Open Arms in acque di Lampedusa Salvini sclera e ricorre alla Consulta

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Open Arms in acque di Lampedusa Salvini sclera e ricorre alla Consulta

Open Arms è giunta davanti a Lampedusa, con un veliero che le fa da supporto. Salvini: ‘Siamo soli contro tutti’. La titolare della Difesa Trenta: ‘Non firmo divieto in nome umanità’. La replica: ‘Umanità non è aiutare trafficanti’. Anche Toninelli non firma: ‘Dopo bocciatura Tar, noi siamo parte seria del Governo’

Il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso dell’Ong spagnola Open Arms e così la nave con 147 migranti, al momento in cui scriviamo, è a circa duecento metri da Lampedusa. Il ministro dell’Interno: patto innaturale fra Pentastellati e Dem punta a far ripartire gli sbarchi. Conte gli chiede di mettere al sicuro i minori. La Spagna disponibile alla redistribuzione. Peggiora il meteo, anche la Ocean Viking preme per un porto sicuro.

Open Arms, dopo 13 giorni di stallo al largo di Lampedusa con 147 migranti a bordo, dopo la decisione del TAR del Lazio e con l’appoggio della Marina Mlitare, è dunque a poche centinaia di metri dal porto lampedusano dove è arivata scortata da due unità della marina militare.

La conclusione della situazione di stallo e del braccio di ferro con Salvini è stato reso noto, ieri, direttamente dalla Ong spagnola Open Arms, che aveva annunciato che si stava dirigendo verso “il porto sicuro più vicino” al riparo della sentenza del Tar Lazio che aveva accolto il loro ricorso per cui afferma che:

“A seguito del ricorso presentato dai nostri legali presso il Tar del Lazio in data 13 agosto 2019 nel quale facevamo presente la violazione delle norme di Diritto Internazionale del mare in materia di soccorso presenti all’interno del Decreto Sicurezza Bis, lo stesso oggi risponde riconoscendo la suddetta violazione nonché la situazione di eccezionale gravità ed urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi a bordo della nostra nave”.

La nuova situazione ha chiaramente indispettito Salvini che subito ha sclerato ed ha annunciato, in diretta Facebook che firmerà subito un provvedimento per impedire lo sbarco della nave:

“Pensate in che Paese strano viviamo, un avvocato del Tribunale amministrativo del Lazio vuole dare il permesso di sbarcare a una nave straniera piena di immigrati. Ancora nelle prossime ore firmerò il mio no, io complice dei trafficanti di esseri umani non sarò mai. C’è una nave di una ong spagnola in acque maltesi che fa ricorso a un tribunale italiano, non si capisce perché. Poi c’è una nave norvegese di una Ong francese”.

ed aggiunge:

“È chiaro ed evidente che c’è un disegno per tornare indietro, per riaprire i porti italiani e trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Finchè ho vita non mi arrendo e resisto a questa vergogna, anche per rispetto degli immigrati che sono qua regolarmente.”

E qui la solita smargiassata del:

“Non cambio idea, possono minacciarmi, denunciarmi, processarmi”.

Ecco, queste sue battaglie da nazi e le denunce che possono procurargli e, ancor peggio, le condanne che potrebbe ricevere se a processo si riuscisse veramente a portarlo (e privo dello scudo parlamentare che gli consente di fare il gradasso, ci si arriverebbe), aggiunge un’altra notarella al non irrilevante fatto che ha alzato, e continua ad alzare, un mare di polvere, ma di fatto NON ha mollato alcun ministero, men che meno il suo, al Viminale, ed anzi, mai come in questi giorni, si è potuta notare la sua presenza nei suoi uffici quasi come un cane che sorveglia, e marca, il territorio e, incredibile ma vero, sta finanche provando a fare marcia indietro per continuare come prima ed anzi, nella sua vanagloria di ognipotenza, si porta già avanti e quindi continua a parlare, muoversi ed agire come se fosse ancora il plenipotenziario che è sempre stato (e già a questo investito dagli italiani).

Insomma, senza nemmeno sforzarsi troppo a tendere l’orecchio, si può ascoltare un noto motivetto che recita: E qui comando io, e questa è casa mia …. al quale va aggiunto: e le altre le voglio, le pretendo, mi spettano, sono gli italiani che lo vogliono; e fa niente che, a conti reali fatti e non alle sue chiacchiere e smargiassate, quelli che lui tende ad identificare come TUTTI gli italiani, sono, di fatto, “solo” circa 9milioni su 56milioni di aventi diritto al voto, ergo: si e no il 19 per cento del totale. Ma per lui questo 19% diventa TUTTI GLI ITALIANI e, “forte” di tale “plebiscito” chiede, pretende, si aspetta(va) finanche i “pieni poteri”e, nel frattempo, si è portato avanti e – di fatto – se li è (era) presi.

Ma ci faccia il piacere. Rinsavisca e la smetta di (auto)raccontare balle e guardi in faccia alla realtà. Spinto dalla sua arroganza ha osato troppo aspettandosi tanto per cui ora, ripeto, rinsavisca e si sforzi di essere serio soffocando la sua indole da Caporale e bulletto di quartiere e cominci già a pensare che nell’area c’è anche la Ocean Viking con 356 persone a bordo, che preme per un porto sicuro mentre le condizioni del mare peggiorano.

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