GRV (Giornale Radio Vivicentro) del 10 Settembre 2018: “IL PUNTO” sulle news

Giornale Radio, Notizie dal Mondo (ASCOLTA): La Libia non è un porto sicuro, ora lo...

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Giornale Radio, Notizie dal Mondo (ASCOLTA):
  • La Libia non è un porto sicuro, ora lo dice anche il ministro degli Esteri Moavero membro di un governo che si vanta di aver ridotto le partenze dal paese africano.
  • Oggi Tria torna in Parlamento dopo le critiche ai piani del governo arrivate da Bankitalia, Corte dei Conti, Ufficio Parlamentare di Bilancio.
  • Se lo spread ci sfugge la manovra deve cambiare dice il ministro Savona, Salvini ipotizza di chiedere aiuto agli italiani
  • L’ambasciatrice degli Stati Uniti all’onu Nikki Alei si è dimessa. Lascerà l’incarico a dicembre; per ora smentisce l’ipotesi di una sua candidatura per la casa bianca nel 2020

Benvenuti al giornale radio. 

La Libia non è un porto sicuro, ora lo dice anche il ministro degli Esteri Moavero membro di un governo che si vanta di aver ridotto le partenze dal paese africano.

Il ministro degli Esteri italiano ha ammesso che la Libia non può essere definita un porto sicuro in senso stretto e giuridico. Non può essere considerata come tale, ha detto Enzo Moavero rispondendo a una domanda durante una conferenza stampa. Parole che arrivano dopo mesi in cui il governo si è vantato di aver ridotto le partenze dal paese africano da cui da anni arrivano denunce di violenza terribili contro i migranti.

In diretta Raffaele Masto:

la dichiarazione del ministro degli Esteri praticamente smentisce la politica estera italiana per quanto riguarda l’immigrazione e le operazioni nel Mediterraneo. Praticamente, se la Libia non è un porto sicuro secondo le leggi internazionali anche secondo le teorie messe avanti dal governo italiano, non si può riportare i migranti salvati nel Mediterraneo in Libia.

La politica italiana invece è andata tutta in questo senso negli ultimi mesi, cioè Navi Guardie Costa regalate alla Libia per recuperare i migranti con operazioni in acque territoriali libiche in modo da poter riportare i migranti in Libia. Operazioni che, se oggi la Libia non è un posto sicuro, diventano tutte operazioni non fattibili in caso di salvataggio; non fattibili secondo le leggi internazionali dunque, questa dichiarazione del ministro degli Esteri italiano, mostra evidentemente una spaccatura all’interno del governo che invece ha adottato tutt’altra linea.

Oggi Tria torna in Parlamento dopo le critiche ai piani del governo arrivate da Bankitalia, Corte dei Conti, Ufficio Parlamentare di Bilancio.

Questa mattina Giovanni Tria tornerà davanti alle Commissioni bilancio di camera e senato. Al centro dell’attenzione l’aggiornamento del Def e il documento che contiene i piani economici del governo. Ieri ministro dell’economia ha provato a difenderli, ma le commissioni hanno ascoltato anche molte critiche ai progetti della maggioranza.

Da Roma Anna Bredice di Radio Popolare:

di bocciature ieri ce ne sono state tante ma quella che brucia di più, alla quale i Cinque Stelle hanno risposto nel solito modo attaccando, è quella dell’ ufficio parlamentare di bilancio all’ultima attesa audizione del Def in Parlamento. Dopo una serie di opinioni critica, tra cui quella di bankitalia, secondo gli uffici parlamentari le Stime contenute nella nota sono eccessivamente ottimistiche a riguardo delle previsioni del PIL rispetto alle Stime. Un parere negativo a cui dovrebbe rispondere questa stamattina Tria in Parlamento. Ma nel frattempo arriva però anche la scure dei 5 Stelle ed ha lo scopo di mettere in cattiva luce e denigrare anche questo organismo indipendente nel parlamento, l’ufficio parlamentare bilancio, che già altre volte nel passato ha criticato le note del Def, compresa quella di Padovan, alcuni anni fa. Ebbene, per i 5 Stelle, l’ufficio è l’emanazione di un’opposizione rabbiosa e si fanno i nomi dei tre componenti, compreso il presidente Pisauro, scelti, dicono i grillini, da Grasso e Boldrini, nomi messi sul blog e accolti dagli insulti della rete. La stessa cosa che accade con l’audio di Casalino che minacciava i tecnici Di Tria, tutti i nemici della manovra del Popolo.

