Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Catanzaro 2 – 2

Esordio casalingo complesso sulla panchina della Juve Stabia per Guido Carboni. Le Vespe si fanno...

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Esordio casalingo complesso sulla panchina della Juve Stabia per Guido Carboni. Le Vespe si fanno rimontare e superare dal Catanzaro ma un rigore nel finale di Kanoute ristabilisce la parità

PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Lisi, il turbo di questa spenta Juve Stabia. Come a Cosenza, anche contro il Catanzaro, Lisi è il calciatore che accende con grinta, forza fisica e corsa ogni giocata, anche quella all’apparenza meno pericolosa, sulla fascia di competenza. E’ proprio con una delle sue iniziative fatte di tecnica mista a strapotere fisico che il numero 23 indirizza subito la gara su un binario favorevole alla Juve Stabia; il suo assist è perfetto per il sinistro di Paponi che punge il Catanzaro. Se le Vespe si spengono dopo il pareggio subìto, nulla intacca la forza di volontà di Lisi, che continua a martellare praticamente da solo tutta la difesa calabrese. Il copione non cambia nella ripresa, dove sempre l’esterno ex Rimini spicca per cuore e lucidità. Clonatelo.

Medaglia d’argento: a Daniele Paponi, finalmente freddo sotto porta. La gara dell’attaccante ex Latina non ha certo brillato per tecnica o partecipazione alla manovra della squadra, ma il numero 35 ha avuto il merito di timbrare il cartellino nell’unica occasione che ha avuto. Il suo diagonale mancino con cui ha aperto le danze, deve rappresentare il punto di (ri)partenza per Paponi, attaccante che deve dare il meglio di sé in vista di un finale di stagione (play off compresi) da vivere da protagonista. Non è un caso che proprio la sostituzione di Paponi dopo circa un’ora di gioco, dettata da motivi esclusivamente fisici, privi le Vespe del punto di riferimento principale in zona gol, complicando non poco l’assalto finale.

Medaglia di bronzo: a Kelvin Matute, ancora positivo dopo la bella prova di Cosenza. Se la scorsa settimana il centrocampista ex Casertana era stato monumentale, oggi forse Matute non si è meritato un monumento, ma tanta stima per la sua prestazione, sì. Il mediano ha dato tanti muscoli al centrocampo e più volte ha interrotto con la sua fisicità le trame di “gioco” del Catanzaro. Non è inesatto dire che il centrocampo della Juve Stabia si è oggi retto solo sulle gambe di Matute, alla luce di un Capodaglio nuovamente poco reattivo e poco lucido.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Fabiano Santacroce, da horror in occasione della rete di Sarao. Rabbrividente la disattenzione con cui il difensore ex Parma e Napoli regala il pareggio al Catanzaro; l’errore grazie al quale il Catanzaro pareggia è solo la punta dell’iceberg della partita di Santacroce, che appare in costante difficoltà. Il centrale difensivo arriva costantemente in ritardo sugli avversari e lascia trasparire in ogni giocata una insicurezza inaccettabile visti i suoi trascorsi di altissimo livello. Purtroppo l’apporto di Santacroce si vede soltanto nei parapiglia finale, con il difensore italo brasiliano prontissimo a fare confusione invece di persuadere i compagni a non perdere tempo e a non cadere nelle provocazioni degli avversari.

Medaglia d’argento: a Santiago Morero, che fa degnamente compagnia a Santacroce. Il difensore argentino è ormai diventato il punto debole della difesa della Juve Stabia, in cui risulta costantemente il peggiore dello schieramento arretrato. Anche contro il Catanzaro Morero ha sbagliato quasi ogni pallone che ha avuto tra i piedi, trasmettendo sfiducia ed insicurezza a tutta la squadra: che si tratti di intervenire in chiusura su un attaccante o di servire anche con un passaggio, che dovrebbe essere semplice, un compagni ravvicinato, Morero ha sbagliato puntualmente la giocata. A questo punto risulta difficile comprendere le cause di questo rendimento; potrebbe trattarsi tanto di un problema psicologico, tanto di una condizione fisica a dir poco approssimativa. La certezza è che i calciatori di maggiore esperienza sono quelli che maggiormente stanno tradendo le aspettative.

Medaglia di bronzo: ad Aniello Cutolo, impalpabile in ogni giocata. L’ex punta della Virtus Entella cancella, purtroppo, la buona prova di Cosenza con la solita partita casalinga svogliata, priva di spunti ed in cui non ha preso nemmeno lontanamente per mano la squadra, motivo per il quale è stato acquistato a gennaio. Inevitabilmente le poche giocate rilevanti del numero 33 sono sorrette da una condizione atletica inadeguata, a maggior ragione in un campionato come la Lega Pro che basa tutto sulla forza fisica e sulla cattiveria agonistica. Molto più attivo e propositivo è stato invece Mario Marotta, che ha dato il suo contributo concreto nel forcing finale delle Vespe.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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