sociale nel quale questi avvengono, l’autrice indaga sul fenomeno del patriarcato, sulla sopraffazione fisica dell’uomo e sul condizionamento maschile nei confronti della donna, un nemico invisibile e pervasivo.

Protagonista del romanzo è Costanza, la maestra di Nina, una bambina di sei anni che perde la vita cadendo – almeno così si credeva – dall’ottavo piano di un casermone alla periferia di Napoli, ma qualcosa non convince Costanza e nemmeno suo figlio Marco, giornalista di cronaca giudiziaria.

I due iniziano ad indagare e si scoprirà, grazie alle loro intuizioni, che ad uccidere la bambina è stato un vicino di casa, che abusava di lei da diversi mesi.

Un romanzo sociale, ma anche storico, perché l’autrice rievoca la Napoli degli anni Settanta e Ottanta, dal colera al terremoto, raccontando la giovinezza della protagonista e il suo impegno sociale come maestra e come volontaria nel progetto la Mensa per i bambini di Montesanto.

Per Annamaria Cafaro, nel romanzo “Primmammore” l’autrice: “È riuscita a raccontare l’orrore del fatto di cronaca e le vite dei protagonisti, rendendo vivo qualsiasi cosa: il dolore, la rabbia, anche la tenerezza, l’autrice è riuscita a dare una dignità emotiva a tutto ciò che è nascosto, accantonato, dimenticato.”

Annamaria Cafaro ha poi chiesto a Titti Marrone quale sia stato il percorso umano oltre che artistico che ha fatto decidere per questa trama così particolare.

“Io sono da sempre interessata a mettere a fuoco i percorsi del male – ha risposto l’autrice – quelli che ci allontanano dall’essere umani e a capire che cosa, in questi giorni terribili, induca le persone a comportarsi in un certo modo, come sia possibile che abbiano moventi che portano alla morte, alla sopraffazione.”

“Ero rimasta molto colpita da questo fatto di cronaca – ha continuato – e credo che capiti a tutti, ci sono dei fatti che ci risuonano dentro, che continuano in qualche modo a rimanere attaccati, anche quando da giornalista non te ne occupi più, perché ti dicono qualcosa. “

“Che cosa può portare una persona a una simile abbiezione? Ho cominciato ad osservare questa vicenda. E da qui ho incominciato a scrivere e a raccontare questa storia ed ho incontrato la mamma di questa bambina: giovane, bella. Lei quando è successa questa cosa nel 2014 aveva ventiquattro anni, adesso ne ha trentasei-trentasette.”

“L’incontro con questa donna mi ha un po’ capovolto la vita, questa vicenda che è la punta estrema della sopraffazione del maschio sulla femmina, per giunta piccola, è come se avesse acceso un processo di consapevolezza della mia storia e della mia stessa vita retrospettiva.”

“Io sono stata una ragazza che faceva parte di un gruppo studentesco, che era molto attratta da una possibilità di redenzione dei quartieri popolari, che si impegnava ne sociale, come nella Mensa dei bambini di Montesanto.”

“Noi credevamo di essere vincenti, di fare delle esperienze che sarebbero poi sfociate più in là nell’affrancamento delle donne dalle catene del patriarcato, e delle persone fragili ed oppresse dalle dipendenze, ma abbiamo fallito. Il femminismo non ha minimamente scalfito queste realtà di periferia.”

“Questo porta a riflettere Costanza, la maestra della bambina, sui rapporti che c’erano allora fra uomini e donne, in cui in realtà le donne nei gruppi politici, nelle assemblee – ha affermato l’autrice – erano un po’ come telecomandate dagli uomini.”

“Questo è un libro dove c’è il tema del patriarcato, ma non è assolutamente contro gli uomini, ma credo che ci sia ancora molto da fare in acquisizione di consapevolezza per superare il fenomeno dei femminicidi. Credete che ora ce ne siano di più? No, è solo che ora se ne parla.”

“La protagonista Costanza inizia a fare questo percorso dalla vicenda della bambina, quando mette a fuoco in una sorta di viaggio nel suo stesso passato tutte le sue esperienze, individuando il suo grande amore, suo marito compagno di lotta con lei, che in realtà decideva per lei. “

“In tutto questo percorso – ha concluso l’autrice – lei tornerà al suo primo amore, nella migliore delle accezioni, vale a dire che capirà che c’è ancora molto da fare per andare incontro a chi ha bisogno, ai bambini, alle persone fragili e ricomincerà a farlo.”

Importanti riflessioni sul testo arrivano da Emanuela Francini, che lo ritiene un testo molto interessante anche perché c’è il confronto tra le due Napoli, attraverso il rapporto tra Costanza e Melina, molto diverse per estrazione socioculturale.

Altro elemento rilevante che individua è il rapporto dei napoletani con la morte. I personaggi del romanzo, infatti, nel parlare dell’evento luttuoso, non citano mai la parola morte, dicono “il fatto che è successo”, perché chi muore non se ne va mai veramente, ma rimane una presenza quasi tangibile.

Al Mondadori Bookstore di Castellammare un incontro con l’autrice emozionante, perché ha permesso di conoscere la persona dietro le parole, di confrontarsi con le sue idee e la sua visione del mondo.

“Primmammore” di Titti Marrone è un romanzo bello, interessante, dal forte impatto emotivo, nel quale l’autrice, attraverso la denuncia della cultura della violenza che persiste ancora oggi, indaga nei meccanismi psicologici che rendono il patriarcato così persistente.

Juve Stabia – Palermo: La presentazione del match e le probabili formazioni

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Oggi pomeriggio, alle ore 17:15, i riflettori dello stadio “Romeo Menti” si illumineranno per la dodicesima giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026. La sfida vede opposte la Juve Stabia e il Palermo, in un confronto carico di aspettative dove le motivazioni dei padroni di casa si scontrano con le ambizioni d’alta quota degli ospiti.

Le Vespe a caccia di serenità

Le Vespe sono chiamate a una reazione d’orgoglio di fronte al proprio pubblico. Il periodo recente non è stato semplice, segnato da un pareggio e una sconfitta (entrambe con rammarico per la prestazione offerta) e dalla sosta forzata nel turno precedente contro il Bari. A questo si aggiungono le recenti turbolenze extra-campo che hanno inevitabilmente scosso l’ambiente gialloblu, rendendo necessario ritrovare compattezza non solo sportiva ma anche mediatica.

L’allenatore ha chiesto ai suoi uomini massima concentrazione per l’intera durata della gara e una solidità difensiva impeccabile, sottolineando come le partite possano cambiare in pochi istanti. Sebbene il gioco espresso sia stato spesso apprezzabile, ora è il momento di badare al sodo: la prestazione deve tradursi in punti pesanti. L’obiettivo primario resta una permanenza serena nella categoria, e un successo oggi darebbe ossigeno vitale alla classifica.

Rosanero in volo dopo la “Manita” al Pescara

I siciliani, di contro, arrivano a Castellammare con il morale decisamente alto. La straripante vittoria interna per 5-0 contro il Pescara ha cancellato di colpo le due sconfitte consecutive precedenti, restituendo certezze alla squadra.

I rosanero sembrano aver trovato la quadra tattica, con un assetto che esalta le geometrie del centrocampo e l’incisività di un reparto offensivo ricco d’esperienza. La trasferta campana è vista come un’opportunità cruciale per consolidare la propria posizione nelle zone nobili della classifica e dare continuità ai risultati positivi.

Possibili scenari tattici

Sul piano strategico, ci si attende un copione definito. I padroni di casa probabilmente adotteranno un atteggiamento prudente, cercando di dare densità alla mediana per poi colpire in contropiede sfruttando la velocità. Il Palermo, forte della sua qualità tecnica, proverà a imporre il proprio palleggio e a scardinare la retroguardia gialloblu con manovre avvolgenti e rapide soprattutto sugli esterni con Augello e Pierozzi (tornato in forma al 100%) davvero devastanti.

In una gara che si preannuncia così equilibrata, potrebbero essere i dettagli a fare la differenza: una palla inattiva, un errore individuale o la capacità di gestire la pressione psicologica nei momenti chiave del match.

L’atmosfera del “Menti”

L’attesa in città è palpabile. Lo stadio di Castellammare di Stabia si preannuncia caldo e pronto a spingere i propri beniamini, agendo come vero e proprio uomo in più per le Vespe. I rosanero dovranno dimostrare carattere e lucidità, senza farsi intimidire dal contesto ambientale. È una partita che va oltre i tre punti: entrambe le squadre vogliono inviare un messaggio chiaro al resto di un torneo cadetto che, come sempre, si rivela imprevedibile e combattuto.

