Strane le sostituzioni di Sarri dopo 5′: perchè non all’intervallo?

L’editoriale di Gianni Mura su La Repubblica dopo la sconfitta del Napoli “Inter all’altezza di...

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L’editoriale di Gianni Mura su La Repubblica dopo la sconfitta del Napoli

“Inter all’altezza di una partita che contava tantissimo, Napoli no. Pesa l’assenza di Higuain, ma ancora di più la presenza di Icardi. È lui a lasciare il segno, ma partendo in leggero fuorigioco, quando non sono passati 5’, con un elegante pallonetto. È ancora lui a servire il 2-0 a Brozovic, ed è sempre lui a mettere sul piede di Jovetic il possibile 3-0 (di testa salva Koulibaly sulla linea). Stretta di mano tra Mancini e Sarri prima del via, bene. Poi, la migliore Inter della stagione, con il finto 4-3-3 che tanto piace a Mancini. In realtà è un 4-4-1-1 in cui è fondamentale il movimento di Icardi, che non sbaglia un pallone, ma anche il lavoro a fisarmonica di Jovetic (prima consegna: disturbare Jorginho), di Perisic, di Brozovic. L’Inter lascia che il Napoli faccia il suo gioco, sempre quello ma a ritmi calanti, bloccandogli l’ingresso in area e obbligandolo al tiro da fuori. E qui, su Hamsik e Allan, è pronto alla deviazione Handanovic. Da dentro l’area, solo due conclusioni di Callejon, ma già sullo 0-2. I tecnici riservano una sorpresa per parte: Strinic e Jovetic. La vera sorpresa è però il rendimento dell’Inter. In blocco. D’Ambrosio non patisce Insigne prima e Mertens, un po’ più frizzante, poi. Medel ma pure Kondogbia fanno bene il lavoro di frangiflutti. Il Napoli non trova spazi ed è spesso in inferiorità numerica a centrocampo, dove solo Allan ha sprazzi di gioco. Da qui nasce la solitudine di Gabbiadini, che non trova la porta neanche su punizione. Non è Higuain né mai lo sarà, ha altre caratteristiche. In sostanza, vince chi ha l’attaccante più forte e sa sfruttarlo, alla buonora. Il Napoli è visibilmente stanco, paga il logorio inevitabile. Strane le sostituzioni di Sarri, dopo 5’ del secondo tempo. Strane perché si potevano decidere nell’intervallo, così suonano come bocciature: Insigne, con il ct in tribuna, non ha gradito, ma è pur vero che aveva combinato davvero pochissimo di buono. Se a questo aggiungiamo una brutta serata di tutta la difesa, era quasi impossibile per il Napoli non lasciarci le penne. L’Inter, famosa nel mondo per le sue distrazioni, ieri sera non è ricascata nelle brutte abitudini. Così il Napoli smette di sognare lo scudetto e l’Inter comincia a sognare il terzo posto, difficile ma non impossibile”

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