Spesa delle famiglie Regione per Regione: cosa pesa di più!

Spesa delle famiglie: tolte le risorse necessarie per casa, utenze e manutenzioni sono le voci più alte del nostro budget mensile.

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Spesa delle famiglie: tolte le risorse necessarie per casa, utenze e manutenzioni sono le voci più alte del nostro budget mensile. In Campania vale la doppia A: alimentari e abbigliamento

Spesa delle famiglie Regione per Regione: cosa pesa di più!

Nel 2021, la spesa media mensile delle famiglie italiane si è attestata a quota 2.437 euro, «in marcata ripresa (+4,7%) rispetto al 2020».

Considerata la dinamica dell’inflazione (+1,9% la variazione dei prezzi al consumo), però, la crescita in termini reali risulta un po’ meno ampia (+2,8%).

Progressi, spiega l’Istat — quelli del 2021 — che comunque non compensano il crollo del 2020: rispetto al 2019, infatti, l’indicatore scende ancora in territorio negativo: -4,8%, per l’esattezza.

Fin qui il quadro generale tracciato dall’istituto centrale di statistica in un dossier pubblicato ieri, ma scendiamo ora più nei dettagli e vediamo i dati suddivisi:

Spesa delle famiglie Regione per regione

«Nel Sud e nelle Isole, dove le disponibilità economiche sono generalmente minori, a pesare di più sulla spesa delle famiglie sono le voci destinate al soddisfacimento dei bisogni primari, come quelle per alimentari e bevande analcoliche»: nel 2021 questa quota di spesa arriva al 24,6% nel Mezzogiorno e al 23,5% in Sicilia e Sardegna, mentre si ferma al 17,2% nel Nordest.

«Anche nel 2021 le regioni con la spesa media mensile più elevata sono Trentino-Alto Adige (2.950 euro) e Lombardia (2.904 euro) mentre Calabria e Puglia sono quelle con la spesa più contenuta, rispettivamente 1.915 e 1.808 euro mensili».

La quota più alta per alimentari e bevande analcoliche si registra proprio in Calabria, dove si attesta al 28,1%, a fronte del 19,3% osservato a livello nazionale e del 15,8% del Trentino-Alto Adige.

Rispetto al 2020, la spesa aumenta significativamente in molte regioni, sia del Nord che del Centrosud.

«Gli incrementi più contenuti si registrano in Toscana (+4,5%) e in Piemonte (+5%); attorno al 7% la crescita di Abruzzo, Umbria e Veneto».

La spesa aumenta del 7,6% in Trentino-Alto Adige e dell’8,6% in Lombardia ma gli aumenti maggiori si osservano in Basilicata e Molise, dove, rispetto al 2020, sale, rispettivamente, del 16,9% e del 10,3%.

«I livelli e la composizione della spesa — riprende l’istituto centrale di statistica — variano anche a seconda della tipologia del comune di residenza.

Nel 2021, come in passato, le famiglie spendono di più nei comuni centro di area metropolitana: 2.757 euro mensili contro i 2.473 euro nei comuni periferici delle aree metropolitane e in quelli con almeno 50mila abitanti e i 2.315 euro nei comuni fino a 50mila abitanti che non appartengono alla cerchia periferica delle aree metropolitane».

Il maggior incremento della spesa per consumi (+5,4%) si registra proprio nei comuni centro di area metropolitana.

«In questi ultimi, infatti, pesa maggiormente rispetto alle altre tipologie comunali la spesa per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (il 44,2% della spesa mensile, pari a 1.219 euro, rispetto al 34,7% nei comuni fino a 50mila abitanti, 803 euro mensili) ma anche quella per Servizi ricettivi e di ristorazione (il 4,7%, pari a 128 euro mensili, contro il 3,9% dei comuni più piccoli, 90 euro mensili)».

Al contrario,

«nei comuni centro di area metropolitana si registra la quota di spesa più bassa destinata ad Alimentari e bevande analcoliche (16,2%, contro 20,5% dei comuni fino a 50mila abitanti che non appartengono alla cerchia periferica delle aree metropolitane); lo stesso vale per le quote di spesa destinate ad abbigliamento e calzature (rispettivamente, 3,3% e 4,5%) e Trasporti (7,7% contro 10,7%)».