Le probabili formazioni

Juve Stabia (3-5-1-1): Confente; Ruggero, Giorgini, Bellich; Carissoni, Mosti, Leone, Correia, Cacciamani; Maistro; Candellone

Allenatore: Ignazio Abate

Palermo (3-5-2): Joronen; Bereszynski, Bani, Ceccaroni; Pierozzi, Segre, Palumbo, Ranocchia, Augello; Brunori, Pohjanpalo

Allenatore: Filippo Inzaghi

Juve Stabia – Palermo, un almanacco emozionale: Storie di campioni e beffe inattese

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Il Palermo si conferma senza dubbio una delle formazioni più importanti della Serie B 2025/2026. I rosanero non solo vantano una rosa di assoluto valore, ma portano con sé il blasone costruito, in parte, anche grazie agli anni della presidenza di Maurizio Zamparini, un’epoca che ha portato la Sicilia ai vertici del calcio italiano.

Allo Stadio “Renzo Barbera”, gli appassionati hanno ammirato le giocate di campioni che hanno saputo regalare emozioni incredibili. Basti citare nomi che hanno fatto la storia recente del club e del calcio internazionale: Fabio Grosso, Andrea Barzagli, Cristian Zaccardo, Javier Pastore, Fabrizio Miccoli, Paulo Dybala ed Edinson Cavani.

Una Sfida dal Sapore Epico: Le Vespe e le Aquile

La sfida tra Palermo e Juve Stabia è intrisa di storia e sapore epico. Il recente passato ha un retrogusto dolce per le “Vespe” e amaro per i siciliani, grazie soprattutto:

Ai Playoff della scorsa stagione, decisi dalla firma di Andrea Adorante al “Menti”, un gol che ha segnato l’eliminazione dei rosanero e l’esaltazione dei gialloblu.

Inoltre, resta nella memoria la prima gara al “Menti” dopo lo stop dovuto a cause di forza maggiore, che costrinse la Juve Stabia a disputare la prima partita casalinga contro il Mantova in campo neutro a Piacenza. La successiva partita, proprio contro i rosanero, rappresentò il debutto, anche se amaro, tra le mura amiche nello scorso torneo.

Amarcord Dolci e Amari

Tuttavia, il confronto tra le due squadre evoca anche ricordi lontani, meno felici per i colori gialloblu:

I Playoff di Serie C del 2020, conclusi con la vittoria rosanero, che spense i sogni di promozione delle Vespe.

L’incredibile duello a distanza nel campionato 1998/1999. Come spesso accade, tra i due litiganti (Juve Stabia e Palermo), a sorridere fu il terzo incomodo. La clamorosa beffa culminò con l’inatteso sorpasso della Fermana nelle ultime curve del campionato, una delle pagine più amare e traumatiche della storia calcistica di Castellammare di Stabia.

Storie di grandi amarcord e di campioni, storie tutte da raccontare. La Juve Stabia si prepara ora a scrivere un nuovo capitolo di questa intensa rivalità, forte dei dolci ricordi recenti, ma consapevole delle cicatrici del passato.

48enne in carcere a Napoli dopo minacce alla ex

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Se non mi arrestate io ucciderò mia moglie, sono passato ora sotto casa sua, ma non c’era”. Così, secondo quanto riferiscono i carabinieri del comando provinciale di Napoli, un uomo si è presentato alla caserma dei militari della stazione Napoli Capodimonte. Secondo quanto ricostruito dagli stessi carabinieri, che si sono messi in contatto con la donna, la coppia, che ha due figli, si era lasciata nel 2023 e in seguito separata legalmente.

L’uomo però non aveva mai accettato la fine della relazione e da due anni perseguitava la ex, che aveva dovuto cambiare le proprie abitudini, gli orari di lavoro, i percorsi per evitare di incontrarlo. Secondo quanto ricostruiscono i carabinieri in una nota, l’uomo aveva anche creato diversi account ed e mail per minacciare di morte la donna, sua sorella, suo padre ma anche i figli, secondo lui ‘colpevoli’ di difendere la madre.

I carabinieri, dagli accertamenti in banca dati, hanno scoperto che proprio la notte precedente erano stati effettuati gli ultimi interventi sotto casa della vittima. Il primo poco prima della mezzanotte e l’altro alle 2. L’uomo aveva scritto per l’ennesima volta diversi messaggi anche al figlio la frase “La faccio in mille pezzi…”. A quel punto il ragazzo aveva incontrato il padre che lo aveva aggredito con una stampella. Questi gli ultimi episodi che avevano spinto la donna a denunciarlo nel pomeriggio. I carabinieri hanno quindi arrestato il 48enne e il magistrato di turno della procura di Napoli ha disposto per l’uomo il trasferimento in carcere.

Fonte AdnKronos

Ristrutturazione autunnale: come ottenere finanziamenti on line veloci per i lavori in casa

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La stagione autunnale inaugura un periodo di intensa attività nel settore delle ristrutturazioni domestiche. Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi, molti proprietari di immobili pianificano interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica, come la sostituzione degli infissi o l’ammodernamento dell’impianto di riscaldamento, o semplicemente approfittano del clima temperato per lavori interni. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti, anche se supportata da incentivi fiscali, richiede una disponibilità economica immediata per coprire i costi dei materiali e della manodopera. Affrontare lunghe trafile burocratiche in filiale può rallentare l’avvio dei cantieri, è in questo contesto che le soluzioni digitali diventano cruciali. La possibilità di accedere a strumenti di questo tipo semplifica infatti l’intero processo, rendendo la liquidità disponibile in tempi brevi; a tal proposito, per capire se si tratta della soluzione più adatta alle tue esigenze, richiedi i finanziamenti on line.

La pianificazione dei lavori in vista dell’inverno

L’urgenza è un fattore determinante nelle ristrutturazioni autunnali. Interventi come la riparazione del tetto, l’installazione di un cappotto termico o la sostituzione di una caldaia obsoleta non sono procrastinabili e devono essere completati prima dell’arrivo delle basse temperature. Questa necessità di tempestività si scontra spesso con i ritardi del credito tradizionale. La richiesta di un prestito in filiale comporta appuntamenti, raccolta di documentazione cartacea e tempi di valutazione che possono estendersi per diverse settimane. Tale disallineamento temporale rischia di compromettere la finestra operativa ideale per i lavori, costringendo a ritardi che possono avere ripercussioni sul comfort abitativo e sui costi energetici invernali.

La risposta del credito digitale

I finanziamenti on line rappresentano la soluzione più efficace per superare questi ostacoli temporali. La vera differenza rispetto ai canali fisici risiede nella drastica compressione dei tempi di istruttoria e di erogazione. Sfruttando la tecnologia, gli istituti di credito e le piattaforme FinTech hanno digitalizzato l’intero processo di richiesta. L’utilizzo di algoritmi avanzati per il credit scoring permette di valutare la sostenibilità della richiesta in poche ore, anziché in giorni. Questo significa che dalla presentazione della domanda all’accredito della somma sul conto corrente possono trascorrere anche solo 24 o 48 ore, un intervallo di tempo perfettamente compatibile con le esigenze di un cantiere domestico.

Il processo di richiesta snello e veloce

Il meccanismo di richiesta è stato interamente dematerializzato per massimizzare l’efficienza e la comodità, per cui non è più necessario recarsi fisicamente presso uno sportello bancario. L’utente può avviare la pratica da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, in qualsiasi momento. La procedura standard prevede la compilazione di moduli guidati per l’inserimento dei dati anagrafici e reddituali. La documentazione necessaria (documento d’identità, codice fiscale e prova di reddito, come la busta paga o la dichiarazione dei redditi) viene trasmessa tramite semplice upload. Anche le fasi di identificazione e sottoscrizione sono gestite digitalmente, attraverso sistemi sicuri come lo SPID o la video-identificazione, e finalizzate con l’apposizione di una firma digitale remota.

Trasparenza e comparazione per i lavori di casa

Oltre alla rapidità, i canali online offrono un vantaggio significativo in termini di trasparenza. Le piattaforme digitali consentono di confrontare simultaneamente decine di offerte di prestito, questo permette di analizzare in modo chiaro e immediato gli indicatori fondamentali, come il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), quest’ultimo cruciale per comprendere il costo totale del finanziamento, incluse le spese accessorie. Avere questa visione d’insieme consente di scegliere la soluzione più sostenibile per il proprio bilancio familiare, assicurandosi le risorse per la ristrutturazione autunnale alle migliori condizioni disponibili sul mercato e senza perdere tempo prezioso.

