Violenta lite tra coniugi. Lei ha lesioni con sfregio permanente del viso. Lui comisano e stato arrestato dai poliziotti di Comiso e Vittoria (RG)
Nel corso della mattina di venerdì 2 luglio, i poliziotti dei Commissariati di pubblica sicurezza di Comiso e Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa hanno proceduto all’arresto di M.F., 46 anni, comisano, per i reati di lesioni gravi con sfregio permanente del viso ai danni della moglie e resistenza a pubblico ufficiale.
In particolare, intorno alle ore 05,30 di venerdì scorso, le pattuglie volanti dei due Commissariati intervenivano in una villetta privata sita nella periferia di Comiso dove era stata segnalata una violenta aggressione in ambito familiare. Si apprendeva che poco prima un uomo aveva aggredito la moglie colpendola al volto con uno strumento da taglio procurandole profonde ferite sanguinolente.
Sul posto i poliziotti appuravano che, poco prima del loro arrivo, la vittima – assieme alla figlia minore – era stata trasportata in ospedale da alcuni parenti lì accorsi dopo esser stati allertati telefonicamente dalle parti offese. L’aggressore, invece, era rimasto barricato in casa assieme alla di lui suocera.
Gli agenti hanno iniziato, quindi, un’azione di persuasione verso il soggetto che, tuttavia, non ha accennato alcun segno di desistenza; anzi ha opposto resistenza ai poliziotti sino a quando questi ultimi sono riusciti a bloccarlo e metterlo in sicurezza. Nella circostanza si è accertato che questi aveva compiuto gesti di autolesionismo procurandosi profondi tagli al collo, alle braccia e all’addome. L’anziana signora era incolume. La persona è stata quindi fatta trasportare nel pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi di Vittoria, tramite 118, dove gli sono state prestate le prime cure ed effettuati successivi approfondimenti diagnostici.
Le indagini immediatamente esperite dagli uomini della squadra investigativa del commissariato di pubblica sicurezza di Comiso e della Squadra Mobile di Ragusa hanno consentito di chiarire che, a causa di una recente condizione di instabilità emotiva riconducibile a problemi in ambito lavorativo, il 46enne intorno alle ore cinque, mentre si trovava nella corte della propria villetta, si è agitato gridando ad alta voce.
La moglie, preoccupata da tale atteggiamento, ha raggiunto il consorte cercando di ricondurlo alla calma, tuttavia, anziché placarsi, si è scagliato contro la donna accusandola di essere la causa dei suoi problemi tanto da colpirla con calci e pugni.
Quest’ultima è riuscita a svincolarsi e a rinchiudersi in casa, ma il marito, non contento, ha forzato la porta di ingresso e proseguiva la folle aggressione verso la donna, questa volta colpendola in volto anche con strumenti da taglio che le causavano profonde ferite ad abbondante perdita di sangue.
In casa era presente anche la figlia minore della coppia, che svegliata dal rumore e dalle grida, ha raggiunto i genitori frapponendovisi. Così è riuscita ad allontanarsi con la madre all’esterno dell’abitazione per poi imbattersi nei parenti che, già allertati telefonicamente, si sono adoperati per portarle al presidio sanitario di Vittoria.
Nel corso dei rilievi eseguiti dalla polizia scientifica di Comiso e Ragusa, sono stati trovati e repertati un coltello e un cacciavite entrambi sporchi di sangue.
La dinamica dei fatti così ricostruita consentiva di cristallizzare elementi di prova a carico dell’uomo, il quale a causa delle profonde ferite autoinflittesi al collo, all’addome e alle braccia è stato sottoposto a delicato intervento chirurgico nell’ospedale Guzzardi di Vittoria.
Ricevute le cure del caso alla donna sono state diagnosticate “profonde ferite da taglio in regione tempero zigomatica dx e guancia sx – trauma contusivo con ematoma arcata mandibolare sinistra” e dimessa con prognosi di 15 giorni.
In ragione degli accertamenti compiuti M.F. è stato dichiarato in arresto per i reati di lesioni gravi con sfregio permanente del viso e resistenza a pubblico ufficiale e su disposizione del pubblico ministero di turno sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso il nosocomio dove tuttora si trova ricoverato.
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