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La Storia si ripete: Putin mette al bando i libri su Russia e nazismo

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<em>Entrata in vigore, nella Russia di Putin, la legge che vieta di comparare le azioni dell’Urss e della Germania nazista: simboli del nazismo al bando.

La Storia si ripete: Putin mette al bando i libri su Russia e nazismo

Ne ha scritto Vladimir Rozanski su Asia News, dal 12 luglio è entrata in vigore nel Paese la nuova legge sul divieto di “comparare le azioni di Urss e Germania nel periodo della Seconda guerra mondiale”: i librai sono entrati nel panico.

Nei giorni scorsi Vladimir Putin aveva già fatto una serie d’interventi sull’importanza di una corretta lettura storica sul periodo di quella che i russi chiamano la “Grande guerra patriottica”.

Le autorità hanno dato dunque inizio a una colossale verifica di tutte le pubblicazioni: l’obiettivo è di bandire quelle che potrebbero violare le nuove misure anche alla lontana.

Si prospetta quindi anche un “falò virtuale” dei libri da mettere al bando?

Per quanto sia un fatto che sta avendo luogo a km di distanza da noi, al giorno d’oggi, in un mercato globale e con il web, non si può rimanere indifferenti a notizie del genere…

Non è soltanto lo spettro del politically correct a diffondersi, ma anche il vecchio fantasma dei “Cantastorie Autentici”: ci si è abituati all’idea che a scrivere la storia siano il più delle volte i vincitori, ma è ancora più grave l’idea -e il fatto- che “il racconto” venga
modificato/censurato/stravolto per volontà del potente di turno.

In Italia non se ne parla molto, eppure è un fatto che ancora oggi esista chi continua a credere che “tutto sommato il fascismo aveva dei lati positivi” o “gli ebrei si sono inventati tutto” o “gli italiani sono brava gente”…

C’è da dire che il più delle volte, nei programmi scolastici i fatti del dopoguerra, delle conseguenze scatenate dai conflitti mondiali, vengono trattati “al volo”, dato che ci si riduce a questi “capitoli” una volta arrivati agli “sgoccioli” dell’anno scolastico.

Tra l’altro, i test invalsi di quest’anno hanno evidenziato una cruda realtà: la preparazione degli studenti è scarsa, troppo bassa se paragonata alle medie europee, se non mondiali.

Eppure il paradosso è che i “cervelli in fuga italiani” si sono formati in Italia, e all’estero fanno strada e restano oltralpe… Dove sta allora il corto circuito?

Tornando ai libri, in particolare a quelli di storia, c’è da aspettarsi che ciò che sta accadendo in Russia avrà eco anche in Europa, se non nel mondo…

E’ questo è decisamente pericoloso.

Come i custodi delle biblioteche, gli insegnanti, i saggi, i filosofi stanno diventando “figure sacre” da proteggere e tutelare, affinché la Storia e quindi l’Identità dei popoli resti “Viva”…
Perché ciò accada è necessaria però la presa di coscienza e la partecipazione di tutti affinché la memoria, la Storia sia custodita e tramandata senza censure.

Bisogna prendere atto che ciascun popolo, ciascun Paese non è da considerarsi “Esemplare”: in ogni confine è stato svelato un passato oscuro, marcio, esecrabile, per cui è importante tenerne viva la memoria come “esempio da non imitare” per le generazioni future.


E’ proprio nelle generazioni future che risiede il valore della Storia di un popolo, di una Nazione: se si è disposti a ricordare Tutto ciò che il passato è stato, sarà possibile avanzare verso il futuro con umiltà e ambizione affinché ciò che è stato vergognoso, funga da monito così che non si ripeta a danno di altre vite.
Per farlo però, serve appunto l’umiltà di accettare e riconoscere ciò che è stato, spogliandosi dell’egocentrismo che “spesso” avvolge i potenti.

Come al solito, il Potere rende abbaglianti chi lo possiede, ma gli acceca la vista e la ragione.

Stéphanie Esposito Perna / Redazione Campania


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