Romeo: “Il Palermo è costruito per vincere. Invito gli stabiesi a riempire lo Stadio”

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L’ex calciatore della Juve Stabia, Samuele Romeo, è intervenuto nel dibattito pre-partita, portando la sua esperienza da professionista e il suo forte legame con la tifoseria di Castellammare. Romeo, cresciuto calcisticamente nel settore giovanile rosanero, ha offerto un’analisi della sua squadra d’origine, il Palermo, e ha condiviso dettagli sulla sua recente crescita professionale, culminata con l’ottenimento del patentino di allenatore.
Il Palermo: Costruito per Vincere in una Serie B Insidiosa
Romeo ha espresso la convinzione che il Palermo sia una squadra costruita per vincere il campionato. Sebbene si aspettasse i rosanero nelle primissime posizioni, ha riconosciuto che la squadra sta ancora attraversando un periodo di rodaggio e ha avuto delle “battute di arresto” (come le sconfitte contro Catanzaro e Monza) che avevano creato sfiducia nella piazza.
Tuttavia, la recente vittoria schiacciante per 5-0 contro il Pescara ha permesso al Palermo di “ritrovare quella fiducia” persa. Romeo ha sottolineato come la Serie B sia un campionato pieno di “insidie”, dove non esistono squadre materasso, e la classifica può variare in un attimo. Il Palermo, secondo Romeo, dirà comunque la sua fino alla fine del campionato.
Per quanto riguarda la sfida al Menti contro la Juve Stabia, Romeo si aspetta una partita “bella agguerrita”. Nonostante la Juve Stabia sia “decimata” dagli infortuni, non vorrà fare brutte figure. Il Palermo arriverà a Castellammare cercando i tre punti per dare continuità al risultato contro il Pescara. La partita sarà inizialmente “tirata”, con le squadre che si studieranno, ma diventerà più “sciolta” con il passare dei minuti.
L’Umanità del Calciatore e l’Appello ai Tifosi
Romeo ha ribadito il suo legame con Castellammare, definendo i tifosi “calorosa e passionale”. Ha confessato di portare nel cuore i colori gialloblu.
Un elemento di sorpresa per l’ex difensore è stata la lentezza nella prevendita dei biglietti per la gara contro il Palermo, situazione che non riesce a immaginare per una partita così importante al Menti. Per questo motivo, Samuele Romeo ha lanciato un forte appello ai tifosi: “Andate allo stadio e godetevi veramente il bello del calcio e seguite la squadra”.
Tra i suoi ricordi più belli della sua esperienza gialloblu, Romeo ha citato l’emozione di entrare allo stadio Menti (anche solo per gli allenamenti) e l’unione di un “gruppo sano” di brave persone, dove i compagni si difendevano a vicenda in qualsiasi momento. Ha menzionato anche con orgoglio il suo contributo, definendosi colui che diede il “cioccolatino” a Bombagi, per il gol al 90° contro il Catania, e il gol vittoria contro la Reggina. Ha inoltre speso parole positive per l’ex compagno Peda, che, dopo essersi rilanciato a Castellammare, si è preso il suo posto nella rosa del Palermo.
La Nuova Carriera da Mister: Sarri come Guida
Samuele Romeo, a cui il collega Peppe Amato ha fatto i complimenti per l’ottenimento del patentino UEFA B, ha parlato apertamente della sua aspirazione a diventare allenatore. L’esperienza al corso di Coverciano è stata “fantastica”, arricchendo il suo bagaglio e permettendogli di confrontarsi con professori e colleghi illustri (come Candreva, Ghoulam e Denis).
Pur volendo continuare a giocare per il momento, in futuro Romeo non intende iniziare subito come primo allenatore, ma vuole intraprendere la strada da vice (secondo), per imparare. La transizione da calciatore ad allenatore è un cambiamento a 360°, poiché l’aspetto cruciale non è solo la tattica, ma saper gestire il gruppo di circa trenta persone. Un allenatore deve essere in grado di entrare “nei cuori e nelle teste dei propri calciatori”. Ha sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio nello sport, senza esaltarsi troppo nelle vittorie o abbattersi nelle sconfitte.
Romeo ha citato Maurizio Sarri come suo punto di riferimento principale, definendolo il suo maestro, avendolo avuto per tre anni e mezzo. Apprezza Sarri per il suo rapporto umano con i giocatori, il suo dialogare e il suo tentativo di sapere ogni cosa, oltre a ritenerlo uno dei migliori allenatori d’Europa in campo.

Castellammare di Stabia, venditore abusivo minaccia gli agenti: Merce sequestrata e donata alla Caritas

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Castellammare di Stabia, operazione contro l’abusivismo commerciale in pieno centro. Nella mattinata di venerdì 7 novembre, gli agenti della Polizia Municipale hanno sequestrato merce alimentare a un venditore abusivo, donando l’intero carico alla Caritas diocesana. L’uomo è stato denunciato dopo aver opposto resistenza.

L’intervento è scattato all’angolo tra via Nocera e via Denza. Il personale della Sezione Polizia Amministrativa-Commercio della Polizia Municipale, sotto la guida del Comandante Col. Francesco Del Gaudio e con il coordinamento del Ten. Donato Palmieri, è intervenuto per bloccare un’attività di vendita non autorizzata su area pubblica.

Al momento del controllo, la situazione è rapidamente degenerata. Il venditore, identificato come un uomo classe 1971 e già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti, ha reagito con aggressività. L’uomo ha dapprima insultato gli agenti e, in un atto di sfida, ha riversato la merce che stava vendendo direttamente sulla strada.

Gli agenti sono riusciti a bloccarlo e lo hanno accompagnato presso il Comando della Polizia Municipale. Lì, è stato formalizzata la denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di resistenza, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale.

Rilevato il buono stato degli alimenti sequestrati, il Comando ha immediatamente contattato la Caritas Diocesana di Castellammare di Stabia. Tutta la merce è stata donata all’ente benefico, garantendo così un utilizzo solidale dei beni recuperati.

Da Castellammare di Stabia a Venezia: la rinascita urbana stabiese diventa un modello nazionale alla Biennale

La rigenerazione del litorale e la riapertura dei parchi pubblici di Castellammare di Stabia saranno protagonisti alla Biennale Architettura di Venezia. La città è stata invitata come caso studio nazionale al convegno “Campania, terra di mare”, in programma domenica 9 novembre 2025, alle ore 10:30.

L’incontro si terrà nel prestigioso contesto del Padiglione Italia, all’interno del progetto “TERRAE AQUAE. L’Italia e l’intelligenza del mare”, curato dall’architetta Guendalina Salimei e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Un Caso Studio per la Gestione dei Beni Collettivi

Castellammare di Stabia è stata chiamata a Venezia per illustrare il suo percorso virtuoso nella gestione e pianificazione dei beni collettivi e dello spazio pubblico. Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Architettura, sarà un momento di confronto strategico sulle traiettorie di sviluppo dell’intera fascia costiera campana.

La città porterà la sua esperienza concreta, focalizzandosi sui piani urbanistici, i progetti di rigenerazione e gli interventi sul litorale che ne stanno ridisegnando il volto.

“Essere presenti alla Biennale come modello di rigenerazione urbana è motivo di grande orgoglio per la nostra comunità”, ha spiegato il sindaco Luigi Vicianza. “Stiamo restituendo ai cittadini spazi pubblici, la spiaggia della Villa Comunale, ma anche parchi urbani come quello di Villa Gabola e delle Antiche Terme che tornano a essere luoghi di incontro e di socialità. È la dimostrazione che una visione urbanistica partecipata e sostenibile può rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini”.

Una Rinascita che “Supera” le Aspettative

La scelta di Castellammare è stata fortemente voluta dalla curatrice del Padiglione Italia, l’architetta Guendalina Salimei, docente alla Sapienza di Roma. La curatrice ha individuato nella città stabiese un esempio tangibile di rinascita urbana e costiera, riconoscendo il valore delle azioni intraprese dall’amministrazione nell’ultimo anno e mezzo.

Un dinamismo confermato dall’Assessore all’Urbanistica e alla Rigenerazione Urbana, il prof. Giuseppe Guida: “La Salimei ha invitato la città a mostrare il suo percorso di rinascita, fatto di azioni simboliche, piani urbanistici e progetti. Castellammare era già stata invitata mesi fa ad inviare un video che oggi è già in mostra al Padiglione Italia, ma dopo mesi devo rilevare che quel video immaginifico è già superato delle cose effettivamente realizzate e pianificate in questi ultimi mesi”.

