Francia: nuovo blitz polizia sblocca raffineria, intaccate riserve strategiche

Circa venti blindati di agenti della polizia in assetto antisommossa sono stati mobilitati per l’operazione,...

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Circa venti blindati di agenti della polizia in assetto antisommossa sono stati mobilitati per l’operazione, la terza da ieri. Il presidente dell’Unione industrie petrolifere: “Situazione tesa”

PARIGI – Nuovo assalto della polizia, oggi all’alba, a un deposito strategico di carburante bloccato dai sindacalisti della Cgt, a Douchy-les-Mines, nel nord. Il sito era bloccato da giovedì per protesta contro il Jobs Act, la legge di riforma del lavoro, voluta dal governo del presidente Francois Hollande. E, mentre la ministra dell’Istruzione francese, Najat Vallaud- Belkacem, accusa la Cgt di essere responsabili degli ultimi incidenti nelle proteste contro la riforma del lavoro (“Gli organizzatori non hanno scuse davanti a queste violenze“, ha detto), la situazione resta molto tesa. Ieri scontri, sempre legati alla riforma del lavoro, si sono verificati anche a Bruxelles.

Riserve in uso. La penuria di carburante, dopo Nantes, Rennes e Le Havre, si avverte anche a Parigi. Con un quinto dei distributori di benzina a secco in tutta la Francia, file chilometriche negli altri e il rischio che il blocco delle raffinerie e dei depositi prosegua, il governo ha autorizzato i petrolieri francesi dell’Ufip a usare le riserve strategiche del Paese in grado di garantire rifornimenti per 4 mesi. Francis Duseux, presidente dell’Unione industrie petrolifere, ha ammesso che da due giorni sono intaccati gli stock di riserva.

La portavoce dell’UFIP, Catherine Enck, ha detto che “una piccola quantità della scorta è stata prelevata. È stato autorizzato dal governo, unico a poterlo decidere”.

Emergenza carburante. In Francia è emergenza carburante da quando il sindacato di sinistra ha indetto uno sciopero che ha paralizzato 6 raffinerie su 8, per ottenere la revoca della nuova legge sul lavoro, approvata dal governo senza il voto del Parlamento ricorrendo all’articolo 49 comma 3 della Costituzione francese che consente in casi straordinari di ‘bypassare’ deputati e senatori. Il governo non intende fare marcia indietro e la situazione rischia di precipitare. Lavoratori di altri importanti settori, oggi le ferrovie, hanno aderito agli scioperi contro la legge El Khomri (dal nome del ministro del Lavoro).

Blitz rapido. L’intervento a Douchy, sito strategico vicino a Valenciennes (Nord) bloccato da circa 80 militanti del sindacato CGT, è cominciato alle 5. Una ventina di blindati di agenti di polizia in assetto antisommossa sono stati mobilitati per l’operazione, la terza del genere da ieri. L’azione è stata veloce, sono stati utilizzati gli idranti e i sindacalisti non hanno fatto troppa resistenza.

Bloccati ponti… Quasi contemporaneamente, gruppi di sindacalisti hanno bloccato il Ponte di Normandia, che collega Le Havre – porto dove i blocchi si moltiplicano da giorni – a Honfleur. Camion e automobili vengono fermati, passare da una riva all’altra della Senna è questa mattina impossibile.

…e porti.Inoltre, il personale di due fra i principali porti francesi, quello di Marsiglia e quello di Havre, si prepara oggi a unirsi al movimento di protesta. Se questi terminali dovessero essere bloccati (dove arriva circa il 40% delle importazioni di greggio francesi) “nel giro di cinque o sei giorni non ci sarà piu carburante negli aeroporti parigini”, ha messo in guardia il sindaco di Havre, Edouard Philippe.

Aerei, metro e treni a rischio. Sul fronte dei trasporti aerei, il 15% dei voli dovrebbe essere annullato domani dall’aeroporto di Orly, dove i sindacati dell’aviazione civile minacciano di incrociare le braccia dal 3 al 5 giugno. E potrebbero scendere in sciopero anche gli autisti della metro e i macchinisti delle ferrovie. Uno scenario tanto più preoccupante alla vigilia degli Europei di calcio, a partire dal 10 giugno.

Sciopero a centrali nucleari. Intanto, il sindacato si prepara a scioperare alla centrale nucleare di Nogent-sur-Seine, in un’ulteriore escalation delle proteste. I lavoratori iscritti alla Cgt dell’impianto a sudest di Parigi hanno votato ieri a favore dello sciopero di 24 ore con inizio oggi alle 21. I dipendenti di altre centrali nucleari si incontreranno oggi per decidere se protestare allo stesso modo, ha dichiarato Laurent Langlard, portavoce del sindacato. Stamane il segretario di Stato Jean-Marie Le Guen ha dichiarato alla radio Rtl: “Una piccola minoranza sta tentando di radicalizzare le cose”, ma “sbloccheremo la situazione” perché “un sindacato non può governare il Paese”. Philippe Martinez, leader del potente sindacato Cgt, tra i più oltranzisti del Paese, ha dichiarato alla stessa radio: “Andremo avanti”.

Tensione altissima… Ai microfoni di RMC, Duseux ha parlato di “situazione tesa” alla quale “contribuiscono anche i consumatori”. I quali, presi dal panico di restare a secco, hanno aumentato i consumi medi di tre-cinque volte. “Non eravamo preparati, la domanda è tale che non riusciamo a soddisfarla. Da due giorni, visti i problemi alle raffinerie, abbiamo cominciato ad intaccare gli stock di riserva”.

…ma niente passi indietro. Il presidente Francois Hollande ieri ha definito inaccettabili le proteste volute da una “minoranza”, mentre il premier Manuel Valls ha escluso il ritiro delle riforma del lavoro e ha anticipato il ricorso alla forza per sgomberare le raffinerie occupate.

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