Sant’Antonio Abate: violenza di genere, intervengono Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia sono intervenuti stanotte in soccorso di una 36enne, vittima delle violenze

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I Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia sono intervenuti stanotte a Sant’Antonio Abate, per l’ennesimo episodio di violenza di genere.

Sant’Antonio Abate (Na)- Altro episodio di violenza di genere ha richiesto, questa notte, l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia.

Gli agenti hanno arrestato un uomo di 42 anni, per maltrattamenti in famiglia e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Dopo l’allerta dal 112, i militari sono giunti all’abitazione dell’uomo, colpevole dell’aggressione alla compagna, con cui conviveva.


Il 42enne – in evidente stato d’agitazione – durante le fasi concitate ha opposto resistenza ai Carabinieri strattonandoli.

I militari sono riusciti a bloccare l’uomo e ad arrestarlo. La vittima – medicata da personale del 118 – ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. La donna 36enne, ha raccontato alle forze dell’ordine di analoghi episodi avvenuti in passato e mai denunciati.
L’arrestato è stato tradotto al carcere in attesa di giudizio.

Purtroppo il fenomeno della violenza di genere continua a richiedere alta attenzione da parte delle forze dell’Ordine. Alle vittime sta trovare il corraggio di chiedere aiuto senza vergogna o assurdi sensi di colpa. Purtroppo oggi più che mai, le relazioni interpersonali degradano nella violenza, soprattutto a discapito delle donne, che il più delle volte tacciono e cercano di resistere.

E’ necessario rivedere modelli culturali fino ad ora inossidabili, e promuovere la crescita delle nuove genereazioni trasmettendo con maggiore convinzione valori come il rispetto e l’educazione nei confronti dell’altro sesso.

I maschi sono quelli che risultano maggiormente incapaci di relazionarsi, di amare, di “sentirsi rifiutati”… La reazione immediata è il ricorso alla forza bruta, prepotente, violenta e ignorante, che mira ad annientare l’altra parte.

Non si può continuare a sopportare ancora questo modo di relazionarsi all’altro, è necessario un moto di indignazione totale da parte di maschi e femmine, insieme, solo così si cambierà davvero in meglio.

Redazione Campania

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