I Progetti Chiave della Svolta Stabiese

Il contributo di Castellammare di Stabia si concentrerà su alcuni interventi cardine che stanno definendo la trasformazione della città:

La spiaggia pubblica: Vista come la conquista di un “nuovo diritto sociale” per i cittadini.

I parchi pubblici: La riapertura, anche se inizialmente temporanea, di aree verdi storiche rimaste chiuse per anni (come Villa Gabola e le Antiche Terme).

La pianificazione costiera: L’adozione del Piano Spiagge, uno strumento strategico per la gestione del litorale.

La visione futura: L’elaborazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC), che ridisegna l’assetto e le ambizioni future della città.

Juve Stabia – Palermo: Mister Ignazio Abate convoca 24 uomini per la sfida di domani al Romeo Menti

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L’attesa è finita. Dopo le turbolente vicende giudiziarie che hanno tenuto la squadra lontana da casa, la Juve Stabia torna finalmente a giocare nel suo stadio, il “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia. L’occasione è di quelle importanti: domani pomeriggio, alle ore 17:15, arriva il Palermo di Filippo Inzaghi, per la 12° giornata del campionato di Serie BKT.

Una sfida dai mille significati. Per le Vespe è la partita del rientro, da onorare davanti al proprio pubblico per ritrovare il gusto con la vittoria. Per i rosanero, invece, rappresenta una vera e propria “prova del nove”: dopo due sconfitte consecutive, la vittoria nell’ultimo turno contro il Pescara ha ridato fiato, ma ora serve continuità per non perdere terreno dalla zona promozione diretta.

Al termine dell’allenamento di rifinitura, il tecnico Ignazio Abate ha sciolto gli ultimi dubbi, diramando la lista ufficiale dei 24 calciatori convocati per il match:

Portieri: 1 Confente, 16 Signorini, 23 Boer

Difensori: 3 Reale, 4 Ruggero, 6 Bellich, 13 Varnier, 15 Baldi, 19 Stabile, 24 Carissoni, 33 Giorgini, 76 Mannini.

Centrocampisti: 10 Pierobon, 29 Correia, 37 Maistro, 45 Zuccon, 55 Leone, 77 Cacciamani, 98 Mosti.

Attaccanti: 7 Burnete, 9 Gabrielloni, 11 Piscopo, 21 De Pieri, 27 Candellone.

Gli indisponibili

Come anticipato dallo stesso tecnico in conferenza stampa, l’infermeria non è ancora del tutto vuota. Restano infatti indisponibili per la gara quattro giocatori: Battistella, Ciammaglichella, Duca e Morachioli.

Si notano invece i recuperi, seppur parziali, di Pierobon e Gabrielloni, che figurano regolarmente in lista e saranno a disposizione per la cruciale sfida ai siciliani.

Juve Stabia – Palermo Inzaghi presenta la sfida: “Sintetico? Nessun alibi. Non chiamateci corazzata”

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Alla vigilia della complessa trasferta a Castellammare di Stabia, l’allenatore del Palermo, Filippo Inzaghi, traccia la rotta e chiede massima concentrazione, mettendo subito in chiaro che non cercherà giustificazioni.

Questo è l’estratto delle parole riportate in conferenza stampa: “Il campo sintetico? È un fattore a cui loro sono abituati, ma per me non ha alcun peso. Non accetto alibi”, ha esordito il tecnico, sottolineando che la squadra dovrà unicamente concentrarsi sulla prestazione.

Inzaghi ha poi voluto ridimensionare le aspettative esterne che circondano la sua squadra, spesso definita la favorita d’obbligo del campionato. “Le indicazioni del torneo finora sono chiare: respingo l’etichetta di ‘corazzata’ che altri hanno voluto affibbiarci. Dobbiamo dimostrare il nostro valore sul campo”.

L’esame di maturità

Dopo la vittoria contro il Pescara, l’obiettivo è la continuità. “Sono curioso di osservare la reazione della squadra, specialmente dopo le due sconfitte precedenti. Contro la Juve Stabia sarà un test cruciale”, ha spiegato Inzaghi. Il tecnico si aspetta un avvio aggressivo da parte dei padroni di casa e ha una ricetta chiara: “Loro partono con grande impeto. Noi dovremo rispondere con una performance di alto livello, basata su un pressing intenso e costante”.

Inzaghi ha ribadito un concetto fondamentale della sua filosofia: l’esito della gara è nelle mani dei suoi giocatori. “Le vittorie e le sconfitte dipendono esclusivamente da noi stessi, non dalla forza dell’avversario. Se giochiamo con intensità e corriamo, abbiamo le nostre possibilità”.

Gestione strategica della rosa

Riguardo alle scelte di formazione, il tecnico ha sottolineato come la panchina sia una risorsa tattica fondamentale. “Le decisioni vengono prese in base a ciò che vedo in allenamento. Spesso preferisco conservare giocatori di spessore per inserirli nel secondo tempo, sia per cercare la vittoria che per difendere un vantaggio”.

Ha poi parlato del percorso di crescita del gruppo: “Sapevo quale fosse il nostro punto di partenza. Avere elementi provenienti dalla Serie A non è sufficiente. Chi è rimasto deve migliorare e i nuovi arrivati devono portare un contributo tangibile. La gara con la Juve Stabia è un vero esame di maturità”.

L’amico Abate e le note dalla squadra

Un pensiero speciale è stato riservato al tecnico avversario, Ignazio Abate, un amico personale di Inzaghi. “Quest’estate gli ho suggerito io di accettare la proposta della Juve Stabia e sono felice dei suoi risultati. Trascorriamo spesso le vacanze insieme, ma per la durata della partita, saremo solo avversari”.

Infine, aggiornamenti rassicuranti dall’infermeria e sulla rosa:

Gomes: “Le sue condizioni sembrano per fortuna meno problematiche del previsto, ha già rimosso il tutore”.

Gyasi: Il suo rientro, come quello di Gomes, è previsto dopo la sosta.

Bereszynski: “Sono felice di averlo. È un leader per personalità e carisma, un vero capitano”.

Giovane: “Spero di dare spazio a Giovane, si è allenato molto bene. Anche Corona e Vasic sono giocatori importanti e devono attendere con pazienza il loro momento”.

In chiusura, Inzaghi ha evidenziato un progresso importante: “Sono soddisfatto che nelle ultime uscite siamo tornati a concludere molto di più verso la porta. Dobbiamo proseguire su questa strada”.

Precedenti: Juve Stabia-Palermo sono 11 in campionato in Campania

Dopo quasi sei mesi le vespe tornano a sfidare in campionato il Palermo al Menti, l’ultima volta rosanero sconfitti al turno preliminare play off

I precedenti tra Juve Stabia e Palermo sono undici in campionato disputati a Castellammare con sei vittorie per i rosanero, tre pari e due vittorie per le vespe.

Il precedente risalente al campionato 1929/1930:

– 1929 / 1930 – Campionato Nazionale di Prima Divisione girone D (Girone Sud)

6 ottobre 1929 – 1° giornata d’andata: STABIA – PALERMO 0 – 4 (arbitro Vincenzo Bianconi di Roma) Ruffino, Masi, autorete di Isaia e Scioscia.

Dagli anni ottanta – anni duemila

– 1987 / 1988 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone C

2 aprile 1988 – 9° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 1 Domenico IZZO (JS).

– 1997 / 1998 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B

22 febbraio 1998 – 6° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 2 – 2 (arbitro Francesco Soffritti di Ferrara) Mario Adriano BONFIGLIO (JS), Attilio NICODEMO e doppietta di Scarafoni (P).

– 1998 / 1999 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B

27 settembre 1998 – 4° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 2 (arbitro Luca Papini di Perugia) Michele MENOLASCINA (JS), Puccinelli (P) e Incrivaglia (P) su calcio di rigore.

– 1999 / 2000 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B

27 febbraio 2000 – 7° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 2 – 1 (arbitro Attilio Belloli di Bergamo) Davide DI NICOLA (JS), Salvatore FRESTA (JS) e Mastrolilli (P).

Dagli anni duemila ai giorni nostri

– 2013 / 2014 – Campionato Nazionale di Serie B EUROBET

10 marzo 2014 – 7° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 3 (arbitro Michael Fabbri di Ravenna) doppietta di Bolzoni e Vàzquez.

– 2020 / 2021 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

12 novembre 2020 – 10° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 2 (arbitro Luigi Carella di Bari) Saraniti (P), Floriano (P) e Alessandro MASTALLI (JS) su calcio di rigore.

– 2021 / 2022 – Campionato Nazionale di Serie C girone C PLAY OFF 

19 maggio 2021 – secondo turno: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 2 (arbitro Marco Ricci di Firenze) Valente e Saraniti.

