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ercoledì 9 aprile si è conclusa a Verona la 57esima edizione di Vinitaly, la più grande fiera mondiale dedicata al vino.Fin dalla sua apertura nel 1967, Vinitaly ha sempre visto la partecipazione delle più alte autorità politiche.La conferenza stampa inaugurale è stata aperta, domenica 6 aprile, dal presidente di Verona Fiere, Federico Bricolo, che ha ringraziato tutte le autorità presenti .
Bricolo ha sottolineato come il vino sia strettamente legato al territorio e necessiti del sostegno di tutte le regioni italiane. La novità di quest’anno è stata il “Vinitaly Tour”, un’opportunità per gli appassionati di visitare le cantine presenti in fiera, un luogo neutrale e aperto a tutti.Lunedì 7 aprile , due commissari europei hanno evidenziato come le etichette dei vini debbano essere chiare e informative per i consumatori, senza generare timori.Il vicepresidente di Verona Fiere, Artoni, ha affrontato il tema dei dazi, definendolo un problema globale che può essere superato grazie all’eccellenza dei prodotti italiani.Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha ringraziato il Presidente Mattarella per la sua attenzione verso il settore.
Anche il presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini, ha espresso il suo ringraziamento agli ospiti e ai sindaci della provincia, sottolineando l’importanza di un rapporto diretto tra produttori e consumatori.Antonella Sberna, portando i saluti del Parlamento Europeo, ha evidenziato come questa manifestazione e il settore vinicolo rappresentino un’eccellenza a livello mondiale.La vicedirettore del Tg2 ha moderato il talk show di apertura domenica 6 aprile , aprendo il suo intervento con la frase: “Il vino è poesia imbottigliata“.Bricolo ha aggiunto che “sport, ristorazione e vino sono ambasciatori dell’italianità nel mondo”.
Alla conferenza stampa era presente anche il Ministro della Cultura, Giuli, che ha affermato: “Per capire l’importanza di qualcosa, bisogna immaginare se quella cosa non ci fosse”. Ha poi proseguito il suo intervento con diverse citazioni filosofiche.Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha osservato come il mondo sia profondamente cambiato e come la globalizzazione si sia ristrutturata negli ultimi cinque anni, dopo la pandemia.Ha aggiunto che “il nostro sistema è resiliente nei momenti di crisi, l’Italia resiste e reagisce meglio di altre nazioni.Niente panico”.
Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha sottolineato l’importanza della “civiltà del vino”, che è anche “civiltà del territorio”, esprimendo la fiducia nel continuare su questa strada.
Ha chiuso la conferenza stampa il Presidente Zaia, affrontando la questione dei dazi.Ha evidenziato come l’Italia sia il principale esportatore di vino e come non convenga uno scontro diretto con gli Stati Uniti, poiché non porterebbe a risultati positivi.Anche il Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, intervenendo, ha sottolineato come i dati attuali siano favorevoli e come non sia necessario “fare la guerra” agli Stati Uniti, un mercato importante ma non fondamentale (rappresenta solo il 10%).Ha concluso affermando che “la paura e la criminalizzazione sono peggiori dei dazi, i dazi non devono farci paura”.
Vinitaly 2025 è’ stato un successo , la parola d’ordine è stata : Promozione, Internazionalizzazione e Cambiamento, ed è stata vincente.
Presenti più di 1200 top buyer provenienti da 71 paesi naturalmente selezionati con oculatezza da Veronafiere e ICE ,con 4000 aziende e operatori provenienti da 140 paesi , hanno dato vita alla più grande manifestazione del mondo e accolto visitatori , appassionati e curiosi per 4 giorni .Vinitaly guarda oltre le barriere commerciali e per la sua 57^ edizione, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, si è presentata con circa 4.000 aziende e un quartiere espositivo al completo, confermandosi baricentro e termometro del vino italiano.Nei 18 padiglioni della manifestazione presenti operatori dall’Italia e da 140 nazioni.In particolare, si è puntato a confermare il contingente di 30mila buyer della domanda internazionale, Stati Uniti compresi, per quella che è la più grande ‘agenda business’ del Made in Italy .
Tra gli obiettivi che caratterizzano tutte le iniziative messe in campo quest’anno da Veronafiere si consolidano quelli della promozione e dell’internazionalizzazione.Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «In questi ultimi anni abbiamo lavorato intensamente con le istituzioni – ministeri, ambasciate, ICE e camere di commercio internazionali – per ampliare la promozione a supporto della competitività del settore.
Oggi Vinitaly rappresenta l’aggregatore naturale del vino italiano sui principali mercati target.Un posizionamento che intendiamo rafforzare ulteriormente mettendo a disposizione della politica e delle imprese tutto il nostro know how, per sostenerle nelle sfide derivanti dal complesso scenario attuale, tracciando anche nuove rotte di destinazione».L’internazionalizzazione, sempre in chiave bidirezionale da Verona al mondo e viceversa, rimane infatti una priorità della manifestazione e del piano di incoming realizzato da Veronafiere in collaborazione con Agenzia ICE per Vinitaly 2025.
Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall’area extra Ue, in pole position quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, UK, Brasile ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud.Mentre, per il Continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l’area balcanica.Quattro giorni intensi , dedicati allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder per condividere esperienze e competenze , neppure lo spauracchio dei dazi annunciato da Trump qualche giorno prima dell’apertura di Vinitaly (per fortuna ha fatto un passo indietro) ha fermato gli operatori USA che hanno confermato la loro presenza a Verona per Vinitaly .Sono stati oltre 3000 i buyer americani presenti a Vinitaly un dato che replica il primato dell’anno scorso, la presenza degli operatori Statunitensi è qualcosa incoraggiante per l’economia mondiale in questo settore.
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