Il caso Campania: Spesa delle famiglie

Nella regione Campania l’aumento della spesa media mensile — rispetto al dato Italia — si attesta su un più modesto 3,7%: passando cioé dai 1.958,53 euro del 2020 ai 2.034,65 del 2021.

Ma come utilizzano questo budget i cittadini della Campania?

Tolte le risorse necessarie per la casa, per le utenze e per le manutenzioni varie, il 26,2% (percentuale seconda soltanto a quella della Calabria, come vedremo più avanti) viene «investita» in prodotti alimentari e bevande analcoliche.

In pratica, oltre 534 euro ogni 30 giorni per approvvigionarsi di cibo.

Molti di più rispetto alla Lombardia (476 euro, che incidono sulla spesa complessiva per il 16,4%) o al Lazio (464 – 17,1%).

E molto più anche rispetto alla media nazionale: 469 euro, che pesa per il 19,3% sulla spesa mensile.

Del resto, da ciò che mettiamo nel piatto, e da come lo mangiamo — ormai è quasi una certezza scientifica — si possono dedurre alcuni tratti della nostra personalità: lo rivelano diversi filoni di ricerca di storia, genetica e psicologia. E se li intrecciamo con la statistica dell’economia familiare…

Ma non è finita.

I campani spendono percentualmente di più dei lombardi e dei laziali — ma anche della media Italia — pure per abbigliamento e calzature.

Più di noi, di contro, sempre guardando al peso sul budget mensile, puntano sul vestiario lucani, calabresi e siciliani.

Mentre spostando l’obiettivo su tutto il Centronord, ci supera la Valle d’Aosta.

In Campania, inoltre, si destinano, al capitolo servizi sanitari e spese per la salute poco più di 107 euro; nel Lazio sono 129 e in Lombardia 140 (media Italia:117).

E le famiglie della Campania spendono appena 52 euro mensili per il capitolo ristorazione (Lazio: 108, Lombardia: 150, media Italia: 100). Spettacoli e cultura?

Anche in questo caso la Campania è sotto le grandi regioni e superata dal Centronord tutto: 68 euro contro i 109 del Lazio e i 140 della Lombardia (media Italia: 99).

Aumentano i divari di Spesa delle famiglie

Tornando al confronto dei dati 2020 e 2021 l’Istat spiega:

«l’incremento delle spese delle famiglie è diffuso su tutto il territorio nazionale, ad esclusione delle Isole dove non si registra alcun aumento significativo.

La crescita è più intensa nel Nord (+7,0% il Nordovest e +4,4% il Nordest), seguito dal Sud (+3,9%) e dal Centro (+3,1%)».

I livelli di spesa più elevati, e superiori alla media nazionale, «continuano a registrarsi nel Nord-ovest (2.700 euro), nel Nordest (2.637 euro) e nel Centro (2.588 euro) mentre sono più bassi (e inferiori alla media nazionale) nelle Isole (2.012 euro) e al Sud (1.971 euro)».

Nel 2021, nel Nordovest si spendono in media circa 728 euro in più del Sud, una differenza pari al 36,9% (33,0% nel 2020), mentre rispetto alle Isole il vantaggio del Nord-ovest in valori assoluti è di 688 euro (34,2% in più, a fronte del 29,6% dell’anno precedente).

Spesa delle famiglie: Meno viaggi

Nel 2021, così come l’anno precedente, «la voce di spesa che le famiglie dichiarano di aver maggiormente limitato è quella per viaggi e vacanze.

Tra quante già spendevano per questa voce nel 2020, la percentuale di chi l’ha ridotta rispetto all’anno precedente è del 62,4%, una percentuale ancora più alta di quella riscontrata nel 2020 (pari al 46,8%) e che risulta in crescita soprattutto al Nord (dal 44,1% al 61,2%).

La percentuale più elevata di famiglie che nel 2021 dichiarano di aver ridotto questo esborso si osserva comunque nel Mezzogiorno (69,8%)».

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Spesa delle famiglie Regione per Regione: cosa pesa di più! / Cristina Adriana Botis / Redazione Redazione Campania

Fonte:corrieredelmezzogiorno

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