– 2021 / 2022 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

4 ottobre 2021 – 7° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 0 (arbitro Luigi Carella di Bari).

– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT

14 settembre 2024 – 5° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 3 (arbitro Simone Sozza di Seregno) Segre (P), Henry (P), Andrea ADORANTE (JS) e Brunori (P) su calcio di rigore.

– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT PLAY OFF 

17 maggio 2025 – turno preliminare: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 0 (arbitro Marco Di Bello di Brindisi) Andrea ADORANTE (JS).

Catalano: “Il Palermo ha ritrovato la fiducia. Con lo Stabia ci saranno assenze importanti”

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La collega Francesca Catalano è intervenuta nel dibattito pre-partita per analizzare la situazione del Palermo, avversario ostico della Juve Stabia. Pur essendo considerata tra le favorite del campionato, la squadra rosanero non ha ottenuto il bottino pieno fin dall’inizio.
Un Percorso Altalenante e la Mano di Inzaghi
Francesca Catalano ha ammesso che il Palermo ha attraversato un periodo “non proprio roseo” di recente, suscitando preoccupazione tra gli addetti ai lavori e i tifosi, poiché la squadra sembrava “non essere più lui”. In particolare, il Palermo ha faticato a tenere palla e ad essere efficace in attacco contro squadre come il Catanzaro e il Monza.
Tuttavia, con Pippo Inzaghi in panchina, la squadra è riuscita a ritrovare la sua identità, con l’allenatore che è riuscito a plasmare la squadra “a sua immagine e somiglianza”.
La netta vittoria per 5-0 contro il Pescara ha segnato un punto di svolta, con la squadra che ha “riacquistato fiducia”. Inzaghi, prima della partita contro il Pescara, aveva chiesto ai suoi di far sorridere i tifosi che non avevano abbandonato la squadra nei momenti difficili, riconoscendo i limiti emersi.
Nonostante la ritrovata fiducia, la collega avverte che il campo della Juve Stabia (lo stadio Menti) è “sempre un campo ostico per i palermitani”.
Tattica, Formazione e Assenza di Gomes
Per quanto riguarda l’assetto tattico, Catalano si aspetta molto dalla partita. L’allenatore Inzaghi ha sperimentato diverse soluzioni offensive, ma per la gara contro la Juve Stabia, si prevede un possibile cambio modulo a 3-5-2. Questo consentirebbe di schierare in attacco i due “bomber” della squadra, Brunori (finalmente sbloccato nella partita precedente) e Pohjanpalo.
Francesca Catalano ha fornito anche la probabile formazione, prevedendo:
• Porta: Joronen (confermatissimo).
• Difesa a tre: Bereszynski(che ha mostrato solidità subentrando), Bani e Ceccaroni.
• Centrocampo a cinque: Palumbo, Ranocchia e Segre in mezzo. Sulle fasce, Pierozzi (protagonista assoluto contro il Pescara) e Augello.
L’aspetto più critico per il Palermo è però l’infermeria. La collega ha sottolineato l’assenza pesante di Gomes, costretto ad abbandonare il campo contro il Pescara per una lussazione alla spalla. Fortunatamente non ci sarà bisogno di intervento chirurgico, ma salterà la gara, rientrando probabilmente dopo la sosta nazionali. Gomes è un giocatore fondamentale, descritto come “l’unico che riesce a gestire bene il centrocampo, che riesce a dare ordine alla partita”.
In merito al difensore Peda, che l’anno scorso si è rilanciato a Castellammare, Catalano ha confermato che a Palermo si è preso il suo posto in rosa, dimostrando impegno e qualità anche quando subentra dalla panchina, pur essendo un giocatore che deve ancora crescere.
Voci di Mercato e Chiusura
Interrogata sul possibile interesse per giocatori della Juve Stabia, Francesca Catalano ha lasciato un “dubbio”, ricordando che ci sono 3-4 giocatori che Inzaghi avrebbe voluto all’inizio della stagione e ha scherzato sul fatto che la Juve Stabia non sembra intenzionata a cedere i suoi calciatori.
In conclusione, la collega ha ribadito che, nonostante il momento particolare della Juve Stabia, il Palermo non dovrà sottovalutare l’avversario e che vinca il migliore, senza condizionamenti arbitrali.

Juve Stabia, Mister Abate: “Domani contro il Palermo voglio 95 minuti di ferocia, basta crolli mentali”

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Alla vigilia del big match contro il Palermo, il tecnico della Juve Stabia, Ignazio Abate, incontra la stampa con un misto di sollievo e determinazione. Il primo pensiero è per il ritorno a casa: “Finalmente torniamo al Menti dopo lo tsunami che ci ha travolto”, ha esordito il mister, elogiando chi ha lavorato per rendere lo stadio agibile in tempi record. “Ora ci aspettiamo la risposta del pubblico per dare la mano alla squadra”.

L’avversario: “Massimo rispetto, zero timore”

L’avversario è di quelli che non hanno bisogno di presentazioni. Il Palermo è definito “una corazzata”, una squadra “forte, che sono anni che tenta di salire di categoria”. Abate chiede ai suoi l’approccio giusto: “Dobbiamo avere il massimo rispetto, ma non bisogna avere timore di nessuno. Bisogna cercare di mettere in campo le nostre qualità, con ferocia, con il credere di poter fare il risultato”.

Il tecnico ha poi analizzato le recenti sconfitte esterne (Carrara e Modena), sottolineando un difetto da correggere immediatamente: la capacità di restare in partita fino alla fine.

“Le partite durano 95 minuti, questo è lo step che dobbiamo fare. A Carrara fino al 75° perdevamo 1-0, a Modena fino al 70° perdevamo 1-0. Poi prendi il 2-0 e dai la sensazione di perdere con tre gol di scarto, come se non ci fosse stata partita. Invece le partite non finiscono mai. Questo dobbiamo impararlo in fretta”.

Abate ha le idee chiare su cosa vuole vedere domani: “Con le buone o con le cattive bisogna rimanere dentro la partita. Voglio vedere una squadra che ringhia per 95 minuti e crede di poter fare il risultato, indipendentemente da tutto”.

L’emergenza infortuni: “Tutti devono alzare il livello”

La sfida arriva però in un “momento delicato”, segnato da un’infermeria che non si svuota. Abate non cerca alibi, ma fotografa una realtà complessa: “Aspettavamo la sosta per recuperare i giocatori, ora ne arriva un’altra e spero di recuperare tutti, perché non ho mai avuto questa rosa al completo“.

Il recupero di Gabrielloni è parziale (“non sta al meglio”), Pierobon “verrà in panchina e non sta al meglio”, mentre Varnier resta “un punto di domanda”.

Questa situazione, tuttavia, deve trasformarsi in uno sprone: “In questo momento qui bisogna alzare il livello di tutti e pretendere di più da noi stessi. Per primo devo alzare il livello io, il mio staff, i giocatori, lo staff sanitario. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, perché i punti sono pesanti”. La ricetta per domani è chiara: “Bisogna tirare fuori gli artigli, fare una partita di cuore, di spirito, di sacrificio“.

L’amico “Pippo”

La partita di domani sarà anche l’occasione per rincontrare Filippo Inzaghi, ora sulla panchina del Palermo. Abate non nasconde l’affetto: “Pippo è un amico, ho vissuto momenti bellissimi con lui. È un allenatore affermato, un top della categoria. Sarà un piacere rivederlo, ma speriamo di rendergli la vita difficile domani”.

L’obiettivo primario resta la salvezza, senza farsi trascinare da facili entusiasmi o depressioni: “Dobbiamo rimanere molto equilibrati. La squadra ha trovato la sua identità, però dobbiamo crescere nell’interpretare i vari momenti della partita”.

Juve Stabia – Palermo: Le Vespe riabbracciano l’ex Peda e se la dovranno vedere con l’incubo Pohjanpalo

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L’aria al “Romeo Menti” si fa elettrica in vista della prossima sfida tra le “Vespe” stabiesi e il Palermo. Non è una partita come le altre. È una sfida che rievoca immediatamente ricordi, emozioni e, soprattutto, le grandi performance difensive decisive nei recenti playoff.

Il focus della difesa di casa non può che essere su un uomo: il pericolo numero uno, il finalizzatore finlandese del Palermo, Joel Pohjanpalo.

Il “Doge” nel mirino

L’attaccante, soprannominato il “Doge”, è un gigante d’area di rigore e rappresenta la punta di diamante dell’ambizioso progetto rosanero. Le sue doti da opportunista, unite a un fisico imponente che lo rende un eccellente uomo-assist e un incubo sui palloni aerei, fanno dell’ex Venezia un terminale offensivo di caratura superiore per la categoria.

