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Castellammare di Stabia

Funerali blindati, su ordine del Questore, per Assunta Pupetta Maresca

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Assunta Pupetta Maresca, morta a Castellammare di Stabia il 29 Dicembre 2021, era la vedova anche del boss Pasquale Simonetti, noto come Pasqualone ‘e Nola, ed era la sorella di Pasquale Maresca e Ciro Maresca, detto “Lampetiello”.

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imasta vedova restò nell’ambito camorristico dove conobbe il boss Umberto Ammaturo che poi sposò in seconde nozze, era il 1970, avendo due gemelli, Roberto e Antonella,

Nel 1970 sposò il boss Umberto Ammaturo, da cui ebbe due figli, Roberto e Antonella.

Nel suo percorso di vita “camorristica” come affiliata della Nuova Famiglia, ebbe a scontare diverse condanne per crimini a lei imputati tra i quali, il più eclatante, fu quello in cui, incinta al sesto mese, si vendicò eliminando Antonio Esposito detto Totonno ‘e Pomigliano, presunto mandante dell’omicidio del marito pur essendo stato il testimone delle sue nozze.

La Maresca il 14 ottobre fu arrestata per quell’omicidio, e partorì in carcere il figlio Pasqualino.

Rimasta vedova restò nell’ambito camorristico diventando un boss di carattere, tanto da opporsi alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.

In seguito, era il 1970, conobbe il boss Umberto Ammaturo che poi sposò in seconde nozze avendo due gemelli, Roberto e Antonella.

Nel 1986 poi, a seguito di altra condanna, la sezione di misure di prevenzione del Tribunale di Napoli ordinò la confisca dei suoi beni.

La sua è stata una vita decisamente fuori dagli schemi, tra mala e fiction, omicidi e concorsi di bellezza, tanto da ispirare la mini serie tv diretta da Luciano Odorisio con Manuela Arcuri protagonista Pupetta – Il coraggio e la passione, registrata nel 2011, e andata in onda dal 6 giugno 2013 al 20 giugno 2013 su Canale 5. Ultimamente era diventata una commerciante ed aveva un negozio sempre nella sua Castellammare.

Nel merito di tale ordinanza, il consigliere della Regione Campania di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli così si esprime:

<< Adesso che è morta leggiamo sui social una sorta di glorificazione di questa donna che ha rappresentato uno dei simboli della camorra e della violenza nel nostro territorio.

La mitizzazione dei boss, com’è già successo con Raffaele Cutolo, è assolutamente da evitare.

Per questo riteniamo assolutamente necessario che i funerali di questa camorrista siano effettuati in forma privata e abbiamo chiesto al Prefetto e al Questore di vietarli e vietare qualsiasi onoranza pubblica per Pupetta Maresca.

Come ogni camorrista va dimenticata e disprezzata. Il paradosso ormai è che le attenzioni pubbliche e mediatiche che si dedicano alle vittime dei clan è infinitamente minore rispetto a quello destinato ai criminali e mafiosi.

Un paradosso inaccettabile>>

Che dire, un epitaffio duro tanto più perché di fatto, corrispondente a realtà.

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