La fantastica coerenza nell’incoerenza di Giorgia Meloni (e Salvini, e Destra)

Fantastica coerenza nell’incoerenza! In generale, Giorgia Meloni è accusata di incoerenza in diverse questioni politiche, in particolare nella sua posizione su questioni storiche e culturali, nonché nelle questioni economiche, ultimo il ritorno all’accise piena sulla benzina!

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Fantastica coerenza  nell’incoerenza! In generale, Giorgia Meloni è accusata di incoerenza in diverse questioni politiche, in particolare nella sua posizione su questioni storiche e culturali, nonché nelle questioni economiche, ultimo il ritorno all’accise piena sulla benzina!

La fantastica coerenza  nell’incoerenza di Giorgia Meloni (e Salvini, e Destra)

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è stata criticata per la sua presunta incoerenza in diverse questioni politiche. Proviamo a farne un riassunto!

Andando indietro con la memoria proviamo a vederne il perché!

In primo luogo:

  1. la Meloni ha celebrato l’eroe italiano Salvo D’Acquisto, nonostante le sue azioni abbiano portato alla morte di civili innocenti durante la Seconda Guerra Mondiale,
  2. ha celebrato anche Giorgio Almirante, fondatore del Movimento Sociale Italiano, che è stato accusato di collusione con il regime fascista.

In secondo luogo, sempre andando indietro con la memoria, mi sembra di ricordare che la Meloni sia stata contraria allo Ius Scholae, ma in passato abbia espresso supporto per lo Ius Culturae sui social media.

In terzo luogo, sempre se la memoria non inganna o a nulla serve averne, mi sembra di ricordare che la Meloni abbia difeso la coerenza del suo partito nella battaglia per il tetto ai pagamenti in contanti, ma abbia votato a favore dell’abbassamento della soglia di pagamento in contanti a mille euro nel 2011.

Infine: il costo della benzina e il mancato rinnovo della riduzione sulle accise.

La fantastica coerenza nell’incoerenza di Giorgia Meloni e SalviniIl costo della benzina è un argomento di grande interesse per molti automobilisti e consumatori.

Come a tutti noto, il prezzo alla pompa è composto da diversi elementi, tra cui le accise, che sono tasse sui carburanti.

Tasse che, nel 2023, con il governo Meloni, sono aumentate dato che lo stesso non ha rinnovato lo sconto sulle accise per la benzina, contribuendo ulteriormente all’aumento del prezzo il che, secondo Codacons, ha determinato un aumento di spesa pari a +9,5 euro a pieno.

Eppure, nonostante l’evidenza dell’azione del NON rinnovare lo sconto sulle accise deciso dal governo Draghi, La Destra, e la Meloni in primis subito rincorsa da Salvini, ora non solo nega le sue stesse parole e finanche quanto scritto nel SUO programma ma, addirittura, con argomentazioni varie di volta in volta adattate all’occasione, appare risentita che non le si sia elevato un plauso per le scelte fatte, a suo dire, a favore dei più deboli.

Ora, per provare a fare un minimo di chiarezza, mi avvalgo delle parole e dell’analisi di Fanpage sottoponendo alla vostra attenzione questo loro video:

Sentito? Lascio, ciascuno di voi, a a fare una propria riflessione e valutazione del tutto e al darsi una spiegazione!

In conclusione, vediamo cosa sono le Accise

Le accise sono una tipologia di imposta sui carburanti presente in tutto il mondo, ma in Italia rappresentano una parte significativa del costo della benzina.

Le accise infatti, in Italia, valgono oltre la metà del costo pagato al distributore, e a questo poi si aggiunge l’Iva

Tuttavia, nel 2022, il governo Draghi decise di ridurre le accise sui carburanti con il decreto Legge n. 179 del 23 novembre 2022. Ciò portò ad un calo del prezzo della benzina alle stazioni di rifornimento.

Purtroppo il taglio non è stato rinnovato e lo sconto sulle accise per la benzina, nel 2023, è sparito; ed ecco che la benzina ha fatto un bel salto in avanti.

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