Per fermarlo, la difesa della Juve Stabia dovrà tirare fuori una prestazione di altissimo livello. La mente torna inevitabilmente a quella solida prestazione mostrata proprio nel turno preliminare dei playoff della stagione 2024/2025, quando le Vespe riuscirono ad avere la meglio proprio sui siciliani per 1-0.

Quella vittoria fu un capolavoro tattico, in cui la retroguardia stabiese seppe annullare la potenza di fuoco rosanero. E sì, inclusi i tentativi di Pohjanpalo, che (essendo arrivato nel calciomercato invernale) era già in campo per i rosanero in quella sfida.

Il ritorno del pilastro difensivo: Patryk Peda ora è un rivale

A rendere il confronto ancora più affascinante e ricco di spunti narrativi, c’è un ex-protagonista della storica impresa dello scorso campionato gialloblù: Patryk Peda.

Il roccioso difensore polacco, che in quei playoff era un pilastro della difesa della Juve Stabia, oggi è un giocatore del Palermo.

Peda, nella sua esperienza a Castellammare, fu fondamentale con prestazioni da leader e un senso della posizione impeccabile. Come dimostra il tabellino di quella sfida, Peda non solo contribuì a mantenere la porta inviolata, ma vinse un duello cruciale proprio contro Pohjanpalo nei minuti finali della partita.

Un pericolo da arginare e un “vecchio amico” che torna da avversario: questi sono gli ingredienti che scaldano ulteriormente un Juve Stabia – Palermo già carico di tensione.

Juve Stabia – Palermo, un amarcord rossonero sulle due panchine: Abate contro Inzaghi ex compagni al Milan

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Non è solo un match di Serie B, è un tuffo nel glorioso passato rossonero. Quando domani, allo stadio “Romeo Menti”, Filippo “Pippo” Inzaghi e Ignazio Abate si incroceranno a bordo campo, non saranno solo due colleghi allenatori, ma due vecchi amici, due icone del Milan che hanno condiviso anni di trionfi, sudore e gioia tra i prati di Milanello e le notti magiche di San Siro.

La partita tra Juve Stabia e Palermo, valida per la dodicesima giornata del campionato cadetto, si carica di un significato che va oltre i tre punti in palio.

La panchina, si sa, è un luogo di solitudine, ma per Inzaghi e Abate sarà un’occasione per rivivere, anche solo con uno sguardo, un legame profondo. L’ex bomber, ora alla guida dell’ambiziosa squadra rosanero, e l’ex terzino, al suo debutto in B con le “Vespe” stabiesi, hanno giocato insieme diverse stagioni, culminate in successi indimenticabili, tra cui uno scudetto del Milan.

Stili a confronto: garra contro velocità

I due portano in panchina filosofie che rispecchiano il loro spirito da giocatori:

Pippo Inzaghi, con la sua fame inesauribile da attaccante, incarna la garra e l’istinto che cerca di trasmettere al suo Palermo, attualmente lanciato nelle zone alte della classifica.

Ignazio Abate, noto per la sua velocità e il suo spirito di sacrificio sulla fascia, punta a plasmare la sua Juve Stabia a sua immagine e somiglianza: giovane, affamata e determinata, con la voglia di stupire.

Dalla primavera alla prima linea

Entrambi hanno lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi milanisti e hanno mosso i primi passi da allenatore proprio nel settore giovanile rossonero.

Inzaghi ha appeso gli scarpini al chiodo per sedersi subito in panchina, partendo dalle giovanili fino alla prima squadra, per poi costruire una carriera da “girovago” della panchina, portando con sé l’esperienza dei grandi maestri avuti in campo.

Abate, dopo aver guidato con successo la Primavera del Milan, ha intrapreso il suo cammino nel calcio professionistico con la stessa energia con cui sfrecciava sulla linea laterale. La sfida tra i loro stili di gioco, tra la solidità che SuperPippo cerca di dare ai siciliani e la voglia di stupire che Abate trasmette ai campani, sarà un banco di prova cruciale per entrambi.

Questa non è solo una partita per i tre punti, ma un duello tra passato e presente, tra amici che per novanta minuti metteranno da parte l’affetto per onorare il calcio.

Spedizioni sempre più complesse e vincoli contrattuali: la soluzione? Paccofacile.it

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Vincoli contrattuali rigidi, assistenza automatizzata, mancanza di flessibilità e trasparenza: oggi spedire un pacco può trasformarsi in un ostacolo operativo, soprattutto per chi gestisce un e-commerce o lavora in mobilità. Un paradosso, in un mercato che si muove sempre più rapidamente.

Con la crescita del commercio online e delle spedizioni, sempre più aziende si trovano imprigionate in contratti vincolanti con singoli corrieri, spesso con tariffe poco competitive, penali per la chiusura anticipata dei contratti o servizi non più in linea con le proprie esigenze logistiche. Un problema che coinvolge anche molti freelance, micro-imprese, artigiani che hanno bisogno di adattare la logistica al business, non viceversa.

In parallelo, l’assistenza clienti viene sempre più spesso affidata a chatbot e call center automatizzati. Strumenti sicuramente utili ma che dovrebbero affiancare, e non sostituire, il supporto umano. Delegare a un sistema automatico la gestione di problemi complessi è infatti un paradosso: invece di semplificare, finisce spesso per creare ulteriori difficoltà.

Basta ai contratti vincolanti con i corrieri

Come funziona la gestione delle spedizioni su Paccofacile.it

In questo scenario si inserisce Paccofacile.it, piattaforma italiana che da oltre 10 anni offre un servizio per la comparazione e l’acquisto di spedizioni nazionali e internazionali.
A differenza dei modelli più tradizionali, Paccofacile.it non impone vincoli contrattuali né soglie minime di spedizione. Gli utenti possono scegliere ogni volta il corriere più adatto, in base a prezzo, tempi e modalità di consegna. Questa libertà operativa consente di ottimizzare i costi senza rinunciare alla qualità, con la possibilità di cambiare partner logistico in totale autonomia.

Spedizioni senza contratti, servizi su misura e assistenza dedicata

Secondo i primi dati interni 2025 di Paccofacile.it, la piattaforma ha gestito più di 1,2 milioni di spedizioni attraverso 35 servizi distinti e 10 corrieri. Pur avendo a disposizione un’ampia scelta, l’86% dei volumi si concentra su 3 corrieri e 5 servizi più utilizzati, segno che gli utenti riescono a trovare rapidamente il mix ideale tra prezzo e velocità grazie alla versatilità dei servizi offerti. Con un unico accesso, i clienti alternano in media più corrieri senza dover sottoscrivere contratti o listini diversi, beneficiando della flessibilità e dell’assistenza centralizzata garantita dalla piattaforma.

Pensato per tutti: privati, aziende, microimprese e-commerce e professionisti, Paccofacile.it offre la possibilità di integrare i suoi servizi agli e-commerce, in modo da automatizzare i processi e offrire una gestione centralizzata delle spedizioni, con tracciamento e filtri personalizzabili. La piattaforma non è soltanto un comparatore di tariffe, ma un vero e proprio partner digitale che mette al centro le esigenze di chi spedisce. Paccofacile.it garantisce inoltre un servizio di assistenza con un supporto umano e diretto. Un team reale, che funge da tramite tra il cliente e i corrieri, seguendo ogni fase del processo con attenzione. Accelera la risoluzione delle criticità e riporta la relazione cliente-servizio su un piano umano.

In questo modo, spedire non è più un ostacolo ma un’opportunità di crescita: dalla singola spedizione domestica all’internazionale più complessa, Paccofacile.it semplifica e velocizza ogni passaggio, trasformando la logistica in un vantaggio competitivo per chi lavora e per chi acquista.

Maggiori dettagli su tariffe e servizi sono disponibili su https://www.paccofacile.it

Juve Stabia – Palermo: Prevendita desolante, dov’è finito il popolo gialloblù?

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Numeri che fanno male, che suonano come uno schiaffo alla passione e alla storia. La prevendita per Juve Stabia – Palermo, una sfida che dovrebbe rappresentare un appuntamento di richiamo per la Serie B, sta andando a rilento. Anzi, “a rilento” è un eufemismo.

Fino a questa mattina, i dati ufficiali parlano di appena 200 biglietti staccati per i settori destinati ai tifosi gialloblù e circa 30 tagliandi venduti per il settore ospiti. Un disastro. Cifre così basse spingono a una considerazione amara: al netto di una possibile (speriamo) impennata nelle ultime ore, questa può essere considerata la peggiore prevendita in termini numerici della storia ultracentenaria del club.