Salvini Di Maio hanno fatto un nuovo vertice a Palazzo Chigi: andiamo avanti, dicono in serata, rispondendo così anche indirettamente ai dubbi del ministro Savona: se lo spread arriva a 400, aveva detto, la manovra dovrà essere cambiata.  L’opinione diversa dei due è il primo segno che si sta discutendo, eccome, degli effetti negativi sui mercati anche se Salvini è così convinto di avere il popolo della sua parte che è pronto a chiedere ai risparmiatori di investire nei titoli italiani per combattere così l’innalzamento dello Spread

Ieri lo spread tra titoli italiani e tedeschi ha raggiunto il livello massimo dal 2013. Poi è sceso sotto quota 300.

Bianca Senatore, cronista di Radio Popolare, ha intervistato l’analista finanziario Nicolò Mancino:

ad oggi non c’è ancora stata una giornata di vero e proprio panico, una di quelle che in passato abbiamo vissuto forse la ragione è che i mercati, che pur stanno vendendo l’Italia, non credono alla fine che questa manovra vedrà la luce per come era stata concepita.

È vero che lo Spread è sceso perché la BCE ha comprato?

è possibile che abbia comprato perché è nei suoi poteri comprare, ma la mia sensazione è che lo spread abbia accelerato la discesa vista bocciata la manovra da parte della Corte dei Conti.

In Parlamento ieri ci sono state polemiche quando alcuni sindaci hanno contestato il taglio dei fondi alle periferie di queste, di cui si è parlato nelle scorse settimane, è successo durante una seduta del Senato e la presidente Paola Taverna li ha espulsi. Il sindaco PD di Albano Laziale ha detto che sono stati cacciati perché indossavano la fascia Tricolore.

Milano, Cortina, Cagliari e Stoccolma sono le tre candidati ufficiali come sede per i giochi olimpici invernali del 2026. Lo ha comunicato ieri la sessione del Comitato Olimpico Internazionale riunita a Buenos Aires. La vincente sarà annunciata il prossimo 23 giugno. La sede prevista era Milano, ma è stata spostata a Losanna dopo la candidatura ufficiale delle due città italiane. Già oggi ci sarà l’incontro con le tre pretendenti per definire i vari passaggi verso l’ 11 gennaio 2018 quando i dossier dovranno essere pronti per essere mandati in Svizzera con piani di sviluppo e garanzie finanziarie incluse per ora dal governo italiano. Nessun ripensamento ufficiale sulla mancanza di sostegno economico all’evento.

L’ambasciatrice degli Stati Uniti all’onu Nikki Alei si è dimessa. Lascerà l’incarico a dicembre; per ora smentisce l’ipotesi di una sua candidatura per la casa bianca nel 2020

Donald Trump ha accettato le dimissioni di Mikki Alei, l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite che lascerà l’incarico a fine anno. Si fanno molte ipotesi sulle ragioni del suo gesto, lei ha smentito una sua possibile candidatura per la casa bianca nel 2020.

In diretta Roberto Festa:

Buongiorno non è chiaro perché Nikki Alei lasci il posto di Ambasciatore statunitense. Lei dice che dopo 2 anni di servizio è tempo di passare la mano e che tornerà a lavorare nel settore privato. Donald Trump la ringrazia lodandone l’azione. In realtà i rapporti tra il presidente e il suo Ambasciatore all’Onu non sono sempre stati idilliaci. Lei ha spesso criticato, per esempio, la Russia fino a enunciare, a un certo punto, sanzioni contro mosca. La Casa Bianca allora contraddisse la Alei e disse che aveva avuto un momento di confusione; e lei rispose fiera: non mi confondo!

NOTA:

questo è un estratto di uno dei GRV che potete seguire, ogni giorno, sul Canale 1 della nostra Radioweb: ViViRadioWeb  nelle edizioni delle ore 9.15 – 13.30 – 17.00 – 21.30

Grazie per la lettura e buon ascolto.

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