Sanremo 2021 quarta serata: le pagelle di Luna Infantino

La musica c’è sempre ed è questo l’importante, ma c’è anche tanta allegria. Ecco le...

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La musica c’è sempre ed è questo l’importante, ma c’è anche tanta allegria. Ecco le pagelle di Sanremo 2021 quarta serata.

Sanremo 2021 quarta serata: le pagelle di Luna Infantino

Amadeus: 8

I telespettatori si lamentano dell’orario, ma infondo non sarebbero rimasti a guardare se lo spettacolo non fosse stato di loro gradimento: Amadeus è il perfetto contorno a una serata intenda e piena di emozioni.

Fiorello: 8,5

Fiorello fa sempre meglio e con genuinità riesce a portare tanta leggerezza senza mai distogliere l’attenzione dalla principale gara. E’ un ottimo co-conduttore e si spera che anche nei prossimi anni si potrà contare sulla sua presenza che, fin ora, non ha mai stancato.

Noemi: 8

“Glicine” è già una delle canzoni più amate del festival. Noemi tecnicamente impeccabile, si mostra più divertita che emozionata, più spensierata che preoccupata.

Fulminacci: 7

Il ragazzo è visibilmente impaurito e non riesce a dare il meglio di sé ma la canzone è orecchiabile e migliore di molte altre in gara. “Fulminacci” è un nome che sentiremo per tanto tempo, prima o poi. Questo non è ancora l’anno giusto, ma è un ottimo inizio.

Francesco Renga: 4,5

L’arrangiamento orchestrale è a dir poco sublime ma Renga non lo onora per nulla. Per un artista che ha un’esperienza così grande ci si aspetterebbe molto di più ma invece è deludente, scialbo, prevedibile: non sono state solo le difficoltà tecniche a rendere l’esibizione difficile da ascoltare.

Extraliscio: 6

Esibizione sufficiente, la canzone al secondo ascolto rimane più nella mente, non tanto per la melodia ma per la produzione che è costruita molto bene. Non vinceranno, ma sicuramente saranno riusciti nell’intento di fare un po’ di spettacolo.

Fasma: 7,5

Oggi il ragazzo è più convincente, più tranquillo. Sa ciò che fa e riesce a portare a casa una buona performance, migliorando rispetto alla prima. Il brano verrà sicuramente accolto piacevolmente dalle radio e da un pubblico di più giovani.

Bugo: 6

Bugo cerca di rendere giustizia alla sua canzone ma non eccelle per niente: è comunque sufficiente perché c’è un miglioramento abissale rispetto alla prima serata. Ormai vogliamo tutti bene a Bugo ma non basta a farci piacere la sua voce.

Francesca Michelin e Fedez: 8,5 e 7

Le loro voci si sposano perfettamente da ormai tantissimo tempo. Non stancano mai e la bellezza di Francesca viene accompagnata da un quasi timido Fedez, tutto sommato degnamente.

Irama: 8,5

Di respiro internazionale, celebra la vita nel colore, nel dolore, nella rinascita. Sonorità nuove per il cantante ma che non risultano incoerenti con le precedenti produzioni. Dispiace tanto che non possa esibirsi come i suoi colleghi.

Maneskin: 8,5

L’evoluzione del rock, che vi piaccia o no. Bellissima l’unione tra archi e chitarre elettriche e questa sera lo riconfermano. Sono un concentrato di energia pronto ad esplodere sempre e sul palco hanno una grinta che molti che si sono esibiti all’Ariston non potrebbero mai sperare di avere.

Random: 4

Nulla da fare per Random che porta un’esibizione di gran lunga insufficiente, al limite dell’irrispettoso: ricordiamo che artisti del calibro di Michele Bravi sono stati respinti per lui. La colpa però non è la sua, si vede proprio che non nuota in acque familiari.

Willie Peyote: 7,5

Offre una bella occasione per ascoltare nuovamente il suo testo che merita tanto riconoscimento. Willie Peyote non è originale nei modi, ma è molto originale nei contenuti. Merita la posizione in classifica generale.

Orietta Berti: 7,5

Il pilastro di questa edizione del festival. Il pezzo non avrà successo, ma Orietta riesce a mangiarsi il palco stando ferma per tutta l’esibizione e almeno, come lo definisce lei, non usa “l’aiuto”, l’autotune. Anche se ammetto che sarebbe stato molto interessante.

Gio Evan: 6

Migliora quasi impercettibilmente, oppure siamo noi che non capiamo appieno la sua performance: non che sia stata mal eseguita, ma è sicuramente sottotono rispetto a quella dei suoi colleghi in gara.

