Moody’s declassa l’Italia: da B AA2 a B AA3 con previsione stabile

Moody’s declassa l’Italia. Deficit elevato e nessuna strategia per la crescita, scrive l’agenzia. Con Socrate...

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Moody’s declassa l’Italia. Deficit elevato e nessuna strategia per la crescita, scrive l’agenzia.

Con Socrate oggi si potrebbe dire: “tanto tuonò che, alla fine, piovve” visto che, in primo piano, troviamo l’atteso e temuto declassamento di rating da parte di Moody’s: un gradino in meno da Baa2 a Baa3 con previsione stabile.

Alla base della decisione dell’agenzia c’è la mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita e questo, scrivono, implica il proseguo di una crescita debole nel medio termine.

Con un comunicato, l’agenzia precisa che i motivi alla base della decisione sono stati di 2 tipi: il primo è “un indebolimento della posizione di bilancio”, a seguito dei propositi espansivi del nuovo governo. Secondo Moody’s ora il livello del debito dovrebbe stabilizzarsi attorno al 130 per cento del Pil invece che calare.

Il secondo motivo è nelle “implicazioni negative di medio termine per la crescita” derivanti dallo stallo delle riforme economiche e fiscali. Secondo l’agenzia i piani del governo non comprendono interventi in grado di riportare la bassa performance economica del Paese a livelli più elevati.

Con l’outlook stabile l’agenzia non fa presagire altri interventi, tuttavia avverte cosa potrebbe far cambiare in peggio questo orientamento: una strategia di bilancio che provochi aumenti del debito, un peggioramento della sostenibilità del debito stesso, anche se dovuta a difficoltà a rifinanziarsi sui mercati; un concreto aumento del rischio di uscire dell’euro, attualmente ritenuto “molto basso” ma che “potrebbe salire con un conflitto con le autorità Ue”.

Le Agenzie di Rating sono criticate da molti, in passato hanno sbagliato le previsioni più di una volta, eppure continuano ad essere determinanti sui mercati. Il motivo è semplice: l’intero mercato obbligazionario usa il Rating come parametro per stabilire chi può comprare certe obbligazioni e chi no. Ecco perché il giudizio sull’ Italia da parte di Moody’s era atteso con ansia. Con la bocciatura decisa in serata il Rating del paese si avvicina ora al livello speculativo o spazzatura. Se fosse sceso di più e fosse andato davvero nella serie B di Rating, secondo Goldman Sachs le vendite forzate sui BTP sarebbero potute arrivare a 100 miliardi di euro perché i fondi che per statuto investono in titoli con Rating elevato non possono detenere Bond classificati spazzatura. Per fortuna non è accaduto. Moody’s ha declassato l’Italia di un solo gradino mantenendolo nella serie A del Rating ed ha mantenuto anche le prospettive future stabili. Questo potrebbe anche dare sollievo ai mercati lunedì in attesa di venerdì prossimo quando il verdetto sull’Italia arriverà dall’altra agenzia di Rating Standard & Poor’s.

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