Vittima di un errore medico: evirato per un tumore inesistente

In un'intervista al Corriere della Sera fiorentino, l'uomo ha affermato di essere stato vittima di un errore medico che non avrebbe mai dovuto accadere.

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In un’intervista al Corriere della Sera fiorentino, l’uomo ha affermato di essere stato vittima di un errore medico che non avrebbe mai dovuto accadere.

Vittima di un errore medico: evirato per un tumore inesistente

L’udienza preliminare per la causa legale intrapresa da un uomo di Arezzo contro un urologo e l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), per lesioni gravi causate dall’amputazione del pene fatta per un tumore che non esisteva, si terrà il 9 marzo.

La sentenza stabilirà se gli accusati dovranno risarcire il danno biologico subito dall’uomo, pari a circa 100.000 euro.

Nel gennaio 2019, il paziente si era rivolto all’urologo per una visita di controllo per una possibile infezione alle vie urinarie.

L’esito della visita suggeriva un tumore maligno.

L’uomo sottopose allora ad un intervento chirurgico, ma dopo l’operazione si scoprì che non vi era alcun tumore.

Il medico e l’ASL sono stati accusati di negligenza e di lesioni gravi che hanno provocato un grave danno biologico al paziente.

Quest’ultimo sostiene che, a causa dell’errata diagnosi, ha dovuto sopportare una grave disabilità fisica e, di conseguenza, una grave perdita di qualità di vita.

La sentenza dell’udienza preliminare sarà un importante punto di svolta nella causa legale e fornirà le risposte di cui l’uomo ha bisogno.

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