La domanda, legittima e assordante, è una sola: dove sono finiti i tifosi della Juve Stabia? Dove si è disperso l’entusiasmo che solo pochi mesi fa riempiva il Menti durante la cavalcata verso la semifinale play-off?

Il paradosso dei risultati

L’aspetto più sconcertante è che questo allontanamento non trova alcuna giustificazione nei risultati sportivi. Il dato è oggettivo e inconfutabile: la squadra di Abate sta ripercorrendo, in termini di punti, lo stesso cammino dello scorso campionato. Un punto in meno in classifica non può, e non deve, giustificare un tale disinteresse.

Abbiamo più volte analizzato la questione: in media, mancano circa 1000 spettatori rispetto alla scorsa stagione. E questo nonostante l’anno scorso si sia giocato spesso di sabato in orari lavorativi, con la fastidiosa (ma non determinante) concomitanza delle partite del Napoli, o con la presenza di numerose squadre dilettantistiche nel circondario. Possono davvero queste realtà locali assorbire il tifo delle Vespe? Tutti interrogativi che, ad oggi, restano senza una risposta plausibile.

La Serie B non è scontata

Quello che forse sfugge è il valore della categoria. La squadra di calcio non è solo un gioco; è un simbolo del territorio, un veicolo che identifica la città in giro per l’Italia. Avere una squadra in Serie B è una fortuna, un privilegio che realtà storicamente ben più gloriose (in termini di risultati sportivi passati) non hanno. Molte annaspano in Serie C, altre tentano di emergere dal buco nero del dilettantismo.

Le Vespe, invece, giocano in Serie B. Una categoria sognata e inseguita per anni, anche dal grande presidente Roberto Fiore, senza riuscirci. Ora, la Juve Stabia disputa il suo sesto campionato di B in 14 anni. Un patrimonio sportivo che non può essere dato per scontato, specialmente ricordando le cocenti delusioni delle retrocessioni del 2014 e del 2020.

Questa categoria va difesa. Va protetta. E va fatto anche con la propria presenza allo stadio, in casa come in trasferta.

Gli appelli e la presenza della società

Gli appelli, in questi giorni, non sono mancati. Mister Abate è stato chiaro: “I tifosi sono benzina per i calciatori”. Il tecnico si augurava un sostegno massiccio proprio contro il Palermo, una squadra gloriosa che, da sola, dovrebbe spingere qualsiasi tifoso (anche quello che attende solo i grandi incontri) a correre al Menti.

Poche ore fa, anche gli amministratori giudiziari hanno voluto rimarcare come il tifo passionale del Menti rappresenti un patrimonio inestimabile della società, un messaggio volto a “toccare” il cuore gialloblù di ogni sostenitore.

Come se non bastasse, la proprietà vuole far sentire la sua vicinanza. Questa sera, McClory della Brera (tra poco Solmate), detentrice della maggioranza delle quote, è stato avvistato a Pompei, diretto in un albergo della zona. Un segno tangibile che anche lui vuole essere presente sabato allo stadio, per sostenere i calciatori e rimarcare la volontà di non abbandonare il club.

La palla passa ai tifosi

Gli appelli ci sono. La vicinanza delle istituzioni è più forte che mai. La squadra c’è. La storia attende le Vespe. Ora la palla passa ai tifosi veri.

Duecento biglietti venduti per i tifosi di Castellammare sono, francamente, una miseria. In questo momento delicato, la tifoseria ha l’occasione di dimostrare all’Italia intera che Castellammare di Stabia non è solo ciò che le cronache nere raccontano, ma è anche passione, orgoglio e voglia di emergere.

C’è ancora tutta la giornata di domani. La speranza è che ci sia un’accelerata improvvisa, un moto d’orgoglio che porti i tifosi in massa al Menti. Per la maglia, per la città, per la Serie B.

Juve Stabia, appello degli amministratori giudiziari ai tifosi: “Siete un patrimonio di passione del club”

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Castellammare di Stabia vive ore di ansia e speranza. Dopo il terremoto giudiziario che ha investito la S.S. Juve Stabia, arriva un messaggio forte e chiaro dal collegio degli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Napoli. Un messaggio che non è solo una nota formale, ma un appello toccante rivolto al cuore della città e ai “tifosi sani”, per rassicurare su un punto fondamentale: la Juve Stabia sarà salvaguardata, liberata dalle “pressioni” esterne e protetta.

Il provvedimento, va ricordato, è scattato in seguito a una complessa attività investigativa condotta dalla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e segnalata da figure di spicco della magistratura come i procuratori antimafia di Napoli, il procuratore Nicola Gratteri, e il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. Le indagini si sono concentrate sulle società di servizi a cui il club si era rivolto per l’esercizio della pratica sportiva, sollevando il sospetto di pressioni da parte della criminalità organizzata sulla gestione (sana) della Juve Stabia.

La rassicurazione: “Nessuna ripercussione sportiva”

Proprio per questo, l’intervento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli (presieduta da Teresa Areniello), che ha disposto l’amministrazione giudiziaria (ex art 34 dlgs 159/2011) lo scorso 21 ottobre, è stato interpretato da molti come un atto di liberazione.

I nuovi amministratori, i dottori Salvatore Scarpa e Mario Ferrara, hanno voluto fugare ogni dubbio con un comunicato ufficiale diramato attraverso i canali del club. La loro prima e più importante precisazione è che la decisione del Tribunale “non avrà alcuna ripercussione sulla gestione sportiva” della squadra.

A riprova di ciò, la Juve Stabia è scesa in trasferta e sabato “scenderà regolarmente in campo” in casa per la prossima, cruciale partita di campionato. L’appuntamento è confermato per sabato 8 novembre alle ore 17.15, quando allo stadio Romeo Menti arriverà il Palermo.

L’appello alla città: “Un patrimonio di passione”

Il messaggio dei dottori Scarpa e Ferrara va oltre la semplice gestione tecnica. Riconoscono che la situazione è “certamente complessa”, ma sottolineano come le istituzioni siano “attivamente impegnate a rendere questo percorso rapido ed efficace”.

L’obiettivo dichiarato è duplice: “garantire legalità, forza e slancio” alla società e, al contempo, “salvaguardare un patrimonio di passione e identità”.

Questo è il passaggio chiave che ha colpito i cittadini stabiesi. Gli amministratori dimostrano di aver compreso che la Juve Stabia “non è solo una squadra, ma un vero e proprio patrimonio di Castellammare”. Un simbolo, scrivono, “che meriterebbe palcoscenici sportivi ancora più importanti, in linea con la bellezza e la storia che la città rappresenta”.

Per raggiungere questi obiettivi, però, il loro lavoro non basta. Serve un sostegno unitario. Per questo, l’amministrazione giudiziaria chiede alla città di “stringersi attorno a mister Abate e ai calciatori”, facendo sentire il proprio amore e dimostrando quel “grosso senso civico” che da sempre contraddistingue la comunità.

Un invito a serrare i ranghi, a isolare le negatività e a sostenere chi lavora per un futuro pulito. “Insieme”, conclude il comunicato, “possiamo infondere nuova energia e slancio a questo glorioso club”.

A Capodimonte una mostra per il centenario Sergio Vacchi

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Cento anni fa nasceva Sergio Vacchi (Castenaso, Bologna, 1º aprile 1925 – Siena, 15 gennaio 2016) uno dei più originali e significativi artisti del Novecento italiano che dall’informale e dal naturalismo passa a un linguaggio personalissimo, non incasellabile in alcuna definizione di scuola, denso di riferimenti storici, mitologici e sociali. A sessant’anni dal suo debutto napoletano, il Museo e Real Bosco di Capodimonte gli dedica l’omaggio “Sogno mediterraneo. Sergio Vacchi” con opere rappresentative della sua produzione dal 1959 al 2006. Scelte insieme alla Fondazione Vacchi, le opere esposte per l’occasione rivelano la forza dirompente dell’originalissima mente dell’artista, un visionario spesso largamente in anticipo sui tempi. La mostra napoletana è accompagnata da un catalogo edito da Forma e aperto dal saggio di Eike Schmidt intitolato ‘Da Adamo ed Eva a Federico II di Hohenstaufen Sergio Vacchi a Napoli 1965-1967’.

