I pifferai al Governo: andarono per suonare e finirono suonati. Ciapa lì e porta a cà

Antonio, Luigi e Zebedeo, questo il nome dei pifferai di Montagna. Traslando a Montecitorio, troviamo...

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Antonio, Luigi e Zebedeo, questo il nome dei pifferai di Montagna. Traslando a Montecitorio, troviamo i pifferai del governo Gialloverde: Conte, Di Maio, Salvini.

Anche i “nostri” pifferai sono andati, nei giorni scorsi, non già a valle di Montecitorio ma a Bruxelles, ciascuno con tutta la propria convinzione ed intenzione di riuscire a portare, a tutti, ciascuno la sua saggezza, il suo saper governare e far suonare l’economia, come nessun altro.

Conte porta il suo verbo e spiega:

Amici, grazie al mio programma niente sarà più come prima. Sono qui per farvi dono della mia programmazione, progrediremo e cresceremo assieme andando incontro ad un’Europa 2.0! Io so come si fa” e quindi, lasciatemi fare!

Di Maio invece dice:

Sono certo che vi farò contenti. Vedrete che io e voi, con le nostre modifiche, invecchieremo meglio di quanto vi hanno fatto fare i loschi individui a voi ben noti che invece sono stati puniti dagli italiani!” 

Salvini, al solito più circonciso, si limita a dire:

Vedo la luce! Vedo la strada! Vedo la direzione! Non navigheremo più a vista”, seguitemi e sareti tutti salvi!

Ieri la risposta degli uditori di Bruxelles, in perfetto concetto salviniano, dicono: Ciapa lì e porta a cà

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