Terzigno, i clan si erano inventati il “Reddito di Criminalità” per le famiglie dei detenuti

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Terzigno, i clan si erano inventati il “Reddito di Criminalità” per assicurarsi la fedeltà delle famiglie dei detenuti

Spesso, in discorsi poco approfonditi sul fenomeno, si giunge alla conclusione che in alcuni luoghi la Camorra si sostituisce allo Stato. A Terzigno, così come avviene anche in altri Comuni, i clan si erano addirittura sostituiti ai sussidi al reddito statali. Secondo quanto emerge dall’attività d’indagine effettuata dai Carabinieri di Torre Annunziata, i clan avrebbero infatti dato vita ad una vera e propria cassa comune per sostenere i detenuti e le loro famiglie. In pratica un “Reddito di Criminalità”, corrisposto mensilmente ai parenti dei carcerati. Lo scopo era quello di comprarsi e assicurarsi la fedeltà delle famiglie dei detenuti e di coprire in toto le spese legali affrontate durante i processi.
D. B. e i suoi complici, arrestati lo scorso mercoledì nel corso della maxi operazione che ha smantellato un traffico internazionale di armi provenienti dall’Austria, avevano messo un bel po’ di soldi in un fondo cassa comune. Somme – riferisce Metropolis – destinate alle famiglie dei carcerati.

L’organizzazione smantellata dai carabinieri era composta da almeno 22 persone, tutte identificate e fermate. Tra i nomi figurano anche i due rifornitori austriaci, padre e figlio.

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