In questo 2025 cadono anche le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli, oggi più che mai sulla ribalta internazionale nel ribadire il carattere aperto, cosmopolita di questa metropoli mediterranea e il suo ruolo storicamente all’avanguardia: la mostra del maestro bolognese è quindi l’occasione per ripercorrere anni fondamentali della vita culturale partenopea nel secolo scorso. “La piccola ma concentrata esposizione che offriamo oggi a Capodimonte – scrive Schmidt nel suo saggio – vuole ricordare soprattutto il ruolo di Sergio Vacchi in città nel momento più decisivo per la svolta contemporanea della scena artistica di Napoli e riavvicinarlo al vivacissimo e sperimentale panorama attuale, attraverso alcune delle opere più pregnanti della sua fase successiva”.

La mostra, che rappresenta anche il principale tributo italiano per il centenario, intende quindi ribadire il legame di Vacchi con la città partenopea: basti ricordare che già nel 1965 – un vero “anno cerniera” per Vacchi e per il rinnovamento dell’arte a Napoli – alla Galleria “Il Centro” l’artista presentò “Adamo ed Eva in Italia”: un ciclo che sanciva il ritorno al figurativo. Nello stesso anno Marcello Rumma avviava un’intensa attività di promozione di arte contemporanea e Lucio Amelio apriva la Modern Art Agency. Nel 1966 Vacchi espone alla Galleria San Carlo e nel 2019 il Museo Madre presenta un dipinto (Eva Imperiale – 1965) dell’artista scomparso da poco, nella collettiva “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Come è noto, Sophia Loren e Carlo Ponti sono stati suoi affezionati collezionisti, acquisendone più di cento opere. E nel catalogo, così come nel percorso allestitivo, non poteva mancare l’iconica immagine di Sophia scattata da Dan Forer (1967), nell’intimità della sua casa accanto ad uno degli amati ritratti che Vacchi le aveva fatto.

Già la mostra napoletana del 1965 ha presentato infatti numerose opere di Vacchi, provenienti dalla loro raccolta; poco dopo la coppia Ponti-Loren acquistò la Morte di Federico II di Hohenstaufen – Notturno italiano (1966), un dipinto monumentale largo ben 4 metri. Del ciclo su Federico II – che più di ogni altro rappresenta il fascino del Mezzogiorno nell’opera di Vacchi – fa parte anche la grande tela La telefonata di marmo, qui in mostra, che perfettamente ne cattura lo spirito ermetico e fantastico.

“La mostra intende ricordare il momento straordinario del 1965 – sottolinea Schmidt – la visione di una città che apre, rischia e innova. In pochi anni Napoli passò dalla lunga egemonia della cultura ottocentesca a una centralità internazionale nell’arte contemporanea. L’arrivo di Vacchi si inserì perfettamente in questo nuovo clima, capace di accogliere una pittura insieme colta, visionaria ed esistenziale. A rendere emblematica quella stagione fu l’incontro con due collezionisti d’eccezione, Carlo Ponti e Sophia Loren, che in quel periodo misero insieme una delle raccolte più importanti di arte del ‘900 in Europa. Ma questa esposizione è anche l’occasione per proporre al nostro pubblico, per la prima volta, una selezione di opere dei decenni successivi di un artista fra i più originali del secondo Novecento italiano, di un autentico poeta delle immagini”.

La mostra è ospitata al primo piano della reggia borbonica, tra gli spazi dedicati ai cartoni di Michelangelo e Raffaello e la parte della collezione che include Mantegna, Tiziano, Brueghel, e i capolavori del ‘600 emiliano.

Le sei opere di grande formato si legano idealmente e figurativamente alla realtà storica e fisica partenopea. La tela Primo memoriale organico (1959) è violenta e drammatica come un’eruzione vulcanica: la materia pittorica, densa e grumosa, sembra entrare nelle viscere del Vesuvio e descriverne il magma incandescente un attimo prima che esploda verso l’esterno. In Per un volto del paesaggio (1962) protagonista è il sole, e unico essere vivente un uccello grasso come un gabbiano. L’archeologia, il mare, la storia della regione sono i temi di La telefonata di marmo (1966) e L’amante di Federico II di Hohenstaufen (1966), due dipinti dove Vacchi allude con impareggiabile ironia alla sofisticata eleganza che serpeggia nelle creazioni artigianali, artistiche, architettoniche del Golfo. La rassegna continua con Iter itineris secondo, del 2005, dove l’artista già ottantenne descrive un gregge ammantato di rosso, agnelli con orecchie diaboliche (la dualità della natura umana?) che sembrano planare su un brullo paesaggio costiero. Il tempio greco è piccolo e lontano, come un giocattolo sospeso su un colle: ricordo di glorie passate ormai inutili. Eppure, in questa immagine apocalittica, la speranza si accende in quelle due sciabolate di luce bianca che, come le ali di un arcangelo, attraversano la parte sinistra della tela: profezia e promessa insieme. Della Melancholia Seconda è uno degli ultimi capolavori pittorici di Vacchi, un interno aperto in cui domina il vuoto, un chiaro tributo all’ultima cena leonardesca in cui si affacciano figure animalesche e una mano al centro con un dito che punta verso l’alto.

“Questa mostra al Museo di Capodimonte rappresenta per me e per la Fondazione Vacchi un importante traguardo: ricordando Sergio Vacchi nel centenario dalla sua nascita – sottolinea la presidente della Fondazione Vacchi, Marilena Graniti Vacchi –Napoli svela il ‘Sogno Mediterraneo’ dell’artista, un mondo intriso di storia, memoria, profezia e mistero. Un gioco di specchi tra psiche ed enigmi nascosti negli oggetti della vita quotidiana. La figura di un imperatore colto e illuminato come Federico II è protagonista di un intero ciclo di opere di Vacchi che nel suo lavoro riafferma la cultura millenaria della città e, allo stesso tempo, il suo ruolo di crocevia privilegiato dell’arte contemporanea. Napoli e il “Sogno Mediterraneo” dell’artista si incontrano di nuovo in questa mostra, sapendo di non essersi mai realmente lasciati poiché legati dalla stessa identità folle e geniale. Al contempo, è un’occasione per riscoprire la modernità del linguaggio di Vacchi e la complessità di una forza poetica che continua a parlare al presente”.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Abate ha gli occhi sull’infermeria gialloblù: Si spera di recuperare tanti uomini per il Palermo

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Il calendario, che si preannuncia infuocato con il recupero della sfida contro il Bari a dicembre, mette ora di fronte alle Vespe l’ostacolo Palermo. In questo snodo cruciale della stagione, gli occhi di mister Ignazio Abate sono puntati sull’infermeria, con la speranza di recuperare pedine fondamentali per un attacco che ha bisogno di ritrovare certezze.

L’ultimo mese dell’anno si prospetta intenso, e la coperta in avanti appare corta. Le notizie non sono rassicuranti: Mosti è uscito malconcio dalla trasferta di Modena e Alessandro Gabrielloni non è ancora al top della condizione.

L’uomo che manca

È proprio sull’attaccante ex Como che si concentrano le maggiori speranze del popolo gialloblù per provare a “gonfiare la rete”. L’assenza di Gabrielloni, infatti, si è fatta sentire non poco, e per diversi motivi.

Se si guarda alle alternative, Burnete non è stato ancora decisivo, De Pieri ha graffiato una volta sola, e Piscopo è oramai stabilmente impiegato come quinto di centrocampo. Di conseguenza, tutto il peso del reparto offensivo è gravato sulle spalle del generoso Candellone, che si è speso molto per la squadra.

Ma il vuoto lasciato da Gabrielloni non è solo numerico. Oltre al fattore puramente offensivo, alla Juve Stabia mancano la sua qualità e la sua esperienza. Nelle poche uscite stagionali, il centravanti ha sempre offerto l’impressione di essere un giocatore completo: capace di “fare legna” ma dotato di tanta tecnica. In sintesi, un profilo ibrido, un po’ operaio e un po’ architetto. A questo si aggiungono una fisicità e quel pizzico di malizia che, oggettivamente, mancano a molti elementi della giovane rosa a disposizione di Abate.

Il suo recupero, per tutti questi fattori, non è importante: è importantissimo.

Stringere i denti prima della sosta

Servirà la migliore versione della Juve Stabia per provare a fare punti contro un avversario di caratura. Il Palermo è una squadra forte, ben allenata e costruita dichiaratamente per vincere il campionato.

La sfida è ardua, e il fattore assenze sta iniziando a diventare il problema principale di questa parte di stagione che entra nel vivo. Certo, l’imminente sosta può essere merce fondamentale per svuotare l’infermeria e ricaricare le batterie.

Ma prima, c’è il Palermo. C’è da stringere i denti e difendere il Menti, per continuare un percorso che, fin qui, è stato decisamente positivo.