Scafati, chiedeva soldi per i carcerati sotto minaccia: la sentenza

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Sentenza della Cassazione chiamata ad esprimersi sulla condotta di un uomo di Scafati: chiedere soldi per i carcerati è estorsione, non elemosina

Chiedere soldi per i carcerati non è elemosina ma estorsione. Lo ha ribadito la Cassazione, ritenendo valida la motivazione del Tribunale del Riesame di Salerno, che aveva confermato il carcere per un uomo di Scafati, finito di recente in un’indagine dell’Antimafia. La sentenza della Seconda sezione penale, riferisce ilMattino, ha precisato che raccogliere “un contributo per Natale per i carcerati” contiene di per sè “un’implicita minaccia, perché evocativa dell’appartenenza ad un gruppo criminale organizzato presente sul territorio, ma anche per le modalità di successiva estrinsecazione dell’intimidazione, posto che l’atto che era stato compiuto, già secondo il giudizio dei magistrati salernitani, richiamava alla mente del commerciante vessato, la forza del vincolo associativo.”
Dunque, la causale esplicitata – i soldi cercati per i carcerati – insieme all’ intimidazione di un colpo di pistola fatto esplodere all’indirizzo della struttura del negoziante il giorno prima della richiesta dell’uomo, per la Cassazione rappresentò un’estorsione. Aggravata, tra l’altro, dal metodo camorristico. L’imputato dopo aver ricevuto il rifiuto da parte di un commerciante, aveva esploso diversi colpi di pistola contro la saracinesca della sua attività. Circostanze sulle quali la Cassazione ha giustificato la “la connessione temporale”, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla difesa.

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