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ell’ambito dell’operazione “Continuum Bellum 3”, i Carabinieri hanno inferto un duro colpo alla produzione di stupefacenti sui Monti Lattari, un’area soprannominata la “Giamaica del sud” per la sua fiorente attività illegale di coltivazione di cannabis. In una vasta operazione condotta nelle zone impervie di Lettere, sono state rinvenute e sequestrate 267 piante di Cannabis Indica e un’ingegnosa rete di cunicoli sotterranei.
L’operazione, coordinata dalla Compagnia dei Carabinieri di Castellammare di Stabia, ha visto la partecipazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, un’unità specializzata nel rastrellamento di aree difficilmente accessibili. Fondamentale è stato il supporto aereo del 7° Nucleo Elicotteristi di Pontecagnano, il cui occhio dall’alto ha guidato con precisione le squadre a terra attraverso la fitta vegetazione della località Mazzo.
In un’area demaniale boschiva, i militari hanno scoperto quattro distinte piazzole dedicate alla coltivazione. La scoperta più sorprendente è stata una rete di cunicoli sotterranei che collegava le diverse aree. Secondo gli investigatori queste gallerie, strette ma percorribili, servivano ai coltivatori per spostarsi tra le piazzole senza lasciare tracce in superficie, evitando così di “scalfire” la vegetazione e destare sospetti. I tunnel avrebbero inoltre potuto fungere da via di fuga in caso di irruzione delle forze dell’ordine.
Gli stessi Carabinieri hanno ispezionato il reticolo sotterraneo ricostruendo il sistema utilizzato per la sorveglianza e la manutenzione discreta della piantagione.
Complessivamente, sono state sradicate 267 piante di Cannabis Indica, con un’altezza variabile tra 100 e 150 centimetri prossime alla fioritura e alla successiva essiccazione. Come da prassi le piante sono state campionate per le analisi di rito e successivamente distrutte sul posto.
Questa operazione si inserisce in una più ampia e incessante attività di controllo del territorio dei Monti Lattari, volta a contrastare non solo la produzione di droga ma anche la detenzione di armi illegali. Le forze dell’ordine sottolineano come il clima caldo di questo periodo renda l’area particolarmente ideale per la coltivazione della cannabis intensificando di conseguenza gli sforzi di vigilanza e repressione.
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