Ghemon: 6

Migliora ma non si distingue dagli altri. L’unica cosa di riconoscibile in questa canzone è solo la voce di Ghemon: il testo, le sonorità e la melodia potrebbero essere di chiunque e il brano risulta quindi al limite dell’anonimo.

La rappresentante di lista: 8

Nonostante la semplicità della produzione farebbe una buona figura anche all’Eurovision. L’emozione viene gestita in maniera eccelsa e si ha l’occasione di ammirare una bellissima esibizione, piena di intensità e passione. Meriterebbe molto di più.

Arisa: 8

Esibizione uguale a quella della prima serata ma tecnicamente migliore. Arisa è una grande interprete; il non aver osato non la porta al top della classifica ma l’artista è comunque in una buona posizione: è giusto così.

Madame: 8

La naturalezza di una ragazza scalza di diciott’anni che è d’ispirazione per molti altri. Tremendamente e ingiustamente sottovalutata, ma fuori dal festival il mondo l’aspetta a braccia aperte: lei saprà cogliere l’attimo.

Achille Lauro: 9,5

Pelle d’oca per ogni sua parola che entra nel cuore occupando un posto speciale. Achille si sporca di libertà davanti un’Italia che grida allo scandalo e alla perversione quando non capisce che è proprio questo il suo messaggio: “fregarsene” per potersi affermare interamente.

Annalisa: 8

Se qualcosa non va basta far esibire Annalisa: tutto sembrerà di nuovo perfetto. Professionista in ogni momento, dopo dieci anni di carriera continua a sbalordire la sua sicurezza vocale, posizione in classifica meritata: il festival è il suo porto sicuro.

Lo stato sociale: 6

Fanno divertire il pubblico ma la canzone non è nulla di sorprendente ed anche al secondo ascolto non convince pienamente. Negli anni passati hanno dimostrato di avere le capacità di fare molto di meglio, per questo la mediocrità del loro brano lascia l’amaro in bocca.

Gaia: 8,5

Sempre elegante e raffinata, Gaia è insieme a Madame una delle più sottovalutate di quest’edizione. Non riscontra (stranamente) il piacere della sala stampa, anche se fa una buona esibizione.

Colapesce Dimartino: 7

Oggi il duetto è più consapevole: la tensione della prima serata lascia il posto alla complicità degli sguardi. Tuttavia a livello tecnico non eccellono. Menomale che la ballerina sui pattini riesce a farci sorridere.

Coma_Cose: 6,5

Sembrano più nervosi della prima esibizione e per quanto l’interpretazione possa metterci tutti di buon umore, i problemi di intonazione (che sarebbero tranquillamente risolvibili) sono evidenti. Rimane quella complicità che solo l’amore può dare e che scioglie il cuore.

Max Gazzè: 7,5

Si traveste da Salvador Dalì: scelta intelligentissima se pensiamo alla personalità di entrambi. L’orchestra lo accompagna egregiamente. Oltre che essere un bravo cantante è anche un bravo showman: lo dimostra sempre.

Malika Ayane: 7,5

Statica, nella performance non dona il meglio di sé. Per il resto la canzone funziona, si colloca bene nel contesto sanremese ed urla “malika” dalla produzione, al testo, al sound, all’eleganza. Non sarà una delle più “streammate” nelle piattaforme digitali ma non per questo il brano non è bello.

Ermal Meta: 7

Incertezze tecniche ma comunque performance ben eseguita. Ermal svolge i compiti a casa ma non fa di più: la canzone è bella ma banale.

Aiello: 7

Molto meglio della prima serata, ma non riesce a brillare. Sarà il suo vibrato che seppur essendo la peculiarità della sua voce non riesce a fargli dare il meglio di nelle versioni live. Si mostra anche più calmo e concentrato, anche se i toni aggressivi nello special rimangono.

Emma Marrone ed Alessandra Amoroso: 8,5 e 8

Alessandra è una delle icone pop italiane, una tra le più amate, cantate, ammirate. Si esibisce con la sua grande amica: Emma Marrone, una tra le voci più graffiate che abbiamo oggi. Il loro ultimo successo ci regala emozioni piacevolissime.

Mahmood: 8,5

Ormai il cantante ha un suo stile, un suo sound, le sue particolarità. E’ quello che ci ha portato più vicini alla vittoria dell’Eurovision negli ultimi anni e può essere considerato alla stregua di un ospite internazionale: ne ha la stoffa e le capacità.

Sanremo 2021 quarta serata: le pagelle di Luna Infantino / Luna Infantino

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